I PRINCIPALI TAX CREDIT PER LE IMPRESE: PILLOLE DI INCENTIVI FISCALI PER LA DIGITALIZZAZIONE DELLE PMI – PNRR e Legge di Bilancio 2022

RAMSES GROUP NEWS n. 442 – 31 ottobre 2022

La trasformazione digitale rappresenta una importante leva di crescita per le PMI che vogliono potenziare innovazione e competitività, approfittando di una lunga serie di agevolazioni fiscali introdotte dal Governo a sostegno del mondo imprenditoriale e  reso possibile grazie alla Legge di Bilancio 2022 e al PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato il 13 luglio 2021.

PNRR e Legge di Bilancio 2022

Nell’ambito della Missione 1 – Componente 2 “Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo”, l’Investimento 1 denominato “Transizione 4.0”, con una dotazione finanziaria di 13 miliardi di euro (a cui si aggiungono 5,08 miliardi del Fondo complementare), ha l’obiettivo di sostenere la trasformazione digitale delle imprese, incentivando gli investimenti privati in beni e attività a sostegno della digitalizzazione attraverso il riconoscimento di molteplici e polivalenti crediti d’imposta che coprono a 360° ogni realtà industriale e ogni relativo segmento. Trattandosi di agevolazioni calcolate e determinate direttamente dall’azienda, sarà opportuno prestare particolare attenzione nella stesura della documentazione necessaria per tracciare il percorso seguito nella stima dei predetti vantaggi fiscali.

LE AGEVOLAZIONI FISCALI PER LA DIGITALIZZAZIONE – ECCO QUALI SONO:

Tutte le imprese residenti nel territorio italiano, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico, dalla dimensione e dal regime contabile, possono accedere alle agevolazioni fiscali mirate a incentivare la digitalizzazione. Fanno eccezione le attività in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale o altra procedura concorsuale.

Credito d’imposta beni materiali 4.0

Il credito d’imposta per i beni strumentali materiali 4.0 (di cui all’allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232 – ex iper-ammortamento) in favore di tutte le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato è riconosciuto alle seguenti condizioni:

Per l’anno 2021

– 50% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

– 30% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;

– 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

Per l’anno 2022

– 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

– 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;

– 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

Dal 2023 al 2025

– 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

– 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;

– 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

Il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

Credito d’imposta beni immateriali 4.0

Il credito d’imposta per i beni strumentali immateriali 4.0 (di cui all’allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232 – ex iper-ammortamento) in favore di tutte le imprese che effettuano investimenti in beni immateriali funzionali ai processi di trasformazione 4.0, è riconosciuto alle seguenti condizioni:

– dal 2021 al 2023: 20% (50% per tutto il 2022) del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro;

– 2024: 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro;

– 2025: 10% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.

Anche in questo caso, il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

Infine, per tutti gli altri beni strumentali materiali e immateriali, c.d. “ordinari” (per intendersi quelli diversi dai citati Allegati A e B), il relativo credito d’imposta è riconosciuto alle seguenti condizioni:

– 2021: 10% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro;

– 2022: 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.

Credito d’imposta altri beni immateriali non 4.0

Per quanto riguarda i beni strumentali immateriali non compresi nel Piano Transizione 4.0, il credito d’imposta per il 2022 è calcolato su un’aliquota del 6% entro i costi ammissibili pari a 1 milione di euro, Per il 2022: Dal 2023 al 2025: 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro; 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro; 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro; 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi ammissibili pari a 10 milioni di euro; 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi ammissibili pari a 20 milioni di euro. 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi ammissibili pari a 20 milioni di euro. con possibile estensione fino al 30 giugno 2023 qualora alla data del 31 dicembre 2022 l’ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento del 20% della spesa totale. 

Il credito d’imposta relativo ai beni strumentali immateriali non compresi nel Piano Transizione 4.0 per il 2022 è calcolato su un’aliquota del 6%, con possibile estensione fino al 30 giugno 2023.

Credito d’imposta per Attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale 

Per le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico, il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022, in misura pari al 20% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti per le stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro. Dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2022 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2031, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10%, nel limite massimo annuale di 5 milioni di euro.

I criteri per la corretta applicazione di tali definizioni sono dettati dall’art. 2 del decreto 26 maggio 2020 del Ministero dello Sviluppo Economico, tenendo conto dei principi generali e dei criteri contenuti nel Manuale di Frascati dell’OCSE.

Attività di innovazione tecnologica 

Per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati, il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023, in misura pari al 10% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro. Dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 5%, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.

Attività di innovazione tecnologica 4.0 e green

Per le attività di innovazione tecnologica 4.0 e green, finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022, in misura pari al 15% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro. Nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2022, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10%, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro. Dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 5%, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro.

I criteri per la corretta applicazione di tali definizioni sono dettati dagli artt. 3 e 5 del decreto 26 maggio 2020 del Ministero dello Sviluppo economico, tenendo conto dei principi generali e dei criteri contenuti nel Manuale di Oslo dell’OCSE.

Attività di design e ideazione estetica 

Per le attività di design e ideazione estetica finalizzate ad innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali (linee, contorni, colori, struttura superficiale, ornamenti, …), il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023, in misura pari al 10% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro. Dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 5%, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.

A titolo esplicativo, le spese agevolabili riferibili ai crediti d’imposta sopra menzionati sono:

– spese di personale direttamente impiegato nelle operazioni di ricerca e sviluppo;

– quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati nei progetti di ricerca e sviluppo;

– spese per contratti di ricerca extra muros aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta;

– quote di ammortamento relative all’acquisto da terzi, anche in licenza d’uso, di privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale;

– spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti alle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta;

– spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nei progetti di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta.

Credito d’imposta Formazione 4.0

Il credito di imposta per attività di formazione 4.0 è riconosciuto per sostenere le imprese nel processo di trasformazione tecnologica e digitale creando o consolidando le competenze nelle tecnologie abilitanti necessarie a realizzare il paradigma 4.0. Così il beneficio spetta nella misura del:

– 70% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 300 mila euro per le piccole imprese, a condizione che le attività formative siano erogate dai soggetti individuati con decreto del Ministro dello sviluppo economico di prossima emanazione e che i risultati relativi all’acquisizione o al consolidamento delle suddette competenze siano certificati secondo le modalità stabilite con il medesimo decreto ministeriale;

– 50% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 250 mila euro per le medie imprese, a condizione che le attività formative siano erogate dai soggetti individuati con decreto del Ministro dello sviluppo economico di prossima emanazione e che i risultati relativi all’acquisizione o al consolidamento delle suddette competenze siano certificati secondo le modalità stabilite con il medesimo decreto ministeriale;

– 30% delle spese ammissibili per le grandi imprese nel limite massimo annuale di 250 mila euro.

Si precisa che, con riferimento ai progetti di formazione avviati successivamente alla data di entrata in vigore del D.L. 17 maggio 2022, n. 50, che non soddisfino le condizioni previste dall’art. 22, comma 1, del citato decreto, le misure del credito d’imposta sono rispettivamente diminuite al 40% e al 35%.

