CONTRATTO DI SVILUPPO FONDO PERDUTO PER GRANDI INVESTIMENTI

Cos’è

Con il Contratto di Sviluppo Invitalia sostiene gli investimenti di grandi dimensioni nel settore industriale, agro-industriale, turistico e di tutela ambientale.

L’investimento minimo richiesto è di 20 milioni di euro, che si riduce a 7,5 milioni di euro per i progetti di trasformazione di prodotti agricoli e per i progetti turistici localizzati nelle aree interne del Paese, ovvero che prevedano il recupero di strutture dismesse.

È prevista una procedura di Fast Track per l’ ACCORDO DI SVILUPPO a favore dei progetti strategici di grandi dimensioni e di significativo impatto sul sistema produttivo. 

Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), attraverso lo strumento dei Contratti di Sviluppo, sono previsti diversi interventi finalizzati a sostenere la competitività del sistema produttivo nazionale.

A chi è destinato

Il Contratto di Sviluppo è rivolto alle imprese italiane ed estere.

I destinatari delle agevolazioni sono:

  • l’impresa proponente, che promuove l’iniziativa imprenditoriale ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica del Contratto
  • le eventuali imprese aderenti, che realizzano progetti di investimento nell’ambito del suddetto Contratto di Sviluppo
  • soggetti partecipanti agli eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione.

L’impresa proponente è l’interlocutore formale nei confronti di Invitalia, anche per conto delle aziende aderenti.

Il contratto di sviluppo può inoltre essere realizzato da più soggetti in forma congiunta con il contratto di rete (legge 33 del 9 aprile 2009). In tal caso l’organo comune, appositamente nominato, agisce come mandatario dei partecipanti al Contratto e assume in carico tutti gli adempimenti nei confronti di Invitalia

Cosa finanzia

Il Programma di sviluppo oggetto del Contratto può essere di tipo industriale, turistico, di tutela ambientale o relativo al settore della prima trasformazione dei prodotti agricoli.

E’ composto da uno o più progetti di investimento e da eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, connessi e funzionali tra loro.

Può prevedere anche la realizzazione di infrastrutture di pubblico interesse. 

Il Contratto di Sviluppo prevede le seguenti agevolazioni finanziarie:

  • contributo a fondo perduto in conto impianti
  • contributo a fondo perduto alla spesa
  • finanziamento agevolato
  • contributo in conto interessi.

L’entità degli incentivi dipende dalla tipologia di progetto (di investimento o di ricerca, di sviluppo e innovazione), dalla localizzazione dell’iniziativa e dalla dimensione di impresa. Gli incentivi sono diversi per i progetti a finalità ambientale.

Per saperne di più

Accordo di Sviluppo

Per i programmi di grandi dimensioni, che rivestono una particolare rilevanza strategica, è attiva una specifica procedura, l’Accordo di Sviluppo, che implica una corsia preferenziale per le risorse, una riduzione dei tempi e un maggior coinvolgimento delle amministrazioni coinvolte.

Progetti di grandi dimensioni sono quelli che prevedono investimenti ammissibili per almeno 50 milioni di euro.

Con l’introduzione del  DECRETO  2/11/2021, sono stati introdotti nuovi requisiti volti a valutare la rilevanza strategica dei programmi di sviluppo.

In sintesi, un Accordo di sviluppo potrà essere sottoscritto se, alternativamente:

  • il programma di sviluppo soddisfa almeno tre dei requisiti previsti all’articolo 9, comma 6, del Decreto 2 novembre 2021
  • il programma di sviluppo è qualificabile come programma di sviluppo per la tutela ambientale ai sensi del Titolo IV del decreto
  • il programma di sviluppo è proposto da una rete d’imprese

Per i programmi di sviluppo concernenti la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli deve essere, inoltre, verificata la capacità del programma di determinare positivi effetti o sinergie con i sistemi di filiera diretta ed allargata regionali e/o nazionali.

