RAMSES GROUP NEWS n. 272 – 3 febbraio 2022
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico recante le disposizioni per il sostegno finanziario a valere sulle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) degli interventi previsti dall’investimento 1.2 «Creazione di imprese femminili» del medesimo Piano. L’ammontare delle risorse del PNRR è pari a complessivi euro 400.000.000,00 e il decreto stabilisce che un importo pari almeno al 40% delle risorse assegnate per gli interventi di incentivazione alle imprese sia destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Il presente decreto è volto a consentire la realizzazione dell’investimento 1.2 «Creazione di imprese femminili», previsto nella Missione 5 «Inclusione e coesione», Componente 1 «Politiche per l’occupazione» del PNRR attraverso gli interventi del Fondo impresa femminile, della misura NITO-ON e della misura Smart&Start Italia e detta, ai predetti fini, le necessarie indicazioni per il sostegno finanziario a valere sulle risorse del PNRR degli interventi attivati nell’ambito delle predette misure.
LINK Gazzetta Ufficiale
Risorse disponibili
L’ammontare delle risorse del PNRR destinate all’investimento «Creazione di imprese femminili» di cui all’art. 2, pari a complessivi euro 400.000.000,00 (quattrocentomilioni/00), è ripartito secondo i seguenti importi:
A) euro 160.000.000,00 (centosessantamilioni/00) per gli interventi a valere sul Fondo impresa femminile. Le predette risorse sono ulteriormente ripartite tra gli
interventi di cui ai Capi II e III del decreto 30 settembre 2021, nella seguente misura:
A1) un importo pari a euro 38.800.000,00 (trentottomilioniottocentomila/00) è destinato agli interventi del capo II, recante «Incentivi per la nascita delle imprese femminili»;
A2) un importo pari a euro 121.200.000,00 (centoventunomilioniduecentomila/00) è destinato agli interventi del capo III, recante «Incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili»;
B) euro 100.000.000,00 (centomilioni/00) per gli interventi a favore delle imprese femminili
a valere sulla misura NITO-ON;
C) euro 100.000.000,00 (centomilioni/00) per gli interventi a favore delle imprese femminili
a valere sulla misura Smart&Start Italia.
Il decreto stabilisce che un importo pari almeno al 40% delle risorse assegnate per gli interventi di incentivazione alle imprese sia destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Condizioni per il sostegno finanziario del PNRR
L’ammissibilità al finanziamento è subordinata alla verifica della conformità alle disposizioni nazionali e europee di riferimento e l’accesso alle agevolazioni è valutato sulla base dei seguenti elementi:
a) rispetto del divieto di doppio finanziamento, per cui i programmi e piani di impresa non devono avere ottenuto un finanziamento per gli stessi costi a valere su altri programmi e strumenti dell’Unione europea;
b) rispetto del principio sancito dall’art. 17 del regolamento (UE) 2020/852 di «non arrecare un danno significativo» (principio DNSH) contro l’ambiente;
c) concorso al raggiungimento dell’«obiettivo digitale»;
d) conformità alle ulteriori disposizioni nazionali ed europee di riferimento.
Con successivi provvedimenti del Ministero, per ciascuna delle misure previste nel decreto saranno fornite le disposizioni di dettaglio in merito ai pertinenti obblighi in capo alle imprese beneficiarie e alle verifiche operate dal soggetto gestore, anche tenuto conto delle istruzioni tecniche all’uopo impartite dal Servizio centrale per il PNRR presso il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e della disciplina adottata dalle competenti strutture di Governance del Piano.
RICORDIAMO:
A) SCHEDA BANDO IMPRENDITORIA FEMMINILE “FONDO IMPRESA DONNA”
Decreto interministeriale
DEFINIZIONE DI IMPRESA FEMMINILE
Il Fondo Impresa Donna è destinato alle imprese femminili nascenti o già esistenti, in particolare si rivolge a:
- cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie
- società di capitale con quote e componenti del CDA per almeno due terzi di donne, sempre con il vincolo dell’assenza di condanne definitive per i reati che comportano esclusione degli appalti pubblici
- imprese individuali la cui titolare è una donna
- lavoratrici autonome che presentano l’apertura della Partita IVA entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda
- persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione.
I legali rappresentanti o amministratori non devono essere stati condannati con sentenza definitiva per reati che costituiscono motivo di esclusione dagli appalti;
Nel caso di una società, cooperativa, società di capitale o impresa individuale costituita da meno di un anno, la sede legale o operativa dell’impresa deve essere collocata in Italia.
Sono ammesse alle richieste le attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo.
A1) INCENTIVI PER LA NASCITA DELLE IMPRESE FEMMINILI
BENEFICIARI
Imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.
Lavoratrici autonome che presentano l’apertura della Partita IVA entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda.
Persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione.
INTERVENTI AMMISSIBILI
Iniziative che prevedono programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile, relativi:
a) alla produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
b) alla fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
c) al commercio e turismo.
Le iniziative devono:
a) essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni controfirmato dall’impresa femminile beneficiaria. Sulla base di motivata richiesta dell’impresa, può essere autorizzata autorizzare una proroga non superiore a sei mesi;
b) prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000,00 euro.
AGEVOLAZIONE
Nuove imprese:
- Contributo a fondo perduto che entro spese ammissibili di 100.000 euro, copre l’80% fino a un massimo di 50.000 euro. Per le donne disoccupate la percentuale massima di copertura sale al 90%;
- Contributo a fondo perduto che entro spese ammissibili superiori a 100.000 euro e fino a 250.000 euro, copre il 50% delle spese ammissibili.
E’ previsto inoltre un voucher di 3.000 euro per servizi erogati da INVITALIA è un voucher di 2.000 euro fino al 50% della spesa per l’acquisto di servizi di marketing e comunicazione, in ambiti strategici, quali, a titolo esemplificativo, la
creazione di un’identità di marchio, la realizzazione di piani di marketing, strategie di presenza e posizionamento sui social media o nel digitale, attività di comunicazione d’impresa e promozione
SPESE AMMISSIBILI
- immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;
- immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;
- servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
- personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
- esigenze di capitale circolante nel limite del 20% delle spese complessivamente ritenute ammissibili.
Le esigenze di capitale circolante devono essere coerenti con l’iniziativa e le agevolazioni possono essere utilizzate ai fini del pagamento delle seguenti voci di spesa:
- materie prime, sussidiarie, materiali di consumo;
- servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
- godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing;
- oneri per la garanzia previsti dal bando
Non sono ammissibili alle agevolazioni le spese riferite a investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e
attrezzature e le spese relative a imposte e tasse.
Le spese devono essere sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione ovvero, nel caso di persone fisiche, alla data di costituzione dell’impresa o dell’apertura di partita IVA
A2) INCENTIVI PER LO SVILUPPO DELLE IMPRESE FEMMINILI (capo III)
BENEFICIARI
Imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.
Lavoratrici autonome devono essere in possesso unicamente della partita IVA, aperta da almeno 12 mesi
INTERVENTI AMMISSIBILI
Iniziative che prevedono programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento di imprese femminili relativi:
a) alla produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei
prodotti agricoli;
b) alla fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
c) al commercio e turismo.
Le iniziative devono:
a) essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni controfirmato dall’impresa femminile beneficiaria, pena la revoca delle agevolazioni concesse. Sulla base di motivata richiesta dell’impresa, il Soggetto gestore può autorizzare una proroga non superiore a sei mesi;
b) prevedere spese ammissibili non superiori a 400.000,00 euro
AGEVOLAZIONE
- per le imprese costituite da almeno un anno e massimo 3 anni:
- le agevolazioni sono concesse per il 50% dell’ammontare complessivo in forma di contributo a fondo perduto e, per il restante 50%, in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero, fino a copertura del 80% delle spese ammissibili. Il tetto massimo è di 400.000 euro;
- per le aziende che hanno più di 3 anni
- le spese di capitale circolante sono agevolate solo con il contributo a fondo perduto, mentre quelle di investimento anche con il finanziamento agevolato. Il tetto massimo è sempre pari a 400.000 euro.
Il finanziamento a tasso zero ha una durata massima di 8 anni e saranno rimborsati, dopo 12 mesi a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno
I finanziamenti non saranno assistiti da forme di garanzia, fermo restando che i crediti nascenti dal ripetizione delle agevolazioni erogate sono, comunque, assistiti da privilegio
SPESE AMMISSIBILI
Spese relative a:
a) immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;
b) immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;
c) servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
d) personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
e) esigenze di capitale circolante, nel rispetto dei seguenti limiti:
i. per le agevolazioni concesse per lo sviluppo di imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di cui al comma 1, lettera a), nel limite del 20% delle spese complessivamente ammissibili;
ii. per le agevolazioni concesse per il rafforzamento delle imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda nel limite del 25% delle medesime spese complessivamente ammissibili e, comunque, nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi tre esercizi alla data di presentazione della domanda.
Nella determinazione della predetta media sono valorizzati, secondo quanto specificato con il provvedimento di cui
all’articolo 14, comma 2, gli esercizi finanziari coincidenti con lo stato emergenziale connesso alla pandemia Covid-19.
Le esigenze di capitale circolante devono essere coerenti con l’iniziativa e le agevolazioni possono essere utilizzate ai fini del pagamento delle seguenti voci di spesa:
a) materie prime, sussidiarie, materiali di consumo;
b) servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
c) godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing;
d) oneri per la garanzia
Non sono ammissibili alle agevolazioni le spese riferite a investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e
attrezzature e le spese relative a imposte e tasse.
Le spese devono essere sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione ovvero, nel caso di persone fisiche, alla data di costituzione dell’impresa o dell’apertura di partita IVA
CUMULABILITA’
A seconda della situazione soggettiva, i contributi verranno erogati in de minimis ovvero, qual ora ne sussustano i requisiti, secondo quanto previsto dall’articolo 22 del regolamento GBER.
Queste agevolazioni possono essere cumulate con altri aiuti di Stato, anche de minimis, nei limiti previsti dalla disciplina europea in materia di aiuti di Stato di riferimento
OPERATIVITA’
Procedura valutativa con procedimento a sportello
Non è ammessa la presentazione, nell’arco di quattro anni, di più domande di agevolazione da parte della medesima impresa femminile, fatta salva la possibilità di presentazione di una nuova domanda di agevolazione, in caso di rigetto dell’istanza in esito alla relativa istruttoria.
L’erogazione delle agevolazioni avviene su richiesta dell’impresa femminile in non più di due stati di avanzamento lavori (SAL)
Con fidejussione è possibile richiedere un anticipo del 20%
SCADENZA
In fase di attivazione
RISORSE UTILI
Decreto interministeriale
Fonte Rete agevolazioni
B) NUOVE IMPRESE A TASSO ZERO
Nuove imprese giovanili e femminili
Nella versione precedente del regime di aiuto i finanziamenti agevolati della misura Nuove imprese a tasso zero, di cui al capo I del decreto legislativo n. 185-2000, duravano un massimo di otto anni, coprivano fino al 75% della spesa, che non doveva superare la somma di 1,5 milioni di euro, ed erano destinati esclusivamente a giovani fino a 35 anni, donne, indipendentemente dall’età, e imprese giovanili e femminili costituite da non più di 12 mesi.