La misura del credito d’imposta è aumentata per tutte le imprese, fermo restando i limiti massimi annuali, al 60% nel caso in cui i destinatari della formazione ammissibile rientrino nelle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati, come definite dal decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 17 ottobre 2017.

L’incentivo Formazione 4.0 è destinato alla copertura delle spese di formazione del personale dipendente. Il credito d’imposta è limitato al 2022, regolato in base alle dimensioni aziendali e secondo massimali annui: piccole imprese: 70% delle spese fino a 300mila euro; medie imprese: 50% delle spese fino a 250mila euro; grandi imprese: 30% delle spese fino a 250mila euro.

Allo stesso tempo, per i progetti formativi avviati successivamente all’entrata in vigore del Decreto Aiuti che non soddisfano le condizioni previste, le misure del credito

Bonus SUD-Mezzogiorno

Confermato dalla Legge di Bilancio 2022, il Bonus SUD-Mezzogiorno prevede il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali destinati alle strutture produttive ubicate nelle Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo, così come nella Zona Sisma e nelle ZES (Zone Economiche Speciali). Possono richiedere il bonus, nello specifico, le imprese che hanno ricevuto da parte dell’Agenzia delle Entrate l’autorizzazione a fruire del credito di imposta per i progetti di investimento inerenti all’acquisizione di beni strumentali nuovi. La percentuale relativa al credito d’imposta per il 2022 varia in funzione delle dimensioni aziendali (Grafico C). Solo per la Regione Abruzzo, tuttavia, gli importi sono pari al 30, 20 e 10% rispettivamente per le piccole, medie e grandi imprese. Le agevolazioni del Bonus Sud sono cumulabili con i crediti d’imposta previsti dal Piano Transizione 4.0.

Il Bonus SUD-Mezzogiorno prevede il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali destinati alle strutture produttive ubicate nelle Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo, così come nella Zona Sisma e nelle ZES (Zone Economiche Speciali).

La percentuale relativa al credito d’imposta per il 2022 varia in funzione delle dimensioni aziendali: 45% per le piccole imprese fino a 3 milioni di euro; 35% per le medie imprese fino a 10 milioni di euro; 25% per le grandi imprese fino a 15 milioni di euro. Solo per la Regione Abruzzo gli importi sono pari al 30, 20 e 10% rispettivamente per le piccole, medie e grandi imprese.

Nuova Sabatini

La Legge di Bilancio 2022 ha rifinanziato la Nuova Sabatini grazie allo stanziamento di 240 milioni di euro per il 2022 e il 2023, 120 milioni di euro per il biennio tra il 2024 e il 2026 e 60 milioni di euro per il 2027. Le micro e piccole e medie imprese beneficiarie dell’agevolazione possono ottenere un contributo sotto forma di abbattimento degli interessi passivi a fronte di investimenti in beni strumentali nuovi di fabbrica, che siano finanziati attraverso un finanziamento bancario o leasing della durata di 5 anni. Sia per il 2022 sia fino al 2025, inoltre, il contributo è determinato sulla base di uno specifico tasso d’interesse: • 2,75% per gli investimenti ordinari; • 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali industria 4.0. I finanziamenti devono essere compresi tra i 20mila euro e i 4 milioni di euro e devono essere avviati successivamente alla domanda di contributo. Solo in caso di finanziamento di importo non superiore a 200mila euro, inoltre, il contributo può essere erogato in un’unica soluzione e non suddiviso in più quote annuali. 

Le micro e piccole e medie imprese beneficiarie della Nuova Sabatini possono ottenere un contributo sotto forma di abbattimento degli interessi passivi a fronte di investimenti in beni strumentali nuovi di fabbrica, finanziati attraverso un finanziamento bancario leasing della durata di 5 anni. Sia per il 2022 sia fino al 2025, inoltre, il contributo è determinato sulla base di uno specifico tasso d’interesse: 2,75% per gli investimenti ordinari; 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali industria 4.0.

Come sfruttare gli incentivi per la digitalizzazione e come si accede

Si tratta di rimedi home made, determinati, sulla base dei principi e indicazioni normative direttamente dalla impresa.

Si sottolinea pertanto l’importanza della redazione di tutta la documentazione atta ad esplicitare il percorso seguito dalle aziende nella determinazione delle misure agevolative, sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo.

In particolare, le risultanze delle analisi qualitative dovranno esplicare le ragioni sottostanti alla classificazione delle attività agevolate come rilevanti ai fini della disciplina del credito di imposta, secondo i paradigmi indicati nei testi normativi. Una chiara esemplificazione di ciò si rinviene nell’obbligo di predisposizione della relazione tecnica per il credito di imposta in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica e imprese, da redigersi e conservarsi a cura della impresa per illustrare le finalità, i contenuti e i risultati delle attività ammissibili svolte in ciascun periodo d’imposta in relazione ai progetti o ai sotto progetti realizzati.

Sotto l’aspetto qualitativo invece, dovrà essere raccolta, organizzata e conservata la documentazione numerica che ha costituito il fondamento per il calcolo dei benefici in parola. Tra questi è possibile annoverare: fatture, i timesheet del personale impiegato nel management dei progetti agevolabili ed ogni altra utile o anche solo opportuna informazione che convenga conservare per passare positivamente un’eventuale verifica dell’Agenzia dell’Entrate.

Le agevolazioni volute dal Governo a sostegno delle imprese rappresentano un’opportunità concreta per rinnovare i macchinari e implementare nuovi software in azienda, anche investendo sulla formazione e sull’acquisizione di nuove competenze.

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NUOVO BANDO PNRR: Agrifood 500 mln sulla logistica – CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO  E CREDITO AGEVOLATO istanze a Invitalia dal 12 OTTOBRE 

RAMSES GROUP NEWS n. 417 – 26 settembre 2022

Le imprese agricole ed agroalimentari italiane hanno a disposizione 500 mln di euro dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per ottenere incentivi a favore degli investimenti finalizzati a potenziare i sistemi logistici e di stoccaggio. Il bando è disponibile sul sito del Mipaaf, nella sezione «Normativa» ed è identificato come decreto n. 452233 del 21 settembre 2022, il cui compito è di individuare le modalità e i termini per la presentazione di accesso ai contributi pubblici.

Il regime di aiuto rientra nell’ambito dell’investimento denominato «Sviluppo logistica per i settori agroalimentari, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo» (Misura M2C1, Investimento 2.1), la cui dotazione finanziaria complessiva è pari a 800 milioni di euro che sono stati ripartiti tra i progetti di investimento realizzati dai mercati agroalimentari all’ingrosso, con un fondo di 150 milioni di euro; gli interventi per la riqualificazione e l’ammodernamento dei porti, con ulteriori 150 milioni di euro e con la misura specifica per le imprese alle quali va una dotazione di 500 milioni di euro.

La base legislativa contenente le direttive necessarie per il sostegno a favore delle imprese è il decreto Mipaaf del 13 giugno 2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 192 del 18 agosto scorso. L’avviso pubblico del 21 settembre completa pertanto l’iter per l’applicazione della misura, fornendo tutte le indicazioni operative necessarie a favore dei potenziali destinatari.

