Mise: contributi a fondo perduto per l’INDUSTRIA CONCIARIA – dal 15 novembre 2022

RAMSES GROUP NEWS n. 438 – 25 ottobre 2022

MISE – Finanziamento a fondo perduto a sostegno dell’INDUSTRIA  CONCIARIA e la tutela delle filiere nel SETTORE  CONCIARIO dal 15 novembre 2022


Area Geografica: Italia

Scadenza: PROSSIMA APERTURA | In fase di attivazione

Beneficiari: Micro Impresa, Grande Impresa, PMI

Settore: Industria, Artigianato

Spese finanziate: Attrezzature e macchinari, Opere edili e impianti, Innovazione Ricerca e Sviluppo, Risparmio energetico/Fonti rinnovabili, Consulenze/Servizi, Formazione, Digitalizzazione

Agevolazione: Contributo a fondo perduto


DESCRIZIONE COMPLETA DEL BANDO

Il presente decreto, stabilisce le modalita’ di erogazione delle risorse del fondo per il sostegno all’industria conciaria e la tutela della filiera del settore conciario, individuando i criteri per la selezione dei programmi e delle attivita’ finanziabili, le spese ammissibili, nonché le modalita’ di verifica, di controllo e di rendicontazione delle spese, anche al fine del rispetto del limite massimo di spesa.

Soggetti beneficiari

I fondi messi in campo sono destinati alle aziende dei distretti conciari che si trovano nelle regioni Campania, Lombardia, Marche, Toscana e Veneto e che presentano i seguenti requisiti:

Possono beneficiare delle agevolazioni di cui al presente decreto le imprese facenti parte di un distretto conciario presente nel territorio nazionale operanti nell’industria conciaria.

Ai fini dell’accesso alle agevolazioni, le imprese, alla data di presentazione della domanda, devono:

a) essere regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel Registro delle imprese;

b) avere sede legale o operativa ubicata sul territorio nazionale e, comunque, operare nell’ambito territoriale e funzionale del distretto conciario di appartenenza, secondo quanto previsto nella determinazione regionale di riconoscimento del medesimo distretto;

c) non avere beneficiato del contributo indicato nel bando;

d) essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali con finalita’ liquidatorie;

e) non essere gia’ in difficolta’ al 31 dicembre 2019. La predetta condizione non si applica alle microimprese e piccole imprese, purche’ risulti rispettato quanto previsto dalla lettera d) e a condizione che le imprese interessate non abbiano ricevuto aiuti per il salvataggio o aiuti per la ristrutturazione;

f) non rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;

g) aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;

h) essere in regola con le disposizioni vigenti in materia obblighi contributivi.

Tipologia di interventi ammissibili

Sono ammissibili alle agevolazioni di cui al presente decreto progetti in grado di accrescere la competitivita’ delle imprese proponenti e con ricadute positive sul distretto conciario di appartenenza, volti alla realizzazione di programmi di investimento dotati di elevato contenuto di innovazione e sostenibilita’, che possono anche includere lo svolgimento di attivita’ di ricerca industriale o sviluppo sperimentale, purche’ queste ultime siano strettamente connesse e funzionali alle finalita’ del progetto e comunque non preponderanti nell’ambito del complessivo programma di spesa, secondo quanto specificato nel bando.

I predetti progetti, in particolare, devono essere diretti alla realizzazione di una delle seguenti finalita’:

a) introduzione, nell’attivita’ dell’impresa proponente, di innovazioni di prodotto o processo per la realizzazione di almeno uno dei seguenti obiettivi:

a.1) ampliamento della gamma dei prodotti e/o servizi o loro significativa ridefinizione tecnologica in senso innovativo;

a.2) introduzione di contenuti e processi digitali;

b) minimizzazione, secondo principi di ecosostenibilita’ ed economia circolare, degli impatti ambientali dei processi produttivi, quali progetti per la riduzione dell’utilizzo di acqua, di energia e di prodotti chimici, per il trattamento dei reflui, per l’abbattimento delle emissioni nell’atmosfera, per il recupero dei rifiuti;

c) creazione o consolidamento di strumenti di condivisione e integrazione di attivita’, conoscenze e competenze relative alla filiera del settore conciario, attraverso la creazione di idonee piattaforme e strutture di condivisione o animazione, in grado di favorire l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese del settore conciario.

I progetti aventi le caratteristiche appena indicate possono essere presentati anche nell’ambito di progetti integrati di distretto, qualora l’integrazione progettuale consenta alle imprese proponenti di realizzare effettivi vantaggi competitivi, anche secondo una logica di filiera. Il progetto integrato di distretto deve prevedere piu’ progetti coordinati proposti da imprese operanti nell’industria conciaria.

