AGRIVOLTAICO – FONDO PERDUTO AL 40% E TARIFFA INCENTIVANTE: una opportunità per il settore agricolo

solar panels on green field

RAMSES GROUP NEWS n. 651 – 2 aprile 2024



Il decreto del MASE definisce impianto agrivoltaico di natura sperimentale (nel seguito anche impianto agrivoltaico avanzato o impianto agrivoltaico): impianto agrivoltaico che, in conformità a quanto previsto dal PNRR e quanto stabilito dall’articolo 65, commi 1-quater e 1-quinquies, del decreto-legge 24 gennaio
2012, n. 1, convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, adotta congiuntamente:

  1. soluzioni integrate innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, anche prevedendo la rotazione dei moduli stessi, comunque in modo da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale, anche eventualmente consentendo l’applicazione di strumenti di agricoltura digitale e di precisione;
  2. sistemi di monitoraggio, sulla base di linee guida adottate dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria-CREA in collaborazione con il GSE (nel seguito: Linee guida CREA-GSE), che consentano di verificare l’impatto dell’installazione fotovoltaica sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola per le diverse tipologie di colture, la continuità delle attività delle aziende agricole interessate. Gli indicatori sul recupero della fertilità del suolo, il microclima, la resilienza ai cambiamenti climatici, sono individuati dal GSE, sentito il CREA, nell’ambito delle regole applicative di cui all’articolo 12, comma 2.

Lo stesso decreto definisce poi come sistema agrivoltaico (o sistema agrivoltaico avanzato): sistema complesso composto dalle opere necessarie per lo svolgimento di attività agricole in una data area e da un impianto agrivoltaico avanzato installato su quest’ultima che, attraverso una configurazione spaziale ed opportune scelte tecnologiche, integri attività agricola e produzione elettrica, e che ha lo scopo di valorizzare il potenziale produttivo di entrambi i sottosistemi, garantendo comunque la continuità delle attività agricole proprie dell’area.

I soggetti beneficiari della misura disciplinata dal presente decreto sono:

  • a) imprenditori agricoli come definiti dall’articolo 2135 del codice civile, in forma individuale o societaria anche cooperativa, società agricole, come definite dal decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, nonché consorzi costituiti tra due o più imprenditori agricoli e/o società agricole imprenditori agricoli, ivi comprese le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’art. 2135 del codice civile e le cooperative o loro consorzi di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, e associazioni temporanee di imprese agricole;
  • b) associazioni temporanee di imprese, che includono almeno un soggetto di cui alla lettera a).

Non è consentito l’accesso agli incentivi di cui al decreto agli impianti che hanno iniziato i lavori di realizzazione prima di aver presentato istanza di partecipazione alle procedure bandite ai sensi del presente decreto.

Gli interventi si intendono avviati al momento dell’assunzione della prima obbligazione che rende un investimento irreversibile, quale, a titolo esemplificativo, quella relativa all’ordine delle attrezzature ovvero all’avvio dei lavori di costruzione.
L’acquisto di terreni e le opere propedeutiche quali l’ottenimento di permessi e lo svolgimento di studi preliminari di fattibilità non sono da considerarsi come avvio dei lavori.

40%

  • contributo a fondo perduto nella misura massima del 40% dei costi ammissibili
  • tariffa incentivante a valere sulla quota di energia elettrica prodotta e immessa in rete.

L’INCENTIVO 

1. Contributo a fondo perduto del 40 per cento dei costi ammissibili. 

2. Tariffa incentivante applicata alla produzione di energia elettrica netta immessa in rete, per una durata di 20 anni. 

La tariffa di riferimento è pari a: 

• 93 €/MWh per Potenze inferiori a 300kW;

 • 85 €/MWh per Potenze superiori a 300kW.

 La tariffa è corretta in base alla zona geografica: 

• + 4 €/MWh per le Regioni del Centro; 

• + 10 €/MWh per le Regioni del Nord. 

L’accesso agli incentivi avviene a seguito di aggiudicazione di procedure competitive, distinte in registri e aste, bandite dal GSE nel corso del 2024: 

• gli impianti agrivoltaici di potenza fino a 1 MW nella titolarità dei soggetti beneficiari, ad eccezione delle associazioni temporanee di imprese, accedono agli incentivi a seguito di iscrizione in appositi registri; 

• gli impianti agrivoltaici di qualsiasi potenza nella titolarità di tutti i soggetti beneficiari accedono agli incentivi a seguito di partecipa- zione ad aste competitive, applicando una riduzione percentuale della tariffa di riferimen- to non inferiore al 2%. 