Il decreto Crescita (dl n. 34-2019) ha allungato la durata dei mutui a dieci anni, aumentato la copertura del prestito fino a un massimo del 90% delle spese e la spesa ammissibile fino a 3 milioni di euro, ampliando parallelamente la platea deibeneficiari dell’agevolazione alle micro e piccole imprese costituite da non oltre 60 mesi. Con la manovra 2020, inoltre, al finanziamento si è aggiunto un contributo a fondo perduto.
I finanziamento agevolati a tasso zero, quindi, possono avere una durata massima di dieci anni e devono essere restituiti dall’impresa beneficiaria, senza interessi, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno.
Per i finanziamenti di importo non superiore a 250mila euro non sono previste forme di garanzia, mentre quelli che superano tale soglia devono essere assistititi da privilegio speciale laddove acquisibile nell’ambito degli investimenti agevolati ed in funzione della natura dei beni.
Il finanziamento agevolato può essere integrato con un contributo a fondo perduto, che viene concesso nei limiti delle risorse disponibili. In caso si esaurimento dei fondi, cioè, si procede alla concessione del solo finanziamento agevolato.
Il contributo a fondo perduto è riconosciuto in misura pari al 20% delle spese per le imprese costituite da non più di 36 mesi e fino al 15% della spesa per quelle costituite da non più di 60 mesi. In entrambi i casi, però, complessivamente l’importo delle agevolazioni concesse non può essere superiore al 90% della spesa ammissibile.
Infine, il regime di aiuto offre a tutti i beneficiari, in aggiunta alle agevolazioni, anche servizi di tutoraggio tecnico-gestionale, erogati anche mediante modalità telematiche e finalizzati a trasferire competenze specialistiche, strategiche per il miglior esito delle iniziative finanziate, negli ambiti tematici di maggiore interesse e rilevanza per le imprese, con particolare riferimento alla corretta fruizione delle agevolazioni, al marketing, all’organizzazione e alle risorse umane.
Quali sono gli investimenti ammissibili alle agevolazioni
La misura finanzia programmi di investimento, realizzabili su tutto il territorio nazionale, nei settori:
- produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli, inclusi quelli afferenti all’innovazione sociale, intesa come produzione di beni che creano nuove relazioni sociali ovvero soddisfano nuovi bisogni sociali, anche attraverso soluzioni innovative;
- fornitura di servizi alle imprese e/o alle persone, compresi quelli afferenti all’innovazione sociale;
- commercio di beni e servizi;
- turismo, comprese le attività turistico-culturali finalizzate alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, nonché le attività volte al miglioramento dei servizi per la ricettività e l’accoglienza.
I programmi devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda, o dalla data di costituzione della società nel caso in cui l’istanza sia presentata da persone fisiche, ed avere durata non superiore a ventiquattro mesi decorrenti dalla data di sottoscrizione del contratto di finanziamento.
Cosa è previsto in caso di neo-imprese o di imprese già costituite
Come si è detto le agevolazioni sono destinate alle micro e piccole imprese costituite da non oltre 60 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, anziché da non più di 12 mesi, in cui la compagine societaria sia composta, per oltre la metà numerica dei soci e di quote partecipazione, da soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35 anni o da donne.
La spesa ammissibile e l’intensità del finanziamento, però, variano in base alle caratteristiche dei beneficiari:
- in caso di iniziative promosse da imprese costituite da non più di 36 mesi sono ammissibili alle agevolazioni i programmi di spesa di importo non superiore a 1,5 milioni di euro al netto di IVA e il finanziamento può coprire fino al 75% della spesa;
- per le imprese costituite da almeno 36 mesi e da non oltre 60 mesi, invece, la soglia sale a 3 milioni a euro, con l’intensità del finanziamento che arriva a un massimo del 90%.
Chiuso lo sportello per le domande a Invitalia
I termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione sono stati definiti con la circolare dell’8 aprile 2021 del direttore generale per gli incentivi alle imprese del Ministero dello Sviluppo economico. La finestra temporale per inviare le istanze, tramite la piattaforma telematica del soggetto gestore Invitalia, si è aperta lo scorso 19 maggio 2021 e si è chiusa il 15 novembre 2021 per esaurimento fondi.
Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello, cui segue – in caso di esito positivo – la stipula del contratto di finanziamento e l’erogazione, su richiesta dell’impresa beneficiaria, in non più di cinque stati di avanzamento lavori (SAL) di importo non inferiore al 10% dei costi ammessi.
Contestualmente alla richiesta di erogazione del finanziamento, l’impresa può richiedere la proporzionale erogazione delle agevolazioni connesse alle eventuali esigenze di capitale circolante. L’ultimo pagamento è effettuato a seguito dell’accertamento della realizzazione del programma di investimento da parte del soggetto gestore.
Manovra 2022, rifinanziamento di Oltre Nuove imprese a tasso zero
La legge di Bilancio rifinanzia la misura ON – Oltre Nuove imprese a tasso zero: il budget è di 50 milioni di euro per ogni anno del triennio 2022-2024 e dovrebbe consentire a breve la riapertura dello sportello.
Approfondimento: come vengono valutate le domande
Nel corso del webinar sull’incentivo Nuove imprese a tasso zero, organizzato il 28 aprile 2021 dalla direzione generale incentivi alle imprese del MISE è stata fornita una panoramica circa i nuovi criteri di accesso all’incentivo, con focus sulle principali novità in materia di platea dei potenziali beneficiari e relative alle forme di agevolazione.
Fra i chiarimenti emersi durante l’evento, alcuni punti da sottolineare:
- non ci sono limiti minimi di investimento;
- è possibile intervenire su più sedi, purché siano interconnesse;
- gli stessi soci possono presentare più domande, comparendo in compagini societarie diverse;
- sono escluse le ditte individuali, a differenza delle società unipersonali.
Inoltre, in caso di esaurimento delle risorse finanziarie destinate al contributo a fondo perduto, le agevolazioni saranno concesse nella sola forma di finanziamento agevolato. Per questa ragione può risultare determinante la tempestività nella presentazione delle domande, che saranno sottoposte ad un iter di valutazione in due fasi.
La prima prevede la valutazione dell’idea progettuale, della sua fattibilità e del team imprenditoriale, cui fa seguito un colloquio con i proponenti finalizzato ad approfondire tutti gli aspetti del piano d’impresa. Solo se si supera questo primo step, si accede ad un secondo colloquio che verte sulla sostenibilità dell’iniziativa proposta e sugli aspetti economici e finanziari connessi al progetto presentato.
IN FASE DI RIAPERTURA
C) SMART & START ITALIA
Lo strumento pensato dal MISE per sostenere le startup innovative nel nostro Paese
Il programma, infatti, ha una duplice finalità:
- Da un lato, quello di promuovere le condizioni necessarie per la diffusione di nuove startup innovative;
- Dall’altro, quello di sostenere le politiche di trasferimento tecnologico e di valorizzazione economica dei risultati prodotti dal sistema italiano della ricerca (pubblica e privata).
Smart&Start, infatti, finanzia i piani d’impresa presentati dalle startup innovative italiane, di importo compreso tra i 100mila e 1,5 milioni di euro.
In particolare le categorie di spesa che possono essere coperte con il finanziamento sono:
- Le immobilizzazioni materiali quali impianti, macchinari e attrezzature tecnologici, ovvero tecnico-scientifici, nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa;
- Le immobilizzazioni immateriali necessarie come brevetti, marchi e licenze, certificazioni, know-how e conoscenze tecniche – anche non brevettate – correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
- I servizi funzionali alla realizzazione del piano d’impresa, direttamente correlati alle esigenze produttive dell’impresa (progettazione, sviluppo, personalizzazione e collaudo di soluzioni architetturali informatiche e di impianti tecnologici produttivi, consulenze specialistiche tecnologiche, servizi forniti da incubatori e acceleratori d’impresa e quelli relativi al marketing ed al web marketing, costi connessi alle collaborazioni instaurate con organismi di ricerca ai fini della realizzazione del piano d’impresa);
- I costi del personale dipendente e dei collaboratori.
Le agevolazioni
Per queste voci di spesa il Programma prevede la concessione di un finanziamento agevolato, senza interessi, per un importo pari all’80% delle spese ammissibili, dalla durata massima di 10 anni.
Aiuto maggiorato per donne e giovani: la percentuale sale infatti al 90% nel caso in cui la startup sia interamente costituita da donne e/o da giovani di età non superiore a 35 anni, oppure preveda la presenza di almeno un esperto con titolo di dottore di ricerca (o equivalente) conseguito da non più di 6 anni e impegnato stabilmente all’estero in attività di ricerca o didattica da almeno un triennio.
Inoltre, per le startup con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, il finanziamento potrà essere restituito in misura parziale, per un ammontare pari al 70% dell’importo di finanziamento concesso.(PER CUI fondo perduto pari al 30% del mutuo)
Al finanziamento, poi, si somma anche un secondo tipo di agevolazione costituito dai servizi di tutoraggio tecnico-gestionale, identificati in base alle caratteristiche delle startup. A questa seconda misura, però, potranno accedere solo le startup costituite da non più di 12 mesi.
BENEFICIARI
start-up innovative, iscritte nell’apposita sezione speciale del registro delle imprese, che presentano un progetto imprenditoriale caratterizzato da un significativo contenuto tecnologico e innovativo, e/o mirato allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, e/o finalizzato alla valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata. Le società devono essere di piccola dimensione ed essere costituite da non più di 60 mesi. Per richiedere le agevolazioni non sarà necessario aver già costituito la società.
TERRITORIALITA’
Le agevolazioni Smart&Start Italia sono riservate alle startup innovative localizzate su tutto il territorio nazionale.
LA BUSINESS IDEA dovrà avere caratteristiche tecnologiche e innovative, oppure sviluppare prodotti, servizi o soluzioni nel mondo dell’economia digitale, o valorizzare economicamente i risultati del sistema della ricerca.
FINANZIAMENTO AGEVOLATO, senza interessi, per un importo pari all’80% delle spese ammissibili; l’importo del finanziamento è elevabile al 90% nel caso in cui la startup sia interamente costituita da donne e/o da giovani di età non superiore a 35 anni, oppure preveda la presenza di almeno un esperto con titolo di dottore di ricerca (o equivalente) conseguito da non più di 6 anni e impegnato stabilmente all’estero in attività di ricerca o didattica da almeno un triennio.
DURATA Il finanziamento ha durata massima di 10 anni.
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APPROFONDIMENTO “FONDO IMPRESA DONNA”
SCHEDA SINTETICA
Requisiti
Possono richiedere le agevolazioni le imprese femminili di qualsiasi dimensione, con sede legale e operativa in Italia.
Ricordati che potrai richiedere gli incentivi se rientri in una di queste categorie:
- Sei una lavoratrice autonoma (e possiedi la partita IVA da almeno 12 mesi);
- Hai un’impresa già costituita (da almeno 12 mesi);
- Vuoi costituire una nuova impresa femminile.
Nello specifico, le agevolazioni saranno concesse sulla base di due linee di azione:
a. incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili;
b. incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili.
Agevolazione
Le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributi a fondo perduto e finanziamento agevolato, che possono essere utilizzati anche in combinazione tra loro.
Il finanziamento, della durata massima di 8 anni, è a tasso zero e non ha bisogno di garanzie.
