Finanziamento a  FONDO PERDUTO per sostenere la produzione di BIOMETANO immesso nella rete del gas naturale – Ministero della Transizione Ecologica – PNRR M2C2I1.4

RAMSES GROUP NEWS n. 458 – 22 novembre 2022


 Area Geografica: Italia

 Scadenza: PROSSIMA APERTURA | In fase di attivazione

 Beneficiari: Micro Impresa, Grande Impresa, PMI

 Settore: Industria

 Spese finanziate: Digitalizzazione, Consulenze/Servizi, Opere edili e impianti, Attrezzature e macchinari

Agevolazione: Contributo a fondo perduto


DESCRIZIONE COMPLETA DEL BANDO

Il decreto ha la finalita’ di sostenere la produzione di biometano immesso nella rete del gas naturale, in coerenza con le misure di sostegno agli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza nell’ambito della Missione 2, Componente 2, Investimento 1.4 – «Sviluppo del biometano, secondo criteri per promuovere l’economia circolare», per un ammontare complessivo pari a 1.730,4 milioni di euro.

Il decreto reca disposizioni per la definizione degli incentivi al biometano immesso nella rete del gas naturale e prodotto, nel rispetto dei requisiti di sostenibilita’ previsti dalla direttiva UE, da impianti di nuova realizzazione alimentati da matrici agricole e da rifiuti organici o da impianti per la produzione di elettricita’ da biogas agricolo oggetto di riconversione.

Accedono agli incentivigli impianti per i quali gli interventi indicati nel decreto non sono stati avviati prima della pubblicazione della graduatoria, secondo periodo e che completano la realizzazione delle opere ammesse a finanziamento ed entrano in esercizio entro il 30 giugno 2026.

Ai fini del decreto gli interventi si intendono avviati al momento dell’assunzione della prima obbligazione che rende un investimento irreversibile, quale, a titolo esemplificativo, quella relativa all’ordine delle attrezzature ovvero all’avvio dei lavori di costruzione. L’acquisto di terreni e le opere propedeutiche quali l’ottenimento di permessi e lo svolgimento di studi preliminari di fattibilita’ non sono da considerarsi come avvio dei lavori relativi agli interventi.

Soggetti beneficiari

Sono ammessi a partecipare alle procedure svolte successivamente alla pubblicazione dell’avviso i soli soggetti titolari degli impianti che rispettano il requisito indicato nel decreto.

Tipologia di interventi ammissibili

Accedono alle procedure competitive gli impianti che rispettano i seguenti requisiti:

a) possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto;

b) nel caso di impianti da connettere alle reti di trasporto e di distribuzione del gas con obbligo di connessione di terzi, preventivo di allacciamento rilasciato dal gestore di rete competente e accettato dal soggetto richiedente;

c) conformita’ del biometano oggetto della produzione ai criteri stabiliti dalla direttiva UE ai fini del rispetto del principio «non arrecare un danno significativo», nonche’ ad almeno uno dei seguenti requisiti in materia di sostenibilita’:

1) l’impianto produce biometano destinato al settore dei trasporti a partire da materie prime utilizzabili per la produzione di biocarburanti avanzati e consegue una riduzione di almeno il 65% delle emissioni di gas a effetto serra mediante l’uso della biomassa;

2) l’impianto produce biometano destinato ad altri usi e consegue una riduzione di almeno l’80% delle emissioni di gas a effetto serra mediante l’uso della biomassa;

d) nel caso di riconversioni, l’intervento e’ realizzato su impianti agricoli esistenti;

e) nel caso di impianti situati in zone interessate da procedure d’infrazione comunitaria ai fini del miglioramento della qualita’ dell’aria e del contrasto all’inquinamento atmosferico, le produzioni di biometano da biomasse devono rispettare i limiti di emissione ivi previsti, in conformita’ ai contenuti dei rispettivi «Piani per il contrasto ai superamenti dei limiti della qualita’ dell’aria»;

f) nel caso di soggetti richiedenti che svolgano attivita’ industriale, in funzione anche dei valori di capacita’, laddove la produzione di biometano avvenga su scala industriale mediante processi di trasformazione chimica o biologica di sostanze o gruppi di sostanze di fabbricazione di prodotti chimici organici e, in particolare, idrocarburi semplici, deve essere assicurata la conformita’ alla direttiva UE, come riscontrabile dai documenti autorizzativi;

g) nel caso di impianti agricoli situati in zone vulnerabili ai nitrati con carico di azoto di origine zootecnica superiore a 120 kg/ha come definite dai Piani di azione regionali, deve essere utilizzato almeno il 40% in peso di effluenti zootecnici nel piano di alimentazione complessivo;

h) i progetti devono prevedere le vasche di stoccaggio del digestato degli impianti, di volume pari alla produzione di almeno trenta giorni, che devono essere coperte a tenuta di gas e dotate di sistemi di captazione e recupero del gas da reimpiegare per la produzione di energia elettrica, termica o di biometano. Tale requisito non e’ richiesto nel caso in cui il digestato non venga stoccato, ma avviato direttamente al processo di compostaggio.

Sono considerate spese ammissibili, ai fini dell’erogazione del contributo in conto capitale:

a) i costi di realizzazione ed efficientamento dell’impianto quali le infrastrutture e i macchinari necessari per la gestione della biomassa e del processo di digestione anaerobica, per lo stoccaggio del digestato, la realizzazione dell’impianto di purificazione del biogas, la trasformazione, compressione e conservazione del biometano e della CO2, la realizzazione degli impianti e delle apparecchiature per l’autoconsumo aziendale del biometano;

b) le attrezzature di monitoraggio e ossidazione del biometano, dei gas di scarico e di monitoraggio delle emissioni fuggitive;

c) i costi di connessione alla rete del gas naturale;

d) i costi per l’acquisto o acquisizione di programmi informatici funzionali alla gestione dell’impianto;

e) le spese di progettazione, direzione lavori, collaudo, consulenze, studi di fattibilita’, acquisto di brevetti e licenze, connessi alla realizzazione dei sopraindicati investimenti, nella misura massima complessiva del 12% della spesa totale ammissibile;

f) i costi per la fase di compostaggio del digestato.

Entità e forma dell’agevolazione

La dotazione finanziaria è pari a 1.730,4 milioni di euro.

Agli impianti di produzione di biometano che rispettano i requisiti stabiliti dal decreto e’ riconosciuto un incentivo composto da:

a) un contributo in conto capitale sulle spese ammissibili dell’investimento sostenuto, nei limiti del costo massimo di investimento ammissibile e secondo le percentuali indicate al seguente LI NK

b) una tariffa incentivante applicata alla produzione netta di biometano per una durata di quindici anni ed erogata dalla data di entrata in esercizio dell’impianto, calcolata secondo le modalita’ indicate nel decreto.

Scadenza

In attivazione


PNRR M2C2 – SOSTEGNO ALLA PRODUZIONE DI BIOMETANO

In G.U. n. 251 del 26 ottobre 2022 è pubblicato il Decreto 15 settembre 2022 del Ministero della transizione ecologica: Attuazione degli articoli 11, comma 1 e 14, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, al fine di sostenere la produzione di biometano immesso nella rete del gas naturale, in coerenza con la Missione 2, Componente 2, Investimento 1.4, del PNRR.

LINK Gazzetta Ufficiale

Fonte RETE AGEVOLAZIONI


FONDO PERDUTO BIOMETANO nella rete: 1,73 mld per fare (e rifare) gli impianti

Sono disponibili 1,73 mld di euro, mobilitati tramite il PNRR (Missione 2, Componente 2, Investimento 1.4), da spendere entro il 2026, per incentivare la produzione di biometano immesso nella rete del gas naturale, ottenuto da nuovi impianti e dalla riconversione di impianti a biogas agricoli esistenti. Lo prevede il decreto del ministero della Transizione ecologica del 15 settembre 2022 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 26 ottobre (Decreto Biometano). Non si tratta di un semplice regime di aiuto, ma piuttosto di un quadro organico di riforma delle misure di incentivo per lo sviluppo del biometano, secondo criteri di promozione dell’economia circolare.