Gli impianti devono entrare in esercizio entro il 30 giugno 2026. 

Accedono ai meccanismi incentivanti di cui al presente decreto a seguito di iscrizione in appositi registri, nel limite del contingente di 300 MW, gli impianti agrivoltaici di potenza fino a 1 MW nella titolarità dei soggetti beneficiari di cui all’articolo 4, comma 1, lettera a).

Accedono ai meccanismi incentivanti di cui al presente decreto a seguito di partecipazione a procedure pubbliche competitive, nel limite del contingente di 740 MW, gli impianti agrivoltaici di qualsiasi potenza nella titolarità dei soggetti di cui all’articolo 4, comma 1, lettere a) e b).

Gli impianti di cui ai commi 1 e 2 che accedono alle procedure bandite ai sensi del decreto, garantiscono il rispetto dei seguenti requisiti:

  • a) possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto;
  • b) possesso del preventivo di connessione alla rete elettrica accettato in via definitiva;
  • c) rispettano i requisiti di cui all’Allegato 2, lettera a);
  • d) garantiscono la continuità dell’attività di coltivazione agricola e pastorale sottostante l’impianto;
  • e) gli impianti sono di nuova costruzione e realizzati con componenti di nuova costruzione;
  • f) sono conformi alle norme nazionali e unionali in materia di tutela ambientale, nonché al principio “non arrecare un danno significativo” di cui all’articolo 17 del regolamento (UE) 2020/852 come illustrato nelle regole operative di cui all’articolo 12;
  • g) possesso di dichiarazione di un istituto bancario che attesti la capacità finanziaria ed economica del soggetto partecipante in relazione all’entità dell’intervento, tenuto conto della redditività attesa dall’intervento stesso e della capacità finanziaria ed economica del gruppo societario di appartenenza, ovvero, in alternativa, l’impegno del medesimo istituto a finanziare l’intervento.

Su richiesta del produttore, in luogo della documentazione di cui al comma 3, lettere a) è possibile accedere alle procedure bandite ai sensi del presente decreto presentando il provvedimento favorevole di valutazione di impatto ambientale, ove previsto.

Impianti che adottano congiuntamente: 

1. soluzioni integrate innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, anche prevedendo la rotazione dei moduli stessi, comunque in modo da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale;

 2. sistemi di monitoraggio (sulla base delle CRE- A-GSE) che consentano di verificare l’impatto dell’installazione fotovoltaica sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola per le diverse tipologie di colture, la continuità delle attività delle aziende agricole interessate. 

I costi massimi ammissibili alle agevolazioni ammontano a 1.700 €/kW per impianti con potenza inferiore a 300 kW e 1.500 €/kW per impianti con potenza superiore a 300 kW. 

Le spese ammissibili sono: 

• realizzazione di impianti agrivoltaici avanzati, compresi sistemi di accumulo, attrezzature per il sistema di monitoraggio, opere edili strettamente necessarie, connessione alla rete elettrica nazionale; 

• acquisto, trasporto, installazione e messa in esercizio di macchinari, impianti e attrezzature hardware e software; 

• progettazioni, indagini geologiche e geotecniche, direzione lavori, sicurezza, assistenza giornaliera e contabilità lavori; 

• studi di prefattibilità, attività preliminari, collaudi tecnici e consulenze tecnico amministrative in misura non superiore al 10% dell’importo ammesso a finanziamento. 

La superficie minima destinata all’attività agricola deve essere pari ad almeno il 70% della superficie totale del sistema agrivoltaico.

 La produzione elettrica specifica dell’impianto agrivoltaico avanzato non deve essere inferiore al 60% della producibilità elettrica di un impianto fotovoltaico di riferimento.

 La soluzione costruttiva integrata innovativa deve rispettare una altezza minima dei moduli fotovoltaici pari a: 

• 1,3 metri nel caso di attività zootecnica e impianti che prevedono moduli in posizione verticale fissa; 

• 2,1 metri nel caso di attività colturale.

Il GSE pubblicherà un calendario delle procedu- re competitive (registri o aste), emanate entro il 31/12/2024;è previsto un periodo di apertura dei bandi di 60 giorni. 