Ai fini dell’ammissibilita’ alle agevolazioni, i progetti di cui al presente articolo devono, in ogni caso:

a) essere realizzati dalle imprese beneficiarie presso la sede ubicata in Italia indicata nella domanda di agevolazione e comunque nell’ambito territoriale e funzionale del distretto conciario di appartenenza previsto nella determinazione regionale di riconoscimento del medesimo distretto;

b) prevedere spese ammissibili complessivamente non inferiori a euro 50.000,00 (cinquantamila) e non superiori a euro 200.000,00 (duecentomila). Nel caso di presentazione di progetti integrati di distretto diretti alla realizzazione della finalita’ di cui alla lettera c) e che prevedono l’integrazione di almeno cinque progetti, la soglia massima delle spese ammissibili, limitatamente a uno dei progetti inclusi nel progetto integrato di distretto, e’ innalzata a euro 500.000,00 (cinquecentomila);

c) garantire la sostenibilita’ ambientale degli investimenti;

d) essere avviati successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione e essere ultimati entro diciotto mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

1. Sono ammissibili alle agevolazioni i seguenti investimenti:

a) acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica, comprese le relative spese di installazione;

b) programmi informatici e licenze software;

c) formazione del personale inerente agli aspetti su cui e’ incentrato il progetto a fronte del quale e’ richiesta l’agevolazione. La formazione deve essere acquisita da terzi che non hanno relazioni con l’acquirente e alle normali condizioni di mercato, in misura non superiore al 10% (dieci per cento) dell’importo del progetto;

d) acquisto di beni immobili e realizzazione di opere murarie e assimilabili, limitatamente ai progetti di cui all’art. 7, comma 1, lettera c), nel limite del 30% (trenta per cento) delle spese ammissibili complessive.

In relazione alle attivita’ di ricerca industriale e sviluppo sperimentale eventualmente incluse nel progetto, sono ammissibili le seguenti ulteriori spese, complessivamente nel limite del 30% (trenta per cento) dell’importo delle spese ammissibili del progetto:

a) personale dipendente e collaboratori con contratto a progetto, con contratto di somministrazione di lavoro, ovvero titolare di specifico assegno di ricerca, limitatamente a tecnici, ricercatori ed altro personale ausiliario, nella misura in cui sono impiegati nelle attivita’ di ricerca industriale e sviluppo sperimentale incluse del progetto. Sono esclusi i costi del personale con mansioni amministrative, contabili e commerciali;

b) strumenti e attrezzature di nuova fabbricazione, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per le attivita’ di ricerca industriale e sviluppo sperimentale;

c) contratti di ricerca «extra muros» aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte di un soggetto commissionario di attivita’ ricerca industriale e sviluppo sperimentale tramite una transazione effettuata alle normali condizioni di mercato;

d) servizi di consulenza e altri servizi utilizzati per l’attivita’ di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, inclusa l’acquisizione o l’ottenimento in licenza dei risultati di ricerca, dei brevetti e del know-how, tramite una transazione effettuata alle normali condizioni di mercato.

E’, altresi’, ammissibile alle agevolazioni un importo a copertura delle esigenze di capitale circolante, nel limite del 20% (venti per cento) delle spese per gli investimenti complessivamente ritenute ammissibili. Le esigenze di capitale circolante devono essere giustificate nella proposta progettuale e possono essere utilizzate ai fini del pagamento delle seguenti voci di spesa:

a) materie prime, ivi compresi i beni acquistati soggetti ad ulteriori processi di trasformazione, sussidiarie, materiali di consumo e merci;

b) servizi necessari allo svolgimento delle attivita’ dell’impresa;

c) godimento di beni di terzi;

d) personale direttamente impiegato nella realizzazione dei progetti di investimento.

Entità e forma dell’agevolazione

Le risorse finanziarie disponibili sono pari a euro 10.000.000,00.

Le agevolazioni di cui al presente decreto assumono la forma del contributo a fondo perduto e sono concesse, nei limiti delle risorse, nella misura del 50 % (cinquanta per cento) delle spese ammissibili.

Scadenza

Sarà possibile presentare domanda a partire dalle ore 10.00 del 15 novembre 2022.

Sarà in ogni caso possibile procedere alla compilazione delle domande di agevolazione a partire dalle ore 10.00 dell’8 novembre 2022.

