Legge di Bilancio 2021: nuovi incentivi per l’imprenditoria femminile

Fondo per l’imprenditoria femminile

Oltre agli sgravi contributivi per le assunzioni di donne disoccupate, la legge di Bilancio 2021 introduce un fondo per il sostegno all’imprenditoria femminile. Un segmento fortemente colpito dalla crisi Covid-19, ma fondamentale nel medio-lungo termine per la futura ripresa economica post pandemia.

Manovra 2021: come funziona il Fondo per imprenditoria femminile

Sono ancora troppo poche le donne che scelgono di creare un’impresa, di avviare una start-up, di intraprendere studi scientifici. Considerando questo contesto, il Fondo prevede il finanziamento di: interventi per supportare l’avvio dell’attività, gli investimenti e il rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale delle imprese femminili, con specifica attenzione ai settori dell’alta tecnologia; programmi ed iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra la popolazione femminile; programmi di formazione e orientamento verso materie e professioni in cui la presenza femminile va adeguata alle indicazioni di livello comunitario e nazionale.

Più in dettaglio, gli interventi possono prevedere:

  • contributi a fondo perduto per avviare imprese femminili, con particolare attenzione alle imprese individuali e alle attività libero professionali in generale e con specifica attenzione a quelle avviate da donne disoccupate di qualsiasi età;
  • finanziamenti a tasso zero, finanziamenti agevolati, combinazioni di contributi a fondo perduto e finanziamenti per avviare e sostenere le attività di imprese femminili; 
  • incentivi per rafforzare le imprese femminili, costituite da almeno 36 mesi, sotto la forma di contributo a fondo perduto del fabbisogno di circolante nella misura massima dell’ottanta percento della media del circolante degli ultimi 3 esercizi;
  • percorsi di assistenza tecnico-gestionale, per attività di marketing e di comunicazione durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa, anche attraverso un sistema di voucher per accedervi;
  • investimenti nel capitale, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, a beneficio esclusivo delle imprese a guida femminile tra le start-up innovative e delle PMI innovative, nei settori individuati in coerenza con gli indirizzi strategici nazionali; 
  • azioni di comunicazione per la promozione del sistema imprenditoriale femminile italiano e degli interventi finanziati attraverso le norme del presente articolo.

Per l’attuazione è previsto un decreto ministeriale, mentre presso il Ministero dello Sviluppo Economico è istituito il Comitato Impresa Donna che analizza le linee di indirizzo del fondo, formula pareri su norme e iniziative per l’imprenditoria femminile e contribuisce a una relazione annuale del MiSE sulla partecipazione delle donne alla vita economica e imprenditoriale del Paese.

Perché scommettere sulle imprese rosa 

Nonostante le imprese in rosa siano cresciute a un ritmo molto più intenso rispetto a quelle maschili negli ultimi cinque anni, al momento il trend di crescita delle aziende guidate da donne risente degli effetti del coronavirus, che ne ha bloccato le nuove nascite  e l’andamento positivo in generale. 

Considerando questo contesto, sembra evidente che “per creare inclusione e sviluppo sono necessari strumenti come quello inserito nella legge di Bilancio: risorse specifiche per il sostegno all’imprenditoria femminile“, come ha sottolineato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, in occasione della conferenza stampa di presentazione del piano ‘Women new deal’ per il supporto all’occupazione femminile.

Sulla stessa scia il Consiglio nazionale economia e lavoro (Cnel), che ha proposto, tra gli interventi prioritari da sostenere con le risorse di  next generation EU, il sostegno alle imprese rosa: “occorre rafforzare gli incentivi per l’imprenditoria femminile e per l’occupazione femminile soprattutto nei settori green e in generale nell’economia circolare, in agricoltura, in turismo e cultura. È condivisibile la proposta di un fondo dedicato alle imprese femminili nell’ambito del Fondo di garanzia , lo strumento istituito dal Ministero per lo sviluppo economico”.

Migliora la parità di genere, ma resiste gender gap su lavoro e reddito

L’Italia è il Paese in UE che sta progredendo a ritmo più veloce verso la parità di genere. Su una scala da uno a cento, il Bel Paese ha il punteggio globale 63,5: sotto la media europea ma meritevole di aver compiuto notevoli progressi negli ultimi dieci anni. Questo è quanto emerge nel “Gender equality index 2020”, pubblicato dall’Istituto europeo per la parità di genere, un dato che, tuttavia, va scomposto nei diversi ambiti che l’indice prende in considerazione.

Risultati deludenti e preoccupanti quelli relativi al gender gap nella gestione del potere: l’Italia ha un punteggio di 48,8, un valore che si basa sulla percentuale di donne e uomini nelle istituzioni pubbliche e nei consigli di amministrazione delle più grandi società registrate a livello nazionale e quotate in borsa.

Rispetto alla gestione del tempo c’è un forte squilibrio, con oltre l’80% del lavoro domestico quotidiano svolto da donne, e una disparità di tempo dedicato alle attività sportive e ricreative. Solo sul fronte salute, misurato sulla base di informazioni circa lo stato di salute generale, i comportamenti sani e l’accesso alle cure, ci si avvicina alla parità, ma non ancora completamente (88,4).

Se a proposito dell’istruzione a tutto tondo, che comprende l’accesso a livelli superiori di istruzione, riqualificazione, formazione permanente, il punteggio italiano è 61,9. Permane la disparità in ambito occupazionale, a partire dal dato che vede lavorare a tempo pieno retribuito il 52,3% di uomini e il 24,1% di donne. Di conseguenza resta anche la forbice nell’ambito della retribuzione (79%). 

