PUGLIA: in arrivo 7 NUOVI BANDI per le IMPRESE I nuovi avvisi della programmazione 2021-2027

LINEE DI INDIRIZZO Ricerca e innovazione, formazione di nuove competenze e tutela dell’ambiente

L’obiettivo degli strumenti si incentra nell’innovazione di processo e di prodotto delle imprese. Pertanto, gli investimenti materiali dovranno essere accompagnati in forma esclusiva da progetti di innovazione per PIA e Contratti di Programma, mentre per i MiniPia sarà necessario progettare con obiettivi incentrati nell’innovazione, tutela ambientale e formazione di nuove competenze in tema di trasformazione digitale e riconversione green. Per tutti gli strumenti, comunque, i risultati da dimostrare in fase esecutiva saranno l’innovazione intesa quale sviluppo tecnologico dell’impresa, l’attuazione di politiche di produzione in ottica green, la certificazione dell’incremento delle competenze soggettive quale componente del patrimonio aziendale e mezzo per realizzare vantaggio competitivo.

1  Contratti di Programma

2  I Programmi Integrati di Agevolazione (Pia)  

3 Mini Pia – Pacchetti Integrati di Agevolazione – micro e piccole imprese e liberi professionisti  

4 Programmi Integrati di Agevolazione Turismo (Pia Turismo) 

5 MiniPia Turismo – aziende turistiche di ogni dimensione, dalle grandi alle piccole imprese

6 Tecno Nidi – DOTAZIONE STANZIATA 9,7 milioni 

7 Nidi (Nuove iniziative d’impresa) – DOTAZIONE STANZIATA 39,4 milioni 


1  Contratti di Programma

Gli investimenti ammissibili sono i progetti di ricerca e sviluppo promossi da una o più grandi imprese ma a condizione che ci sia una collaborazione effettiva con imprese di dimensione più piccola quali Pmi e startup. A loro volta i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale potranno essere integrati con progetti di innovazione, investimenti produttivi, progetti formativi, investimenti a favore della tutela ambientale ed è prevista, esclusivamente per le Pmi aderenti, l’acquisizione di consulenze specialistiche, programmi di internazionalizzazione e di partecipazione a fiere. L’importo complessivo dei progetti dovrà partire da minimo di 5 milioni di euro e arrivare ad un massimo di 110 milioni di euro.

Regione Puglia sostiene le grandi imprese negli investimenti dedicati a:

  • realizzazione di nuove unità produttive;
  • ampliamento di unità produttive esistenti;
  • diversificazione della produzione di uno stabilimento esistente per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente;
  • cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un’unità produttiva esistente.

Chi può partecipare

  • Grandi imprese che abbiano già approvato almeno due bilanci alla data di presentazione della domanda
  • Grandi imprese non attive la cui impresa controllante abbiano già approvato almeno due bilanci alla data di presentazione della domanda
  • Piccole e Medie imprese, in regime di contabilità ordinaria, attive e che abbiano approvato almeno due bilanci alla data di presentazione dell’istanza di accesso, aderenti al Contratto di Programma presentato dalla Grande impresa proponente
  • Due o più Grandi imprese, di cui una sola assuma la responsabilità della proposta contrattuale 

Nel caso in cui il Contratto di Programma proposto dalla grande impresa preveda la realizzazione di programmi di investimento di altre PMI o altre grandi imprese alla data di presentazione della domanda, almeno i 2/3 delle imprese partecipanti al contratto di programma, devono essere attive ed aver approvato almeno due bilanci alla data di presentazione della istanza di accesso. L’eventuale PMI aderente non attiva deve essere partecipata per oltre il 50% da altra PMI attiva che abbia già approvato almeno due bilanci alla data di presentazione dell’istanza di accesso.


Gli investimenti possono essere realizzati nei seguenti settori:

  • attività manifatturiere (indicate alla sezione “C” della “Classificazione delle Attività economiche ATECO 2007”) ad eccezione dei gruppi e classi 12.0 “Industria del tabacco”; 20.6 “Fabbricazione di fibre sintetiche e artificiali”; 24.1 “Siderurgia”; 24.2 “Fabbricazione di tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio (esclusi quelli in acciaio colato)”; 30.11.02 “Cantieri navali per costruzioni metalliche e non metalliche (esclusi i sedili per navi)”; 33.15 “Riparazione e manutenzione di navi e imbarcazioni (esclusi i motori),”limitatamente alla “riparazione e manutenzione ordinaria di navi”.
     
  • Servizi, con riferimento a:
    • Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti;
    • Attività editoriali;
    • Attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, di registrazioni musicali e sonore;
    • Telecomunicazioni;
    • Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse;
    • Gestione database; Hosting e fornitura di servizi applicativi; Portali web; Altre attività dei servizi d’informazione;
    • Collaudi ed analisi tecniche;
    • Ricerca scientifica e sviluppo;
    • Attività dei call center;
    • nonché alcune attività relative alla raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti tra cui: Trattamento e smaltimento di amianto; Demolizione di carcasse; Cantieri di demolizione navali; Recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami metallici; Recupero e preparazione per il riciclaggio di materiale plastico per produzione di materie prime plastiche, resine sintetiche; Recupero e preparazione per il riciclaggio di rifiuti industriali e biomasse. Si chiarisce che la classe 38.32 “Recupero e cernita dei materiali” si riferisce agli impianti finalizzati alla materia prima secondaria (end of waste) per la trasformazione di rifiuti metallici e non metallici, rottami ed altri oggetti, usati o meno, in materie prime secondarie, comprendendo di solito un processo di trasformazione meccanica o chimica.

