Resto al Sud: ulteriore contributo alle imprese beneficiarie

RAMSES GROUP NEWS n. 100 – 23 Luglio 2020 

Con la pubblicazione del Decreto Rilancio lo strumento “Resto al Sud” viene rafforzato: elevato il contributo a fondo perduto e l’importo massimo ottenibile.

Resto al Sud sostiene le attività imprenditoriali nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e nei comuni del cratere sismico nelle regioni Lazio, Marche e Umbria. L’agevolazione prevede la concessione di un mix di agevolazioni tra contributo a fondo perduto e finanziamento.

Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali o lo sviluppo di imprese costituite dopo il 21 giugno 2017 nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017. 

Con la pubblicazione del Decreto Rilancio lo strumento “Resto al Sud” viene rafforzato: 

Per le iniziative svolte in forma individuale: 

il finanziamento massimo passa da 50.000 a 60.000 euro (art. 245 bis) 

Per tutte le iniziative: 

il contributo a fondo perduto passa dal 35% al 50% delle spese ammissibili 

il finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le Pmi passa dal 65% al 50% .

Inoltre è stato confermato  che le imprese finanziate con Resto al Sud possono ottenere, al completamento del loro progetto, un ulteriore contributo a fondo perduto: 15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale 10.000 euro per ciascun socio, fino a un massimo di 40.000 euro, per le società (si potenzia” l’agevolazione sopra descritta prevedendo la concessione di un contributo a fondo perduto in favore dei soggetti beneficiari, a copertura del fabbisogno di circolante nella misura di:

– 15.000 euro per le attività di lavoro autonomo e libero-professionali esercitate in forma individuale;

– 10.000 euro per ciascun socio (fino ad un massimo di 40.000 euro) dell’impresa beneficiaria.

La concessione del contributo a fondo perduto ha lo scopo di salvaguardare la continuità aziendale, e i livelli occupazionali delle attività finanziate dalla citata misura, e di far fronte alla crisi di liquidità correlata agli effetti socio-economici dell’emergenza Covid-19, evitando di vanificare l’investimento pubblico già effettuato.

Per essere ammessi al contributo a fondo perduto, i liberi professionisti, le ditte individuali e le società, incluse le cooperative, beneficiari delle agevolazioni“Resto al Sud” devono:

  • aver completato il programma di spesa finanziato dalla stessa misura agevolativa;
  • essere in possesso dei requisiti attestanti il corretto utilizzo delle agevolazioni, e non trovarsi in una delle condizioni che determinano la revoca totale o parziale delle agevolazioni

La richiesta dell’agevolazione

I soggetti che hanno ricevuto il saldo delle agevolazioni, potranno utilizzare per la richiesta dell’aiuto la modulistica predisposta da Invitalia. Si dovrà in particolare trasmettere una dichiarazione sostitutiva, in cui dichiarare, tra le altre cose, che non sussistono provvedimenti giudiziari interdittivi, cause di divieto, di sospensione o di decadenza. Il richiedente dovrà altresì dichiarare che gode del pieno e libero esercizio dei propri diritti, non si trova in stato di liquidazione volontaria, e non è sottoposto a procedure concorsuali, e che permangono le condizioni ed i requisiti previsti per l’accesso a “Resto al Sud”.

Di seguito sono riportate le indicazioni relative ai soggetti beneficiari, alle caratteristiche degli investimenti e alle modalità di finanziamento:
 Soggetti beneficiari e requisiti di ammissibilità

Le agevolazioni sono rivolte agli under46 che: 
siano residenti, in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e nelle aree sisma delle regioni Umbria, Lazio e Marche, 

  • al momento della presentazione della domanda di finanziamento trasferiscano la residenza nelle regioni indicate dopo la comunicazione di esito positivo 
  • non abbiano un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento 
  • non siano già titolari di altra attività di impresa in esercizio 

Si ritengono ammissibili le imprese costituite o da costituire nelle seguenti forme giuridiche: 

  • impresa individuale; 
  • società, comprese le società cooperative.

Nel caso delle società cooperative, laddove siano presenti anche soci che non abbiano i requisiti anagrafici richiesti dal regolamento, comunque in misura non superiore ad un terzo, questi non possono accedere alle agevolazioni. 

