RAMSES GROUP NEWS n. 617 – 27 novembre 2023
Via libera da parte della Commissione Europea alla proposta italiana di modifica del PNRR con l’integrazione del RePowerEU
Ecco come saranno gli incentivi articolati in tre moduli: uno per l’efficienza energetica, uno per l’autoconsumo e uno per la formazione.
La revisione del Pnrr apre le porte al rinnovo del piano Transizione 4.0, che avrà il nuovo marchio 5.0 e sarà legato a obiettivi di efficientamento energetico nei processi produttivi.
La giostra delle cifre alla fine dice che sotto questa etichetta, grazie al capitolo RepowerEu, andranno poco meno di 6,4 miliardi, quasi la metà dei 12,4 miliardi complessivi destinati alle imprese.
Transizione 5.0 è il pacchetto di crediti di imposta per agevolare gli investimenti delle imprese in innovazione digitale in chiave “green”. Le aliquote saranno crescenti all’aumentare degli obiettivi, da certificare, di efficientamento energetico. E tra le spese ammissibili rientreranno anche quelle per la formazione del personale in competenze per la transizione ecologica, entro il limite del 5% dell’investimento totale agevolato. Anche se non in forma di intervento autonomo, torna dunque incentivabile anche questo tipo di spese dopo la sospensione della misura formazione 4.0 a fine 2022.
Il nuovo piano Transizione 5.0, che andrà a rinnovare quello già vigente fino al 2025, scatterà dopo il varo di un decreto legge che potrebbe arrivare già entro l’anno.
Alla fine, rispetto alla proposta iniziale del RepowerEu italiano, il pacchetto Transizione 5.0 sale da 4,04 a 6,36 miliardi.
Il piano Transizione 5.0 prevede dei crediti d’imposta in relazione alle spese sostenute tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025 per le imprese che investiranno in una di queste tre attività:
- acquisto di beni strumentali materiali o immateriali 4.0
- acquisto di beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili (ad esclusione delle biomasse)
- spese per la formazione del personale in competenze per la transizione verde.
Queste attività dovranno produrre dei risultati misurati in termini di efficienza energetica o risparmio di energia. E l’intensità del beneficio fiscale aumenterà in base ai miglioramenti conseguiti.
Il Piano Transizione 5.0 prevederà infatti delle aliquote (almeno tre) che saranno legate a due possibili benefici:
- nel caso degli investimenti in beni 4.0, il risparmio energetico conseguito nei processi target. Questo risparmio dovrà essere pari ad almeno il 5% rispetto ai consumi precedenti per gli stessi processi
- nel caso di attività non legate a specifici processi target, la riduzione del consumo finale di energia di almeno il 3%.
La certificazione ex ante e ex post
Per essere ammissibile, il progetto deve essere certificato “ex ante” da un valutatore indipendente che attesti che il progetto di innovazione rispetta i criteri di ammissibilità relativi alla riduzione del consumo totale di energia.
Successivamente una seconda certificazione “ex-post” dovrà attestare l’effettiva realizzazione degli investimenti in conformità alle disposizioni della certificazione ex-ante.
L’1% del budget totale (63 milioni di euro) sarà destinato allo sviluppo di una piattaforma informatica per: i) gestire le certificazioni presentate dai beneficiari;
ii) facilitare la valutazione, lo scambio e la gestione dei dati utilizzati per l’analisi;
iii) per le attività di monitoraggio e controllo.
Transizione 5.0: obiettivo 0,4 Mtep di risparmi
L’investimento “Transizione 5.0” sostiene la transizione energetica dei processi produttivi verso un modello di produzione efficiente dal punto di vista energetico, sostenibile e basato sulle fonti rinnovabili.
L’obiettivo del piano è di aumentare l’efficienza energetica e di implementare l’autoproduzione di energia rinnovabile nelle imprese, portando a un risparmio nei consumi energetici nel periodo 2024-2026.
Fonte INNOVATION POST
IN DETTAGLIO
Misure di investimento per imprese nel nuovo PNRR
I principali interventi destinati alle imprese contenuti nel nuovo PNRR valgono 12,4 miliardi di euro e possono essere sintetizzati nel seguente modo:
- Bonus Transizione 5.0 (6,3 miliardi di euro), tramite credito di imposta per la transizione verde e digitale, in continuità con il piano “Transizione 4.0”. La misura interessa i beni digitali (beni 4.0 materiali e immateriali), i beni per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia prodotta da fonti rinnovabili e la formazione del personale in competenze per la transizione ecologica.
- Contributi PMI per autoproduzione Rinnovabili (320 milioni di euro), tramite sovvenzioni per l’acquisto di sistemi e tecnologie digitali per la produzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo, lo stoccaggio e l’accumulo.
- Transizione Ecologica, Tecnologie Net Zero e competitività e resilienza delle filiere produttive strategiche (2,5 miliardi di euro), tramite il supporto alle imprese di filiera nei processi produttivi e nella loro sostenibilità.
- Contratti di Filiera (2 miliardi di euro) tramite finanziamento dei contratti di filiera nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo.
- Parco Agrisolare (850 milioni di euro) con incentivi alle aziende agricole e di allevamento per installazione di pannelli fotovoltaici, sistemi di gestione intelligente dei consumi elettrici ed accumulatori e tetti energetici.
- Fondo tematico BEI per il turismo (308 milioni di euro aggiuntivi) per il rafforzamento strutturale e la competitività del settore turistico.
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