La forma e la misura delle agevolazioni sono articolate in funzione delle linee di azione e dell’ammontare delle spese ammissibili. Scopriamole subito!
a. Incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili
Se vuoi creare e sviluppare un’impresa femminile, potrai beneficiare di un contributo a fondo perduto un importo massimo pari al:
- 80% delle spese ammissibili (fino a un massimo di € 50.000) per spese ammissibili inferiori a € 100.000;
- 50% delle spese ammissibili (superiori a € 100.000) per spese ammissibili superiori a € 100.000 e fino a € 250.000.
b. Incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili
Se, invece, hai già un’impresa femminile e desideri svilupparla e consolidarla, avrai a disposizione due tipologie di agevolazioni: il contributo a fondo perduto e il finanziamento agevolato.
Ancora una volta, le agevolazioni sono articolate a seconda del tipo di beneficiario. Se la tua impresa:
- E’ costituita da meno di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto e in forma di finanziamento agevolato;
- E’ costituita da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse in relazione alle spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.
Spese ammissibili
Potrai richiedere l’agevolazione per sostenere progetti realtivi all’avvio e la costituzione di una nuova impresa femminile, oppure per il suo sviluppo e consolidamento, nei seguenti settori ammissibili:
- produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
- fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
- commercio e turismo.
Tieni a mente, tuttavia, che le iniziative dovranno essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni.
Anche le spese ammissibili dovranno essere:
- non superiori a € 250.000 per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile;
- non superiori a € 400.000 per lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili.
Sono considerate spese ammissibili anche spese relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale, personale dipendente ed esigenze di capitale circolante.
Ancora non conosciamo le date di apertura dei termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione, ma saranno definite a breve dal Ministero dello Sviluppo Economico con successivo provvedimento.
RAMSES GROUP NEWS n. 264 – 20 gennaio 2022
Dotazione finanziaria: 400 mln di euro
Che cos’è il Fondo Impresa Femminile 2022?
Si tratta di un fondo a sostegno dell’impresa femminile. Esso è stato istituito dall’articolo 1, comma 97, della Legge numero 178 del 30 dicembre 2020. I fondi iniziali previsti erano pari a 40 milioni di euro, volti a promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile. Senza dimenticare la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e la massimizzazione del contributo delle donne alla sviluppo economico e sociale del Paese.
Chi sono le destinatarie del Fondo Impresa Femminile?
Obiettivo del Fondo è sostenere le imprese femminili di qualsiasi dimensione, siano esse già costituite o da costituire, la cui sede legale e/o operativa sia sul territorio nazionale italiano. le agevolazioni previste si suddividono in due principali rami:
1- incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili
si fa riferimento in questo caso alle imprese femminili costituite da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Oppure le lavoratrici autonome con regolare partita IVA aperta da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Sono comprese anche le persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa femminile.
2- incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili
si fa riferimento in questo caso alle imprese femminili costituite da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Oppure alle lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.
In cosa consistono le agevolazioni del Fondo Impresa Femminile?
Le agevolazioni corrispondono a un contributo a fondo perduto o a un finanziamento agevolato (anche in combinazione tra essi). In generale, il finanziamento può avere una durata massima pari a 8 anni, a tasso zero e privo di forme di garanzia.
La tipologia e l’ammontare delle agevolazioni dipendono dal tipo di incentivi. Nello specifico:
1- incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili
è previsto solo ed esclusivamente il contributo a fondo perduto per un importo massimo pari a:
- 80% delle spese ammissibili, per un massimo di 50.000 euro in caso di costi ammissibili totali non superiori a 100.000 euro
- 50 % delle spese ammissibili, per un massimo di 250.000 euro in caso di costi ammissibili totali superiori a 100.000 euro
2- incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili
sono previste sia agevolazioni corrispondenti al contributo a fondo perduto, sia agevolazioni sotto forma di finanziamento agevolato. Nello specifico:
– imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, hanno diritto a una copertura dell’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto o finanziamento agevolato
– imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, hanno diritto a una copertura dell’80% delle spese ammissibili per spese di investimento. Per esigenze di capitale circolante, invece, si fa riferimento alla sola forma di contributo a fondo perduto
Quali sono le spese ammissibili?
Le spese ammissibili sono rappresentate da costi imputabili a:
- immobilizzazioni materiali e immateriali
- servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale
- personale dipendente
- esigenze di capitale circolante
pur sempre alle condizioni e nei limiti stabiliti dal decreto interministeriale.
A chi spetta il Fondo Impresa Donna 2022
Lo scopo del Fondo Impresa Donna 2022 ha lo scopo di incentivare l’imprenditoria femminile. Per tale motivo è rivolto a specifiche categorie di imprenditrici in grado di dimostrare il possesso dei requisiti richiesti.
Possono accedere al Fondo Impresa Donna anche le seguenti attività:
– società e cooperative di persone con almeno il 60% di donne socie
– imprese individuali la cui titolare è una donna
– società di capitale con quote e componenti del consiglio di amministrazione per almeno ⅔ di donne
– lavoratrici autonome
Possono beneficiare delle agevolazioni per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili, previste dal Capo III del decreto interministeriale 30 settembre 2021 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 296 del 14 dicembre 2021), che rende operativo il Fondo impresa femminile:- le imprese femminili, con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione;- le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione
Quali sono i requisiti?
Le imprese possono accedere al Fondo Impresa Donna 2022 predisponendo un programma di investimento, da realizzare entro 2 anni e con i seguenti tetti di spese ammissibili:
- 250.000 euro per le nuove imprese
- fino a 400.000 euro per quelle già esistenti
Esistono poi un’altra serie di requisiti, qui di seguito elencati:
- sede legale e/o operativa in Italia
- essere costituite da meno di un anno
- sono ammesse anche le persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione
- nel caso di lavoratrici autonome, l’apertura della partita Iva va presentata entro i 60 giorni dalla valutazione positiva della domanda
Quali sono i requisiti del progetto?
Il progetto deve essere presentato seguendo specifiche tecniche. Nello specifico, è obbligatorio riportare i seguenti dati:
- dati e profilo dell’impresa femminile richiedente
- descrizione dell’attività
- analisi del mercato e relative strategie
- aspetti tecnico-produttivi ed organizzativi
- aspetti economico-finanziari
Come si presenta la domanda?
Non sono state ancora definite nel dettaglio le modalità di presentazione della domanda al Fondo Impresa Femminile 2022. Molto probabilmente sarà Invitalia a determinare le modalità di accesso al fondo. Prevedendo così la compilazione per via telematica. Sarà la stessa Invitali a procedere con la valutazione delle domande, secondo l’ordine di presentazione e valutando specifici criteri.
Cosa
Sono ammissibili alle agevolazioni programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento delle imprese, nei seguenti settori:
– produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
– fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
– commercio e turismo.
Sono considerate ammissibili le spese relative a:
– immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;
– immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;
– servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
– personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
– esigenze di capitale circolante nel rispetto dei seguenti limiti:
(i) per le agevolazioni concesse per lo sviluppo di imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda, nel limite del 20% delle spese complessivamente ammissibili;
(ii) per le agevolazioni concesse per il rafforzamento delle imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda, nel limite del 25% delle medesime spese complessivamente ammissibili e, comunque, nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi 3 esercizi alla data di presentazione della domanda.
Le esigenze di capitale circolante devono essere coerenti con l’iniziativa e le agevolazioni possono essere utilizzate ai fini del pagamento delle seguenti voci di spesa: materie prime, sussidiarie, materiali di consumo; servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa; godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing; oneri per la garanzia richiesta per l’erogazione del contributo a titolo di anticipazione.
Attenzione: Le iniziative devono: – essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni; – prevedere spese ammissibili non superiori a 400.000 euro (al netto d’IVA). |
Come
Le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili, secondo la seguente articolazione:
– per le imprese femminili costituite da almeno 12 mesi e da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione: 50% dell’ammontare complessivo in forma di contributo a fondo perduto e, per il restante 50%, in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero;
– per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione:
(i) per le sole spese di investimento: 50% in forma di contributo a fondo perduto e per il restante 50% in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero;
(ii) per le esigenze di capitale circolante: nella forma del contributo a fondo perduto.
Attenzione: Alle imprese beneficiarie sono, altresì, erogati servizi di assistenza tecnico-gestionale, durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa, fino a un valore massimo complessivo non superiore a 5.000 euro per impresa. |
Quando
Con un successivo provvedimento ministeriale saranno indicati i termini di apertura per la presentazione delle domande attraverso cui richiedere i contributi.
esempi
CASO 1: IMPRESE FEMMINILI COSTITUITE DA ALMENO 12 MESI E DA NON PIÙ DI 36 MESI
Risparmio %
Si ipotizzi che impresa femminile costituita da 22 mesi sostenga spese per investimenti (macchinari, impianti ed attrezzature, immobilizzazioni immateriali, servizi in cloud) e spese di gestione per un totale di 94.000 euro.
Attraverso il Fondo impresa femminile sarà possibile ottenere un’agevolazione totale pari a 75.200 euro (94.000×80%), di cui:
– 37.600 euro (50%) sotto forma di contributo in conto capitale;
– 37.600 euro (50%) sotto forma di finanziamento a tasso zero.
Non considerando il risparmio sugli interessi del finanziamento, il risparmio corrisponde al contributo a fondo perduto richiesto.
Spesa sostenuta | Contributo a fondo perduto spettante | % di risparmio |
94.000 euro | 37.600 euro | 40% |
CASO 2: IMPRESE COSTITUITE DA OLTRE 36 MESI
Risparmio %
Si ipotizzi che impresa femminile costituita da 46 mesi sostenga le seguenti spese:
– spese per investimenti (macchinari, impianti ed attrezzature, immobilizzazioni immateriali, servizi in cloud) per un totale di 102.000 euro;
– spese di gestione per un totale di 12.000 euro.
Attraverso il Fondo impresa femminile sarà possibile ottenere un’agevolazione totale pari a 91.200 euro (114.000×80%), di cui:
(i) 81.600 euro (102.000×80%) per le sole spese di investimento, di cui 40.800 euro (50%) in forma di contributo a fondo perduto e € 40.800 (50%) in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero;
(ii) 9.6000 euro (12.000×80%) per le esigenze di capitale circolante, nella forma del contributo a fondo perduto.
Non considerando il risparmio sugli interessi del finanziamento, il risparmio corrisponde al contributo a fondo perduto richiesto (40.800+9.600).
Spesa sostenuta | Contributo a fondo spettante | % di risparmio |
114.000 euro | 50.400 euro | 44,21% |
Cosa finanzia il Fondo Impresa Donna
Il Fondo Impresa Donna consentirà di finanziare le spese relative a:
- l’acquisto di impianti e macchinari nuovi,
- i costi relativi a immobilizzazioni immateriali,
- servizi in cloud,
- le spese del personale dipendente (assunto dopo la data di presentazione della domanda),
- e le esigenze di capitale circolante.
Il finanziamento iniziale del Fondo Impresa Donna è pari a 40 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno altri 400 milioni di euro dal PNRR.
Le scadenze
L’apertura dei termini per la presentazione delle domande è attesa a breve.
