CONTRATTI DI SVILUPPO

Normativa

1–programmi industriali (manifatturieri ricerca&sviluppo ambiente)

2–c.d.s.  turismo

3–c.d.s agroindustriali

4–sviluppo logistica agroindustria

5–sviluppo logistica agroindustria per mercati

6–sviluppo logistica agroindustria porti

7–c.d.s. rinnovabili e batterie

8–c.d.s. bus elettrici


1–Programmi INDUSTRIALI (manifatturiero ricerca&sviluppo ambiente)

Cos’è

Con il Contratto di Sviluppo Invitalia sostiene gli investimenti di grandi dimensioni nel settore industriale, agro-industriale, turistico e di tutela ambientale.

L’investimento minimo richiesto è di 20 milioni di euro, che si riduce a 7,5 milioni di euro per i progetti di trasformazione di prodotti agricoli e per i progetti turistici localizzati nelle aree interne del Paese, ovvero che prevedano il recupero di strutture dismesse.

È prevista una procedura di Fast Track per l’Accordo di Sviluppo a favore dei progetti strategici di grandi dimensioni e di significativo impatto sul sistema produttivo. 

Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), attraverso lo strumento dei Contratti di Sviluppo, sono previsti diversi interventi finalizzati a sostenere la competitività del sistema produttivo nazionale.

Cosa finanzia

Il Programma di sviluppo oggetto del Contratto può essere di tipo industriale, turistico, di tutela ambientale o relativo al settore della prima trasformazione dei prodotti agricoli.

E’ composto da uno o più progetti di investimento e da eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, connessi e funzionali tra loro.

Può prevedere anche la realizzazione di infrastrutture di pubblico interesse. 

Il Contratto di Sviluppo prevede le seguenti agevolazioni finanziarie:

  • contributo a fondo perduto in conto impianti
  • contributo a fondo perduto alla spesa
  • finanziamento agevolato
  • contributo in conto interessi.

L’entità degli incentivi dipende dalla tipologia di progetto (di investimento o di ricerca, di sviluppo e innovazione), dalla localizzazione dell’iniziativa e dalla dimensione di impresa. Gli incentivi sono diversi per i progetti a finalità ambientale.

Cosa si può fare

a)  creazione di una nuova unità produttiva

b)  ampliamento della capacità produttiva di un’unità esistente

c)   riconversione di un’unità produttiva esistente, intesa quale diversificazione della produzione, per ottenere prodotti che non rientrano nella stessa classe ATECO 2007 dei prodotti fabbricati in precedenza

d)  ristrutturazione di un’unità produttiva esistente: • cambiamento fondamentale del processo produttivo esistente attuato attraverso l’introduzione di un nuovo processo produttivo • notevole miglioramento al processo produttivo esistente, in grado di aumentare il livello di efficienza o di flessibilità (riduzione dei costi, aumento del livello qualitativo dei prodotti e/o dei processi, riduzione dell’impatto ambientale e miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro)

e)  acquisizione di un’unità produttiva esistente*, ubicata in un’area di crisi e di proprietà di un’impresa non sottoposta a procedure concorsuali (acquisizione degli attivi di un’unità produttiva chiusa o che sarebbe stata chiusa in assenza dell’acquisizione) al fine di garantire la salvaguardia anche parziale, dell’occupazione esistente.

Condizioni per l’ammissibilità alle agevolazioni

Per essere ammessi alle agevolazioni i programmi industriali devono rispettare almeno una delle seguenti condizioni:

1)  ubicazione del programma in un’area in cui il Sistema Locale del Lavoro (SLL) registra, alla data di presentazione della domanda di agevolazione (sulla base delle ultime rilevazioni ISTAT disponibili), un tasso di disoccupazione superiore a quello medio della macroarea di riferimento (Mezzogiorno e/o restanti regioni del Paese)

2)previsione di recupero e riqualificazione di strutture dismesse o sottoutilizzate nell’ambito del programma

3)   idoneità del programma di realizzare/consolidare sistemi di filiera diretta ed allargata.

Ulteriori fattori

1)   rilevante presenza dell’impresa sui mercati esteri

2)  presenza di investimenti che determinano rilevanti innovazioni di prodotto, del processo produttivo, dell’organizzazione aziendale e/o delle modalità di commercializzazione dei prodotti, con particolare riferimento a quelli conformi agli ambiti tematici dell’Agenda digitale italiana.

Cosa finanzia

Il Programma di sviluppo oggetto del Contratto è composto da uno o più progetti di investimento e da eventuali

progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, connessi e funzionali tra loro.

Può prevedere anche la realizzazione di infrastrutture di pubblico interesse.

Destinatari

I destinatari della misura sono le imprese, italiane ed estere, di ogni dimensione.

Le imprese possono richiedere l’avvio di un contratto di sviluppo singolarmente, eventualmente con altre

imprese aderenti, o congiuntamente attraverso un contratto di rete.

Soggetti interessati

I contratti di sviluppo possono essere realizzati da una o più imprese, italiane o estere, di qualsiasi dimensione.

Il programma potrà essere realizzato in forma congiunta anche mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete. 

I soggetti beneficiari dello strumento agevolativo sono:

– il soggetto proponente, ossia l’impresa che promuove il programma di sviluppo, la quale sarà responsabile della coerenza tecnica ed economica dello stesso programma;

– le imprese aderenti, ossia le imprese che realizzano i progetti di investimento nell’ambito del 

programma di sviluppo.

Fermi restando gli importi complessivi, per implementare il contratto di sviluppo il programma del soggetto proponente deve presentare spese ammissibili non inferiori a 10 milioni di euro per quanto riguarda i programmi di sviluppo industriale.

Gli investimenti proposti dai soggetti aderenti (ivi compresi i programmi di ricerca, sviluppo e innovazione) devono presentare spese non inferiori a 1,5 milioni di euro.

I programmi di sviluppo agevolabili con i contratti di sviluppo nel settore industriale devono riguardare la produzione di beni e/o servizi, la cui realizzazione deve essere effettuata attraverso uno o più investimenti. Possono inoltre essere agevolati i progetti di ricerca, sviluppo ed innovazione, ma solo se relativi e funzionali ai prodotti e servizi finali.

Agevolazione

I Contratti di sviluppo erogano fondi in diverse forme, anche in combinazione tra loro:

•               contributo a fondo perduto in conto impianti

•               contributo a fondo perduto alla spesa (per i progetti di ricerca industriale e sviluppo

sperimentale)

•               finanziamento agevolato (nei limiti del 75% delle spese ammissibili)

•               contributo in conto interessi.

L’entità del finanziamento dipende dalla tipologia del programma, dalla dimensione di impresa e dalla localizzazione dell’iniziativa. In particolare, nel settore industriale, l’investimento minimo richiesto è pari a 20 milioni €.

