Incentivi alla Digital Transformation in pillole

RAMSES GROUP NEWS n.46 – 28 Gennaio 2020

Il Decreto Crescita aveva previsto l’introduzione di un nuovo incentivo finalizzato ad agevolare la trasformazione digitale dei processi produttivi delle piccole e medie imprese.
Per il biennio 2019/2020
sono stati stanziati 100 milioni di euro.

A chi sono rivolti

L’incentivo è riservato alle Pmi:

  • operanti nel settore manifatturiero  e/o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere, nel settore turistico per le imprese impegnate nella digitalizzazione della fruizione dei beni culturali, anche in un’ottica di maggiore accessibilità e in favore di soggetti disabili
  • con almeno due bilanci approvati e depositati,
  • ed un importo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari ad almeno 100 mila euro.

Cosa finanziano

Saranno finanziati progetti di trasformazione tecnologia e digitale, con un importo minimo di 50 mila euro, diretti all‘implementazione di tecnologie 4.0 –  quali advanced manufacturing solutions, addittive manufacturing, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cybersecurity, big data e analytics – e delle tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera finalizzate all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori, al software, alle piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio nonchè ad altre tecnologie quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati (electronic data interchange-EDI), geolocalizzazione, tecnologie per l’in-store customer experience, system integration applicata all’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, internet of things.

Qual è l’agevolazione

L’incentivo coprirà il 50% degli investimenti ammessi. L’agevolazione prevista consiste in  contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato.

Si attende l’approvazione del decreto attuativo con le indicazioni delle spese ammissibili e delle modalità di presentazione delle domande.

Fonte gfinance


Incentivi per la Digital Transformation delle PMI: approfondimenti

Le risorse stanziate per il finanziamento della misura ammontano a 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020 per la concessione di contributi a fondo perduto e ad 80 milioni di euro, a valere sulle disponibilità del Fondo per la crescita sostenibile (FCS), per la concessione di finanziamenti agevolati.

Incentivi a progetti di innovazione digitale

Il Ministero dello Sviluppo economico deve ancora  stabilire con un Decreto i criteri, le condizioni e le modalità per la concessione delle agevolazioni, che copriranno fino al 50% dei costi per la realizzazione dei progetti di trasformazione tecnologica e digitale proposti da micro, piccole e medie imprese.

La legge n. 58-2019 di conversione del decreto Crescita, intanto, stabilisce che i progetti dovranno presentare un importo di spesa di almeno 50mila euro ed essere diretti all’implementazione:

  • delle tecnologie abilitanti individuate nel Piano Impresa 4.0 (advanced manufacturing solutions, addittive manufacturing, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cybersecurity, big data e analytics),
  • delle tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera finalizzate all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori, al software,
  • delle piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio,
  • delle altre tecnologie quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati (electronic data interchange-EDI), geolocalizzazione, tecnologie per l’in-store customer experience, system integration applicata all’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, internet of things.

Chi può richiedere i contributi

Alle agevolazioni saranno ammesse le imprese attive in via prevalente nel settore manifatturiero e/o dei servizi diretti alle imprese manifatturiere.

In via sperimentale per gli anni 2019-2020 potranno richiedere i contributi anche le imprese attive nel settore turistico se impegnate nella digitalizzazione della fruizione dei beni culturali, anche in un’ottica di maggiore accessibilità e in favore di soggetti disabili.

Le imprese devono inoltre:

  • risultare iscritte e attive nel Registro delle imprese,
  • avere almeno due bilanci depositati,
  • avere conseguito nell’esercizio cui si riferisce l’ultimo bilancio approvato un importo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari almeno a 100mila euro,
  • non essere sottoposte a procedura concorsuale e non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.

Ammessa la presentazione di progetti congiunti, in numero non superiore a dieci imprese, mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, compresi il consorzio e l’accordo di partenariato in cui figuri come soggetto promotore capofila un DIH-digital innovation hub o un EDI-ecosistema digitale per l’innovazione, di cui al Piano nazionale Impresa 4.0.

Si attende l’approvazione del decreto attuativo con le indicazioni delle spese ammissibili e delle modalità di presentazione delle domande.

Fonte f.a.s.i.


Tra le novità più interessanti del Decreto Crescita vi è senza dubbio il nuovo incentivo per la realizzazione dei progetti di trasformazione tecnologica e digitale dedicato alle PMI. Peraltro, in sede di conversione del Decreto, è stato approvato un potenziamento della misura rispetto alla prima formulazione, tale da assicurare anche alle imprese meno strutturate di agevolare i propri processi evolutivi.

La trasformazione tecnologica e digitale rappresenta una sfida improcrastinabile, alla quale è chiamato tutto il panorama economico italiano.

