Con un budget di 550 milioni di euro il Ministero delle imprese e del made in Italy (Mimit) finanzia i processi di innovazione e transizione digitale di start-up e pmi. Con l’attivazione di capitali di rischio e con l’impegno di risorse europee ricomprese nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) “Supporto di start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica” e “Finanziamento di start-up”, l’obiettivo dell’intervento è sostenere la transizione verde (mediante l’utilizzo di energia rinnovabile, mobilità sostenibile, efficienza energetica, economia circolare) e la transizione digitale (attraverso l’intelligenza artificiale, l’industria 4.0, la cybersicurezza, fintech e blockchain).
Gli investimenti di capitale di rischio verranno realizzati attraverso operazioni di venture capital gestite da Cassa depositi e prestiti Venture capital Sgr spa, grazie all’accordo con il Mimit e in attuazione del decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta ufficiale il 6 maggio 2022 che ha istituito il Digital transition fund (con una dotazione di 300 milioni di euro) e il Green transition fund (con una dotazione di 250 milioni di euro).
Le risorse a disposizione saranno destinate a:
– investimenti diretti che abbiano a oggetto strumenti di equity, quasi equity, debito e quasi-debito di “imprese target”;
– investimenti indiretti, ossia investimenti in fondi target di terzi (ovvero di fondi di venture capital e/o in fondi di venture debt gestiti da un gestore autorizzato) che nella propria politica di investimento prevedano anche l’investimento nelle “imprese target” operanti in uno o più settori ritenuti rilevanti.
I progetti agevolabili, per accedere a entrambi i fondi, dovranno essere conformi al principio europeo di “non arrecare un danno significativo” o Dnsh (Do not significant harm), che esclude tutti i progetti che danneggiano gravemente l’ambiente come estrazione di carbone, trattamento dei combustibili nucleari, produzione di gas, trattamento e smaltimento di rifiuti pericolosi e non pericolosi.
L’obiettivo dei Fondi è contribuire a sostenere i processi di transizione con l’impegno di risorse del Pnrr ma anche attivarne capitali privati con competenze specifiche in tutte le fasi di sviluppo di un’impresa.
Le imprese target. Le risorse disponibili sono destinate a investimenti diretti e/o investimenti indiretti in imprese target e cioè:
– nelle start-up con elevato potenziale di sviluppo, con particolare riguardo verso le Pmi delle filiere della transizione digitale ed ecologica e che realizzano progetti innovativi;
– nelle start-up e pmi che sono state costituite tramite una scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda da parte di grande impresa o di un’impresa a media capitalizzazione; oppure che siano state costituite con l’investimento di una grande impresa o di un’impresa a media capitalizzazione in ottica di venture building, qualora lo spin-off sia avvenuto in data non antecedente il 1° febbraio 2020;
– nelle imprese holding che abbiano sede legale in uno stato diverso dall’Italia e controllino una delle imprese indicate nei due punti precedenti, ma svolgano effettivamente il proprio business o abbiano programmi di sviluppo in Italia.
In tale ipotesi, le risorse investite dal fondo saranno impiegate dalle imprese in Italia e la proprietà intellettuale sviluppata nel Paese dovrà restare in Italia.
L’investimento in imprese holding riguarderà fino a un massimo del 30% del numero delle imprese target in portafoglio.
Il fondo, secondo i target concordati, dovrà sostenere entro giugno 2025 almeno 250 imprese con investimenti complessivi per 700 milioni di euro.
Il Green transition fund. Il Green transition fund gestito da Cdp Venture capital Sgr rientra negli investimenti previsti dalla Missione 2 – Componente 2 del Pnrr (investimento 5.4) e mette a disposizione 250 milioni di euro di risorse per stimolare la crescita dell’ecosistema innovativo italiano, con particolare riguardo per il settore della transizione ecologica, tramite investimenti di capitale di rischio (venture capital) diretti e indiretti.
Le opportunità di investimento diretto dovranno avere le seguenti caratteristiche:
– l’importo dell’investimento diretto da parte del Fondo dovrà essere compreso tra 1 milione e 15 milioni di euro e tra 5 milioni e 20 milioni per quelli indiretti;
– avere a oggetto start-up con elevato potenziale di sviluppo, con particolare riguardo verso le pmi delle filiere della transizione ecologica e le pmi che realizzano progetti innovativi, incluse le piccole e medie imprese nate da spin-off di grandi imprese (unicamente qualora lo spin-off sia avvenuto in data non antecedente il 1° febbraio 2020, caratterizzati da significativo grado di scalabilità);
– riguardare il settore delle tecnologie green, con riguardo agli investimenti volti a favorire la transizione ecologica anche con riferimento alle filiere negli ambiti, in particolare, dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, dell’economia circolare, della mobilità sostenibile, dell’efficienza energetica, della gestione dei rifiuti e dello stoccaggio di energia, ovvero di altri ambiti della transizione ecologica;
– essere conformi agli orientamenti tecnici sull’applicazione del principio Dnsh; devono essere pertanto escluse le imprese target che svolgano una delle seguenti attività: estrazione di carbone, di petrolio greggio, gas naturale, minerali metalliferi e minerali e prodotti di cava, trattamento dei combustibili nucleari, attività di supporto all’estrazione di petrolio e di gas naturale, fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, produzione di gas, distribuzione di combustibili gassosi mediante condotte, trattamento e smaltimento di rifiuti pericolosi e non pericolosi;
– concorrere al 100% al raggiungimento dell’obiettivo climatico fissato dall’Ue.