INTENSITA’ DI AIUTO (definite dalla Carta degli aiuti a finalità regionale dell’Italia approvata dalla Commissione Europea)

L’ammontare e la forma dei contributi vengono definiti in fase di negoziazione

L’erogazione del contributo può essere richiesta presentando gli Stati di Avanzamento Lavori (massimo 5, con richiesta di almeno il 20% dell’investimento ammissibile); è possibile richiedere un anticipo del 40% dietro presentazione di adeguata fideiussione. La richiesta di erogazione in riferimento all’ultimo SAL dovrà avvenire entro 60 giorni dalla conclusione dell’investimento.

Le agevolazioni non sono cumulabili con altre agevolazioni pubbliche concesse per le medesime spese, incluse quelle concesse a titolo “de minimis”, ad eccezione di quelle ottenute esclusivamente nella forma di benefici fiscali e di garanzia e comunque entro i limiti delle intensità massime previste dal Regolamento GBER.

Contratti di sviluppo: come funziona l’agevolazione

Le istanze di accesso devono essere presentate all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia, soggetto gestore della misura agevolativa, con le modalità e secondo i modelli indicati nel sito web dell’Agenzia.

L’Agenzia procede allo svolgimento delle attività istruttorie di competenza nel rispetto dell’ordine cronologico di presentazione delle domande di agevolazioni, tenuto conto delle risorse finanziarie disponibili.

Il decreto 2 novembre 2021 ha previsto un aggiornamento dei requisiti che i programmi di sviluppo devono rispettare ai fini della concessione delle agevolazioni richieste. In particolare, l’Agenzia è tenuta a riscontrare la sussistenza di almeno due dei requisiti previsti dall’articolo 9, comma 6, del decreto 9 dicembre 2014, ovvero:

•               per un programma di sviluppo industriale:

◦          positivo impatto sull’occupazione

◦          idoneità del programma di realizzare/consolidare sistemi di filiera diretta e allargata

◦          idoneità del programma a rafforzare la presenza dell’impresa sui mercati esteri o attrarre investimenti esteri

◦          contributo allo sviluppo tecnologico

◦          impatto ambientale dell’investimento.

Con il decreto del Ministro dello sviluppo economico 8 novembre 2016 è stata introdotta una specifica procedura per il finanziamento e la valutazione dei programmi di sviluppo di rilevanti dimensioni (investimenti pari o superiori a 50 milioni di euro, a condizione che i medesimi presentino una particolare rilevanza strategica in relazione al contesto territoriale e al sistema produttivo interessato. La procedura è finalizzata alla sottoscrizione tra il Ministero, Invitalia, l’impresa proponente e le eventuali Regioni cofinanziatrici, di Accordi di Sviluppo (procedura fast track) ed è attivabile su istanza delle imprese proponenti con le modalità indicate nella sezione dedicata 

del sito web dell’Agenzia. 

L’attivazione dell’Accordo di Sviluppo consente una riduzione dei tempi per la valutazione del programma ed un maggior coinvolgimento delle amministrazioni coinvolte.

Con il decreto 2 novembre 2021 sono stati introdotti nuovi requisiti volti a valutare la rilevanza strategica dei programmi di sviluppo. In particolare, l’Agenzia valuterà la sussistenza:

•              di almeno tre dei requisiti previsti dal richiamato articolo 9, comma 6

•              ovvero il rilevante impatto ambientale del programma di sviluppo, inteso come programma di

sviluppo per la tutela ambientale

•              ovvero la realizzazione del programma di sviluppo in forma congiunta mediante il ricorso allo  strumento del contratto di rete.

Ai fini della sottoscrizione di un Accordo di Sviluppo, i soggetti beneficiari, qualora sia previsto un incremento occupazionale, devono altresì impegnarsi a procedere prioritariamente, nell’ambito del rispettivo fabbisogno di addetti, e previa verifica dei requisiti professionali, all’assunzione dei lavoratori che risultino percettori di interventi a sostegno del reddito, ovvero risultino disoccupati a seguito di procedure di licenziamento collettivo, ovvero dei lavoratori delle aziende del territorio di riferimento coinvolte da tavoli di crisi attivi presso il Ministero dello sviluppo economico.

La disciplina attuativa dei Contratti di sviluppo, come riformata dal decreto 2 novembre 2021, prevede altresì la possibilità di sottoscrivere specifici Accordi di Programma tra il Ministero, le Regioni e gli enti pubblici interessati e l’Agenzia al fine di destinare una quota parte delle risorse disponibili per l’attuazione di iniziative di rilevante e significativo impatto sulla competitività del sistema produttivo dei territori (articolo 9, comma 6, del decreto 9 dicembre 2014).

Con decreto ministeriale del 23 marzo 2018 sono state ampliate le modalità di intervento in favore delle imprese, prevedendo la possibilità per il Soggetto Gestore, ad integrazione delle agevolazioni di natura contributiva o di finanziamento già previste, di intervenire alle normali condizioni di mercato nel capitale di rischio del soggetto proponente.

Il nuovo articolo 8-bis del decreto del 9 dicembre 2014 e ss.mm.ii. stabilisce le modalità del suddetto intervento che può essere attuato, su richiesta del soggetto proponente, mediante l’assunzione di partecipazioni temporanee e di minoranza nel capitale sociale; l’intervento è consentito – nei limiti ed alle condizioni previsti dal citato articolo 8-bis – per le sole iniziative ubicate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia oggetto di Accordi di programma o di sviluppo finalizzati al rilancio produttivo di stabilimenti industriali di rilevanti dimensioni, altrimenti dismessi o comunque nei quali l’attività produttiva è stata o verrebbe interrotta.

Le agevolazioni

Le agevolazioni sono concesse (anche in combinazione tra loro) sotto forma di finanziamento agevolato

– nei limiti del 75% delle spese ammissibili – con contributo in conto interessi, contributo in conto

impianti o contributo diretto alla spesa.

L’entità delle agevolazioni, nel rispetto dei limiti delle vigenti norme in materia di aiuti di Stato, è determinata sulla base della tipologia di progetto, dalla localizzazione dell’iniziativa e dalla dimensione di impresa, fermo restando che l’ammontare e la forma dei contributi concedibili vengono definiti nell’ambito della fase di negoziazione.

Le domande verranno valutate secondo l’ordine cronologico di presentazione e l’Agenzia entro 120 giorni dalla presentazione della domanda procederà alla fase istruttoria, anche mediante una fase di negoziazione con il soggetto proponente, secondo i criteri citati all’art.9, comma 4 del decreto del 9 dicembre 2014.