Sono ammissibili, nel limite del costo di investimento massimo individuato all’Allegato 1, le seguenti
tipologie di spese:

  • a) realizzazione di impianti agrivoltaici avanzati (moduli fotovoltaici, inverter strutture per il montaggio dei moduli, sistemi elettromeccanici di orientamento moduli, componentistica elettrica);
  • b) fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo;
  • c) attrezzature per il sistema di monitoraggio previsto dalle Linee Guida CREA-GSE, ivi inclusi l’acquisto o l’acquisizione di programmi informativi funzionali alla gestione dell’impianto;
  • d) connessione alla rete elettrica nazionale;
  • e) opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento;
  • f) acquisto, trasporto e installazione macchinari, impianti e attrezzature hardware e software, comprese le spese per la loro installazione e messa in esercizio;
  • g) studi di prefattibilità e spese necessarie per attività preliminari;
  • h) progettazioni, indagini geologiche e geotecniche il cui onere è a carico del progettista per la definizione progettuale dell’opera;
  • i) direzioni lavori, sicurezza, assistenza giornaliera e contabilità lavori;
  • l) collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi, consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo.

Le spese di cui alle lettere da g) a l) sono finanziabili in misura non superiore al 10% dell’importo ammesso a finanziamento.

  1. Superficie minima destinata all’attività agricola
    La superficie minima destinata all’attività agricola deve essere pari almeno al 70% della
    superficie totale del sistema agrivoltaico (Stot)
  2. Soluzioni costruttive integrate innovative
    L’altezza minima dei moduli dell’impianto agrivoltaico avanzato rispetto al suolo deve
    consentire la continuità delle attività agricole (o zootecniche) anche sotto ai moduli fotovoltaici e rispetta, in ogni caso, i valori minimi di seguito riportati:
    • 1,3 metri nel caso di attività zootecnica (altezza minima per consentire il passaggio con continuità dei capi di bestiame) e impianti agrivoltaici che prevedono l’installazione di moduli in posizione verticale fissa;
    • 2,1 metri nel caso di attività colturale (altezza minima per consentire l’utilizzo di macchinari funzionali alla coltivazione).
  3. Producibilità elettrica minima
    La produzione elettrica specifica dell’impianto agrivoltaico avanzato (FVagri) non è inferiore
    al 60 % della producibilità elettrica di un impianto fotovoltaico di riferimento (FVstandard)
  4. Continuità dell’attività agricola e pastorale sul terreno oggetto dell’intervento
    Sul terreno oggetto dell’intervento deve essere garantita la continuità dell’attività agricola e
    pastorale. Il rispetto di tale condizione è verificato con le modalità stabilite dalle linee guida
    CREA-GSE.

L’accesso agli incentivi di cui al decreto, per gli impianti agrivoltaici, di cui all’articolo 5 commi 1 e 2, avviene attraverso la partecipazione a procedure pubbliche, distinte in registri e aste, bandite dal GSE nel corso del biennio 2023-2024, in cui vengono messi a disposizione, periodicamente, contingenti di potenza, eventualmente incrementati dalle quote di risorse e contingenti non assegnati nelle procedure precedenti.

Ai fini dell’accesso alle procedure di cui al presente decreto, gli impianti rispettano i requisiti di cui all’articolo 5, commi 3 e 4 e i soggetti richiedenti devono offrire, nell’istanza di partecipazione, una riduzione percentuale sulla tariffa di riferimento non inferiore al 2%. Tale obbligo di offerta minima non si applica per gli impianti di cui all’articolo 5 comma 1 che accedono tramite registro.

Le istanze di partecipazione alle procedure per l’accesso agli incentivi sono inviate al GSE esclusivamente tramite il sito www.gse.it, secondo modelli definiti nelle regole operative di cui all’articolo 12, allegando:
a) l’offerta di riduzione della tariffa di riferimento;
b) la documentazione necessaria a comprovare il rispetto dei requisiti di cui all’articolo 5, commi 3 e 4;
c) la documentazione necessaria a comprovare il rispetto del criterio di priorità di cui al successivo
comma 5, lettera a).

Il GSE, nei limiti dei contingenti disponibili, forma una graduatoria che tenga conto del ribasso percentualmente offerto rispetto alla tariffa di riferimento.
L’inserimento in posizione utile nelle graduatorie costituisce impegno al riconoscimento della tariffa spettante e del contributo in conto capitale.

Nel caso in cui le istanze di partecipazione, complessivamente considerate, comportino il superamento del contingente messo a disposizione per la singola procedura, il GSE applica, a parità di riduzione offerta i seguenti ulteriori criteri in ordine di priorità:
a) maggiore percentuale di energia elettrica autoconsumata per alimentare le utenze dell’impresa
agricola rispetto alla produzione netta dell’impianto, definita sulla base dei dati di progetto;
b) anteriorità della data ultima di completamento della domanda di partecipazione alla procedura.

Gli impianti risultanti in posizione utile nelle relative graduatorie entrano in esercizio entro diciotto mesi a decorrere dalla data di comunicazione dell’esito della procedura e comunque non oltre il 30 giugno 2026.