Inoltre, ai fini della sottoscrizione di un Accordo di sviluppo, nel caso in cui a seguito della realizzazione del programma di sviluppo sia previsto un incremento occupazionale, le imprese dovranno impegnarsi ad assumere in via prioritaria i percettori di interventi di sostegno al reddito, disoccupati a seguito di procedure di licenziamento collettivo e lavoratori di aziende coinvolte in tavoli di crisi attivi presso il Mise.

Gli Accordi di sviluppo godono di una corsia preferenziale con priorità nella prenotazione delle risorse e nei tempi di valutazione e di attuazione: i tempi di istruttoria sono di 90 giorni.

L’accordo si attiva su richiesta delle imprese proponenti :

–  nella fase di presentazione del contratto di sviluppo direttamente sulla piattaforma informatica

– o in una fase successiva con l’invio alla casella PEC cds2015@pec.invitalia.it. In questo caso, si ricorda di specificare, nell’oggetto della mail, il numero di protocollo generato dalla piattaforma informatica al momento della presentazione della domanda relativa al contratto di sviluppo.

Se la verifica ha esito positivo (per sussistenza della rilevanza strategica e ammissibilità del progetto d’investimento), Invitalia avvia la procedura con comunicazione al Ministero dello Sviluppo economico per il perfezionamento dell’Accordo di Sviluppo.

In assenza delle caratteristiche di rilevanza strategica e ammissibilità del progetto, le domande di finanziamento saranno esaminate in ordine cronologico.

Contratti di sviluppo 2023: cosa sono? 

Il contratto di sviluppo, quindi, non è altro che uno strumento di sostegno a programmi di investimenti produttivi, strategici e innovativi di grandi dimensioni che si concretizza in contributi a fondo perduto oppure finanziamenti agevolati. 

Pertanto, l’accesso a questo strumento non è semplicissimo in quanto richiede alle imprese di programmare un investimento di almeno 7,5 milioni di euro che si traducono in attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, progetti in ambito turistico oppure attività di recupero di strutture edilizie dismesse. Oppure di 20 milioni di euro per tutti gli altri programmi. 

Lo strumento di cui stiamo parlando è attivo a partire dal 2011 ed è gestito interamente da Invitalia. Detto questo, nel 2023, il Governo ha stanziato ulteriori fondi per poter alimentare una misura che, nel corso degli anni, ha riscontrato un buon successo. Parliamo di altri 391,8 milioni di euro a sostegno delle filiere produttive strategiche. 

Chi può accedere ai contratti di sviluppo 2023?

Adesso che hai più chiari i confini dentro i quali i contratti di sviluppo operano, è arrivato il momento di comprendere quali sono i soggetti che possono essere coinvolti in questa misura. I programmi di sviluppo, quindi, possono essere realizzati da parte di una o più imprese italiane ed estere, di qualsiasi dimensione, che operano nelle seguenti modalità: 

  • in maniera autonoma e, quindi, singolarmente
  • in forma congiunta anche tramite l’utilizzo dello strumento del contratto di rete

Per quanto riguarda i soggetti beneficiari, invece, sono: 

  • il soggetto proponente, l’impresa che propone il programma di sviluppo e che è responsabile della coerenza tecnica ed economica dello stesso
  • le imprese aderenti, quelle aziende che contribuiscono alla realizzazione del programma di sviluppo
  • soggetti partecipanti che si occupano di ricerca, sviluppo e innovazione 

Contratti di sviluppo 2023: cosa finanziano?

Le informazioni che hai bisogno di conoscere in merito ai contratti di sviluppo, però, non terminano di certo qui. Adesso, infatti, è arrivato il momento di conoscere quali sono i progetti che una misura di questo tipo è in grado di agevolare e di finanziare. In particolare, troviamo i programmi di sviluppo: 

  • Industriali
  • Tutela ambientale
  • Attività turistiche 

Inoltre, sono inclusi anche progetti di ricerca, sviluppo e innovazione e le realizzazioni di opere infrastrutturali di pubblico interesse. 

Affinché i programmi possano essere finanziabili, inoltre, dovranno essere ultimati da parte delle imprese coinvolte entro e non oltre 36 mesi. Il termine può essere prorogato solamente una volta fino ad ulteriori 18 mesi a fronte di una richiesta motivata da parte dell’impresa beneficiaria. 