In caso di esito positivo, con il decreto firmato dal Ministro Giorgetti i soggetti beneficiari si impegnano, 

nel caso di incremento occupazionale, a privilegiare l’assunzione di lavoratori che ricevono sostegno del reddito o che risultino disoccupati in seguito a procedure di licenziamento collettivo o dei lavoratori delle aziende del territorio di riferimento coinvolte da tavoli di crisi attivi presso il Ministero dello sviluppo economico.

Invitalia, ente gestore, valuta anche la possibile capacità del programma di sviluppo proposto 

di consentire la salvaguardia dei lavoratori di aziende del territorio di riferimento coinvolte da tavoli di crisi attivi presso il Ministero dello sviluppo economico.

Questa valutazione può essere effettuata per le nuove istanze di Accordo di sviluppo e per le istanze per le quali non sono già state trasmesse le valutazioni istruttorie di competenza

Le spese agevolabili

Le spese agevolabili sono indicate nel Titoli II, III e IV del decreto del 9 dicembre 2014 e riguardano:

▪              spese relative all’acquisto del suolo aziendale, nella misura massima del 10% dell’investimento complessivo ammissibile del progetto

▪              opere murarie e assimilate (massimo 40% dell’investimento complessivo)

              infrastrutture specifiche aziendali

▪              macchinari, impianti e attrezzature, o anche i beni necessari all’attività amministrativa dell’impresa nonché i mezzi mobili strettamente necessari al ciclo di produzione o per il trasporto in conservazione condizionata dei prodotti, purché dimensionati alla effettiva produzione, identificabili singolarmente ed a servizio esclusivo dell’unità produttiva oggetto delle agevolazioni

▪              programmi informatici brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate. I programmi informatici devono essere commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa. I brevetti, le licenze, il know-how e le conoscenze tecniche non brevettate devono riguardare nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi, e sono ammissibili solo per la parte in cui sono utilizzati per l’attività svolta nell’unità produttiva interessata dal progetto. Per le grandi imprese, tali spese sono ammissibili fino al 50% dell’investimento complessivo ammissibile

▪              spese per consulenze, per le sole PMI e nella misura di misura massima del 4% delle spese per l’investimento complessivo.

Per quanto riguarda le spese per i progetti di ricerca (Titolo III del decreto del 2014), sono agevolabili le spese relative al personale, strumenti e attrezzature. Sono inoltre agevolabili le spese relative all’acquisizione o all’ottenimento in licenza dei risultati di ricerca, dei brevetti e del know- how, nonché i costi per i servizi di consulenza e gli altri servizi utilizzati esclusivamente per l’attività del progetto di ricerca e sviluppo.

Infine, rientrano nelle spese agevolabili per i progetti di ricerca le spese relative ai materiali e le spese generali derivanti direttamente dal progetto di ricerca e sviluppo, imputate con calcolo pro rata sulla base del rapporto tra il valore complessivo delle spese generali e il valore complessivo delle spese del personale dell’impresa.

L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili alle agevolazioni non deve essere inferiore

a 20 milioni di euro.

La procedura

Al fine di accedere allo strumento in parola, le istanze di accesso devono essere presentate all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia, soggetto gestore della misura agevolativa, che opera sotto le direttive del Ministero dello sviluppo economico.

Successivamente, Invitalia procederà allo svolgimento delle attività istruttorie di competenza nel rispetto dell’ordine cronologico di presentazione delle domande di agevolazioni, tenuto conto delle risorse finanziarie disponibili.

In particolare, Invitalia è tenuta a verificare il rispetto dei requisiti per l’accesso alla procedura da parte dei programmi presentati, ovvero – per un programma di sviluppo industriale – dovranno essere raggiunti obiettivi quali un positivo impatto sull’occupazione, un’idoneità del programma a realizzare e consolidare sistemi di filiera diretta e allargata, un’idoneità del programma a rafforzare la presenza dell’impresa sui mercati esteri o attrarre investimenti esteri, un contributo allo sviluppo tecnologico e un impatto ambientale dell’investimento.

Modalità di richiesta

Le domande devono essere inoltrate tramite l’apposita piattaforma di Invitalia nel periodo di apertura degli sportelli, utilizzando la modulistica predisposta.

Istruttoria

A seguito della verifica dei requisiti di accesso da parte di Invitalia, si apre la fase di negoziazione e di verifica delle risorse disponibili per la copertura finanziaria. La proposta definitiva viene inoltrata alla Regione interessata e al MIMIT, che possono esprimere il proprio parere. A seguito di approvazione avviene la stipula del contratto.

Procedure specifiche

Accordi di sviluppo – Fast Track

Si tratta di programmi di sviluppo di rilevanti dimensioni (investimenti ammissibili per almeno 50 milioni di euro), a condizione che presentino una particolare rilevanza strategica in relazione al contesto territoriale e al sistema produttivo interessato. Tali programmi possono essere oggetto di un Accordo tra il Ministero, Invitalia e l’impresa proponente, ed eventualmente Regioni e altre amministrazioni pubbliche che intervengano nel cofinanziamento.

La rilevanza strategica è stabilita in base ai seguenti requisiti:

–   o sussistono almeno tre dei requisiti specifici introdotti con il DM 2/11/2021 (impatto occupazionale, realizzazione o consolidamento di sistemi di filiera, capacità rafforzare la presenza sui mercati esteri e attrarre investimenti esteri, sviluppo tecnologico, impatto ambientale)

–     o il programma è qualificabile come programma di sviluppo per la tutela ambientale

–     o il programma è proposto da una rete di imprese con contratto di rete.

Nel caso in cui a seguito della realizzazione del programma di sviluppo sia previsto un incremento occupazionale, le imprese dovranno impegnarsi ad assumere in via prioritaria i percettori di interventi di sostegno al reddito, disoccupati a seguito di procedure di licenziamento collettivo e lavoratori di aziende coinvolte in tavoli di crisi attivi presso il MIMIT.

La procedura degli Accordi di sviluppo offre alcuni vantaggi:

•               corsia preferenziale con priorità nella prenotazione delle risorse

•               riduzione dei tempi di valutazione e attuazione (istruttoria 90 gg invece che 120 gg)

•               maggior coinvolgimento delle amministrazioni coinvolte.

La richiesta di attivazione di un Accordo di sviluppo deve essere inoltrata, a seguito dell’inoltro della

domanda per il Contratto di sviluppo, tramite pec utilizzando l’apposita modulistica.

Corsia preferenziale per l’Accordo di Sviluppo

Per i programmi di grandi dimensioni, che rivestono una particolare rilevanza strategica, è attiva una specifica procedura, l’Accordo di Sviluppo, che implica una corsia preferenziale per le risorse, una riduzione dei tempi e un maggior coinvolgimento delle amministrazioni coinvolte.

Progetti di grandi dimensioni sono quelli che prevedono investimenti ammissibili per almeno 50 milioni di euro (20 milioni di euro per il settore della trasformazione dei prodotti agricoli).