Cosa finanzia

I programmi di investimento: 
•    nel caso della grande impresa, possono riguardare progetti di ricerca e sviluppo che possono essere integrati con progetti industriali a sostegno della valorizzazione economica dell’innovazione e dell’industrializzazione dei risultati della ricerca oppure progetti industriali per lo sfruttamento di tecnologie o soluzioni innovative nei processi, nei prodotti o nei servizi e nell’organizzazione;
•    nel caso delle piccole e medie imprese aderenti, devono riguardare investimenti in attivi materiali, che devono essere obbligatoriamente integrati con investimenti in ricerca e sviluppo e/o con investimenti in innovazione tecnologica dei processi e dell’organizzazione. Inoltre possono essere previsti investimenti in servizi di consulenza riguardanti l’ambiente, la responsabilità sociale ed etica, l’internazionalizzazione d’impresa e l’e-business, nonché la partecipazione a fiere. 

Le spese ammissibili sono le seguenti:
In particolare, nell’ambito degli Attivi materiali (investimento) sono ammissibili:

a) acquisto del suolo aziendale e sue sistemazioni entro il limite del 5% dell’importo dell’investimento in attivi materiali;
b) opere murarie e assimilabili (incluso l’acquisto dell’immobile);
c) acquisto di macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, ivi compresi quelli necessari all’attività di rappresentanza;
d) acquisto di brevetti, licenze, know how e conoscenze tecniche non brevettate, nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi, per la parte in cui sono utilizzati per l’attività svolta nell’unità produttiva interessata dal programma.

Le spese per opere murarie e assimilabili relative ad interventi di ampliamento o di riqualificazione di immobili esistenti, nonché quelle relative a nuova costruzione, sono ammissibili solo nei casi in cui l’impresa dimostri, attraverso una relazione dettagliata, corredata da documentazione probatoria, che l’assenza di agevolazione su tali spese, in ragione delle caratteristiche tecnologiche e localizzative dell’iniziativa, ne inficerebbe la redditività e le opportunità di innovazione e sviluppo. In caso di acquisto di immobili, sono ammissibili esclusivamente i costi di acquisto di attivi da terzi che non hanno relazioni con l’acquirente; la transazione deve avvenire a condizioni di mercato. Non è ammissibile l’acquisto di immobili che siano stati oggetto di agevolazione nei dieci anni precedenti la domanda di agevolazione.

Le spese per l’acquisto di programmi informatici sono ammissibili ove commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa. Per le grandi imprese, i costi degli attivi immateriali (programmi informatici, brevetti, licenze, know how e conoscenze tecniche non brevettate, nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi) sono ammissibili non oltre il 50% dei costi totali d’investimento ammissibili.

Per le PMI aderenti sono ammissibili anche le spese relative a studi preliminari di fattibilità nel limite dell’1,5% dell’importo complessivo delle spese ammissibili. Le spese per progettazioni e direzione lavori sono finanziabili nel limite del 6% delle voci relative a opere murarie e assimilabili (incluso l’acquisto dell’immobile).

Nell’ambito di investimenti in Ricerca e Sviluppo sono ammissibili:

a) ricerca industriale;
b) sviluppo sperimentale.

Inoltre, esclusivamente per le PMI aderenti sono anche ammissibili investimenti relativi a studi di fattibilità tecnica.

In particolare, sono ammissibili le seguenti spese:

a) spese di personale (ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario nella misura in cui sono impiegati nel progetto di ricerca), a condizione che lo stesso sia operante nelle unità locali ubicate nella regione e nel rispetto della procedura dei costi standard (Decreto Interministeriale MIUR MISE prot. n.116 del 24/01/2018 “Semplificazione in materia di costi a valere sui programmi operativi Fesr 2014-2020: approvazione della metodologia di calcolo e delle tabelle dei costi standard unitari per le spese del personale dei progetti di ricerca e sviluppo sperimentale”; nota del 21 marzo 2018 del Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca prot. n.4879);
b) spese della strumentazione e delle attrezzature utilizzate per il progetto di ricerca e per la sua durata;
c) le spese per la ricerca contrattuale, le conoscenze e i brevetti acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne alle normali condizioni di mercato tramite una transazione effettuata e che non comporti elementi di collusione, nonché spese per i servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini del progetto;
d) le ulteriori spese generali direttamente imputabili al progetto; 
e) altri costi d’esercizio, inclusi costi dei materiali, delle forniture e di prodotti analoghi, direttamente imputabili al progetto.

Nell’ambito di investimenti in Innovazione tecnologica, dei processi e dell’organizzazione proposti dalle PMI aderenti sono ammissibili:

a) servizi di consulenza in materia di innovazione;
b) servizi di consulenza e di supporto all’innovazione;
c) messa a disposizione di personale altamente qualificato da parte di un organismo di ricerca;
d) servizi per l’innovazione dei processi e dell’organizzazione.