LINK UTILI

Decreto Direttoriale 6 settembre 2022

Decreto interministeriale 30 dicembre 2021 del MISE

Fonte RETE AGEVOLAZIONI


SOSTEGNO A FONDO PERDUTO ALLA INDUSTRIA CONCIARIA – DAL 15 NOVEMBRE 2022

INTERVENTI AMMISSIBILI

Sono ammissibili progetti (anche progetti integrati di distretto presentati da più imprese) volti alla realizzazione di programmi di investimento dotati di elevato contenuto di innovazione e sostenibilità, che possono anche includere attività di ricerca industriale o sviluppo sperimentale (strettamente funzionali alle finalità del progetto e solo come parte minoritaria del complessivo programma di spesa). I progetti devono essere finalizzati a:

  • introduzione, nell’attività dell’impresa proponente, di innovazioni di prodotto o processo per la realizzazione di almeno uno dei seguenti obiettivi:
    • ampliamento della gamma dei prodotti e/o servizi o loro significativa ridefinizione tecnologica in senso innovativo;
    • introduzione di contenuti e processi digitali;
  •  minimizzazione, secondo principi di ecosostenibilità ed economia circolare, degli impatti ambientali dei processi produttivi, quali progetti per la riduzione dell’utilizzo di acqua, di energia e di prodotti chimici, per il trattamento dei reflui, per l’abbattimento delle emissioni nell’atmosfera, per il recupero dei rifiuti;
  • creazione o consolidamento di strumenti di condivisione e integrazione di attività conoscenze e competenze relative alla filiera del settore conciario, attraverso la creazione di idonee piattaforme e strutture di condivisione o animazione, in grado di favorire l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese del settore conciario.

BENEFICIARI

Imprese facenti parte di un distretto conciario presente nel territorio nazionale operanti nell’industria conciaria regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel Registro delle imprese e con sede legale o operativa ubicata nel distretto conciario di appartenenza.

Inoltre le imprese devono essere in regola sul piano fiscale e contributivo e nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;

SPESE AMMISSIBILI

  1. acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica, comprese le relative spese di installazione;
  2. programmi informatici e licenze software;
  3. formazione del personale inerente agli aspetti su cui è incentrato il progetto a fronte del quale è richiesta l’agevolazione. La formazione deve essere acquisita da terzi che non hanno relazioni con l’acquirente e alle normali condizioni di mercato, in misura non superiore al 10% (dieci per cento) dell’importo del progetto;
  4. acquisto di beni immobili e realizzazione di opere murarie e assimilabili (limitatamente ai progetti condivisi per favorire l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese del settore conciario) nel limite del 30% (trenta per cento) delle spese ammissibili complessive.

Le spese sono ammissibili solo se sostenute (fatturate e pagate) successivamente alla data di presentazione della domanda ed entro 18 mesi dalla data di concessione del contributo.

AGEVOLAZIONE

Il contributo previsto è del 50% delle spese ammissibili.

I progetti possono prevedere spese ammissibili non inferiori ad euro 50.000,00 (cinquantamila) e non superiori a euro 200.000,00 (duecentomila).

Nel caso di presentazione di progetti integrati di distretto che prevedono l’integrazione di almeno cinque progetti, la soglia massima delle spese ammissibili, limitatamente a uno dei progetti inclusi nel progetto integrato di distretto, è di euro 500.000,00 (cinquecentomila)

MODALITA’ DI ACCESSO

Le domande per accedere al Fondo potranno essere presentate solo a seguito della pubblicazione di uno specifico provvedimento del Ministero previsto nelle prossime settimane.

Le domande dovranno essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione in un’apposita sezione del sito internet del Soggetto gestore, www.invitalia.it.

Alla domanda dovrà essere allegato un progetto imprenditoriale che deve contenere:

a) profilo dell’impresa richiedente;

b) descrizione dell’iniziativa proposta e delle finalità previste

c) descrizione degli elementi necessari a determinarne il costo, la funzionalità e la coerenza delle spese del progetto.

VALUTAZIONE DELLE DOMANDE

I contributi saranno concessi sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. Le valutazioni avverranno secondo l’ordine cronologico di presentazione entro sessanta giorni dalla data di presentazione della domanda e sulla base dei seguenti criteri di valutazioni:

a) adeguatezza delle competenze tecniche, organizzative e gestionali dell’impresa proponente (max. 20 punti);

b) chiarezza della proposta progettuale (max. 15 punti);

c) qualità dell’idea progettuale (max. 20 punti) ;

d) sostenibilità economica-finanziaria del progetto (max. 20 punti);

e) ricadute positive sul distretto conciario di appartenenza (max. 15 punti);

f) replicabilità delle soluzioni presso imprese del medesimo distretto conciario ovvero in altri distretti conciari (max. 10 punti);

Ai fini dell’ammissione al contributo, i progetti valutati devono, comunque, totalizzare un punteggio complessivo, riferito all’applicazione dei criteri di cui al comma 2, non inferiore a 50 e un punteggio specifico riferito a ciascuno dei criteri c) e d) del medesimo comma 2 non inferiore a 10.