Con l’introduzione del Decreto del 2 novembre 2021, sono stati introdotti nuovi requisiti volti a valutare la rilevanza strategica dei programmi di sviluppo.

In sintesi, un Accordo di sviluppo potrà essere sottoscritto se, alternativamente:

  • il programma di sviluppo soddisfa almeno tre dei requisiti previsti all’articolo 9, comma 6, del Decreto 2 novembre 2021
  • il programma di sviluppo è qualificabile come programma di sviluppo per la tutela ambientale ai sensi del Titolo IV del decreto
  • il programma di sviluppo è proposto da una rete d’imprese

Per i programmi di sviluppo concernenti la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli deve essere, inoltre, verificata la capacità del programma di determinare positivi effetti o sinergie con i sistemi di filiera diretta ed allargata regionali e/o nazionali.

Inoltre, ai fini della sottoscrizione di un Accordo di sviluppo, nel caso in cui a seguito della realizzazione del programma di sviluppo sia previsto un incremento occupazionale, le imprese dovranno impegnarsi ad assumere in via prioritaria i percettori di interventi di sostegno al reddito, disoccupati a seguito di procedure di licenziamento collettivo e lavoratori di aziende coinvolte in tavoli di crisi attivi presso il Mise.

Gli Accordi di sviluppo godono di una corsia preferenziale con priorità nella prenotazione delle risorse e nei tempi di valutazione e di attuazione: i tempi di istruttoria sono di 90 giorni.

L’accordo si attiva su richiesta delle imprese proponenti, con invio dell’apposito modulo:

–  nella fase di presentazione del contratto di sviluppo direttamente sulla piattaforma informatica

– o in una fase successiva con l’invio alla casella PEC cds2015@pec.invitalia.it. In questo caso, si ricorda di specificare, nell’oggetto della mail, il numero di protocollo generato dalla piattaforma informatica al momento della presentazione della domanda relativa al contratto di sviluppo.

Se la verifica ha esito positivo (per sussistenza della rilevanza strategica e ammissibilità del progetto d’investimento), Invitalia avvia la procedura con comunicazione al Ministero dello Sviluppo economico per il perfezionamento dell’Accordo di Sviluppo.

In assenza delle caratteristiche di rilevanza strategica e ammissibilità del progetto, le domande di finanziamento saranno esaminate in ordine cronologico.

Accordo di Programma

Per gli investimenti che incidono in modo consistente sulla competitività dei territori, il Ministero dello Sviluppo Economico ha definito la procedura per l’attivazione degli Accordi di programma (sottoscritti da Ministero, Invitalia, Regioni, enti pubblici e imprese), cui sono destinate una parte delle risorse disponibili.

Il “rilevante e significativo impatto” sulla competitività del sistema produttivo sussiste se si riscontra almeno uno di questi elementi:

•          considerevole impatto occupazionale;

•          recupero o riqualificazione di strutture dismesse;

•          importanti innovazioni di prodotto o di processo (coerenza con le direttrici di Industria 4.0 – presenza di un progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale – obiettivi di tutela ambientale come previsti dalla normativa di riferimento);

•          capacità di attrazione di investimenti esteri o forte presenza sui mercati esteri (prevalenza fatturato estero);

•          localizzazione in distretti turistici e capacità di contribuire alla stabilizzazione della domanda turistica attraverso la destagionalizzazione dei flussi.

Le agevolazioni

Le agevolazioni sono concesse nelle seguenti forme, anche in combinazione tra loro:

•               finanziamento agevolato, nei limiti del 75% delle spese ammissibili

•               contributo in conto interessi

•               contributo in conto impianti

•               contributo diretto alla spesa

L’entità delle agevolazioni per la mobilità sostenibile, nel rispetto dei limiti delle vigenti norme in materia di aiuti di Stato, è determinata sulla base della tipologia di progetto, dalla localizzazione dell’iniziativa e dalla dimensione di impresa, fermo restando che l’ammontare e la forma dei contributi concedibili vengono definiti nell’ambito della fase di negoziazione.

FINANZIARIA 2023 Contratti di sviluppo rifinanziati fino al 2037

I programmi di sviluppo industriale (inclusa l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e programmi di sviluppo per la tutela ambientale) sono rifinanziati con 160 milioni di euro per ogni anno tra il 2023 e il 2027 e 240 milioni di euro per ogni anno tra il 2028 e il 2037. I programmi di sviluppo delle attività turistiche, invece, prevedono una dotazione di 40 milioni per ciascun anno dal 2023 al 2027 e 60 milioni dal 2028 al 2037.

Per saperne di più


2–CONTRATTI DI SVILUPPO TURISMO 

L’investimento minimo richiesto è di 20 milioni di euro, che si riduce a 7,5 milioni di euro per i progetti di trasformazione di prodotti agricoli e per i progetti turistici localizzati nelle aree interne del Paese, ovvero che prevedano il recupero di strutture dismesse

È l’incentivo disponibile per i grandi progetti di investimento nel settore turistico ricettivo.

Si tratta di un mix di contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato, per una copertura finanziaria del 75% delle spese. 

Le agevolazioni vengono erogate a stati di avanzamento; è possibile richiedere un acconto del 40% delle agevolazioni concesse.

INCENTIVO

Spese ammissibili 

 Acquisto del suolo 

Acquisto immobili o costruzione di immobili, loro ristrutturazione e tutte le opere murarie connesse 

 Acquisto macchinari, impianti, attrezzature

 Consulenze

Il progetto di investimenti può essere accompagnato da un progetto di innovazione organizzativa, per il quale è previsto un contributo a fondo perduto del 50%, con costi ammissibili riferiti al personale dipendente, ai contratti di consulenza, alle spese generali.

MODALITA’ DI ACCESSO

La domanda si può presentare se le iniziative nel loro complesso raggiungono la soglia di 7,5 milioni di euro.

Ogni singola iniziativa aderente deve prevedere investimenti per almeno 1,5 milioni. 

Questo limite non rileva nel caso di domanda presentata da un Contratto di rete. 

È prevista una speciale procedura “fast track” per progetti di importo superiore ai 20 milioni di euro

COSA FA LA RAMSES GROUP 

– Elabora lo studio di fattibilità dell’iniziativa 

– Presenta la domanda e segue l’istruttoria 

– Si occupa della rendicontazione a stati di avanzamento 

– Organizza il contratto di rete

È prevista una procedura di Fast Track per l’Accordo di Sviluppo a favore dei progetti strategici di grandi dimensioni e di significativo impatto sul sistema produttivo. 

Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), attraverso lo strumento dei Contratti di Sviluppo, sono previsti diversi interventi finalizzati a sostenere la competitività del sistema produttivo nazionale.