Nell’ambito di investimenti per l’acquisizione di servizi proposti dalle PMI aderenti sono ammissibili:

  • l’acquisizione di servizi di consulenza per l’innovazione delle imprese e per migliorare il posizionamento competitivo dei sistemi produttivi locali, riguardanti l’ambiente, la responsabilità sociale ed etica, l’internazionalizzazione d’impresa e l’e-business
  • la partecipazione a fiere.

2  I Programmi Integrati di Agevolazione (Pia)  

A differenza di quanto avvenuto nelle precedenti programmazioni, diventano un unico avviso rivolto sia alle medie che alle piccole imprese che possono presentare, singolarmente o con altre Pmi, startup e imprese innovative, programmi di investimento per attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale, innovazione tecnologica ed industriale, digitalizzazione e transizione energetica ed ambientale, sviluppo e qualificazione delle competenze oltre che acquisizione di consulenze specialistiche, programmi di internazionalizzazione e di partecipazione a fiere. In questa programmazione sono ammesse anche le iniziative commerciali che nel loro programma di investimento prevedano progetti di innovazione. L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili per i Pia è compreso tra un minimo di 1 milione e un massimo di 50 milioni di euro.

La Regione Puglia sostiene investimenti dedicati a:

  • realizzazione di nuove unità produttive;
  • ampliamento di unità produttive esistenti;
  • diversificazione della produzione di uno stabilimento esistente per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente;
  • cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un’unità produttiva esistente

Chi può partecipare

  • Medie imprese che abbiano già approvato almeno due bilanci alla data di presentazione della domanda
  • Medie imprese non attive la cui impresa controllante abbiano già approvato almeno due bilanci alla data di presentazione della domanda
  • Piccole e Medie imprese, in regime di contabilità ordinaria, attive e che abbiano approvato almeno due bilanci alla data di presentazione dell’istanza di accesso, aderenti al programma integrato presentato dalla Media impresa proponente
  • Piccole e Medie imprese non attive, aderenti al programma integrato presentato dalla Media impresa proponente, la cui impresa controllante abbiano già approvato almeno due bilanci alla data di presentazione della domanda

Nel caso in cui il Programma Integrato proposto dalla media impresa preveda la realizzazione di programmi di investimento di altre PMI alla data di presentazione della domanda, almeno i 2/3 delle imprese partecipanti al programma integrato, devono essere attive ed aver approvato almeno due bilanci alla data di presentazione della istanza di accesso. L’eventuale PMI aderente non attiva deve essere partecipata per oltre il 50% da altra PMI attiva che abbia già approvato almeno due bilanci alla data di presentazione dell’istanza di accesso.

Nell’ambito del progetto integrato, l’iniziativa imprenditoriale di competenza della media impresa proponente deve presentare spese ammissibili almeno pari al 50% dell’importo complessivo del medesimo e ciascun programma di investimento realizzato da micro, piccole e medie imprese deve presentare spese ammissibili non inferiori a euro 1 milione.

Gli investimenti possono essere realizzati nei seguenti settori:

  • attività manifatturiere (indicate alla sezione “C” della “Classificazione delle Attività economiche ATECO 2007”) ad eccezione dei gruppi e classi 12.0 “Industria del tabacco”; 20.6 “Fabbricazione di fibre sintetiche e artificiali”; 24.1 “Siderurgia”; 24.2 “Fabbricazione di tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio (esclusi quelli in acciaio colato)”; 30.11.02 “Cantieri navali per costruzioni metalliche e non metalliche (esclusi i sedili per navi)”; 33.15 “Riparazione e manutenzione di navi e imbarcazioni (esclusi i motori),”limitatamente alla “riparazione e manutenzione ordinaria di navi”.
     
  • Servizi, con riferimento a:
    • Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti;
    • Attività editoriali;
    • Attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, di registrazioni musicali e sonore;
    • Telecomunicazioni;
    • Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse;
    • Gestione database; Hosting e fornitura di servizi applicativi; Portali web; Altre attività dei servizi d’informazione;
    • Collaudi ed analisi tecniche;
    • Ricerca scientifica e sviluppo;
    • Attività dei call center;
    • Nonché alcune attività relative alla raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti tra cui: Trattamento e smaltimento di amianto; Demolizione di carcasse; Cantieri di demolizione navali; Recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami metallici; Recupero e preparazione per il riciclaggio di materiale plastico per produzione di materie prime plastiche, resine sintetiche; Recupero e preparazione per il riciclaggio di rifiuti industriali e biomasse. Si chiarisce che la classe 38.32 “Recupero e cernita dei materiali” si riferisce agli impianti finalizzati alla materia prima secondaria (end of waste) per la trasformazione di rifiuti metallici e non metallici, rottami ed altri oggetti, usati o meno, in materie prime secondarie, comprendendo di solito un processo di trasformazione meccanica o chimica.

Cosa finanzia

I programmi di investimento devono riguardare investimenti in attivi materiali, che devono essere obbligatoriamente integrati, per le medie imprese, con investimenti in ricerca e sviluppo, mentre per le piccole imprese con investimenti in ricerca e sviluppo e/o con investimenti in innovazione tecnologica dei processi e dell’organizzazione. Inoltre possono essere previsti investimenti in servizi di consulenza riguardanti l’ambiente, la responsabilità sociale ed etica, l’internazionalizzazione d’impresa e l’e-business, nonché la partecipazione a fiere.