Soggetto gestore: il Mipaaf ha affidato a Invitalia la responsabilità di fornire il supporto tecnico ed operativo per l’attuazione dell’intervento, con particolare riferimento alla ricezione e valutazione delle domande ed all’erogazione delle agevolazioni.

Termini per la presentazione della domanda: il regime di aiuto funziona attraverso la procedura valutativa a sportello. I potenziali beneficiari presentano la domanda utilizzando il modello predisposto da Invitalia, a partire dalle ore 12 del 2 ottobre 2022 e fino alle ore 17 del 10 novembre successivo. Oltre alla domanda è necessario fornire la documentazione prevista dal bando, con particolare riferimento alla proposta progettuale che deve contenere una descrizione dettagliata delle attività da svolgere, con la specificazione dei costi da sostenere.

Operazioni ammissibili: le imprese agricole e agroalimentari, anche in forma consortile e cooperativa, nonché le organizzazioni dei produttori agricoli, le imprese commerciali, industriali e addetti alla distribuzione possono chiedere il finanziamento per realizzare un programma di sviluppo per la logistica agroalimentare, eventualmente accompagnato da progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, con la realizzazione di investimenti in attivi materiali e immateriali. Le operazioni riguardano la realizzazione e l’efficientamento di strutture di stoccaggio, magazzinaggio e trasformazione, la digitalizzazione dei processi logistici, l’esecuzione di interventi infrastrutturali su aree produttive e snodi logistici e commerciali.

Una parte delle operazioni incluse nel progetto di investimento deve mirare alla riduzione dell’impatto ambientale (almeno il 32% della spesa) e alla digitalizzazione delle attività (almeno il 27% della spesa).

Intensità di aiuto: le agevolazioni prevedono il finanziamento agevolato, il contributo in conto impianti e il contributo diretto alla spesa. Il finanziamento agevolato è concesso nel limite massimo del 75% delle spese ammissibili e deve essere accompagnato da idonee garanzie.

La durata del mutuo non può superare i 10 anni ed è previsto un periodo di pre-ammortamento. Il tasso agevolato è pari al 20% di quello di riferimento. L’intensità massima dell’agevolazione è determinata sulla base del tipo di beneficiario (azienda agricola, imprese attive nella trasformazione e commercializzazione), della localizzazione dell’investimento e della tipologia di spesa. Si va da un massimo in termini di equivalente sovvenzione lorda del 50% per progetti realizzati in regioni meno sviluppate, al 40% come aliquota standard di aiuto.

Valutazione delle domande: dopo la chiusura dello sportello, Invitalia avvia le attività di verifica, sulla base dell’ordine cronologico di presentazione delle istanze.

Fonte Italia oggi

LINK UTILI

Scarica il Decreto Ministeriale 13/06/2022 (153.95 KB)

Tabella 1A: Aiuti agli investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria. (1.51 MB)

Tabella 2A: Aiuti agli investimenti nel settore della trasformazione di prodotti agricoli e della commercializzazione di prodotti agricoli. (1.51 MB)

Tabella 3A: Aiuti in esenzione ai sensi del regolamento (UE) n. 651/2014 concessi ai sensi dell’art. 12 del presente decreto. (1.49 MB)

Tabella 4A: aiuti in esenzione ai sensi del regolamento (UE) n. 651/2014 nel settore ricerca, sviluppo e innovazione. (1.49 MB)

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale che dà avvio all’investimento 2.1 “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo

Cos’è

Il Contratto di sviluppo per la logistica nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo ha l’obiettivo di potenziare i sistemi di logistica e stoccaggio del settore, ridurre i costi ambientali ed economici e sostenere l’innovazione dei processi di produttivi.

L’incentivo è stato istituito con il decreto del Ministro delle Politiche agricole del 13 giugno 2022 (G.U. n. 192 del 18 agosto 2022) e ha una dotazione di 500 milioni di euro, prevista dal PNRR “Investimento 2.1 – Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo”.

Il 40% delle risorse è riservato alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

È possibile presentare la domanda dalle 12.00 del 12 ottobre 2022 fino alle 17.00 del 10 novembre 2022.

A chi si rivolge

Possono accedere all’incentivo, in forma individuale o associata, le imprese, le società cooperative, i consorzi che operano nel settore agricolo e agroalimentare, le organizzazioni di produttori (OP), le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione.

L’incentivo è destinato a progetti che, in base all’articolo di riferimento di cui al D.M. 13/06/22, prevedono investimenti compresi:

  • tra 1,5 e 25 milioni di euro se art.10.2 (singola impresa/rete)
  • tra 6 e 25 milioni di euro se art.10.4 (proponente e aderente/i)
  • tra 5 e 25 milioni di euro se art.11.2 o 12.2 (singola impresa/rete)
  • tra 10 e 25 milioni di euro se art.11.4 o 12.4 (proponente e aderente/i)

Negli importi sopra indicati non sono inclusi eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione connessi e funzionali.

Art. 10 

Programma di sviluppo per la logistica agroalimentare nell’ambito della produzione agricola primaria 

 1. Il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare deve riguardare:

 a) un’iniziativa imprenditoriale finalizzata alla realizzazione di investimenti nella logistica agroalimentare nell’ambito di attivita’ di produzione agricola primaria per la cui realizzazione sono necessari uno o piu’ progetti d’investimento, come individuati  nel presente titolo;

 b) eventualmente, progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, come individuati nel titolo III, strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione ai prodotti e servizi finali.

 2. I progetti d’investimento, con l’esclusione di eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, devono prevedere spese ammissibili di importo complessivo non inferiore a 1,5 milioni di euro e non superiore a 25 milioni di euro, e comunque prevedere un aiuto di importo non superiore a 12 milioni di euro. 

 3. Nel caso in cui il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare sia realizzato da piu’ imprese facenti parte di un contratto di rete, di cui all’art. 5, comma 2, del presente decreto, l’investimento della singola impresa deve essere pari ad almeno 500 mila euro.

 4. Nel caso in cui il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare sia realizzato da piu’ soggetti in forma congiunta, e’ previsto un investimento complessivo non inferiore a 6 milioni di euro, di cui almeno 3 per la societa’ proponente e 500 mila euro per le societa’ aderenti, e non superiore a 25 milioni di euro, e comunque con un aiuto di importo non superiore a 12 milioni di euro. 

 5. Le spese ammissibili alle agevolazioni sono quelle indicate nel presente titolo e nel successivo titolo III del presente decreto, in relazione agli specifici progetti di investimento. 

 6. Non sono ammissibili i progetti di investimento che prevedono un aumento della produzione superiore alle eventuali restrizioni previste da organizzazioni comuni di mercato o alle limitazioni stabilite in relazione al sostegno all’Unione europea a livello delle singole imprese, delle singole aziende o dei singoli stabilimenti di trasformazione.  

Le agevolazioni

Le agevolazioni previste sono:

  • finanziamento agevolato
  • contributo in conto impianti
  • contributo diretto alla spesa

Le diverse tipologie di incentivo possono essere concesse anche in combinazione tra loro. La composizione del “mix” di agevolazioni è stabilita sulla base delle caratteristiche dei progetti e dei relativi ambiti di intervento.  

