RAMSES GROUP NEWS n.134 – 15 dicembre 2020
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CON IL CREDITO IMPOSTA
BENI STRUMENTALI MATERIALI E IMMATERIALI 4,0
INVESTIMENTI MEZZOGIORNO –BONUS SUD–
INVESTIMENTI AREE Z.E.S.
BENEFICI IN PARTE CUMULABILI TRA LORO
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RAMSES GROUP
CREDITO D’IMPOSTA ABBATTI I TUOI F24 PER APPROFONDIMENTI
Credito d’imposta beni strumentali 4.0
Ambito applicativo temporale | Investimenti effettuati: – dal 16.11.2020 al 31.12.2022 ovvero – entro il 30.06.2023 alle seguenti due condizioni, da verificarsi al 31.12.2022: 1) Ordine accettato dal fornitore 2) Pagamento di acconti pari ad almeno il 20% del costo di acquisizione del bene. |
Ambito applicativo oggettivo | Sono ammissibili gli investimenti nei seguenti beni: – beni strumentali materiali ordinari e immateriali ordinari (software non 4.0) con maggiorazione in caso di strumenti e dispositivi tecnologici per lo smart working; – beni strumentali materiali 4.0, compresi nell’allegato A delle Legge di Bilancio 2017; – beni strumentali immateriali 4.0, compresi nell’allegato B delle Legge di Bilancio 2017. |
Regole di fruizione | Beni strumentali materiali e immateriali ordinari: – 3 quote annuali di pari importo, – unica quota per soggetti con volume di ricavi o compensi inferiori a 5 milioni di euro (solo per investimenti dal 16.11.2020 al 31.12.2021), – a partire dall’anno di entrata in funzione del bene. Beni materiali e immateriali 4.0 – 3 quote annuali di pari importo, – a partire dall’anno di interconnessione del bene. |
Oneri documentali | Obbligo di perizia asseverata (non più semplice) per investimenti in beni 4.0 di costo di acquisizione unitario superiore a 300.000 euro. |
Aliquote e tetti di spesa
Tipologia di bene | Periodo di effettuazione investimento | Aliquote e tetti di spesa complessivi |
Beni materiali e immateriali ordinari | Dal 16.11.2020 al 31.12.2021 Fino al 30.06.2022 con prenotazione entro 31.12.2021 | 10% 15% smart working Tetto 2 milioni di euro (materiale) Tetto 1 milione di euro (immateriale) |
Beni materiali e immateriali ordinari | Dal 01.01.2022 al 31.12.2022 Fino al 30.06.2023 con prenotazione entro 31.12.2022 | 6% Tetto 2 milioni di euro (materiale) Tetto 1 milione di euro (immateriale) |
Beni materiali 4.0 | Dal 16.11.2020 al 31.12.2021 Fino al 30.06.2022 con prenotazione entro 31.12.2021 | – 50% fino a 2,5 milioni di euro – 30% oltre 2,5 fino a 10 milioni – 10% oltre 10 fino a 20milioni |
Beni materiali 4.0 | Dal 01.01.2022 al 31.12.2022 Fino al 30.06.2023 con prenotazione entro 31.12.2022 | – 40% fino a 2,5 milioni di euro – 20% oltre 2,5 fino a 10 – 10% oltre 10 fino a 20 |
Beni immateriali 4.0 | Dal 16.11.2020 al 31.12.2022 Fino al 30.06.2023 con prenotazione entro 31.12.2022 | 20% fino a 1 milione di euro |
I TERMINI DELLA COMPENSAZIONE
— per tutti i crediti d’imposta, la fruizione dei crediti è ridotta a 3 anni anziché 5
— per gli investimenti in beni strumentali, ex super ammortamento e in beni immateriali non 4.0 effettuati nel 2021 effettuati da soggetti con ricavi o compensi inferiori a 5 milioni di euro, un anno
— compensazione immediata (dall’anno in corso) del credito relativo agli investimenti in beni strumentali ordinari.