“FONDO IMPRESA DONNA”: il Decreto del 14/12/2021 del MISE lo rende operativo
RAMSES GROUP NEWS n. 252 – 17 Dicembre 2021
Il Decreto del 14/12/2021 del MISE rende operativo il FONDO IMPRESA DONNA: Mancano, ora, solo le istruzioni su tempi e modalità di domanda per accedere ai nuovi strumenti a sostegno dell’imprenditoria femminile, contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati
L’apertura dei termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione saranno definite dal MISE con successivo provvedimento, con il quale saranno anche fornite le necessarie specificazioni per la corretta attuazione degli interventi
1. Imprese al femminile: aiuti a fondo perduto e a largo raggio
Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati alle imprese femminili che operano nei settori industria, artigianato, agroindustria, commercio, turismo e servizi. Saranno finanziabili beni strumentali, spese del personale e capitale circolante fino all’90% della spesa. È prevista una diversificazione delle misure e del mix di agevolazioni destinate alle imprese al femminile con sede legale e/o operativa ubicate su tutto il territorio nazionale a seconda dell’«anzianità» rispetto alla presentazione della domanda di agevolazione, come previsto dal decreto 30 settembre 2021 del Ministero dello sviluppo economico (in Gazzetta Ufficiale n. 296 del 14 dicembre 2021). A tal fine occorrerà distinguere tra le imprese costituite da almeno 12 mesi e quelle costituite da più di 12 mesi e fino a 36 mesi.
Domande senza limiti di scadenza che Invitalia valuterà secondo l’ordine cronologico di presentazione.
La dotazione complessiva delle misure è di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022.
Spese finanziabili
a) impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa;
b) immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;
c) servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
d) personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionale alla realizzazione dell’iniziativa agevolata;
e) esigenze di capitale circolante nel limite del 20% delle spese ammissibili per materie prime, sussidiarie, materiali di consumo, servizi necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa, spese di noleggio, canoni di leasing.
Per le imprese costituite da meno di 12 mesi sono previsti contributi a fondo perduto:
a) per i programmi che prevedono spese ammissibili non superiori a 100mila euro le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili e comunque per un importo massimo del contributo pari a 50mila euro (elevabile fino al 90% per donne in stato di disoccupazione che avviano una impresa individuale o un’attività di lavoro autonomo fermo restando il limite di importo dei 50mila);
b) per i programmi che prevedono spese ammissibili superiori a 100mila euro e fino a 250mila euro, le agevolazioni sono concesse fino a copertura del 50% delle spese ammissibili.
Per le imprese costituite:
a) da almeno 12 mesi e da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda, le agevolazioni sono concesse per il 50% dell’ammontare complessivo in forma di contributo a fondo perduto e, per il restante 50%, in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero, fino a copertura del 80% delle spese ammissibili;
b) da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda, ferma restando la copertura del 80% delle spese ammissibili, l’articolazione di contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato si applica alle sole spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.
I finanziamenti: hanno durata massima di 8 anni; sono a tasso zero e rimborsati dopo 12 mesi a dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate; non sono assistiti da forme di garanzia, fermo restando che i crediti nascenti dalla ripetizione delle agevolazioni erogate sono, comunque, assistiti da privilegio.
Limiti:
Le iniziative devono essere realizzate entro 24 mesi dalla trasmissione del provvedimento di concessione; prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000 euro al netto dell’Iva.
Gli aiuti per le imprese femminili
Contributi per imprese costituite da meno di 12 mesi | |
Programmi di spesa non superiori a 100.000 €: agevolazioni e fino all’ 80% (elevabile al 90%) delle spese e comunque fino a 50.000 € | |
Programmi che prevedono spese superiori a 100.000 € e fino a 250.000 €: agevolazioni fino a copertura del 50% delle spese ammissibili | |
Contributi e finanziamenti per imprese costituite da 12 a 36 mesi | |
Imprese costruite da almeno 12 mesi e da non più di 36 mesi: contributo a fondo perduto per il 50% della spesa; per il restante 50% finanziamento a tasso zero, fino all’80% della spesa | |
Imprese costituite da oltre 36 mesi: copertura dell’80% della spesa; il mix contributo e finanziamento agevolato si applica ale sole spese di investimento; per il capitale circolante sono concessi contributi a fondo perduto |
Fonte Italia oggi
2. Fondo Impresa Donna: contributi e finanziamenti per l’imprenditoria femminile
Fondo Impresa Donna, decreto in GU: 40 milioni per incentivare l’imprenditoria femminile ed ulteriori risorse dal PNRR.
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale (la n. 296 del 14 dicembre 2021) il Decreto 30 settembre 2021 del Ministero dello Sviluppo Economico recante le modalità di intervento del Fondo a sostegno dell’impresa femminile e la ripartizione delle risorse.
Si tratta del decreto che rende operativo il Fondo Impresa Donna per gli investimenti ed i servizi a sostegno dell’imprenditorialità femminile attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.
Il Fondo Impresa femminile
L’obiettivo della misura, prevista dalla Legge di Bilancio dello scorso anno ed ora operativo – istituita con un plafond iniziale di 40 milioni di euro per gli anni 2021 e 2022 – è quello di promuovere la partecipazione delle donne al mondo d’impresa supportandole nell’avvio di nuove attività imprenditoriali, nella realizzazione di progetti innovativi e nella promozione di business già avviati.
Gli interventi del Fondo impresa femminile sono articolati in:
- incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese;
- incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese;
- promozione e formazione su imprenditoria femminile.
Le agevolazioni sono concesse con procedimento a sportello. Le domande devono essere trasmesse per via telematica tramite Invitalia.
L’apertura dei termini sarà stabilita con successivo provvedimento.
Contributi per avvio impresa
Previsto un contributo a fondo perduto per le imprese femminili con sede legale e/o operativa in Italia, costituite da meno di 12 mesi alla data della domanda, per:
- programmi che prevedono spese ammissibili fino a 100mila euro, con copertura all’80% (elevabile al 90% per le disoccupate che si mettono in proprio)
- ed un importo massimo del contributo di 50mila euro;
- programmi che prevedono spese ammissibili tra 100mila e 250mila euro, con copertura al 50%.
Sono ammissibili programmi (fino a 250mila euro) di avvio (entro 2 anni dal contributo) di una nuova impresa femminile relativi alla produzione di beni nei settori industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli; alla rnitura di servizi in qualsiasi settore; al commercio e turismo.
Incentivi per sviluppo e consolidamento
Sono ammissibili alle agevolazioni programmi di investimento per lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili nei medesimi settori, da realizzarsi entro 24 mesi dall’erogazione del beneficio, con spesa massima di 400mila euro:
- per imprese costituite tra 12 e 36 mesi, metà agevolazione in forma di contributo a fondo perduto e metà in forma di finanziamento a tasso zero con copertura all’80% delle spese ammissibili;
- per le imprese costituite da oltre 36 mesi, l’articolazione in fondo perduto e finanziamento si applica alle sole spese di investimento, le le esigenze di capitale circolante si eroga un contributo a fondo perduto.
Fonte PMI.IT
3. MISE. Fondo Impresa Donna: Finanziamento a tasso agevolato e contributo a fondo perduto per sostenere la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili
AREA GEOGRAFICA Italia
SETTORI DI ATTIVITÀ Turismo, Servizi/No Profit, Industria, Commercio, Artigianato, Agroindustria/Agroalimentare
BENEFICIARI Micro Impresa, PMI, Persona fisica
SPESE FINANZIATE Digitalizzazione, Consulenze/Servizi, Opere edili e impianti, Avvio attività / StartUp, Attrezzature e macchinari
AGEVOLAZIONE: Contributo a fondo perduto, Finanziamento a tasso agevolato
PROSSIMA APERTURA In fase di attivazione
DESCRIZIONE COMPLETA DEL BANDO
IL PRESENTE DECRETO DISCIPLINA LE MODALITA’ DI AZIONE DEL FONDO IMPRESA FEMMINILE, AL FINE DI REALIZZARE LA PROMOZIONE E SOSTEGNO ALL’AVVIO E AL RAFFORZAMENTO DELL’IMPRENDITORIA FEMMINILE, NONCHE’ DI SVILUPPO DEI VALORI IMPRENDITORIALI PRESSO LA POPOLAZIONE FEMMINILE E DI MASSIMIZZAZIONE DEL CONTRIBUTO ALLA CRESCITA ECONOMICA E SOCIALE DEL PAESE DA PARTE DELLE DONNE.
Per l’attuazione degli obiettivi di promozione e sostegno stabiliti dalla legge, gli interventi del Fondo impresa femminile sono articolati nelle seguenti linee di azione:
a) incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili;
b) incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili;
c) azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile.
Il piano di attività del punto c) verrà attuato da Invitalia, secondo modalità concordate con il Ministero.
Soggetti beneficiari
Disciplina in materia di aiuti di Stato Applicabile
Le agevolazioni sono concesse in caso di imprese:
- non quotate
- di micro e piccola dimensione
- costituite e iscritte al registro delle imprese da non più di cinque anni alla data di presentazione della domanda. Per le lavoratrici autonome non soggette all’obbligo di iscrizione al registro delle imprese, il periodi di cinque anni è considerato a partire dal momento di avvio dell’attività libero professionale, con apertura della Partita Iva
- che non hanno rilevato l’attività di un’altra impresa; non hanno distribuito utili; non siano costituite a seguito di fusione.
Incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili
Possono accedere al Fondo e beneficiare delle agevolazioni le imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione e iscritte nel registro delle imprese.
Tra i requisiti necessari ci sono l’essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie, non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea, aver restituito agevolazioni godute per le quali è stato disposto dal MISE un ordine di recupero.
Sono ammesse, inoltre, le lavoratrici autonome, in possesso della partita IVA, aperta da meno di dodici mesi alla data di invio dell’istanza di sussidio, fatta salvo l’avvenuta iscrizione all’ordine professionale di riferimento.
Solo per il capitolo ‘nascita’, possono presentare domanda anche le persone fisiche che intendono costituire una impresa femminile.
Tipologia di interventi ammissibili
Incentivi per la nascita delle imprese femminili
Sono ammissibili le agevolazioni previste dal presente capo le iniziative che prevedono programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile, relativi:
a) alla produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
b) alla fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
c) al commercio e turismo.
Le iniziative devono:
a) essere realizzate entro ventiquattro mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni controfirmato dall’impresa femminile beneficiaria, pena la revoca delle agevolazioni concesse. Sulla base di motivata richiesta dell’impresa, il Soggetto gestore puo’ autorizzare una proroga non superiore a sei mesi;
b) prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000,00 euro al netto d’I.V.A.
Sono ammissibili le spese relative a:
- immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purche’ coerenti e funzionali all’attivita’ d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;
- immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attivita’ oggetto dell’iniziativa agevolata;
- servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
- personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazionedella domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
- esigenze di capitale circolante nel limite del 20% (venti per cento) delle spese complessivamente ritenute ammissibili.
Alle imprese beneficiarie delle agevolazioni di cui al presente capo, sono, altresi’, erogati servizi di assistenza tecnico-gestionale, durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa fino a un valore massimo complessivo non superiore a 5.000,00 (cinquemila/00) euro per impresa.
Incentivi per lo sviluppo delle imprese femminili
Sono ammissibili le iniziative che prevedono programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento di imprese femminili nei seguenti settori:
a) produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
b) fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
c) commercio e turismo.
Le iniziative devono essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni controfirmato dall’impresa femminile.