Nel caso di nuove imprese, le stesse, dovranno essere costituite entro 60 giorni dalla comunicazione di ammissione all’agevolazione o entro 120 giorni qualora i giovani siano residenti all’estero. 

Per le attività libero-professionali, per le quali è richiesto esclusivamente che i soggetti che presentino le istanze di accesso non risultino, nei dodici mesi precedenti la presentazione della domanda di agevolazione, titolari di partita IVA per l’esercizio di un’attività analoga a quella proposta. 

Potranno fare parte della compagine sociale, ma non potranno in nessun caso beneficiare dei finanziamenti, anche soggetti che non abbiano un’età compresa fra i 18 ed i 46 anni, a condizione che la loro presenza non sia superiore ad un terzo dei componenti e non abbiano rapporti di parentela fino al quarto grado con alcuno degli altri soci. 
Le imprese e le società sono tenute a mantenere, per tutta la durata del finanziamento, la propria sede legale ed operativa nelle citate regioni di operatività della misura.

I liberi professionisti che intendono accedere all’incentivo, nei dodici mesi che precedono la richiesta di agevolazione a Invitalia, non dovranno essere titolari di partita Iva per un’attività analoga a quella proposta per il finanziamento. Inoltre, dovranno mantenere la sede operativa nelle regioni del interessate. 

N.B. A partire dal’11 aprile 2020, anche per le imprese Resto al Sud con sede in Abruzzo e nei comuni del cratere sismico della regione Marche, il finanziamento bancario potrà essere direttamente coperto dalla garanzia del Fondo per le PMI, senza che sia necessario l’intervento di un Confidi autorizzato e con un conseguente vantaggio per i beneficiari in termini di costi e tempo. 

Attività ammissibili 

L’intervento finanzia attività imprenditoriali relative:
 a produzione di beni nei settori dell’artigianato e dell’industria, della pesca e dell’acquacoltura; alla fornitura di servizi, compresi i servizi turistici.

Sono escluse le attività del commercio. 

I progetti imprenditoriali devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione ovvero alla data di costituzione della società nel caso in cui la domanda sia presentata da persone fisiche. A tal fine, per data di avvio si intende la data del primo titolo di spesa ammissibile alle agevolazioni.

Attività non ammissibili 

Le attività economiche secondo la classificazione ateco 2007 di seguito indicate non sono ammissibili: 

Sezione A – AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA ad eccezione della divisione 03 PESCA E ACQUACOLTURA. 

Sezione G – COMMERCIO ALL’INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI ad accezione della classe 45.20 – “Manutenzione e riparazione di autoveicoli” e della categoria 45.40.3 “Manutenzione e riparazione di autoveicoli”. 

Sezione L – ATTIVITA’ IMMOBILIARI ad eccezione della classe 68.20 – “Affitto e gestione di immobili di proprietà o in leasing”. 

Sezione M – ATTIVITÀ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE Sezione O – AMMINISTRAZIONE PUBBLICA E DIFESA; ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA. Sezione T – ATTIVITÀ DI FAMIGLIE E CONVIVENZE COME DATORI DI LAVORO PER PERSONALE DOMESTICO; PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI INDIFFERENZIATI PER USO PROPRIO DA PARTE DI FAMIGLIE E CONVIVENZE”. 

Sezione U – ORGANIZZAZIONI ED ORGANISMI EXTRATERRITORIALI. 

Misura dell’agevolazione

La misura prevede la concessione di  un mix di agevolazioni tra contributo a fondo perduto e finanziamento bancario erogato da banche convenzionate così articolato:
per il 50% sotto forma di contributo a fondo perduto; per il restante 50% sotto forma di finanziamento bancario a tasso fisso garantito dal fondo di garanzia per le PMI (nella misura dell’80%). Il prestito  bancario  dovrà essere rimborsato  entro  8 anni  complessivi dalla concessione del finanziamento, di cui i primi 2 anni di preammortamento.  