L’obiettivo della Sgr è di raccogliere 250 milioni di risorse private a livello di imprese target. Il Fondo, inoltre, avrà l’obiettivo di investire in 25 imprese target.
I soggetti interessati possono presentare i progetti per un eventuale investimento nelle imprese target da parte del Fondo, inviando la presentazione del progetto e la documentazione a corredo, all’indirizzo greentransitionfund@cdpventurecapital.it.
L’ente gestore (Cdp venture capital) selezionerà le proposte di investimento conformemente a quanto previsto dalla politica di investimento dei Fondi e in linea con le best practice di mercato. Il 40% delle risorse saranno riservate agli investimenti (diretti e indiretti) da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno.
Il Digital transition fund. Il Digital transition fund (Missione 4, componente 2, investimento 3.2 del Pnrr) ha l’obiettivo di potenziare il Fondo nazionale innovazione con uno strumento che mette in campo 300 milioni di euro in prestiti per sostenere filiere e piccole e medie imprese che realizzano progetti innovativi nell’ambito della transizione digitale e, in particolare, in: intelligenza artificiale; cloud; assistenza sanitaria; industria 4.0; cybersicurezza; fintech; blockchain.
Due diligence. Le opportunità di investimento ricevute saranno analizzate da Cdp Venture capital in modo selettivo, conformemente a quanto previsto dalla politica di investimento del Fondo. In particolare, in sede di analisi e di valutazione dell’investimento, la Sgr applicherà le politiche e procedure aziendali interne volte a rispettare il principio di sana gestione finanziaria, in materia di prevenzione dei conflitti di interessi, delle frodi (comprese le frodi sospette), della corruzione, dell’antiriciclaggio, dei rischi reputazionali, ecc.
Lo screening e la valutazione preliminare dell’investimento da parte del Fondo nelle imprese target sono pertanto rimessi all’autonoma, selettiva e insindacabile valutazione da parte della Sgr, la quale effettuerà una due diligence tecnico-legale ed economico-finanziaria, di tali imprese che, a proprio insindacabile giudizio, riterrà maggiormente meritevoli.
Inoltre, poiché i progetti dovranno concorrere al 100% al raggiungimento dell’obiettivo climatico (tagging ambientale), la Sgr acquisirà in fase di valutazione una relazione rilasciata da un esperto ambientale che certifichi che l’investimento concorre al contributo positivo perseguito dall’investimento agevolabile.
Tra l’altro, la valutazione dell’investimento è condotta dalla Sgr tenendo conto dei principi trasversali della parità di genere e della protezione e valorizzazione dei giovani, che potranno essere considerati fra i criteri di preferenza a parità di valutazione dei progetti, o di priorità di analisi, a parità di tempistica.
Fonte ITALIA OGGI
VEDI ANCHE:
NWL 531 SPECIALE FOTOVOLTAICO ED ENERGIE RINNOVABILI
NWL 529 IN ARRIVO FONDI PER GREEN E 4.0
Se vuoi maggiori informazioni e avere maggiori possibilità di ottenere fondi e agevolazioni compila subito senza impegno la scheda informativa e ti contatteremo il prima possibile
RAMSES GROUP Scheda informativa
RAMSES GROUP
Specializzati in Finanza Agevolata e in Contributi a fondo perduto
Conoscenza. Competenza. Esperienza.
Per accedere alla Finanza Agevolata
con la conoscenza delle opportunità offerte dal sistema normativo
con la competenza che porta a risultati certi
con l’esperienza, l’affidabilità e determinazione dei nostri professionisti
PER INFORMAZIONI SCRIVI A info@ramsesgroup.it
CONTATTACI AI NUMERI T 085 9493758 – 085 9495867
IL TUO CONSULENTE SU MISURA PER ACCEDERE AI FINANZIAMENTI
Dott. Alfredo Castiglione – Tributarista – Revisore Legale – Iscritto sezione A del M.E.F.
Presidente RAMSES GROUP
cell 335 7141926 castiglione@ramsesgroup.it
Dott.ssa Lucia Di Paolo – Commercialista – Revisore Legale – Iscritta sezione A M.E.F.
cell 349 4734793 dipaololucia@gmail.com
RAMSES GROUP ha sede a Pescara, in Via G. Parini n. 21
Chiama per informazioni allo 085 9493758 – 085 9495867
oppure invia una mail a info@ramsesgroup.it Consulta le ultime news sulla finanza agevolata sul sito www.ramsesgroup.it