Imprenditoria femminile: nuovo fondo nella Legge di Bilancio 2021

Contributi a fondo perduto per avviare imprese femminili, con particolare attenzione alle imprese individuali e alle attività libero professionali. Risorse per iniziative di orientamento e formazione verso percorsi Stem e di sensibilizzazione verso professioni tipiche dell’economia digitale sono solo alcuni egli obiettivi del nuovo “Fondo impresa femminile” che, come anticipato dal ministro dell’Università Gaetano Manfredi, sarà istituito dalla legge di bilancio 2021.

Secondo quanto si legge nella bozza, il Fondo nasce «al fine di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’ imprenditoria femminile, la diffusione dei valori di imprenditorialità e lavoro tra la popolazione femminile e massimizzare il contributo, quantitativo e qualitativo, delle donne allo sviluppo economico e sociale del paese».

Il Fondo avrà una dotazione finanziaria di 20 milioni di euro sia per il 2021 che per il 2022. Sarà un successivo decreto del Mise in concerto con il Mef a definire la ripartizione della dotazione finanziaria tra i vari interventi e le modalità di attuazione.

Il Fondo potrà concedere: contributi a fondo perduto per avviare attività femminili, «con particolare attenzione alle imprese individuali e alle attività libero professionali». Saranno concessi anche finanziamenti a tasso zero o agevolati, incentivi per rafforzare attività femminili già esistenti (sempre sotto forma di finanziamenti o contributi a fondo perduto) e investimenti nel capitale «anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi», ad esclusivo beneficio delle start-up innovative. Un’ altra parte delle risorse sarà invece destinata a «programmi e iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra la popolazione femminile e programmi di formazione e orientamento verso materie e professioni in cui la presenza femminile va adeguata alle indicazioni di livello comunitario e nazionale».

Verranno poste in essere iniziative per promuovere il valore dell’impresa femminile nelle scuole e nelle università; iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra le donne; iniziative di orientamento e formazione verso percorsi di studio Stem; iniziative di sensibilizzazione verso professioni tipiche dell’economia digitale; azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’ impresa.

Presso il Mise sarà infine istituito il «Comitato impresa donna», che avrà il compito di attualizzare le linee di indirizzo per l’utilizzo delle risorse del Fondo e di condurre analisi economiche finalizzate alla produzione di raccomandazioni relative allo stato della legislazione e dell’azione amministrativa, nazionale e regionale, in materia di imprenditorialità femminile e più in generale sui temi della presenza femminile nell’impresa e nell’economia.

Approfondimenti

E’ istituito, presso il Ministero dello Sviluppo economico, il “Fondo a sostegno dell’impresa femminile”, con una dotazione di 20 milioni di euro tanto per il 2021 quanto per il 2022 al fine di promuovere e sostenere:

  • l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile,
  • la diffusione dei valori di imprenditorialità e lavoro tra la popolazione femminile  
  • massimizzare il contributo, quantitativo e qualitativo, delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese.

Il Fondo sostiene i seguenti interventi:

  1. interventi per supportare l’avvio dell’attività, gli investimenti e il rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale delle imprese femminili, con specifica attenzione ai settori dell’alta tecnologia;
  2. programmi ed iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra la popolazione femminile;
  3. programmi di formazione e orientamento verso materie e professioni in cui la presenza femminile va adeguata alle indicazioni di livello comunitario e nazionale.

Tali interventi si articoleranno con varie possibilità alternative ovvero:

a) contributi a fondo perduto per avviare imprese femminili, con particolare attenzione alle imprese individuali e alle attività libero professionali in generale e con specifica attenzione a quelle avviate da donne disoccupate di qualsiasi età;

b) finanziamenti a tasso zero, finanziamenti agevolati, combinazioni di contributi a fondo perduto e finanziamenti per avviare e sostenere le attività di imprese femminili;

c) incentivi per rafforzare le imprese femminili, costituite da almeno 36 mesi, sotto la forma di contributo a fondo perduto del fabbisogno di circolante nella misura massima dell’ottanta percento della media del circolante degli ultimi 3 esercizi;

d) percorsi di assistenza tecnico-gestionale, per attività di marketing e di comunicazione durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa, anche attraverso un sistema di voucher per accedervi;

e) investimenti nel capitale, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, a beneficio esclusivo delle imprese a guida femminile tra le start-up innovative di cui all’articolo 25 del citato decreto-legge n. 179 del 2012 e delle PMI innovative di cui all’articolo 4 del decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 3, nei settori individuati in coerenza con gli indirizzi strategici nazionali;

f) azioni di comunicazione per la promozione del sistema imprenditoriale femminile italiano e degli interventi finanziati attraverso le norme del presente articolo.

Gli interventi relativi a:

  • programmi ed iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra la popolazione femminile
  • programmi di formazione e orientamento verso materie e professioni in cui la presenza femminile va adeguata alle indicazioni di livello comunitario e nazionale, possono prevedere le seguenti azioni:

a) iniziative per promuovere il valore dell’impresa femminile nelle scuole e nelle Università;

b) iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra le donne;

c) iniziative di orientamento e formazione verso percorsi di studio STEM;

d) iniziative di sensibilizzazione verso professioni tipiche dell’economia digitale;

e) azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa e promuovere i programmi finanziati di cui al presente articolo.

Si precisa che presso il MISE, Ministero dello sviluppo economico è istituito il Comitato Impresa Donna con specifiche attribuzioni:  

  • contribuire ad attualizzare le linee di indirizzo per l’utilizzo delle risorse del Fondo
  • condurre analisi economiche, statistiche e giuridiche relative alla questione di genere nell’impresa;
  • formulare raccomandazioni relative allo stato della legislazione e dell’azione amministrativa, nazionale e regionale, in materia di imprenditorialità femminile e più in generale sui temi della presenza femminile nell’impresa e nell’economia;
  • contribuire alla redazione della Relazione annuale sulle attività svolte da presentare al parlamento.