L’importo massimo concesso, a titolo de minimis, è di:
 € 60.000 per le iniziative svolte in forma individuale 

€ 200.000 per ogni singolo progetto nel caso l’istanza sia presentata da più soggetti già costituiti o che intendano costituirsi in forma societaria (comprese le cooperative) 
Alle società cooperative è data la possibilità di cumulare i finanziamenti con le agevolazioni a valere sul fondo speciale per gli interventi a salvaguardia dei livelli di occupazione di cui all’articolo 17 della Legge n. 49/1985

Per le attività imprenditoriali nel settore della pesca e dell’acquacoltura l’importo complessivo degli aiuti de minimis non può superare, per ciascuna impresa beneficiaria delle agevolazioni, 30.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari, ai sensi del Reg. (UE) n. 717/2014. 

Spese ammissibili 

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese rientranti nelle seguenti categorie: 

a) opere edili relative a interventi di ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria connessa all’attività del soggetto beneficiario nel limite massimo del trenta per cento del programma di spesa (nel limite massi mo del 30% del pro gramma di spesa); 

b) macchinari, impianti ed attrezzature nuovi di fabbrica; 

c) programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione (TIC) connessi alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa; 

d) spese relative al capitale circolante inerente allo svolgimento dell’attività d’impresa nella misura massima del venti per cento del programma di spesa; sono ammissibili le spese per materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti, utenze e canoni di locazione per immobili, eventuali canoni di leasing, acquisizione di garanzie assicurative funzionali all’attività finanziata (segnatamente ai leasing, sono però ammessi i soli canoni maturati entro il termine di ultimazione del progetto imprenditoriale.

Spese non ammissibili 

Non sono ammissibili alle agevolazioni di cui al presente regolamento le spese: 

a) relative ai beni acquisiti con il sistema della locazione finanziaria, del leasing e del leaseback, fatta eccezione dei canoni di leasing maturati entro il termine di ultimazione del progetto imprenditoriale;

b) per l’acquisto di beni di proprietà di uno o più soci dell’impresa richiedente le agevolazioni e, nel caso di soci persone fisiche, anche dei relativi coniugi ovvero di parenti o affini dei soci stessi entro il terzo grado; 

c) riferite a investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e attrezzature; 

d) effettuate mediante il cosiddetto «contratto chiavi in mano»; 

e) relative a commesse interne; 

f) relative a macchinari, impianti e attrezzature usati; 

g) notarili, imposte, tasse; 

h) relative all’acquisto di automezzi, fatta eccezione per quelli strettamente necessari al ciclo di produzione di cui al Programma di spesa o per il trasporto in conservazione condizionata dei prodotti; 

i) di importo unitario inferiore a euro 500,00 (cinquecento/00);

 j) relative alla progettazione, alle consulenze e all’erogazione degli emolumenti ai dipendenti delle imprese individuali e delle società, nonché’ agli organi di gestione e di controllo delle società stesse.

Presentazione delle domande 

Le domande, corredate da tutta la documentazione relativa al progetto imprenditoriale, dovranno essere trasmesse esclusivamente online, attraverso la piattaforma informatica di Invitalia. 
 Per accedere alla procedura il sistema richiede l’identificazione del compilatore on-line della domanda tramite il Sistema pubblico di identità digitale (SPID) o la Carta nazionale dei servizi (CNS) o, in alternativa, il sistema di gestione delle identità digitali di Invitalia. Il richiedente deve disporre di un indirizzo di Posta elettronica certificata (PEC) attivo. La domanda è costituita dal progetto imprenditoriale, da compilare on line, e dalla documentazione da allegare secondo la modulistica presente sul sito. Questa varia a seconda se il soggetto richiedente sia una ditta individuale o una società e se il richiedente ha già una personalità giuridica o meno. 

