Contratti di sviluppo industriali: quali investimenti finanziano e con quali agevolazioni – LEGGE DI BILANCIO 2023

RAMSES GROUP NEWS n. 508 – 23 febbraio 2023

Contratti di sviluppo industriali nella LEGGE DI BILANCIO 2023

La legge di Bilancio 2023 rifinanzia i contratti di sviluppo industriali per 160 milioni di euro per gli anni dal 2023 al 2027 e per 240 milioni di euro per gli anni dal 2028 al 2037. I contratti di sviluppo sono costituiti da una vasta gamma di incentivi erogati per progetti di investimento di grandi dimensioni. Le risorse sono destinate ai programmi di sviluppo industriale, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, e ai programmi di sviluppo per la tutela ambientale. La gestione dei contratti di sviluppo è affidata ad Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa.

Quali investimenti finanziano e quali forme di agevolazione prevedono?

Con la nuova leggediBilancio2023, si rifinanzia lo strumento per 160 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 e per 240 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 destinando le risorse ai programmi di sviluppoindustriale, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e ai programmi di sviluppo per la tutela ambientale.

I contratti di sviluppo sono una misura per il sostegno degli investimenti di grandi dimensioni nei settori industriale, agro-industriale (TPA – prima trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli), turistico, di tutela ambientale. Finanziano inoltre l’attività di R&S legata ad investimenti industriali, connessa e funzionale all’attività produttiva.

Lo scopo principale di questa agevolazione è favorire l’attrazione di investimenti, anche esteri, e la realizzazione di progetti di sviluppo d’impresa rilevanti per il rafforzamento della struttura produttiva del Paese, soprattutto nelle aree svantaggiate e nel Mezzogiorno, per la riconversione e reindustrializzazione di alcune aree del Paese.

I contratti di sviluppo sono finanziati dal MISE con il contributo delle Regioni coinvolte nei programmi e sono gestiti da Invitalia.

Cosa finanziano i contratti di sviluppo

I contratti di sviluppo finanziano programmi di sviluppo nei settori indicati. Con la nuova leggedibilancio2023, si rifinanzia lo strumento per 160 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027, destinando le risorse ai programmi di sviluppoindustriale, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e ai programmi di sviluppo per la tutela ambientale.

Lo strumento in parola consente di finanziare:

– programmi di sviluppo industriale (compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli);

– programmi di sviluppo per la tutela ambientale;

– programmi di sviluppo di attività turistiche (che possono comprendere anche, per un importo non superiore al 20% degli investimenti complessivi, programmi destinati allo sviluppo delle attività commerciali).

Con riferimento a questi programmi, il contratto di sviluppo può finanziare, anche, programmi di ricerca, sviluppo e innovazione.

L’investimento minimo nel programma non può essere inferiore a 20 milioni di euro (7,5 milioni per attività di prima trasformazione di prodotti agricoli e per progetti turistici localizzati nelle aree interne del Paese o che prevedano il recupero di strutture dismesse).

Le imprese devono realizzare i programmi entro 36 mesi dalla concessione delle agevolazioni, prorogabile dietro richiesta motivata dell’impresa proponente di ulteriori 18 mesi.

Chi sono i destinatari

I contratti di sviluppo, rifinanziati dalla legge di Bilancio 2023 possono essere realizzati da una o più imprese, italiane o estere, di qualsiasi dimensione. Il programma potrà essere realizzato in forma congiunta anche mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete.

I destinatari dello strumento agevolativo sono:

– il soggetto proponente, ossia l’impresa che promuove il programma di sviluppo, ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica dello stesso programma;

– le imprese aderenti, ossia le imprese che realizzano i progetti di investimento nell’ambito del programma di sviluppo.