Le spese ammissibili sono le seguenti:

In particolare, nell’ambito degli Attivi materiali (investimento) sono ammissibili:

a) studi preliminari di fattibilità nel limite dell’1,5% dell’importo complessivo delle spese ammissibili;
b) progettazioni e direzione lavori sono finanziabili nel limite del 6% delle voci relative a opere murarie e assimilabili (incluso l’acquisto dell’immobile);
c) acquisto del suolo aziendale e sue sistemazioni entro il limite del 5% dell’importo dell’investimento in attivi materiali;
b) opere murarie e assimilabili (incluso l’acquisto dell’immobile);
c) acquisto di macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, ivi compresi quelli necessari all’attività di rappresentanza;
d) acquisto di brevetti, licenze, know how e conoscenze tecniche non brevettate, nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi, per la parte in cui sono utilizzati per l’attività svolta nell’unità produttiva interessata dal programma.

Le spese per opere murarie e assimilabili relative ad interventi di ampliamento o di riqualificazione di immobili esistenti, nonché quelle relative a nuova costruzione, sono ammissibili solo nei casi in cui l’impresa dimostri, attraverso una relazione dettagliata, corredata da documentazione probatoria, che l’assenza di agevolazione su tali spese, in ragione delle caratteristiche tecnologiche e localizzative dell’iniziativa, ne inficerebbe la redditività e le opportunità di innovazione e sviluppo. In caso di acquisto di immobili, sono ammissibili esclusivamente spese di acquisto di attivi da terzi che non hanno relazioni con l’acquirente; la transazione deve avvenire a condizioni di mercato. Non è ammissibile l’acquisto di immobili che siano stati oggetto di agevolazione nei dieci anni precedenti la domanda di agevolazione.

Le spese per l’acquisto di programmi informatici sono ammissibili ove commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa. 

a) Nell’ambito di investimenti in Ricerca e Sviluppo sono ammissibili:
b) ricerca industriale;
c) sviluppo sperimentale;
d) studi di fattibilità tecnica.

In particolare, sono ammissibili le seguenti spese:

a) spese di personale (ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario nella misura in cui sono impiegati nel progetto di ricerca), a condizione che lo stesso sia operante nelle unità locali ubicate nella regione e nel rispetto della procedura dei costi standard (Decreto Interministeriale MIUR MISE prot. n.116 del 24/01/2018 “Semplificazione in materia di costi a valere sui programmi operativi Fesr 2014-2020: approvazione della metodologia di calcolo e delle tabelle dei costi standard unitari per le spese del personale dei progetti di ricerca e sviluppo sperimentale”; nota del 21 marzo 2018 del Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca prot. n.4879);
b) spese della strumentazione e delle attrezzature utilizzate per il progetto di ricerca e per la sua durata;
c) le spese per la ricerca contrattuale, le conoscenze e i brevetti acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne alle normali condizioni di mercato tramite una transazione effettuata e che non comporti elementi di collusione, nonché spese per i servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini del progetto;
d) le ulteriori spese generali direttamente imputabili al progetto; 
e) altri costi d’esercizio, inclusi costi dei materiali, delle forniture e di prodotti analoghi, direttamente imputabili al progetto.

Nell’ambito di investimenti in Innovazione tecnologica, dei processi e dell’organizzazione sono ammissibili:

a) servizi di consulenza in materia di innovazione;
b) servizi di consulenza e di supporto all’innovazione;
c) messa a disposizione di personale altamente qualificato da parte di un organismo di ricerca;
d) servizi per l’innovazione dei processi e dell’organizzazione.

Nell’ambito di investimenti per l’acquisizione di servizi sono ammissibili:

  • l’acquisizione di servizi di consulenza per l’innovazione delle imprese e per migliorare il posizionamento competitivo dei sistemi produttivi locali, riguardanti l’ambiente, la responsabilità sociale ed etica, l’internazionalizzazione d’impresa e l’e-business
  • la partecipazione a fiere.

3 Mini Pia – Pacchetti Integrati di Agevolazione – micro e piccole imprese e liberi professionisti  

Con l’obiettivo di far fronte alle nuove sfide imposte dall’innovazione e dalla transizione ecologica e digitale attraverso la reingegnerizzazione dei cicli produttivi e l’avvio di processi di economia circolare; ma hanno anche la finalità di agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese di minore dimensione, sostenere il loro posizionamento a livello nazionale e internazionale, supportare la diffusione dell’innovazione, sostenere e qualificare l’aggiornamento e l’adeguamento delle competenze del loro personale oltre che favorire l’acquisizione di consulenze specialistiche, programmi di internazionalizzazione e di partecipazione a fiere. Potranno essere agevolati investimenti produttivi in chiave di tecnologie abilitanti e di innovazione correlati a temi quali la digitalizzazione, l’energia e l’ecosostenibilità che devono essere integrati con progetti di innovazione tecnologica, organizzativa e gestionale delle imprese. I programmi di investimento dei Mini Pia dovranno avere un importo complessivo ammissibile compreso tra 30mila e 5 milioni di euro.