Il biometano deve essere prodotto rispettando i requisiti di sostenibilità previsti dalla direttiva 2018/2001/UE, da impianti di nuova realizzazione, alimentati da matrici agricole e da rifiuti organici, oppure da impianti per la produzione di elettricità da biogas agricolo oggetto di riconversione.

Agevolazioni previste. Gli incentivi disponibili sono di due tipologie. La prima è un contributo in conto capitale sulle spese ammissibili dell’investimento che è riconosciuto applicando un’aliquota di sostegno massima del 40%, nei limiti di un costo standard di investimento definito nell’allegato 1 del decreto. E differenziato tra impianti agricoli e quelli alimentati da rifiuti organici e tra nuovi impianti o riconversioni. Il secondo incentivo è una tariffa agevolata applicata alla produzione netta di biometano, riconosciuta al beneficiario per una durata di 15 anni ed erogata dalla data in entrata in esercizio dell’impianto. L’entità della tariffa incentivante varia da 62 a 115 euro/MWh, in funzione della capacità produttiva e della tipologia di impianto. Gli imprenditori che si aggiudicano le procedure competitive pubbliche periodicamente attivate ottengono entrambi gli incentivi, in quanto sono tra loro cumulabili.

Beneficiari. Accedono alle procedure competitive i soggetti in possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto che dispongono di preventivo allacciamento rilasciato dal gestore della rete nel caso di impianti da connettere e che producono biometano conforme alle disposizioni europee di sostenibilità. Oltre agli imprenditori agricoli possono richiedere gli incentivi anche le imprese che svolgono attività industriale.

Requisiti per l’accesso agli incentivi. Nel caso di impianti agricoli situati in zone vulnerabili ai nitrati è necessario prevedere vasche di stoccaggio del digestato per un volume pari alla produzione di almeno 30 giorni e coperte a tenuta di gas.

Tempistiche e modalità per i bandi. Il decreto biometano prevede l’obiettivo di raggiungere un volume di produzione da impianti nuovi e riconvertiti fino ad almeno 2,3 miliardi di metri cubi entro il 30 giugno del 2026. Inoltre è stabilito un target intermedio di 0,6 miliardi di metri cubi da produrre entro la fine del 2023. Per conseguire tali traguardi i fondi disponibili saranno utilizzati attraverso procedure competitive da attivare annualmente, di cui una entro la fine del corrente anno e due per ogni annualità nel 2023 e 2024. Le date e le modalità di svolgimento delle procedure competitive saranno disciplinate attraverso un decreto del MITE, redatto su proposta del gestore dei servizi energetici (GSE) che svolgerà il compito di gestire le istruttorie tecniche sulle domande e tutte le attività gestionali funzionali all’assegnazione degli incentivi.

Ulteriori provvedimenti da emanare. La pubblicazione del decreto applicativo deve avvenire entro il 25 novembre prossimo. Il provvedimento conterrà gli schemi di avviso pubblico per ciascuna delle procedure competitive programmate; la modulistica per le domande di partecipazione e per l’accesso agli incentivi da parte dei potenziali beneficiari; la procedura e la documentazione da inviare per la verifica del rispetto dei requisiti richiesti; i contratti tipo da stipulare con il GSE; gli obblighi a carico dei beneficiari e le modalità per erogare gli incentivi. 

Fonte ITALIA OGGI


PNRR: le opportunità per l’agricoltura – FONDO PERDUTO – Sviluppo del  BIOMETANO secondo criteri per promuovere l’economia circolare: pubblicato il decreto del Mite

Il Ministero della Transizione ecologica (Mite) ha pubblicato il decreto n. 240 del 15 settembre 2022 “Sviluppo del biometano, secondo criteri per promuovere l’economia circolare – Produzione biometano” nell’ambito della Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, Componente 2” Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”, Investimento 1.4 del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

Il decreto del Mite (nuovo decreto Biometano) si prefigge di sostenere la produzione di biometano immesso nella rete del gas naturale e prodotto, nel rispetto dei requisiti di sostenibilità previsti dalla direttiva 2018/2001/UE, da impianti di nuova realizzazione alimentati da matrici agricole e da rifiuti organici o da impianti per la produzione di elettricità da biogas agricolo oggetto di riconversione.

Gli incentivi ammonteranno a complessivi 1,7 miliardi a valere sul Pnrr.  

Potranno accedere agli incentivi gli impianti per i quali gli interventi summenzionati non siano stati avviati prima della pubblicazione della graduatoria, ai sensi dell’articolo 5, comma 2, secondo periodo del decreto Mite, e che completino la realizzazione delle opere ammesse a finanziamento ed entrino in esercizio entro il 30 giugno 2026.

L’accesso agli incentivi sarà precluso:

  • alle imprese in difficoltà secondo la definizione di cui al punto 20 della Comunicazione della Commissione europea 2014/C 249/01;
  • ai soggetti richiedenti per i quali ricorre una delle cause di esclusione di cui all’articolo 80 del decreto legislativo n. 50 del 2016 (“Codice dei Contratti Pubblici”):
  • ai soggetti che beneficiano del regime di cui al decreto ministeriale 2 marzo 2018.

Per l’accesso alle procedure competitive previste dal nuovo decreto Biometano, gli impianti dovranno rispettare i seguenti requisiti:

a) possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto;

b) nel caso di impianti da connettere alle reti di trasporto e distribuzione del gas con obbligo di connessione di terzi, preventivo di allacciamento rilasciato dal gestore di rete competente e accettato dal soggetto richiedente;

c) conformità del biometano oggetto della produzione ai criteri stabiliti dalla direttiva 2018/2001/UE ai fini del rispetto del principio “non arrecare un danno significativo”, ai pertinenti requisiti di cui all’Allegato VI, nota 8, del regolamento 2021/241/UE, nonché ad almeno uno dei seguenti requisiti in materia di sostenibilità: 1) l’impianto produce biometano destinato al settore dei trasporti a partire da materie prime utilizzabili per la produzione di biocarburanti avanzati di cui all’allegato VIII al decreto legislativo n. 199 del 2021, e consegue una riduzione di almeno il 65% delle emissioni di gas a effetto serra mediante l’uso della biomassa; 2) l’impianto produce biometano destinato ad altri usi e consegue una riduzione di almeno l’80% delle emissioni di gas a effetto serra mediante l’uso della biomassa;

d) nel caso di riconversioni, l’intervento è realizzato su impianti agricoli esistenti;

e) nel caso di impianti situati in zone interessate da procedure d’infrazione comunitaria ai fini del miglioramento della qualità dell’aria e del contrasto all’inquinamento atmosferico, le produzioni di biometano da biomasse devono rispettare i limiti di emissione ivi previsti, in conformità ai contenuti dei rispettivi “Piani per il contrasto ai superamenti dei limiti della qualità dell’aria”;

f) nel caso di soggetti richiedenti che svolgano attività industriale, rientrante tra le categorie di cui all’Allegato 1 alla direttiva 2010/75/UE, in funzione anche dei valori di capacità, laddove la produzione di biometano avvenga su scala industriale mediante processi di trasformazione chimica o biologica di sostanze o gruppi di sostanze di fabbricazione di prodotti chimici organici e, in particolare, idrocarburi semplici (categoria 4.1.a), deve essere assicurata la conformità alla direttiva 2010/75/UE, come riscontrabile dai documenti autorizzativi di cui alla Parte II del decreto legislativo n. 152 del 2006 e, per le attività industriali, dal Titolo I, Parte V, del medesimo decreto;

g) nel caso di impianti agricoli situati in zone vulnerabili ai nitrati con carico di azoto di origine zootecnica superiore a 120 kg/ha come definite dai Piani di azione regionali in ottemperanza alla direttiva 91/676/CEE, deve essere utilizzato almeno il 40% in peso di effluenti zootecnici nel piano di alimentazione complessivo;

h) i progetti devono prevedere le vasche di stoccaggio del digestato degli impianti, di volume pari alla produzione di almeno 30 giorni, che devono essere coperte a tenuta di gas e dotate di sistemi di captazione e recupero del gas da reimpiegare per la produzione di energia elettrica, termica o di biometano. Tale requisito non è richiesto nel caso in cui il digestato non venga stoccato, ma avviato direttamente al processo di compostaggio.