Il GSE, a decorrere dalla data di entrata in esercizio commerciale, eroga gli incentivi secondo le seguenti modalità:

  • a) per gli impianti di potenza non superiore a 200 kW, il GSE provvede direttamente al ritiro e alla vendita dell’energia elettrica, erogando, sulla produzione netta immessa in rete, la tariffa spettante in forma di tariffa omnicomprensiva. I soggetti titolari possono richiedere, in alternativa, l’applicazione del regime di cui alla lettera b);
  • b) per gli impianti di potenza superiore a 200 kW, l’energia elettrica prodotta resta nella disponibilità del produttore, che provvede autonomamente alla valorizzazione sul mercato. Il GSE calcola la differenza tra la tariffa spettante e il prezzo di mercato dell’energia elettrica di riferimento e:
    • 1) ove tale differenza sia positiva, eroga gli incentivi applicando una tariffa premio, pari alla predetta differenza, sulla produzione netta immessa in rete;
    • 2) nel caso in cui tale differenza risulti negativa, conguaglia o provvede a richiedere al soggetto titolare gli importi corrispondenti.
PotenzaTariffa €/MWhCosto massimo €/kW
1 < P ≤ 300931.700
P>300851.500
Zona geograficaFattore di correzione
Regioni del Centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo)4 €/MWh
Regioni del Nord (Emilia-Romagna, FriuliVenezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto)10 €/MWh

La tariffa è corretta per tenere conto dei diversi livelli di insolazione.

Il GSE eroga gli incentivi per un periodo pari a venti anni, corrispondente alla vita utile convenzionale degli impianti, considerato al netto di eventuali fermate derivanti da cause di forza maggiore ovvero da fermate effettuate per la realizzazione di interventi di ammodernamento e potenziamento non incentivati.

L’erogazione degli incentivi è sospesa nelle ore in cui si registrano prezzi di mercato pari a zero, ovvero nelle ore in cui si registrano prezzi negativi, ove previsto nel regolamento del mercato elettrico italiano.

Alla comunicazione di entrata in esercizio di cui all’articolo 9, comma 1, sono allegati i titoli di spesa sostenuta quietanzati, in relazione alla realizzazione dell’intervento, nonché la documentazione di dettaglio individuata dalle regole operative di cui all’articolo 12.

Le voci di spesa ammissibili sono indicate all’Allegato 3. Il costo di investimento massimo di
riferimento per l’erogazione del contributo è riportato all’Allegato 1.

Le modalità di rendicontazione delle spese ammissibili di cui all’Allegato 3 e di erogazione del
contributo in conto capitale sono definite con le regole operative di cui all’articolo 12.

Tutte le spese ammissibili devono essere comprovate con pagamenti effettuati tramite bonifico
bancario. Sono ammesse solo le spese quietanziate entro la data di entrata in esercizio dell’impianto e comunque non oltre il 30 giugno 2026.

Pubblicato il decreto in data 13 febbraio 2024.

Entro i successivi 15 giorni sono approvate dal Ministero, su proposta del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), soggetto gestore della misura, le regole operative che dovranno disciplinare le modalità e le tempistiche di riconoscimento degli incentivi. 

Il GSE emanerà un primo avviso pubblico per la presentazione delle istanze entro 30 giorni dall’approvazione delle regole.


Tutti i vantaggi dell’Agrovoltaico

Installare un sistema agrofotovoltaico per coprire il fabbisogno energetico di un’attività agricola o zootecnica è senza dubbio una scelta ecosostenibile, ma vediamo nello specifico quali sono i vantaggi per chi sceglie questo sistema:

  • Produce energia con un ridotto impatto ambientale grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili (il sole) anziché di fonti fossili non rinnovabili;
  • Non alimenta l’inquinamento atmosferico né le emissioni di gas serra, contribuendo al raggiungimento della carbon neutrality;
  • Aumenta la produttività e la competitività delle aziende agricole grazie alla riduzione dei costi energetici;
  • Rappresenta un’opportunità per gli agricoltori di diversificare le entrate, perché oltre a sfruttare l’energia autoprodotta per alimentare le proprie attività (riducendo i costi per l’acquisto di energia da terzi), possono vendere l’energia in eccesso;
  • Crea zone d’ombra a terra importanti per proteggere certe colture dagli eventi climatici estremi;
  • Riduce lo stress termico e l’evaporazione dell’acqua dai terreni, e di conseguenza riduce il fabbisogno idrico delle colture;
  • Stimola l’innovazione dei processi agricoli verso una maggiore ecosostenibilità e competitività, soprattutto grazie alla diffusione dell’agricoltura di precisione e dei sistemi di recupero dell’acqua piovana.