4 Programmi Integrati di Agevolazione Turismo (Pia Turismo) 

Già ampiamente utilizzati nelle precedenti programmazioni, in questo nuovo ciclo devono essere integrati con investimenti di carattere digitale, tecnologico, energetico e di gestione dei rifiuti. Sono agevolati i progetti che prevedono ampliamento, ammodernamento e ristrutturazione di immobili per trasformarli in strutture turistico-alberghiere di almeno 7 camere, tutte attività finalizzate al recupero e alla riqualificazione di un patrimonio già esistente o di pregio, come nel precedente ciclo.

Questa volta tuttavia è prevista necessariamente anche l’integrazione con almeno un intervento che riguardi programmi di innovazione tecnologica, progetti formativi per qualificare competenze relative alla trasformazione digitale, al turismo sostenibile, alla transizione ecologica ed alla riconversione green, e investimenti specifici a favore della tutela ambientale. Per le Pmi sono inclusi programmi per l’acquisizione di consulenze specialistiche per l’internazionalizzazione e spese per la partecipazione a fiere. I Pia Turismo potranno essere presentati da un’impresa grande, media o piccola e da reti d’impresa e consorzi. I programmi di investimento dovranno avere un importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili compreso tra 5 e 40 milioni di euro.

Regione Puglia sostiene le piccole, medie e grandi imprese del settore turistico negli investimenti dedicati alla realizzazione di:

a) nuove attività turistico-alberghiere, attraverso il recupero fisico o funzionale di strutture non ultimate, legittimamente iniziate, destinate ad alberghi, villaggi turistici, residence;

b) ampliamento, ammodernamento e ristrutturazione di strutture turistico-alberghiere (alberghi, villaggi turistici, residence) esistenti al fine di innalzare gli standard di qualità

c) realizzazione di strutture turistico-alberghiere con almeno 7 camere attraverso il consolidamento, il restauro e il risanamento conservativo di immobili di interesse artistico e storico riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali e del Paesaggio.

d) consolidamento, restauro e risanamento conservativo di edifici rurali, masserie, trulli, torri, fortificazioni al fine di trasformare l’immobile in strutture alberghiere (alberghi, villaggi turistici, residence, compresi servizi annessi, nel rispetto della normativa vigente) con almeno 7 camere;

e) strutture, impianti o interventi attraverso i quali migliorare l’offerta turistica territoriale con l’obiettivo di favorire la destagionalizzazione dei flussi turistici, quali:

campi da golf da almeno 18 buche; miglioramento, ampliamento e realizzazione di porti turistici e Aeroclub;  

miglioramento, ampliamento e realizzazione di infrastrutture sportive idonee ad ospitare eventi agonistici nazionali ed internazionali;

centri congressuali o Auditorium dalla capienza minima di 2.000 posti;

primo impianto o sistemazione di area a verde di almeno 100 ettari (anche mediante la realizzazione di piste ciclabili, sentieri attrezzati, percorsi sportivi, punti ristoro, ecc.) anche di proprietà pubblica, la cui fruizione sia condivisa con la eventuale Amministrazione proprietaria o il soggetto gestore;

recupero di aree urbane degradate o inquinate da destinare alla realizzazione di strutture ricettive, congressuali, sportive, culturali o ricreative; parchi tematici concepiti intorno ad un tema ispirato alla storia, al cinema, all’ambiente e alla società;

realizzazione, miglioramento e ampliamento di immobili adibiti stabilmente e con continuità a teatro privato in cui si presentano al pubblico spettacoli lirici, drammatici, coreografici e di rivista.

Per recupero di aree urbane degradate e/o inquinate da destinare alla realizzazione di strutture ricettive, congressuali, sportive, culturali e/o ricreative si intendono gli interventi di:

riqualificazione di edifici abbondonati e/o necessitanti di opere di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo o di ristrutturazione edilizia come definite dal “Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia” (art. 3 del DPR 6/06/2001, n. 380, nonché interventi di ristrutturazione edilizia (definita da art. 10 comma 1 lett. C del DPR 380/2001) in cui le modifiche della volumetria complessiva siano contenute nei limiti definiti dal cosi detto Piano Casa (art. 4 della L.R. 14/2009 “Misure straordinarie e urgenti a sostegno dell’attività edilizia e per il miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale”);

detti edifici dovranno essere ubicati in aree non rurali, dotate di opere di urbanizzazione primaria consistenti almeno nella rete idrica e viaria e servizi a quest’ultima connessi.

Chi può partecipare

Grandi imprese che alla data di presentazione della domanda abbiano approvato almeno due bilanci o grandi imprese non attive controllate da una grande impresa che abbia approvato almeno due bilanci alla data di presentazione dell’istanza di accesso.

Medie imprese in regime di contabilità ordinaria, che alla data di presentazione della domanda abbiano approvato almeno due bilanci o medie imprese non attive controllate da una media impresa che abbia approvato almeno due bilanci alla data di presentazione dell’istanza di accesso.

Piccole imprese o microimprese in regime di contabilità ordinaria, che alla data di invio della domanda di accesso abbiano approvato almeno tre bilanci di esercizio, dai quali emerga un fatturato medio non inferiore a 1 milione di euro oppure da una piccola impresa non attiva controllata da una piccola impresa che abbia approvato almeno tre bilanci di esercizio, dai quali emerga un fatturato medio non inferiore a 1 milione di euro.