L’importo massimo delle agevolazioni per i progetti di investimento, con l’esclusione di eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, è di 12 milioni di euro.

I progetti di ricerca e sviluppo devono prevedere una richiesta di aiuto non superiore a:

  • 20 milioni di euro per impresa e per progetto, nel caso di un progetto prevalentemente di ricerca industriale
  • 15 milioni di euro per impresa e per progetto, nel caso di un progetto prevalentemente di sviluppo sperimentale

Cosa finanzia

Sono ammissibili alle agevolazioni:

  • investimenti in attivi materiali e immateriali (quali locali di stoccaggio delle materie prime agricole, trasformazione e conservazione delle materie prime, digitalizzazione della logistica e interventi infrastrutturali sui mercati alimentari)
  • investimenti nel trasporto alimentare e nella logistica, per ridurre i costi ambientali ed economici
  • interventi di innovazione dei processi produttivi, dell’agricoltura di precisione e della tracciabilità (ad esempio attraverso la blockchain), realizzati nei seguenti settori:
  • produzione agricola primaria (art. 10 del DM 13/06/22)
  • trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli (art. 11 del DM 13/06/22)
  • altre attività afferenti la logistica nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo (art. 12 del DM 13/06/22)

Come previsto dal PNRR, le risorse sono destinate alla logistica nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo e alla transizione verso forme produttive più moderne e sostenibili, finalizzate a perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:

  • capacità di ridurre gli impatti ambientali
  • introduzione di un processo innovativo e digitalizzazione delle attività
  • presenza di progetti di ricerca e sviluppo
  • capacità del progetto di incidere sullo sviluppo della filiera agroalimentare locale e nazionale

Sono ammissibili i progetti che riservano una quota minima dell’investimento a una delle seguenti attività:

  • riduzione degli impatti ambientali e transizione ecologica, per almeno il 32% dell’investimento complessivo
  • digitalizzazione delle attività, per almeno il 27% dell’investimento complessivo

Le agevolazioni

Le agevolazioni previste sono:

  • finanziamento agevolato
  • contributo in conto impianti
  • contributo diretto alla spesa

Le diverse tipologie di incentivo possono essere concesse anche in combinazione tra loro. La composizione del “mix” di agevolazioni è stabilita sulla base delle caratteristiche dei progetti e dei relativi ambiti di intervento.  

L’importo massimo delle agevolazioni per i progetti di investimento, con l’esclusione di eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, è di 12 milioni di euro.

I progetti di ricerca e sviluppo devono prevedere una richiesta di aiuto non superiore a:

  • 20 milioni di euro per impresa e per progetto, nel caso di un progetto prevalentemente di ricerca industriale
  • 15 milioni di euro per impresa e per progetto, nel caso di un progetto prevalentemente di sviluppo sperimentale

Presenta la domanda

Le domande possono essere presentate online dalle 12:00 del 12 ottobre 2022, fino alle 17:00 del 10 novembre 2022.

Il link per la presentazione delle domande sarà pubblicato prossimamente.

Invitalia esegue una prima valutazione sulla base dei criteri indicati nell’Avviso e forma una prima graduatoria che tiene conto sia del possesso di tali requisiti, sia dell’ordine cronologico di presentazione della domanda. Questa graduatoria sarà pubblicata sul sito di Invitalia dopo l’approvazione del Ministero delle Politiche agricole.

Nella fase di presentazione della domanda le imprese assumono l’impegno a garantire il rispetto degli orientamenti tecnici sull’applicazione del principio DNSH (“non arrecare un danno significativo”).  

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Logistica agroalimentare: in arrivo 500 milioni di euro per gli anni dal 2022 al 2026

RAMSES GROUP NEWS n. 411 – 16 settembre 2022

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 192 del 18 agosto 2022 il decreto 13 giugno 2022 del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali recante le “Direttive necessarie all’avvio della misura PNRR «Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo», Missione 2, Componente 1, Investimento 2.1”. Il decreto prevede l’erogazione di un contributo a sostegno degli investimenti materiali e immateriali nella logistica agroalimentare per ridurne i costi ambientali ed economici e per sostenere l’innovazione dei processi di produttivi. Nello specifico sono destinate risorse, pari a 500 milioni euro per gli anni dal 2022 al 2026, al finanziamento di programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare per la transizione verso forme produttive più moderne e sostenibili. 

Il decreto, nel rispetto degli obiettivi fissati dal regolamento (UE) n. 241/2021 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2021, che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza, fornisce le direttive necessarie all’avvio della misura «Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo», Missione 2, Componente 1, Investimento 2.1, tramite l’erogazione di un contributo a sostegno degli investimenti materiali e immateriali nella logistica agroalimentare per ridurne i costi ambientali ed economici e per sostenere l’innovazione dei processi di produttivi.

Nello specifico sono destinate risorse al finanziamento di programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare per la transizione verso forme produttive più moderne e sostenibili, e specificatamente volte a perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:

a) ridurre l’impatto ambientale ed incrementare la sostenibilità dei prodotti;

b) migliorare la capacità di stoccaggio e trasformazione delle materie prime;

c) preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità, tracciabilità e caratteristiche produttive;

d) potenziare, indirettamente, la capacità di esportazione delle PMI agroalimentari italiane;

e) rafforzare la digitalizzazione nella logistica anche ai fini della tracciabilità dei prodotti;

f) ridurre lo spreco alimentare.

Non sono in ogni caso ammissibili alle agevolazioni interventi che prevedano attività su strutture e manufatti connessi a:

– attività connesse ai combustibili fossili, compreso l’uso a valle;

– attività nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai pertinenti parametri di riferimento;

– attività connesse alle discariche di rifiuti, agli inceneritori e agli impianti di trattamento meccanico biologico;

– attività nel cui ambito lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe causare un danno all’ambiente.

Il decreto definisce, in particolare:

a) i soggetti beneficiari delle agevolazioni;

b) le modalità di accesso, di concessione e i limiti delle agevolazioni;

c) i casi di revoca delle agevolazioni.

Gli interventi agevolativi saranno attuati con successivi provvedimenti che determineranno:

– le modalità concrete per assicurare il rispetto del principio «non arrecare un danno significativo»;

– i termini e le modalità per la presentazione delle domande;

– i criteri di valutazione;

– le modalità per la concessione ed erogazione degli aiuti;

– ogni altro elemento applicativo o integrativo derivante dagli esiti delle interlocuzioni con la Commissione europea e, in particolare, dalla decisione di approvazione degli aiuti da parte della Commissione di cui all’art. 16 del decreto.

Risorse

Per gli anni dal 2022 al 2026 le risorse ammontano a 500 milioni euro a valere sui fondi del PNRR, Missione 2, Componente 1, Investimento 2.1.

Scarica il Decreto Ministeriale 13/06/2022 (153.95 KB)

Data di apertura e di chiusura

Le date di apertura e di chiusura saranno indicate, successivamente, nel bando.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale che dà avvio all’investimento 2.1 “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo​”

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie Generale  n.  192 del 18/08/2022 – il Decreto Ministeriale del 13/06/2022 firmato dal Ministro Stefano Patuanelli, che fornisce le direttive necessarie all’avvio della misura “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo​”. 
Nello specifico, il decreto istituisce i Contratti per la logistica agroalimentare, uno strumento finalizzato a finanziare programmi di investimento delle imprese agroalimentari volti a migliorare i processi logistici favorendo la transizione verso forme produttive più moderne e sostenibili. Le risorse disponibili ammontano a 500 milioni di euro a valere sui fondi PNRR. 

