Gli aiuti per l’AGRISOLARE nel PNRR

Per ridurre gli alti consumi energetici dell’agroalimentare il PNRR punta sull’agrisolare: 1 miliardo e mezzo sarà messo a disposizione di imprese agricole, agroindustriali e coltivatori diretti per installare pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici e rimuovere l’amianto. Il Mipaaf punta a pubblicare il bando prima del 31 marzo, complice il ruolo decisivo che le agroenergie possono avere alla luce dell’aumento dei costi dell’energia.

“Ho avuto modo di consultare alcuni studi secondo i quali se avessimo già realizzato gli investimenti del PNRR le aziende che investono in agroenergie non avrebbero neanche percepito l’aumento dei costi energetici”. E’ quanto dichiarato dal ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli in un’intervista al Sole 24 ore. 

In effetti, i costi dell’energia tarano più del 20% delle spese variabili per le aziende agricole, con percentuali ancora più elevate per alcuni comparti. 

Per invertire tale tendenza e ridurre quindi le emissioni inquinanti del settore agrifood – responsabile del 9% delle emissioni di gas serra nazionali – nel Piano nazionale di ripresa e resilienza si punta molto sulle energie rinnovabili, in particolare sul fotovoltaico. 

I progetti di investimento che nel PNRR uniscono agroalimentare e rinnovabili sono due: da un lato ci sono 1,1 MILIARDI DESTINATI ALL’AGRO-VOLTAICO, dall’altro il miliardo e mezzo per l’agrisolare. 

Se l’agrivoltaico punta su sistemi ibridi per la produzione agricola e di energia che, senza compromettere l’utilizzo dei terreni dedicati all’agricoltura, contribuiscano alla sostenibilità ambientale ed economica delle aziende, l’agrisolare intende invece utilizzare i tetti degli edifici per installare milioni di pannelli fotovoltaici.

Vediamo nel dettaglio quali interventi sono previsti nel PNRR per realizzare un Parco Agrisolare.

1 miliardo e mezzo per l’agrisolare

L’obiettivo è chiaro: produrre energia rinnovabile e conveniente utilizzando i tetti degli edifici a uso

agricolo, zootecnico o agroindustriale. 

Il target cui si intende arrivare attraverso l’utilizzo dei fondi europei è 375.000 kW di potenza intallata nel 2026.

Gli interventi previsti, nel dettaglio, sono tre: 

  • Installazione di pannelli solari sugli edifici agro-zootecnici, senza consumare nuovo suolo e riqualificando le strutture produttive, anche attraverso incentivi ad hoc;
  • Rimozione dell’eternit e dell’amianto dai tetti;
  • Coibentazione e areazione delle stalle, con miglioramento del benessere animale.

I dettagli sono ancora da definire ma i tempi non sono stretti. Sappiamo che a gestire il miliardo e mezzo del Recovery è il Ministero delle politiche agricole e che i progetti che potranno accedere ai fondi verranno individuati, a scaglioni, entro la fine del 2024. 

Come funzioneranno le agevolazioni per l’agrisolare: qualche anticipazione

Gli interventi ammessi 

Per accedere ai contributi sappiamo innanzitutto che gli interventi devono essere realizzati sui tetti di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale, accatastati nel catasto dei fabbricati.

Tali interventi comprendono l’acquisto e la posa in opera di pannelli fotovoltaici, unitamente all’esecuzione di interventi di rimozione e smaltimento dell’amianto dai tetti, isolamento termico dei tetti e realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria).

Chi può accedere agli incentivi

I beneficiari individuati dal Mipaaf sono: 

  • Imprenditori Agricoli Professionali,
  • Coltivatori Diretti,
  • Imprese Agroindustriali.

Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA (cioè aventi un volume di affari annuo inferiore ad € 7.000,00). 

Le spese ammissibili ai contributi

Per ciascun beneficiario, la spesa massima ammissibile è pari 250.000 euro.

Sono ammessi interventi che prevedano la realizzazione di impianti fotovoltaici di potenza non inferiore a 10 kWp (Kilowatt Picco). La potenza massima ammessa all’incentivo è di 300 kWp (Kilowatt Picco). 

Agli interventi viene riconosciuto un incentivo in conto capitale fino al 65% della spesa massima ammessa, con un incremento del 25% per l’imprenditoria giovanile. 