Fermi restando gli importi complessivi già menzionati precedentemente per implementare il contratto di sviluppo, il programma del soggetto proponente deve presentare spese ammissibilinon inferiori a:

– 10 milioni di euro per quanto riguarda i programmi di sviluppo industriali e per la tutela ambientale;

– 3 milioni di euro per quelli che riguardano esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;

– 5 milioni di euro per i programmi di sviluppo delle attività turistiche e 3 milioni di euro per i programmi di sviluppo delle attività turistiche finalizzati a specifiche aree interne del Paese o al recupero e riqualificazione di strutture edilizie dismesse.

Gli investimenti proposti per programmi di ricerca, sviluppo e innovazione devono presentare spese non inferiori a 1,5 milioni di euro.

Quali sono le agevolazioni dei contratti di sviluppo

Come anticipato, la nuova legge di Bilancio 2023 rifinanzia lo strumento per 160 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 e per 240 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 destinando le risorse ai programmi di sviluppo industriale (compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e ai programmi di sviluppo per la tutela ambientale).

I contratti di sviluppo verranno erogati in diverse forme, anche in combinazione tra loro:

– contributo a fondo perduto in conto impianti;

– contributo a fondo perduto alla spesa (per i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale);

– finanziamento agevolato (nei limiti del 75% delle spese ammissibili);

– contributo in conto interessi.

L’entità del finanziamento dipende: dalla tipologia del programma, dalla dimensione di impresa e dalla localizzazione dell’iniziativa.


Investimento minimo richiesto


Tipologia di programmaProgramma complessivoImpresa proponenteImprese aderenti
Industriale20 milioni €10 milioni €1,5 milioni €
Prima trasformazione e commercializzazione prodotti agricoli (TPA)7,5 milioni €3 milioni €1,5 milioni €
Tutela ambientale (escluso TPA)20 milioni €10 milioni €1,5 milioni €
Turistico20 milioni €5 milioni €1,5 milioni €
Turistiche aree interne7,5 milioni €3 milioni €1,5 milioni €

Investimento ammissibile per dimensione di impresa


Tipologia di investimentoRegioni Sud: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia, MoliseRegioni Centro-nord (specifiche province)Altre aree
Nuova unità produttivaTutte le dimensioniTutte le dimensioniSolo PMI
Ampliamento capacità produttivaTutte le dimensioniSolo PMISolo PMI
Riconversione attivitàTutte le dimensioniTutte le dimensioniSolo PMI
Ristrutturazione unità produttivaTutte le dimensioniSolo PMISolo PMI

Localizzazione delle iniziative


Calabria Campania Puglia SiciliaBasilicata Molise SardegnaRegioni centro- nord (specifiche province)Altre aree
Piccola Impresa60%50%30%20%
Media Impresa50%40%20%10%
Grande Impresa40%30%10%15%


Pertanto, l’entità delle agevolazioni, nel rispetto dei limiti delle vigenti norme in materia di aiuti di Stato, è determinata sulla base della tipologia di progetto, dalla localizzazione dell’iniziativa e dalla dimensione di impresa, fermo restando che l’ammontare e la forma dei contributi concedibili vengono definiti nell’ambito della fase di negoziazione.

L’importo e la forma dei contributi vengono definiti in fase di negoziazione.

L’erogazione del contributo può essere richiesta presentando gli stati di avanzamento lavori (massimo 5, con richiesta di almeno il 20% dell’investimento ammissibile); è possibile richiedere un anticipo del 40% dietro presentazione di adeguata fideiussione.

La richiesta di erogazione in riferimento all’ultimo SAL dovrà avvenire entro 60 giorni dalla conclusione dell’investimento.

Le agevolazioni NON sono cumulabili con altre agevolazioni pubbliche concesse per le medesime spese, incluse quelle concesse a titolo “de minimis”, ad eccezione di quelle ottenute esclusivamente nella forma di benefici fiscali e di garanzia e comunque entro i limiti delle intensità massime previste dal Regolamento GBER.