Imprenditoria femminile fondo perduto: come e dove trovare finanziamenti

L’imprenditoria femminile è ormai diventata uno dei motori pulsanti per lo sviluppo dell’economica italiana e proprio per questo motivo i prestiti a fondo perduto ed agevolati dedicati alle imprese femminili sono tanti e rappresentano un’opportunità preziosa da sfruttare al meglio. Il fondo perduto  non prevede l’obbligo di restituzione del denaro e, proprio per questo motivo, fanno gola a tutti. Occorre però sapere che non sono l’unica forma di sussidio a cui puoi accedere ed esistono anche bandi che non li prevedono.

Imprenditoria femminile: come richiedere i finanziamenti

Oltre ai prestiti a fondo perduto per donne imprenditrici, esistono anche altre forme di agevolazioni pensate per favorire la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili, come i prestiti a tasso zero o agevolato, garanzie creditizie, sgravi contributi, interventi in capitale di rischio, ecc..

Si tratta di agevolazioni meno conosciute ma che sono ugualmente preziose.

Lo so, l’idea di ricevere del denaro “a fondo perduto” piace a tutti ma bisogna guardare oltre.

Il meccanismo per l’ottenimento di questo genere di finanziamenti prevede le seguenti fasi:

  • studio di fattibilità dell’idea imprenditoriale e redazione di un business plan;
  • in base al tipo di attività svolto dalla tua azienda, al territorio in cui opera e ad altri parametri, è necessario trovare il bando che fa al caso tuo;
  • partecipi al bando presentando domanda e tutta la documentazione richiesta, il business plan, ecc…;

Spiegata in questi termini potrebbe sembrare un’attività semplice ma non lo è affatto. Esistono centinaia di bandi e trovare quello giusto per te, spesso, è complicato.

Quando si cerca il bando giusto per finanziare la propria azienda, infatti, bisognerebbe valutare tanti aspetti, come che tipo di investimenti vuoi fare.

Ad esempio, stai cercando finanziamento a fondo perduto per un’impresa al femminile perché hai bisogno di fondi per acquistare immobili oppure per la formazione dei tuoi dipendenti?

Spesso, in base, ai tuoi obiettivi alcuni bandi andranno bene ed altri no.

Inoltre, devi considerare il fatto che le risorse finanziarie a disposizione di ogni bando sono limitate.

Presentare la domanda per l’accesso ad un bando, quindi, è complicato?

Nulla è semplice a questo mondo, nemmeno ottenere prestiti agevolati.

Quindi sì, in realtà il procedimento per richiedere incentivi per l’imprenditoria femminile non è facile.

Soprattutto se stai aprendo una nuova azienda, bisognerà valutare la fattibilità della tua idea perché non potrai pensare di accedere ad un bando con un progetto approssimativo.

Inoltre ogni bando ha le proprie regole e richiede la presentazione di una serie di documenti che devono essere redatti con precisione e professionalità.

Ed anche semplicemente trovare il bando ed l’incentivo giusto per la tua azienda richiede studio, ricerca ed esperienza.

Cosa s’intende per imprenditoria femminile?

Sappi che puoi autonomamente monitorare i  finanziamenti per l’imprenditoria femminile a fondo perduto disponibili in un dato momento, su una serie di siti istituzionali che ti indicherò nei prossimi paragrafi.

Prima però, voglio spiegarti cosa s’intende per imprenditoria al femminile in ambito normativo.

Devi sapere che esiste un legge del 1992( legge 25 febbraio 1992 n°21) che indica dei requisiti numerici utili ad identificare un’azienda al femminile. Il concetto fondamentale per qualificare un’attività imprenditoriale in rosa è che l’imprenditrice (in caso di ditte individuali) o la maggioranza della compagine societaria (in caso di società) devono appunto essere donne. Ma scopriamo nello specifico i requisiti numerici che identificano un’impresa femminile.

I requisiti per richiedere i finanziamenti

Oltre alle imprese individuali gestite da una donna, sono considerate aziende in rosa:

  • Le società cooperative o le società di persone la cui compagine societaria sia composta da almeno il 60% da donne;
  • Le società di capitali in cui i due terzi del capitale societario sia stato apportato da donne ed il cui consiglio di amministrazione sia composto per almeno i due terzi da donne.

Se la tua azienda presenta questi requisiti, allora sei nel posto giusto. Ricorda che le caratteristiche appena descritte, devono rimanere tali fino a 5 anni dopo la presentazione della domanda per accedere ai fondi a favore della tua azienda. Bene, a questo punto siamo pronti per scoprire in che modo i finanziamenti per l’imprenditoria femminile fondo perduto possono aiutare la tua attività a crescere.

Imprenditoria femminile fondo perduto: dove trovare i bandi sempre aggiornati

Per cogliere in tempo tutti i bandi a fondo perduto per le imprese al femminile devi costantemente aggiornarti in merito alle opportunità disponibili di volta in volta.

Esistono una serie di portali online molto utili che raccolgono tutte le opportunità divise per:

  • settore di attività
  • requisiti d’età
  • ente che promuove il bando.

Il portale di Union Camere dedicato alle imprese al femminile

Il primo sito da consultare è senza dubbio il portale di UNION CAMERE, istituito nel 1999, che da allora si occupa di promuovere la nascita di Comitati per l’imprenditoria femminile in ogni Camera di Commercio. Qui troverai i bandi dedicati alle imprese in rosa, compresi i finanziamenti per l’imprenditoria femminile fondo perduto, quando disponibili.

