Fondo per l’innovazione in agricoltura: quali sono le tecnologie che le imprese possono finanziare

Nasce il Fondo per l’innovazione in agricoltura, previsto nel disegno di legge di Bilancio 2023, allo scopo di aumentare la diffusione e il miglioramento delle tecnologie innovative e la digitalizzazione delle imprese agricole.

Obiettivo primario è la gestione digitale dell’impresa, con l’utilizzo di macchine, di soluzioni robotiche, della sensoristica, delle piattaforme e infrastrutture 4.0, ma anche con il risparmio dell’acqua e la riduzione dell’impiego di sostanze chimiche. Il Fondo per l’innovazione in agricoltura ha una dotazione di 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025. Con uno o più decreti del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste saranno definiti i criteri e le modalità di attuazione del Fondo.

Il settore agricolo rappresenta un asset strategico per l’economia nazionale, per numero di addetti coinvolti, valore complessivo della produzione e valorizzazione del brand Made in Italy.

Al fine di favorire lo sviluppo di progetti di innovazione finalizzati all’incremento della produttività nei settori dell’agricoltura, pesca e acquacoltura, il disegno di legge di Bilancio 2023 stabilisce attraverso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste un Fondo per l’innovazione in agricoltura con una dotazione di 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025.

Questo, perché sempre più l’impiego delle nuove tecnologie digitali nel quadro di modelli di agricoltura 4.0, appare necessario per poter coniugare fabbisogni crescenti di cibo a livello mondiale, preservare la qualità dei prodotti, ridurre l’impatto ambientale delle produzioni. Si tratta di un comparto dell’innovazione digitale il cui valore è stimato intorno a 540 milioni di euro.

Fondo per l’innovazione in agricoltura e impatto sulle filiere in agricoltura

Oggi, gli attori della filiera agricola riconoscono le opportunità ed i benefici dell’innovazione digitale che rappresenta una leva strategica per la resilienza e la competitività del settore. Lo certifica l’importante crescita del mercato e della superficie coltivata con strumenti innovativi in agricoltura, sostenute certamente dagli incentivi fiscali legati al credito d’imposta, che in particolare hanno contribuito al rinnovo del parco macchine.

Per dare nuova enfasi il Ministero prevede la creazione del Fondo per l’innovazione in agricoltura con l’obiettivo specifico di favorire lo sviluppo di progetti di innovazione, finalizzati all’incremento della produttività nei settori dell’agricoltura, pesca e acquacoltura, attraverso:

– la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale dell’impresa;

– per l’utilizzo di macchine;

– soluzioni robotiche;

– la sensoristica;

– le piattaforme e infrastrutture 4.0;

– il risparmio dell’acqua;

– la riduzione dell’impiego di sostanze chimiche;

– l’utilizzo di sottoprodotti.

In tutto questo, sempre più centrale sarà il ruolo dei dati e la loro valorizzazione lungo tutta la filiera agricola. E del resto, le indagini sui consumatori finali confermano che gli italiani sono sempre più attenti alla tracciabilità e alle caratteristiche dei prodotti agricoli. Ma sarà necessario incrementare la cultura digitale e la fiducia nelle potenzialità delle tecnologie.

Una situazione che non deve scoraggiare le PMI del settore agricolo nell’adozione di questi strumenti, ma guidare scelte consapevoli sulla selezione delle soluzioni da utilizzare a seconda del pubblico, degli obiettivi e del prodotto. A questo viene dato ulteriore impulso attraverso il Fondo per l’innovazione in agricoltura con una dotazione di 75 milioni di euro, previsto nel disegno di legge di Bilancio 2023. Peraltro, il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste può sottoscrivere con l’Istituto di servizi per il mercato agricolo e agroalimentare – ISMEA e Cassa depositi e prestiti S.p.A. una o più convenzioni per lo svolgimento di attività di assistenza e supporto tecnico operativo per la gestione del Fondo per la digitalizzazione agricola e per le attività a queste connesse, strumentali o accessorie.

