Agevolazioni fiscali nel Mezzogiorno: tutte le misure 2023

RAMSES GROUP NEWS n. 485 – 13 gennaio 2023

La Legge di Bilancio 2023 proroga i crediti d’imposta per le imprese del Sud: agevolazioni per acquisto macchinari, investimenti in ZES o per R&S e impianti di compostaggio.

Le imprese nel 2023 potranno continuare ad utilizzare tutti i crediti d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno: macchinari, ricerca e sviluppo, impianti di compostaggio. Le proroghe sono state inserite nel corso del passaggio alla Camera della  LEGGE DI BILANCIO 2023  

Il riferimento normativo è contenuto nei commi da 265 a 270 della legge 197/2022 (la Manovra economica in vigore dal 1° gennaio 2023).      

Credito d’imposta investimenti SUD

Il comma 165 proroga fino al 31 dicembre 2023 l’agevolazione prevista dalla Manovra 2016, andando a modificare il comma 98 della legge 208/2015. Riguarda l’acquisizione dei beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive che si trovano nelle zone assistite delle regioni Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise.

Il credito d’imposta varia a seconda delle dimensioni dell’impresa:

  • 10% per le grandi imprese,
  • 15% per le aziende di medie dimensioni,
  • 20% per le piccole imprese.
  • nei Comuni di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpiti dai terremoti che si sono succeduti dal 24 agosto 2016, sale al:
    • 25% per le grandi imprese,
    • 35% per le medie imprese,
    • 45% per le piccole.

Bonus investimenti Sud, Sisma e ZES: nuovo modello

Sono prorogate (comma 267) anche le disposizioni dell’articolo 5 del decreto legge 91/2017 sugli investimenti effettuati nelle Z.E.S. . In questi casi, il credito d’imposta non può superare i 100 milioni di euro per singolo investimento. Le aliquote sono le stesse sopra esposte.

Agevolazione investimenti ricerca e sviluppo

Il comma 268 estende, sempre fino al 31 dicembre 2023, le maggiorazioni disposte dall‘articolo 244 del decreto 34/2020 delle aliquote del credito di imposta per R&S in favore delle imprese localizzate nelle regioni del Mezzogiorno. Sono agevolati gli investimenti in ricerca e sviluppo in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Anche in questo caso l’aliquota cambia a seconda delle dimensioni d’impresa, nel seguente modo:

  • 45% per le piccole imprese, che occupano meno di cinquanta persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro,
  • 35% per le medie imprese che occupano almeno cinquanta persone e hanno ricavi pari ad almeno 10 milioni di euro,
  • 25% per le grandi imprese, con almeno duecentocinquanta addetti e fatturato sopra i 50 milioni di euro oppure totale di bilancio pari ad almeno 43 milioni di euro.

Le attività di ricerca e sviluppo agevolabili sono identificate dall’articolo 1, comma 200, della legge 160/2019: in generale, ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico o tecnologico. Ci sono poi specifiche per le singole spese (ricercatori e tecnici, macchinari, software, contratti di ricerca, brevetti, consulenze).

Impianti di compostaggio agroalimentari

Si estende al 2023 il contributo sotto forma di credito d’imposta per le spese relative ad installazione e messa in funzione di impianti di compostaggio presso i Centri agroalimentari presenti nelle regioni Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. E’ il beneficio previsto dal comma 831 della legge 234/2021, che viene modificata introducendo la proroga. Il credito d’imposta è al 70% degli importi rimasti a carico del contribuente, nel limite massimo di 1 milione di euro.

FONTE PMI.IT

Credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno anche per il 2023

Il comma 265 dell’articolo 1 della LEGGE 29/12/2022 N 197   (Legge di bilancio 2023) ha esteso al 31 dicembre 2023 (rispetto al precedente termine del 31 dicembre 2022) l’agevolazione in forma di credito di imposta prevista dall’articolo 1, commi da 98 a 108, della  L.208/2015 in favore degli investimenti realizzati nel Mezzogiorno.