Il sito di Invitalia

È l’agenzia per lo sviluppo, gestita dal Ministero dell’Economia, che ha come obiettivo quello di attirare investimenti e promuovere lo sviluppo delle imprese. A tale scopo ha il compito di gestire tutte le sovvenzioni statali pensate per promuovere l’imprenditorialità delle imprese che operano sul territorio nazionale, soprattutto start up  e imprese innovative.

Dalla sezione  CREIAMO NUOVE AZIENDE  puoi consultare tutti i programmi di finanziamento disponibili in un dato momento. Potrebbe accadere che in un dato momento i bandi per imprenditoria femminile fondo perduto non siano disponibili.

Potresti anche trovarti nella situazione in cui i bandi ancora aperti non rientrino nell’ambito di attività della tua impresa (per territorialità, spese ammissibili o tipologia di attività, ad esempio). Beh in questo caso non dovresti arrenderti ma guardare oltre e cercare tra le altre numerose forme di finanziamento pensate per le aziende in rosa. Sappi che la principale piattaforma che dovrai tenere costantemente monitorata per non perdere nessuna di queste opportunità è Invitalia.

Nuove imprese a tasso zero

È una forma di agevolazione statale istituita con il decreto legislativo 185 del 2000 che, grazie alle modifiche introdotto nel 2005, è stata estesa a tutte le donne a prescindere dall’età. Si tratta infatti di un incentivo originariamente pensato solo per i giovani fino ai 35 anni ma, in presenza di imprenditrici, il limite di età viene meno. Ciò significa che oggi, anche se sei un’imprenditrice di 50 anni, puoi usufruire dell’incentivo. Quali sono le caratteristiche dell’agevolazione? Scopriamole:

  • Non si tratta di un finanziamento a fondo perduto. L’incentivo mira a concedere  prestiti  a tasso zero o comunque agevolati;
  • Puoi presentare domanda solo se la tua impresa è stata costituita da un massimo di 12 mesi. Questo perché l’intervento mira a sostenere imprese nate da poco.

Imprenditoria femminile in agricoltura

LINK DECRETO DONNE IN CAMPO: D.M. Donne in Campo (G.U. n.212 del 26 agosto 2020)Istruzioni Applicative


Carta d’identità del servizio

  1. A cosa serve: Favorire lo sviluppo ed il consolidamento di aziende agricole condotte e amministrate da donne.
  2. A chi si rivolge: Ad aziende micro, piccole e medie condotte e amministrate da donne, in forma singola o associata.
  3. Caratteristiche dell’intervento: mutui fino a 300.000 euro, della durata variabile da 5 a 15 anni
  4. Agevolazioni: mutuo agevolato, a tasso zero, per un importo non superiore al 95% delle spese ammissibili
  5. Cosa finanzia: Progetti di sviluppo che perseguano obiettivi di miglioramento del rendimento e della sostenibilità dell’azienda, miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere degli animali e/o la realizzazione e il miglioramento di infrastrutture connesse allo sviluppo e alla modernizzazione dell’agricoltura.
  6. Spese ammissibili:
  • la spesa per lo studio di fattibilità, nella misura massima del 2% del valore complessivo dell’investimento da realizzare
  • le spese relative alle opere agronomiche, alle opere edilizie e agli oneri per il rilascio delle relative concessioni
  • le spese relative all’acquisto di macchinari, attrezzature e realizzazione impianti
  • le spese per l’acquisto di beni pluriennali
  • la spesa per l’acquisto di terreni, in misura non superiore al 10% dell’investimento da realizzare
  • le spese per i servizi di progettazione, la cui somma, unitamente alle spese per la redazione dello studio di fattibilità, non può superare il 12% dell’investimento da realizzare
  • le spese per la formazione specialistica dei soci e dei dipendenti dell’azienda beneficiaria, funzionali al progetto proposto.

Smart e Smart

Nato nel 2014 e modificato poi nel corso degli anni, Smart&Start Italia è lo strumento pensato dal MISE per sostenere le startup innovative nel nostro Paese.

Il programma, infatti, ha una duplice finalità:

  • Da un lato, quello di promuovere le condizioni necessarie per la diffusione di nuove startup innovative;
  • Dall’altro, quello di sostenere le politiche di trasferimento tecnologico e di valorizzazione economica dei risultati prodotti dal sistema italiano della ricerca (pubblica e privata).

Smart&Start, infatti, finanzia i piani d’impresa presentati dalle startup innovative italiane, di importo compreso tra i 100mila e 1,5 milioni di euro.

In particolare le categorie di spesa che possono essere coperte con il finanziamento sono:

  • Le immobilizzazioni materiali quali impianti, macchinari e attrezzature tecnologici, ovvero tecnico-scientifici, nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa;
  • Le immobilizzazioni immateriali necessarie come brevetti, marchi e licenze, certificazioni, know-how e conoscenze tecniche – anche non brevettate – correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
  • I servizi funzionali alla realizzazione del piano d’impresa, direttamente correlati alle esigenze produttive dell’impresa (progettazione, sviluppo, personalizzazione e collaudo di soluzioni architetturali informatiche e di impianti tecnologici produttivi, consulenze specialistiche tecnologiche, servizi forniti da incubatori e acceleratori d’impresa e quelli relativi al marketing ed al web marketing, costi connessi alle collaborazioni instaurate con organismi di ricerca ai fini della realizzazione del piano d’impresa);
  • I costi del personale dipendente e dei collaboratori.

Le agevolazioni

Per queste voci di spesa il Programma prevede la concessione di un finanziamento agevolato, senza interessi, per un importo pari all’80% delle spese ammissibili, dalla durata massima di 10 anni.