Valutazione delle proposte

L’istruttoria delle domande pervenute è affidata a Invitalia e sarà effettuata entro 60 giorni dalla presentazione, salvo i tempi necessari per un’unica richiesta di integrazione documentale.
La selezione delle proposte avverrà attraverso una procedura di tipo a sportello secondo l’ordine cronologico di presentazione e prevede: 
esame delle domande sotto il profilo formale (verifica dei requisiti soggettivi e oggettivi per l’accesso alle agevolazioni) 
valutazione di merito basata sui seguenti criteri di valutazione: 

a) adeguatezza e coerenza delle competenze possedute dai soci rispetto alla specifica attività prevista dal progetto imprenditoriale anche con riguardo a titoli e certificazioni possedute;

b) capacità dell’iniziativa di presidiare gli aspetti del processo tecnico-produttivo e organizzativo; 

c) potenzialità del mercato di riferimento, vantaggio competitivo dell’iniziativa e relative strategie di marketing; 

d) sostenibilità tecnico-economica dell’iniziativa, con particolare riferimento all’equilibrio economico, nonché alla pertinenza e coerenza del programma di spesa; 

e) verifica della sussistenza dei requisiti per la concedibilità della garanzia del Fondo di Garanzia per le PMI.

Per essere ammissibile, la domanda deve raggiungere un punteggio minimo di 12 punti.
In caso di esito positivo della valutazione Invitalia richiede  la documentazione indicata nel decreto attuativo e la documentazione attestante l’avvenuta concessione del finanziamento bancario.
Verificata la completezza della documentazione presentata Invitalia procede all’adozione del provvedimento di concessione (la concessione del finanziamento bancario costituisce la condizione per l’adozione del provvedimento di concessione). 

Richiesta del finanziamento

Dopo aver ottenuto l’esito positivo da parte di Invitalia è possibile richiedere il finanziamento bancario a una delle banche aderenti alla convenzione con ABI. 
Banca per il Mezzogiorno ha siglato la convenzione per la concessione del finanziamento. Entro 45 giorni dalla richiesta del finanziamento la banca su impegna a concludere la propria istruttoria di merito del credito (fatta salva la possibilità di prorogare tale termine per eventuali richieste di integrazione documentale. Una volta deliberato il finanziamento, Banca per il Mezzogiorno, rilascia la “Comunicazione di esito delibera” per attestare a Invitalia l’avvenuta concessione e provvede a richiedere la garanzia al fondo. La concessione del finanziamento bancario costituisce la condizione per l’adozione del provvedimento di concessione. 

Sezione Speciale Fondo di Garanzia “Resto al Sud”

 La Sezione Speciale è destinata alla concessione della garanzia del Fondo sui prestiti bancari concessi nell’ambito della misura agevolativa denominata “Resto al Sud”, al fine di promuovere la costituzione di nuove imprese nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia da parte di giovani imprenditori, gestita dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.A. – Invitalia.

Attraverso la Sezione Speciale Resto al Sud, Il Fondo interviene limitatamente alla quota del finanziamento costituita dal prestito bancario di cui al punto b), prevedendo una modalità di accesso facilitata.

In particolare, la garanzia viene concessa:

  • a titolo gratuito; 
  • con priorità nell’istruttoria e nella presentazione al Consiglio di Gestione; 
  • senza valutazione del soggetto beneficiario da parte del Gestore del Fondo, sulla base delle risultanze dell’istruttoria condotta da Invitalia; 
  • senza l’obbligo di verifica da parte dei soggetti richiedenti di eventi pregiudizievoli, crediti scaduti, incagli o sofferenze in capo al soggetto beneficiario finale prevista per le altre operazioni dai Criteri di ammissione a procedure di valutazione semplificate di cui alla parte VI delle Disposizioni operative.

La copertura della Sezione Speciale Resto al Sud è pari:

  • nel caso di garanzia diretta, all’80% del prestito concesso dal soggetto finanziatore;
  •  nel caso di controgaranzia, all’80% dell’importo garantito dal soggetto garante a condizione che la garanzia rilasciata dallo stesso non superi la percentuale massima di copertura dell’80%.

La richiesta di ammissione alla garanzia a valere sulla Sezione Speciale può essere presentata dai soggetti abilitati a operare con il Fondo a favore delle imprese che hanno già ricevuto, a seguito dell’istruttoria effettuata da Invitalia, l’esito positivo alla domanda di incentivo Resto al Sud. 

Banca per il Mezzogiorno –  MedioCredito Centrale S.p.A., in qualità di Ente Gestore, ha emanato apposita Circolare e aggiornato le disposizioni operative per l’accesso alla Sezione speciale destinata alla concessione della garanzia del Fondo sui prestiti bancari concessi nell’ambito della misura agevolativa denominata “Resto al Sud”.  

