FONDO PERDUTO Crescita sostenibile: i bandi per la transizione verde e digitale delle PMI del Mezzogiorno

SOLO per le regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna

IN FASE DI ATTIVAZIONE – PROSSIMA USCITA MEZZOGIORNO – PMI


Area Geografica: Italia

Scadenza: PROSSIMA APERTURA | In fase di attivazione

Beneficiari: Micro Impresa, PMI

Settore: Turismo, Servizi/No Profit, Industria, Cultura, Commercio, Artigianato, Agroindustria/Agroalimentare

Spese finanziate: Digitalizzazione, Risparmio energetico/Fonti rinnovabili, Innovazione Ricerca e Sviluppo, Attrezzature e macchinari

Agevolazione: Contributo a fondo perduto, Finanziamento a tasso agevolato


Finanziamenti agevolati senza garanzie e contributi a fondo perduto fino al 50% in combinazione tra loro, a copertura del 75% della spesa 

Si tratta di nuove agevolazioni per le pmi del Mezzogiorno, finalizzate a sostenere investimenti in produzioni green ed efficienza energetica, nell’ottica della trasformazione tecnologica e digitale.

 Il parco incentivi è previsto da un decreto firmato dal ministro delle imprese e del Made in Italy (Mimit), Adolfo Urso, il 15 maggio 2023; il provvedimento istituisce un nuovo bando per rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle piccole e medie imprese manifatturiere e dei servizi ubicate in Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Lo stanziamento ammonta a 400 mln di euro a valere sul programma nazionale «Ricerca, innovazione e competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027».

Obiettivo 

Obiettivo della misura è sostenere il processo di transizione delle piccole e medie imprese nelle regioni del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna) mediante l’incentivazione di investimenti imprenditoriali innovativi, che facciano ampio ricorso alle tecnologie digitali, secondo il Piano Transizione 4.0. 

Saranno agevolabili 

  • i progetti destinati all’ampliamento della capacità produttiva,
  • alla diversificazione della produzione, 
  • alla realizzazione di nuovi prodotti, 
  • alla modifica del processo di produzione già esistente o alla realizzazione di nuove unità produttive, 
  • mediante l’utilizzo di tecnologie abilitanti (es. cloud, realtà virtuale, ecc.).

Ai fini valutativi

punteggi premiali verranno riconosciuti ai progetti aventi ad oggetto l’efficientamento energetico dell’impresa (con un risparmio di energia di almeno il 5%), che introducono soluzioni legate all’economia circolare nel processo produttivo e che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.

I progetti dovranno prevedere spese ammissibili 

Comprese tra 750mila e 5 mln di euro. Termini e modalità di presentazione delle domande di agevolazione verranno definiti con un futuro provvedimento del Mimit.

Investimenti

Saranno agevolabili i programmi che prevedano la realizzazione di investimenti:

innovativi, sostenibili e con contenuto tecnologico elevato e coerente al piano nazionale Transizione 4.0, attraverso l’utilizzo di tecnologie abilitanti in grado di aumentare il livello di efficienza e di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica dell’impresa.

Punteggi aggiuntivi nella valutazione 

saranno previsti per i programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità. 

Obiettivi:

sostenere le produzioni rispettose dell’ambiente e l’utilizzo efficiente delle risorse; promuovere il risparmio energetico; favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare.

Agevolazioni

Saranno concesse sotto forma di contributo in conto impianti e di finanziamento agevolato senza garanzie, fino a copertura del 75% massimo delle spese ammissibili. In particolare:

a) le imprese di micro e piccola dimensione avranno: 50% delle spese in forma di contributo in c/impianti; 25% delle spese in forma di finanziamento agevolato;

b) le imprese di medi

a dimensione avranno: 40% delle spese in forma di contributo in c/impianti; 35% delle spese in forma di finanziamento agevolato.

Soggetti beneficiari

PMI

Tipologia di interventi ammissibili

Per avere accesso all’incentivo i progetti presentati devono prevedere l’utilizzo di tecnologie abilitanti (per esempio cloud, realtà virtuale) destinati all’ampliamento della capacità produttiva, alla diversificazione della produzione, alla realizzazione di nuovi prodotti, o alla modifica del processo di produzione già esistente o alla realizzazione una nuova unità produttiva.

Ai fini della valutazione della finanziabilità sono, riconosciuti significativi anche i punteggi premiali per i progetti aventi ad oggetto l’efficientamento energetico dell’impresa e che consentano un risparmio energetico almeno pari al 5%, nonché per quelli finalizzati a introdurre nel processo produttivo soluzioni legate all’economia circolare.

Analoghe premialità sono altresì riconosciute per i progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti, ovvero per le PMI che abbiano aderito ad un sistema di gestione ambientale o di efficienza energetica o che siano in possesso di una certificazione ambientale di prodotto.