Contributi a fondo perduto per le imprese conciarie, domanda dal 15 novembre: istruzioni

I fondi messi in campo sono destinati alle aziende dei distretti conciari che si trovano nelle regioni Campania, Lombardia, Marche, Toscana e Veneto e che presentano i seguenti requisiti:

  • essere regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle imprese;
  • avere sede legale o operativa sul territorio nazionale e, comunque, operare nell’ambito territoriale e funzionale del distretto conciario di appartenenza, secondo quanto previsto nella determinazione regionale di riconoscimento dello stesso distretto;
  • non avere beneficiato del contributo per il settore moda previsto dalla  legge di bilancio 2021
  • trovarsi nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
  • non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, condizione che non si applica alle microimprese e piccole imprese, a patto che si rispetto quando stabilito nel punto precedente e che le imprese interessate non abbiano ricevuto aiuti per il salvataggio o aiuti per la ristrutturazione;
  • non rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  • aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
  • essere in regola con obblighi contributivi.

Le imprese che intendono presentare domanda ad Invitalia dal 15 novembre alle ore 10 e accedere alle risorse devono realizzare progetti per accrescere la competitività con ricadute positive sul distretto conciario di appartenenza.

Nello specifico i programmi di investimento devono essere capaci di garantire una sostenibilità ambientale e finalizzati al raggiungimento dei seguenti obiettivi:

  • l’introduzione, nell’attività dell’impresa proponente, di innovazioni di prodotto o processo per:
    • l’ampliamento della gamma dei prodotti e/o servizi o loro significativa ridefinizione tecnologica in senso innovativo;
    • l’introduzione di contenuti e processi digitali;
  • la minimizzazione degli impatti ambientali dei processi produttivi secondo principi di ecosostenibilità ed economia circolare;
  • la creazione o il consolidamento di strumenti di condivisione e integrazione di attività, conoscenze e competenze relative alla filiera del settore conciario per favorire l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese del settore conciario.

Fondo industria conciaria: i beneficiari

Possono  beneficiare  delle  agevolazioni  le imprese facenti parte di un distretto conciario presente nel territorio nazionale operanti nell’industria conciaria.

In particolare, le agevolazioni sono concedibili per la realizzazione di progetti aventi le caratteristiche previste dall’articolo 7 del decreto ubicati negli ambiti territoriali di riferimento dei distretti conciari riportati nell’allegato n. 1 al decreto. 

Ai fini dell’accesso alle agevolazioni le imprese beneficiarie, aventi le caratteristiche richieste devono svolgere presso la sede oggetto della domanda di agevolazione l’attività economica, come risultante dal codice di attività comunicato al Registro delle imprese, di “preparazione e concia del cuoio e pelle” di cui al codice ATECO 15.11.00. 

Inoltre, ai fini dell’accesso alle agevolazioni, le imprese alla data di presentazione della domanda, devono:
a)  essere  regolarmente  costituite,  iscritte  e  «attive»  nel Registro delle imprese;

b) avere sede legale o operativa ubicata sul territorio nazionale e,  comunque,  operare  nell’ambito  territoriale  e  funzionale  del distretto conciario di appartenenza, secondo  quanto  previsto  nella determinazione regionale di riconoscimento del medesimo distretto;
c) non avere beneficiato del contributo di cui all’art. 1,  commi 157 e 158, della legge 30 dicembre 2020, n. 178;

d) essere nel pieno e libero esercizio dei  propri  diritti,  non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;

e) non essere già in difficoltà al 31 dicembre  2019,  come  da definizione stabilita dall’art.  2,  punto  18,  del  regolamento  di esenzione. La predetta condizione non si applica alle microimprese  e piccole imprese, purché risulti  rispettato  quanto  previsto  dalla lettera d) e a condizione che  le  imprese  interessate  non  abbiano ricevuto aiuti per il salvataggio o aiuti per la ristrutturazione;

f)  non  rientrare  tra  i  soggetti  che   hanno   ricevuto   e, successivamente, non rimborsato o depositato in  un  conto  bloccato, gli  aiuti  individuati  quali   illegali   o   incompatibili   dalla Commissione europea;

g) aver restituito somme dovute a  seguito  di  provvedimenti  di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;

h) essere in  regola  con  le  disposizioni  vigenti  in  materia obblighi contributivi. 