LINK UTILI Testo del decreto

Fonte RETE AGEVOLAZIONI


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Elabora, redige e presenta la domanda

Segue tutta la fase istruttoria

Progetta realizza e connette l’impianto agrivoltaico

Segue la rendicontazione delle spese


Decreto Agrisolare Innovativo: cosa prevede

Il nuovo Decreto Agrivoltaico promuove soluzioni costruttive innovative, prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza, con un uso del suolo compatibile con le attività agricole.

Per la realizzazione di sistemi ibridi agricoltura-energia, è concesso un contributo a fondo perduto abbinato ad una tariffa incentivante.

Dopo i finanziamenti del Bando Parco Agrisolare, dunque, con il Decreto Agrivoltaico Innovativo si vuole anche migliorare la redditività e promuovere il recupero dei terreni per usi produttivi.

Il provvedimento prevede due misure, tramite cui concedere i nuovi incentivi alle rinnovabili in agricoltura:

  1. un contributo a fondo perduto (in conto capitale) fino al 40% dei costi ammissibili,
  2. una tariffa incentivante per la quota netta di energia elettrica prodotta e immessa in rete.

Il contributo in conto capitale è finanziato attraverso l’investimento del PNRR, pari a oltre un miliardo di euro. Per la tariffa incentivante si stima un importo annuo di 21 milioni di euro, a valere sugli oneri di sistema.

Per garantire l’accesso ai benefici, si prevede un primo contingente di 300 MW per il solo comparto agricolo, destinato a impianti di potenza fino a 1 Megawatt.

Un secondo contingente di 740 MW è dedicato sia al comparto agricolo che alle associazioni temporanee di imprese, con la partecipazione a procedure competitive per impianti di qualsiasi potenza.

Entro 15 giorni saranno approvate le regole operative con le modalità e i termini per il riconoscimento degli incentivi.

Il primo avviso pubblico per l’inoltro delle domande di incentivo è previsto entro 30 giorni dall’approvazione delle regole. Sarà il GSE (Gestore Servizi Energetici) ad emanare il bando, essendo responsabile sia della misura sia dell’accesso al meccanismo incentivante.

Per l’accesso ai benefici è prevista l’iscrizione in appositi registri o la partecipazione a procedure competitive in base alla titolarità e alla taglia dei progetti 2024.

  • Le procedure di registro (il primo contingente di 300 MW) sono riservate ad impianti di potenza fino a 1 MW realizzati da imprenditori agricoli e aggregazioni.
  • Le procedure competitive (secondo contingente da 740 MW) sono riservate ad impianti di qualsiasi potenza realizzati da imprenditori agricoli e loro aggregazioni, o da associazioni temporanee di impresa che includono almeno un imprenditore agricolo.

L’accesso al meccanismo è garantito attraverso l’iscrizione di appositi registri o con la partecipazione a procedure competitive in funzione della titolarità e della taglia dei progetti, che si svolgeranno nel corso del 2024.

Le procedure di registro, per un contingente complessivo di 300 megawatt sono riservate ad impianti di potenza fino a 1 megawatt realizzati da imprenditori agricoli e loro aggregazioni, mentre le procedure competitive, per un contingente complessivo di 740 megawatt, sono riservate ad impianti di qualsiasi potenza realizzati da imprenditori agricoli e loro aggregazioni, o associazioni temporanee di impresa che includono almeno un imprenditore agricolo.

Entro i prossimi quindici giorni, come previsto dal provvedimento, saranno approvate dal Ministero, su proposta del Gestore dei Servizi Energetici, le regole operative che dovranno disciplinare le modalità e le tempistiche di riconoscimento degli incentivi. Il GSE, soggetto gestore della misura, emanerà un primo avviso pubblico per la presentazione delle istanze entro trenta giorni dall’approvazione delle regole.

L’accesso al meccanismo sarà garantito attraverso l’iscrizione di appositi registri o con la partecipazione a procedure competitive in funzione della titolarità e della taglia dei progetti, che si svolgeranno nel corso del 2024.
 
Le procedure di registro, per un contingente complessivo di 300 megawatt sono riservate ad impianti di potenza fino a 1 megawatt realizzati da imprenditori agricoli e loro aggregazioni, mentre le procedure competitive, per un contingente complessivo di 740 megawatt, sono riservate ad impianti di qualsiasi potenza realizzati da imprenditori agricoli e loro aggregazioni, o associazioni temporanee di impresa che includono almeno un imprenditore agricolo.
 