Il bonus è concesso alle imprese che acquistano beni strumentali nell’ambito di un progetto di investimento iniziale inerente a strutture produttive ubicate nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo. Per quest’ultima regione occorre fare riferimento esclusivamente alle zone assistite ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del TFUE.

soggetti beneficiari devono essere titolari di redditi di impresa. Sono, infatti, escluse le imprese titolari di reddito agrario: in tal senso si è espressa la DRE Puglia in risposta all’interpello n. 917-753 del 23 novembre 2020, nonché la risposta all’interrogazione parlamentare n. 5-07072 dell’8 marzo 2022.

Il bonus Sud è un aiuto comunitario, quindi sono ammessi alle agevolazioni i programmi di investimento definiti secondo le regole UE. In particolare, sono agevolabili gli investimenti – in macchinari, impianti e attrezzature varie – relativi alla creazione di un nuovo stabilimento, all’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente, alla diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente e a un cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente, ovvero, per le grandi imprese localizzate nelle aree di cui all’art. 107, par. 3, lett. c), del TFUE, quelli a favore di una nuova attività economica.

I chiarimenti circa i programmi ammissibili all’agevolazione sono rinvenibili nella   CIRCOLARE 34/E  del 3 agosto 2016, nonché, stante il rinvio operato dal citato documento di prassi, nella n. 38/E dell’11 aprile 2008.

Sono esclusi dall’agevolazione in parola gli investimenti di mera sostituzione (in tal senso RISPOSTA INTERPELLO N 131    del 21 marzo 2022), vale a dire quelli relativi alla fisiologica sostituzione di macchinari ormai portati all’esaurimento con beni aventi pressoché le medesime caratteristiche.

La misura dell’agevolazione (v. tabella in calce) varia a seconda della dimensione dell’impresa individuata in base ai parametri comunitari previsti dalla raccomandazione della Commissione Europea 6 maggio 2003 n. 2003/361/CE, relativa alla definizione delle microimprese, piccole e medie imprese, che sono stati recepiti con DM del 18 aprile 2005.

Sono, altresì, legati alla dimensione aziendale anche i massimali degli investimenti agevolabili, che dal 1° marzo 2017 sono i seguenti:

  • 3 mln per le piccole imprese (limite precedente 1,5 mln);
  • 10 mln per le medie imprese (limite precedente 5 mln);
  • 15 mln per le grandi imprese (limite non modificato).

Per fruire dell’agevolazione è necessario inviare il modello CIM17. Subordinatamente alla realizzazione degli investimenti, il credito di imposta è utilizzabile in compensazione a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta attestante la fruibilità del credito d’imposta.

Il momento di effettuazione degli investimenti è individuato secondo le regole dell’articolo 109, commi 1 e 2, del TUIR. Per effetto dell’intervento della Legge di bilancio 2023, sono agevolabili gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2023.

Per la piena operatività della proroga è necessario attendere il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate con il quale si aggiornerà la comunicazione di fruizione del credito di imposta con l’aggiunta del 2023 tra gli anni oggetto dell’agevolazione.

È stata, altresì, disposta la proroga dell’analoga misura agevolativa prevista per le ZES (Zone Economiche Speciali) e ZLS (Zone Logistiche Semplificate).

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Il credito d’imposta è stato introdotto dalla Legge di Stabilità 2016 e resterà in vigore fino al 31 dicembre 2022 così come previsto da DDL Bilancio 2020

Le istruzioni da parte della Agenzia delle Entrate sono state fornite con la circolare n. 34/E/2016, mentre le modifiche apportate dal decreto Mezzogiorno sono state esaminate nella circolare n. 12/E/2017.