I fondi messi in campo sono destinati alle aziende dei distretti conciari che si trovano nelle Regioni Campania, Lombardia, Marche, Toscana e Veneto 

Fondo industria conciaria: presenta la domanda

Le domande di agevolazione, redatte in lingua italiana, devono essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la piattaforma informatica messa a disposizione nel sito internet del Soggetto gestore (www.invitalia.it), sezione “Fondo a sostegno dell’industria conciaria”, dalle ore 10.00 alle ore 17.00 di tutti i giorni lavorativi, dal lunedì al venerdì secondo il seguente iter:

a) compilazione della domanda di agevolazione, a partire dalle ore 10.00 dell’8 novembre 2022.  In tale fase, l’impresa richiedente può svolgere le seguenti attività: a.1) accesso alla piattaforma informatica secondo quanto previsto al comma 5, lettera b); a.2) immissione delle informazioni e dei dati richiesti per la compilazione della domanda e caricamento dei relativi allegati; a.3) generazione del modulo di domanda in formato “pdf” immodificabile, contenente le informazioni e i dati forniti dall’impresa richiedente e apposizione della firma digitale; a.4) caricamento della domanda firmata digitalmente e conseguente rilascio del “codice di predisposizione domanda” necessario per l’invio della stessa; 

b) invio della domanda di agevolazione, a partire dalle ore 10.00 del 15 novembre 2022. In tale fase, sono previste le seguenti attività: b.1) accesso dell’impresa richiedente alla piattaforma informatica, effettuato dal medesimo soggetto di cui al comma 5, lettera b), che ha compilato la domanda ai sensi della precedente lettera a); b.2) inserimento, da parte dell’impresa richiedente, ai fini del formale invio della domanda di agevolazione, del “codice di predisposizione domanda” di cui alla lettera a), numero 4); b.3) rilascio dell’attestazione di avvenuta presentazione della domanda, in formato “pdf” immodificabile, da parte della piattaforma informatica, con indicazione della data e dell’orario di invio telematico della stessa domanda. 

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello.

Fondo industria conciaria: progetti ammissibili

Sono ammissibili alle agevolazioni i progetti in grado  di  accrescere  la  competitività delle  imprese proponenti  e  con  ricadute  positive  sul  distretto  conciario  di appartenenza, volti alla realizzazione di programmi  di  investimento dotati di elevato contenuto  di  innovazione  e  sostenibilità  che possono anche  includere  lo  svolgimento  di  attività di  ricerca industriale o sviluppo  sperimentale,  purché  queste  ultime  siano strettamente connesse e funzionali  alle  finalità  del  progetto  e comunque non preponderanti nell’ambito del complessivo  programma  di spesa, secondo quanto specificato dall’art. 8, comma  2.  I  predetti progetti, in particolare, devono essere diretti alla realizzazione di una delle seguenti finalità:
a)  introduzione,  nell’attività dell’impresa  proponente,  di innovazioni di prodotto o processo per la realizzazione di almeno uno dei seguenti obiettivi:

a.1) ampliamento della gamma dei prodotti e/o  servizi  o  loro significativa ridefinizione tecnologica in senso innovativo;

a.2) introduzione di contenuti e processi digitali;
b)  minimizzazione,  secondo  principi  di  ecosostenibilità  ed economia circolare, degli impatti ambientali dei processi produttivi, quali progetti per la riduzione dell’utilizzo di acqua, di energia  e di  prodotti  chimici,   per   il   trattamento   dei   reflui,   per l’abbattimento delle emissioni nell’atmosfera, per  il  recupero  dei rifiuti;

c) creazione o consolidamento  di  strumenti  di  condivisione  e integrazione di attività conoscenze  e  competenze  relative  alla filiera del settore conciario,  attraverso  la  creazione  di  idonee piattaforme e strutture di condivisione o  animazione,  in  grado  di favorire l’innovazione e l’internazionalizzazione delle  imprese  del settore conciario.

Fondo industria conciaria: spese ammissibili

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei progetti di cui al punto precedente relative ai seguenti investimenti:

a) acquisto di  macchinari,  impianti  e  attrezzature  nuovi  di fabbrica, comprese le relative spese di installazione

b) programmi informatici e licenze software;

c) formazione del personale  inerente  agli  aspetti  su  cui  è incentrato il  progetto  a  fronte del quale è richiesta l’agevolazione. 

La formazione deve essere acquisita da terzi che  non hanno  relazioni  con  l’acquirente  e  alle  normali  condizioni  di mercato,  in misura  non  superiore  al  10%   (dieci   per   cento) dell’importo del progetto;
d) acquisto di beni immobili e realizzazione di opere  murarie  e assimilabili, limitatamente ai progetti di cui all’art. 7,  comma  1, lettera c), nel  limite  del  30%  (trenta  per  cento)  delle  spese ammissibili complessive

Le agevolazioni sono  concesse  sulla base di  una  procedura  valutativa  con  procedimento  a  sportello e i termini e le  modalità di presentazione  delle domande di agevolazione sono definiti con successivo provvedimento del direttore generale per gli incentivi alle  imprese  del  Ministero.

Con  il  medesimo   provvedimento,  sono resi disponibili gli schemi in base ai quali devono essere  presentate  le domande di agevolazione ed è precisata  l’ulteriore  documentazione utile  allo  svolgimento  dell’attività  istruttoria  da  parte  del soggetto gestore, nonché sono forniti gli ulteriori elementi utili a definire la corretta attuazione dell’intervento agevolativo.