Quali sono le spese ammissibili

Sono ammissibili, dopo la presentazione della domanda, le spese riguardanti:

– acquisto del suolo aziendale (max 10% del totale spese ammissibili);

– opere murarie (max 40% del totale spese ammissibili);

– macchinari, impianti e attrezzature; beni necessari all’attività dell’impresa; mezzi mobili strettamente necessari al ciclo di produzione o per il trasporto in conservazione condizionata dei prodotti;

– programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate, commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa e ammissibili solo per la parte in cui sono utilizzati per l’attività svolta nell’unità produttiva interessata dal progetto. (max 50% del totale spese ammissibili per le grandi imprese);

– consulenze (esclusivamente per le PMI, max 4% del totale spese ammissibili).

I beni agevolati dovranno essere mantenuti per almeno 5 anni per le grandi imprese e 3 anni per le PMI.

Come inviare le domande di finanziamento

Le domande devono essere presentate all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia, soggetto gestore della misura agevolativa, che opera sotto le direttive del Ministero dello sviluppo economico.

Le domande devono essere inoltrate tramite l’apposita piattaforma di Invitalia nel periodo di apertura degli sportelli, utilizzando la modulistica predisposta.

Quali sono le fasi dell’istruttoria di Invitalia

È Invitalia che procede allo svolgimento delle attività istruttorie di competenza nel rispetto dell’ordine cronologico di presentazione delle domande di agevolazioni, tenuto conto delle risorse finanziarie disponibili.

In particolare, Invitalia è tenuta a verificare il rispetto dei requisiti per l’accesso alla procedura da parte dei programmi presentati, ovvero:

A. Per un programma di sviluppo industriale dovranno essere raggiunti obiettivi quali:
– un positivo impatto sull’occupazione;
– un’idoneità del programma a realizzare e consolidare sistemi di filiera diretta e allargata;
– un’idoneità del programma a rafforzare la presenza dell’impresa sui mercati esteri o attrarre investimenti esteri;
– un contributo allo sviluppo tecnologico e un impatto ambientale dell’investimento.
B. Per un programma di sviluppo di attività turistiche dovranno essere raggiunti particolari obiettivi quali:
– un positivo impatto sull’occupazione;
– una previsione di recupero e riqualificazione di strutture dismesse o sottoutilizzate nell’ambito del programma;- un’incidenza del programma su una filiera di interesse turistico;
– la capacità del programma di contribuire alla crescita o alla stabilizzazione della domanda turistica attraverso la destagionalizzazione dei flussi;
– la realizzazione del programma in comuni limitrofi o appartenenti a un unico distretto turistico,
– la capacità del programma di attrarre investimenti esteri;
A seguito della verifica dei requisiti di accesso da parte di Invitalia, si apre la fase di negoziazione e di verifica delle risorse disponibili per la copertura finanziaria.

La proposta definitiva viene inoltrata alla Regione interessata e al MISE, che possono esprimere il proprio parere, e con l’approvazione avviene la stipula del contratto.

Quali sono le procedure specifiche

Accordi di sviluppo, fast track: si tratta di programmi di sviluppo di rilevanti dimensioni (investimenti ammissibili per almeno 50 milioni di euro o 20 milioni di euro per il settore della trasformazione dei prodotti agricoli), a condizione che presentino una particolare rilevanza strategica in relazione al contesto territoriale e al sistema produttivo interessato.

Tali programmi possono essere oggetto di un accordo tra il Ministero, Invitalia e l’impresa proponente, ed eventualmente Regioni e altre amministrazioni pubbliche che intervengano nel cofinanziamento.

La rilevanza strategica è stabilita in base ai seguenti requisiti:

– sussistono almeno tre dei requisiti specifici introdotti con il DM 2 novembre 2021 (impatto occupazionale, realizzazione o consolidamento di sistemi di filiera, capacità rafforzare la presenza sui mercati esteri e attrarre investimenti esteri, sviluppo tecnologico, impatto ambientale);

– il programma è qualificabile come programma di sviluppo per la tutela ambientale;

– il programma è proposto da una rete di imprese con contratto di rete.