  • Nel caso di proposta avanzata da grande impresa, i programmi integrati possono prevedere, oltre al programma di investimento della grande impresa proponente, anche programmi di investimento di altre piccole e medie imprese, in regime di contabilità ordinaria, associate alla grande impresa proponente. In tal caso, la grande impresa ed almeno i 2/3 delle PMI partecipanti al programma devono essere attive ed aver approvato almeno due bilanci alla data di presentazione dell’istanza di accesso.
  • L’eventuale PMI aderente non attiva deve essere partecipata per almeno il 50% da altra PMI attiva che abbia già approvato almeno due bilanci alla data di presentazione dell’istanza di accesso. Nell’ambito del programma integrato, l’iniziativa imprenditoriale della grande impresa deve presentare spese ammissibili almeno pari al 50% dell’importo complessivo del programma.
  • Nel caso di proposta avanzata da media impresa, i programmi integrati possono prevedere, oltre al programma di investimento della media impresa proponente, anche programmi di investimento di altre piccole e medie imprese, in regime di contabilità ordinaria, associate alla media impresa proponente. In tal caso, almeno i 2/3 delle PMI partecipanti al programma devono essere attive ed aver approvato almeno due bilanci alla data di presentazione dell’istanza di accesso. L’eventuale PMI aderente non attiva deve essere partecipata per almeno il 50% da altra PMI attiva che abbia già approvato almeno due bilanci alla data di presentazione dell’istanza di accesso.
  • Nell’ambito del programma integrato, l’iniziativa imprenditoriale della media impresa deve presentare spese ammissibili almeno pari al 50% dell’importo complessivo del programma.
  • Nel caso di proposta avanzata da piccola impresa, i programmi integrati possono prevedere, oltre al programma di investimento della piccola impresa proponente, anche programmi di investimento di altre piccole o microimprese aderenti attive con almeno due bilanci approvati, a condizione che le imprese aderenti, qualora non in possesso dei requisiti di tra bilanci approvati e del fatturato medio non inferiore a 1 milione di euro, promuovano investimenti di importo non superiore a 2 milioni di euro.
  • Nell’ambito del progetto integrato, ciascun programma di investimento realizzato da micro e piccole imprese aderenti deve presentare costi ammissibili non inferiori a euro 500.000,00.
  • Nell’ambito del programma integrato promosso da piccole imprese, l’iniziativa imprenditoriale di competenza della piccola impresa proponente deve presentare spese ammissibili almeno pari al 50% dell’importo del programma complessivo.

Cosa finanzia

  • acquisto del suolo aziendale e sue sistemazioni;
  • opere murarie e assimilabili;
  • macchinari, impianti e attrezzature varie nuovi di fabbrica;
  • acquisito di brevetti, licenze, know how e conoscenze tecniche non brevettate, nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi per la parte in cui sono utilizzati per l’attività svolta nell’unità produttiva interessata dal programma, fino a un importo massimo pari al 40% dell’investimento complessivo.

Solo per le piccole e medie imprese anche 

  • studi preliminari di fattibilità;
  • servizi di consulenza per
    • certificazioni;
    • adozione di soluzioni tecnologiche ecoefficienti;
    • programmi di Internazionalizzazione e marketing Internazionale;
    • e-business;
    • partecipazione a fiera.

5 MiniPia Turismo – aziende turistiche di ogni dimensione, dalle grandi alle piccole imprese

Incluse le reti d’impresa e i consorzi, ma variano gli importi ammissibili che oscillano tra i 30mila euro e i 5 milioni. Importante sottolineare le finalità che accomunano sia Pia che MiniPia dedicati al turismo e che differenziano questi strumenti da quelli dalla precedente programmazione. Le finalità questa volta sono infatti l’innalzamento degli standard qualitativi dell’offerta e il miglioramento dei servizi in chiave ecologica e green, ma anche la digitalizzazione delle imprese che operano nel comparto turistico, la formazione degli operatori e il sostegno e la qualificazione dell’occupazione regionale inclusa l’occupazione femminile. In particolare per i MiniPia Turismo, gli investimenti devono essere finalizzati al recupero del patrimonio esistente (dagli edifici abbandonati o non ultimati alle masserie, palazzi storici, trulli, torri e fortificazioni) da trasformare in strutture turistico-alberghiere o extralberghiere con almeno 5 camere.

Per tutti i cinque gli avvisi la forma dell’aiuto è il contributo a fondo perduto, per i MiniPia sia ordinari che destinati al turismo, alla sovvenzione diretta (a fondo perduto) si aggiunge un 10% di contributo in conto impianti determinato sul montante degli interessi di un finanziamento bancario e il 10% di Esl (Equivalente sovvenzione lorda) su operazioni di garanzia, controgaranzia, cogaranzia e riassicurazione, sul finanziamento bancario concesso.

Per i contratti di Programma e per i Pia Turismo gli investimenti produttivi delle grandi imprese potranno essere agevolati solo qualora si rendessero disponibili in futuro risorse finanziarie non comunitarie.

