RAMSES GROUP NEWS n. 687 – 12 luglio 2024
La Corte di Cassazione riforma parzialmente la sentenza della Corte d’Appello in una controversia bancaria
La Suprema Corte di Cassazione ha recentemente rivisto una sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila, in merito a una controversia tra una s.r.l., rappresentata dall’Avv. Emanuele Argento, e una s.p.a. riguardante l’applicazione di interessi anatocistici e usurari su un conto corrente bancario.
La controversia iniziale
La vicenda ha inizio nel 2019 quando il Tribunale di Teramo respingeva la richiesta della s.r.l. contro la s.p.a., banca presso cui la società aveva un conto corrente dal 1990. La s.r.l. sosteneva che la banca avesse applicato interessi e spese non pattuite, chiedendo un rimborso di 21.142,57 euro.
La decisione del Tribunale di Teramo
Il Tribunale rigettava la domanda, evidenziando che la s.r.l. non aveva fornito prove sufficienti, non presentando tutti gli estratti conto necessari. Inoltre, non riteneva possibile compensare tale mancanza con una richiesta di esibizione documentale, poiché la s.r.l. non aveva effettuato una richiesta preliminare alla banca, come richiesto dall’art. 119 TUB.
La sentenza della Corte d’Appello
Nel novembre 2019, la Corte d’Appello confermava la decisione del Tribunale, sottolineando la mancanza di estratti conto completi dal 1990 fino alla chiusura del conto nel 2009. La Corte rilevava che la consulenza tecnica d’ufficio (c.t.u.) era inattendibile per l’incompletezza dei dati. Inoltre, la Corte ribadiva che la banca non aveva l’obbligo di conservare documenti oltre i dieci anni, rendendo irrilevante l’applicazione dell’art. 210 c.p.c.
Il ricorso in Cassazione
La s.r.l. ricorreva in Cassazione sollevando quattro motivi:
– La nullità della sentenza e violazione dell’art. 115 c.p.c. per la mancata considerazione della c.t.u.
– La violazione degli artt. 119 TUB, 210 c.p.c., 2697 c.c., 3 e 24 Cost., per non aver tenuto conto della richiesta stragiudiziale degli estratti conto mancanti.
– L’omessa valutazione della domanda di nullità di alcune clausole contrattuali.
– La condanna alle spese processuali, nonostante la lunga durata della causa e il mutamento della giurisprudenza in materia.
La decisione della Corte di Cassazione
Primo motivo inammissibile
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il primo motivo, affermando che il giudice di merito può dissentire dalla c.t.u. purché motivi adeguatamente la sua decisione.
Accoglimento del secondo motivo
Il secondo motivo è stato accolto. La Corte ha chiarito che, in caso di incompletezza degli estratti conto, il giudice può utilizzare altra documentazione per ricostruire il saldo del conto. La Corte d’Appello avrebbe dovuto applicare questo principio o spiegare dettagliatamente perché gli estratti conto disponibili fossero insufficienti.
Altri motivi assorbiti
Gli altri motivi di ricorso sono stati dichiarati assorbiti dalla decisione sul secondo motivo.
Conclusione
In definitiva, la Corte di Cassazione ha parzialmente accolto il ricorso, cassando la sentenza impugnata e rinviando il caso alla Corte d’Appello dell’Aquila per un nuovo esame. Questa decisione ribadisce l’importanza di una valutazione completa e dettagliata delle prove documentali in controversie bancarie, anche quando gli estratti conto non sono completi.
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