Si ricorda che tutti gli elementi di dettaglio, inclusa la data di avvio per la presentazione delle domande, saranno contenuti nel Bando che sarà emanato prossimamente.

Data di apertura e di chiusura

Le date di apertura e di chiusura saranno indicate, successivamente, nel bando.


Scarica il Decreto Ministeriale 13/06/2022 (153.95 KB)

Stanziati 500 milioni per lo sviluppo della logistica agroalimentare finanziata dal PNRR

Il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, ha firmato il decreto che istituisce lo strumento dei Contratti per la logistica agroalimentare, a cui sono destinati € 500 milioni per sostenere gli investimenti delle imprese, nell’ambito della misura PNRR “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo”.

La misura ha l’obiettivo di potenziare i sistemi di logistica e stoccaggio del settore agroalimentare, anche al fine di rafforzare la competitività delle filiere, ridurre i costi ambientali ed economici e sostenere l’innovazione dei processi di produttivi.

Il 40% delle risorse è riservato al finanziamento di progetti da realizzare nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Per l’attuazione della misura il Ministero si avvarrà dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa, Invitalia S.p.A., che curerà la ricezione, valutazione e approvazione delle domande di agevolazione, la stipula del contratto di ammissione, l’erogazione, il controllo e il monitoraggio.

Tutti gli elementi di dettaglio, saranno contenuti nei vari Bandi che saranno emanati nei prossimi mesi, dopo che la Commissione europea avrà autorizzato il regime di aiuti di stato specifici per questo investimento.

Lo strumento dei Contratti per la logistica agroalimentare, in un’ottica di decarbonizzazione e digitalizzazione, mira a sostenere programmi di investimento nel settore agroalimentare volti a:

– ridurre i costi ambientali ed economici nella logistica;

– innovare la logistica e i processi di produzione connessi.

Per logistica si intende il complesso delle attività volte a pianificare, implementare e controllare l’efficiente ed efficace flusso e stoccaggio di materie prime, semilavorati, prodotti finiti e le relative informazioni, dal punto di origine al punto di consumo.

Nell’ambito del settore agroalimentare, lo strumento interesserà:

– la produzione agricola primaria

– la trasformazione dei prodotti agricoli (TPA)

– l’agro industria e altri settori connessi alla logistica agroalimentare.

Cosa finanzia

In coerenza con quanto previsto all’interno del PNRR, sono state destinate risorse al finanziamento di programmi di investimento per la transizione, nel settore agroalimentare, verso una logistica più moderna e sostenibile, e specificatamente volti a:

– ridurre l’impatto ambientale ed incrementare la sostenibilità dei prodotti;

– migliorare la capacità di stoccaggio e trasformazione delle materie prime, preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità, tracciabilità e caratteristiche produttive;

– potenziare, indirettamente, la capacità di esportazione delle PMI agroalimentari italiane;

– rafforzare la digitalizzazione nella logistica anche ai fini della tracciabilità dei prodotti;

– ridurre lo spreco alimentare.

Chi può partecipare

Possono partecipare:

  1. Le imprese, anche in forma consortile, le società cooperative, i loro consorzi che operano nel settore agricolo e agroalimentare;
  2. Le organizzazioni di produttori agricoli;
  3. Le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione;
  4. Indipendentemente dai propri associati, le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’art. 2135 del c.c. e le cooperative o loro consorzi di cui all’art. 1, comma 2, del Decreto Legislativo 18 maggio 2001, n. 228.

Spese ammissibili

Le spese ammissibili si riferiscono all’acquisto o alla costruzione di immobilizzazioni nella misura necessaria alla finalità del progetto oggetto della richiesta di agevolazioni.

Tali spese possono riguardare:

  • Suolo aziendale e sue sistemazioni, nel limite del 10% dei costi totali ammissibili del progetto d’investimento;
  • Opere murarie e assimilate, nel limite del 70% dei costi totali ammissibili del progetto d’investimento;
  • Infrastrutture specifiche aziendali;
  • Macchinari, impianti e attrezzature vari, nuovi di fabbrica;
  • Programmi informativi, brevetti, licenze, know how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi; per le grandi imprese, tali spese sono ammissibili fino al 50% dell’investimento complessivo ammissibile;
  • Acquisto di beni e prestazioni identificabili come connessi all’intervento di efficienza energetica o all’installazione dell’impianto per la produzione da fonti rinnovabili;
  • Acquisto e modifica di mezzi di trasporto aventi caratteristiche che consentano il rispetto del principio del “non arrecare un danno significativo”. Tali beni devono essere strettamente necessari, connessi e funzionali all’investimento, purchè dimensionati all’effettiva produzione, identificabili singolarmente ed a servizio esclusivo dell’unità produttiva oggetto delle agevolazioni.

Sono ammissibili, inoltre, nella misura massima del 4% dell’investimento complessivo ammissibile, le spese per consulenze connesse al progetto d’investimento che si riferiscono alle seguenti voci: progettazioni ingegneristiche riguardanti le strutture dei fabbricati e gli impianti, sia generali che specifici, direzione dei lavori, collaudi di legge, studi di fattibilità economico-finanziaria e di valutazione di impatto ambientale, prestazioni di terzi per l’ottenimento delle certificazioni di qualità e ambientali secondo standard e metodologie internazionalmente riconosciuti.

I progetti di investimento devono prevedere spese ammissibili di importo complessivo:

– non inferiore a 1,5 milioni di euro e non superiore a 25 milioni di euro per programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare nell’ambito della produzione agricola primaria. L’aiuto sarà comunque di importo non superiore a 12 milioni di euro. Nel caso in cui il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare sia realizzato da più soggetti in forma congiunta, è previsto un investimento complessivo non inferiore a 6 milioni di euro, di cui almeno 3 per la società proponente e 500 mila euro per le società aderenti, e non superiore a 25 milioni di euro;

– non inferiore a 5 milioni di euro e non superiore a 25 milioni di euro per programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare nell’ambito della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli. L’aiuto sarà comunque di importo non superiore a 12 milioni di euro. Nel caso in cui il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare sia realizzato da più soggetti in forma congiunta è previsto un investimento complessivo non inferiore a 10 milioni di euro, di cui almeno 5 milioni per la società proponente e 1 milione di euro per le società aderenti, e non superiore a 25 milioni di euro.

– non inferiore a 5 milioni di euro e non superiore a 25 milioni di euro per programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare realizzato da imprese attive in altri settori. L’aiuto sarà comunque di importo non superiore a 12 milioni di euro. Nel caso in cui il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare sia realizzato da più soggetti in forma congiunta è previsto un investimento complessivo non inferiore a 10 milioni di euro, di cui almeno 5 milioni per la società proponente e 1 milione di euro per le società aderenti, e non superiore a 25 milioni di euro.

Data di apertura e di chiusura

Le date di apertura e di chiusura saranno indicate, successivamente, nel bando.