Le spese ammissibili non devono essere superiori a 400.000,00 euro al netto d’IVA.
Sono ammissibili le spese relative a:
- immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purche’ coerenti e funzionali all’attivita’ d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attivita’ oggetto dell’iniziativa agevolata servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
- personale dipendente
- esigenze di capitale circolante.
Progetti per la diffusione della cultura imprenditoriale e l’orientamento
Il fondo per l’impresa femminile, sostiene le seguenti azioni e iniziative:
a) promozione del valore dell’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle Università
b) iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra le donne
c) iniziative di orientamento e formazione verso percorsi di studio nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche
d) iniziative di sensibilizzazione verso professioni tipiche dell’economia digitale
e) azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile di impresa e promuovere i programmi finanziati ai sensi del presente decreto.
Le azioni e le iniziative sono definite sulla base di un piano di attività predisposto da Invitalia.
Entità e forma dell’agevolazione
La dotazione finanziaria a disposizione della misura, pari a 20.000.000,00 di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, in via di prima applicazione, è così ripartita:
- agli interventi relativi alla nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili sono destinati 33.800.000,00 euro;
- per gli interventi di diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile ci sono 6.200.000,00 euro;
- una quota parte della dotazione finanziaria del primo punto, pari al 4% iva inclusa, è destinata all’esecuzione della convenzione tra il MISE e Invitalia.
Il primo punto dell’elenco, a sua volta, vede una ripartizione su due assi:
- 8.200.000,00 euro destinati alle azioni per l’avvio di nuove imprese. Nell’ambito della predetta dotazione è costituita una riserva pari al 60% delle risorse in favore delle imprese femminili costituite in forma di impresa individuale o di lavoratrice autonoma. Le risorse che, entro dodici mesi dalla data di apertura dei termini per la presentazione delle domande, risultino inutilizzate per le agevolazioni concesse nell’ambito di tale riserva, rientrano nella dotazione complessiva della medesima linea di intervento;
- 25.600.000,00 euro è destinato agli interventi di sviluppo e consolidamento delle imprese femminili.
Incentivi per la nascita delle imprese femminili
Le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributo a fondo perduto, secondo la seguente articolazione:
- Per i programmi che prevedono spese ammissibili non superiori a 100.000,00 euro, le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili e comunque per un importo massimo del contributo pari a 50.000,00 euro.
- Per i programmi che prevedono spese ammissibili superiori a 100.000,00 euro e fino a 250.000,00 euro, le agevolazioni sono concesse fino a copertura del 50% delle spese ammissibili.
Incentivi per lo sviluppo delle imprese femminili
Le agevolazioni sono concesse secondo la seguente articolazione:
- per le imprese femminili costituite da almeno 12 mesi e da non più di 36 mesi dalla data di presentazione della domanda, le agevolazioni sono concesse per il 50% dell’ammontare complessivo in forma di contributo a fondo perduto e per il restante 50% in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero, fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili;
- per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda, ferma restando la copertura del 80% delle spese ammissibili indicate al punto precedente, l’articolazione di contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato prevista dal medesimo punto si applica alle sole spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante sono agevolate nella forma di contributo a fondo perduto.
I finanziamenti agevolati:
- hanno una durata massima di 8 anni
- sono a tasso zero
- sono rimborsati, dopo 12 mesi a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione
- non sono assistiti da forme di garanzia.
Scadenza
In fase di attivazione. Le agevolazioni per la nascita e sviluppo delle imprese femminili sono concesse fino all’esaurimento dei fondi disponibili.
Fonte Rete agevolazioni
4. FONDO IMPRESA DONNA: CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO E FINANZIAMENTI PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE
Accessibili nuovi strumenti a sostegno dell’imprenditoria femminile: dai contributi a fondo perduto ai finanziamenti. Gli incentivi sono finalizzati sia alla nascita di nuove aziende che allo sviluppo e al consolidamento di quelle esistenti. I dettagli nel decreto MISE che lo rende operativo.
Fondo Impresa Donna al via: il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che lo rende operativo è arrivato in Gazzetta Ufficiale il 14 dicembre, a un passo dalla scadenza dettata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in cui rientra.
Mancano, ora, solo le istruzioni su tempi e modalità di domanda per accedere ai nuovi strumenti a sostegno dell’imprenditoria femminile, contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.
Si parte, infatti, con una dotazioni iniziale di 40 milioni di euro prevista dalla Legge di Bilancio 2021 che lo ha istituito, a cui si aggiungeranno ulteriori 400 milioni di euro previsti dal PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che tra i vari obiettivi si propone un aumento di 4 punti percentuali dell’occupazione femminili.
Gli incentivi sono finalizzati sia alla nascita di nuove aziende che allo sviluppo e al consolidamento di quelle esistenti.
Ed è direttamente il testo del Decreto MISE a stabilire i contorni della platea di donne potenziali beneficiarie dando la definizione di impresa femminile.
Rientrano in questa categorie i soggetti a prevalente partecipazione femminile:
- società cooperativa e società di persone in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60 per cento dei componenti la compagine sociale;
- società di capitale le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne;
- impresa individuale la cui titolare è una donna;
- lavoratrice autonoma.
Fondo Impresa Donna, contributi a fondo perduto per le nuove iniziative di imprenditoria femminile
Il Fondo Impresa Donna prevede formule di incentivi diversi in base alla data di costituzione dell’azienda.
Per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile nell’ambito della produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli, della fornitura di servizi, del commercio e del turismo è possibile accedere a contributi a fondo perduto a copertura di una parte delle spese ammissibili.
Spese ammissibili | Importo massimo | Copertura massima |
Non superiori a 100.000,00 euro | 50.000 euro | 80 per cento, 90 per cento per le donne in stato di disoccupazione che avviano una impresa individuale o un’attività di lavoro autonomo |
Superiori a 100.000 euro e fino a 250.000 euro | – | 50 per cento |
Possono rientrare nel programma di investimento le seguenti voci:
- immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;
- immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
- personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
- esigenze di capitale circolante nel limite del 20 per cento delle spese complessivamente ritenute ammissibili, coerenti con l’iniziativa e per il pagamento di:
- materie prime, sussidiarie, materiali di consumo;
- servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
- godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing;
- oneri di garanzia.
Per realizzare le iniziative si hanno a disposizione 24 mesi di tempo dalla data di concessione delle agevolazioni.
Alle beneficiarie spettano anche servizi di assistenza tecnico-gestionale per un valore massimo di 5.000 euro.
Importo | Servizi |
3.000 euro | Assistenza tecnica sulle agevolazioni e trasmissione di competenze specialistiche e strategiche per il miglior esito delle iniziative finanziate da parte di Invitalia |
2.000 euro | Copertura del 50 per cento l’acquisto di servizi specialistici, di importo non inferiore a 4.000,00 euro, di marketing e comunicazione |
Le imprese femminili che hanno intenzione di richiedere i contributi a fondo perduto devono rispettare i seguenti requisiti:
- avere una sede legale e/o operativa su tutto il territorio nazionale o la disponibilità di questa;
- essere costituite da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione;
- essere regolarmente costituite e iscritte nel registro delle imprese;
- essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
- non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
- aver restituito agevolazioni godute per le quali è stato disposto dal Ministero un ordine di recupero.
Come specifica il decreto, le lavoratrici autonome “devono essere in possesso unicamente della partita I.V.A., aperta da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, fatti salvi l’avvenuta iscrizione all’ordine professionale di riferimento, ove necessaria per l’esercizio dell’attività professionale interessata, nonché il possesso degli ulteriori requisiti”.
Anche per le persone fisiche c’è la possibilità di beneficiare delle agevolazioni, a patto che sia possibile documentare l’avvio dell’attività.
APPROFONDIMENTO: Fondo impresa donna, contributi a fondo perduto e finanziamenti per l’imprenditoria femminile
Diverse sono, poi, le agevolazioni del Fondo Impresa Donna riconosciute alle imprese costituite da più di 12 mesi o alle lavoratrici autonome con una partita IVA aperta da più di 12 mesi per lo sviluppo o il consolidamento della propria attività che presentano anche tutti gli altri requisiti richiesti.
In questo caso le spese ammissibili possono arrivare fino a 400.000 euro e riguardare:
- immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;
- immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;
- servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
- personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
- esigenze di capitale circolante per:
- materie prime, sussidiarie, materiali di consumo;
- servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
- godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing;
- oneri di garanzia.
I benefici consistono in parte in contributi a fondo perduto e in parte in finanziamenti agevolati con le seguenti caratteristiche:
- con una durata massima di otto anni;
- a tasso zero;
- vengono rimborsati, dopo dodici mesi a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno;
- non sono assistiti da forme di garanzia.
Tipologia di impresa femminile | Contributi a fondo perduto | Finanziamento agevolato | Copertura delle spese | Limite delle esigenze di capitale circolante |
Costituita da almeno 12 mesi a non più di 36 mesi | 50 per cento | 50 per cento | 80 per cento | 20 per cento |
Costituita da oltre 36 mesi | 50 per cento | 50 per cento | 80 per cento delle spese di investimento | 25 per cento |
In questo ultimo caso, il 25 per cento delle spese complessivamente ammissibili e, comunque, nella misura massima dell’80 per cento della media del circolante degli ultimi tre esercizi alla data di presentazione della domanda è coperto da un contributo a fondo perduto.
Anche in questo caso accanto tra i benefici ci sono anche a disposizione servizi di assistenza tecnico-gestionale per un valore massimo di 5.000 euro.
Importo | Servizi |
3.000 euro | Assistenza tecnica sulle agevolazioni e trasmissione di competenze specialistiche e strategiche per il miglior esito delle iniziative finanziate da parte di Invitalia |
2.000 euro | Copertura del 50 per cento l’acquisto di servizi specialistici, di importo non inferiore a 4.000,00 euro, di marketing e comunicazione |
L’accesso agli incentivi del Fondo Impresa Donna segue una procedura valutativa a sportello e le richieste dovranno essere inviate tramite la procedura online che sarà attiva sul portale Invitalia.
Tutti i dettagli nel testo integrale del decreto MISE pubblicato in GU il 14 dicembre 2021 Modalità d’intervento del Fondo a sostegno dell’impresa femminile e ripartizione delle relative risorse finanziarie
Fonte INFORMAZIONE FISCALE
5. Fondo Impresa Donna: come funzionano gli incentivi per l’imprenditoria femminile
Atteso da oltre otto mesi, il Fondo a sostegno dell’impresa femminile ha finalmente regole e procedure. Il decreto attuativo, che in base alla legge di Bilancio 2021 doveva essere emanato entro marzo, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 dicembre 2021.
Il provvedimento disciplina le modalità di azione del Fondo, al fine di realizzare gli obiettivi, stabiliti dalla legge, di promozione e sostegno all’avvio e al rafforzamento dell’imprenditoria femminile, nonché di sviluppo dei valori imprenditoriali presso la popolazione femminile e di massimizzazione del contributo alla crescita economica e sociale del Paese da parte delle donne.
Come funziona il Fondo Impresa Donna
Gli interventi del Fondo Impresa Donna sono articolati in tre linee di azione:
- incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili;
- incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili;
- azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile.
Possono accedere al Fondo e beneficiare delle agevolazioni le imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione e iscritte nel registro delle imprese.