6 Tecno Nidi – DOTAZIONE STANZIATA 9,7 milioni 

Si rivolge alle startup tecnologiche e alle piccole imprese innovative che hanno investito in ricerca e sviluppo e che attraverso l’Avviso regionale intendono avviare o sviluppare in Puglia piani di investimento a contenuto tecnologico finalizzati all’introduzione di nuove soluzioni produttive o di servizi per la valorizzazione economica di risultati di conoscenze acquisite o derivanti dalla attività del sistema della ricerca pubblica o privata. L’importo complessivo del progetto imprenditoriale dovrà essere compreso tra 25mila e 350mila euro, di cui massimo 250mila euro destinati ai costi di investimento e massimo 100mila euro destinati ai costi di funzionamento ed è previsto un contributo a fondo perduto e un prestito rimborsabile a tasso agevolato sulle spese per investimenti, e un ulteriore contributo a fondo perduto per le spese di gestione sostenute nei primi 12 mesi di attività.

Attraverso il fondo TecnoNidi, la Regione Puglia sostiene le startup e imprese innovative di piccola dimensione, iscritte da non più di 5 anni al Registro delle imprese, che intendono realizzare piani di investimento in ambito tecnologico.

Chi può partecipare

Piccole imprese che:

  • siano regolarmente costituite ed iscritte al registro delle Start-up innovative istituito ai sensi del D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito in Legge n. 221 del 18/12/2012;
  • abbiano sostenuto costi di ricerca e sviluppo che rappresentino almeno il 10% del totale dei costi di esercizio in almeno uno dei tre anni precedenti la concessione dell’aiuto oppure, nel caso di una start-up senza dati finanziari precedenti, nella revisione contabile dell’esercizio finanziario in corso, come certificato da un revisore dei conti esterno,
    ovvero poter dimostrare attraverso una valutazione eseguita da un esperto esterno, o attraverso la titolarità di 1 domanda pubblicata di brevetto che in un futuro prevedibile svilupperà prodotti, servizi o processi nuovi o sensibilmente migliorati rispetto allo stato dell’arte nel settore interessato e che comportano un rischio di insuccesso tecnologico o industriale; 
  • dispongano del riconoscimento del Seal of excellence (Iniziativa pilota della Commissione europea nell’ambito del Programma Strumento PMI “Orizzonte 2020”).

I piani di investimento devono riguardare le seguenti aree e filiere di innovazione:

  • Area manifattura sostenibile
    • aerospazio
    • beni strumentali
    • trasporti
    • altro nel settore manifatturiero (tessile e abbigliamento, mobili, chimica, ecc.)
       
  • Area salute dell’uomo e dell’ambiente
    • agroalimentare
    • ambiente
    • energia sostenibile
    • farmaceutico
    • medicale e salute
       
  • Area comunità digitali, creative e inclusive
    • industria culturale
    • innovazione sociale.

Cosa finanzia

L’importo complessivo del progetto imprenditoriale dovrà essere compreso tra 25.000,00 e 250.000,00 Euro, da destinare a spese di investimento, e massimo 100.000,00 euro destinati ai costi di funzionamento.

Spese per investimenti per

  • macchinari, impianti di produzione e attrezzature varie, arredi, nonché automezzi nei casi in cui gli stessi siano di tipo commerciale, purché dimensionati all’effettiva produzione, identificabili singolarmente a servizio esclusivo dell’unità produttiva oggetto delle agevolazioni;
  • opere edili e assimilate;
  • attivi immateriali legate ad investimenti in software, trasferimento di tecnologie mediante
  • acquisizione di licenze di sfruttamento o di conoscenze tecniche brevettate o non brevettate qualora soddisfino le seguenti condizioni: l’investimento costituisce elemento patrimoniale ammortizzabile; il bene oggetto di investimento deve essere acquistato a condizioni di mercato presso soggetti terzi sui quali l’acquirente non disponga di alcun potere di controllo diretto o indiretto; l’investimento deve figurare all’attivo del bilancio dell’impresa ed essere utilizzato nell’unità locale cui l’agevolazione si riferisce per almeno tre anni, ad eccezione dei casi in cui lo stesso diventi obsoleto da un punto di vista tecnico; il beneficiario dell’aiuto si impegna a restituire l’importo delle agevolazioni legate agli investimenti immateriali nel caso in cui gli stessi siano rivenduti nel corso del periodo di cui al capoverso precedente.

Le spese per opere edili e di ristrutturazione (che comprendono anche gli impianti elettrici, termo- idraulici, di condizionamento e climatizzazione, telefonici e telematici, di produzione di energia, strutture prefabbricate e amovibili) sono complessivamente ammissibili entro il limite del 30% dell’importo dell’investimento in altri attivi.

Costi di funzionamento per

  • personale dipendente, con vincolo di subordinazione;
  • locazione di immobili;
  • utenze;
  • polizze assicurative;
  • canoni ed abbonamenti per l’accesso a banche dati, per servizi software, servizi “cloud”, servizi informativi, housing, registrazione di domini Internet, servizi di posizionamento sui motori di ricerca, acquisto di spazi per campagne di Web Marketing, Keywords Advertising, Social, Brand Awareness e Reputation;
  • servizi di personalizzazione di siti Internet;
  • servizi di consulenza in materia di innovazione;
  • servizi di sostegno all’innovazione;
  • servizi di consulenza finalizzati all’adozione ex novo di un sistema di gestione ambientale, di certificazione di prodotto, di gestione della responsabilità sociale di impresa e di rendicontazione etico-sociale, rispondenti a standard internazionali;
  • locazione e allestimento dello stand in occasione della prima partecipazione ad una fiera specializzata.