Intensità dell’agevolazione

L’agevolazione massima concedibile ammonta al 50% dell’investimento ammissibile, per le regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, e del 40% per tutte le altre regioni.

Le aliquote di aiuto possono essere maggiorate di 20 punti percentuali per:

– i giovani agricoltori o gli agricoltori che si sono insediati nei cinque anni precedenti la data della domanda di aiuto;

– gli investimenti in zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici ai sensi dell’articolo 32 del regolamento (UE) n. 1305/2013.

I terreni acquistati sono ammissibili solo in misura non superiore al 10% dei costi totali ammissibili dell’intervento.

Dal PNRR 500 milioni ai “contratti per la logistica agroalimentare”

È stato firmato il 15 giugno 2022, dal ministro Stefano Patuanelli il decreto ministeriale che istituisce lo strumento dei Contratti della logistica agroalimentare nell’ambito della misura “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo”, a cui sono dedicate risorse pari a 500 milioni di euro a valere sui fondi del PNRR.

La misura si colloca nella Missione 2 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, e in particolare all’interno della Componente 2.1 “Agricoltura sostenibile ed economia circolare” che finanzia, oltre all’investimento in parola, anche il progetto Parco agrisolare, e il progetto per l’innovazione e la meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare.

La costruzione del bando era già iniziata lo scorso novembre 2021 quando il Mipaaf aveva pubblicato un Avviso di consultazione tecnica al fine di raccogliere osservazioni e proposte dei portatori di interesse, utili alla predisposizione di dispositivi di attuazione efficaci. Imprese, organizzazioni di produttori, cooperative e consorzi, società di servizi e di gestione mercati all’ingrosso, operatori del trasporto, autorità portuali e amministrazioni pubbliche hanno avuto tempo fino al 31 dicembre per presentare al Ministero osservazioni e proposte.

La misura: “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo”, ha l’obiettivo di potenziare i sistemi di logistica e stoccaggio del settore agroalimentare, ridurre i costi ambientali ed economici e sostenere l’innovazione dei processi di produttivi. Saranno selezionati e finanziati progetti di investimento in attivi materiali e immateriali per la realizzazione e l’efficientamento di strutture di stoccaggio, magazzinaggio e trasformazioneper la digitalizzazione dei processi di logistica, per la realizzazione di interventi infrastrutturali su aree produttive e snodi logistici e commerciali.

Potranno accedere alla misura, in forma individuale o associata, le imprese, le società cooperative, i consorzi che operano nel settore agricolo e agroalimentare, le OP, le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione.

Il 40% delle risorse è riservato al finanziamento di progetti da realizzare nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Le spese ammissibili debbono riferirsi all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni nella misura necessaria alle finalità del progetto oggetto della richiesta di agevolazioni e possono riguardare:

– suolo aziendale e sue sistemazioni, nel limite del 10 % dei costi totali ammissibili del progetto d’investimento;

– opere murarie e assimilate, nel limite del 70 % dei costi totali ammissibili del progetto d’investimento;

– infrastrutture specifiche aziendali;

– macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica;

– programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi; per le grandi imprese, tali spese sono ammissibili fino al 50% dell’investimento complessivo ammissibile;

– acquisto di beni e prestazioni identificabili come connessi all’intervento di efficienza energetica o all’installazione dell’impianto per la produzione da fonti rinnovabili;

– acquisto e modifica di mezzi di trasporto aventi caratteristiche che consentano il rispetto del principio del “non arrecare un danno significativo”. Tali beni devono essere strettamente necessari, connessi e funzionali all’investimento, purché dimensionati alla effettiva produzione, identificabili singolarmente ed a servizio esclusivo dell’unità produttiva oggetto delle agevolazioni.

Data di apertura e di chiusura

Le date di apertura e di chiusura saranno indicate, successivamente, nel bando.

Firmato il decreto da 150 mln per lo sviluppo della logistica agroalimentare nei porti, finanziato dal PNRR

È stato firmato dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli il decreto per lo sviluppo della logistica agroalimentare tramite il miglioramento della capacità logistica dei porti, a cui sono destinati 150 milioni di euro per gli anni dal 2022 al 2026 della misura PNRR “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo”.
Il presente decreto completa il panorama di attuazione della misura PNRR di cui il Mipaaf è titolare, assieme ai due altri decreti emanati il 13 giugno (Contratti per la logistica agroalimentare, con beneficiari le imprese del settore) e il 5 agosto scorso (Ammodernamento dei mercati all’ingrosso con finalità di promozione della logistica agroalimentare).

In base al decreto del Ministro, in cui sono definite le disposizioni generali per l’attuazione della misura, sono ammissibili al finanziamento i progetti volti a:
– realizzare, rifunzionalizzare, ampliare, ristrutturare e digitalizzare aree, spazi e immobili connessi alle attività e ai processi logistici delle aree portuali;
– efficientare e migliorare la capacità commerciale e logistica attraverso interventi volti al potenziamento delle infrastrutture per il trasporto alimentare, anche al fine di ridurre i costi ambientali e le emissioni nel trasporto di materie prime, semilavorati e merci tra centri produttivi, centri logistici e mercati;
– migliorare l’accessibilità ai servizi hub e rafforzare la sicurezza delle infrastrutture portuali anche mediante l’utilizzo di tecnologie innovative e/o a ‘zero emissioni’;
– rafforzare i controlli merceologici volti a preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità e caratteristiche produttive, anche al fine di ridurre gli sprechi alimentari;
– ridurre gli impatti ambientali attraverso interventi di riqualificazione energetica e incrementare il livello di tutela ambientale.

Possono presentare domanda di accesso al contributo le Autorità di sistema portuale, con un massimo di due progetti per soggetto richiedente. Un importo pari ad almeno il 40% delle risorse dedicate alla misura è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno.

Ogni progetto di investimento dovrà avere un costo complessivo tra i 5 e i 20 milioni di euro, per un finanziamento massimo concedibile di 10 milioni di euro. In alcune delle categorie di investimenti ammissibili, il contributo concesso non potrà essere superiore alla differenza tra i costi ammissibili e il risultato operativo dell’investimento (funding gap). Le agevolazioni saranno concesse a fondo perduto, nella forma della sovvenzione diretta, sulla base di una procedura di selezione valutativa a graduatoria.

I termini, le modalità e gli schemi per la presentazione delle richieste saranno definiti con successivo Avviso.

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APPROFONDIMENTI

MIPAAF – Contratti per la logistica agroalimentare

RAMSES GROUP NEWS n. 370 – 7 luglio 2022

Il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha firmato il decreto che istituisce lo strumento dei “Contratti per la logistica agroalimentare”, a cui il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha destinato 500 milioni di euro.

Di cosa si tratta

La misura del MIPAAF sostiene gli investimenti delle imprese per lo sviluppo della logistica nei settori agroalimentari, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo.

Il 40% della dotazione finanziaria è riservata a progetti da realizzare nelle Regioni del Mezzogiorno, vale a dire Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.   