Gestione degli interventi del Fondo nelle tecnologie agricole

Al fine di sostenere gli investimenti per i progetti di innovazione con il Fondo per l’innovazione in agricoltura, questo potrà essere utilizzato per la concessione, attraverso voucher o agevolazioni alle imprese ivi inclusa la concessione di contributi a fondo perduto e garanzie su finanziamenti, nonché per la sottoscrizione di quote o azioni di uno o più fondi per il venture capital, come definiti dall’art. 31, c. 2, D.L. n. 98/2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111/2011. Sempre, per la gestione degli interventi del Fondo per l’innovazione in agricoltura è autorizzata l’apertura di un apposito conto corrente di Tesoreria centrale dello Stato intestato al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, sul quale confluiscono le disponibilità finanziarie di 75 milioni di euro.

L’agricoltura è al centro di un processo di profondo rinnovamento, che punta sulle tecnologie digitali come Big Data, Intelligenza Artificiale e Machine learning, Internet of Things, Cloud e Blockchain, 5G mobile network per realizzare l’ottimizzazione di filiera che tuteli al meglio il consumatore, migliori la qualità e la resa della produzione agricola e ne garantisca l’origine.

Per il perseguimento del rinnovamento previsto in agricoltura ci si può avvalere del Fondo per l’innovazione dove possono essere altresì concessi finanziamenti agevolati a valere sulle risorse del “Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca”, ai sensi dell’art. 1, commi da 354 a 361, della legge n. 311/2004. Il fine è favorire ulteriormente lo sviluppo di progetti di innovazione finalizzati all’incremento della produttività nei settori dell’agricoltura, pesca e acquacoltura attraverso la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale dell’impresa.

Come anticipato, Il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste può sottoscrivere con l’Istituto di servizi per il mercato agricolo e agroalimentare – ISMEA e Cassa depositi e prestiti S.p.A. una o più convenzioni per lo svolgimento di attività di assistenza e supporto tecnico operativo per la gestione del Fondo. Le convenzioni definiscono la remunerazione per le suddette attività, a valere sulle risorse del Fondo per la digitalizzazione agricola, nel limite complessivo dell’1% calcolato sulla quota parte delle risorse per le quali ISMEA e Cassa depositi e prestiti S.p.A. prestano le suddette attività di assistenza e supporto tecnico-operativo.

Vediamo cosa sono e quali caratteristiche rendono le citate tecnologie motore per l’innovazione del settore agricolo e perché.

Innovazioni digitali in agricoltura

Cloud: è un’architettura di servizi informatici nel quale le caratteristiche di scalabilità ed elasticità permettono di accedere risorse “as a service” attraverso la tecnologia internet. A richiesta, pagando solo quando si usa e accessibile sempre e con ogni dispositivo.

Il perseguire questa finalità è facilitato attraverso il Fondo per la digitalizzazione agricola ossia finanziamenti agevolati a valere sulle risorse del “Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca”.

Internet Of Things: è la capacità elaborativa e la connettività allargata a una serie di oggetti (dispositivi, sensori ed articoli di uso quotidiano) normalmente non considerati come computer, che generano, scambiano e consumano dati, spesso con un trascurabile intervento umano.

Una di queste tecnologie è rappresentata dall’Edge Computing, ossia un’infrastruttura distribuita di elaborazione che è posizionata e attivata in prossimità dell’utente finale o, come ad esempio nel caso dell’Internet of Things, vicino alla fonte di dati.

Secondo l’ultima ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato italiano dell’Internet of Things nel 2020 si è attestato su un valore di 6 miliardi di euro, con una flessione del 3% rispetto all’anno precedente a causa della pandemia.

Il comparto con la crescita più significativa è la Smart Agricolture (140 milioni di euro), trainata da soluzioni per il monitoraggio e il controllo di mezzi e attrezzature agricole, macchinari connessi e robot per le attività in campo.