Entità e forma dell’agevolazione

I progetti infine dovranno prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a euro 750.000,00 e non superiori a euro 5.000.000,00 ed essere realizzati nelle regioni del Mezzogiorno.

L’incentivo pubblico potrà coprire fino al 75% dalle spese ritenute ammissibili con un’agevolazione articolata in un contributo e in un finanziamento agevolato.

Scadenza

In fase di attivazione


I programmi a cui è data priorità

Le agevolazioni sono concesse infatti a favore di programmi di investimento proposti da PMI rispettosi dei principi e della disciplina in materia di tutela dell’ambiente e coerenti con il piano Transizione 4.0. In dettaglio, viene assegnata priorità programmi che risultino anche in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici e ambientali definiti dall’Unione europea. Il decreto è strutturato con il corpo regolamentare vero e proprio, integrato con un serie di allegati (in numero complessivo di sei) contenenti l’elencazione delle tecnologie abilitanti per la realizzazione del piano della trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, quelle che permettono di rendere il processo produttivo stesso più sostenibile e circolare oltre alle misure per migliorare la sostenibilità energetica. Si tratta delle tre linee d’azione attraverso cui deve esplicarsi l’attività di investimento incentivata, che permetterà di ottenere, tramite una procedura valutativa a sportello, contributi in conto impianti e finanziamenti agevolati. Sono state anche individuate delle soglie per le spese dei progetti agevolati, che non potranno essere inferiori complessivamente a 750.000 euro e non superiori a 5 milioni.

Soggetti beneficiari

Come chiarito, le agevolazioni possono essere beneficiate dalle PMI che, alla data di presentazione della domanda, risultino, tra le altre, regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro imprese, avere il pieno e libero esercizio dei diritti e non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali. Inoltre devono trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro imprese ovvero, in caso di imprese individuali o società di persone, avere presentato almeno due dichiarazioni dei redditi. Oltre ad essere in regola con le disposizioni in materia di normativa edilizia ed urbanistica, non devono avere restituito somme a seguito di revoca di agevolazioni concesse e non avere effettuato, nei due anni precedenti alla presentazione della domanda, la delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto di investimento e cioè il trasferimento della stessa o di analoga attività da uno stabilimento situato in un’altra parte contraente dello Spazio Economico Europeo – SEE verso altra parte contraente del SEE in cui viene effettuato l’investimento.

Peraltro, i programmi di investimento devono essere comunque finalizzati allo svolgimento delle attività manifatturiere e di servizi alle imprese, come specificate nell’allegato 4 al decreto e cioè:

ATTIVITA’ MANIFATTURIERE
Attività economiche sezione C di Ateco 2007 (con esclusioni art. 6 comma 4 decreto)
ATTIVITA’ DI SERVIZI ALLE IMPRESE
CODICE ATECODESCRIZIONE
37.00.0Raccolta e depurazione delle acque di scarico
38.1Raccolta dei rifiuti
38.3Recupero dei materiali
52Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti, con esclusione dei mezzi di trasporto
52.69Mense e catering continuativo su base contrattuale
58.2Edizioni di software
61Telecomunicazioni
62Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse
63.1Elaborazione dei dati, hosting e attività connesse, portali web
70Attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale
71Attività degli studi di architettura e d’ingegneria. Collaudi ed analisi tecniche
72Ricerca scientifica e sviluppo
73Pubblicità e ricerche di mercato
82.20Attività dei call center
85.92Attività di imballaggio e confezionamento per conto terzi
95.1Riparazione di computer e apparecchiature per le comunicazioni
96.01.1Attività delle lavanderie industriali

Da segnalare come, in base a quanto dispone l’articolo 6 comma 4 del decreto, non sono ammessi alle agevolazioni i programmi di investimento che prevedono attività nei settori di applicazione degli aiuti di Stato a finalità regionale (art. 13 del regolamento GBER) e quelli che non garantiscono il rispetto del principio DNSH – Do No Significant Harm, e cioè il principio di non arrecare un danno significativo agli obiettivi ambientali.

Ambito di applicazione

I programmi di investimento, da realizzarsi nelle regioni del Mezzogiorno (e quindi Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna) dovranno puntare a rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle PMI, attraverso un meccanismo premiale che favorisce investimenti in grado di perseguire anche il raggiungimento di obiettivi climatici e ambientali attraverso le seguenti linee di azione:

  • sostegno a processi di produzione rispettosi dell’ambiente e dell’utilizzo efficiente di risorse;
  • promozione dell’efficienza energetica.

In pratica, ci si muove inevitabilmente sulle linee tracciate ai fini dell’attuazione del PNRR, e cioè innovazione digitale, ambiente ed energia.