Nel caso in cui è previsto un incremento occupazionale, le imprese dovranno impegnarsi ad assumere in via prioritaria i percettori di interventi di sostegno al reddito, disoccupati a seguito di procedure di licenziamento collettivo e lavoratori di aziende coinvolte in tavoli di crisi attivi presso il MISE.

La procedura degli accordi di sviluppo offre alcuni vantaggi:

– corsia preferenziale con priorità nella prenotazione delle risorse;

– riduzione dei tempi di valutazione e attuazione (istruttoria 90 gg invece che 190 gg);

– maggior coinvolgimento delle amministrazioni coinvolte.

La richiesta di attivazione di un accordo di sviluppo deve essere inoltrata, a seguito dell’inoltro della domanda per il Contratto di sviluppo, tramite PEC utilizzando l’apposita modulistica.IPSOA

Contratti di sviluppo 2023: domanda, requisiti e novità

Il contratto di sviluppo è uno strumento agevolativo rivolto alle imprese del settore industriale, agro-industriale, turistico e di tutela ambientale.

I contratti di sviluppo sono previsti dal MIMIT (ex MiSE) e gestiti da Invitalia. Il loro obiettivo è offrire degli aiuti di Stato, erogati in forma di finanziamenti e contributi, per sostenere programmi di sviluppo sul territorio nazionale.

Vediamo cos’è e come funziona il contratto di sviluppo, quali sono i requisiti per ottenere gli incentivi previsti dall’agevolazione e come fare domanda per richiederli nel 2023.

Il contratto di sviluppo è uno strumento di sostegno a programmi d’investimento produttivi, strategici ed innovativi di grandi dimensioni. Le agevolazioni previste consistono in contributi a fondo perduto e in finanziamenti agevolati, concessi anche i combinazione tra loro. Per poter accedere ai sostegni finanziari, è richiesto alle imprese un investimento minimo di 20 milioni di euro, ridotto a 7,5 milioni di euro per programmi inerenti attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, per progetti di sviluppo turistico localizzati in aree interne del Paese o inerenti il recupero e la riqualificazione di strutture edilizie dismesse.

Lo strumento è stato introdotto dall’articolo 43 del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112, è operativo dal 2011 e gestirlo è Invitalia, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. Ma vediamo tutti i dettagli.

A CHI SI RIVOLGONO I CONTRATTI DI SVILUPPO

I programmi di sviluppo possono essere realizzati da una o più imprese, italiane o estere, di qualsiasi dimensione (compatibilmente con i regolamenti comunitari di volta in volta applicabili), nelle seguenti modalità:

  • singolarmente in maniera autonoma;
  • in forma congiunta anche mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete di cui all’art. 3, comma 4-ter, del Decreto Legge 10 febbraio 2009, n. 5.

Nei contratti di sviluppo i soggetti beneficiari delle agevolazioni sono articolati in:

  • soggetto proponente, ovvero l’impresa che promuove il programma di sviluppo ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica dello stesso;
  • imprese aderenti, ovvero le eventuali altre imprese che realizzano progetti di investimento nell’ambito del programma di sviluppo;
  • soggetti partecipanti agli eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione.

COSA FINANZIA IL CONTRATTO DI SVILUPPO

Attualmente, come previsto dal Decreto del Ministro dello Sviluppo economico 9 dicembre 2014 (e successive modifiche), i contratti di sviluppo finanziano i seguenti programmi di sviluppo:

  • programmi di sviluppo industriali, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
  • programmi di sviluppo per la tutela ambientale;
  • programmi di sviluppo di attività turistiche che possono comprendere, per un importo non superiore al 20% degli investimenti complessivi da realizzare, programmi destinati allo sviluppo delle attività commerciali.