Tipologie di agevolazioni previste dai contratti di sviluppo

Uno degli aspetti più interessanti quando si parla di agevolazioni e misure di questo tipo è capire in che modo le iniziative promosse dal governo si concretizzano nei confronti delle aziende. Ecco come si traduce il contratto di sviluppo 2023: 

  • finanziamento agevolato fino al 75% delle spese ammissibili
  • contributo in conto interessi
  • contributo in conto impianti 
  • contributo diretto alla spesa
  • partecipazione temporanea al capitale di rischio

La tipologia delle agevolazioni, dipende anche da vari fattori come il tipo di progetto, la localizzazione dell’iniziativa e la dimensione dell’impresa stessa. 

In ogni caso, è bene sottolineare come l’ammontare e la tipologia dei contributi che vengono concessi sono definiti in fase di negoziazione. Altri fattori che contribuiscono ad influenzare la forma del contributo riguardano quei progetti che mirano a tutela l’ambiente oppure che sono destinati alla trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. 

Spese agevolabili dai contratti di sviluppo 

Spese agevolabili per programmi industriali, turistici e di tutela dell’ambiente 

Le spese agevolabili riguardanti i programmi industriali, turistici e di tutela dell’ambiente si traducono in: 

  • suolo aziendale e sue sistemazioni nella misura massima del 10% dell’ammontare dell’investimento complessivo
  • opere murarie fino al 70% per quanto riguarda i progetti turistici
  • infrastrutture specifiche aziendali 
  • macchinari, impianti e attrezzature
  • programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate 
  • spese di consulenza solamente in caso di PMI 

Spese agevolabili per progetti di ricerca, sviluppo e innovazione 

Per quanto riguarda i progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, invece, sono agevolabili le spese che riguardano: 

  • personale
  • strumenti e attrezzature
  • ricerca contrattuale
  • costi generali
  • materiali 

Costi ammissibili per il finanziamento: quali sono? 

Come anticipato all’inizio della nostra guida, i costi ammissibili per il finanziamento non possono superare i 7,5 milioni di euro per i programmi inerenti alla trasformazione di prodotti agricoli, mentre i 20 milioni di euro per tutte le altre iniziative. 

In ogni caso, il soggetto proponente che ha intenzione di accedere alla agevolazioni del contratto di sviluppo deve presentare spese e costi ammissibili rispetto alle caratteristiche dell’agevolazione. Quindi: 

  • un importo non inferiore a 10 milioni di euro per programmi di sviluppo industriali e di tutela dell’ambiente
  • non inferiore a 3 milioni di euro per attività che riguardano la trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli
  • non inferiore a 5 milioni di euro per il settore delle attività turistiche 
  • pari a 3 milioni di euro per le iniziative nel settore del turismo oppure di riqualificazione di strutture edilizie dismesse

Invece, per quanto riguarda le spese ammissibili per investimenti proposti da parte dei soggetti aderenti, le richieste non devono essere inferiori a 1,5 milioni di euro. 

Contratti di sviluppo e PNRR

Per poter sostenere la competitività del tessuto imprenditoriale italiano, la misura dei contratti di sviluppo è stata inclusa anche nel PNRR attraverso una serie di linee di investimento e una dotazione di fondi. Per quanto riguarda le linee di investimento ci sono: 

  • Investimento 5.2 riguardante le “filiere produttive” con una dotazione di 750 milioni di euro
  • Investimento 5.1 sulle rinnovabili e batterie fino ad un miliardo di euro 
  • Investimento 5.3 su bus elettrici fino ad un massimo di 300 milioni di euro 

Queste e altre risorse sono state stanziate attraverso il Decreto Aiuti bis che prevede 40 milioni per il 2022, 400 milioni per il 2023 e 12 milioni per ciascuno anno che va dal 2024 fino al 2030. 