Si devono perciò realizzare investimenti innovativi, sostenibili e con un elevato contenuto tecnologico in coerenza con il piano nazionale Transizione 4.0.. In quest’ottica, vengono valorizzati con punteggi aggiuntivi i programmi funzionali alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici, alla promozione dell’efficienza energetica e quelli che prevedono soluzioni che favoriscono la transizione verso l’economia circolare. Il tutto avvalendosi di tecnologie e soluzioni abilitanti elencate negli allegati da 1 a 3 del decreto e di seguito riprodotte:

TRASFORMAZIONE TECNOLOGICA E DIGITALE – TECNOLOGIE ABILITANTI (all. 1)
1Advanced manufactoring solutions
2Additive manufactoring
3Realtà aumentata
4Simulation
5Integrazione orizzontale e verticale
6Internet of things e Industrial internet
7Cloud
8Cybersecurity
9Big Data e Analytics
10Intelligenza Artificale
11Blockchain
PROCESSO PRODUTTIVO SOSTENIBILE E CIRCOLARE (all. 2)
1Soluzioni atte a consentire un utilizzo efficiente delle risorse, il trattamento e la trasformazione dei rifiuti, compreso il riuso dei materiali in un’ottica di economia circolare o a “rifiuto zero” e di compatibilità ambientale.
2Tecnologie finalizzate al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale attraverso, ad esempio, la definizione di un approccio sistemico alla riduzione, riciclo e riuso degli scarti alimentari, allo sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo delle materie prime.
3Sistemi, strumenti e metodologie per la fornitura, l’uso razionale e la sanificazione dell’acqua.
4Soluzioni in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo.
5Utilizzo di nuovi modelli di packaging intelligente (smart packaging) che prevedano anche l’utilizzo di materiali recuperati.
6Implementazione di sistemi di selezione del materiale multileggero al fine di aumentare le quote di recupero e di riciclo di materiali piccoli e leggeri.
SOSTENIBILITA’ ENERGETICA (all. 3)
1Introduzione di sistemi di monitoraggio dei consumi energetici.
2Nuova installazione o sostituzione di impianti ad alta efficienza ovvero di sistemi e componenti in grado di contenere i consumi energetici correlati al ciclo produttivo e/o di erogazione dei servizi.
3Utilizzo di energia termica o elettrica recuperata dai cicli produttivi.
4Installazione di impianti di produzione di energia termica o elettrica da fonte rinnovabile per l’autoconsumo.
5Soluzioni atte a consentire un miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici in cui è esercitata l’attività economica.

Spese elegibili

Le spese elegibili ai fini dell’agevolazione sono quelle relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali che riguardano

  • macchinari, impianti e attrezzature;
  • opere murarie, nei limiti del 40 (quaranta) per cento del totale dei costi ammissibili;
  • programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali di cui alla lettera a);
  • acquisizione di certificazioni ambientali.

Sono ammissibili anche le spese per servizi avanzati di consulenza specialistica, nei limiti del cinque per cento delle spese ammesse, e quelli diretti alla definizione della diagnosi energetica.

Da rilevare inoltre come sia indispensabile la tracciabilità dei pagamenti, da effettuarsi tramite bonifici bancari, SEPA Credit Transfer ovvero ricevute bancarie (RI.BA.). Per rispondere a questa finalità, il beneficiario può utilizzare un conto corrente vincolato o, in alternativa, uno specifico conto corrente ordinario, non necessariamente dedicato in maniera esclusiva alla realizzazione del programma di investimento.

Spese non ammesse

Non sono invece ammesse le seguenti spese:

a) sostenute attraverso il sistema della locazione finanziaria;

b) connesse a commesse interne;

c) relative a macchinari, impianti e attrezzature usati;

d) per l’acquisto o la locazione di terreni e fabbricati;

e) di funzionamento, ivi incluse quelle per scorte di materie prime, semilavorati, prodotti finiti e materiali di consumo di qualsiasi genere;

f) per consulenze e prestazioni d’opera professionale, incluse le spese notarili, fatto salvo quanto previsto in precedenza per consulenza specialistica e diagnosi energetica;

g) relative alla formazione del personale impiegato dal soggetto proponente, anche laddove strettamente riferita alle immobilizzazioni previste dal programma;

h) imputabili a imposte e tasse, ad eccezione dell’IVA) nel caso in cui rappresenti un costo non recuperabile per il soggetto beneficiario;

i) inerenti a beni la cui installazione non è prevista presso l’unità produttiva interessata dal programma;

j) correlate all’acquisto di mezzi di trasporto di merci e/o persone;

k) ascrivibili a titoli di spesa il cui importo sia inferiore a 500,00 (cinquecento) euro al netto di IVA


Vedi anche: NWL 552 FONDO PERDUTO 50% – MIMIT 400 milioni per il Mezzogiorno per sostenere il processo di transizione delle PMI – Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna

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