Agli impianti di produzione di biometano che rispettano i requisiti suindicati, sarà riconosciuto un incentivo composto da:

– un contributo in conto capitale sulle spese ammissibili dell’investimento sostenuto, nei limiti del costo massimo di investimento ammissibile e secondo le percentuali indicate in Allegato 1 del nuovo decreto Biometano;

– una tariffa incentivante applicata alla produzione netta di biometano per una durata di 15 anni ed erogata dalla data di entrata in esercizio dell’impianto, calcolata secondo le modalità di cui all’articolo 7 e all’Allegato 2. 2 del nuovo decreto Biometano.

L’accesso agli incentivi avrà luogo a seguito dell’aggiudicazione di procedure competitive pubbliche in cui saranno messi a disposizione, periodicamente, i seguenti contingenti di capacità produttiva (espressi in standard metri cubi/ora di biometano per un totale di 257.000 Smc/h):

  • anno 2022: 67.000 Smc/h;
  • anno 2023: 95.000 Smc/h;
  • anno 2024: 95.000 Smc/h.

Nel 2022 sarà indetta una sola procedura competitiva e dal 2023 saranno previste almeno due procedure l’anno, con un periodo di apertura del bando di 60 giorni.

Il Gestore dei Servizi Energetici SpA (GSE) valuterà i progetti e, entro 90 giorni dalla chiusura di ogni singola procedura, pubblicherà la relativa graduatoria dei progetti ammessi, dando evidenza dei progetti collocatisi in posizione utile ai fini dell’accesso agli incentivi di cui al nuovo decreto Biometano. 

Le procedure competitive si svolgeranno in forma telematica nel rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità, tutela della concorrenza e secondo modalità non discriminatorie.

Per le procedure indette nel 2022 e nel 2023, le tariffe di riferimento poste a base d’asta saranno quelle indicate all’Allegato 2 del nuovo decreto Biometano. Dall’anno 2024 ed eventualmente fino al 2026, le tariffe poste a base d’asta saranno quelle di cui all’Allegato 2, ridotte del 2%.

Le date delle procedure e le relative modalità di svolgimento saranno disciplinate nell’ambito delle regole applicative (approvate con decreto del Ministero della Transizione ecologica su proposta del GSE), da adottarsi entro 30 giorni dall’entrata in vigore del nuovo decreto Biometano.

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Impianti di BIOMETANO – nuovi incentivi: pronto il decreto con contributi in conto capitale e tariffe dedicate

RAMSES GROUP NEWS n. 425 – 6 ottobre 2022

Il Decreto in sintesi

La Misura di aiuto era stata approvata lo scorso 8 agosto con una decisione di compatibilità con la normativa in materia di aiuti di Stato da parte della Commissione Europea.

Il Decreto – ora in attesa del via libera della Corte dei Conti – prevede:

  • un contributo in conto capitale del 40% sulle spese ammissibili dell’investimento sostenuto, nei limiti del costo massimo di investimento ammissibile;
  • un incentivo sulla produzione, con tariffe differenziate sulla base dei costi degli impianti;
  • contingenti di potenza annui messi a disposizione, in linea con gli impegni di spesa del Pnrr, finalizzati a valorizzare il potenziale delle riconversioni degli impianti biogas esistenti e la nascita di nuove produzioni.

L’accesso agli incentivi avverrà tramite aste pubbliche competitive al ribasso sulle tariffe incentivanti che si svolgeranno dalla fine del 2022 al 2024 e comunque fino all’esaurimento delle relative disponibilità economiche del Pnrr. 

L’adozione del Decreto, conclude la nota, che entrerà in vigore solo dopo la registrazione della Corte dei Conti e la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, permetterà l’avvio delle prime procedure entro la fine del 2022.

MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICADECRETO 5 agosto 2022 Attuazione del PNRR: M2C2 I.1.4 – Sviluppo del biometano secondo criteri per la promozione dell’economia circolare – produzione di biometano secondo quanto previsto dal decreto 2 marzo 2018. (22A04725) (GU Serie Generale n.192 del 18-08-2022

Il nuovo provvedimento del MITE reca disposizioni per la definizione degli incentivi al biometano immesso nella rete del gas naturale e prodotto da impianti di nuova realizzazione alimentati da matrici agricole e da rifiuti organici o da impianti per la produzione di elettricità da biogas agricolo oggetto di riconversione.


Ha un budget complessivo di 1,73 miliardi di euro, il nuovo decreto n.340/2022 del MITE firmato dal Ministro Cingolani che in attuazione dell’articolo 11, comma 1 e dell’articolo14, comma 1, lettera b), del decreto legislativo n. 199 del 2021, punta a sostenere la produzione di biometano immesso nella rete del gas naturale, in coerenza con le misure di sostegno agli investimenti previsti dal PNRR nell’ambito della Missione 2, Componente 2, Investimento 1.4 – “Sviluppo del biometano, secondo criteri per promuovere l’economia circolare”.

Il decreto reca quindi le disposizioni per la definizione degli incentivi al biometano immesso nella rete del gas naturale e prodotto, nel rispetto dei requisiti di sostenibilità previsti dalla direttiva 2018/2001/UE, da impianti di nuova realizzazione alimentati da matrici agricole e da rifiuti organici o da impianti per la produzione di elettricità da biogas agricolo oggetto di riconversione.

NB – Il decreto entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Il perimetro di azione: quali impianti accedono agli incentivi

Accedono agli incentivi – si legge nel testo firmato dal Ministro – gli impianti per i quali gli interventi di cui sopra non sono stati avviati prima della pubblicazione della graduatoria ai sensi dell’articolo 5, comma 2, secondo periodo e che completano la realizzazione delle opere ammesse a finanziamento ed entrano in esercizio entro il 30 giugno 2026.

Tali interventi si intendono avviati al momento dell’assunzione della prima obbligazione che rende un investimento irreversibile, quale, a titolo esemplificativo, quella relativa all’ordine delle attrezzature ovvero all’avvio dei lavori di costruzione.

L’acquisto di terreni e le opere propedeutiche quali l’ottenimento di permessi e lo svolgimento di studi preliminari di fattibilità non sono da considerarsi come avvio dei lavori relativi agli interventi di cui sopra.

Chi non rientra tra i beneficiari

Non è consentito l’accesso agli incentivi:

  • a) alle imprese in difficoltà secondo la definizione di cui al punto 20 della comunicazione della Commissione europea 2014/C 249/01;
  • b) ai soggetti richiedenti per i quali ricorre una delle cause di esclusione di cui all’articolo 80 del decreto legislativo n.50 del 2016;
  • c) ai soggetti che beneficiano del regime di cui al DM 2 marzo 2018.

Accesso agli incentivi a due vie: contributo in c/capitale e tariffa incentivante

Agli impianti di produzione di biometano che rispettano i requisiti stabiliti dal presente decreto, è riconosciuto un incentivo composto da:

  • a) un contributo in conto capitale sulle spese ammissibili dell’investimento sostenuto, nei limiti del costo massimo di investimento ammissibile e secondo le percentuali indicate in allegato 1;
  • b) una tariffa incentivante applicata alla produzione netta di biometano per una durata di 15 anni ed erogata dalla data di entrata in esercizio dell’impianto, calcolata secondo le modalità di cui all’articolo 7 e all’allegato 2.