Inoltre, nell’ambito di tali programmi, il finanziamento può supportare anche:

  • progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, connessi e funzionali tra loro;
  • realizzazione di opere infrastrutturali di pubblico interesse.

Per essere finanziabili, tali programmi dovranno essere ultimati dalle imprese in 36 mesi. Tuttavia, come stabilito dal Decreto MISE del 13 novembre 2020, tale termine può essere prorogato fino a un massimo di ulteriori 18 mesi, a fronte di una motivata richiesta da parte dell’impresa beneficiaria.

TIPOLOGIA DELLE AGEVOLAZIONI

Le agevolazioni previste nei contratti di sviluppo sono concesse nelle seguenti forme, anche in combinazione tra loro:

  • finanziamento agevolato, nei limiti del 75% delle spese ammissibili;
  • contributo in conto interessi;
  • contributo in conto impianti;
  • contributo diretto alla spesa;
  • partecipazione temporanea al capitale di rischio.

L’entità delle agevolazioni, nel rispetto dei limiti delle vigenti norme in materia di aiuti di Stato, dipende:

  • dal tipo di progetto;
  • dalla localizzazione dell’iniziativa;
  • dalla dimensione dell’impresa.

In linea generale, l’ammontare e la forma dei contributi concedibili vengono definiti nella fase di negoziazione. Tra gli altri criteri per la determinazione delle agevolazioni ne sono previsti alcuni specifici per i programmi di sviluppo per la tutela ambientale e per le attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, validi fino al 31 dicembre 2022 (Decreto del Ministro dello sviluppo economico del 2 agosto 2017).

SPESE AGEVOLABILI

Le spese agevolabili tramite gli aiuti di Stato previsti dallo strumento del contratto di sviluppo sono dettagliate nel Decreto del 9 dicembre 2014, aggiornato al 2 novembre 2021, e sono diversificate a seconda del tipo di progetto da realizzare.

SPESE AGEVOLABILI PER PROGRAMMI INDUSTRIALI, TURISTICI E DI TUTELA AMBIENTALE

In linea generale, per i programmi di sviluppo industriali, turistici e per la tutela ambientale, le spese ammissibili alle agevolazioni sono quelle relative a:

  • suolo aziendale e sue sistemazioni, nella misura massima del 10% dell’investimento complessivo ammissibile del progetto;
  • opere murarie e assimilate (nella misura massima del 40% dell’investimento complessivo e del 70% per i progetti in ambito turistico);
  • infrastrutture specifiche aziendali;
  • macchinari, impianti e attrezzature, o anche i beni necessari all’attività amministrativa dell’impresa nonché i mezzi mobili strettamente necessari al ciclo di produzione o per il trasporto in conservazione condizionata dei prodotti, purché dimensionati alla effettiva produzione, identificabili singolarmente e a servizio esclusivo dell’unità produttiva oggetto delle agevolazioni;
  • programmi informatici brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate. I programmi informatici devono essere commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa. I brevetti, le licenze, il know-how e le conoscenze tecniche non brevettate devono riguardare nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi, e sono ammissibili solo per la parte in cui sono utilizzati per l’attività svolta nell’unità produttiva interessata dal progetto. Per le grandi imprese, tali spese sono ammissibili fino al 50% dell’investimento complessivo ammissibile;
  • spese per consulenze per le sole PMI e nella misura di misura massima del 4% delle spese per l’investimento complessivo.

SPESE AGEVOLABILI PER PROGETTI DI RICERCA, SVILUPPO E INNOVAZIONE

Invece, per quanto riguarda i progetti di R&S e Innovazione sono agevolabili le spese per:

  • personale (ad esclusione delle spese del personale con mansioni amministrative, contabili e commerciali);
  • strumenti e attrezzature, purché di nuova fabbricazione e nella misura e per il periodo in cui i beni sono utilizzati per il progetto di ricerca e sviluppo;
  • ricerca contrattuale (ad esempio, spese per acquisizione o ottenimento in licenza di risultati di ricerca, brevetti e know-how e spese per servizi di consulenza pertinenti al progetto di ricerca;
  • costi generali per altri servizi utilizzati esclusivamente per l’attività del progetto di ricerca e sviluppo;
  • materiali utilizzati per svolgere il programma di ricerca e sviluppo.