L’incentivo previsto dal PNRR è cumulabile con altri incentivi in conto capitale o conto energia, nei limiti previsti dalla legislazione vigente in materia di aiuti di Stato.

Le spese ammesse includono i costi di: 

  • progettazione, asseverazioni ed altre spese professionali comunque richieste dal tipo di lavori, comprese quelle relative all’elaborazione e presentazione dell’istanza;
  • rimozione e smaltimento dell’amianto;
  • fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi;
  • demolizione e ricostruzione delle coperture; 
  • installazione di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori componenti di impianto, sistemi di accumulo, colonnine di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e le macchine agricole; 
  • direzione lavori; 
  • connessione alla rete. 

Come presentare domanda di accesso al bando

Le istanze di ammissione al contributo potranno essere presentate personalmente dagli interessati, tramite i Centri di Assistenza Agricola o professionisti abilitati. 

Le domande saranno poi gestite dal Gestore dei servizi energetici (GSE), indicato dal MiPAAF quale attuatore della linea di intervento PNRR.

BENEFICIARI

  • Imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;
  • Imprese agroindustriali, in possesso di codice ATECO (i codici ATECO sono precisati nel Bando);
  • Indipendentemente dai propri associati, le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’articolo 2135 del cc e le cooperative o loro consorzi di cui all’art. 1, comma 2 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228.

Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, aventi un volume di affari annuo inferiore ad € 7.000,00.

Ai fini dell’individuazione dei Soggetti Beneficiari, valgono le seguenti definizioni:

  • imprenditore agricolo è colui che, iscritto nella sezione speciale del registro imprese, in forma di persona fisica o giuridica, esercita una delle seguenti attività, così come previsto dall’art. 2135 e s.m.i. del c.c.: coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento di animali e attività connesse;
  • impresa agroindustriale è l’azienda che, attiva nella lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli, alla data di presentazione della Proposta è in possesso, come codice ATECO prevalente, di uno dei codici ATECO di cui all’elenco pubblicato sul sito del Ministero (di seguito, anche Elenco ATECO).
  • cooperativa agricola, anche sotto forma di consorzio, è la società che, alla stregua dell’imprenditore agricolo, svolge una delle attività di coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento di animali e attività connesse, e risulta iscritta nella sezione speciale del registro imprese.

Il beneficiario deve avere la disponibilità dei fabbricati su cui gli interventi sono realizzati;

AGEVOLAZIONE

50% a fondo perduto per le Regioni del SUD (aziende agricole e di trasformazione)

40% a fondo perduto per le altre regioni (aziende agricole e di trasformazione)

30% a fondo perduto  (aziende di trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli)

Maggiorazione del contributo a fondo perduto del 20% per:

  • i giovani agricoltori o gli agricoltori che si sono insediati nei cinque anni precedenti la data della domanda di aiuto;
  • gli investimenti collettivi, come impianti di magazzinaggio utilizzati da un gruppo di agricoltori o impianti di condizionamento dei prodotti agricoli per la vendita;
  • gli investimenti in zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici ai sensi dell’articolo 32 del regolamento (UE) n. 1305/2013.
  • per le piccole imprese (settore trasformazione prodotti agricoli in non agricoli)

Maggiorazione del 10% per le medie imprese (settore trasformazione prodotti agricoli in non agricoli)

L’agevolazione dovrà rispettare i limiti del regolamento (UE) n. 651/2014 (attenzione che in questo caso potrebbe ridurre le percentuali massime consentite)

E’ possibile richiedere un’anticipazione del 30% del contributo riconosciuto garantita da apposita polizza fidejussoria.

INTERVENTI AMMESSI

Intervento principale e obbligatorio:

acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici, sui tetti di fabbricati suddetti, con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 500 kWp.
La vendita di energia elettrica è consentita nella rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale.

Si segnala che possono essere ammessi ai contributi previsti dal Decreto “Parco Agrisolare” esclusivamente i progetti di realizzazione di impianti fotovoltaici la cui energia elettrica prodotta sarà destinata a soddisfare il fabbisogno energetico della azienda agricola nella titolarità del Soggetto Beneficiario (cosiddetti impianti in regime di cessione parziale/autoconsumo).

