Decreto direttoriale 11 ottobre 2023 – Contratti di sviluppo agroalimentari – Riapertura sportello
A partire dalle ore 12 del 20 ottobre 2023 sarà possibile presentare domanda a valere sulla misura dei Contratti di Sviluppo agroalimentari.
Lo strumento ha l’obiettivo di finanziare nuovi progetti per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli nelle seguenti filiere agroalimentari:
- latte;
- vino:
- cereali;
- ortofrutta;
- carni;
- vivaismo.
L’incentivo previsto è il 75% degli investimenti, con una quota a fondo perduto variabile dal 30% al 50%. I progetti devono prevedere costi non inferiori a 7,5 milioni di euro e possono comprendere più iniziative nella filiera.
SCHEDA CONTRATTI DI SVILUPPO SETTORE AGROALIMENTARE
BENEFICIARI
Imprese di qualsiasi dimensione appartenenti al settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli (agroindustria).
Reti di imprese
AGEVOLAZIONE
L’agevolazione consiste in
- contributo a fondo perduto in conto impianti
- contributo a fondo perduto alla spesa
- finanziamento agevolato
- contributo in conto interessi
Con un limite massimo di:
REGIONI CENTRO NORD
- Grandi imprese: 30%
- Medie imprese: 40%
- Piccole imprese: 50%
REGIONI SUD
- Grandi imprese: 40%
- Medie imprese: 50%
- Piccole imprese: 60%
INTERVENTI AMMESSI
- creazione di una nuova unità produttiva;
- ampliamento della capacità di un’unità produttiva esistente;
- diversificazione dell’attività economica di uno stabilimento esistente
- cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di uno stabilimento esistente con l’introduzione di un nuovo processo produttivo o il notevole miglioramento del processo produttivo esistente.
Gli investimenti devono essere avviati dopo la data di presentazione della domanda di agevolazione ed hanno una soglia minima di 7,5 milioni di euro
I progetti di investimento devono avere questi obiettivi:
- Positivo impatto sull’occupazione
- Recupero e riqualificazione di strutture dismesse o sottoutilizzate
- Realizzazione/consolidamento di sistemi di filiera diretta ed allargata
- Contributo allo sviluppo tecnologico
- Rilevante presenza dell’impresa sui mercati esteri
- Impatto ambientale
SPESE AMMISSIBILI
- Suolo aziendale (max 10%)
- Opere murarie (max 40%)
- Macchinari, impianti e attrezzature
- Programmi informatici, brevetti, licenze
- Consulenze
SCADENZE
Con decreto direttoriale dell’11 ottobre 2023 è stata fissata alle ore 12:00 del 20 ottobre 2023 la riapertura dello sportello
Cosa finanzia
Attraverso lo strumento dei contratti di sviluppo si intendono finanziare grandi progetti di investimento con un positivo impatto occupazionale. Gli interventi possono riguardare la creazione o l’ampliamento di un nuovo stabilimento, la riconversione o ristrutturazione di uno esistente, nonché l’introduzione di impianti innovativi.
Che agevolazioni sono previste
Le agevolazioni sono concesse nella forma di finanziamento agevolato e contributo in contro impianti, nei limiti delle intensità massima del 40% per le grandi imprese, 50% per le medie e 60% per le piccole imprese localizzate nelle aree svantaggiate, le aliquote vanno invece dal 30% al 50% per le altre aree del territorio nazionale.
Da quando presentare le domande
Lo sportello per la presentazione delle domande riapre il 20 ottobre.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy con decreto direttoriale dell’11 ottobre 2023 ha disposto, a partire dalle ore 12.00 del giorno 20 ottobre 2023, la riapertura dei termini per la presentazione delle domande di agevolazioni a valere sullo strumento dei contratti di sviluppo, concernenti il settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli.
Con il decreto direttoriale 11 ottobre 2023, Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy dispone, a partire dalle ore 12.00 del giorno 20 ottobre 2023, la riapertura dei termini per la presentazione delle domande di agevolazioni a valere sullo strumento dei contratti di sviluppo, concernenti il settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, in applicazione del regime di aiuti SA. 107569/RFF 2023, per i quali, con il decreto direttoriale 28 dicembre 2022 era stata disposta la chiusura.
Le domande di agevolazione devono essere presentate, a pena di invalidità, esclusivamente per via elettronica utilizzando la piattaforma informatica messa a disposizione dall’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia, soggetto gestore dello strumento agevolativo, nell’apposita sezione dedicata ai Contratti di sviluppo del sito internet www.invitalia.it e utilizzando la modulistica resa disponibile da Invitalia nella medesima sezione del sito internet.
Per le domande presentate alla data del 31 dicembre 2022 che prevedono l’applicazione delle disposizioni del regime di aiuti “Contratti di sviluppo agroindustriali” (SA.47694 (2017/N)) e per le quali non sia intervenuta, entro la medesima data, la concessione delle agevolazioni, Invitalia procede a verificare la coerenza con i limiti e le condizioni previsti dal nuovo regime di aiuti SA. 107569/RFF 2023 richiedendo, ove necessario, le opportune integrazioni ai soggetti proponenti e fermo restando il possibile riconoscimento delle agevolazioni nei limiti dell’intensità massima richiesta in sede di presentazione della domanda medesima.