ENTITÀ DI SPESE E COSTI AMMISSIBILI AL FINANZIAMENTO

Fermo restando che l’importo delle spese e dei costi ammissibili complessivo deve essere non inferiore a 20 milioni di euro per tutti i programmi, o a 7,5 milioni di euro per programmi inerenti la trasformazione dei prodotti agricoli, il turismo in aree interne del Paese e il recupero di strutture dismesse, il soggetto proponente, per accedere alle agevolazioni del contratto di sviluppo deve presentare spese e costi ammissibili in linea con le seguenti entità:

  • non inferiori a 10 milioni di euro per programmi di sviluppo industriali e per la tutela ambientale;
  • non inferiori a 3 milioni di euro per programmi che riguardano esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
  • non inferiori a 5 milioni di euro per il settore delle attività turistiche;
  • pari a 3 milioni di euro per i programmi di sviluppo delle attività turistiche che riguardano le aree interne del Paese o il recupero e la riqualificazione di strutture edilizie dismesse.

Invece, le spese ammissibili relative agli investimenti proposti dai soggetti aderenti (compresi i programmi di ricerca, sviluppo e innovazione) devono essere non inferiori a 1,5 milioni di euro.

CONTRATTI DI SVILUPPO PREVISTI DAL PNRR

Al fine di sostenere la competitività del sistema produttivo con la realizzazione di progetti su tutto il territorio nazionale, tramite l’istituto del contratto di sviluppo si rendono operativi anche alcuni interventi del Ministero dello Sviluppo Economico previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

REQUISITI DI AMMISSIBILITÀ DEI PROGRAMMI DI SVILUPPO

In fase di istruttoria, la possibilità di ottenere le agevolazioni è subordinata al riscontro, nei progetti presentati, di almeno 2 dei seguenti requisiti:


Per i Programmi di sviluppo industriale:

Positivo impatto sull’occupazione;

Idoneità del programma di realizzare/consolidare sistemi di filiera diretta e allargata;

Idoneità del programma a rafforzare la presenza dell’impresa sui mercati esteri o ad attrarre investimenti esteri;

Contributo allo sviluppo tecnologico;

Impatto ambientale dell’investimento.


Per i Programmi di sviluppo di attività turistiche:

Positivo impatto sull’occupazione;

Previsione di recupero e riqualificazione di strutture dismesse o sottoutilizzate nell’ambito del programma;

Incidenza del programma su una filiera di interesse turistico (da valutarsi rispetto all’idoneità del programma a realizzare/consolidare e promuovere percorsi di interesse culturale, di turismo industriale, ospitalità alberghiera ed enogastronomia);

Capacità del programma di contribuire alla crescita o alla stabilizzazione della domanda turistica attraverso la destagionalizzazione dei flussi;

Realizzazione del programma in comuni tra loro limitrofi ovvero appartenenti a un unico distretto turistico.

Capacità del programma di attrarre investimenti esteri.


Per i Progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, Invitalia si avvale di esperti esterni, selezionati e nominati tramite apposito Albo oppure di enti di ricerca.

ACCORDI DI SVILUPPO

Per i programmi di sviluppo di rilevanti dimensioni, che abbiano spese e costi ammissibili complessivi pari o superiori a 50 milioni di euro (o a 20 milioni di euro per programmi riferiti esclusivamente ad attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli), è prevista la possibilità di formare un Accordo di sviluppo tra Ministero, Invitalia e impresa proponente. Tali accordi possono essere stipulati anche con le regioni ed altre amministrazioni qualora intervengano nel cofinanziamento del programma.