 

FINANZIARIA 2023 – Contratti di sviluppo rifinanziati fino al 2037

I programmi di sviluppo industriale (inclusa l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e programmi di sviluppo per la tutela ambientale) sono rifinanziati con 160 milioni di euro per ogni anno tra il 2023 e il 2027 e 240 milioni di euro per ogni anno tra il 2028 e il 2037. I programmi di sviluppo delle attività turistiche, invece, prevedono una dotazione di 40 milioni per ciascun anno dal 2023 al 2027 e 60 milioni dal 2028 al 2037.

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3–CONTRATTI DI SVILUPPO Programmi  AGROINDUSTRIALI

Contratti di Sviluppo per l’Agroindustria finanziano la realizzazione di progetti di investimento di grandi dimensioni nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli.

La misura è gestita da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti, ed è operativa su tutto il territorio nazionale.

Chi può partecipare

Le imprese di qualsiasi dimensione.

Cosa finanzia

Progetti di investimento inerenti:

  • la creazione di una nuova unità produttiva;
  • l’ampliamento della capacità di un’unità produttiva esistente;
  • la riconversione di un’unità produttiva esistente, intesa quale diversificazione della produzione per ottenere prodotti che non rientrano nella stessa classe della classificazione ATECO;
  • la ristrutturazione di un’unità produttiva esistente, attraverso l’introduzione di un nuovo processo produttivo o l’apporto di un notevole miglioramento di un processo esistente.

I progetti devono avere un importo minimo di 7,5 milioni di euro.

Le spese ammissibili sono quelle inerenti l’acquisto o la costruzione di immobilizzazioni, quali:

  • suolo aziendale e sue sistemazioni (nel limite del 10% dell’investimento complessivo ammissibile)
  • opere murarie e assimilate (nel limite del 40% dei costi)
  • infrastrutture specifiche aziendali
  • macchinari, impianti ed attrezzature varie, nuovi di fabbrica;
  • l’acquisizione e lo sviluppo di programmi informatici, brevetti, licenze, diritti d’autore e marchi commerciali;
  • spese per le consulenze connesse al progetto (nel limite del 4%).

Qual è l’agevolazione

Le agevolazioni sono concesse nella forma di contributo in conto impianti o, a scelta del richiedente di finanziamento agevolato, nei limiti delle intensità di aiuto comunitarie dal 40% al 50% delle spese ammissibili (a seconda della dimensione di imprese e dell’ubicazione dell’investimento).

Il finanziamento agevolato ha una durata massima di dieci anni oltre a un periodo di utilizzo e preammortamento commisurato alla durata dello specifico progetto facente parte del programma di sviluppo e, comunque, non superiore a quattro anni. Il tasso agevolato di finanziamento è pari al 20% del tasso di riferimento vigente alla data di concessione delle agevolazioni.

I soggetti beneficiari delle agevolazioni sono obbligati ad apportare un contributo finanziario, attraverso risorse proprie ovvero mediante finanziamento esterno, in una forma priva di qualsiasi tipo di sostegno pubblico, pari almeno al 25% del totale delle spese ammissibili.

Nel caso di imprese di grandi dimensioni, gli aiuti non possono superare l’importo del sovraccosto netto di attuazione dell’investimento nella regione interessata rispetto allo scenario controfattuale in assenza di aiuto e, in ogni caso, non devono essere superiori al minimo necessario per rendere il progetto sufficientemente redditizio.

Come si partecipa

La domanda di agevolazione deve essere presentata a Invitalia esclusivamente in via telematica.  

L’Agenzia, entro il termine massimo di 120 giorni dal ricevimento della domanda di agevolazione esegue l’istruttoria.

Chiuso lo sportello Contratti di sviluppo agroalimentare

Contratti di sviluppo agroindustriali finanziano programmi composti da uno o più progetti di investimento nel settore della prima trasformazione dei prodotti agricoli, completati da eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione funzionali tra loro.

In caso di Contratti di sviluppo nel settore agro-industriale, l’importo minimo del programma di sviluppo è pari a 7,5 milioni di euro; le agevolazioni possono essere concesse in forma di contributo a fondo perduto in conto impianti, contributo a fondo perduto alla spesa e finanziamento agevolato e contributo in conto interessi.

Alla luce della revisione degli Orientamenti europei per gli aiuti di stato in agricoltura, anche il anche il regime di aiuto italiano per i programmi di sviluppo di grandi dimensioni nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli deve essere aggiornato. A causa del ritardo nel perfezionamento degli orientamenti UE, che sono stati adottati dalla Commissione solo il 14 dicembre, però, non è stato possibile approvare un nuovo regime compatibile con la disciplina unionale applicabile a decorrere dal 1° gennaio 2023.

Di conseguenza, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha temporaneamente sospeso lo sportello per la presentazione della domande di agevolazione, esclusivamente per la misura Contratti di sviluppo agroindustriali, a partire dal giorno 1° gennaio 2023 e fino all’operatività del nuovo specifico regime di aiuti.

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4–SVILUPPO DELLA LOGISTICA AGROALIMENTARE

L’incentivo per innovare la logistica e ridurre l’impatto ambientale

Cos’è

Il Contratto di sviluppo per la logistica nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo ha l’obiettivo di potenziare i sistemi di logistica e stoccaggio, ridurre i costi ambientali ed economici e sostenere l’innovazione dei processi di produttivi.

L’incentivo è stato istituito con il decreto del Ministro delle Politiche agricole del 13 giugno 2022 (G.U. n. 192 del 18 agosto 2022) e ha una dotazione di 500 milioni di euro, prevista dal PNRR “Investimento 2.1 – Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo”.

Il 40% delle risorse è riservato alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

A chi si rivolge

Possono accedere all’incentivo, in forma individuale o associata, le imprese, le società cooperative, i consorzi che operano nel settore agricolo e agroalimentare, le organizzazioni di produttori (OP), le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione.

L’incentivo è destinato a progetti che, in base all’articolo di riferimento di cui al D.M. 13/06/22, prevedono investimenti compresi:

  • tra 1,5 e 25 milioni di euro se art.10.2 (singola impresa/rete)
  • tra 6 e 25 milioni di euro se art.10.4 (proponente e aderente/i)
  • tra 5 e 25 milioni di euro se art.11.2 o 12.2 (singola impresa/rete)
  • tra 10 e 25 milioni di euro se art.11.4 o 12.4 (proponente e aderente/i)

Negli importi sopra indicati non sono inclusi eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione connessi e funzionali.