Termini realizzazione dei progetti 

La realizzazione dei progetti deve essere ultimata entro ventiquattro mesi dal provvedimento di concessione, salvo i casi in cui Invitalia accerti che il ritardo derivi da fatti o atti non imputabili al soggetto richiedente. Per data di ultimazione si intende la data dell’ultimo titolo di spesa ammissibile.

 Normativa di riferimento

Resto al Sud viene attuato con decreto 9 novembre 2017, n. 174. Con  circolare 22 dicembre 2017 n. 33 della Presidenza del Consiglio dei Ministri vengono definiti termini e modalità di presentazione delle domande di agevolazione, nonché le  indicazioni operative in merito alle procedure di concessione ed erogazione delle agevolazioni dell’intervento Resto al Sud si conclude l’iter attuativo.  

La circolare 22 dicembre 2017 n. 33 chiarisce inoltre: 

l’elenco delle attività non ammissibili; le spese ammissibili; 

l’articolazione dei criteri di valutazione in parametri, con l’indicazione dei punteggi assegnabili ai progetti imprenditoriali, incluse le soglie minime per l’accesso alle agevolazioni 

le modalità di erogazione dell’agevolazione;

i possibili casi di revoca; 

le modalità di vigilanza, controllo e ispezione;

modalità di comunicazione tra soggetto gestore e soggetto beneficiario. 

Con Circolare 7/2018 – Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese viene attivata la Sezione speciale Resto al Sud del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese.

La Sezione è destinata alla concessione della garanzia del Fondo sui prestiti bancari concessi nell’ambito della misura Resto al Sud, che prevede il sostegno attraverso la concessione di contributi a fondo perduto e prestiti a tasso zero finalizzati all’avvio, da parte di under 46, di nuove attività di produzione di beni e servizi,  nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Sono escluse le attività commerciali.

Con la Legge di Bilancio 2019 – Art.1, comma 334 – Modifiche alla misura “Resto al Sud” tale intervento del governo, gestito da Invitalia, per sostenere la nascita di nuove attività imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno:

  • la possibilità di fruire delle agevolazioni, finora riservate solo agli under 36, viene estesa anche agli under 46 e ai liberi professionisti.


Con la legge di Bilancio 2020 viene introdotto il regime transitorio relativo al nuovo limite d’età:  
Regime transitorio: la Legge di Bilancio 2020 ha introdotto il regime transitorio in relazione all’estensione dei limiti di età. Pertanto, per il 2019 e fino al 31 dicembre 2020, potrà presentare domanda anche chi possedeva il requisito dell’età (under 46) al 1 gennaio 2019, ossia alla data di entrata in vigore della legge 145/2018 (legge di bilancio 2019). Dal 1 gennaio 2021 invece il requisito d’età dovrà essere posseduto alla data di presentazione della domanda. 

Nessun limite di età per 24 comuni dell’area del cratere sismico Centro Italia. Si tratta di 24 comuni su 116 che presentano una percentuale di edifici dichiarati inagibili superiore al 50%. Questa modifica è stata introdotta dalla legge 156 del 12 dicembre 2019 (pubblicata in GU il 23 dicembre 2019) che modifica il DL 123/2019 che aveva esteso Resto al Sud ai comuni del cratere sismico centro Italia.

 Il 23 novembre 2019 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il  decreto che estende i finanziamenti di “Resto al Sud” agli under 46 e ai professionisti.

Il 24 ottobre 2019 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che estende i finanziamenti di “Resto al Sud” ai comuni del cratere sismico nelle regioni Lazio, Marche e Umbria. 


Le domande di agevolazione, redatte in lingua italiana, devono essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione nel sito internet del Soggetto gestore, INVITALIA  secondo le modalità e gli schemi indicati in allegato alla circolare.

Fonte: Circolare  27 novembre 2019, n. 22, Decreto 5 agosto 2019, n. 134, Circolare 7/2018, MCC, Circolare 17 gennaio 2018, n. 1, Circolare 22 dicembre 2017, n. 33, G.U.R.I. 29 dicembre 207, n. 302, Decreto 9 novembre 2017, n. 174, G.U.R.I. 5 dicembre 2017, n. 284

Fonte Finanziamenti news

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