Un comunicato relativo al decreto è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Ministero delle Imprese e del Made in Italy, decreto direttoriale 11/10/2023
Come cambiano i Contratti di Sviluppo?
Dall’anno 2023, le percentuali di beneficio variano, dal 40% per il Centro-Nord e dal 50% per il Sud, alle seguenti:
– al Centro-Nord fino al 50% (in base alla dimensione aziendale)
– al Sud fino al 60% (in base alla dimensione aziendale).
Sono agevolabili gli investimenti, avviati dopo la data di presentazione della domanda di agevolazione, a partire da 7,5 milioni di euro, rivolti alla trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli definiti a livello UE, rientranti in una delle seguenti tipologie:
- creazione di una nuova unità produttiva;
- ampliamento di un’unità produttiva già esistente;
- diversificazione dell’attività economica di uno stabilimento esistente
- cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di uno stabilimento esistente con l’introduzione di un nuovo processo produttivo o il notevole miglioramento del processo produttivo esistente.
Caratteristiche dei progetti
I Contratti di sviluppo prevedono che i progetti di investimento devono soddisfare almeno due delle seguenti condizioni:
- Positivo impatto sull’occupazione;
- Realizzazione/consolidamento di sistemi di filiera diretta ed allargata;
- Presenza di innovazioni di prodotto, di processo, di organizzazione e/o di marketing rispetto allo stato dell’arte a livello internazionale;
- Presenza dell’impresa sui mercati esteri o capacità di attrarre investimenti esteri;
- Presenza di investimenti volti all’efficientamento energetico, alla riduzione delle emissioni o all’economia circolare di ammontare almeno al 50% del valore del progetto.
Come presentare le domande?
Le domande di agevolazione devono essere presentate, a pena di invalidità, esclusivamente per via elettronica utilizzando la piattaforma informatica messa a disposizione da Invitalia, soggetto gestore dello strumento agevolativo, nell’apposita sezione dedicata ai Contratti di sviluppo del sito internet www.invitalia.it e utilizzando la modulistica che sarà resa disponibile da Invitalia, nella medesima sezione del sito internet.
Contratti di sviluppo agroalimentari, in breve
I Contratti di Sviluppo Agroindustriali sostengono gli investimenti di grandi dimensioni nel settore agroalimentare, agroindustriale, industriale e tutela ambientale.
L’investimento complessivo minimo richiesto è di 20 milioni di euro (solo per le attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli si riduce a 7,5 milioni di euro).
I CdS finanziano programmi di investimento:
- nel settore agroalimentare e manifatturiero;
- in attività volte al miglioramento dell’efficienza energetica: impianti di cogenerazione, gestione e riciclo dei rifiuti industriali
- in attività di servizio, informazione e comunicazione.
I beneficiari delle agevolazioni sono imprese che presentano un programma di investimento nel settore agroalimentare, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, nello specifico:
- una impresa proponente che promuove l’iniziativa imprenditoriale ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica del Contratto di Sviluppo;
- eventuali imprese aderenti che realizzano progetti di investimento nell’ambito del Contratto di Sviluppo;
- i soggetti che realizzano i progetti di ricerca, sviluppo e innovazione.
Le agevolazioni si presentano sotto forma di sovvenzioni dirette e di finanziamenti agevolati.
Nello specifico, il Contratto di Sviluppo prevede le seguenti agevolazioni:
- contributo a fondo perduto in conto impianti;
- contributo a fondo perduto alla spesa;
- finanziamento agevolato;
- contributo in conto interessi.
Progetti e spese ammissibili
Creazione di una nuova unità produttiva o ampliamento, riconversione e ristrutturazione di una esistente sono i progetti ammissibili. Questi devono puntare a un aumento del livello di efficienza e flessibilità nello svolgimento dell’attività economica con conseguente riduzione dei costi, miglioramento del livello qualitativo di prodotti e processi, riduzione dell’impatto ambientale e innalzamento delle condizioni di sicurezza sul lavoro.
Sono ammesse le spese per:
• suolo aziendale e sue sistemazioni, nel limite del 10% dei costi totali ammissibili del progetto;
• opere murarie e assimilate, nel limite del 40% dei costi totali ammissibili del progetto;
• infrastrutture specifiche aziendali;
• macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, fino al loro valore di mercato;
• acquisto o sviluppo di programmi informatici, soluzioni in cloud e soluzioni analoghe e acquisizione di brevetti, licenze, diritti d’autore e marchi commerciali;
• consulenze connesse al progetto, nella misura massima del 4% dell’importo complessivo ammissibile.
I contratti di sviluppo agroalimentari devono prevedere un investimento ammissibile di almeno 7,5 milioni.
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