LINEE DI INVESTIMENTO

In particolare, il contratto di sviluppo è stato selezionato quale misura attuativa dei seguenti investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia e, in particolare:

  • Investimento 5.2 “Filiere produttive” (Missione 1, Componente 2), con una dotazione di 750 milioni di euro. Le filiere coinvolte sono automotive, design, moda e arredo, microelettronica e semiconduttori, metallo ed elettromeccanica, agroindustria, chimico e farmaceutico;
  • Investimento 5.1 “Rinnovabili e batterie” (Missione 2, Componente 2), con una dotazione di 1 miliardo di euro;
  • Investimento 5.3 “Bus elettrici” (Missione 2, Componente 2), con una dotazione di 300 milioni di euro.

RISORSE STANZIATE PER PROGETTI PNRR

Le risorse necessarie per attuare i progetti previsti dal PNRR mediante l’ausilio del contratto di sviluppo sono state messe a disposizione dal Decreto Aiuti bis e corrispondono a 40 milioni per il 2022400 milioni per il 202312 milioni per ciascun anno dal 2024 al 2030, con l’obiettivo di sbloccare ulteriori progetti. A questi fondi si è aggiunta un’ulteriore dotazione economica, pari a 2 miliardi di euro e prevista da altro Decreto MISE firmato il 25 agosto 2022, riservata esclusivamente a progetti che consentano di ridurre emissioni di CO2 e consumi energetici tramite l’elettrificazione dei processi produttivi e l’impiego dell’idrogeno.

COME PRESENTARE DOMANDA DI CONTRATTO DI SVILUPPO

Per richiedere le agevolazioni previste dal contratto di sviluppo occorre presentare istanza ad Invitalia. L’Agenzia apre periodicamente apposite finestre per la richiesta dei finanziamenti e delle agevolazioni previsti. Le domande possono essere presentate esclusivamente online, sulla piattaforma dedicata. L’impresa (o la rete d’imprese) proponente potrà presentare domanda online attraverso il suo rappresentante legale o un procuratore speciale.

Per richiedere le agevolazioni è necessario:

  • registrarsi alla piattaforma dedicata ai servizi online di Invitalia, indicando un indirizzo di posta elettronica ordinario;
  • una volta registrati, accedere all’area riservata per compilare direttamente online la domanda.

Invitalia ha messo anche a disposizione degli utenti una guida per la compilazione della domanda, un manuale operativo sui contratti di sviluppo  e i FAC SIMILE dei moduli che è necessario presentare, in calce a questa sezione dedicata.

VALUTAZIONE DEI PROGRAMMI E CONCESSIONE DEGLI AIUTI

Una volta presentate le domande, Invitalia esegue l’attività istruttoria delle stesse entro il termine massimo di 120 giorni dal ricevimento della domanda di agevolazioni. La verifica delle domande è effettuata nel rispetto dell’ordine cronologico di presentazione delle richieste.

Nel corso dell’istruttoria, l’Agenzia determina l’ammontare massimo delle agevolazioni concedibili nelle forme e nelle misure ritenute idonee alla realizzazione dei programmi di sviluppo presentati. Nel caso in cui l’attività di verifica si conclude con esito positivo, Invitalia approverà il programma e procederà a concedere le agevolazioni tramite specifica determinazione per ciascuna delle imprese partecipanti al programma di sviluppo approvato.

CARATTERISTICHE DEI PROGRAMMI PER ACCEDERE ALL’ACCORDO DI SVILUPPO

Gli Accordi di sviluppo vengono sottoscritti a condizione che il programma presenti una particolare rilevanza strategica in relazione al contesto territoriale e al sistema produttivo interessato. Inoltre, ai fini della sottoscrizione di un Accordo di sviluppo per programmi che prevedono un incremento occupazionale, occorre che i soggetti beneficiari si impegnino, nell’ambito del rispettivo fabbisogno di personale, ad assumere in via prioritaria percettori di interventi a sostegno del reddito, disoccupati a causa di licenziamento collettivo o lavoratori di aziende del territorio di riferimento, interessare da tavoli di crisi aperti presso il Ministero dello sviluppo economico.