Tale previsione non si applica alle aziende rientranti nella Tabella 3A dell’Allegato A del Decreto (aziende agricole attive nei settori della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli)

Interventi facoltativi di riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture:

  • rimozione e smaltimento dell’amianto (o, se del caso, dell’eternit) dai tetti, in conformità alla normativa nazionale di settore vigente: tale procedura deve essere svolta unicamente da ditte specializzate, iscritte nell’apposito registro;
  • realizzazione dell’isolamento termico dei tetti: la relazione tecnica del professionista abilitato dovrà descrivere e giustificare la scelta del grado di coibentazione previsto in ragione delle specifiche destinazioni produttive del fabbricato, anche al fine di migliorare il benessere animale;
  • realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria): la relazione del professionista dovrà dare conto delle modalità di aereazione previste in ragione della destinazione produttiva del fabbricato; a ogni modo, il sistema di areazione dovrà essere realizzato mediante tetto ventilato e camini di evacuazione dell’aria, anche al fine di migliorare il benessere animale.

Si specifica che ogni singola Proposta deve essere riferita al progetto di un solo impianto fotovoltaico (e degli eventuali interventi complementari), da realizzarsi esclusivamente presso uno dei siti produttivi, ovvero unità locali dell’azienda, così come desumibili dalle visure camerali, e dimensionato al fine di soddisfare il fabbisogno energetico dello specifico sito/unità locale.

Nei limiti delle spese massime ammissibili previste dal Decreto, è possibile inviare, da parte del medesimo Soggetto Beneficiario, più Proposte, che dovranno essere riferite a differenti impianti fotovoltaici (ed eventuali interventi complementari) da realizzare sui diversi siti produttivi, ovvero unità locali dell’azienda.

SPESE AMMISSIBILI

Gli interventi ammissibili all’agevolazione, da realizzare sui tetti di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale, devono prevedere l’installazione di impianti fotovoltaici, con potenza
di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 500 kWp.


Unitamente a tale attività, possono essere eseguiti uno o più dei seguenti interventi di riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture:
a. Rimozione e smaltimento dell’amianto
b. Realizzazione dell’isolamento termico dei tetti
c. Realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla
sostituzione del tetto (intercapedine d’aria)


Per la realizzazione di impianti fotovoltaici sono ammissibili le seguenti spese:

  1. acquisto e posa di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori componenti di impianto;
  2. sistemi di accumulo;
  3. fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi;
  4. costi di connessione alla rete;

fino a un limite massimo di euro 1.500,00/Kwp per l’installazione dei pannelli fotovoltaici, anche in considerazione delle dimensioni complessive dell’impianto da realizzare e delle correlate economie di
scala, e fino ad ulteriori euro 1.000,00/Kwh ove siano installati anche sistemi di accumulo. In ogni caso, il contributo complessivo corrisposto per i sistemi di accumulo non può eccedere euro 50.000,00.

Qualora siano installate colonnine di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e per le macchine agricole, potrà essere riconosciuta, in aggiunta ai massimali su indicati, una spesa fino ad un limite massimo
ammissibile pari

  • € 1.500,00 (euro millecinquecento/00) per installazione di dispositivi di ricarica wallbox di potenza complessiva non superiore ai 22 kW;
  • € 4.000,00 (euro quattromila/00) per installazione di colonnine di ricarica di potenza complessiva non superiore ai 22 kW;
  • € 250,00/kW, e fino a un massimo di € 15.000,00 (euro quindicimila/00) per l’installazione di dispositivi di ricarica di potenza complessiva superiore ai 22 kW.

Per la rimozione e smaltimento dell’amianto, ove presente, e l’esecuzione di interventi di realizzazione o miglioramento dell’isolamento termico e della coibentazione dei tetti e/o di realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria):

  1. demolizione e ricostruzione delle coperture e fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi, fino ad un limite massimo ammissibile di euro 700,00/Kwp.

La spesa massima ammissibile per singolo progetto è pari a euro 750.000,00 (euro settecentocinquantamila/00), nel limite massimo di euro 1.000.000 (un milione) per singolo soggetto beneficiario.