Obiettivo

Potenziare i sistemi di logistica e stoccaggio del settore agroalimentare per rafforzare la competitività delle filiere, riducendo i costi ambientali (emissioni e ricorso a energie rinnovabili) ed economici – in un’ottica di  decarbonizzazione e digitalizzazione – e favorendo l’innovazione (sistemi di trasporto innovativi) della logistica e dei processi produttivi connessi. 

A chi si rivolge

I beneficiari della misura sono: 

  • Imprese, anche in forma consortile, società cooperative e  loro consorzi operanti nel settore agricolo e agroalimentare
  • Organizzazioni di produttori agricoli
  • Imprese commerciali, industriali e/o addette alla distribuzione
  • Cooperative agricole

Cosa finanzia

Il bando finanzia programmi di sviluppo della logistica agroalimentare, nonché gli investimenti per la transizione verso una logistica più sostenibile e moderna, che perseguono uno dei seguenti obiettivi: 

  • ridurre l’impatto ambientale ed aumentare la sostenibilità dei prodotti
  • migliorare la capacità di stoccaggio e trasformazione delle materie prime, preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità, tracciabilità e caratteristiche produttive
  • potenziare la capacità di esportazione delle PMI agroalimentari italiane
  • rafforzare la digitalizzazione nella logistica per la tracciabilità dei prodotti
  • ridurre lo spreco alimentare

Nello specifico, si intende sostenere investimenti 

  • in attivi materiali e immateriali per la realizzazione e l’efficientamento di strutture di stoccaggio, magazzinaggio e trasformazione 
  • per la digitalizzazione e innovazione dei processi produttivi 
  • infrastrutturali su aree produttive e snodi logistici e commerciali

Spese ammissibili

Sono ammissibili le spese per l’acquisto e costruzione di immobilizzazioni, nonché:

  • suolo aziendale e sue sistemazioni (fino al 10% della spesa totale dell’investimento) 
  • opere murarie (fino al 70% dei costi totali ammissibili del progetto d’investimento)
  • infrastrutture specifiche aziendali
  • macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica
  • programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi (per grandi imprese: fino al 50% della spesa totale ammissibile)
  • acquisto di beni e prestazioni connessi ad interventi di efficientamento energetico o installazione di impianti per la produzione da fonti rinnovabili
  • acquisto e modifica di mezzi di trasporto che rispettino il principio del “non arrecare un danno significativo” (DNHS). Questi beni devono essere strettamente necessari, connessi e funzionali all’investimento e a servizio esclusivo dell’unità produttiva oggetto delle agevolazioni
  • spese per consulenze (fino al 4%): progettazioni ingegneristiche per le strutture dei fabbricati e gli impianti, direzione dei lavori, collaudi di legge, studi di fattibilità economico-finanziaria e di valutazione di impatto ambientale, prestazioni di terzi per l’ottenimento delle certificazioni di qualità e ambientali 

Massimali

– Sviluppo della logistica agroalimentare nell’ambito della produzione agricola primaria: spesa compresa tra 1.500.000€ e 25.000.000€. Contributo fino a max 12.000.000€

  • Se realizzate da più imprese in forma congiunta: spesa compresa tra 6.000.000 e 25.000.000€ (almeno 3 milioni per la società proponente e 500.000€ per le imprese aderenti)

– Programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare nell’ambito della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli: spesa compresa tra 5.000.000 e 25.000.000€. Importo massimo agevolazione pari a 12 milioni 

– Programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare realizzati da imprese attive in altri settori: spesa compresa tra 5.000.000 e 25.000.000€

  • Se realizzati da più soggetti in forma congiunta: spesa compresa tra 10.000.000€ e 25.000.0000€

L’agevolazione

Il sostegno consiste in un aiuto nella forma di contributo a fondo perduto che varia dal 40% al 50% a seconda della tipologia di investimento.

Bando in attesa di pubblicazione

Si attende autorizzazione della Commissione Europea sul regime di aiuto della presente misura per la pubblicazione del bando che avverrà nei prossimi mesi.

PNRR | Incentivi per lo sviluppo della logistica agroalimentare

RAMSES GROUP NEWS n. 364 – 29 giugno 2022

Stefano Patuanelli, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ha firmato il decreto che istituisce lo strumento dei Contratti per la logistica agroalimentare, a cui sono stati destinati 500 milioni di euro al fine di sostenere gli investimenti delle imprese, nell’ambito della misura PNRR “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo“.

L’obiettivo della misura è quello di potenziare i sistemi di logistica e stoccaggio del settore agroalimentare, anche al fine di rafforzare la competitività delle filiere, ridurre i costi ambientali ed economici e sostenere l’innovazione dei processi di produttivi.

Della dotazione complessiva, il 40% delle risorse sarà riservato al finanziamento di progetti da realizzare nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Beneficiari ed interventi ammessi ai Contratti per la logistica agroalimentare

Potranno accedere alla misura le imprese, le società cooperative ed i consorzi, sia in forma individuale o associata, che operano nel settore agricolo e agroalimentare, ma anche le OP, le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione.

In conformità con quanto previsto dal  PNRR  le risorse sono destinate al finanziamento di programmi per la logistica agroalimentare, finalizzati a sostenere gli investimenti delle imprese per la transizione verso forme produttive più moderne e sostenibili, volte a perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:

  • ridurre l’impatto ambientale e incrementare la sostenibilità dei prodotti;
  • migliorare la capacità di stoccaggio e trasformazione delle materie prime;
  • preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità, tracciabilità e caratteristiche produttive;
  • facilitare e potenziare, indirettamente, l’export delle PMI agroalimentari italiane;
  • rafforzare la digitalizzazione nella logistica, anche ai fini della tracciabilità dei prodotti;
  • ridurre lo spreco alimentare.

Nello specifico, saranno finanziati progetti di investimento in attivi materiali e immateriali per:

  • la realizzazione e l’efficientamento di strutture di stoccaggio, magazzinaggio e trasformazione,
  • la digitalizzazione dei processi di logistica,
  • la realizzazione di interventi infrastrutturali su aree produttive e snodi logistici e commerciali.

Per l’attuazione della misura “Contratti per la logistica agroalimentare” il MiPAAF si avvarrà di Invitalia che curerà la ricezione, valutazione e approvazione delle domande di agevolazione, la stipula del contratto di ammissione, l’erogazione, il controllo e il monitoraggio.

Il provvedimento sarà ora oggetto di notifica presso la Commissione europea per ottenere la necessaria autorizzazione del regime aiuti di stato.

Si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, seguiranno aggiornamenti.

Come ottenere i finanziamenti del bando PNRR Piano logistico agrifood

In attesa della pubblicazione in Gazzetta ufficiale, il Mipaaf ha anticipato i contenuti del decreto del 13 giugno 2022 per l’attuazione della misura “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo” del Recovery Plan.

A disposizione dei contratti per lo sviluppo della logistica nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo 500 milioni di euro a valere sull’Investimento 2.1 della Missione 2 Componente 1 del Recovery Plan (M2C1).

Per l’emanazione dei bandi, che saranno gestiti da Invitalia, serve però il via libera della Commissione europea ai sensi delle norme UE in materia di aiuti di Stato.

Cos’è il piano logistico agroalimentare PNRR?