Infine, per i programmi di sviluppo concernenti la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli sarà verificata la capacità del programma di determinare effetti positivi o sinergie con i sistemi di filiera diretta ed allargata regionali e/o nazionali.

VALUTAZIONE DEI PROGRAMMI DI RILEVANTI DIMENSIONI

In fase di istruttoria, per valutare la rilevanza strategica di un programma di sviluppo di grandi dimensioni ai fini della stipula di un Accordo di sviluppo, Invitalia valuta, alternativamente:

  • la sussistenza di almeno tre dei requisiti generali di ammissibilità dei progetti;
  • il rilevante impatto ambientale del programma di sviluppo, inteso come programma di sviluppo per la tutela ambientale;
  • la realizzazione del programma di sviluppo in forma congiunta mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete.

COME RICHIEDERE LA SOTTOSCRIZIONE DEGLI ACCORDI DI SVILUPPO

Per i progetti strategici di grandi dimensioni e di significativo impatto sul sistema produttivo è prevista una corsia preferenziale (procedura Fast Track) che consente di avviare l’Accordo di Sviluppo. La procedura assegna al programma una priorità nella prenotazione delle risorse e nei tempi di valutazione e di attuazione, con la riduzione dei tempi di istruttoria a soli 90 giorni.

L’istanza di Accordo di sviluppo si attiva su richiesta delle imprese proponenti. Queste dovranno compilare l’apposito MODULO e presentarlo:

  • nella fase di presentazione della domanda di contratto di sviluppo direttamente sulla piattaforma informatica Invitalia;
  • oppure in una fase successiva, mediante invio alla casella PEC cds2015@pec.invitalia.it, specificando nell’oggetto della mail, il numero di protocollo generato dalla piattaforma online al momento della presentazione della domanda relativa al contratto di sviluppo.

In caso di esito positivo, Invitalia avvierà la procedura, con comunicazione al MIMIT, per il perfezionamento dell’Accordo. Invece, in caso di assenza delle caratteristiche di rilevanza strategica e ammissibilità del progetto, le domande di finanziamento saranno esaminate in ordine cronologico, secondo la procedura standard per il contratto di sviluppo.

ALTRI AIUTI PER PRESENTARE LA DOMANDA

Nella fase di compilazione della domanda per i contratti di sviluppo è possibile essere seguiti passo dopo passo da Invitalia. Si può contattare infatti l’Agenzia attraverso la “scheda contatto” per cui si consiglia l’utilizzo di indirizzi di posta ordinaria non PEC. Per compilare la scheda contatto è necessario essere iscritto all’Area Riservata. Inoltre si può contattare il Numero Azzurro 848.886 886 (a pagamento in base alla propria tariffa telefonica) disponibile dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 18:00.

DOTAZIONE FINANZIARIA

A partire dal 2014, allo strumento dei contratti di sviluppo sono state assegnate, complessivamente, risorse finanziarie per 7.912,40 milioni di euro.

Attualmente, mediante la Legge di Bilancio 2013 (L. 29 dicembre 2022, n. 197), per finanziare i contratti di sviluppo è stata autorizzata una spesa di:

  • 160 milioni di euro per ciascun anno dal 2023 al 2027 e di 240 milioni di ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 per i programmi di sviluppo industriale (compresi i programmi riguardanti attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e di tutela ambientale);
  • 40 milioni di euro per ciascun anno dal 2023 al 2027 e 60 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 per i programmi di sviluppo inerenti le attività turistiche;
  • 100.000 euro per il 2023 e 500.000 euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 per il progetto di risanamento e di riconversione delle centrali a carbone di Cerano (Brindisi) e di Torrevaldaliga Nord (Civitavecchia).

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