Aiuto maggiorato per donne e giovani: la percentuale sale infatti al 90% nel caso in cui la startup sia interamente costituita da donne e/o da giovani di età non superiore a 35 anni, oppure preveda la presenza di almeno un esperto con titolo di dottore di ricerca (o equivalente) conseguito da non più di 6 anni e impegnato stabilmente all’estero in attività di ricerca o didattica da almeno un triennio.

Inoltre, per le startup con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, il finanziamento potrà essere restituito in misura parziale, per un ammontare pari al 70% dell’importo di finanziamento concesso.

Al finanziamento, poi, si somma anche un secondo tipo di agevolazione costituito dai servizi di tutoraggio tecnico-gestionale, identificati in base alle caratteristiche delle startup. A questa seconda misura, però, potranno accedere solo le startup costituite da non più di 12 mesi.

Il valore dei servizi varia a seconda della Regione. Per le startup localizzate in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, infatti, il valore dei servizi è pari a 15mila euro, mentre si abbassa a 7.500 euro per quelle che operano nel resto d’Italia.

————————————————————–

Fondo di Garanzia riservato alle PMI femminili

Come già saprai, quando richiedi un prestito l’ente che eroga il finanziamento (ad esempio la banca) richiede una garanzia, che sia di tipo reale (verso un bene, come una casa) o personale (una terza persona garantisce per te).

A cosa serve la garanzia? A tutelare chi ti presta del denaro qualora tu non riesca ad onorare il debito.

E se fosse lo Stato a garantire per te? A tale scopo la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Ministero delle Pari Opportunità, nel 2013, hanno dato vita al Fondo di Garanzia.

Il vantaggio per le imprese al femminili consiste nell’ottenimento di una garanzia pubblica che copre l’80% del finanziamento totale richiesto dall’impresa. Oltre alla garanzia diretta (concessa in via diretta a banche ed intermediari) è possibile usufruire di:

  1. agevolazioni sotto forma di cogaranzia (concessa direttamente a banche e intermendiari in presenza di garanzie concesse da altri enti);
  2. controgaranzia (concessione di una garanzia sulle garanzie concesse da Confidi o altri Fondi).


RESTO AL SUD

Resto al Sud rappresenta un interessante finanziamento agevolato dedicato esclusivamente alle aziende di nuova costituzione del Sud Italia.

Si tratta di un progetto che mira quindi ad agevolare imprenditrici ed imprenditori che decidono di sviluppare la propria azienda nel meridione, che da sempre è considerata una zona svantaggiata d’Italia dal punto di vista economico.

Come quasi la totalità dei bandi pubblici, anche Resto al Sud non prevede un contributo totalmente a fondo perduto. Infatti solo il 35% del finanziamento sarà a fondo perduto mentre la restante parte è un prestito agevolato. Dal dicembre 2019 è possibile accedere al bando di Resto al Sud a tutti gli under 46 ed anche ai liberi professionisti che vogliono avviare un’attività in Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Per poter aggiudicarsi il bando è necessario non essere lavoratori a tempo indeterminato, essere residenti in una delle regioni sopra citate e non essere titolari di un’altra azienda. La dotazione finanziaria messa a disposizione di Resto al Sud per il 2020 è di 308 milioni di euro.

Le altre tipologie di finanziamenti per le donne imprenditrici

A partire dal 2014 l’ABI, in collaborazione con il Governo, le principali associazioni imprenditoriali italiane ed il Ministerero dell’Economia, ha posto in essere una serie di azioni a favore delle imprese in rosa sparse sull’intero territorio nazionale. All’iniziativa hanno aderito alcune banche (come Banca Carim, UBI, Banca popolare di Bari ed Intesa San Paolo) presso cui le imprese femminili possono ottenere prestiti a condizioni agevolate. A sostegno di questa manovra c’è anche il Fondo di Garanzia, costituito proprio per favorire la nascita e lo sviluppo delle piccole e medie imprese al femminileSul sito dell’abi puoi trovare tutte le informazioni utili su quest’iniziativa, che è stata prorogata fino al 31 dicembre 2019.

Imprenditrici oggi

Altra iniziativa molto interessante per favorire l’accesso al credito delle imprese femminili italiane è “Imprenditrici Oggi”. Si tratta di un progetto posto in essere dal Ministero delle Pari Opportunità, che permette:

  • di accedere a finanziamenti garantiti dallo Stato, fino al 80%, grazie al Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese (Sezione speciale);
  • di avere accesso a finanziamenti con condizioni agevolati da parte delle banche aderenti all’iniziativa (Protocollo d’intesa).

Per partecipare al bando di Imprenditrici Oggi (sia alle agevolazioni della Sezione Speciale che al Protocollo d’Intesa) non esiste nessun limite di età. Basta essere in possesso dei requisiti necessari per qualificarsi come imprese femminili. L’unica limitazione riguarda l’attività svolta dall’azienda che richiede l’accesso ai finanziamenti della Sezione Speciale.

Associazioni e rappresentanze di imprenditrici

La crescita di tante nuove realtà imprenditoriali al femminile (che andremo ad analizzare nel dettaglio all’interno del prossimo paragrafo), ha portato alla nascita di moltissime associazioni di imprenditrici in Italia. Conoscere queste realtà e farne parte è importante perché permette all’imprenditrice di confrontarsi con altre realtà aziendali, arricchendo la propria visione imprenditoriale o avviando interessanti collaborazioni. Ecco alcune delle associazioni e rappresentanze di imprenditrici sparse in giro per l’Italia:

Imprenditoria femminile fondo perduto: un’alternativa è il crowdfunding

Un’altra opportunità interessante, diversa dai finanziamenti per imprese a fondo perduto ed a cui possono accedere indistintamente imprenditrici o imprenditori, è il crowdfunding. Si tratta di uno strumento che rientra nell’ambito della finanza agevolata e che permette di raccogliere i fondi necessari per finanziare la propria idea imprenditoriale attraverso una piattaforma online. Gli step sono:

  • Presenti il tuo progetto ed attendi che la piattaforma lo approvi;
  • Gli investitori interessati alla tua idea imprenditoriale finanzieranno il tuo progetto.