Tra i requisiti necessari ci sono l’essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie, non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea, aver restituito agevolazioni godute per le quali è stato disposto dal MISE un ordine di recupero.
Sono ammesse, inoltre, le lavoratrici autonome, in possesso della partita IVA, aperta da meno di dodici mesi alla data di invio dell’istanza di sussidio, fatta salvo l’avvenuta iscrizione all’ordine professionale di riferimento.
Solo per il capitolo ‘nascita’, possono presentare domanda anche le persone fisiche che intendono costituire una impresa femminile.
In tal caso, l’ammissione alle agevolazioni è subordinata alla trasmissione della documentazione necessaria a dimostrare l’avvenuta costituzione dell’impresa – o in caso di avvio di attività libero professionali l’apertura della partita IVA – entro sessanta giorni dalla comunicazione dell’esito positivo della valutazione inviata da Invitalia, in qualità di soggetto gestore.
Per entrambi gli incentivi – ‘nascita’ e ‘consolidamento e sviluppo’ – sono ammesse attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo con programmi di investimento da realizzare entro due anni il cui tetto di spese ammissibili è fissato a:
- 250mila euro per le nuove imprese;
- 400mila per quelle già esistenti.
Per quanto riguarda il capitolo ‘diffusione della cultura’, invece, il Fondo sostiene un ampio ventaglio di iniziative. Dalla promozione del valore dell’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle università, alla diffusione della cultura imprenditoriale tra le donne, passando per l’orientamento verso percorsi di studio nelle materie STEM, fino alla sensibilizzazione verso professioni tipiche dell’economia digitale e alle azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa.
Quali sono gli incentivi all’imprenditoria femminile
Guardando agli incentivi per la nascita delle imprese femminili, le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributo a fondo perduto, secondo la seguente articolazione:
- per i programmi che prevedono spese ammissibili non superiori a 10mila euro, è prevista una copertura dell’80% delle spese ammissibili – elevata al 90% solo nel caso di donne disoccupate che avviano un’impresa individuale o un’attività di lavoro autonomo – e comunque per un importo massimo del contributo pari a 50mila euro;
- per i programmi che prevedono spese ammissibili oltre i 100mila e fino a 250mila euro, le agevolazioni sono concesse fino a copertura del 50% delle spese ammissibili.
Relativamente allo sviluppo e al consolidamento delle imprese femminili, gli aiuti variano in base all’anzianità delle realtà aziendali. Nello specifico:
- per le imprese femminili costituite da almeno dodici e da non più di trentasei mesi, le agevolazioni sono concesse per il 50% dell’ammontare complessivo in forma di contributo a fondo perduto e, per il restante 50%, in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero, fino a copertura del 80% delle spese ammissibili;
- per le imprese femminili costituite da oltre trentasei mesi, ferma restando la copertura del 80% delle spese ammissibili di cui sopra, l’articolazione di contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato prevista dal punto precedente si applica alle sole spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.
I finanziamenti agevolati sono “a tasso zero”, hanno una durata massima di otto anni, non sono assistiti da forme di garanzia e sono rimborsati dopo dodici mesi a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno.
Durante il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa, le imprese possono beneficiare anche dei servizi di assistenza tecnico-gestionale fino a un valore massimo complessivo non superiore ai 5mila euro.
Nello specifico, 3mila euro sono erogati da Invitalia per fornire assistenza tecnica sulle agevolazioni e trasferire competenze specialistiche strategiche, mentre i restanti 2mila sotto forma di voucher, all’impresa beneficiaria che ne faccia istanza, a copertura del 50% del costo per l’acquisto di servizi specialistici, di importo non inferiore a 4mila euro, acquisiti da soggetti terzi esperti e qualificati in attività di marketing e comunicazione.
Bandi e contributi per le donne – Le risorse a disposizione del Fondo Impresa Donna
La dotazione finanziaria a disposizione della misura, pari a 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, in via di prima applicazione, è così ripartita:
- agli interventi relativi alla nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili sono destinati 33,8 milioni di euro;
- per gli interventi di diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile ci sono 6,2 milioni di euro;
- una quota parte della dotazione finanziaria del primo punto, pari al 4% iva inclusa, è destinata all’esecuzione della convenzione tra il MISE e Invitalia.
Il primo punto dell’elenco, a sua volta, vede una ripartizione su due assi:
- 8,2 milioni di euro destinati alle azioni per l’avvio di nuove imprese. Nell’ambito della predetta dotazione è costituita una riserva pari al 60% delle risorse in favore delle imprese femminili costituite in forma di impresa individuale o di lavoratrice autonoma. Le risorse che, entro dodici mesi dalla data di apertura dei termini per la presentazione delle domande, risultino inutilizzate per le agevolazioni concesse nell’ambito di tale riserva, rientrano nella dotazione complessiva della medesima linea di intervento;
- 25,6 milioni di euro è destinato agli interventi di sviluppo e consolidamento delle imprese femminili.
Infine, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha previsto di incrementare le risorse del Fondo – nell’ambito della Missione 5 “Inclusione e coesione”, Componente 1, Investimento 1.2 “Creazione di imprese femminili” – cui vengono complessivamente destinati 400 milioni di euro.
Quando fare domande di contributo
Le agevolazioni saranno concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello.
Le domande di agevolazione devono essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione in un’apposita sezione del sito di Invitalia.
L’apertura dei termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione saranno definite dal MISE con successivo provvedimento, con il quale saranno anche fornite le necessarie specificazioni per la corretta attuazione degli interventi.
Consulta il decreto del 30 settembre 2021, Gazzetta Ufficiale n. 296 del 14 dicembre 2021
Fonte F.A.S.I.
6. MISE: lanciato il Fondo impresa femminile
È stato pubblicato in gazzetta ufficiale il decretro del Ministero dello sviluppo economico (MISE) che rende operativo il Fondo impresa femminile.
La misura ha l’obiettivo di incoraggiare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese, sostenendo le loro competenze e creatività per avviare nuove attività imprenditoriali e realizzare progetti innovativi, grazie a dei contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.
Il Fondo è istituito con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro ed è incluso nelle linee di intervento del MISE nel PNRR, che prevede 400 milioni di euro a supporto dell’imprenditoria femminile.
Nello specifico, il Fondo è rivolto a imprese femminili di qualsiasi dimensione e lavoratrici autonome, che potranno beneficiare delle seguenti tipologie di incentivi:
- incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili
- incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili.
Inoltre, il Fondo sostiene azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile che si svolgerà attraverso iniziative per la promozione del valore dell’imprenditoria femminile in università e scuole.
Le agevolazioni saranno concesse ai seguenti settori:
- produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli
- fornitura di servizi, in qualsiasi settore
- commercio e turismo.
Le agevolazioni saranno assegnate con una procedura valutativa a sportello.
Fondo impresa femminile – Avviso
È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 296 del 14 dicembre 2021, il decreto interministeriale 30 settembre 2021 che disciplina le modalità di intervento del Fondo a sostegno dell’impresa femminile istituito dall’articolo 1, comma 97, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (Legge di bilancio per il 2021) al fine di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese.
Cos’è
Il Fondo a sostegno dell’impresa femminile è stato istituito dall’articolo 1, comma 97, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023”), con una dotazione di 40 milioni di euro, al fine di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese.
Il Fondo è istituito nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, che si avvale, in qualità di Soggetto gestore, dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia.
A chi si rivolge
Il Fondo è volto a sostenere imprese femminili (intese come imprese a prevalente partecipazione femminile e lavoratrici autonome) di qualsiasi dimensione, con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, già costituite o di nuova costituzione, attraverso la concessione di agevolazioni nell’ambito di una delle due seguenti linee di azione:
- incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili;
- incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili.
In particolare, possono beneficiare degli “incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili” di cui alla precedente lettera a), le imprese femminili costituite da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, e le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Possono presentare domanda, inoltre, le persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa femminile.
Possono beneficiare degli “incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili” di cui alla precedente lettera b), le imprese femminili costituite da almeno dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, e le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da almeno dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione
Il Fondo sostiene, inoltre, azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile, attuate dal Soggetto gestore, sulla base di un piano di attività condiviso con il Ministero, attraverso iniziative per la promozione del valore dell’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle università, per la diffusione di cultura imprenditoriale tra le donne, di orientamento e formazione verso percorsi di studio nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, di sensibilizzazione verso professioni tipiche dell’economia digitale e attraverso azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa e promuovere i programmi finanziati dal Fondo stesso.
Cosa finanzia
Le agevolazioni sono concesse a fronte di programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile ovvero per lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, nei seguenti settori:
- produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
- fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
- commercio e turismo.
Le iniziative devono, inoltre:
- essere realizzate entro ventiquattro mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni;
- prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000,00 euro al netto d’IVA per i programmi di investimento che prevedono la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile, ovvero non superiori a 400.000 euro al netto d’IVA per i programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento di imprese femminili.
L’agevolazione
Le agevolazioni sono concesse ai sensi e nei limiti dell’articolo 22 (“Aiuti alle imprese in fase di avviamento”) del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione (Regolamento GBER) ovvero, per le imprese che non soddisfino le condizioni dei cui al predetto articolo 22 del Regolamento GBER, ai sensi del Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione (Regolamento «de minimis») e assumono la forma del contributo a fondo perduto e del finanziamento agevolato, anche in combinazione tra loro.
Il finanziamento, della durata massima di 8 anni, è a tasso zero e non è assistito da forme di garanzia.
La forma e la misura delle agevolazioni sono articolate in funzione delle linee di azione e dell’ammontare delle spese ammissibili previste nei programmi di investimento. In particolare:
- per gli incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili, le agevolazioni assumono la sola forma del contributo a fondo perduto per un importo massimo pari a:
- 80% delle spese ammissibili e comunque fino a euro 50.000,00, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili non superiori a euro 100.000,00;
- 50% delle spese ammissibili, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili superiori a euro 100.000,00 e fino a euro 250.000,00;
- per gli incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili, le agevolazioni assumono la forma sia del contributo a fondo perduto sia del finanziamento agevolato e sono articolate come di seguito indicato:
- per le imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto e in forma di finanziamento agevolato;
- per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse come al punto precedente in relazione alle spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.
Costituiscono spese ammissibili alle predette agevolazioni le spese relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale, personale dipendente ed esigenze di capitale circolante, alle condizioni e nei limiti stabiliti dal decreto interministeriale.
In aggiunta a tali agevolazioni, per le imprese beneficiarie sono previsti servizi di assistenza tecnico-gestionale, fino all’importo massimo di 5.000,00 euro per impresa fruibile in parte attraverso servizi erogati dal Soggetto gestore, in parte in forma di voucher per l’acquisto di servizi specialistici presso terzi.
Termini e modalità di presentazione delle domande
Le agevolazioni sono concesse con una procedura valutativa a sportello.
Le domande di agevolazione devono essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica che sarà messa a disposizione in un’apposita sezione del sito internet del Soggetto gestore, www.invitalia.it
L’apertura dei termini, le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione saranno definite dal Ministero dello sviluppo economico con successivo provvedimento, con il quale saranno, altresì, fornite le necessarie specificazioni per la corretta attuazione degli interventi.