 Decreto Direttoriale 6 settembre 2022

Decreto interministeriale 30 dicembre 2021 del MISE

Fonte fisco e tasse

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Contributi a fondo perduto all’industria conciaria per innovare la produzione

RAMSES GROUP NEWS n. 262 – 17 gennaio 2022

A disposizione ci sono 30 milioni di euro, risorse stanziate da un decreto firmato dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e rivolte a un settore importante del made in Italy.

Dopo la fase di sofferenza dovuta all’emergenza Covid, l’industria conciaria ha visto nel 2021 i primi segnali di ripresa. Ora però deve fronteggiare un altro ostacolo di non poco conto: l’aumento dei prezzi delle materie prime. 

E’ in questo contesto che il MISE ha previsto contributi a fondo perduto ad hoc per un settore chiave del made in Italy, che va dalle calzature all’arredamento fino all’automotive e che vanta imprese distribuite nei vari distretti produttivi.

I contributi sono rivolti alle imprese appartenenti ad un distretto conciario sul territorio nazionale che presentano, singolarmente o in modalità integrata di filiera, progetti d’investimento in grado di accrescere la competitività attraverso l’introduzione di processi produttivi digitali e innovazioni di prodotto.

Sono ammissibili alle agevolazioni i progetti con spese comprese tra un minimo di 50mila e un massimo di 200mila euro, che includono anche attività di ricerca industriale o sviluppo sperimentale, oltre alle spese volte a garantire la sostenibilità ambientale degli investimenti

La soglia massima delle spese ammissibili si innalza invece fino a toccare quota 500mila euro per i progetti integrati di distretto che presentano determinate caratteristiche.

Il decreto, firmato anche dal ministro dell’Economia e delle finanze, è stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione. 

Con un prossimo provvedimento MISE verranno definiti i termini e le modalità per richiedere il contributo, che andranno inviate a Invitalia, cui è affidata la gestione della misura per conto del Ministero.

L’inizio del 2022 è segnato da un’importante notizia per il settore conciario: lo stanziamento di 10 milioni di euro di contributi a fondo perduto per tutelare le filiere e la programmazione di attività di progettazione, di sperimentazione, di ricerca e di sviluppo nel settore conciario. Le risorse del predetto fondo sono destinate ai distretti del settore conciario presenti nel territorio nazionale.

Il decreto, che porta le firme di Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico e di Franco, ministro dell’Economia e delle Finanze, evidenzia l’importanza dell’industria conciaria italiana e delle sue impresedistribuite nei vari distretti produttivi, per il Made in Italy “dalle calzature all’arredamento, ma anche nell’ambito dell’automotive”. Un sostegno concreto del MISE, con contributi a fondo perduto per supportare la ripartenza della filiera della pelle.

La misura in sintesi

La misura, come si legge nel sito del Ministero dello sviluppo economico, è rivolta “alle imprese appartenenti ad un distretto conciario sul territorio nazionale che presentano, singolarmente o in modalità integrata di filiera, progetti d’investimento in grado di accrescere la competitività attraverso l’introduzione di processi produttivi digitali e innovazioni di prodotto.” Sono ammissibili alle agevolazioni “le spese complessivamente non inferiori a 50 mila euro e non superiori 200 mila euro, che includono anche attività di ricerca industriale o sviluppo sperimentale, nonché garantire la sostenibilità ambientale degli investimenti.” Il limite massimo delle spese ammissibili si alza a 500 mila euro “per progetti integrati di distretto che presentano determinate caratteristiche.”

In attesa del decreto esecutivo 

Tale decreto è stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione. Si attende il prossimo provvedimento ministeriale dove verranno definiti i termini e le modalità per richiedere il contributo a Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia e che, in quanto tale, gestirà la misura per conto del Mise.

Clicca qui per scaricare il decreto originale Scarica

Mise: contributi a fondo perduto per l’industria conciaria e il settore eventi

Con il suo ultimo provvedimento, il Mise rende operativo il finanziamento a fondo perduto destinato alle imprese nel settore conciario. L’obiettivo è quello di sostenere il made in Italy e garantire la ripartenza sul mercato nazionale ed europeo della filiera, fortemente colpita dalle conseguenze economiche date dal Covid – 19.

Il finanziamento si rivolge alle imprese ubicate sul territorio nazionale (singole o integrate) e può essere ottenuto attraverso la presentazione di un progetto di investimento incentrato sui temi dell’innovazione produttiva e digitale. Il contributo ammonta complessivamente a 10 milioni di euro, mentre le spese ammissibili possono oscillare da un minimo di 50 mila euro, fino ad un massimo di 200 mila euro. Inoltre, i progetti di spesa dovranno essere caratterizzati da attività di ricerca industriale o sviluppo sperimentale, nonché garantire la sostenibilità ambientale degli investimenti. La soglia massima delle spese ammissibili si innalza invece a 500 mila euro per progetti integrati di distretto che presentino determinate caratteristiche. Il prossimo intervento ministeriale chiarirà i tempi e le modalità di presentazione della domanda di finanziamento, gestita da Invitalia.