Cosa finanzia

Sono ammissibili alle agevolazioni:

  • investimenti in attivi materiali e immateriali (quali locali di stoccaggio delle materie prime agricole, trasformazione e conservazione delle materie prime, digitalizzazione della logistica e interventi infrastrutturali sui mercati alimentari)
  • investimenti nel trasporto alimentare e nella logistica, per ridurre i costi ambientali ed economici
  • interventi di innovazione dei processi produttivi, dell’agricoltura di precisione e della tracciabilità (ad esempio attraverso la blockchain), realizzati nei seguenti settori:
    • produzione agricola primaria (art. 10 del DM 13/06/22)
    • trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli (art. 11 del DM 13/06/22)
    • altre attività afferenti la logistica nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo (art. 12 del DM 13/06/22)

Come previsto dal PNRR, le risorse sono destinate alla logistica nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo e alla transizione verso forme produttive più moderne e sostenibili, finalizzate a perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:

  • capacità di ridurre gli impatti ambientali
  • introduzione di un processo innovativo e digitalizzazione delle attività
  • presenza di progetti di ricerca e sviluppo
  • capacità del progetto di incidere sullo sviluppo della filiera agroalimentare locale e nazionale

Sono ammissibili i progetti che riservano una quota minima dell’investimento a una delle seguenti attività:

  • riduzione degli impatti ambientali e transizione ecologica, per almeno il 32% dell’investimento complessivo
  • digitalizzazione delle attività, per almeno il 27% dell’investimento complessivo

Le agevolazioni

Le agevolazioni previste sono:

  • finanziamento agevolato
  • contributo in conto impianti
  • contributo diretto alla spesa

Le diverse tipologie di incentivo possono essere concesse anche in combinazione tra loro. La composizione del “mix” di agevolazioni è stabilita sulla base delle caratteristiche dei progetti e dei relativi ambiti di intervento.  

L’importo massimo delle agevolazioni per i progetti di investimento, con l’esclusione di eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, è di 12 milioni di euro.

I progetti di ricerca e sviluppo devono prevedere una richiesta di aiuto non superiore a:

  • 20 milioni di euro per impresa e per progetto, nel caso di un progetto prevalentemente di ricerca industriale
  • 15 milioni di euro per impresa e per progetto, nel caso di un progetto prevalentemente di sviluppo sperimentale

Le domande di accesso agli incentivi, complete dei relativi allegati e documenti richiesti, dovranno essere presentate attraverso la piattaforma informatica disponibile all’indirizzo www.invitalia.it, su cui è disponibile una scheda informativa dettagliata. 
La presentazione delle domande di agevolazione sarà possibile a partire dalle ore 12:00 del 12 ottobre e fino alle ore 17:00 del 17 novembre 2022

PER CUI RISULTA PER ORA CHIUSO 

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5–LOGISTICA AGROALIMENTARE PER I MERCATI

L’incentivo per l’ammodernamento dei mercati agroalimentari all’ingrosso.

A chi si rivolge

L’incentivo è rivolto a soggetti pubblici o privati, gestori di mercati agroalimentari all’ingrosso o eventuali altri soggetti comunque aventi titolo alla realizzazione degli interventi, ai sensi dell’organizzazione e dell’ordinamento del mercato interessato e della disciplina generale di riferimento

Cosa finanzia

Sono finanziabili i progetti di ammodernamento delle infrastrutture adibite a mercati agroalimentari all’ingrosso, che prevedono interventi di riqualificazione con i seguenti obiettivi:

  • efficientamento e miglioramento della capacità commerciale e logistica
  • riduzione degli impatti ambientali attraverso interventi di riqualificazione energetica o comunque in grado di ridurre l’impatto ambientale delle attività di commercio e di incrementare la sostenibilità dei prodotti
  • riduzione degli sprechi alimentari attraverso, ad esempio, il rafforzamento dei controlli merceologici e la distribuzione delle eccedenze alimentari
  • rifunzionalizzazione, ampliamento, ristrutturazione e digitalizzazione di aree, spazi e immobili connessi alle attività logistiche delle aree mercatali
  • miglioramento dell’accessibilità ai servizi hub e rafforzamento della sicurezza delle infrastrutture anche mediante l’utilizzo di tecnologie innovative e a zero emissioni

I progetti di investimento devono presentare costi totali non inferiori a 5 milioni e non superiori a 20 milioni di euro e devono essere ultimati entro 24 mesi a partire dalla data di concessione delle agevolazioni e, comunque, non oltre il 30 giugno 2026.

Le agevolazioni

Le agevolazioni sono concesse, nella forma della sovvenzione diretta, fino a un massimo di 10 milioni di euro per ogni progetto.

L’importo dell’agevolazione non può, comunque, superare la differenza tra i costi ammissibili e il risultato operativo dell’investimento. 

Maggiori dettagli sul metodo di quantificazione dell’aiuto sono contenuti all’interno dell’Avviso pubblico e relativi allegati.

6–LOGISTICA AGROALIMENTARE PER I PORTI

L’incentivo è finanziato con 150 milioni di euro nell’ambito del PNRR

Cosa finanzia

Sono finanziabili:

  • investimenti di interesse pubblico per la logistica agroalimentare portuale
  • investimenti per la logistica agroalimentare portuale relativi a infrastrutture locali
  • investimenti per la logistica agroalimentare portuale relativi a infrastrutture portuali

I progetti devono prevedere uno o più dei seguenti obiettivi:

  • realizzazione, rifunzionalizzazione, ampliamento, ristrutturazione e digitalizzazione di aree, spazi e immobili connessi alle attività e ai processi logistici delle aree portuali
  • efficientamento e miglioramento della capacità commerciale e logistica attraverso il potenziamento delle infrastrutture per il trasporto alimentare, anche per ridurre i costi ambientali e le emissioni nel trasporto di materie prime, semilavorati e merci tra centri produttivi, centri logistici e mercati
  • miglioramento dell’accessibilità ai servizi hub e rafforzamento della sicurezza delle infrastrutture portuali anche mediante l’utilizzo di tecnologie innovative o a “zero emissioni”
  • rafforzamento dei controlli merceologici per preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità e caratteristiche produttive, anche con lo scopo di ridurre gli sprechi alimentari
  • riduzione degli impatti ambientali attraverso interventi di riqualificazione energetica

I progetti devono avere costi totali di importo complessivo non inferiore a 5 milioni di euro e non superiore a 20 milioni di euro e devono essere ultimati nel entro 24 mesi dalla data di concessione delle agevolazioni e, comunque, non oltre il 30 giugno 2026.

Le agevolazioni

Le agevolazioni sono concesse a fondo perduto, con un massimo 10 milioni di euro per ogni progetto, nella forma della sovvenzione diretta, sulla base di una valutazione a graduatoria.

L’importo dell’agevolazione è stabilito con le seguenti modalità:

  • Capo II: 100% dei costi ammissibili
  • Capo III e IV: l’importo dell’aiuto, fino al 100% dei costi ammissibili, viene definito come differenza tra i costi ammissibili e il risultato operativo dell’investimento. Per il solo Capo IV, in caso di agevolazione richiesta non superiore a 5 milioni di euro, l’Autorità di sistema portuale proponente, in alternativa al calcolo citato, può optare per una intensità di aiuto pari all’80% dei costi ammissibili.