A seguito delle innovazioni introdotte dal decreto Mezzogiorno, come specificato in tale ultima circolare

Di seguito si riportano i contenuti della misura :

L’agevolazione incentiva l’acquisto di nuovi macchinari, impianti ed attrezzature, destinati a strutture produttive nuove o già esistenti, collegate ad un progetto di investimento relativo a:

  • realizzazione di un nuovo stabilimento
  • ampliamento di uno stabilimento esistente
  • diversificazione della produzione di uno stabilimento
  • trasformazione radicale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente
  • riattivazione di uno stabilimento chiuso o che sarebbe stato chiuso qualora non fosse stato acquistato

Sono escluse dall’agevolazione, le spese relative alla semplice sostituzione di singoli beni strumentali. Grazie alla proroga prevista dal DDL di Bilancio 2020, le spese ammesse potranno esser sostenute fino al 31 dicembre 2022.

Il Credito d’imposta per le imprese del Sud prevede aliquote diversificate in base alle dimensioni dell’impresa e all’ambito territoriale.

Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna

  • 45% per le piccole imprese
  • 35% per le medie imprese
  • 25% per le grandi imprese

Molise e Abruzzo (zone Carta Aiuti di Stato 2014-2020, ex articolo 107.3.c del TFUE)

  • 30% per le piccole imprese
  • 20% per le medie imprese
  • 10% per le grandi imprese

Bonus Sisma per le imprese del Centro Italia

Il DDL di Bilancio 2020 proroga al prossimo anno anche il Credito d’imposta Sisma, agevolazione riconosciuto alle imprese localizzate nelle zone del Centro Italia, colpite dal sisma nel 2016. Il Cratere sismico comprende i Comuni delle Regioni Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche.

Le spese ammesse sono relative all’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature necessari al processo produttivo dell’impresa. Il bonus è riconosciuto alle imprese che hanno sostenuto investimenti a partire dal 6 aprile 2018.

L’agevolazioni prevede le seguenti intensità di aiuto:

  • 45% per le piccole imprese
  • 35% per le medie imprese
  • 25% per le grandi imprese

Come accedere al Credito d’imposta Sud e Bonus Sisma per il Centro Italia

Le imprese che intendono fruire del credito d’imposta devono presentare una comunicazione in via telematica all’Agenzia delle Entrate, che dopo la dovuta verifica dei dati dichiarati nella comunicazione, trasmetterà il provvedimento che autorizza a beneficiare del credito d’imposta.

Il credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno è CUMULABILE con il Credito d’imposta beni strumentali

ciò significa che

SI  PUO’ ARRIVARE AD UN CREDITO D’IMPOSTA
PARI AL 95%  IN ALCUNE ZONE  (50% + 45%)
ED IN ALTRE AL 70%  (40% + 30%
)

Con la risposta all’istanza di interpello n. 360 del 16.09.2020 sotto allegato, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito le regole di cumulo del credito d’imposta investimenti nel Mezzogiorno con altre misure agevolative aventi ad oggetto i medesimi costi.

Il caso è stato espressamente analizzato nella risposta all’interpello 360 di ieri, in cui l’Agenzia delle Entrate si è pronunciata sulla possibilità di cumulo tra le due agevolazioni nell’ipotesi di investimenti effettuati nell’anno 2020 in beni materiali strumentali nuovi 4.0, rientranti nell’allegato A annesso alla Legge di Bilancio 2017, destinati a strutture produttive localizzate nelle zone assistite delle regioni del Mezzogiorno.

La disciplina del credito d’imposta investimenti in beni strumentali, al comma 192 dell’articolo 1, Legge 160/2019, prevede la regola generale di cumulabilità con altre agevolazioni aventi ad oggetto i medesimi costi “a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive di cui al periodo precedente, non porti al superamento del costo sostenuto”.

Risulta dunque espressamente confermata dall’Agenzia delle entrate la cumulabilità tra credito d’imposta investimenti nel Mezzogiorno e investimenti in beni strumentali relativi alla Transizione 4.0, nel rispetto del costo complessivamente sostenuto, sia per beni materiali ordinari di cui al comma 188, dell’articolo 1, L. 160/2019, sia per beni materiali 4.0 di cui al comma 189, dell’articolo 1, L.160/2019.

LINK Interpello n. 360 DELLA AGENZIA DELLE ENTRATE del 16 settembre 2020 

LINK APPROFONDIMENTI Bonus Sud CUMULABILE con Credito imposta beni strumentali


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