Normativa
- Decreto interministeriale 30 settembre 2021 (pdf)
- Articolo 1, commi da 97 a 103, della legge n. 178 del 30 dicembre 2020 (Legge di bilancio per il 2021)
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SCHEDA di APPROFONDIMENTO
BANDO IMPRENDITORIA FEMMINILE “FONDO IMPRESA DONNA”
RAMSES GROUP NEWS n. 248 – 3 Dicembre 2021
IL BANDO PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE “FONDO IMPRESA DONNA” HA COME OBIETTIVO QUELLO DI INCENTIVARE LA PARTECIPAZIONE DELLE DONNE AL MONDO DELLE IMPRESE, SUPPORTANDO LE LORO COMPETENZE E CREATIVITÀ PER L’AVVIO DI NUOVE ATTIVITÀ IMPRENDITORIALI E LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI INNOVATIVI, ATTRAVERSO CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO E FINANZIAMENTI AGEVOLATI.
Fondo Impresa Donna: 40 milioni di euro destinati allo sviluppo di nuove imprese femminili
Firmato il decreto interministeriale che definisce le procedure del Fondo Impresa Donna, confermando i primi 40 milioni di euro, dei 400 milioni previsti dal PNRR, da destinare alle misure dedicate alle imprese femminili.
L’intervento dedicato all’imprenditoria femminile offrirà sia contributi a fondo perduto che finanziamenti agevolati, si attende il provvedimento di Invitalia con le specifiche attuative per conoscere le modalità per l’invio della domanda.
La misura prevista dal PNRR ha lo scopo di favorire l’aumento della partecipazione delle donne al mondo del lavoro e si prefigge di:
- rimodulare gli attuali sistemi di sostegno all’imprenditoria femminile per aumentare la loro efficacia;
- agevolare la realizzazione di progetti imprenditoriali già stabiliti e operanti;
- supportare le startup femminili attraverso attività di mentoring e assistenza tecnico-manageriale;
- creare con una mirata attività comunicativa un clima favorevole all’imprenditorialità femminile.
Cos’è il Fondo Impresa Donna
L’obiettivo del Fondo Impresa Donna è quello di incentivare le donne ad entrare nel mondo delle imprese, supportando le loro competenze e creatività per l’avvio di nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi.
L’intervento proposto dal MISE fa parte della Missione 5 “Inclusione e coesione” prevista dal PNRR e una dotazione finanziaria totale di 400 milioni di euro.
Il Fondo Impresa Donna garantirà il finanziamento di iniziative imprenditoriali attraverso strumenti già esistenti come Nuove Imprese a Tasso Zero (NITO), rivolto alle ragazze che vogliono fare impresa e Smart&Smart
per le start up altamente innovative.
In cosa consiste l’aiuto previsto dal Fondo per l’imprenditoria femminile
Sono previsti aiuti sia per la nascita dell’impresa che per il consolidamento di quelle esistenti. Nel primo caso sono previsti contributi a fondo perduto fino a un massimo di 100.000 € di spese, per coprire l’80% dei costi, fino ad importo massimo di 50.000 €.
In caso di donne disoccupate la copertura prevista sale al 90% della spesa. Se il progetto prevede spese oltre il limite dei 100.000 € e fino ai 250.000 €, la copertura scende al 50%.
Per il consolidamento delle imprese invece sono previsti:
- per le imprese costituite da meno di un anno e fino a massimo 3 anni: incentivo pari al 50% a fondo perduto e per l’altro 50% come finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, fino all’80% delle spese ammissibili;
- per le imprese con più di 3 anni:
- contributi a fondo perduto per le spese di capitale circolante;
- finanziamento agevolato per le spese di investimento;
- voucher fino a 5.000 € per impresa per in assistenza tecnica e di gestione dell’impresa (di questi, 3.000 € sono per i servizi Invitalia).
Gli incentivi del Fondo Impresa Donna sono cumulabili con altri aiuti di Stato.
Beneficiari del Fondo Impresa Donna
Gli aiuti del Fondo Impresa Donna possono essere richiesti da lavoratrici autonome e imprese operanti nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo, con i seguenti requisiti:
- cooperative e società di persone con almeno il 60% di donne socie;
- società di capitale con quote e componenti di cda per almeno due terzi di donne;
- imprese individuali la cui titolare è una donna.
Si attende la pubblicazione del provvedimento attuativo di Invitalia che definisce le modalità di presentazione delle domande, seguiranno aggiornamenti.
Fonte Gruppo d.b. consulting
SCHEDA
BENEFICIARI
Il Fondo Impresa Donna è destinato alle imprese femminili nascenti o già esistenti, in particolare si rivolge a:
- cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie .
- società di capitale con quote e componenti del CDA per almeno due terzi di donne , sempre con il vincolo dell´assenza di condanne definitive per i reati che comportano esclusione degli appalti pubblici;
- imprese individuali la cui titolare è una donna
- lavoratrici autonome che presentano l’apertura della Partita IVA entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda.
- persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione.
I legali rappresentanti o amministratori non devono essere stati condannati con sentenza definitiva per reati che costituiscono motivo di esclusione dagli appalti;
Nel caso di una società, cooperativa, società di capitale o impresa individuale costituita da meno di un anno, la sede legale o operativa dell’impresa deve essere collocata in Italia.
Sono ammesse alle richieste le attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo
INTERVENTI AMMISSIBILI
Sono ammissibili a questa norma:
- Investimenti per l’avvio dell’attività e il rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale delle imprese femminili, con specifica attenzione ai settori dell´alta tecnologia.
- Programmi e iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra la popolazione femminile e programmi di formazione e orientamento verso materie e professioni in cui la presenza femminile va adeguata alle indicazioni di livello europeo e nazionale, con iniziative per promuovere il valore dell´impresa femminile nelle scuole e nelle Università. Inoltre si punta all’orientamento e formazione verso percorsi di studio STEM e verso professioni tipiche dell´economia digitale, nonché a tutte le azioni di comunicazione volte a diffondere la cultura femminile d´impresa e promuovere i programmi finanziati
SPESE AMMISSIBILI
- impianti, macchinari e attrezzature nuove di fabbrica; immobilizzazioni immateriali;
- servizi cloud per la gestione aziendale;
- personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato nell’iniziativa agevolata.
AGEVOLAZIONE
Nuove imprese:
- Contributo a fondo perduto che entro spese ammissibili di 100.000 euro, copre l’80% fino a un massimo di 50.000 euro. Per le donne disoccupate la percentuale massima di copertura sale al 90%;
- Contributo a fondo perduto che entro spese ammissibili superiori a 100.000 euro e fino a 250.000 euro, copre il 50% delle spese ammissibili.
Imprese già esistenti:
- per le imprese costituite da almeno un anno e massimo 3 anni, le agevolazioni possono essere per il 50% come contributo a fondo perduto e per un altro 50% come finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, per coprire fino all’80% delle spese ammissibili. Il tetto massimo è di 400.000 euro;
- per le aziende che hanno più di 3 anni le spese di capitale circolante sono agevolate solo con il contributo a fondo perduto, mentre quelle di investimento anche con il finanziamento agevolato. Il tetto massimo è sempre pari a 400.000 euro.
Il Decreto ha previsto anche un voucher fino a 5.000 euro per impresa da spendere in assistenza tecnica e di gestione dell’impresa (di cui 3.000 euro per servizi di Invitalia).
Inoltre, una dotazione di 6,2 milioni il Fondo sostiene anche iniziative di promozione dell’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle università, attività di orientamento e formazione verso percorsi di studio nelle discipline scientifiche e azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa.
FONDI DISPONIBILI
il Fondo Impresa Donna è stato istituito con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno le risorse PNRR pari a 400 milioni di euro destinate all’imprenditoria femminile.
SCADENZA
In fase di attivazione—-OCCORRE ASPETTARE USCITA REGOLAMENTO/DECRETO
RISORSE UTILI
Fonte RETE AGEVOLAZIONI
APPROFONDIMENTI
Firmato il decreto Fondo Impresa Donna
RAMSES GROUP NEWS n. 225 – 12 Ottobre 2021
Il Ministro Giancarlo Giorgetti ha firmato il decreto interministeriale che rende operativo il Fondo che mira a rafforzare gli investimenti e i servizi a sostegno dell’imprenditorialità femminile.
L’obiettivo della misura è quello di incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese, supportando le loro competenze e creatività per l’avvio di nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.
Il Fondo Impresa Donna è istituito con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno le risorse PNRR, 400 milioni, destinate all’imprenditoria femminile. Il progetto costituisce un intervento cardine inserito tra le linee di intervento del Ministero dello sviluppo economico nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito della missione “Inclusione e coesione”.
Con l’attuazione della misura a sostegno dell’imprenditoria femminile, il Ministero raggiunge un altro obiettivo del PNRR nei tempi stabiliti dal cronoprogramma, come già avvenuto per i bandi IPCEI sui progetti strategici altamente tecnologici nei settori delle batterie e dei semiconduttori, mentre è già stata avviata la riforma della proprietà industriale.
Il decreto interministeriale è stato firmato anche dal Ministro dell’economia e delle finanze e dal Ministro per le pari opportunità e la famiglia. Sarà quindi inviato alla Corte dei Conti per la registrazione.
Fondo Impresa Donna, come si accede al fondo perduto
Con un provvedimenti del MISE verrà fissata la data di partenza delle domande, che andranno presentate online attraverso la piattaforma di Invitalia e poi valutate secondo l’ordine di presentazione con un esame di merito che considera vari criteri dal progetto imprenditoriale alle potenzialità del mercato di riferimento, con un sistema premiale alle iniziative ad alta tecnologia.
Da fissare la data di partenza delle domande
Un successivo provvedimento dello Sviluppo economico fisserà la data di partenza delle domande, che andranno presentate online attraverso la piattaforma di Invitalia e poi valutate secondo l’ordine di presentazione con un esame di merito che considera vari criteri dal progetto imprenditoriale alle potenzialità del mercato di riferimento, con una premialità assegnata alle iniziative ad alta tecnologia. Esaurite le risorse, le agevolazioni saranno concesse in misura parziale rispetto all’importo ammissibile. La sede legale e/o operativa dell’impresa, costituita da meno di un anno, deve essere collocata in Italia e sono ammesse anche le persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione. Nel caso di lavoratrici autonome, è l’apertura della partita Iva che va presentata entro i 60 giorni.
FONDO IMPRESA DONNA, COS’È
Il Fondo Impresa Donna è stato istituito con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro nella Legge di Bilancio 2021, ai quali si aggiungeranno le risorse PNRR, 400 milioni, destinate all’imprenditoria femminile nell’arco di tempo tra il 2021 e il 2026.
Il progetto costituisce un intervento cardine inserito tra le linee d’intervento del Ministero dello sviluppo economico nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito della missione “Inclusione e coesione”.
Con l’attuazione della misura a sostegno dell’imprenditoria femminile, che doveva partire a marzo scorso, si avvia dunque una delle linee guida chiave del PNRR. Per garantire il buon funzionamento del fondo, il Ministero si avvarrà anche del Comitato impresa donna istituito in Bilancio e da disciplinare con un apposito Decreto. Intanto, dell’erogazione delle risorse alle donne che ne faranno richiesta, se ne occuperà Invitalia che ha ricevuto al tal fine un sovvenzionamento di 1,3 milioni di euro.