I requisiti per l’accesso agli incentivi

Accedono alle procedure competitive di cui al presente decreto gli impianti che rispettano i seguenti requisiti:

  • a) possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto;
  • b) nel caso di impianti da connettere alle reti di trasporto e di distribuzione del gas con obbligo di connessione di terzi, preventivo di allacciamento rilasciato dal gestore di rete competente e accettato dal soggetto richiedente;
  • c) conformità del biometano oggetto della produzione ai criteri stabiliti dalla direttiva 2018/2001/UE ai fini del rispetto del principio “non arrecare un danno significativo”, ai pertinenti requisiti di cui all’allegato VI, nota 8, del regolamento 2021/241/UE, nonché ad almeno uno dei seguenti requisiti in materia di sostenibilità:
    • l’impianto produce biometano destinato al settore dei trasporti a partire da materie prime utilizzabili per la produzione di biocarburanti avanzati di cui all’allegato VIII al decreto legislativo n. 199 del 2021, e consegue una riduzione di almeno il 65% delle emissioni di gas a effetto serra mediante l’uso della biomassa;
    • l’impianto produce biometano destinato ad altri usi e consegue una riduzione di almeno l’80 % delle emissioni di gas a effetto serra mediante l’uso della biomassa;
  • d) nel caso di riconversioni, l’intervento è realizzato su impianti agricoli esistenti;
  • e) nel caso di impianti situati in zone interessate da procedure d’infrazione comunitaria ai fini del miglioramento della qualità dell’aria e del contrasto all’inquinamento atmosferico, le produzioni di biometano da biomasse devono rispettare i limiti di emissione ivi previsti, in conformità ai contenuti dei rispettivi “Piani per il contrasto ai superamenti dei limiti della qualità dell’aria”;
  • f) nel caso di soggetti richiedenti che svolgano attività industriale, rientrante tra le categorie di cui all’Allegato 1 alla direttiva 2010/75/UE, in funzione anche dei valori di capacità, laddove la produzione di biometano avvenga su scala industriale mediante processi di trasformazione chimica o biologica di sostanze o gruppi di sostanze di fabbricazione di prodotti chimici organici e, in particolare, idrocarburi semplici (categoria 4.1.a), deve essere assicurata la conformità alla direttiva 2010/75/UE, come riscontrabile dai documenti autorizzativi di cui alla Parte II del decreto legislativo n. 152 del 2006 e, per le attività industriali, dal Titolo I, Parte V, del medesimo decreto;
  • g) nel caso di impianti agricoli situati in zone vulnerabili ai nitrati con carico di azoto di origine zootecnica superiore a 120 kg/ha come definite dai Piani di azione regionali in ottemperanza alla direttiva 91/676/CEE, deve essere utilizzato almeno il 40% in peso di effluenti zootecnici nel piano di alimentazione complessivo;
  • h) i progetti devono prevedere le vasche di stoccaggio del digestato degli impianti, di volume pari alla produzione di almeno 30 giorni, che devono essere coperte a tenuta di gas e dotate di sistemi di captazione e recupero del gas da reimpiegare per la produzione di energia elettrica, termica o di biometano. Tale requisito non è richiesto nel caso in cui il digestato non venga stoccato, ma avviato direttamente al processo di compostaggio.

Contingenti disponibili, tempistiche e modalità di svolgimento delle procedure competitive

L’art.5 contiene tutti i riferimenti.

Le date e le modalità di svolgimento delle procedure sono disciplinate nell’ambito delle regole applicative di cui all’art.12, prevedendo l’assegnazione dei punteggi per la formazione delle graduatorie basata sul valore percentuale della riduzione offerta sulla tariffa pertinente di cui all’allegato 2, nonché che la capacità produttiva eventualmente non assegnata venga riallocata nella prima asta successiva fino all’esaurimento dei contingenti e in ogni caso non oltre il 1° gennaio 2026.

Per le procedure indette nel 2022 e nel 2023, le tariffe di riferimento poste a base d’asta sono quelle indicate all’allegato 2.

Dall’anno 2024 ed eventualmente fino al 2026, le tariffe poste a base d’asta sono quelle di cui all’allegato 2, ridotte del 2%.

Il GSE, ricevuta la documentazione:

  • a) riscontra la completezza dell’istanza di partecipazione entro 5 giorni lavorativi dalla data di ricezione della stessa e comunque non oltre il periodo di apertura dei bandi, nel rispetto del termine di 60 giorni di cui al comma 2, primo periodo;
  • b) esamina la documentazione trasmessa e conclude la verifica della documentazione attestante il rispetto dei requisiti necessari per l’ammissione agli incentivi nel termine di pubblicazione della graduatoria di cui al comma 2.

Realizzazione degli interventi ed erogazione delle tariffe incentivanti

Gli impianti agricoli di produzione di biometano collocati in posizione utile nella relativa graduatoria, secondo le procedure di cui all’articolo 5, entrano in esercizio al più tardi entro 18 mesi dalla data di pubblicazione della graduatoria medesima.

Gli impianti di produzione di biometano alimentati da rifiuti organici collocati in posizione utile nella relativa graduatoria, secondo le procedure di cui all’articolo 5, entrano in esercizio al più tardi entro 24 mesi dalla data di pubblicazione della graduatoria medesima.

Il mancato rispetto dei termini di cui al primo e al secondo periodo comporta l’applicazione di una decurtazione della tariffa incentivante di cui all’articolo 3, comma 1, lettera b), dello 0,5% per ogni mese di ritardo, nel limite massimo di nove mesi di ritardo. I medesimi termini sono da considerarsi al netto dei tempi di fermo nella realizzazione dell’impianto e delle opere connesse, derivanti da cause di forza maggiore o eventi calamitosi accertati dalle autorità competenti.

Gli impianti di capacità produttiva pari o inferiore a 250 Smc/h che immettono biometano nelle reti con obbligo di connessione di terzi, possono richiedere l’erogazione della tariffa spettante in forma di tariffa omnicomprensiva.

Per gli impianti di capacità produttiva superiore a 250 Smc/h, nonché per tutti gli impianti di produzione che immettono biometano nelle reti del gas naturale diverse dalle reti con obbligo di connessione di terzi, la tariffa spettante è erogata in forma di tariffa premio calcolata secondo le modalità di cui all’articolo 2, comma 1, lettera v) e in tale caso le garanzie di origine vengono assegnate al produttore.

Erogazione del contributo in conto capital: le spese ammissibili

Alla comunicazione di entrata in esercizio di cui all’articolo 7, comma 2 sono allegati i titoli di spesa sostenuta quietanzati in relazione alla realizzazione dell’intervento, nonché la documentazione di dettaglio individuata ai sensi dell’articolo 12.

Il GSE esamina la documentazione trasmessa ai fini della valutazione delle spese ammissibili e riscontra la rispondenza delle stesse ai costi massimi ammissibili riportati nell’Allegato 1, determinando il contributo da erogare.

Sono considerate spese ammissibili, ai fini dell’erogazione del contributo in conto capitale:

  • a) i costi di realizzazione ed efficientamento dell’impianto quali le infrastrutture e i macchinari necessari per la gestione della biomassa e del processo di digestione anaerobica, per lo stoccaggio del digestato, la realizzazione dell’impianto di purificazione del biogas, la trasformazione, compressione e conservazione del biometano e della CO2, la realizzazione degli impianti e delle apparecchiature per l’autoconsumo aziendale del biometano;
  • b) le attrezzature di monitoraggio e ossidazione del biometano, dei gas di scarico e di monitoraggio delle emissioni fuggitive;
  • c) i costi di connessione alla rete del gas naturale;
  • d) i costi per l’acquisto o acquisizione di programmi informatici funzionali alla gestione dell’impianto;
  • e) le spese di progettazione, direzione lavori, collaudo, consulenze, studi di fattibilità, acquisto di brevetti e licenze, connessi alla realizzazione dei sopraindicati investimenti, nella misura massima complessiva del 12% della spesa totale ammissibile;
  • f) i costi per la fase di compostaggio del digestato.