TETTI E ALIQUOTE
Investimenti in beni strumentali ex superammortamento:
— incremento dal 6% al 10% per tutti del credito beni strumentali nuovi, ex super ammortamento, per il solo anno 2021
— incremento dal 6% al 15% per investimenti effettuati nel 2021per implementazione del lavoro agile
— estensione ai beni immateriali non 4.0 con credito al 10% per investimenti effettuati nel 2021 e al 6% per investimenti effettuati nel 2022
Per i beni materiali 4.0 ex iperammortamento:
— spese sotto i 2,5 milioni euro 50% nel 2021 – 40% nel 2022
— spese da 2,5 milioni euro fino a 10 milioni euro 30% nel 2021 – 20% nel 2022
— spese da 10 milioni euro fino a 20 milioni euro 10% nel 2021 e nel 2022
Per i beni immateriali 4.0:
— 20% con massimale di un milione di euro.
E’ POSSIBILE USUFRUIRE DELL’AGEVOLAZIONE ANCHE PER GLI ANNI DAL MESE DI APRILE 2017 A TUTTO IL 31/12/2019 SECONDO LA NORMATIVA DELL’IPERAMMORTAMENTO PER I BENI 4.0.
BENI AGEVOLABILI
RISORSE UTILI
Testo della norma (legge di bilancio commi 184 – 197)
Tabella A e B – ex Industria 4.0 ora Transizione 4.0
Norma precedente (iperammortamento)
Prorogato al 2022 il Credito di imposta per investimenti nel Mezzogiorno
Il credito d’imposta è stato introdotto dalla Legge di Stabilità 2016 e resterà in vigore fino al 31 dicembre 2020. SALVO PROROGHE NELLA PROSSIMA LEGGE DI BILANCIO
Le istruzioni da parte della Agenzia delle Entrate sono state fornite con la circolare n. 34/E/2016, mentre le modifiche apportate dal decreto Mezzogiorno sono state esaminate nella circolare n. 12/E/2017.
A seguito delle innovazioni introdotte dal decreto Mezzogiorno, come specificato in tale ultima circolare
Di seguito si riportano i contenuti della misura :
L’agevolazione incentiva l’acquisto di nuovi macchinari, impianti ed attrezzature, destinati a strutture produttive nuove o già esistenti, collegate ad un progetto di investimento relativo a:
- realizzazione di un nuovo stabilimento
- ampliamento di uno stabilimento esistente
- diversificazione della produzione di uno stabilimento
- trasformazione radicale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente
- riattivazione di uno stabilimento chiuso o che sarebbe stato chiuso qualora non fosse stato acquistato
Sono escluse dall’agevolazione, le spese relative alla semplice sostituzione di singoli beni strumentali. Grazie alla proroga prevista dal DDL di Bilancio 2021, le spese ammesse potranno esser sostenute fino al 31 dicembre 2022.
Il Credito d’imposta per le imprese del Sud prevede aliquote diversificate in base alle dimensioni dell’impresa e all’ambito territoriale.
Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna
- 45% per le piccole imprese
- 35% per le medie imprese
- 25% per le grandi imprese
Molise e Abruzzo (zone Carta Aiuti di Stato 2014-2020 ex articolo 107.3.c del TFUE)
- 30% per le piccole imprese
- 20% per le medie imprese
- 10% per le grandi imprese
Bonus Sisma per le imprese del Centro Italia
Il DDL di Bilancio 2020 proroga al prossimo anno anche il Credito d’imposta Sisma, agevolazione riconosciuto alle imprese localizzate nelle zone del Centro Italia, colpite dal sisma nel 2016. Il Cratere sismico comprende i Comuni delle Regioni Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche.
Le spese ammesse sono relative all’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature necessari al processo produttivo dell’impresa. Il bonus è riconosciuto alle imprese che hanno sostenuto investimenti a partire dal 6 aprile 2018.
L’agevolazioni prevede le seguenti intensità di aiuto:
- 45% per le piccole imprese
- 35% per le medie imprese
- 25% per le grandi imprese
Come accedere al Credito d’imposta Sud e Bonus Sisma per il Centro Italia
Le imprese che intendono fruire del credito d’imposta devono presentare una comunicazione in via telematica all’Agenzia delle Entrate, che dopo la dovuta verifica dei dati dichiarati nella comunicazione, trasmetterà il provvedimento che autorizza a beneficiare del credito d’imposta.