Ulteriore misura varata dal Mise, riguarda il sostegno e il finanziamento a uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi pandemica: tutte le imprese appartenenti al settore wedding, intrattenimento e Ho.Re.Ca (hotellerie-restaurant-catering) potranno presentare la domanda di investimento, relativa alla richiesta di un finanziamento a fondo perduto. Il contributo arriva fino a 60 milioni di euro, così ripartiti:

  • 40 milioni per il settore wedding;
  • 10 milioni per il settore dell’intrattenimento e dell’organizzazione di feste ed eventi;
  • 10 milioni al settore Ho.Re.Ca.

Potranno presentare domanda tutte le imprese del settore che abbiano registrato, nel 2020, una diminuzione del fatturato non inferiore al 30% rispetto all’anno 2019. La richiesta di finanziamento avverrà presso gli sportelli dell’Agenzia delle Entrate. Le modalità e i tempi saranno descritti dal prossimo provvedimento del Mise

Contributi esclusivamente destinati all’industria conciaria

Possono beneficiare della misura le imprese appartenenti ad un distretto conciario sul territorio nazionale che presentano, singolarmente o in modalità integrata di filiera, progetti d’investimento in grado di accrescere la competitività attraverso l’introduzione di processi produttivi digitali e innovazioni di prodotto.

Spese ammissibili

L’incentivo finanzia le spese sostenute dalle PMI del settore conciario complessivamente non inferiori a 50.000 € e non superiori 200.000 €, che includono attività di ricerca industriale o sviluppo sperimentale e garantiscono la sostenibilità ambientale degli investimenti.

Come ottenere i contributi per l’industria conciaria

Il decreto è stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione, si attende il prossimo provvedimento ministeriale per conoscerne i termini e le modalità per presentare domanda ad Invitalia, che gestirà la misura per conto del MISE.

Clicca qui per scaricare il decreto originale Scarica

Mise: firmati i decreti che assegnano 60 milioni al settore eventi  e 30 milioni all’industria conciaria

Sessanta milioni di euro per le imprese del settore eventi, fra cui wedding, intrattenimento e Ho.Re.Ca, trenta milioni in favore dell’industria conciaria: sono le risorse rese disponibili, sotto forma di contributi a fondo perduto, dai due decreti firmati dal ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. Lo rende noto il Mise stesso in due comunicati stampa.

Più nel dettaglio, si dà attuazione alla misura prevista nel decreto Sostegni bis, che assegna 40 milioni al settore del wedding, 10 milioni al settore dell’intrattenimento, dell’organizzazione di feste e cerimonie, 10 milioni al settore dell’hotellerie-restaurant-catering (Ho.Re.Ca.). Potranno accedere a queste risorse le imprese che nel 2020 hanno subito una riduzione del fatturato non inferiore al 30% rispetto a quello del 2019, presentando una domanda direttamente all’Agenzia delle entrate. Modalità e termini delle richieste saranno stabiliti da un prossimo provvedimento ministeriale.

Mentre l’autorizzazione a  contributi a fondo perduto per 30 milioni di euro, è destinato alle imprese che appartengono a un distretto conciario stabilito sul territorio nazionale che presentano, singolarmente o in modalità integrata di filiera, progetti d’investimento in grado di accrescere la propria competitività attraverso l’introduzione di processi produttivi digitali innovazioni di prodotto. Le agevolazioni potranno coprire spese non inferiori a 50 mila euro e non superiori ai 200 mila euro, in cui siano incluse attività di ricerca industriale o sviluppo sperimentale e sia garantita la sostenibilità ambientale degli investimenti. Nel caso di progetti integrati di distretto con determinate caratteristiche (il comunicato non fornisce ulteriori dettagli in merito) la soglia massima delle spese ammissibili sale a 500 mila euro.

Sarà un prossimo decreto ministeriale a definire i termini e le modalità per richiedere il contributo a Invitalia.

10 milioni di euro dal MISE

Come scrive il MISE, “la misura è destinata alle imprese appartenenti ad un distretto conciario sul territorio nazionale”. La condizione di accesso ai contributi è che presentino, “singolarmente o in modalità integrata di filiera, progetti d’investimento in grado di accrescere la competitività”. Come? “Attraverso l’introduzione di processi produttivi digitali e innovazioni di prodotto”. Nello specifico, “sono ammissibili alle agevolazioni le spese complessivamente non inferiori a 50.000 euro e non superiori a 200.000 euro”. Con una postilla, però: “La soglia si innalza fino a 500.000 euro per progetti integrati di distretto che presentano determinate caratteristiche”.

Trovare soluzioni funzionali

Il decreto, promosso da alcuni parlamentari toscani, è stato firmato dal titolare del MISE, Giancarlo Giorgetti (a destra nella foto Imagoeconomica), e dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco. Ora attende la registrazione della Corte dei Conti e il successivo provvedimento ministeriale che ne definirà “i termini e le modalità” di richiesta. “L’industria conciaria italiana – commenta Giorgetti -, con le sue imprese distribuite nei vari distretti produttivi, è un importante settore per le produzioni del made in Italy, dalle calzature all’arredamento, ma anche nell’ambito dell’automotive. MISE sostiene con contributi a fondo perduto il settore per supportare la ripartenza di questa filiera che, dopo le sofferenze dell’emergenza Covid, ha visto nel 2021 i primi segnali di ripresa”. Un settore che, conclude il ministro, “adesso deve fronteggiare anche il fenomeno dell’aumento dei prezzi delle materie prime”. Fenomeno “sul quale il Governo è impegnato a trovare soluzioni che siano funzionali a ridurne l’impatto”.

Ministero dello sviluppo economico

Industria conciaria, contributi a fondo perduto

Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha firmato il decreto che rende operativa l’erogazione di contributi a fondo perduto per 10 milioni di euro in favore dell’industria conciaria.

“L’industria conciaria italiana, con le sue imprese distribuite nei vari distretti produttivi, è un importante settore per le produzioni del made in Italy, dalle calzature all’arredamento ma anche nell’ambito dell’automotive”, dichiara il ministro Giorgetti.  “Il Mise – aggiunge – sostiene con contributi a fondo perduto il settore per supportare la ripartenza di questa filiera che, dopo le sofferenze dell’emergenza Covid, ha visto nel 2021 i primi segnali di ripresa ma che adesso deve fronteggiare anche il fenomeno dell’aumento dei prezzi delle materie prime, sul quale il Governo è impegnato a trovare soluzioni che siano funzionali a ridurne l’impatto”.

La misura è destinata alle imprese appartenenti ad un distretto conciario sul territorio nazionale che presentano, singolarmente o in modalità integrata di filiera, progetti d’investimento in grado di accrescere la competitività attraverso l’introduzione di processi produttivi digitali e innovazioni di prodotto.

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese complessivamente non inferiori a 50 mila euro e non superiori 200 mila euro, che includono anche attività di ricerca industriale o sviluppo sperimentale, nonché garantire la sostenibilità ambientale degli investimenti. La soglia massima delle spese ammissibili si innalza invece a 500 mila euro per progetti integrati di distretto che presentano determinate caratteristiche.

Il decreto, firmato anche dal ministro dell’Economia e delle finanze, è stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione. 

Con un prossimo provvedimento ministeriale verranno invece definiti i termini e le modalità per richiedere il contributo a Invitalia, che gestirà la misura per conto del Mise.

Ministero dello sviluppo economico

60 milioni per imprese del settore eventi

Contributi a fondo perduto di 60 milioni di euro per le imprese del settore eventi – wedding, intrattenimento e Ho.Re.Ca (hotellerie-restaurant-catering) – duramente colpite dall’emergenza Covid. È quanto prevede il decreto del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti che rende operativa la misura introdotta dal decreto Sostegni bis.

In particolare, si tratta di una misura destinata per:

  • 40 milioni al settore del wedding;
  • 10 milioni al settore – diverso dal wedding – dell’intrattenimento, dell’organizzazione di feste e cerimonie;
  • 10 milioni al settore dell’hotellerie-restaurant-catering (Ho.Re.Ca.).

Potranno richiedere il contributo le imprese che nell’anno 2020 hanno subito una riduzione del fatturato non inferiore al 30% rispetto a quello del 2019.

“Si tratta di un doveroso provvedimento di sostegno per tutte quelle imprese che svolgono attività, dalle cerimonie agli eventi, che sono state tra le più penalizzate durante l’emergenza Covid”, dichiara il ministro Giorgetti. “È giusto – aggiunge – che il Mise supporti con contributi a fondo perduto questi settori che negli anni hanno visto crescere nuove professionalità, in prevalenza tra le donne e i giovani, con un forte impatto sull’economia del territorio”.

Il decreto, firmato anche dal ministro dell’Economia e delle finanze, è stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione.

Le imprese interessate potranno presentare domanda direttamente all’Agenzia delle entrate, con le modalità e nei termini che saranno stabiliti da un suo prossimo provvedimento.

I contributi verranno accreditati direttamente sul conto corrente indicato dal richiedente.

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