“Con questo decreto – spiega il Ministro Gilberto Pichetto – aggiungiamo un altro tassello alla nostra strategia energetica, valorizzando in questo caso la grande potenzialità del settore agricolo impegnato nella transizione. Il doppio binario incentivante che abbiamo predisposto, in un costruttivo contatto con la Commissione – conclude il Ministro – può essere una bella opportunità per decarbonizzare, migliorando la redditività dei suoli: un modo, insomma, per far convergere l’affermazione della qualità agricola italiana, unica nel mondo, con la spinta agli obiettivi climatici”.
 
Il decreto cessa di applicarsi il 31 luglio 2026.

Il Decreto ministeriale è frutto del Dlgs n. 199 del 2021 e del PNRR che assegna una precisa linea di investimento alla realizzazione di “sistemi agrivoltaici avanzati” o di “natura sperimentale“. 

Che cosa significa? Entrambi i termini indicano precisi  IMPIANTI FOTOVOLTAICI  basati su soluzioni integrate e innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, ed eventuale tracciamento solare. E che non compromettano la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale. Anzi, che eventualmente consentano l’applicazione di strumenti di agricoltura digitale e di precisione. Per ognuna di queste installazioni sarà d’obbligo un sistema di monitoraggio che consenta di verificarne l’impatto sulle colture, sull’uso dell’acqua, sulla produttività agricola e sulla continuità delle attività delle aziende agricole interessate. 

L’obiettivo del DM Agrivoltaico Innovativo è sostenere economicamente i nuovi impianti fotovoltaici nei campi con l’obiettivo di attivare entro il 30 giugno 2026 almeno 1,04 GW di potenza solare. Per una produzione annuale “indicativa” di circa 1.300 GWh.

L’agrivoltaico è versatile e si adatta a diverse tipologie di colture e allevamenti. Che tu abbia vigneti, frutteti, cereali come frumento e grano, o ti occupi di orticoltura, l’agrivoltaico può essere integrato senza compromettere la qualità e la quantità delle tue produzioni. Anche per l’allevamento, i pannelli solari offrono ombra e protezione agli animali, migliorando il benessere e la produttività

L’atto ministeriale prevede due incentivi per l’agrivoltaico avanzato in Italia (entrambi legati all’entrata in graduatoria):

  • una tariffa incentivante applicata alla produzione di energia elettrica netta immessa in rete.
  • un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili; 

La tariffa incentivante sarà determinata attraverso una procedura di gara competitiva secondo la regola del pay-as-bid e gestita attraverso la stipula di CfD (contratti per differenza) a due vie. Cosa significa? Che l’aiuto coprirà la differenza tra le tariffe di riferimento ed eventuali prezzi dell’energia bassi. In caso di prezzi dell’energia elevati, interverrà, invece, un meccanismo di recupero di qualsiasi importo superiore.

Il contributo in conto capitale vale su una serie di investimenti entro un limite di spesa massima di 1.700 euro per kW installato nel caso di impianti agrivoltaici avanzati di taglia fino a 300 kW, e di 1.500 euro il kW per taglie superiori. Le tipologie di spese ammesse riguardano ovviamente la realizzazione dell’impianto ma anche la fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo, le attrezzature per il sistema di monitoraggio e di programmi informativi funzionali alla gestione dell’impianto, la connessione alla rete elettrica nazionale. Nella lista rientrano anche le opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento, l’acquisto, il trasporto e l’installazione di macchinari, impianti e attrezzature hardware e software, gli studi di prefattibilità e spese necessarie per attività preliminari, progettazioni, indagini geologiche e geotecniche il cui onere è a carico del progettista per la definizione progettuale dell’opera, direzioni lavori, collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi, consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo.

I beneficiari degli incentivi PNRR all’agrivoltaico sono imprenditori agricoli in forma individuale o societaria (anche cooperativa), società agricole, nonché consorzi costituiti tra due o più imprenditori e/o società del settore, comprese le cooperative agricole e le associazioni temporanee di imprese che includano almeno uno dei soggetti sopra elencati. Sono esclusi dai sussidi sia le imprese in difficoltà che soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, nonché tutti gli impianti agrivoltaici che abbiano iniziato i lavori di realizzazione prima di aver presentato istanza di partecipazione alle procedure bandite

L’accesso agli incentivi del DM si basa sull’assegnazione di contingenti di potenza tramite procedure pubbliche, distinte in registri e aste e bandite dal GSE nel corso del 2024. Per i registri è previsto un contingente di 300 MW dedicato a impianti agrivoltaici di potenza fino a 1 MW. Nel caso delle aste il contingente messo in gara è di 740 MW aprendo le porte ad impianti di qualsiasi potenza

Per accedere alla procedure bandite, però, le installazioni dovranno garantire il rispetto di una serie di requisiti:

  • possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio; 
  • possesso del preventivo di connessione alla rete elettrica accettato in via definitiva; 
  • rispetto dei requisiti specifici quali la “Superficie minima destinata all’attività agricola” o la “Producibilità elettrica minima”;
  • garanzia della continuità dell’attività di coltivazione agricola e pastorale sottostante l’impianto; 
  • impianti di nuova costruzione e realizzati con componenti di nuova costruzione; conformità alle norme nazionali e unionali in materia di tutela ambientale e del principio “non arrecare un danno significativo”.