Le imprese che non utilizzano tecnologie 4.0, né hanno in programma interventi futuri, rappresentano la maggioranza del sistema industriale, pari all’86,9% del totale (Rapporto MiSE – LA DIFFUSIONE DELLE IMPRESE 4.0 E LE POLITICHE: EVIDENZE 2017).

La propensione verso le tecnologie 4.0 aumenta proporzionalmente al crescere delle dimensioni aziendali. Ad ostacolare la digitalizzazione dei processi produttivi, per le imprese meno strutturate, vi sono eminentemente gli elevati costi di realizzazione di progetti di trasformazione tecnologica e digitale.

Le misure agevolative in ottica 4.0 messe in campo dal governo negli ultimi anni hanno mostrato particolare efficacia, lasciando margini d’azione per nuove iniziative complementari che, di fatto, riducano i costi a carico delle imprese.

In tale contesto, il nuovo intervento agevolativo, introdotto dal decreto Crescita e revisionato nelle ultime settimane, sostiene la realizzazione, da parte delle aziende di dimensione non grande, di progetti di trasformazione tecnologia e digitale finalizzati all’implementazione delle tecnologie abilitanti individuate nel Piano Impresa 4.0.

Qui di seguito le caratteristiche dell’incentivo, alla luce del restyling operato dalla Camera e sottoposto al vaglio del Senato:

DOTAZIONE
100 milioni di euro, di cui 20 milioni per la concessione di contributi a fondo perduto ed 80 milioni per la concessione di finanziamenti a tasso agevolato.

BENEFICIARI
La misura è dedicata alle imprese di micro, piccola e media dimensione.
Con un emendamento al Decreto Crescita, si ammettono alle agevolazioni anche i progetti realizzati dalle imprese congiuntamente tra loro, in numero non superiore a 10, mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, compresi il consorzio e l’accordo di partenariato in cui figuri come soggetto promotore capofila un DIH-digital innovation hub o un EDI-ecosistema digitale per l’innovazione.

Per l’accesso alle agevolazioni, le imprese devono possedere, alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le seguenti caratteristiche:

  • essere iscritte e risultare attive nel Registro delle imprese;
  • operare in via prevalente/primaria nel settore manifatturiero e/o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere – con un emendamento, proposto nell’alveo del disegno di legge di conversione, si estende l’agevolazione al settore turistico per le imprese impegnate nella digitalizzazione della fruizione dei beni culturali, anche in un’ottica di maggiore accessibilità e in favore di soggetti disabili;
  • avere conseguito, nell’esercizio cui si riferisce l’ultimo bilancio approvato e depositato, un importo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari almeno a euro 100.000 – prima della modifica approvata dalla Camera, il parametro si attestava a 500.000 euro.
  • Nel caso di progetti presentati congiuntamente dalle imprese, tale importo potrà essere conseguito mediante la somma dei ricavi delle vendite e delle prestazioni realizzati da tutti i soggetti proponenti, nell’esercizio cui si riferisce l’ultimo bilancio approvato e depositato;
  • aver approvato e depositato almeno due bilanci;
  • non essere sottoposte a procedura concorsuale e non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente

AGEVOLAZIONE
L’incentivo si sostanzia in un contributo a fondo perduto ed in un finanziamento agevolato nella misura massima del 50% dei costi ammissibili, nei limiti stabiliti dal Regolamento (UE) 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 ovvero dell’articolo 29 del Regolamento UE 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014.

COSTI ELEGGIBILI
Le agevolazioni sono dirette a sostenere la realizzazione dei progetti di importo di spesa almeno pari a 50.000 euro; prima delle modifiche, il tetto minimo di spesa era quadruplo, pari a 200.000 euro.

Gli emendamenti riducono l’importo minimo ammissibile dei progetti e ridefiniscono, ampliandole, anche le tipologie di spese tecnologiche ammissibili:

  • tecnologie abilitanti individuate nel piano Impresa 4.0 – le uniche contemplate dalla prima formulazione dell’incentivo: advanced manufacturing solutions, addittive manufacturing, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cybersecuruty, big data e analytics cybersecurity, big data e analytics;
  • tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera finalizzate all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori, al software, alle piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio;
  • di altre tecnologie quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati (electronic data interchange, EDI), geolocalizzazione, tecnologie per l’in-store customer experience, system integration applicata all’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, internet of things).

ATTUAZIONE

Con decreto del Ministero dello Sviluppo economico DEVONO ANCORA ESSERE stabiliti i criteri, le condizioni e le modalità per la concessione di agevolazioni finanziarie

Fonte  warrant hub


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