7 Nidi (Nuove iniziative d’impresa) – DOTAZIONE STANZIATA 39,4 milioni 

Offre un aiuto per l’avvio di una nuova microimpresa con un contributo a fondo perduto e un prestito rimborsabile a tasso agevolato sulle spese per investimenti e un ulteriore contributo a fondo perduto per le spese di gestione sostenute nei primi mesi di attività. Lo strumento agevola in particolare compagini giovanili, imprese femminili, nuove aziende e imprese turistiche partecipate per almeno il 50% da soggetti con difficoltà di accesso al mondo del lavoro. L’investimento proposto può avere un valore compreso tra 10mila e 250mila euro, con agevolazione che varia al crescere del valore dell’investimento.

NIDI è il fondo attraverso cui la Regione Puglia sostiene, con contributi a fondo perduto e prestiti rimborsabili, persone che hanno perso il lavoro, giovani e donne che vogliono avviare studi professionali associati o microimprese, costituite da meno di 6 mesi o non ancora costituite, micro e piccole imprese esistenti che vogliono realizzare un subentro generazionale nella propria gestione, dipendenti che intendono salvaguardare la propria occupazione rilevando le imprese in crisi o le imprese confiscate per cui lavorano.

Chi può partecipare

Le Nuove Iniziative d’Impresa dovranno identificarsi nei seguenti gruppi e relativi requisiti:

  • Compagini Giovanili da costituirsi in forma di società, partecipate interamente da giovani con età compresa tra i 18 e i 35 anni alla data della domanda preliminare;
  • Imprese Femminili, sia in forma di impresa individuale che di società, costituite da meno di 6 mesi o non ancora costituite e partecipate interamente da donne di età superiore a 18 anni;
  • Nuove Imprese, partecipate per almeno il 50%, sia del capitale sia del numero di soci, da
    a. giovani con età tra 18 anni e 35 anni,
    b. donne di età superiore a 18 anni,
    c. soggetti che non abbiano avuto rapporti di lavoro subordinato nell’ultimo mese,
    d. persone in procinto di perdere un posto di lavoro,
    e. titolari di partita IVA non iscritti al registro delle imprese che, nei 12 mesi antecedenti la domanda abbiano emesso fatture per un imponibile inferiore a 15.000 Euro,
    f. soci lavoratori e amministratori di cooperative sociali assegnatarie di beni immobili confiscati,
    g. soci e amministratori delle imprese beneficiarie dell’Avviso “PIN – Pugliesi Innovativi”,
  • Nuove Imprese Turistiche in possesso degli stessi requisiti previsti per le Nuove Imprese, che vogliono avviare un’attività di B&B imprenditoriale o affittacamere.

Le microimprese potranno operare in uno dei seguenti macrosettori:

  • manifatturiero (le attività agroalimentari sono ammissibili se l’impresa non effettua la prima
    lavorazione del prodotto agricolo);
  • costruzioni ed edilizia;
  • riparazione di autoveicoli e motocicli;
  • affittacamere e bed & breakfast;
  • ristorazione con e senza cucina;
  • servizi di informazione e comunicazione;
  • attività professionali, scientifiche e tecniche;
  • agenzie di viaggio;
  • servizi di supporto alle imprese;
  • istruzione;
  • sanità
  • assistenza sociale non residenziale;
  • attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (escluse lotterie, scommesse e case da gioco);
  • servizi per la persona;
  • traslochi, magazzinaggio, attività di supporto ai trasporti, servizi postali e attività di corriere;
  • commercio elettronico;
  • commercio al dettaglio e all’ingrosso solo per società che intendono gestire aziende confiscate.

Cosa finanzia

Le spese di investimento che è possibile finanziare sono:

  • macchinari di produzione, impianti, attrezzature varie e automezzi di tipo commerciale;
  • programmi informatici non personalizzati;
  • opere edili e assimilate.

Per le sole Compagini Giovanili e le Imprese Femminili sono inoltre ammissibili costi di sviluppo di piattaforme B2B e B2C, sistemi di e-commerce proprietari e app mobile, nella misura massima di € 5.000.

Le Imprese Turistiche devono realizzare investimenti in almeno due delle seguenti ulteriori tipologie di investimento sostenibile e innovativo:

  • strumenti tecnologici connessi all’attività e finalizzati all’innovazione dei processi organizzativi e dei servizi per gli ospiti;
  • sviluppo di piattaforme e app mobile, anche per la gestione di sistemi di prenotazione elettronica, nella misura massima di € 5.000;
  • interventi per migliorare l’accessibilità della struttura alle persone con disabilità;
  • mezzi di locomozione sostenibile destinati agli ospiti.

Le spese di gestione che è possibile finanziare sono:

  • materie prime, semilavorati, materiali di consumo;
  • locazione di immobili o affitto apparecchiature di produzione;
  • utenze quali energia, acqua, riscaldamento, telefoniche e connettività;
  • premi per polizze assicurative;
  • canoni ed abbonamenti per servizi informativi;
  • spese per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e collettiva.

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