Nel contesto del Decreto Agrivoltaico 2024, è fondamentale che l’imprenditore agricolo, conosca i requisiti specifici per l’installazione degli impianti.

Un aspetto chiave è la superficie agricola: almeno il 70% dell’area deve rimanere dedicata all’agricoltura.

Questo equilibrio tra produzione energetica e agricoltura è essenziale per garantire la sostenibilità e l’efficienza del tuo progetto agrivoltaico.

I sistemi agrivoltaici risultanti in posizione utile nelle relative graduatorie dovranno entrare in esercizio entro 18 mesi a decorrere dalla data di comunicazione dell’esito della procedura e non oltre il 30 giugno 2026“I predetti termini sono da considerare al netto dei tempi di fermo nella realizzazione dell’impianto e delle opere connesse, derivanti da cause di forza maggiore e comunque non possono andare oltre il 30 giugno 2026.  Il mancato rispetto dei termini […]  comporta l’applicazione di una decurtazione della tariffa spettante dello 0.5% per ogni mese di ritardo, nel limite massimo di nove mesi di ritardo e comunque non oltre il 30 giugno 2026”.

  • il termine ultimo per beneficiare degli incentivi è il 30 giugno 2026.

Gli obiettivi sono ambiziosi: si punta a raggiungere una potenza complessiva di almeno 1,04 GW e una produzione di energia di 1.300 GWh/anno. Questo rappresenta un passo significativo verso un futuro energetico più sostenibile e autonomo per il settore agricolo.

Per quanto riguarda i finanziamenti, sono stati stanziati 1.098.992.050,96 euro per lo sviluppo dell’agrivoltaico. È importante sottolineare che gli incentivi previsti dal decreto non sono cumulabili con altri incentivi pubblici o regimi di sostegno destinati ai medesimi progetti. Questo aspetto è cruciale per pianificare correttamente il tuo investimento e massimizzare i benefici economici dell’installazione di un impianto agrivoltaico.

Il decreto prevede diverse modalità di accesso agli incentivi, offrendo flessibilità e opportunità a seconda delle specifiche esigenze e dimensioni dell’impianto.

  1. Per gli impianti di potenza inferiore a 200 kW, il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) si occuperà direttamente del ritiro e della vendita dell’energia prodotta, applicando una tariffa omnicomprensiva.
  2. Per gli impianti di potenza superiore a 200 kW, invece, l’energia prodotta rimane a disposizione del produttore, che può valorizzarla autonomamente sul mercato.

In entrambi i casi, il GSE calcola e eroga gli incentivi in base alla produzione netta immessa in rete.

Un altro requisito importante riguarda l’altezza minima dei moduli fotovoltaici.

  • Per le attività zootecniche, l’altezza minima è di 1,3 metri, per consentire il passaggio del bestiame.
  • Nel caso di attività colturali, i moduli devono essere installati ad almeno 2,1 metri dal suolo, per permettere l’uso di macchinari agricoli.

Questi standard sono cruciali per mantenere l’efficienza delle tue operazioni agricole mentre generi energia pulita.

Per accedere agli incentivi del Decreto Agrivoltaico, bisogna possedere specifici titoli e documenti. Ecco una lista dei documenti necessari:

  • titolo abilitativo per la costruzione e l’esercizio dell’impianto,
  • preventivo di connessione alla rete elettrica accettato definitivamente,
  • la conformità alle norme ambientali.

E’ necessario avere tutti i documenti richiesti per evitare ritardi o problemi nella richiesta degli incentivi.

Queste includono la:

  • realizzazione dell’impianto,
  • fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo,
  • connessione alla rete elettrica,
  • spese per progettazione e monitoraggio.

La tariffa incentivante può subire variazioni in base alla localizzazione geografica dell’impianto. In alcune regioni, potrebbero essere applicati fattori di correzione per incentivare l’installazione in aree meno soleggiate. Inoltre, la durata degli incentivi è generalmente fissata per un periodo di 20 anni, garantendo un ritorno economico a lungo termine.

