DOSSIER RESTO AL SUD – Via alle domande sul bonus

RAMSES GROUP NEWS n.35 – 19 Dicembre 2019

La misura

Lo stanziamento per «Resto al Sud» valeva 1,25 miliardi di euro: un «tesoretto» ancora quasi del tutto intatto che potrà sostenere in un cocktail tra contributi a fondo perduto (35%) e finanziamenti bancari (65%) progetti individuali fino a 50mila euro che arrivano a un massimo di 200mila euro per le società, comprese quelle tra professionisti.

Per i lavoratori autonomi sono tre i profili ammessi: professionisti ordinistici, professionisti ex legge 4/2013, persone fisiche che al momento della presentazione della domanda non siano in possesso della partita Iva ma che provvedano entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) e infine le società tra professionisti, anche in via di costituzione.

Platea più ampia: l’età

Il documento integra, modificandola, la “vecchia” circolare del 2017 che aveva dato attuazione agli incentivi nati per le Pmi. Oltre alla data di apertura dello sportello di Invitalia avvenuta, la nuova circolare conferma l’innalzamento dell’età dei beneficiari da 35 a 45 anni (e cioé fino al compimento dei 46). A questo proposito vale la pena sottolineare che l’articolo 39 del disegno di legge di Bilancio 2020, ancora all’esame del Parlamento e quindi non vigente, ha previsto una “sterilizzazione” dell’età dei beneficiari alla data del primo gennaio 2019. In sostanza, a fronte dei ritardi accumulati in questi mesi per l’accesso alle risorse di «Resto al Sud» da parte dei professionisti, la manovra ferma l’orologio stabilendo che potranno accedervi tutti i lavoratori autonomi under 46 alla data del primo gennaio 2019. Si tratta di un periodo transitorio che se approvato in Parlamento consentirà ai professionisti che nel frattempo hanno compiuto 46 anni di poter accedere alle agevolazioni ma solo per gli anni 2019 e 2020: dopodiché si andrà a regime.

Estensione al cratere sismico

I contributi per aziende e professionisti sono vincolati alla residenza in una delle Regioni del Mezzogiorno. E quindi Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Ma con il Dl 123/2019 la misura è stata estesa ai professionisti (e alle imprese) dell’area del cratere sismico del Centro Italia: e dunque Lazio, Umbria e Marche. La circolare, per la verità, non ne fa cenno: si tratta presumibilmente di un testo precedente all’emanazione del decreto sisma che resta però vigente allargando così la platea dei beneficiari.

Le esclusioni

Con la formalizzazione dell’ingresso dei professionisti nella platea dei beneficiari resteranno esclusi solo il commercio e l’agricoltura. I requisiti per l’accesso ai benefici tagliano fuori poi le posizioni già collocate nel mercato del lavoro: i professionisti che siano anche titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un altro soggetto non potranno beneficiare del bonus. Stessa cosa per i professionisti che, sebbene obbligati per la natura della professione svolta, non risulti

Fonte Il sole 24 ore     


Resto al Sud apre a under 46 e professionisti 

Cosa serve per l’avvio di nuove attività

Under 46 e liberi professionisti possono accedere agli incentivi previsti dalla misura Resto al Sud per l’avvio di progetti imprenditoriali.

I soggetti richiedenti, al momento della presentazione della domanda, potranno anche non essere residenti in una delle regioni di operatività della misura situate nel Mezzogiorno.

In questo caso, dovranno trasferire la residenza in una di esse entro massimo 60 giorni dalla comunicazione di ammissione all’agevolazione.

Quali sono i requisiti richiesti per accedere agli incentivi? Come si presenta la domanda?

Misure al restyling per Resto al Sud. È entrato ufficialmente in vigore l’8 dicembre 2019 il decreto n. 134/2019 che aggiorna il regolamento della misura diretta a sostenere l’avvio di nuove attività nelle regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Agli incentivi possono ora accedere gli under 46 e anche i liberi professionisti.

Le domande potranno essere presentate attraverso il sito di Invitalia.

Nuovi destinatari

Con le nuove regole, si allarga notevolmente la platea dei destinatari della misura. In particolare, a seguito delle modifiche, le richieste di agevolazione potranno essere inoltrate da soggetti di età compresa tra i 18 anni (già compiuti) e i 45 anni (ovvero 46 anni non ancora compiuti). Ante modifica invece erano ammessi i soggetti con età non superiore a 35 anni. Il requisito anagrafico dovrà essere valutato alla data di presentazione della domanda.

Solo per il 2019 e il 2020 sarà ammessa un’eccezione a tale regola generale. Il disegno di legge di Bilancio 2020 prevede, infatti, che per l’anno 2019 e per l’anno 2020, il requisito del limite di età (compreso tra i 18 e i 45 anni) si intende soddisfatto se posseduto alla data del 1° gennaio 2019, corrispondente alla data di entrata in vigore della legge di Bilancio 2019 (l. n. 145/2018), che ha esteso l’incentivo ai soggetti fino a 45 anni di età.