Con il fine di sostenere questi importanti investimenti in innovazione impiegando il Fondo per l’innovazione in agricoltura la sua concessione avverrà: con voucher o agevolazioni alle imprese ivi inclusa la concessione di contributi a fondo perduto e garanzie su finanziamenti, previsti nella legge di Bilancio 2023 per importi pari a 75 milioni di euro in tre anni. Sarà il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, a stabilire i criteri e le modalità di attuazione del Fondo, nel rispetto della disciplina europea in materia di aiuti di Stato.

Altri importanti investimenti in tecnologia riguardano applicazioni di Internet of Things: l’acquacoltura di precisione, l’agricoltura di precisione, il monitoraggio del bestiame attraverso dispositivi wearable e le applicazioni intelligenti in serra.

L’agribusiness è ormai un settore ricco di dati e ad alta intensità tecnologica. Le tecnologie agricole intelligenti adottate dai coltivatori e agricoltori consentono di aumentare la redditività rispondendo allo stesso tempo alle problematiche che coinvolgono la crescita della popolazione e la riduzione dei terreni coltivabili, permettono di rilevare e monitorare le malattie del bestiame, di aumentare sensibilmente la sostenibilità e di ridurre al minimo il consumo di risorse come fertilizzanti, acqua ed energia.

Big Data Analytics: rappresenta il processo di raccolta e analisi di grandi volumi di dati (big data) per estrarre informazioni nascoste. Associati a sofisticate analisi di business, essi hanno il potenziale di dare alle PMI agricole intuizioni sulle condizioni di mercato, sul comportamento della clientela, rendendo l’attività decisionale più efficace e veloce.

Intelligenza artificiale: è una disciplina teorica e tecnica per lo sviluppo di algoritmi e sistemi tali da rendere le macchine in grado di eseguire “attività intelligenti”, all’interno di specifici domini e ambiti applicativi.

Il raggiungimento degli obiettivi di digitalizzazione in agricoltura avviene anche attraverso la concessione di voucher, di agevolazioni alle imprese ivi inclusa la concessione di contributi a fondo perduto e garanzie su finanziamenti, nonché attraverso la sottoscrizione di quote o azioni di uno o più fondi per il venture capital, come definiti dall’art. 31, comma 2, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111. Il fine ultimo è, sempre, sostenere gli investimenti nei Big Data attraverso il Fondo per l’innovazione in agricoltura che potrà essere utilizzato con contributi a fondo perduto e garanzie su finanziamenti che agevolino questi tipi di investimento. I Big Data possono essere definiti come una raccolta di dati informativi così estesa in termini di volume e varietà da richiedere tecnologie e metodi analitici specifici per l’estrazione di valore o conoscenza.

Sono poi le applicazioni di Intelligenza Artificiale, specializzazioni di opportuni algoritmi di machine learning, che consentono di tramutare quanto contenuto nei dati disponibili in informazioni vitali per la corretta esecuzione di attività ad elevato valore aggiunto che rientrano nel Fondo per la digitalizzazione agricola, istituito dal Ministero.

Machine learning: si hanno metodi per consentire al software di adattarsi e quindi di permettere alla macchina di apprendere le modalità con le quali svolgere un compito o un’attività senza che sia stata preventivamente e specificatamente programmata.

Blockchain: come suggerisce il nome rappresenta una “catena di blocchi” e viene definita come un “registro pubblico e decentralizzato” in cui poter non solo registrare ogni tipo di transazione, ma anche salvare ogni tipo di documento. La tecnologia è molto complessa dal momento che vengono usati codici e chiavi crittografiche.

Adottando la Blockchain, tutti i protagonisti della filiera agricola garantiscono trasparenza, conoscibilità e attendibilità dei dati relativi al ciclo produttivo (dal trapianto alla raccolta dei frutti) fino al processo di trasformazione e alla distribuzione del prodotto confezionato. Per favorire lo sviluppo di progetti di innovazione, di questo tipo, finalizzati all’incremento della produttività nei settori dell’agricoltura, pesca e acquacoltura e con la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per realizzare la Blockchain, ma anche, per l’utilizzo di macchine, soluzioni robotiche, sensoristica, piattaforme e infrastrutture 4.0, il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste supporta con finanziamenti opportunamente previsti nel disegno di legge di Bilancio 2023.