Crowdfunding in inglese significa letteralmente “raccogliere fondi dalla folla”. La traduzione letterale del termine descrive la vera essenza di questo prezioso strumento su cui, in questo articolo, non mi dilungherò più di tanto. Se ti interessa l’argomento, devi assolutamente leggere le guide che ho preparato a riguardo. 

A che punto si trova lo sviluppo dell’imprenditoria femminile in Italia?

Dagli anni ’90, in seguito all’introduzione della legge 215 del 25 febbraio 1992, lo Stato si è accorto di quanto l’imprenditoria in rosa avesse urgentemente bisogno di interventi mirati di sostegno. Da allora sono passati oltre vent’anni e, complice anche l’evoluzione sociale del nostro Paese che ha reso le donne sempre più importanti per il comparto produttivo e imprenditoriale italiano, le cose sono nettamente migliorate.

Solo nel 2017 sono nate oltre 10mila aziende a conduzione femminile che portano il numero totale di imprese in rosa presenti in Italia ad oltre 331mila. Certo, parliamo ancora di una percentuale non soddisfacente (siamo intorno al 21,76%)  se confrontata con il numero di aziende al maschile. Ma si tratta comunque di un quadro più che incoraggiante, contando che nel 2014 il dato percentuale era al 17%. Nel 2019 la situazione è nettamente migliorata.

Una ricerca condotta da Union Camere, ha addirittura rilevato che le imprese al femminile hanno creato oltre 3 milioni di posti di lavoro. Un risultato sorprendente ed incoraggiante, che lascia prevedere un futuro più che florido per le imprenditrici italiane di oggi e del futuro. Statisticamente le attività imprenditoriali  in cui le donne scelgono maggiormente di concentrarsi sono la cura della persona, il turismo e le attività professionali, anche se negli ultimi anni il ventaglio di settori scelti dalle imprenditrici italiane si è notevolmente ampliato.

Le novità 2020 per le donne imprenditrici

I bandi 2020 per l’imprenditoria femminile

Uscire dalla violenza implica un percorso che fa leva – tra le altre cose – sull’autonomia lavorativa delle donne, come testimoniano diverse iniziative messe in campo nel nostro paese. Tra i principali avvisi del 2020 per sostenere il lavoro delle donne e lo sviluppo di imprese femminili figura sicuramente il bando Donne in campo da 15 milioni di euro, con cui il Ministero dell’agricoltura (MIPAAFT) eroga finanziamenti agevolati a sostegno delle imprenditrici agricole.

Oltre al bando del MIPAAFT, ci sono poi due misure attive da un po’ di anni. Il primo è il Programma  Smart e start  gestito da Invitalia, che sostiene la nascita e lo sviluppo delle startup innovative e che, nel caso di domande presentate da donne, prevede agevolazioni più elevate.

A questi interventi, si aggiunge la sezione speciale per le  imprese femminili del Fondo di garanzia pmi  che facilita l’accesso al credito delle piccole e medie imprese attraverso un sostegno in garanzia per la contrazione di finanziamenti.

Con l’intervento del Fondo, l’impresa non riceve quindi un contributo in denaro, bensì si assicura la reale possibilità di ottenere finanziamenti senza garanzie aggiuntive (e quindi senza costi di fidejussioni o polizze assicurative) sugli importi garantiti dal Fondo.

La domanda può essere presentata solo dalle imprese femminili, intendendo per tali le micro, piccole e medie imprese con le seguenti caratteristiche:

  • Società cooperative e società di persone costituite in misura non inferiore al 60% da donne;
  • Società di capitali le cui quote di partecipazione spettano in misura non inferiore ai ⅔ a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i 2/3 da donne; 
  • Imprese individuali gestite da donne.

Misure per l’autoimprenditorialità – Nuove imprese a tasso zero

Il decreto 8/7/2015 n. 140 ha introdotto una radicale modifica degli incentivi per l’autoimprenditorialità (Titolo I del decreto legislativo n. 185/2000).

Le principali novità sono:

  • si rivolge non solo ai giovani fino a 35 anni, ma anche alle donne indipendentemente dall’età
  • è applicabile non più nelle sole aree svantaggiate ma in tutto il territorio nazionale
  • non prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto, ma solo la concessione di mutui agevolati a tasso zero, per investimenti fino a 1,5 milioni di euro (per singola impresa)
  • possono presentare la domanda di accesso alle agevolazioni le imprese costituite al massimo da 12 mesi
  • possibilità di presentazione della domanda anche da parte di persone fisiche che intendono costituire una società.

Sono agevolabili, fatti salvi alcuni divieti e limitazioni previsti dal regolamento comunitario sugli aiuti d’importanza minore, cosiddetti de minimis, le iniziative che prevedono programmi d’investimento non superiori a 1,5 milioni di euro relativi a:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli;
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
  • commercio e turismo;
  • attività riconducibili anche a più settori di particolare rilevanza per lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile, riguardanti:
    • la filiera turistico-culturale (intesa come attività finalizzate alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, nonché al miglioramento dei servizi);
    • l’innovazione sociale (intesa come produzione di beni e fornitura di servizi che creano nuove relazioni sociali ovvero soddisfano nuovi bisogni sociali, anche attraverso soluzioni innovative).