Maggiori dettagli sui criteri di quantificazione dell’aiuto sono contenuti nell’Avviso pubblico e nei relativi allegati

I progetti devono presentare un cosiddetto tagging climatico e/o digitale pari rispettivamente ad almeno il 32% e il 27 % del costo complessivo degli investimenti sostenuti con risorse del PNRR. Il rispetto di questi vincoli comporta l’attribuzione di un punteggio, sulla base dei criteri precisati nel bando.

Le agevolazioni saranno concesse a fondo perduto, nella forma della sovvenzione diretta, sulla base di una procedura di selezione valutativa a graduatoria. Le domande di accesso agli incentivi, complete dei relativi allegati e documenti richiesti, dovranno essere presentate all’Agenzia Invitalia esclusivamente tramite Pec, Posta Elettronica Certificata, all’indirizzo indicato nell’avviso pubblico, a partire dalle ore 12:00 del 31 ottobre e fino alle 12:00 del 25 novembre 2022

PER CUI RISULTA PER ORA CHIUSO 

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7–Contratti di sviluppo “Rinnovabili e batterie” 

FORMA AGEVOLAZIONE

Prestito/Anticipo rimborsabile, Contributo/Fondo perduto

SETTORE

Meccanica, Chimica e Farmaceutica, Metallurgia, Elettronica, ICT, Autoveicoli e altri mezzi di trasporto

SPESA AMMESSA

A partire da 20.000.000 €

REGIONI

Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Sardegna, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Veneto, Toscana, Puglia, Umbria, Sicilia

Cos’è

Strumento agevolativo a sostegno di programmi di investimento produttivi di grandi dimensioni, finalizzati alla promozione e sviluppo dei settori produttivi connessi alle tecnologie per la generazione di energia da fonti rinnovabili, con particolare riferimento a moduli fotovoltaici innovativi e aerogeneratori di nuova generazione, taglia medio-grande, e per l’accumulo elettrochimico.
Possono essere finanziati anche progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, strettamente connessi e funzionali tra di loro. 

A chi si rivolge

Imprese di tutte le dimensioni che realizzano programmi di investimento coerenti con le finalità dell’Investimento 5.1 del PNNR “Rinnovabili e batterie”.
Il programma di sviluppo può essere realizzato da più imprese o da una sola impresa.

Cos’è

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, anche in combinazione tra loro.

Obiettivo – Finalità

Sostegno investimenti

Forma agevolazione

Prestito/Anticipo rimborsabile, Contributo/Fondo perduto

Costi ammessi

Costi di personale – Costo del personale, Fabbricati e terreni, Impianti/Macchinari/Attrezzature, Servizi, brevetti e licenze, Spese generali/altri oneri

 VAI AL DOCUMENTO

Sportello Contratti di sviluppo Rinnovabili e batterie

Presentazione domanda:

Sul sito di Invitalia a partire dalle ore 12:00 del 28 Novembre 2022 fino alle ore 17:00 del 28 Febbraio 2023.

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8–Contratti di sviluppo Bus elettrici

Incentivo

E’ attivo un nuovo incentivo per sostenere la realizzazione di piani di investimento volti a promuovere la trasformazione verde e digitale dell’industria degli autobus, al fine di produrre veicoli elettrici e connessi.

Questo incentivo è destinato a piani di investimento compresi tra 1 e 20 milioni di euro ed è complementare all’altro sportello “PNRR Bus elettrici” dei Contratti di Sviluppo (per programmi superiori ai 20 milioni di euro) ancora attivo.

L’apertura dello sportello per la presentazione delle domande di agevolazioni è stata fissata alle ore 12:00 del giorno 25 luglio 2022.

Sono destinati all’attuazione dell’intervento, in sede di prima applicazione, 80 milioni di euro, nell’ambito della dotazione dell’Investimento 5.3 del PNRR M2C2 “Transizione energetica e mobilità sostenibile”, di complessivi 300 milioni di euro.

Cosa finanza e a chi si rivolge

Sono ammissibili alle agevolazioni i piani di investimento produttivo, con diverse intensità di aiuto, realizzati dalle imprese di tutte le dimensioni, ubicate sull’intero territorio nazionale, che prevedono le seguenti finalità:

  • ottimizzazione e produzione di sistemi di trazione elettrica;
  • produzione di nuove architetture di autobus, nell’ottica della migrazione verso sistemi di alimentazione elettrici, dell’alleggerimento dei veicoli, della digitalizzazione dei veicoli e dei loro componenti;
  • produzione di componentistica per autoveicoli per il trasporto pubblico e di nuove tecnologie IoT applicate al trasporto pubblico;
  • standardizzazione e industrializzazione di sistemi di rifornimento e di ricarica, nonché sviluppo di tecnologie finalizzate alla produzione di sistemi per la “smart charging” di autobus elettrici;
  • produzione di sensori e sistemi digitali per la guida assistita, per la gestione delle flotte, per la sicurezza, anche integrati nei singoli componenti del veicolo per il monitoraggio continuo e la manutenzione predittiva.

All’investimento produttivo potranno essere associati:

  • programmi di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale
  • programmi di formazione del personale, per un ammontare non superiore al 10% del programma di investimento produttivo.

L’importo complessivo delle spese ammissibili non deve essere inferiore a 1 milione di euro e superiore a 20 milioni di euro.

Agevolazioni concedibili

Le agevolazioni possono essere concesse nella forma del contributo a fondo perduto e del finanziamento agevolato, anche in combinazione tra loro nei limiti massimi, in valore nominale, del 75% (settantacinque per cento) delle spese ammissibili.

Chi può presentare domanda

I contratti di sviluppo possono essere proposti da singole o da più imprese, italiane ed estere.

Ogni programma può prevedere la partecipazione:

– dell’impresa proponente, che promuove l’iniziativa imprenditoriale ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica del contratto di sviluppo;

– di eventuali imprese aderenti che realizzano progetti di investimento nell’ambito del contratto di sviluppo;

– dei soggetti che realizzano i programmi di ricerca, sviluppo e innovazione.

Il contratto di sviluppo può essere realizzato anche da più soggetti in forma congiunta, tramite lo strumento del contratto di rete (legge n. 33/2009). In tal caso, deve essere nominato obbligatoriamente l’organo comune, che agisce come mandatario dei partecipanti al contratto ed è responsabile di tutti gli adempimenti nei confronti di Invitalia.

Programmi agevolabili

I contratti di sviluppo presentati devono avere ad oggetto la realizzazione di un programma di sviluppo industriale, per la cui realizzazione sono necessari uno o più progetti di investimento ed eventualmente progetti di ricerca, sviluppo e innovazione strettamente connessi e funzionali tra di loro.