COME FUNZIONA IL FONDO IMPRESA DONNA
Il Fondo finanzierà dei programmi d’investimento da realizzare entro due anni e con un tetto di spese ammissibili fissato a 250.000 euro per nuove imprese e fino a 400.000 euro quelle già esistenti. I dettagli settore per settore saranno chiariti nel Decreto in corso di pubblicazione su cui vi terremo aggiornati. Al momento però si conoscono già i tipi di interventi che spieghiamo di seguito.
Gli interventi di supporto del Fondo Impresa Donna possono consistere in:
- contributi a fondo perduto per avviare imprese femminili (con particolare attenzione alle imprese individuali e alle attività libero professionali in generale e con specifica attenzione a quelle avviate da donne disoccupate di qualsiasi età);
- finanziamenti a tasso zero o comunque agevolati – è ammessa anche la combinazione di contributi a fondo perduto e finanziamenti – per avviare e sostenere le attività d’imprese femminili. In proposito, la Legge di Bilancio, a decorrere dall’anno 2021 ha autorizzato la spesa annua di 0,8 milioni di euro dell’Ente nazionale per il microcredito per le attività istituzionali finalizzate alla concessione di finanziamenti per l’avvio o l’esercizio di attività di lavoro autonomo o di microimpresa, con particolare riferimento alla promozione e al rafforzamento della micro imprenditoria femminile;
- incentivi per rafforzare le imprese femminili, costituite da almeno 36 mesi, sotto la forma di contributo a fondo perduto del fabbisogno di circolante nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi 3 esercizi;
- percorsi di assistenza tecnico-gestionale, per attività di marketing e di comunicazione durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa, anche attraverso un sistema di voucher per accedervi;
- investimenti nel capitale, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, a beneficio esclusivo delle imprese a guida femminile tra le start-up innovative e le PMI innovative, nei settori individuati in coerenza con gli indirizzi strategici nazionali.
Il Ministero inoltre, promuove anche la collaborazione con le Regioni e gli Enti locali, con le associazioni di categoria, con il sistema delle Camere di Commercio e con i comitati per l’imprenditoria femminile, anche prevedendo forme di cofinanziamento tra i rispettivi programmi in materia.
La Legge di Bilancio poi, impone al Ministro dello sviluppo economico la presentazione annuale alle Camere di una relazione sull’attività svolta e sulle possibili misure da adottare per risolvere i problemi relativi alla partecipazione della popolazione femminile alla vita economica e imprenditoriale del Paese. In tal senso, il Ministero punterà sull’aiuto del Comitato impresa donna.
A CHI SONO DESTINATE LE AGEVOLAZIONI DEL FONDO IMPRESA DONNA
Il Fondo Impresa Donna è destinato alle imprese femminili nascenti o già esistenti, in particolare si rivolge a 5 categorie di beneficiari:
- cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie. Inoltre, è d’obbligo che i legali rappresentanti o amministratori non siano mai stati condannati con sentenza definitiva per reati che costituiscono motivo di esclusione dagli appalti;
- società di capitale con quote e componenti del CDA per almeno due terzi di donne, sempre con il vincolo dell’assenza di condanne definitive per i reati che comportano esclusione degli appalti pubblici;
- imprese individuali la cui titolare è una donna e risulti non condannata in via definitiva per reati che costituiscono motivo di esclusione dagli appalti;
- lavoratrici autonome che presentano l’apertura della Partita IVA entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda.
- persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione.
Nel caso di una società, cooperativa, società di capitale o impresa individuale costituita da meno di un anno, la sede legale o operativa dell’impresa deve essere collocata in Italia.
Sono ammesse alle richieste le attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo, per gli specifici programmi d’investimento da realizzare nei limiti temporali ed economici fissati dal Decreto (2 anni per un tetto massimo di spesa di 250 o 400 mila euro).
Gli incentivi vengono concessi con il regime di esenzione delle regole UE sugli aiuti di Stato se le imprese hanno i requisiti del regolamento europeo Gber – 651 del 2014, altrimenti secondo i limiti del “de minimis” (aiuti complessivi per 200.000 euro in 3 anni). Sono cumulabilità con altri aiuti di Stato previsti per le imprese e per i cittadini.
SPESE AMMISSIBILI
Le agevolazioni del Fondo Impresa Donna possono essere utilizzate per:
- impianti, macchinari e attrezzature nuove di fabbrica;
- immobilizzazioni immateriali;
- servizi cloud per la gestione aziendale;
- personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato nell’iniziativa agevolata.
Sono ammissibili agli incentivi del Fondo Impresa Donna le sole spese che risultino sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda oppure, nel caso di persone fisiche, alla data di costituzione dell’impresa o dell’apertura della partita IVA. Il Decreto ha previsto anche un voucher fino a 5.000 euro per impresa da spendere in assistenza tecnica e di gestione dell’impresa (di cui 3.000 euro per servizi di Invitalia). I dettagli in tal senso, saranno disciplinati da apposito Decreto MISE su cui vi terremo aggiornati.
Inoltre, una dotazione di 6,2 milioni il Fondo sostiene anche iniziative di promozione dell’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle università, attività di orientamento e formazione verso percorsi di studio nelle discipline scientifiche e azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa.
CRITERI PER OTTENERE LE AGEVOLAZIONI
I criteri per ottenere le agevolazioni del Fondo Impresa Donna si dividono in due ambiti, ovvero:
- agevolazioni per le nuove imprese;
- incentivi per le imprese già esistenti.
1) AGEVOLAZIONI PER LE NUOVE IMPRESE
Per le nuove imprese si tratta di contributi a fondo perduto che:
- entro spese ammissibili di 100.000 euro, coprono l’80% fino a un massimo di 50.000 euro. Per le donne disoccupate la percentuale massima di copertura sale al 90%;
- entro spese ammissibili superiori a 100.000 euro e fino a 250.000 euro, la copertura scende al 50%.
QUINDI
Per quanto riguarda le agevolazioni, è prevista una differenziazione in caso di nascita o di consolidamento dell’impresa. Nella prima situazione, si tratta di contributi a fondo perduto che, entro spese ammissibili di 100mila euro, coprono l’80% fino a un massimo di 50mila euro. Per le donne disoccupate la percentuale massima di copertura sale al 90%. Se il programma prevede invece spese superiori a 100mila euro e fino a 250mila euro, la copertura scende al 50%.
2) INCENTIVI PER LE IMPRESE GIÀ ESISTENTI
Per supportare le imprese già esistenti, va fatta una distinzione a seconda degli anni di anzianità della ditta e tipi di spese. Dunque:
- per le imprese costituite da almeno un anno e massimo 3 anni, le agevolazioni possono essere per il 50% come “contributo a fondo perduto” e per un altro 50% come “finanziamento agevolato” di 8 anni a tasso zero, per coprire fino all’80% delle spese ammissibili. Il tetto massimo è di 400.000 euro;
- per le aziende che hanno più di 3 anni le spese di capitale circolante sono agevolate solo con il “contributo a fondo perduto”, mentre quelle di investimento anche con il “finanziamento agevolato”. Il tetto massimo è sempre pari a 400.000 euro.
QUINDI
Nel secondo caso, quindi il consolidamento, per le imprese costituite da almeno un anno e massimo tre le agevolazioni si presentano per il 50% come fondo perduto e per un altro 50% come finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, fino all’80% delle spese ammissibili. Se invece l’azienda ha più di tre anni le spese di capitale circolante sono agevolate solo con il fondo perduto, quelle di investimento anche con il finanziamento agevolato. Sono ammissibili le sole spese che risultino sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda oppure, nel caso di persone fisiche, alla data di costituzione dell’impresa o dell’apertura della partita Iva.Previsto anche un voucher fino a 5mila euro per impresa da spendere in assistenza tecnica e di gestione dell’impresa (di cui 3mila euro per servizi di Invitalia).
GLI OBIETTIVI DEL FONDO E LE RISORSE
L’obiettivo della misura è quello d’incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese, supportando le loro competenze e creatività per l’avvio di nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Nello specifico il Fondo sostiene:
- l’avvio dell’attività, gli investimenti e il rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale delle imprese femminili, con specifica attenzione ai settori dell’alta tecnologia. Per questo asse operativo sono stati stanziati assegnati 32,5 milioni di euro (2021-2022);
- programmi e iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra la popolazione femminile e programmi di formazione e orientamento verso materie e professioni in cui la presenza femminile va adeguata alle indicazioni di livello europeo e nazionale, con iniziative per promuovere il valore dell’impresa femminile nelle scuole e nelle Università. Inoltre si punta all’orientamento e formazione verso percorsi di studio STEM e verso professioni tipiche dell’economia digitale, nonché a tutte le azioni di comunicazione volte a diffondere la cultura femminile d’impresa e promuovere i programmi finanziati. Per questo asse sono stati stanziati 6,2 milioni di euro (2021-2022).
COME FARE DOMANDA PER IL FONDO IMPRESA DONNA
Non è stata ancora stabilita la data di apertura delle domande per le agevolazioni previste dal Fondo Impresa Donna. Aggiorneremo questo articolo fornendovi i dettagli non appena saranno disponibili.
E’ invece già certo che le domande andranno presentate online attraverso la piattaforma di Invitalia e poi valutate secondo l’ordine di presentazione e seguendo specifici criteri. Invitalia infatti, esaminerà il progetto imprenditoriale, le potenzialità del mercato di riferimento e sarà data una premialità alle iniziative ad alta tecnologia. Esaurite le risorse, le agevolazioni saranno concesse in misura parziale rispetto all’importo ammissibile.
CASI DI REVOCA DELLE AGEVOLAZIONI
Tra i motivi di revoca delle agevolazioni per cui si è avuto esito positivo vi sono oltre a tutti quelli previsti nel regolamento Europeo 651/2014, anche:
- il mancato mantenimento dell’investimento programmato e oggetto del progetto presentato;
- il trasferimento dell’attività prima che siano trascorsi tre anni dal completamento del programma di spesa.
Le regole Ue
Gli incentivi sono concessi con il regime di esenzione delle regole Ue sugli aiuti di Stato se le imprese hanno i requisiti del regolamento europeo Gber, altrimenti secondo i limiti del “de minimis” (aiuti complessivi per 200mila euro in tre anni). C’è la cumulabilità con altri aiuti di Stato.
La formazione imprenditoriale
Come detto, con una dotazione di 6,2 milioni il Fondo sostiene anche iniziative di promozione dell’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle università, attività di orientamento e formazione verso percorsi di studio nelle discipline scientifiche e «azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa».
I vincoli
Il decreto dispone anche le cause ostative per l’ammissione ai benefici, ad esempio se i legali rappresentanti o amministratori sono stati condannati con sentenza definitiva per reati che costituiscono motivo di esclusione dagli appalti. Tra i motivi di revoca, invece, c’è il mancato mantenimento dell’investimento o il trasferimento dell’attività prima che siano trascorsi tre anni dal completamento del programma di spesa.
Il cronoprogramma dello Sviluppo economico
L’avvio del Fondo è uno degli impegni assunti dall’Italia con il Pnrr per il 2021. Tra le altre scadenze del cronoprogramma dello Sviluppo, sono stati avviati i bandi per i grandi progetti Ipcei su batterie e microelettronica ed è stata completata la consultazione pubblica sul Ddl di riordino della proprietà industriale che dovrà ora essere presentato in Parlamento.
Il Decreto interministeriale sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dopo la registrazione presso la Corte dei Conti
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