La buona notizia è che questi fondi sono stati ulteriormente integrati con 2 miliardi di euro attraverso un decreto firmato dal MISE il 25 agosto del 2022. Tuttavia, si tratta di un finanziamento destinato solamente a progetti finalizzati alla riduzione delle emissioni e dei consumi energetici tramite l’utilizzo dell’idrogeno oppure l’elettrificazione dei progetti produttivi. 

Come presentare la domanda per i contratti di sviluppo? 

Presentare la domanda per accedere ai fondi dei contratti di sviluppo non è affatto complicato, tuttavia, è necessario rispettare una procedura e inviare una serie di informazioni per poter concludere tutto il processo. 

In particolare, l’istanza deve essere presentata da Invitalia, l’agenzia che periodicamente apre delle finestre per poter inoltrare richieste per finanziamenti oppure agevolazioni. Ciò che è interessante è che la domanda può essere presentata esclusivamente online tramite rappresentante legale oppure il procuratore speciale. 

Quindi, per richiedere le agevolazioni è necessario: 

  • registrarsi alla piattaforma dedicata ai servizi online che viene gestita da parte di Invitalia
  • una volta conclusa questa prima parte, sarà sufficiente accedere all’area riservata per poter compilare online la domanda

Una volta che viene presentata la domanda, Invitalia effettuerà l’istruttoria che termina entro 120 giorni dal ricevimento delle istanze. Ovviamente, la valutazione delle domande sarà fatta nel rispetto dell’ordine cronologico nel quale sono state presentate. 

Durante l’istruttoria, è compito dell’Agenzia determinare l’ammontare delle agevolazioni concedibili nelle forme e nelle misure ritenute idonee. 

Per poter ottenere le agevolazioni, l’Agenzia valuta una serie di aspetti molto importanti. Ad esempio, per i programmi di sviluppo industriale si tiene in considerazione l’impatto positivo sull’occupazione, la capacità del programma di rafforzare l’impresa sui mercati esteri, il contributo tecnologico e l’impatto ambientale. 

Anche per i programmi di sviluppo di attività turistiche ci sono alcuni elementi che vengono valutati positivamente. Tra questi troviamo l’impatto sull’occupazione, la previsione di recupero di strutture edilizie dismesse, l’incidenza su una filiera di interesse turistico, la capacità di contribuire alla crescita e alla stabilizzazione della domanda turistica, etc. 

Dotazione finanziaria dei contratti di sviluppo 2023 

In ultima analisi, è importante analizzare la dotazione finanziaria dei contratti di sviluppo e in che modo si evolverà nel corso degli anni. Nel 2014, ad esempio, per questa agevolazione sono state assegnate risorse per quasi 8 milioni di euro. Con la legge di Bilancio del 2023, invece, sono state assegnato risorse in questa maniera: 

  • 160 milioni di euro per ciascun anno dal 2023 al 2027 e 240 milioni di euro per gli anni che vanno dal 2028 al 2037 per i programmi di sviluppo industriale 
  • 40 milioni di euro per ciascun anno dal 2023 al 2027 e 60 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 per i programmi riguardanti le attività turistiche 
  • 100.000 euro per il 2023 e 500.000 per 2024 e 2025 per il risanamento e la conversione delle centrali a carbone di Cerano e di Torrevaldaliga Nord. 

Inoltre, è stato stanziato un ulteriore miliardo di euro per le istanze già presentate. 

FAQ

Come funziona il contratto di sviluppo? 

I contratti di sviluppo sono degli strumenti a sostegno di programmi di investimento produttivi, strategici ed innovativi di grandi dimensioni. Si traducono in contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati oppure una combinazione tra i due strumenti. 

Che cosa favorisce il contratto di sviluppo? 

Il contratto di sviluppo è una iniziativa che favorisce la realizzazione di programmi strategici e innovativi di dimensione importante per poter migliorare la struttura produttiva del nostro paese. 

Cosa sono i contratti di sviluppo?

Il contratto di sviluppo è uno dei principali strumenti messi in campo da parte del governo per poter sviluppare e sostenere programmi di investimento produttivi strategici e innovativi di grandi dimensioni. 

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