Le proposte devono riguardare programmi finalizzati:

– all’ottimizzazione e produzione di sistemi di trazione elettrica;

– allo sviluppo e alla produzione di nuove architetture di autobus, nell’ottica della migrazione verso sistemi di alimentazione elettrici, dell’alleggerimento dei veicoli, della digitalizzazione dei veicoli e dei loro componenti;

– alla creazione e/o all’ottimizzazione di filiere industriali per la produzione di componentistica per autoveicoli per il trasporto pubblico e lo sviluppo e l’industrializzazione di nuove tecnologie IoT applicate al trasporto pubblico, di sensori e sistemi digitali, anche integrati nei singoli componenti del veicolo, per il monitoraggio continuo e la manutenzione predittiva, la guida assistita, la gestione delle flotte, la sicurezza dei trasporti, il dialogo bus-terra;

– allo sviluppo, standardizzazione ed industrializzazione di sistemi di ricarica, nonché allo sviluppo di tecnologie finalizzate alla produzione di sistemi per la “smart charging” di autobus elettrici.

L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili degli investimenti oggetto del programma di sviluppo, con esclusione del costo di opere infrastrutturali se previste, non deve essere inferiore a 20 milioni di euro.

I progetti d’investimento del soggetto proponente, a parte eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, devono prevedere spese ammissibili di importo complessivo non inferiore a 10 milioni di euro, mentre l’importo di ciascun progetto dei soggetti aderenti non può essere inferiore a 1,5 milioni di euro.

Nel caso di contratti di sviluppo in rete la soglia di investimento minimo complessivo è riferita agli investimenti della rete nel suo complesso e non si applicano i limiti minimi relativi ai progetti del soggetto proponente e dei soggetti aderenti.

Spese ammissibili

Per i progetti di investimento produttivi, le spese ammissibili possono riguardare:

– suolo aziendale e sue sistemazioni, nella misura massima del 10% dell’investimento complessivo ammissibile del progetto

– opere murarie e assimilate, nella misura massima del 40% dell’investimento complessivo;

– infrastrutture specifiche aziendali;

– macchinari, impianti e attrezzature, o anche i beni necessari all’attività amministrativa dell’impresa nonché i mezzi mobili strettamente necessari al ciclo di produzione o per il trasporto in conservazione condizionata dei prodotti, purché dimensionati alla effettiva produzione, identificabili singolarmente e a servizio esclusivo dell’unità produttiva oggetto delle agevolazioni;

– programmi informatici brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate. I programmi informatici devono essere commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa. I brevetti, le licenze, il know-how e le conoscenze tecniche non brevettate devono riguardare nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi, e sono ammissibili solo per la parte in cui sono utilizzati per l’attività svolta nell’unità produttiva interessata dal progetto. Per le grandi imprese, tali spese sono ammissibili fino al 50% dell’investimento complessivo ammissibile;

– per le sole PMI: spese per consulenze, nella misura di misura massima del 4% delle spese per l’investimento complessivo.

Per quanto riguarda invece i progetti di ricerca, sono agevolabili i costi sostenuti per:

– il personale dipendente del soggetto proponente, o in rapporto di collaborazione con contratto a progetto, con contratto di somministrazione di lavoro, ovvero titolare di specifico assegno di ricerca, limitatamente a tecnici, ricercatori ed altro personale ausiliario, nella misura in cui sono impiegati nelle attività di ricerca e di sviluppo oggetto del progetto. Sono escluse le spese del personale con mansioni amministrative, contabili e commerciali;

– gli strumenti e le attrezzature nuovi di fabbrica, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto di ricerca, sviluppo e innovazione;

– la ricerca contrattuale, quali le conoscenze e i brevetti acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne alle normali condizioni di mercato, nonché i costi per i servizi di consulenza e gli altri servizi utilizzati esclusivamente per l’attività del progetto di ricerca, sviluppo e innovazione;

– le spese generali, nella misura massima del 50% delle spese per il personale;

– i materiali utilizzati per lo svolgimento del progetto di ricerca, sviluppo e innovazione.

Agevolazioni

Le agevolazioni consistono in un mix tra:

– finanziamento a tasso agevolato (pari al 20% del tasso di riferimento vigente alla data di concessione delle agevolazioni), nei limiti del 75% delle spese ammissibili;

– contributo in conto interessi;

– contributo in conto impianti;

– contributo diretto alla spesa.

La tipologia di aiuto erogabile e la loro combinazione saranno definite in fase di negoziazione sulla base delle caratteristiche dei progetti e dei relativi ambiti di intervento.

Per i programmi di investimento realizzati nelle aree del territorio nazionale diverse da quelle designate come “zone a” dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale 2022-2027, può essere richiesta l’attivazione della Sezione 3.13 del Quadro Temporaneo, che prevede un’intensità di aiuto non superiore al 15% dei costi ammissibili e l’importo complessivo dell’aiuto fino ad un massimo di 10 milioni di euro per impresa in termini nominali). La sua effettiva applicazione nell’ambito dei Contratti di sviluppo e l’eventuale concessione di tali aiuti, che deve intervenire entro il 31 dicembre 2022, è subordinata all’approvazione da parte della Commissione Europea.

FINANZIARIA 2023 Contratti di sviluppo rifinanziati fino al 2037

I programmi di sviluppo industriale (inclusa l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e programmi di sviluppo per la tutela ambientale) sono rifinanziati con 160 milioni di euro per ogni anno tra il 2023 e il 2027 e 240 milioni di euro per ogni anno tra il 2028 e il 2037. I programmi di sviluppo delle attività turistiche, invece, prevedono una dotazione di 40 milioni per ciascun anno dal 2023 al 2027 e 60 milioni dal 2028 al 2037.

Per saperne di più

Disciplina contratti di sviluppo

Normativa comunitaria

Direttive, note e circolari

Documenti utili


Vedi anche: NWL 508 Contratti di sviluppo industriali: quali investimenti finanziano e con quali agevolazioni – LEGGE DI BILANCIO 2023

NWL 463 MANOVRA 2023 come cambiano gli incentivi: Piano Transizione 4.0 – Industria 4.0 – Nuova Sabatini – Sud – Formazione 4.0 – Contratti di sviluppo

NWL 459 Contratti di sviluppo: Finanziamento a tasso agevolato e finanziamento a fondo perduto MISE. PNRR I5.2.S.3.13

NWL 453 Contratti di sviluppo AUTOMOTIVE: Bando in apertura il 15 novembre 2022 – Accordi per l’innovazione  AUTOMOTIVE: Bando in apertura il 29 novembre 2022

NWL 419 CONTRATTI DI SVILUPPO e aiuti di Stato: nuove risorse e incentivi

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