Un innegabile vantaggio c’è anche per il consumatore il quale, tramite smartphone e attraverso etichette intelligenti (Qrcode, RFID NFC, Ologramma avanzato), può accedere con semplicità alla storia del prodotto.

Tutto questo senza contare che, nel tempo, i dati così acquisiti possono diventare un patrimonio ben maggiore e soprattutto più “sfruttabile digitalmente” per migliorare sia il prodotto che le procedure.

5G: Con il termine 5G si indicano tecnologie e standard di nuova generazione per la comunicazione mobile. Questa “quinta generazione”, è quindi la tecnologia di connessione che utilizzeranno gli smartphone, ma anche e soprattutto i tanti oggetti connessi (IoT, Internet of things) destinati a essere sempre più numerosi.

Una delle caratteristiche principali di questa rete è, infatti, proprio quella di permettere molte più connessioni in contemporanea, con alta velocità e tempi di risposta molto rapidi. Un’azienda agricola ha generalmente la necessità di utilizzare una rete di connettività propria che consenta lo sviluppo, gestione e controllo dei casi d’uso che andranno a delineare i nuovi processi aziendali.

L’ambito geografico è quello che: consente lo scambio di dati ed informazioni tra aziende agricole che fanno parte di una stessa filiera o consente di tracciare informazioni su beni prodotti agricoli, finiti o semilavorati, una volta che questi hanno varcato il confine aziendale, consentendone l’integrazione con l’intero ecosistema di cui fa parte.

Alcune applicazioni già oggi consentono agli allevatori di rintracciare il bestiame dotato di collari IoT e sensori per ricevere aggiornamenti sul loro stato di salute e comportamento. Questi dati forniscono agli agricoltori importanti informazioni da trasmettere a veterinari e nutrizionisti e li tengono ben informati sui potenziali problemi di salute in azienda, nonché aumentare la capacità di prendere decisioni più rapide, migliorando al contempo le prestazioni delle attrezzature agricole connesse mediante il cloud per una maggiore produttività, efficienza e resa. Il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha istituito un Fondo ad hoc.

Pertanto, le aziende agricole con il Fondo per l’innovazione potranno investire e ottimizzare gli sforzi e le risorse grazie al 5G:

– ridurre consumi e sprechi,

– aumentare la produttività dei terreni,

– abbattere i costi orari mediante processi di automatizzazione degli impianti,

– aumentare le performance,

– ridurre l’affaticamento,

– il rischio infortuni per gli operatori.

Per l’ambiente si riducono gli sprechi di fertilizzanti e diserbanti, diminuiscono emissioni e compattamento dei terreni grazie a un utilizzo più razionale delle risorse.

Cybersecurity: racchiude un insieme di soluzioni informatiche atte a prevenire, contrastare e reagire a minacce cibernetiche. Così come la transizione digitale è sempre più diffusa nei vari settori socioeconomici, anche gli attacchi informatici sono in continua crescita: secondo il Ministero degli Interni tra 1° agosto 2020 e 31° luglio 2021 ci sono stati 4.938 attacchi, oltre dieci volte il numero rilevato nell’anno precedente. Il settore agrifood non è immune a questa minaccia: ransomware, attacchi alla supply chain e minacce agli ambienti OT e IoT possono minarne in modo serio l’operatività. Per questo occorre investire in tecnologie all’avanguardia come quelle abilitate dal Machine learning e quelle di Endpoint Detection&Response (EDR).

Conclusioni

Il Fondo per l’innovazione in agricoltura avrà un ruolo strategico, nel prossimo triennio 2023-2025, per gli agricoltori e tutto l’indotto del settore, allo scopo di aumentare la diffusione e il miglioramento delle tecnologie innovative e la digitalizzazione delle imprese agricole. Necessario, tutto ciò, per la transizione digitale del settore agricoltura e con impatto sul Made in Italy delle nostre produzioni agroalimentari.

Fonte  ipsoa

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