Le agevolazioni sono concesse, sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello, ai sensi e nei limiti del sopra citato regolamento de minimis, che prevede, in particolare, che le imprese possono beneficiare delle agevolazioni fino al limite massimo di 200 mila euro, tenuto conto di eventuali ulteriori agevolazioni già ottenute dall’impresa a titolo di de minimis nell’esercizio finanziario in corso alla data di presentazione dell’istanza e nei due esercizi finanziari precedenti.

L’impresa beneficiaria deve garantire la copertura finanziaria del programma di investimento apportando un contributo finanziario, attraverso risorse proprie ovvero mediante finanziamento esterno, in una forma priva di qualsiasi tipo di sostegno pubblico, pari al 25% delle spese ammissibili complessive.

Termini e modalità di  presentazione domande

Con circolare direttoriale 9 ottobre 2015 n. 75445 sono stati definiti i termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione.

Le domande di agevolazione possono essere presentate al Soggetto gestore invitalia.it a partire dal 13 gennaio 2016 (comunicato stampa 12 ottobre 2015).

Con circolare direttoriale 28 ottobre 2015 n. 81080 è stato rettificato un mero errore materiale contenuto nella circolare del 9 ottobre 2015, n.75445.

Alcuni chiarimenti interpretativi e precisazioni relativi alle indicazioni operative contenute nella circolare direttoriale 9 ottobre 2015 n. 75445 sono stati forniti con circolare direttoriale 23 dicembre 2015 n. 100585.

Con circolare 25 luglio 2017 n. 90954 sono state apportate modifiche e integrazioni alla circolare 9 ottobre 2015, n. 75445.

Modalità di erogazione

Con circolare direttoriale 20 gennaio 2017, n. 5415  sono state stabilite, successivamente alla sottoscrizione della convenzione tra MISE e ABI, le specifiche modalità per l’erogazione delle agevolazioni sulla base di fatture di acquisto non quietanzate tramite l’utilizzo dei conti correnti vincolati previsti dall’art. 11, comma 7, del regolamento 8 luglio 2015, n. 140.

Attribuzione ulteriori risorse finanziarie

Con decreto ministeriale 9 agosto 2016 sono state destinate ulteriori risorse, per complessivi euro 100.936.152,15  a valere sulle “risorse liberate” del PON “Sviluppo imprenditoriale locale” 2000-2006.

Per maggiori informazioni visita la sezione dedicata di invitalia.it

Allegati

Informazioni e contatti

Eventuali richieste di chiarimento possono essere formulate al Soggetto gestore Invitalia – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A., con una delle modalità indicate alla pagina www.invitalia.it/site/new/home/contatti.html.

 Il Soggetto gestore pubblicherà, inoltre, le risposte alle domande ricorrenti (Frequently Asked Questions – FAQ) in un’apposita sezione delle pagine del sito istituzionale www.invitalia.it dedicate alla misura.

Avvertenza sugli incentivi per l’autoimpego

In relazione alle richieste di informazioni, chiarimenti o altro che pervengono al Ministero dello sviluppo economico in merito alle agevolazioni previste dal Titolo II del decreto legislativo n. 185/2000 in favore dell’autoimpiego, si fa presente che tali agevolazioni non rientrano nelle competenze di questo Ministero, bensì in quelle del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al quale pertanto è necessario rivolgersi.

La competenza del Ministero dello sviluppo economico è limitata agli incentivi per l’autoimprenditorialità – “nuove imprese a tasso zero” – di cui al Titolo I, Capo 0I, del predetto decreto legislativo n. 185/2000.

Per presentare le domande

Nuove imprese a tasso zero – Sezione dedicata del sito Invitalia

Imprenditoria femminile

L’intervento ai sensi della legge 25 febbraio 1992 n. 215 (incentivi per l’imprenditorialità femminile) è stato abrogato dal dl n. 83/2012.

L’ultimo bando è stato emanato nel 2005. Il Ministero è competente per la gestione a stralcio.

Dal 2014 è attiva la sezione del Fondo di garanzia dedicata alle imprese femminili ed è stato avviato il Piano finanziamenti per Pmi in rosa e libere professioniste. Dal 2016 è inoltre possibile richiedere le agevolazioni previste dalle misure per l’autoimprenditorialità (Nuove imprese a tasso zero).

Facilitazioni per la creazione di nuove imprese innovative da parte di donne e giovani sono inoltre previste dalla misura Smart & Start.

Per maggiori informazioni

Imprenditoria femminile in agricoltura


FONDO DI GARANZIA – SEZIONE SPECIALE IMPRESE FEMMINILI

La Sezione Speciale è stata istituita con convenzione del 14 marzo 2013 tra Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità, Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero dell’Economia e delle Finanze, sottoscritta ai sensi del decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico del 26 gennaio 2012. Con il decreto del Ministro dello sviluppo economico del 27 dicembre 2013 sono state inoltre introdotte modalità semplificate di accesso.

Le risorse della Sezione sono dedicate alla compartecipazione della copertura del rischio sulle operazioni di garanzia concesse a favore delle imprese femminili e delle professioniste, esclusivamente nel caso di richiesta di prenotazione della garanzia effettuata dai medesimi soggetti beneficiari finali.

Le imprese femminili sono le micro, piccole e medie imprese con le seguenti caratteristiche

  • società cooperative e le società di persone costituite in misura non inferiore al 60% da donne
  • società di capitali le cui quote di partecipazione spettano in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne
  • imprese individuali gestite da donne

La definizione delle imprese femminili è stabilita dall’art. 2, comma 1, lettera a) della legge 215/1992 e successive modifiche e integrazioni.

Alle imprese femminili sono riservate condizioni vantaggiose per la concessione della garanzia e in particolare

  • possibilità di prenotare direttamente la garanzia
  • priorità di istruttoria e di delibera
  • esenzione dal versamento della commissione una tantum al Fondo

Per prenotare la garanzia l’impresa deve inviare l’apposito modulo al Gestore, preferibilmente tramite posta elettronica certificata (fdgammissione@postacertificata.mcc.it).