Cumulabilità degli incentivi

Gli incentivi di cui al presente decreto non sono cumulabili con altri incentivi pubblici o regimi di sostegno comunque denominati destinati ai medesimi progetti.

Resta ferma la possibilità di accesso al meccanismo del ritiro dedicato dell’energia di cui all’articolo 14, commi 3 e 4, del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, in riferimento alla eventuale produzione di energia elettrica.


IL DECRETO INTEGRALE (NON ANCORA IN VIGORE, SERVE LA PUBBLICAZIONE IN GAZZETTA UFFICIALE)  MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICADECRETO 5 agosto 2022 

Attuazione del PNRR: M2C2 I.1.4 – Sviluppo del biometano secondo criteri per la promozione dell’economia circolare – produzione di biometano secondo quanto previsto dal decreto 2 marzo 2018. (22A04725) GU Serie Generale n.192 del 18-08-202


Decreto Biometano: in arrivo nuovi incentivi

La misura di sostegno al biometano sostenibile “aiuterà l’Italia a conseguire i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni, a ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili russi e a migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento di gas, limitando nel contempo le possibili distorsioni della concorrenza”, sottolinea la vicepresidente della Commissione europea, responsabile della politica di Concorrenza Margrethe Vestager.

Come funzionano gli aiuti al biometano?

Il regime di sostegno notificato dall’Italia sarà parzialmente finanziato tramite il PNRR.

Il Recovery Plan prevede un investimento importante nello sviluppo del biometano, accompagnato da un altrettanto decisivo progetto di riforma.

Per migliorare l’utilizzo del biometano ottenuto da biomasse agricole (cioè colture dedicate, scarti agricoli e  organici) o agroindustriali (cioè scarti della lavorazione della filiera alimentare) nel Piano nazionale di ripresa e resilienza è previsto lo stanziamento di poco meno di 2 miliardi, 1,92 per essere precisi. 

Di questi, 888 milioni saranno dedicati alla riconversione degli impianti, al rinnovo delle attrezzature e alla produzione di almeno 600 milioni di metri cubi di biometano. Risorse da spendere tra il 2022 e il 2024. 

Il miliardo restante sarà utilizzato tra il 2025 e il 2026 per rinnovare le attrezzature non all’avanguardia e proseguire nella riconversione degli impianti. L’obiettivo finale da centrare è incrementare di 2,3-2,5 miliardi di metri cubi la produzione di biometano, il che permetterebbe di ridurre l’utilizzo dei gas a effetto serra dell’80% e oltre.

Ma il bando PNRR non è l’unica forma di incentivo al biometano che ha ottenuto il via libera UE ai sensi delle norme in materia di aiuti di Stato.

L’aiuto sarà concesso cumulativamente sotto forma di:

  • sovvenzioni agli investimenti, con un bilancio totale di 1,7 miliardi di euro, che saranno versati a tutti i progetti finanziati al termine della fase di costruzione. L’importo dell’aiuto per progetto coprirà fino al 40% dei costi di investimento ammissibili;
  • tariffe di incentivazione, con un bilancio stimato di 2,8 miliardi di euro, da pagare durante la fase operativa dei progetti, per un periodo di 15 anni. Le tariffe di incentivazione, espresse in euro/MWh, saranno determinate in una gara d’appalto competitiva secondo il principio dell’offerta a pagamento. Il sostegno coprirà la differenza tra le tariffe di incentivazione e l’evoluzione dei prezzi del gas e sarà erogato su base mensile. In caso di aumenti elevati del prezzo del gas, è in atto un meccanismo di recupero che consente il rimborso di qualsiasi importo superiore alle tariffe di incentivazione.

I progetti saranno selezionati mediante una procedura di gara trasparente e non discriminatoria, in cui i beneficiari concorreranno per l’importo più basso della tariffa di incentivazione necessaria per la realizzazione di un singolo progetto. 

Il primo invito a presentare progetti sarà pubblicato dal 2022. Al fine di beneficiare dei finanziamenti attraverso il Dispositivo per la ripresa e la resilienza, la costruzione o la trasformazione di impianti di produzione di biometano devono essere completate entro il 30 giugno 2026.

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BANDO BIOMETANO SOSTENIBILE

CI SIAMO QUASI

RAMSES GROUP NEWS n. 413 – 20 settembre 2022

 LINK decreto ministeriale del 5 agosto 2022

Gli aiuti italiani per incentivare la costruzione e la gestione di impianti di produzione di biometano nuovi o convertiti ottengono il via libera UE ai sensi delle norme in materia di aiuti di Stato. Le agevolazioni, che in parte derivano dal bando PNRR per il biometano di prossima pubblicazione, saranno messe a disposizione fino al 2026.

La misura di sostegno al biometano sostenibile “aiuterà l’Italia a conseguire i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni, a ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili russi e a migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento di gas, limitando nel contempo le possibili distorsioni della concorrenza”, sottolinea la vicepresidente della Commissione europea, responsabile della politica di Concorrenza Margrethe Vestager.

Come funzionano gli aiuti al biometano?

Il regime di sostegno notificato dall’Italia sarà parzialmente finanziato tramite il PNRR.

Ma il bando PNRR non è l’unica forma di incentivo al biometano che ha ottenuto il via libera UE ai sensi delle norme in materia di aiuti di Stato.

L’aiuto sarà concesso cumulativamente sotto forma di:

  • sovvenzioni agli investimenti, con un bilancio totale di 1,7 miliardi di euro, che saranno versati a tutti i progetti finanziati al termine della fase di costruzione. L’importo dell’aiuto per progetto coprirà fino al 40% dei costi di investimento ammissibili;
  • tariffe di incentivazione, con un bilancio stimato di 2,8 miliardi di euro, da pagare durante la fase operativa dei progetti, per un periodo di 15 anni. Le tariffe di incentivazione, espresse in euro/MWh, saranno determinate in una gara d’appalto competitiva secondo il principio dell’offerta a pagamento. Il sostegno coprirà la differenza tra le tariffe di incentivazione e l’evoluzione dei prezzi del gas e sarà erogato su base mensile. In caso di aumenti elevati del prezzo del gas, è in atto un meccanismo di recupero che consente il rimborso di qualsiasi importo superiore alle tariffe di incentivazione.

I progetti saranno selezionati mediante una procedura di gara trasparente e non discriminatoria, in cui i beneficiari concorreranno per l’importo più basso della tariffa di incentivazione necessaria per la realizzazione di un singolo progetto. 

Il primo invito a presentare progetti sarà pubblicato dal 2022. Al fine di beneficiare dei finanziamenti attraverso il Dispositivo per la ripresa e la resilienza, la costruzione o la trasformazione di impianti di produzione di biometano devono essere completate entro il 30 giugno 2026.

Tutti gli investimenti e le riforme che comportano aiuti di Stato nei Paesi membri dell’Unione Europea devono essere notificati alla Commissione per un’approvazione preventiva. Era dunque fondamentale che in sede europea venisse approvato il regime di incentivi per la produzione di biometano proposto dall’Italia.