Il credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno è CUMULABILE con il Credito d’imposta beni strumentali
PER CUI
SI PUO’ ARRIVARE AD UN CREDITO D’IMPOSTA
PARI AL 95% IN ALCUNE ZONE (50% + 45%)
ED IN ALTRE AL 70% (40% + 30%)
Con la risposta all’istanza di interpello n. 360 del 16.09.2020 sotto allegato, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito le regole di cumulo del credito d’imposta investimenti nel Mezzogiorno con altre misure agevolative aventi ad oggetto i medesimi costi.
Il caso è stato espressamente analizzato nella risposta all’interpello 360 di ieri, in cui l’Agenzia delle Entrate si è pronunciata sulla possibilità di cumulo tra le due agevolazioni nell’ipotesi di investimenti effettuati nell’anno 2020 in beni materiali strumentali nuovi 4.0, rientranti nell’allegato A annesso alla Legge di Bilancio 2017, destinati a strutture produttive localizzate nelle zone assistite delle regioni del Mezzogiorno.
La disciplina del credito d’imposta investimenti in beni strumentali, al comma 192 dell’articolo 1, Legge 160/2019, prevede la regola generale di cumulabilità con altre agevolazioni aventi ad oggetto i medesimi costi “a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive di cui al periodo precedente, non porti al superamento del costo sostenuto”.
Risulta dunque espressamente confermata dall’Agenzia delle entrate la cumulabilità tra credito d’imposta investimenti nel Mezzogiorno e investimenti in beni strumentali relativi alla Transizione 4.0, nel rispetto del costo complessivamente sostenuto, sia per beni materiali ordinari di cui al comma 188, dell’articolo 1, L. 160/2019, sia per beni materiali 4.0 di cui al comma 189, dell’articolo 1, L.160/2019.
LINK Interpello n. 360 DELLA AGENZIA DELLE ENTRATE del 16 settembre 2020
LINK APPROFONDIMENTI
Definizione di ZES
Volendo dare una definizione quasi testuale di Zone economiche speciali (ZES) possiamo dire che si tratta di “aree geografiche nell’ambito delle quali un’Autorità governativa offre incentivi a beneficio delle aziende che vi operano attraverso strumenti e agevolazioni che agiscono in un regime derogatorio rispetto a quelli vigenti per le ordinarie politiche nazionali”.
Con la creazione delle ZES gli Stati hanno come obiettivo una crescita della competitività ed il generale rafforzamento di tutto il tessuto produttivo attraverso l’aumento degli investimenti anche stranieri, l’aumento delle esportazioni, la creazione di nuovi posti di lavoro, l’aumento dell’innovazione.
In Italia la normativa ZES è stata recepita con il D.L. 91/2017, il cosiddetto Decreto Sud. Tale decreto prevede una serie di misure per la crescita economica ed occupazionale del Mezzogiorno, nonché per superare il divario economico e sociale tra il sud Italia ed il resto del paese.
Al capo II art. 4 e 5, il Decreto Sud istituisce e regola le zone economiche speciali (ZES). Nello specifico al comma 2 art.4 il D.L. 91/2017 da una definizione di ZES indicando anche le caratteristiche che la stessa deve avere.
Per quanto riguarda il credito d’imposta per gli investimenti al Sud previsto dall’ art. 1, c. 98-108, Legge n. 208/2015, questo sarà commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti entro il 31 dicembre nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 50 milioni di euro.
fino al 45% per piccole impresefino al 35% per le medie impresefino al 25% per le grandi imprese
Tuttavia le agevolazioni ed i benefici concessi agli operatori economici della ZES sono soggette a due condizioni, cioè che:
- le imprese beneficiarie mantengano la loro attività nell’area ZES per almeno sette anni dopo il completamento dell’investimento oggetto delle agevolazioni, pena la revoca dei benefici concessi e goduti;
- le imprese beneficiarie non devono essere in stato di liquidazione o di scioglimento.
N.B.IL CREDITO IMPOSTA AREE Z.E.S E’ CUMULABILE CON IL CREDITO IMPOSTA BENI STRUMENTALI MATERIALI E IMMATERIALI 4.0
NON E’ CUMULABILE NATURALMENTE CON IL CREDITO IMPOSTA INVESTIMENTI NEL MEZZOGIORNO
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