Ottenuta la delibera di approvazione del Comitato di gestione del Fondo, l’impresa può recarsi presso un intermediario finanziario (banca, società di leasing o confidi) che dovrà presentare richiesta di conferma della garanzia entro tre mesi dalla data di delibera del Comitato.

La prenotazione della garanzia è una procedura facoltativa. Le imprese femminili possono anche utilizzare il normale iter di accesso, rivolgendosi senza prenotazione a un intermediario finanziario che presenterà la domanda al Gestore del Fondo.

Per tutto ciò che non è esplicitamente previsto dalla specifica regolamentazione della Sezione Speciale per le Pari Opportunità, vale la normativa ordinaria del Fondo contenuta nelle Disposizioni operative in vigore.

In particolare sono ammissibili alla Sezione Speciale tutte le operazioni previste dalla Disposizioni operative secondo i consueti criteri di valutazione economico-finanziaria.

Per facilitare la compilazione del modulo di prenotazione sono disponibili i modelli di scoring in formato Excel che svolgono automaticamente i calcoli per la determinazione della fascia di appartenenza dell’impresa. Per la definizione delle voci relative al modello di valutazione si deve fare riferimento alla “scheda 6 bis” del modulo di prenotazione.

Nel caso l’impresa risultasse in fascia 2 è obbligatorio compilare anche “scheda 7” della Richiesta di Prenotazione (Dettaglio passivo – Operazione presentate in procedura ordinaria con scoring, rientranti nella Fascia 2 di valutazione).

Qualora l’impresa fosse una start up (cioè costituita o avviata non oltre tre anni prima della richiesta di ammissione) dovrà compilare il Modello di valutazione per operazioni presentate con bilanci previsionali contenuto nella scheda 5.11 o 5.12 della Richiesta di Prenotazione (da scegliere in base all’importo dell’operazione). Dovrà inoltre inviare un business plan utilizzando l’allegato 7 o 7 bis (sempre in base all’importo del finanziamento).

Fonti Money, Mise, Fasi


RAMSES GROUP

COME POSSIAMO ESSERTI DI AIUTO

• curiamo  lo Studio di pre-fattibilità e di fattibilità economico- finanziaria dell’iniziativa

• individuiamo la migliore forma di presentazione della domanda 

• ci occupiamo delle coperture finanziarie totali

• ci occupiamo della DUE DILIGENCE nel caso di Fondi di investimento.

RAMSES GROUP

A • E’ VICINA ALL’AZIENDA

Primo passo è la conoscenza approfondita del cliente per individuare i migliori strumenti finanziari 

B • RICERCA LE OPPORTUNITÀ IN LINEA CON I PARAMETRI DELL’AZIENDA RICHIEDENTE

Selezioniamo i bandi e le opportunità specifiche per settore attività, per meglio raggiungere gli obiettivi finali 

C • AIUTA A SCEGLIERE

Studiamo e valutiamo la fattibilità tecnica ed economica per individuare e capire quali fondi pubblici sono veramente raggiungibili, convenienti e vantaggiosi per l’azienda fornendo i parametri per decidere consapevolmente

 D • CONDIVIDE IL PROGETTO

Ci confrontiamo costantemente con le aziende e con i loro collaboratori, raccogliamo i documenti necessari e le informazioni espletando tutte le formalità: progettazione e preparazione della modulistica di accesso per la richiesta di finanziamento 

E • GESTISCE IL PROGETTO 

Ci interfacciamo costantemente con l’ente che eroga il finanziamento per qualsiasi esigenza burocratica fino all’ottenimento del contributo, effettuando la completa gestione del progetto e la relativa rendicontazione, lavorando con estrema precisione ci assumiamo le responsabilità riconducibili al nostro operato 

F • RESTA AL FIANCO DELL’AZIENDA 

Per qualsiasi controllo ex-post siamo pronti mettendo a disposizione tutta la documentazione e fornendo spiegazioni dettagliate.

Compila il modulo per avere maggiori informazioni e una pre-valutazione


RAMSES GROUP

Specializzati in Finanza Agevolata e in Contributi a fondo perduto

Conoscenza. Competenza. Esperienza.

Per accedere alla Finanza Agevolata

con la conoscenza delle opportunità offerte dal sistema normativo 

con la competenza che porta a risultati certi

con l’esperienza, l’affidabilità e determinazione dei nostri professionisti

PER INFORMAZIONI SCRIVI A  info@ramsesgroup.it

CONTATTACI AI NUMERI T 085 9493758 – 085 9495867


RAMSES GROUP Scheda informativa

Finanza e Progetti

IL TUO CONSULENTE SU MISURA PER ACCEDERE AI FINANZIAMENTI 

Pagamento esclusivamente “Success Fee”


RAMSES GROUP

Dott. Alfredo Castiglione – Tributarista – Revisore LegaleIscritto sezione A del M.E.F.
Presidente RAMSES GROUP
cell 335 7141926 castiglione@ramsesgroup.it

Dott.ssa Lucia Di Paolo – Commercialista – Revisore LegaleIscritta sezione A del M.E.F.
Direttore RAMSES GROUP
cell 349 4734793 dipaololucia@gmail.com

RAMSES GROUP ha sede a Pescara, in Via G. Parini n. 21
Chiama per informazioni allo 085 9493758 – 085 9495867
oppure invia una mail info@ramsesgroup.it  Consulta le ultime news sulla finanza agevolata sul sito www.ramsesgroup.it

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza di navigazione possibile. Quando utilizzi il nostro sito Web, accetti che vengano trasmessi cookie sul tuo dispositivo. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi