MEZZOGIORNO Per le sole regioni Basilicata – Calabria – Campania – Molise – Puglia – Sicilia – Sardegna Fondo perduto e finanziamento agevolato per INVESTIMENTI INNOVATIVI e SOSTENIBILI 4.0 che facciano ampio ricorso alle tecnologie digitali – Domande dal 18 OTTOBRE 2023

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RAMSES GROUP NEWS n. 584 – 31 agosto 2023

SOLO per le regioni BASILICATA – CALABRIA – CAMPANIA – MOLISE – PUGLIA – SICILIA – SARDEGNA

INVIO DOMANDE DAL 18 OTTOBRE 2023


Area Geografica: Italia MEZZOGIORNO (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna)

Scadenza: L’iter di presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni è articolato nelle seguenti fasi:
1. compilazione della domanda, a partire dalle ore 10.00 del 20 settembre 2023;
2. invio della domanda di accesso alle agevolazioni, a partire dalle ore 10.00 del 18 ottobre 2023.

Beneficiari: Micro Impresa, PMI

Settore: Turismo, Servizi/No Profit, Industria, Cultura, Commercio, Artigianato, Agroindustria/Agroalimentare

Spese finanziate: Digitalizzazione, Risparmio energetico/Fonti rinnovabili, Innovazione Ricerca e Sviluppo, Attrezzature e macchinari

Agevolazione: Contributo a fondo perduto, Finanziamento a tasso agevolato


Il decreto è in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.


Soggetti beneficiari

Per beneficiare delle agevolazioni le PMI, alla data di presentazione della domanda, devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

a) essere regolarmente costituite, iscritte e “attive” nel Registro delle imprese. Le imprese non residenti nel territorio italiano devono essere costituite secondo le norme di diritto civile e commerciale vigenti nello Stato di residenza e iscritte nel relativo Registro delle imprese e, fermo restando il possesso, alla data di presentazione della domanda di agevolazione, degli ulteriori requisiti previsti, devono dimostrare la disponibilità dell’unità produttiva oggetto del programma di investimento nei territori delle Regioni meno sviluppate, alla data di presentazione della prima richiesta di erogazione dell’agevolazione;

b) non aver effettuato, nei 2 (due) anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento in relazione al quale vengono richieste le agevolazioni, impegnandosi a non farlo anche fino ai due anni successivi al completamento dell’investimento stesso.

I programmi di investimento devono, in ogni caso, essere finalizzati allo svolgimento delle seguenti attività economiche, come specificate nel dettaglio del testo del bando:

a) attività manifatturiere;

b) attività di servizi alle imprese.

Tipologia di interventi ammissibili

Sono ammissibili alle agevolazioni i programmi che prevedono la realizzazione di investimenti innovativi, sostenibili e con contenuto tecnologico elevato e coerente al piano nazionale Transizione 4.0, attraverso l’utilizzo delle tecnologie in grado di aumentare il livello di efficienza e di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica dell’impresa proponente.

A tal fine, sono valorizzati, tra l’altro, sulla base di indicatori di sostenibilità dedicati, i programmi volti:

a) a sostenere i processi di produzione rispettosi dell’ambiente e l’utilizzo efficiente delle risorse e, in particolare:

a.1) i programmi che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi climatici “mitigazione dei cambiamenti climatici” e “adattamento ai cambiamenti climatici”;

a.2) i programmi che prevedono l’applicazione di soluzioni comprese tra quelle idonee a favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare;

b) alla promozione dell’efficienza energetica delle imprese, con il conseguimento di un risparmio energetico, all’interno dell’unità produttiva interessata dall’intervento, non inferiore al 5 (cinque) per cento.

I programmi di investimento devono:

– prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0. e l’ammontare di tali spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma 

– essere diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva

– essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nei territori delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna)

– prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a 750 mila euro e non superiori a 5 milioni di euro e, comunque, al 70 percento del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato, ovvero, nel caso di imprese individuali e società di persone, dell’ultima dichiarazione dei redditi

– essere avviati successivamente alla presentazione della domanda 

– prevedere un termine di ultimazione non successivo a diciotto mesi dalla data di adozione del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali che riguardino:

a) macchinari, impianti e attrezzature;

b) opere murarie, nei limiti del 40 (quaranta) per cento del totale dei costi ammissibili;

c) programmi informatici e licenze;

d) acquisizione di certificazioni ambientali.

Entità e forma dell’agevolazione

Per la concessione delle agevolazioni sono disponibili risorse complessivamente pari a euro 400.000.000,00. Una quota pari al 25 (venticinque) per cento delle risorse è destinata ai programmi proposti dalle micro e piccole imprese.

Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili pari al 75 (settantacinque) per cento.

In particolare:

a) nel caso di imprese di micro e piccola dimensione, per il 50 (cinquanta) per cento dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e per il 25 (venticinque) per cento delle medesime spese in forma di finanziamento agevolato;

b) nel caso di imprese di media dimensione, per il 40 (quaranta) per cento dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e per il 35 (trentacinque) per cento delle medesime spese in forma di finanziamento agevolato.

Obiettivo 

Obiettivo della misura è sostenere il processo di transizione delle piccole e medie imprese nelle regioni del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna) mediante l’incentivazione di investimenti imprenditoriali innovativi, che facciano ampio ricorso alle tecnologie digitali, secondo il Piano Transizione 4.0. 

Investimenti AGEVOLABILI

I programmi di investimento, finalizzati in ogni caso allo svolgimento di attività manifatturiere e di servizi alle imprese, devono prevedere la realizzazione di investimenti innovativi, sostenibili e con contenuto tecnologico elevato e coerente al piano Transizione 4.0, attraverso l’utilizzo delle tecnologie in grado di aumentare il livello di efficienza e di flessibilità nello svolgimento dell’attività.

Verranno particolarmente agevolati i programmi volti:

a) a sostenere i processi di produzione rispettosi dell’ambiente e l’utilizzo efficiente delle risorse e, in particolare:

a.1) i programmi che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi climatici «mitigazione dei cambiamenti climatici» e «adattamento ai cambiamenti climatici»;

a.2) i programmi che prevedono l’applicazione di soluzioni idonee a favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare;

b) alla promozione dell’efficienza energetica delle imprese all’interno dell’unità produttiva interessata dall’intervento, non inferiore al 5% rispetto ai consumi dell’anno precedente alla data di presentazione della domanda.

Per quanto riguarda le imprese “energivore” il programma di investimento deve prevedere la realizzazione di un intervento di efficientamento diverso rispetto a quello che l’impresa realizza in adempimento degli obblighi di cui all’art. 8, comma 3, del d.lgs. 102/2014.

Ai fini valutativi

Punteggi premiali verranno riconosciuti ai progetti aventi ad oggetto l’efficientamento energetico dell’impresa (con un risparmio di energia di almeno il 5%), che introducono soluzioni legate all’economia circolare nel processo produttivo e che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.

I progetti dovranno prevedere spese ammissibili comprese tra 750mila e 5 mln di euro. Termini e modalità di presentazione delle domande di agevolazione verranno definiti con un futuro provvedimento del Mimit.

Investimenti

Saranno agevolabili i programmi che prevedano la realizzazione di investimenti:

– innovativi, sostenibili e con contenuto tecnologico elevato e coerente al piano nazionale Transizione 4.0, attraverso l’utilizzo di tecnologie abilitanti in grado di aumentare il livello di efficienza e di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica dell’impresa.

Punteggi aggiuntivi nella valutazione saranno previsti per i programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità. 

Obiettivi

Sostenere le produzioni rispettose dell’ambiente e l’utilizzo efficiente delle risorse; promuovere il risparmio energetico; favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare.

Agevolazioni

Saranno concesse sotto forma di contributo in conto impianti e di finanziamento agevolato senza garanzie, fino a copertura del 75% massimo delle spese ammissibili. In particolare:

a) le imprese di micro e piccola dimensione avranno: 50% delle spese in forma di contributo in c/impianti; 25% delle spese in forma di finanziamento agevolato;

b) le imprese di media dimensione avranno: 40% delle spese in forma di contributo in c/impianti; 35% delle spese in forma di finanziamento agevolato.

Soggetti beneficiari

PMI

Tipologia di interventi ammissibili

Per avere accesso all’incentivo i progetti presentati devono prevedere l’utilizzo di tecnologie abilitanti (per esempio cloud, realtà virtuale) destinati all’ampliamento della capacità produttiva, alla diversificazione della produzione, alla realizzazione di nuovi prodotti, o alla modifica del processo di produzione già esistente o alla realizzazione una nuova unità produttiva.

Ai fini della valutazione della finanziabilità sono, riconosciuti significativi anche i punteggi premiali per i progetti aventi ad oggetto l’efficientamento energetico dell’impresa e che consentano un risparmio energetico almeno pari al 5%, nonché per quelli finalizzati a introdurre nel processo produttivo soluzioni legate all’economia circolare.

Analoghe premialità sono altresì riconosciute per i progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti, ovvero per le PMI che abbiano aderito ad un sistema di gestione ambientale o di efficienza energetica o che siano in possesso di una certificazione ambientale di prodotto.

Entità e forma dell’agevolazione

I progetti infine dovranno prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a euro 750.000,00 e non superiori a euro 5.000.000,00 ed essere realizzati nelle regioni del Mezzogiorno.

L’incentivo pubblico potrà coprire fino al 75% dalle spese ritenute ammissibili con un’agevolazione articolata in un contributo e in un finanziamento agevolato

I programmi a cui è data priorità

Le agevolazioni sono concesse infatti a favore di programmi di investimento proposti da PMI rispettosi dei principi e della disciplina in materia di tutela dell’ambiente e coerenti con il piano Transizione 4.0. In dettaglio, viene assegnata priorità programmi che risultino anche in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici e ambientali definiti dall’Unione europea. Il decreto è strutturato con il corpo regolamentare vero e proprio, integrato con un serie di allegati (in numero complessivo di sei) contenenti l’elencazione delle tecnologie abilitanti per la realizzazione del piano della trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, quelle che permettono di rendere il processo produttivo stesso più sostenibile e circolare oltre alle misure per migliorare la sostenibilità energetica. Si tratta delle tre linee d’azione attraverso cui deve esplicarsi l’attività di investimento incentivata, che permetterà di ottenere, tramite una procedura valutativa a sportello, contributi in conto impianti e finanziamenti agevolati. Sono state anche individuate delle soglie per le spese dei progetti agevolati, che non potranno essere inferiori complessivamente a 750.000 euro e non superiori a 5 milioni.

Soggetti beneficiari

Come chiarito, le agevolazioni possono essere beneficiate dalle PMI che, alla data di presentazione della domanda, risultino, tra le altre, regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro imprese, avere il pieno e libero esercizio dei diritti e non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali. Inoltre devono trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro imprese ovvero, in caso di imprese individuali o società di persone, avere presentato almeno due dichiarazioni dei redditi. Oltre ad essere in regola con le disposizioni in materia di normativa edilizia ed urbanistica, non devono avere restituito somme a seguito di revoca di agevolazioni concesse e non avere effettuato, nei due anni precedenti alla presentazione della domanda, la delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto di investimento e cioè il trasferimento della stessa o di analoga attività da uno stabilimento situato in un’altra parte contraente dello Spazio Economico Europeo – SEE verso altra parte contraente del SEE in cui viene effettuato l’investimento.

Peraltro, i programmi di investimento devono essere comunque finalizzati allo svolgimento delle attività manifatturiere e di servizi alle imprese, come specificate nell’allegato 4 al decreto e cioè:

ATTIVITA’ MANIFATTURIERE
Attività economiche sezione C di Ateco 2007 (con esclusioni art. 6 comma 4 decreto)
ATTIVITA’ DI SERVIZI ALLE IMPRESE
CODICE ATECODESCRIZIONE
37.00.0Raccolta e depurazione delle acque di scarico
38.1Raccolta dei rifiuti
38.3Recupero dei materiali
52Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti, con esclusione dei mezzi di trasporto
52.69Mense e catering continuativo su base contrattuale
58.2Edizioni di software
61Telecomunicazioni
62Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse
63.1Elaborazione dei dati, hosting e attività connesse, portali web
70Attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale
71Attività degli studi di architettura e d’ingegneria. Collaudi ed analisi tecniche
72Ricerca scientifica e sviluppo
73Pubblicità e ricerche di mercato
82.20Attività dei call center
85.92Attività di imballaggio e confezionamento per conto terzi
95.1Riparazione di computer e apparecchiature per le comunicazioni
96.01.1Attività delle lavanderie industriali

Da segnalare come, in base a quanto dispone l’articolo 6 comma 4 del decreto, non sono ammessi alle agevolazioni i programmi di investimento che prevedono attività nei settori di applicazione degli aiuti di Stato a finalità regionale (art. 13 del regolamento GBER) e quelli che non garantiscono il rispetto del principio DNSH – Do No Significant Harm, e cioè il principio di non arrecare un danno significativo agli obiettivi ambientali.

Ambito di applicazione

I programmi di investimento, da realizzarsi nelle regioni del Mezzogiorno (e quindi Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna) dovranno puntare a rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle PMI, attraverso un meccanismo premiale che favorisce investimenti in grado di perseguire anche il raggiungimento di obiettivi climatici e ambientali attraverso le seguenti linee di azione:

  • sostegno a processi di produzione rispettosi dell’ambiente e dell’utilizzo efficiente di risorse;
  • promozione dell’efficienza energetica.

In pratica, ci si muove inevitabilmente sulle linee tracciate ai fini dell’attuazione del PNRR, e cioè innovazione digitale, ambiente ed energia.

Si devono perciò realizzare investimenti innovativi, sostenibili e con un elevato contenuto tecnologico in coerenza con il piano nazionale Transizione 4.0.. In quest’ottica, vengono valorizzati con punteggi aggiuntivi i programmi funzionali alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici, alla promozione dell’efficienza energetica e quelli che prevedono soluzioni che favoriscono la transizione verso l’economia circolare. Il tutto avvalendosi di tecnologie e soluzioni abilitanti elencate negli allegati da 1 a 3 del decreto e di seguito riprodotte:

TRASFORMAZIONE TECNOLOGICA E DIGITALE – TECNOLOGIE ABILITANTI (all. 1)
1Advanced manufactoring solutions
2Additive manufactoring
3Realtà aumentata
4Simulation
5Integrazione orizzontale e verticale
6Internet of things e Industrial internet
7Cloud
8Cybersecurity
9Big Data e Analytics
10Intelligenza Artificale
11Blockchain
PROCESSO PRODUTTIVO SOSTENIBILE E CIRCOLARE (all. 2)
1Soluzioni atte a consentire un utilizzo efficiente delle risorse, il trattamento e la trasformazione dei rifiuti, compreso il riuso dei materiali in un’ottica di economia circolare o a “rifiuto zero” e di compatibilità ambientale.
2Tecnologie finalizzate al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale attraverso, ad esempio, la definizione di un approccio sistemico alla riduzione, riciclo e riuso degli scarti alimentari, allo sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo delle materie prime.
3Sistemi, strumenti e metodologie per la fornitura, l’uso razionale e la sanificazione dell’acqua.
4Soluzioni in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo.
5Utilizzo di nuovi modelli di packaging intelligente (smart packaging) che prevedano anche l’utilizzo di materiali recuperati.
6Implementazione di sistemi di selezione del materiale multileggero al fine di aumentare le quote di recupero e di riciclo di materiali piccoli e leggeri.
SOSTENIBILITA’ ENERGETICA (all. 3)
1Introduzione di sistemi di monitoraggio dei consumi energetici.
2Nuova installazione o sostituzione di impianti ad alta efficienza ovvero di sistemi e componenti in grado di contenere i consumi energetici correlati al ciclo produttivo e/o di erogazione dei servizi.
3Utilizzo di energia termica o elettrica recuperata dai cicli produttivi.
4Installazione di impianti di produzione di energia termica o elettrica da fonte rinnovabile per l’autoconsumo.
5Soluzioni atte a consentire un miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici in cui è esercitata l’attività economica.

Spese elegibili

Le spese elegibili ai fini dell’agevolazione sono quelle relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali che riguardano

  • macchinari, impianti e attrezzature;
  • opere murarie, nei limiti del 40 (quaranta) per cento del totale dei costi ammissibili;
  • programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali di cui alla lettera a);
  • acquisizione di certificazioni ambientali.

Sono ammissibili anche le spese per servizi avanzati di consulenza specialistica, nei limiti del cinque per cento delle spese ammesse, e quelli diretti alla definizione della diagnosi energetica.

Da rilevare inoltre come sia indispensabile la tracciabilità dei pagamenti, da effettuarsi tramite bonifici bancari, SEPA Credit Transfer ovvero ricevute bancarie (RI.BA.). Per rispondere a questa finalità, il beneficiario può utilizzare un conto corrente vincolato o, in alternativa, uno specifico conto corrente ordinario, non necessariamente dedicato in maniera esclusiva alla realizzazione del programma di investimento.

Spese non ammesse

Non sono invece ammesse le seguenti spese:

a) sostenute attraverso il sistema della locazione finanziaria;

b) connesse a commesse interne;

c) relative a macchinari, impianti e attrezzature usati;

d) per l’acquisto o la locazione di terreni e fabbricati;

e) di funzionamento, ivi incluse quelle per scorte di materie prime, semilavorati, prodotti finiti e materiali di consumo di qualsiasi genere;

f) per consulenze e prestazioni d’opera professionale, incluse le spese notarili, fatto salvo quanto previsto in precedenza per consulenza specialistica e diagnosi energetica;

g) relative alla formazione del personale impiegato dal soggetto proponente, anche laddove strettamente riferita alle immobilizzazioni previste dal programma;

h) imputabili a imposte e tasse, ad eccezione dell’IVA) nel caso in cui rappresenti un costo non recuperabile per il soggetto beneficiario;

i) inerenti a beni la cui installazione non è prevista presso l’unità produttiva interessata dal programma;

j) correlate all’acquisto di mezzi di trasporto di merci e/o persone;

k) ascrivibili a titoli di spesa il cui importo sia inferiore a 500,00 (cinquecento) euro al netto di IVA.

A chi si rivolge

Le agevolazioni sono concesse alle micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda devono:

  • essere regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel registro delle imprese
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali
  • non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, fatte salve le deroghe previste per le microimprese e piccole imprese dalla disciplina in materia di aiuti di riferimento
  • trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi
  • aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero
  • non aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento
  • non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 15 maggio 2023.

Cosa finanzia

I programmi di investimento devono:

  • prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0. e l’ammontare di tali spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma
  • essere diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva
  • essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nei territori delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna)
  • prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a euro 750.000,00 e non superiori a euro 5.000.000,00 e, comunque, al 70 percento del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato, ovvero, nel caso di imprese individuali e società di persone, dell’ultima dichiarazione dei redditi
  • essere avviati successivamente alla presentazione della domanda
  • prevedere un termine di ultimazione non successivo a diciotto mesi dalla data di adozione del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Per i programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità, sono previsti specifici criteri di valutazione, che consentono all’impresa proponente di conseguire un punteggio aggiuntivo nell’ambito dell’attività di valutazione dell’istanza prevista per l’accesso alle agevolazioni.

Analoghe premialità sono altresì riconosciute per i progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici individuati dall’articolo 9 del regolamento (UE) n. 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020, ovvero per le PMI che abbiano aderito ad un sistema di gestione ambientale o di efficienza energetica o che siano in possesso di una certificazione ambientale di prodotto.

Attività economiche ammesse

Sono ammesse le attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ad alcuni settori caratterizzati da limitazioni derivanti dalle disposizioni europee di riferimento (siderurgia; estrazione del carbone; costruzione navale; fabbricazione delle fibre sintetiche; trasporti e relative infrastrutture; produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture) o a programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio “DNSH”.

Sono inoltre ammesse le attività di servizi alle imprese elencate nell’allegato 4 del decreto ministeriale 15 maggio 2023.

Spese ammissibili

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento di cui all’articolo 6 del decreto ministeriale15 maggio 2023, relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali, come definite agli articoli 2423 e seguenti del codice civile, che riguardino:

  1. macchinari, impianti e attrezzature
  2. opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili
  3. programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali di cui alla lettera a)
  4. acquisizione di certificazioni ambientali.

La misura ammette, inoltre, ai sensi e nei limiti dell’articolo 18 del Regolamento GBER, le spese per i servizi di consulenza. Nello specifico, sono ammesse:

  • le spese per i servizi avanzati di consulenza specialistica relativi all’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti di cui all’allegato 1 del DM 15 maggio 2023 nei limiti del 5 per cento dell’importo delle spese ammissibili relative ai beni di cui al comma 1, lettere a) e c) del predetto decreto
  • le spese relative ai servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica di cui decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102 relativa all’unità produttiva oggetto misure di efficientamento energetico nei limiti del 3 per cento dell’importo complessivo delle spese ammissibili per i soli programmi di cui all’articolo 6, comma 2 lettera b) del DM 15 maggio 2023.

Le agevolazioni

Le agevolazioni sono concesse, ai sensi e nei limiti di quanto previsto dalla sezione 3.13 del Temporary framework e, successivamente al periodo di vigenza dello stesso, ai sensi e nei limiti di quanto previsto dalle disposizioni di cui agli articoli 13 e 14 del Regolamento GBER, nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili pari al 75 per cento.

In particolare:

  • nel caso di imprese di micro e piccola dimensione, per il 50 per cento dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e per il 25 per cento delle medesime spese in forma di finanziamento agevolato
  • nel caso di imprese di media dimensione, per il 40 per cento dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e per il 35 per cento delle medesime spese in forma di finanziamento agevolato.

Termini e modalità di presentazione delle istanze

Le domande di accesso alle agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello.

Le domande devono essere presentate, esclusivamente per via telematica, attraverso la procedura informatica accessibile nell’apposita sezione “Investimenti sostenibili 4.0 – PN RIC 2021-2027” del sito web dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia (www.invitalia.it). Nella stessa sezione è pubblicata, inoltre, la necessaria modulistica.

Con decreto direttoriale del 29 agosto 2023 sono definiti i termini e modalità di presentazione delle domande.

L’iter di presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni è articolato nelle seguenti fasi:

  1. compilazione della domanda, a partire dalle ore 10.00 del 20 settembre 2023;
  2. invio della domanda di accesso alle agevolazioni, a partire dalle ore 10.00 del 18 ottobre 2023.

Ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto, ciascuna impresa proponente può presentare una sola domanda di agevolazione, fatta salva la possibilità di presentarne una nuova in caso di rigetto dell’istanza in esito alla relativa istruttoria.

Le domande di agevolazione pervenute sono ammesse alla fase istruttoria sulla base dell’ordine cronologico giornaliero di presentazione. Le domande presentate nello stesso giorno sono, a tal fine, considerate come pervenute nello stesso momento, indipendentemente dall’ora e dal minuto di presentazione.

Qualora le risorse residue disponibili non consentano l’accoglimento integrale delle domande presentate nello stesso giorno, le domande stesse sono ammesse all’istruttoria in base alla posizione assunta nell’ambito di una specifica graduatoria di merito fino a esaurimento della dotazione finanziaria.

L’accesso alla procedura informatica:

  • prevede l’identificazione e l’autenticazione dell’impresa proponente tramite SPID o Carta nazionale dei servizi o Carta di Identità Elettronica;
  • è riservato al rappresentante legale dell’impresa proponente, come risultante dal relativo certificato camerale. È possibile conferire ad altri soggetti delegati il potere di rappresentanza per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni.

Le imprese non residenti nel territorio italiano, in quanto prive di sede legale o sede secondaria, o amministrate da una o più persone giuridiche o enti diversi dalle persone fisiche, possono accedere alla procedura informatica con le modalità comunicate, anche nell’ambito della stessa procedura informatica, dall’Agenzia.


Normativa


SCADENZA

L’iter di presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni è articolato nelle seguenti fasi:

1. compilazione della domanda, a partire dalle ore 10.00 del 20 settembre 2023;
 
2. invio della domanda di accesso alle agevolazioni, a partire dalle ore 10.00 del 18 ottobre 2023


Vedi anche: NWL 552 FONDO PERDUTO 50% – MIMIT 400 milioni per il Mezzogiorno per sostenere il processo di transizione delle PMI – Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna

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 con il suo TEAM ed i suoi ESPERTI  in innovazione aziendale, welfare e incentivi fiscali e finanziari è al fianco di qualsiasi tipo d’impresa in un percorso di crescita personalizzato. Da sempre Ramses Group finalizza i suoi  progetti alla sostenibilità aziendale e a valorizzare  le capacità e le competenze interne, le innovazioni relative a ciascun settore di attività e gli strumenti finanziari utilizzabili e realizzabili sulle singole realtà.

SEGUIAMO LA PREFATTIBILITA’ GRATUITA 

che consiste nell’analizzare il possesso da parte dell’azienda dei principali requisiti.

PROGETTIAMO, PREPARIAMO ed INOLTRIAMO

 la modulistica prevista.

ASSISTIAMO l’azienda 

in tutti i passaggi formali  previsti e necessari, la cui condizione  necessaria e imprescindibile per il successo dell’operazione.

SUPPORTIAMO l’azienda 

nella fase di rendicontazione e controllo ex post.

RESTIAMO AL FIANCO dell’azienda 

per qualsiasi controllo ex post.


RAMSES GROUP

Dott. Alfredo Castiglione – Tributarista – Revisore Legale
Presidente RAMSES GROUP
cell 335 7141926 castiglione@ramsesgroup.it

Dott.ssa Lucia Di Paolo – Commercialista – Revisore Legale
Direttore RAMSES GROUP
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RAMSES GROUP ha sede a Pescara, in Via G. Parini n. 21
Chiama per informazioni allo 085 9493758 – 085 9495867
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