“Il regime di aiuti italiano che abbiamo approvato promuoverà la produzione dell’UE di biometano sostenibile da utilizzare nei settori dei trasporti e del riscaldamento, in linea con il piano REPowerEU. – ha spiegato in sede di votazione Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza – La misura di aiuto italiana, che sarà in parte finanziata dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, aiuterà l’Italia a conseguire i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni, a ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili russi e a migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento di gas, limitando nel contempo le possibili distorsioni della concorrenza.”
“Il programma di incentivazione – fa sapere il Ministero per la Transizione Ecologica attraverso una nota – sarà finanziato attraverso il PNRR con 1,7 miliardi di euro, per sostenere la costruzione di impianti di produzione di biometano sostenibile nuovi o riconvertiti da precedenti produzioni”. In particolare, l’aiuto prevede un contributo del 40% sull’investimento e una tariffa incentivante sul biometano prodotto per 15 anni; l’accesso avverrà tramite aste che si svolgeranno dal 2022 al 2024.
Questo nuovo piano di incentivi rappresenta un importante strumento che l’Italia ha ora a disposizione per ridurre il proprio consumo di gas naturale e insieme la dipendenza da fonti energetiche estere. Ed è inoltre uno stimolo allo sviluppo dell’economia circolare, visto che le riconversioni riguardano soprattutto la produzione di biogas connesso ad attività agricole, con l’utilizzo di residui e sottoprodotti del settore.

La Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, un regime italiano messo a disposizione attraverso il Recovery and Resilience Facility (“RRF”) per sostenere la costruzione e l’esercizio di impianti di produzione di biometano nuovi o riconvertiti. La misura rientra nella strategia dell’Italia per ridurre le emissioni di gas serra e aumentare la propria quota di energie rinnovabili. Il regime contribuirà inoltre agli obiettivi del piano REPowerEU per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi e accelerare la transizione verde.

La vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager , responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato: “Il regime di aiuti italiano che abbiamo approvato oggi rafforzerà la produzione dell’UE di biometano sostenibile da utilizzare nei settori dei trasporti e del riscaldamento, in linea con il piano REPowerEU. La misura di aiuto italiana, che sarà in parte finanziata dal Recovery and Resilience Facility, aiuterà l’Italia a raggiungere i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni, ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili russi e migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento di gas, limitando al contempo le possibili distorsioni della concorrenza”.

Lo schema italiano

Il regime notificato dall’Italia, che durerà fino al 30 giugno 2026, sarà in parte finanziato dalla RRF, a seguito della valutazione positiva da parte della Commissione del Piano italiano per la ripresa e la resilienza e la sua adozione da parte del Consiglio.

Il regime sosterrà la produzione di biometano sostenibile da immettere nella rete nazionale del gas per l’utilizzo nei settori dei trasporti e del riscaldamento. In particolare, il provvedimento è volto a promuovere la costruzione e l’esercizio di impianti di produzione di biometano nuovi o riconvertiti in Italia. Per beneficiare dell’aiuto previsto dal regime, la produzione di biometano deve essere conforme ai requisiti stabiliti nella Direttiva UE sulle energie rinnovabili . Affinché il biometano possa essere utilizzato specificamente nel settore dei trasporti, solo la produzione di biometano avanzato potrà beneficiare di aiuti, poiché è il carburante più sostenibile ed ecologico, per aiutare l’UE a raggiungere i suoi obiettivi climatici ed energetici.

L’aiuto sarà concesso, cumulativamente, sotto forma di:

Contributi agli investimenti, con un budget totale di 1,7 miliardi di euro, che saranno corrisposti al termine della fase di costruzione a tutti i progetti sostenuti. L’importo dell’aiuto per progetto coprirà fino al 40% dei costi di investimento ammissibili.
Tariffe incentivanti, con un budget di stima di 2,8 miliardi di euro, da corrispondere durante la fase operativa dei progetti, per un periodo di 15 anni. Le tariffe incentivanti, espresse in €/MWh, saranno determinate mediante gara competitiva secondo il principio del pay as bid. Il sostegno coprirà la differenza tra le tariffe incentivanti e l’evoluzione dei prezzi del gas e sarà erogato su base mensile. In caso di aumenti elevati del prezzo del gas, è previsto un meccanismo di claw-back per il rimborso dell’eventuale importo eccedente le tariffe incentivanti.
I progetti saranno selezionati attraverso una procedura di gara trasparente e non discriminatoria, in cui i beneficiari si contenderanno l’importo più basso della tariffa incentivante necessaria per la realizzazione di un singolo progetto. Il primo bando partirà a partire dal 2022. Per poter beneficiare del finanziamento tramite RRF, le costruzioni o riconversioni degli impianti di produzione di biometano dovrebbero essere completate entro il 30 giugno 2026.

La valutazione della Commissione

La Commissione ha valutato il regime in base alle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, in particolare l’ articolo 107, paragrafo 3, lettera c) , del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (“TFUE”), che consente ai paesi dell’UE di sostenere lo sviluppo di determinate attività economiche soggette a determinate condizioni, e gli Orientamenti sugli aiuti di Stato per il clima, la protezione dell’ambiente e l’energia 2022 .

La Commissione ha riscontrato che:

Il regime facilita lo sviluppo di alcune attività economiche, in particolare la produzione di biometano sostenibile.
L’aiuto ha un “effetto incentivante”, in quanto i beneficiari non effettuerebbero gli investimenti nella produzione sostenibile di biometano nella stessa misura senza il sostegno pubblico.
La misura ha un impatto limitato sulla concorrenza e sul commercio all’interno dell’UE. In particolare, è necessario e opportuno ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi e portare avanti rapidamente la transizione verde. Inoltre, è proporzionato e qualsiasi effetto negativo sulla concorrenza e sugli scambi nell’UE sarà limitato in considerazione delle dimensioni dei progetti, degli importi degli aiuti e delle caratteristiche del settore. Saranno inoltre predisposte le necessarie salvaguardie che limitino l’aiuto al minimo, compresa una procedura di gara competitiva per l’assegnazione dell’aiuto e un meccanismo di recupero in caso di aumento dei prezzi di mercato.
Su questa base, la Commissione ha approvato la misura ai sensi delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato.

La Commissione UE ha approvato l’8 agosto 2022 il regime nazionale inteso a sostenere la costruzione e la gestione di impianti di produzione di biometano nuovi o convertiti, da completarsi entro il 30 giugno 2026

LINK decreto ministeriale del 5 agosto 2022

Il Decreto Biometano ter messo a punto dal Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) e notificato alla Commissione UE il 17 novembre 2021, che coordina i nuovi sistemi di incentivazione del biometano con i contributi del PNRR per la realizzazione di nuovi impianti e la riconversione degli impianti di biogas con i contributi per la realizzazione di interventi di economia circolare, ha avuto l’8 agosto 2022 il via libera dalla Commissione UE, ai sensi della normativa in materia di aiuti di Stato.

Tutti gli investimenti e le riforme che comportano aiuti di Stato, anche quelli previsti dai Piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR) presentati nel contesto dell’RRF, devono essere notificati alla Commissione per approvazione preventiva, a meno che non soddisfino le condizioni di esenzione per categoria in materia di aiuti di Stato.

La misura rientra nella Strategia dell’Italia per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e aumentare la sua quota di energie rinnovabili, sottolinea il Comunicato stampa della Commissione UE, contribuendo agli obiettivi del Piano REPowerEU di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi e di portare avanti rapidamente la transizione verde.

Il regime di aiuti italiano che abbiamo approvato oggi promuoverà la produzione dell’UE di biometano sostenibile da utilizzare nei settori dei trasporti e del riscaldamento, in linea con il piano REPowerEU – ha dichiarato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza – La misura di aiuto italiana, che sarà in parte finanziata dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, aiuterà l’Italia a conseguire i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni, a ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili russi e a migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento di gas, limitando nel contempo le possibili distorsioni della concorrenza“.