Condizioni per le attività libero-professionali

Per effetto della nuova disciplina, la possibilità di accedere agli incentivi si apre anche ai professionisti, sia in forma individuale che come società di professionisti. Saranno ammessi sia gli iscritti in ordini o collegi professionali che gli esercenti professioni non organizzate in ordini o collegi disciplinate della Legge n. 4/2013.

L’accesso alle agevolazioni è invece precluso a coloro che risultano essere titolari, nei 12 mesi precedenti la presentazione della domanda, di partita IVA associata ad un codice ATECO identico, fino alla terza cifra di classificazione delle attività economiche, a quello corrispondente all’attività oggetto domanda di ammissione alle agevolazioni.

Residenza

Nessuna modifica, invece, per quanto riguarda il requisito della residenza. Potranno quindi presentare domanda sia soggetti residenti in una delle regioni del Mezzogiorno di operatività della misura (ossia Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) che non residenti in dette Regioni. In quest’ultimo caso, per non perdere l’agevolazione concessa, si dovrà trasferire la residenza in una di esse entro 60 giorni dalla comunicazione del positivo esito dell’istruttoria della domanda presentata, o entro 120 giorni se residenti all’estero.

È inoltre richiesto il mantenimento della residenza nelle stesse Regioni per tutta la durata del finanziamento .Le domande potranno essere presentate anche da chi ha già un lavoro a tempo indeterminato, che dovrà tuttavia essere lasciato se si verrà ammessi.

Non si potrà invece richiedere le agevolazioni se si risulta già titolari di attività di impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017 o beneficiari, nell’ultimo triennio, di ulteriori misure a livello nazionale a favore dell’autoimprenditorialità.

Ammessi anche i team di persone

Le richieste di finanziamento potranno essere presentate da società, anche cooperative, da ditte individuali costituite successivamente alla data del 21 giugno 2017, o da team di persone che si costituiscono entro 60 giorni (o 120 se residenti all’estero) dopo l’esito positivo della valutazione.

La costituzione nelle suddette forme non è obbligatoria per le attività libero-professionali svolte in forma individuale, per le quali è richiesta unicamente la partita IVA nonché, se prevista, l’iscrizione agli ordini professionali.

Le società potranno essere costituite anche da soci persone fisiche che non rispettano i requisiti anagrafici richiesti (età compresa tra i 18 e i 45 anni), a condizione che la loro presenza nella società non sia superiore ad un terzo dei componenti e non abbiano rapporti di parentela fino al quarto grado con alcuno degli altri soggetti richiedenti. In ogni caso tali soci non possono accedere ai finanziamenti.

Le imprese, le società e le attività libero-professionali dovranno avere, per tutta la durata del finanziamento, sede legale e operativa in una delle Regioni interessate dalla misura.

Spese ammissibili

Saranno agevolabili le spese sostenute per:

– opere edili relative a interventi di ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria connessa all’attività del soggetto beneficiario nel limite massimo del 30% del programma di spesa;

– macchinari, impianti ed attrezzature nuovi di fabbrica;

– programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione (TIC) connessi alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;

– spese relative al capitale circolante inerente allo svolgimento dell’attività d’impresa nella misura massima del 20% del programma di spesa;

– saranno ammissibili le spese per materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti, utenze e canoni di locazione per immobili, eventuali canoni di leasing, acquisizione di garanzie assicurative funzionali all’attività finanziata.

Attraverso Resto al Sud sarà possibile avviare iniziative imprenditoriali per:

– la produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;

– fornitura di servizi alle imprese e alle persone;

– turismoA seguito dell’inclusione delle attività libero professionali nel novero dei soggetti ammissibili alle agevolazioni, saranno invece escluse dal finanziamento esclusivamente le attività agricole e il commercio.

Agevolazioni concesse

Le agevolazioni copriranno il 100% delle spese ammissibili e consistono in un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo e un finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi del finanziamento saranno interamente coperti da un contributo in conto interessi erogato da Invitalia.

Per le cooperative, i benefici sono cumulabili, nei limiti delle risorse disponibili, anche con le agevolazioni della “Legge Marcora” (art. 17 della l. n. 49/1985) fermo il rispetto dei limiti del regime “de minimis” di cui ai regolamenti (UE) n. 1407/2013 e n. 717/2014.

Il finanziamento bancario dovrà essere restituito in 8 anni e dovrà essere richiesto ad una banca aderente alla convenzione Invitalia – AB (l’elenco è consultabile sul sito di Invitalia).

Cosa serve per presentare la domanda

Le domande devono essere presentate esclusivamente online attraverso la piattaforma web di Invitalia e sono esaminate in base all’ordine cronologico di arrivo.

Per procedere alla presentazione è necessario registrarsi ai servizi online di Invitalia compilando l’apposito form, disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) valido e attivo.

Nella domanda bisognerà inserire il progetto imprenditoriale, da compilare on line, e la documentazione necessaria da allegare. Per predisporre la domanda è possibile richiedere assistenza gratuita a uno dei soggetti accreditati (pubbliche amministrazioni, università, associazioni o enti del terzo settore) con Invitalia (l’elenco è pubblicato sul sito di Invitalia).

Fonte ipsoa professionalità quotidiana

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