È importante sapere che l’erogazione degli incentivi può essere sospesa in caso di mancato rispetto dei requisiti del bando. Questi includono:

  • manutenzione adeguata dell’impianto,
  • conformità alle normative ambientali e di sicurezza,
  • regolare produzione di energia.

L’agrivoltaico è versatile e si adatta a diverse tipologie di colture e allevamenti. Che tu abbia vigneti, frutteti, cereali come frumento e grano, o ti occupi di orticoltura, l’agrivoltaico può essere integrato senza compromettere la qualità e la quantità delle tue produzioni. Anche per l’allevamento, i pannelli solari offrono ombra e protezione agli animali, migliorando il benessere e la produttività.

L’adozione dell’agrivoltaico non è solo una scelta sostenibile, ma anche economicamente vantaggiosa. Con l’installazione di pannelli solari nel tuo terreno agricolo, riduci notevolmente i costi energetici. Questo sistema non solo fornisce energia per le tue necessità quotidiane, ma ti permette anche di vendere l’energia in eccesso. Grazie al Decreto Agrivoltaico 2024, puoi beneficiare di un incentivo del 40% a fondo perduto, trasformando il tuo investimento in una fonte di reddito aggiuntivo. L’agrofotovoltaico diventa così un’opportunità per incrementare la tua indipendenza energetica e finanziaria.

L’agrivoltaico non solo migliora la tua efficienza energetica, ma contribuisce anche alla lotta contro il cambiamento climatico. Installando un impianto agrofotovoltaico, riduci significativamente le emissioni di CO2, contribuendo attivamente alla salvaguardia dell’ambiente. Questa soluzione rappresenta un passo importante verso una produzione agricola più sostenibile, in linea con gli obiettivi globali di riduzione dell’impatto ambientale.

L’agrivoltaico permette di sfruttare al meglio ogni metro quadrato del tuo terreno. I pannelli solari, installati sopra le colture o gli allevamenti, non ostacolano le attività agricole, ma le integrano. Questo sistema crea un ambiente che può migliorare la qualità delle colture, grazie all’ombreggiamento e alla protezione dagli elementi, ottimizzando l’uso del terreno e aumentando la sua produttività.

 L’agrivoltaico 2024 è quindi una vera e propria opportunità per incrementare l’indipendenza energetica della tua azienda. Con l’installazione di un impianto fotovoltaico, potrai produrre energia pulita direttamente dai tuoi terreni, abbattendo i costi energetici e contribuendo attivamente alla tutela dell’ambiente

Uno degli aspetti più controversi del Decreto Agrivoltaico 2023, è l’erogazione degli incentivi sull’energia in eccesso immessa in rete. Tali incentivi variano in base alla potenza dell’impianto installato.

TESTUALMENTE “Il GSE, a decorrere dalla data di entrata in esercizio commerciale, eroga gli incentivi secondo le seguenti modalità:

  1. per gli impianti di potenza non superiore a 200 kW, il GSE provvede direttamente al ritiro e alla vendita dell’energia elettrica, erogando, sulla produzione netta immessa in rete, la tariffa spettante in forma di tariffa omnicomprensiva. I soggetti titolari possono richiedere, in alternativa, l’applicazione del regime di cui alla lettera b);
  2. per gli impianti di potenza superiore a 200 kW, l’energia elettrica prodotta resta nella disponibilità del produttore, che provvede autonomamente alla valorizzazione sul mercato. Il GSE calcola la differenza tra la tariffa spettante e il prezzo di mercato dell’energia elettrica di riferimento e:
  3. ove tale differenza sia positiva, eroga gli incentivi applicando una tariffa premio, pari alla predetta differenza, sulla produzione netta immessa in rete;
  4. nel caso in cui tale differenza risulti negativa, conguaglia o provvede a richiedere al soggetto titolare gli importi corrispondenti.”

La tariffa incentivante può subire variazioni in base alla localizzazione geografica dell’impianto. In alcune regioni, potrebbero essere applicati fattori di correzione per incentivare l’installazione in aree meno soleggiate. Inoltre, la durata degli incentivi è generalmente fissata per un periodo di 20 anni, garantendo un ritorno economico a lungo termine.

È importante sapere che l’erogazione degli incentivi può essere sospesa in caso di mancato rispetto dei requisiti del bando. Questi includono:

  • manutenzione adeguata dell’impianto,
  • conformità alle normative ambientali e di sicurezza,
  • regolare produzione di energia.

Allegato Dm Agrivoltaico Firmato.pdf

FONTI  PMI.IT  – RINNOVABILI.IT EDILPORTALE SOLARCASHRETE AGEVOLAZIONI

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