I Servizi della Commissione hanno rilevato quanto segue:
– il regime favorisce lo sviluppo di talune attività economiche, in particolare la produzione di biometano sostenibile;
– l’aiuto produce un effetto di incentivazione, in quanto, senza il sostegno pubblico, i beneficiari non realizzerebbero gli investimenti nella produzione sostenibile di biometano nella stessa misura;
– la misura ha un impatto limitato sulla concorrenza e sugli scambi all’interno dell’UE. In particolare, è necessario e opportuno ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi e accelerare la transizione verde. È inoltre proporzionato e gli effetti negativi sulla concorrenza e sugli scambi nell’UE saranno limitati, considerando le dimensioni dei progetti, gli importi degli aiuti e le caratteristiche del settore; Saranno inoltre previste le necessarie misure di salvaguardia che limitano al minimo l’aiuto, tra cui una procedura di gara competitiva per la concessione dell’aiuto e un meccanismo di recupero in caso di aumenti dei prezzi di mercato.

Il regime italiano sosterrà la produzione di biometano sostenibile da immettere nella rete nazionale del gas per essere utilizzato nei settori dei trasporti e del riscaldamento. In particolare, la misura è volta a promuovere la costruzione e il funzionamento di impianti di produzione di biometano nuovi o convertiti in Italia. Per poter beneficiare di un aiuto nell’ambito del regime, la produzione di biometano deve essere conforme ai requisiti stabiliti nella Direttiva dell’UE sulle energie rinnovabili. Affinché il biometano sia utilizzato specificamente nel settore dei trasporti, solo la produzione di biometano avanzato, il carburante più sostenibile e rispettoso dell’ambiente, sarà ammissibile agli aiuti per aiutare l’UE a conseguire i suoi obiettivi in materia di clima ed energia.

L’aiuto sarà concesso cumulativamente sotto forma di:
– sovvenzioni agli investimenti, con un bilancio totale di 1,7 miliardi di euro, che saranno versati a tutti i progetti finanziati al termine della fase di costruzione. L’importo dell’aiuto per progetto coprirà fino al 40% dei costi di investimento ammissibili;
– tariffe di incentivazione, con un bilancio stimato di 2,8 miliardi di euro da pagare durante la fase operativa dei progetti, per un periodo di 15 anni. Le tariffe di incentivazione, espresse in euro/MWh, saranno determinate in una gara d’appalto competitiva secondo il principio dell’offerta a pagamento. Il sostegno coprirà la differenza tra le tariffe di incentivazione e l’evoluzione dei prezzi del gas e sarà erogato su base mensile. In caso di aumenti elevati del prezzo del gas, è in atto un meccanismo di recupero che consente il rimborso di qualsiasi importo superiore alle tariffe di incentivazione.

I progetti saranno selezionati mediante una procedura di gara trasparente e non discriminatoria, in cui i beneficiari concorreranno per l’importo più basso della tariffa di incentivazione necessaria per la realizzazione di un singolo progetto. Il primo invito a presentare progetti inizierà a partire dal 2022. Al fine di beneficiare dei finanziamenti attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza, la costruzione o la trasformazione di impianti di produzione di biometano devono essere completate entro il 30 giugno 2026.

L’aiuto prevede la copertura fino al 40% dell’investimento

La Commissione Europea, dopo un intenso dibattito, ha finalmente approvato il nuovo regime nazionale di incentivazione per la produzione di impianti di biometano nuovi o convertiti. La misura è di essenziale importanza in un periodo storico come quello attuale e contribuirà al contempo a ridurre per l’Italia le emissioni di gas serra e ad aumentare la quota di energie rinnovabili. Obbiettivo duplice rientra nel Piano REPower EU per ridurre la dipendenza nazionale dai combustibili fossili russi, a pochi giorni dall’entrata in vigore della misura per la riduzione volontaria dei consumi di gas per tutti e Ventisette gli Stati Membri.

Il programma notificato all’Italia, avrà validità fino al 30 giugno 2026, e sarà finanziato dal PNRR con 1,7 miliardi di euro, sostenendola produzione di biometano da immettere nella rete nazionale del gas.

Il biometano all’interno di un percorso di economia circolare

L’approccio sottoscritto dalla Commissione Europea provilegia innazitutto l’economia circolare e la riconversione riguarda in primo luogo la produzione di biogas connesso alle attività agricole.

L’aiuto prevede la copertura fino al 40% dei costi di investimento ammissibili, che saranno versati a tutti i progetti finanziati al termine della fase di costruzione. Inoltre sarà prevista una tariffa incentivante sul biometano prodotto per un periodo di 15 anni. I progetti saranno selezionati tramite aste, in cui i beneficiari concorreranno per l’importo più basso della tariffa di incentivazione necessaria per la realizzazione del singolo impianto. Le prime gare partiranno nel 2022 e si protrarranno fino al 2024.

Oltre a rappresentare un volano per la decarbonizzazione di molti impieghi dell’energia, questa misura trasforma il biometano in un vettore per la sicurezza nazionale. A questo punto la palla passa al Mite per l’adozione dei decreti attuativi della misura del PNRR.

Firmato il Dm sugli incentivi per la produzione del biometano

Le novità riguardanti il biogas si estendono anche a livello nazionale, con la firma da parte del Ministro Cingolani, del decreto ministeriale del 5 agosto 2022, interpretativo del DM 2 marzo 2018, sugli incentivi per la produzione di biometano. Finalizzato ad incentivare il biometano immesso nel sistema dei trasporti attraverso un meccanismo d’obbligo a carico dei soggetti che utilizzano carburanti fossili, il Decreto definisce il momento in cui matura il diritto al riconoscimento dell’incentivo e stabilisce quale termine ultimo il 31 dicembre 2023.

LINK decreto ministeriale del 5 agosto 2022

Aiuti di Stato: la Commissione approva il regime italiano nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza a sostegno della produzione di BIOMETANO

La Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, un regime nazionale, messo a disposizione attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza, inteso a sostenere la costruzione e la gestione di impianti di produzione di biometano nuovi o convertiti. La misura rientra nella strategia dell’Italia per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e aumentare la sua quota di energie rinnovabili. Il regime contribuirà inoltre agli obiettivi del piano REPowerEU di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi e di portare avanti rapidamente la transizione verde.

Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato: “Il regime di aiuti italiano che abbiamo approvato oggi promuoverà la produzione dell’UE di biometano sostenibile da utilizzare nei settori dei trasporti e del riscaldamento, in linea con il piano REPowerEU. La misura di aiuto italiana, che sarà in parte finanziata dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, aiuterà l’Italia a conseguire i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni, a ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili russi e a migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento di gas, limitando nel contempo le possibili distorsioni della concorrenza.”Il regime italianoIl regime notificato dall’Italia, in essere fino al 30 giugno 2026, sarà parzialmente finanziato con il dispositivo per la ripresa e la resilienza, a seguito della valutazione positiva, effettuata dalla Commissione e adottata dal Consiglio, del piano per la ripresa e la resilienza dell’Italia.Il regime sosterrà la produzione di biometano sostenibile da immettere nella rete nazionale del gas per essere utilizzato nei settori dei trasporti e del riscaldamento. In particolare, la misura è volta a promuovere la costruzione e il funzionamento di impianti di produzione di biometano nuovi o convertiti in Italia. Per poter beneficiare di un aiuto nell’ambito del regime, la produzione di biometano deve essere conforme ai requisiti stabiliti nella direttiva dell’UE sulle energie rinnovabili. Affinché il biometano sia utilizzato specificamente nel settore dei trasporti, solo la produzione di biometano avanzato, il carburante più sostenibile e rispettoso dell’ambiente, sarà ammissibile agli aiuti per aiutare l’UE a conseguire i suoi obiettivi in materia di clima ed energia.