I lavori di realizzazione dell’impianto fotovoltaico devono essere avviati successivamente all’invio della domanda

SPESE NON AMMISSIBILI

a) servizi di consulenza continuativi o periodici o connessi alla consulenza fiscale, alla consulenza legale o alla pubblicità;
b) acquisto di beni usati;
c) acquisto di beni in leasing;
d) acquisto di beni e prestazioni non direttamente identificabili come connessi all’intervento di efficienza energetica o all’installazione dell’impianto per la produzione da fonti rinnovabili;
e) acquisto di dispositivi per l’accumulo dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici già esistenti;
f) lavori in economia;
g) pagamenti a favore di soggetti privi di partita IVA;
h) prestazioni gestionali;
i) acquisto e modifica di mezzi di trasporto;
j) spese effettuate o fatturate al Soggetto Beneficiario da società con rapporti di controllo o di collegamento, come definito dall’articolo 2359 del codice civile, o che abbiano in comune soci, amministratori o procuratori con poteri di rappresentanza; tali spese potranno essere ammissibili solo se l’impresa destinataria documenti, al momento della presentazione della domanda di partecipazione al presente bando, che tale società è l’unico fornitore di tale impianto o strumentazione;
k) pagamenti effettuati cumulativamente, in contanti e in compensazione.

I Soggetti Beneficiari dovranno realizzare, collaudare e rendicontare gli interventi entro 18 mesi dalla data della pubblicazione dell’elenco dei destinatari delle risorse, salvo richiesta di proroga, sostenuta da motivi oggettivi e soggetta all’approvazione a cura del Soggetto attuatore, d’intesa con il Ministero. Deve essere garantita comunque la realizzazione, collaudo e rendicontazione degli interventi entro il 30 giugno 2026.

CUMULABILITA’

L’incentivo è cumulabile con altri incentivi in conto capitale o conto energia, nei limiti previsti dalla legislazione vigente in materia di aiuti di Stato.

POSSIBILE RIAPERTURA TRA MAGGIO E GIUGNO 2023 CON POTENZIALI MODIFICHE ALLA NORMATIVA PREESISTENTE.

Per la realizzazione di interventi, finanziati coi Fondi del PNRR, volti a ridurre l’impatto ambientale della filiera agroalimentare, incentivando l’installazione di pannelli fotovoltaici su una superficie costituita da tetti di edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale.

 Beneficiari:
• Imprenditori Agricoli Professionali (IAP), di cui al D.lgs. n. 99/2004 e D.lgs. 101/2005.
• Coltivatori Diretti (CD) iscritti alla previdenza agricola.
• Imprese Agroindustriali (codice ATECO).
Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA (cioè aventi un volume di affari annuo inferiore ad € 7.000).
 
 Agevolazione:
La spesa massima ammissibile è pari a € 750.000 per singolo progetto, nel limite massimo di € 1.000.000 per singolo soggetto beneficiario.
Per quanto riguarda i massimali unitari questi sono quantificati in 1.500 euro/kWp per la sola componente d’impianto, maggiorato di altri 1.000 euro/kWp in caso di acquisto di sistemi di accumulo. È previsto anche un aumento di questi massimali in caso di acquisto di colonnine di ricarica.
Gli interventi di riqualificazione godono di un massimale, aggiuntivo rispetto a quelli sopra, di 700 euro per ogni kWp di potenza dell’impianto correlato. L’impianto agevolabile deve avere una potenza massima di 500 kWp e una potenza minima di 6 kWp.
 
 Spese ammissibili:
• progettazione, asseverazioni ed altre spese professionali comunque richieste dal tipo di lavori, comprese quelle relative all’elaborazione e presentazione dell’istanza;
• spese di rimozione e smaltimento dell’amianto, ove presente;
• fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi;
• demolizione e ricostruzione delle coperture;
• installazione di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori componenti di impianto, sistemi di accumulo, colonnine di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e le macchine agricole;
• direzione lavori;
• costi di connessione alla rete.

LINK UTILI

Avviso Pubblico

Regolamento operativo

Codici ATECO

Decreto Ministeriale 25/3/2022

Per approfondimenti vedi anche:

NWL 544 PARCO AGRISOLARE: EDIZIONE 2023 in arrivo contributi fino all’80% a fondo perduto

NWL 531 SPECIALE FOTOVOLTAICO ED ENERGIE RINNOVABILI

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