RAMSES GROUP NEWS n. 223 – 7 Ottobre 2021
- Avviso pubblico dell’Agenzia di coesione territoriale
- Risorse per 350 milioni dal Fondo complementare del Pnrr
- Interessate 8 regioni del Centro-Sud
E’ online l’Avviso pubblico dell’Agenzia di coesione territoriale per la manifestazione di interesse per la candidatura di idee progettuali da ammettere ad una procedura negoziale finalizzata al finanziamento di interventi di riqualificazione e rifunzionalizzazione di siti per la creazione di Ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno.
Finanziamento di 350 milioni di euro
Gli interventi sono finanziati a valere sulle risorse del Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR, di cui al Decreto Legge 6 maggio 2021, n.59 “Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti”, con una dotazione finanziaria complessiva di euro 350.000.000. Le risorse sono ripartite come segue: 70.000.000 euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026.
SOGGETTI AMMISSIBILI
1 I Soggetti ammissibili sono organismi di ricerca, così come definiti all’articolo 3 del presente avviso, in cooperazione tra loro e/o con enti locali, imprese e altri soggetti pubblici o privati, in numero minimo di tre.
2 Al fine di verificare l’effettiva composizione della partnership, la domanda di candidatura deve essere corredata da un atto di delega dei partner al soggetto proponente, conforme all’allegato 2 del presente avviso.
DURATA DEL PROGETTO, MASSIMALI DI INVESTIMENTO E COSTI AMMISSIBILI
—La durata massima dei progetti, da indicare ali ‘interno della proposta di idea progettuale, non deve superare i 36 (trentasei) mesi.
—L’ammontare dell’investimento consentito per ciascun progetto può variare tra euro 10.000.000 e euro 90.000.000.
—L’entità del finanziamento può coprire fino al 100% dei costi ammissibili e arrivare fino al l raggiungimento del costo massimo dell’investimento consentito per ciascun progetto.
Sono ammissibili i seguenti costi:
a) costi dei fabbricati e dei terreni destinati ad ospitare le attività di ricerca, trasferimento tecnologico e alta formazione, comprese le spese di recupero, ristrutturazione, riqualificazione e ampliamento degli immobili; sono ammissibili i costi delle cessioni a condizioni commerciali. Sono escluse le spese di manutenzione ordinaria degli immobili;
b) costi di macchinari, strumenti, attrezzature e degli impianti ad essi connessi, solo se di nuova acquisizione; sono inclusi i collegati diritti di brevetto, licenze, know how o altre forme di proprietà intellettuale.
VALUTAZIONE DELLE IDEE PROGETTUALI
Le idee progettuali saranno valutate sulla base di criteri volti a verificare il contributo che l’intervento è in grado di fornire all’obiettivo generale di promuovere innovazione economica, scientifica, tecnologica e sociale nel territorio in cui è realizzato, anche attraverso la riqualificazione dell’area oggetto dell’investimento, la realizzazione di opere infrastrutturali e la dotazione di attrezzature e strumentazioni idonee. Per ogni idea progettuale la valutazione, anche ai fini della verifica di fattibilità della proposta, è effettuata sulla base dei seguenti criteri:
a) caratteristiche ed esperienze del soggetto proponente e dei partner, ruolo di ciascuno di essi;
b) stato dell’infrastruttura e sua configurazione futura e descrizione dell’area, specificando se l’area in cui si intende realizzare l’intervento di riqualificazione:
i) è già proprietà del soggetto proponente o di uno dei partner;
ii) è nell’immediata disponibilità o, in caso contrario, entro quale orizzonte temporale può entrare nella disponibilità del soggetto proponente o di uno dei partner;
iii) è soggetta a vincoli di carattere amministrativo/giudiziario, urbanistico, culturale-paesaggistico, ambientale;
iv) è oggetto di un’azione di riqualificazione urbanistica più ampia, già prevista all’interno di un piano urbanistico o altro strumento di pianificazione territoriale approvato;
c) caratteristiche delle attività ad alta intensità di conoscenza che saranno ospitate nell’infrastruttura riqualificata al completamento dell’investimento e toerenza tra l’azione di riqualificazione infrastrutturale e la missione dell’infrastruttura ! che verrà attivata a conclusione dell’intervento di riqualificazione;
d) benefici attesi in termini di impatto economico (capacità di accogliere attività ad alta intensità di conoscenza scientifica e tecnologica e di creare una rete di collaborazione tra soggetti in grado di sviluppare tali attività) e sociale (attrazione nell’area di capitale umano altamente qualificato e contrasto a fenomeni di migrazione di personale qualificato fuori dall’area; innalzamento dei tassi di partecipazione dei giovani a percorsi di formazione terziaria; reskilling e up skilling dei lavoratori residenti nell’area; promozione delle pari opportunità di genere e generazionali nonché inclusione professionale delle persone con disabilità”).
e) sinergie con altri progetti già in corso nell’area di intervento, coerenza e complementarietà del progetto con altri quadri programmatori nazionali e regionali.
A conclusione della fase di valutazione, la Commissione predisporre una lista di idee progettuali idonee a rispondere alle finalità dell’avviso e ai criteri di valutazione.
Sulla base degli esiti della manifestazione di interesse, i soggetti proponenti delle idee progettuali idonee saranno ammessi alla successiva procedura negoziale ed invitati a presentare i progetti ai fini della ammissione a finanziamento.
Le regioni interessate
Gli investimenti finanziati con le risorse del presente avviso devono essere realizzati nel territorio delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.
Durata dei progetti
La durata massima dei progetti, da indicare ali ‘interno della proposta di idea progettuale, non deve superare i 36 (trentasei) mesi. L’ammontare dell’investimento consentito per ciascun progetto può varia~e tra euro 10.000.000 e euro 90.000.000. L’entità del finanziamento può coprire fino al 100% dei costi ammissibili e arrivare fino al raggiungimento del costo massimo dell’investimento consentito per ciascun progetto.
Scadenza della domanda
La domanda di candidatura dovrà essere presentata a pena di esclusione, esclusivamente tramite PEC, indirizzata a manifestazione.ecosistemi@pec.agenziacoesione.gov.it entro le ore 12,00 del 12 novembre 2021.
Avviso pubblico – Decreto 204/2021 (Scarica qui il pdf)
Ecosistemi dell’innovazione al Sud: cosa finanzia il Fondone del PNRR?
Alla manifestazione di interesse – lanciata dall’Agenzia per la Coesione – possono partecipare gli organismi di ricerca, in cooperazione tra loro e/o con enti locali, imprese e altri soggetti pubblici o privati, in numero minimo di tre.
Le idee progettuali dovranno concentrarsi sulla creazione di infrastrutture materiali o sulla rigenerazione di quelle abbandonate, allo scopo di promuovere lo sviluppo di capitale umano altamente qualificato, la ricerca multidisciplinare, la creazione e l’attrazione di imprese innovative.
Le attività che si prevede di sviluppare nelle infrastrutture oggetto di finanziamento dovranno ricadere in uno o più degli ambiti tematici del Programma Nazionale Ricerca 2021-2027.
Guardando alla struttura del Programma Nazionale Ricerca 2021-2027 salta subito all’occhio l’allineamento con i 6 cluster del secondo pilastro di HORIZON EUROPE
Salute
Cultura umanistica, creatività, trasformazioni sociali, società dell’inclusione
Sicurezza per i sistemi sociali
Digitale, industria, aerospazio
Clima, energia e mobilità sostenibile
Prodotti alimentari, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura, ambiente.
Questi sei grandi ambiti di ricerca e innovazione sono declinati, a loro volta, in aree d’intervento (sottoambiti) che il Ministero dell’Università e della Ricerca ha individuato in coerenza con le specificità del contesto nazionale.
Gli investimenti devono essere realizzati nel territorio delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.
La durata massima dei progetti non deve superare i 36 mesi, mentre l’ammontare dell’investimento consentito per ciascun progetto può variare tra 10 milioni e 90 milioni di euro. L’entità del finanziamento può coprire fino al 100% dei costi ammissibili e arrivare fino al raggiungimento del costo massimo dell’investimento consentito per ciascun progetto.
Le candidature devono essere inviate entro le ore 12.00 del 12 novembre 2021.
Fino al 12 novembre 2021 sarà possibile partecipare alla manifestazione d’interesse per la candidatura di progetti volti a creare ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno.
L’avviso pubblicato dall’Agenzia per la Coesione territoriale rappresenta il primo atto volto alla realizzazione di uno degli obiettivi previsti nel PNRR, ossia la promozione di ‘campioni’ di ricerca & sviluppo. Gli ecosistemi dell’innovazione sono infatti luoghi di contaminazione e collaborazione tra università, centri di ricerca, settore privato, società civile e istituzioni rivolti allo sviluppo di idee e soluzioni innovative.
In questo caso, il bando è finanziato con risorse comprese nel Fondo complementare pari a 350 milioni di euro (suddivisi in 70 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026), interamente riservate a contesti urbani marginalizzati delle regioni meridionali.
La particolarità di questa misura, infatti, risiede proprio nel voler promuovere progetti che tengano insieme il valore innovativo e la riqualificazione e rifunzionalizzazione dei siti nei quali saranno realizzati. Ex aree industriali, edifici storici, fabbricati senza una specifica funzione potranno trasformarsi in luoghi di ricerca e sperimentazione dove impresa, università e amministrazioni lavorano insieme.
In questo modo, sarà possibile ottenere per il territorio benefici sia economici che sociali (attrazione e contrasto alla migrazione di capitale umano altamente qualificato, coinvolgimento dei giovani, formazione dei lavoratori residenti nell’area, promozione delle pari opportunità di genere e generazionali, nonché l’inclusione professionale delle persone con disabilità).
“Con questo avviso vogliamo realizzare due finalità”, spiega il ministro Carfagna. “Da una parte, premiamo le competenze e la creatività dei centri di ricerca meridionali, che possono collaborare con aziende, amministrazioni e altri soggetti per elaborare soluzioni innovative e creare effetti positivi sia in campo economico che sociale. Dall’altra, abbiamo scelto di finanziare progetti che avranno sede in luoghi non sufficientemente valorizzati delle città del Sud, così da aiutarne la rinascita”.
Sono ammessi a partecipare al bando organismi di ricerca (università, enti, ecc.) in collaborazione tra loro e/o con enti locali, imprese e altri soggetti pubblici o privati, in numero minimo di tre.
La durata massima dei progetti non può superare i 36 mesi e l’ammontare dell’investimento può variare tra i 10 milioni e i 90 milioni di euro, che potranno essere coperti anche totalmente dal finanziamento statale.
I costi ammissibili riguardano: fabbricati e terreni che ospiteranno il progetto, comprese le spese di recupero, ristrutturazione, riqualificazione e ampliamento degli immobili (ma non la manutenzione ordinaria); macchinari, strumenti e attrezzature, con i collegati diritti di brevetto, licenze o altre forme di proprietà intellettuale.
Le idee progettuali saranno valutate da una Commissione nominata dal direttore generale dell’Agenzia per la Coesione territoriale, principalmente sulla base del contributo che i singoli interventi potranno dare alla riqualificazione dell’area. La valutazione servirà a definire una lista di progetti che saranno ammessi alla successiva fase di selezione, mediante procedura negoziale.
Innovazione aziendale come leva di sviluppo
Ma chi sono, esattamente, i soggetti chiamati in causa dal Ministero del Sud? Quali altri attori contribuiranno all’innovazione non solo aziendale?
Nelle intenzioni ministeriali. a far parte dell’ecosistema sono:
- università,
- centri di ricerca,
- settore privato,
- società civile
- e istituzioni
In questo caso, il bando è finanziato con risorse comprese nel Fondo complementare pari a 350 milioni di euro (suddivisi in 70 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026), interamente riservate a contesti urbani marginalizzati delle regioni meridionali.
I dettagli del progetto
La durata massima dei progetti non può superare i 36 mesi e l’ammontare dell’investimento può variare tra i 10 milioni e i 90 milioni di euro, che potranno essere coperti anche totalmente dal finanziamento statale.
Il bando è finanziato con risorse comprese nel Fondo complementare pari a 350 milioni di euro (suddivisi in 70 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026), interamente riservate a contesti urbani marginalizzati delle regioni meridionali.
C’è, infatti, un elemento importante che contraddistingue il progetto: i progetti che si candideranno, oltre che nel solco dell’innovazione aziendale, dovranno avere un’altra caratteristica: valorizzare un luogo dismesso del territorio.
Tra le possibili location:
- Ex aree industriali,
- edifici storici,
- fabbricati senza una specifica funzione.
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