L’aiuto sarà concesso cumulativamente sotto forma di:

  • sovvenzioni agli investimenti, con un bilancio totale di 1,7 miliardi di €, che saranno versati a tutti i progetti finanziati al termine della fase di costruzione. L’importo dell’aiuto per progetto coprirà fino al 40% dei costi di investimento ammissibili;
  • tariffe di incentivazione, con un bilancio stimato di 2,8 miliardi di €, da pagare durante la fase operativa dei progetti, per un periodo di 15 anni. Le tariffe di incentivazione, espresse in EUR/MWh, saranno determinate in una gara d’appalto competitiva secondo il principio dell’offerta a pagamento.

Il sostegno coprirà la differenza tra le tariffe di incentivazione e l’evoluzione dei prezzi del gas e sarà erogato su base mensile. In caso di aumenti elevati del prezzo del gas, è in atto un meccanismo di recupero che consente il rimborso di qualsiasi importo superiore alle tariffe di incentivazione.

I progetti saranno selezionati mediante una procedura di gara trasparente e non discriminatoria, in cui i beneficiari concorreranno per l’importo più basso della tariffa di incentivazione necessaria per la realizzazione di un singolo progetto. Il primo invito a presentare progetti inizierà a partire dal 2022. Al fine di beneficiare dei finanziamenti attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza, la costruzione o la trasformazione di impianti di produzione di biometano devono essere completate entro il 30 giugno 2026.

Valutazione della Commissione

La Commissione ha valutato il regime alla luce delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, in particolare dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (“TFUE”), che consente ai paesi dell’UE di sostenere lo sviluppo di talune attività economiche a determinate condizioni, e della disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, della tutela dell’ambiente e dell’energia 2022.I Servizi della Commissione hanno rilevato quanto segue:

  • il regime favorisce lo sviluppo di talune attività economiche, in particolare la produzione di biometano sostenibile;
  • l’aiuto produce un effetto di incentivazione, in quanto, senza il sostegno pubblico, i beneficiari non realizzerebbero gli investimenti nella produzione sostenibile di biometano nella stessa misura; 
  • la misura ha un impatto limitato sulla concorrenza e sugli scambi all’interno dell’UE. In particolare, è necessario e opportuno ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi e accelerare la transizione verde. È inoltre proporzionato e gli effetti negativi sulla concorrenza e sugli scambi nell’UE saranno limitati, considerando le dimensioni dei progetti, gli importi degli aiuti e le caratteristiche del settore; Saranno inoltre previste le necessarie misure di salvaguardia che limitano al minimo l’aiuto, tra cui una procedura di gara competitiva per la concessione dell’aiuto e un meccanismo di recupero in caso di aumenti dei prezzi di mercato.

Su queste basi la Commissione ha approvato la misura in quanto conforme alle norme dell’Unione sugli aiuti di Stato.

Informazioni generali

Tutti gli investimenti e le riforme che comportano aiuti di Stato, anche quelli previsti dai piani nazionali per la ripresa e la resilienza presentati nel contesto dell’RRF, devono essere notificati alla Commissione per approvazione preventiva, a meno che non soddisfino le condizioni di esenzione per categoria in materia di aiuti di Stato.

La Commissione valuta in via prioritaria i provvedimenti che comportano aiuti di Stato contenuti nei piani nazionali per la ripresa presentati nel contesto dell’RFF e, per facilitare la rapida attuazione del dispositivo, ha fornito orientamenti e sostegno agli Stati membri nelle fasi preparatorie dei piani nazionali. Allo stesso tempo, nel processo decisionale la Commissione si accerta che le norme applicabili in materia di aiuti di Stato siano rispettate, al fine di garantire la parità di condizioni nel mercato unico e assicurarsi che i fondi del dispositivo per la ripresa e la resilienza siano utilizzati in modo da ridurre al minimo le distorsioni della concorrenza e non escludere gli investimenti privati.

La disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, della tutela dell’ambiente e dell’energia 2022 fornisce orientamenti sul modo in cui la Commissione valuterà la compatibilità della tutela dell’ambiente, compresa la protezione del clima, e delle misure di aiuto per l’energia soggette all’obbligo di notifica di cui all’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del TFUE. I nuovi orientamenti, applicabili a partire da gennaio 2022, creano un quadro flessibile e idoneo allo scopo per aiutare gli Stati membri a fornire il sostegno necessario per conseguire gli obiettivi del Green Deal in modo mirato ed efficace sotto il profilo dei costi. Le norme comportano un allineamento agli importanti obiettivi e traguardi UE stabiliti nel Green Deal europeo e ad altre recenti modifiche normative nei settori dell’energia e dell’ambiente e tengono conto della crescente importanza della protezione del clima.

Per ulteriori informazioni

La versione non riservata della decisione sarà consultabile sotto il numero SA.100704 nel registro degli aiuti di Stato nella sezione del sito web della Commissione dedicata alla concorrenza una volta risolte eventuali questioni di riservatezza. Le nuove decisioni relative agli aiuti di Stato pubblicate su internet e nella Gazzetta ufficiale figurano nel bollettino elettronico di informazione settimanale in materia di concorrenza (Competition Weekly e-News).

Fonte commissione europea

Energia, MiTE: approvati dalla Commissione Europea gli incentivi per la produzione di biometano

Dopo un intenso confronto tecnico, la Commissione Europea ha approvato il nuovo regime di incentivazione per la produzione di biometano. In particolare, la Commissione ha adottato la decisione finale con la quale ha riconosciuto la compatibilità dello Schema di Aiuto notificato dall’Italia con il Trattato Europeo.   

Il programma di incentivazione sarà finanziato attraverso il Pnrr con 1,7 miliardi di euro, per sostenere la costruzione di impianti di produzione di biometano sostenibile nuovi o riconvertiti da precedenti produzioni, in attuazione delle indicazioni europee riportati nel piano RePowerEu.    

L’approccio privilegia l’economia circolare e la riconversione riguarda in particolare la produzione di biogas connesso ad attività agricole.  

L’Aiuto prevede un contributo del 40% sull’investimento e una tariffa incentivante sul biometano prodotto per 15 anni; l’accesso avverrà tramite aste che si svolgeranno dal 2022 al 2024.  

La misura rappresenta uno strumento qualificante per la decarbonizzazione di molti impieghi dell’energia ed è più che mai rilevante oggi, in un contesto in cui l’Italia è impegnata a ridurre il consumo di gas naturale e la propria dipendenza da fonti energetiche estere. Dunque, il biometano come vettore per ridurre le emissioni di CO2, contribuendo allo stesso tempo all’efficienza e alla sicurezza energetica.  

Dopo l’approvazione del regime di Aiuto, sarà adottato il decreto attuativo della misura PNRR.  

Sempre sul tema del biometano, è stato inoltre firmato dal Ministro Cingolani il decreto ministeriale del 5 agosto 2022, interpretativo del DM 2 marzo 2018 sugli incentivi per la produzione del biometano.  

Il testo  chiarisce alcuni aspetti legati all’applicazione del decreto dal DM 2 marzo 2018, attualmente in vigore, destinato a incentivare il biometano immesso nel sistema dei trasporti mediante un meccanismo d’obbligo a carico dei soggetti che utilizzano carburanti fossili.   

Il decreto definisce in particolare il momento in cui matura il diritto al riconoscimento dell’incentivo per la produzione del biometano e il termine entro cui tale diritto debba essere esercitato, pena la sua decadenza, che è stato fissato al 31 dicembre 2023.  

Il decreto, inviato dal MiTE alla Gazzetta Ufficiale, entrerà in vigore il giorno dopo la sua pubblicazione.  

Il complesso delle misure adottate consentirà al settore agricolo di contribuire al conseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione dell’economia italiana, ma anche alla riduzione del fabbisogno di gas russo e al miglioramento della sicurezza dell’approvvigionamento di gas. Al contempo, le misure accelereranno lo sviluppo dell’economia circolare con l’utilizzo dei rifiuti, residui e sottoprodotti nella produzione di energia

LINK decreto ministeriale del 5 agosto 2022

Fonte MITE


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