La misura si colloca nella Missione 2 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, denominata “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, e in particolare all’interno della Componente 2.1 “Agricoltura sostenibile ed economia circolare” che, oltre all’investimento “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo” finanzia anche il progetto Parco agrisolare, da 1,5 miliardi, e il progetto per l’innovazione e la meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare, da 500 milioni di euro.

Gli obiettivi del piano logistico riguardano:

  • la riduzione dell’impatto ambientale dei trasporti agroalimentari,
  • il miglioramento della capacità di stoccaggio delle materie prime agricole e l’accessibilità economica delle imprese ai servizi interportuali e di snodo,
  • l’accrescimento della capacità logistica dei mercati all’ingrosso.

Attraverso l’investimento per un sistema logistico efficiente e sostenibile il Mipaaf punta però anche a sostenere lo sviluppo di sistemi e processi produttivi innovativi in grado di ridurre gli sprechi alimentari e di incentivare una migliore e più equa distribuzione del valore lungo la catena di approvvigionamento.

I lavori per la costruzione del bando PNRR per lo sviluppo della logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura e florovivaismo sono partiti già nel novembre 2021, con il lancio della consultazione tecnica rivolta agli stakeholder. Imprese, organizzazioni di produttori, cooperative e consorzi, società di servizi e di gestione mercati all’ingrosso, operatori del trasporto nonché autorità portuali e amministrazioni pubbliche hanno avuto tempo fino al 31 dicembre per presentare al Ministero osservazioni e proposte in vista della realizzazione operativa dell’Investimento 2.1 della Missione 2 Componente 1 del Recovery Plan (M2C1).

Il 15 giugno, in linea con il cronoprogramma del Recovery, il Ministero ha annunciato la firma del decreto che istituisce i Contratti per la logistica PNRR e il giorno successivo ne ha anticipato i contenuti con una scheda di sintesi.

Cosa finanziano i contratti per la logistica agroalimentare PNRR?

In un’ottica di decarbonizzazione e digitalizzazione, i contratti per la logistica hanno l’obiettivo di sostenere programmi di investimento nel settore agroalimentare volti a ridurre i costi ambientali ed economici nella logistica e ad innovare la logistica e i processi di produzione connessi.

Le macro-tipologie di interventi che saranno ammesse ai finanziamenti sono:

  • investimenti in attivi materiali e immateriali per la realizzazione e l’efficientamento di strutture di stoccaggio, magazzinaggio e trasformazione,
  • investimenti per la digitalizzazione dei processi di logistica (blockchain, artificial intelligence, software di gestione avanzata, componentistica e sensori di controllo),
  • interventi infrastrutturali su aree produttive e snodi logistici e commerciali.

Coerentemente con i target dell’European Green Deal e della strategia Farm to Fork per la sostenibilità del settore agroalimentare lungo l’intera filiera produttiva, non potranno essere finanziati progetti che comportino un peggioramento delle condizioni ambientali e delle risorse naturali o non conformi alle norme nazionali e unionali in materia di tutela ambientale.

La scheda di sintesi pubblicata dal Ministero anticipa il quadro delle spese ammissibili che devono riferirsi all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni e possono riguardare:

  • suolo aziendale e sue sistemazioni, nel limite del 10 per cento dei costi totali ammissibili del progetto d’investimento;
  • opere murarie e assimilate, nel limite del 70 per cento dei costi totali ammissibili del progetto d’investimento;
  • infrastrutture specifiche aziendali;
  • macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica;
  • programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi; per le grandi imprese, tali spese sono ammissibili fino al 50 per cento dell’investimento complessivo ammissibile;
  • acquisto di beni e prestazioni identificabili come connessi all’intervento di efficienza energetica o all’installazione dell’impianto per la produzione da fonti rinnovabili;
  • acquisto e modifica di mezzi di trasporto aventi caratteristiche che consentano il rispetto del principio del “non arrecare un danno significativo”. Tali beni devono essere strettamente necessari, connessi e funzionali all’investimento, purché dimensionati alla effettiva produzione, identificabili singolarmente ed a servizio esclusivo dell’unità produttiva oggetto delle agevolazioni.

Sono ammissibili, inoltre, nella misura massima del 4 per cento dell’investimento complessivo ammissibile, le spese per consulenze connesse al progetto d’investimento che si riferiscono a progettazioni ingegneristiche riguardanti le strutture dei fabbricati e gli impianti, sia generali che specifici, direzione dei lavori, collaudi di legge, studi di fattibilità economico-finanziaria e di valutazione di impatto ambientale, prestazioni di terzi per l’ottenimento delle certificazioni di qualità e ambientali secondo standard e metodologie internazionalmente riconosciuti.

Quanto alla dimensione dei programmi di investimento, la taglia varia in base ai settori.

Per programmi nell’ambito della produzione agricola primaria l’investimento deve essere compreso tra 1,5 e 25 milioni di euro. Nel caso in cui il programma di sviluppo sia realizzato da più soggetti in forma congiunta, è previsto un investimento complessivo non inferiore a 6 milioni di euro, di cui almeno 3 milioni per la società proponente e 500 mila euro per le società aderenti, e comunque non superiore a 25 milioni di euro.

Per quanto riguarda i programmi di sviluppo per la logistica nell’ambito della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli, la dimensione deve essere compresa tra 5 e 25 milioni di euro. Nel caso in cui il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare sia realizzato in forma congiunta, la soglia minima sale a 10 milioni di euro, di cui almeno 5 milioni per la società proponente e 1 milione di euro per le società aderenti, e sempre entro il limite massimo di 25 milioni di euro. Le stesse condizioni sono previste anche per i programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare realizzati da imprese attive in altri settori.

Come e a chi saranno concessi i finanziamenti per lo sviluppo della logistica?

Lo strumento interesserà la produzione agricola primaria, la trasformazione dei prodotti agricoli, l’agro industria e altri settori connessi alla logistica agroalimentare.

I soggetti attuatori dei progetti potranno quindi essere imprese singole e associate, società cooperative, consorzi che operano nel settore agricolo e agroalimentare, organizzazioni dei produttori (OP), imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione. In linea con quanto stabilito dal decreto Governance e Semplificazioni, il 40% delle risorse è riservato al finanziamento di progetti da realizzare nel Mezzogiorno, quindi nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.   

L’importo massimo delle agevolazioni non potrà superare i 12 milioni di euro.

L’intensità massima degli aiuti è pari al 50% nelle Regioni meno sviluppate e in quelle il cui prodotto interno lordo (PIL) pro capite nel periodo dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2013 sia stato inferiore al 75% della media dell’UE a 25 per il periodo di riferimento, ma superiore al 75% della media del PIL dell’UE a 27 e scende al 40% nelle altre Regioni.

La scheda di sintesi riporta anche le intensità massime per gli aiuti in esenzione ai sensi del Regolamento UE n. 651/2014 concessi ai sensi dell’art. 11

e quelle per gli aiuti nel settore ricerca, sviluppo e innovazione.

Modalità e termini di presentazione della domanda, insieme alla documentazione da allegare, saranno invece specificati nel bando.

Una volta autorizzata dalla Commissione europea, la misura sarà infatti gestita dalll’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa – Invitalia spa, che sarà responsabile della ricezione, valutazione e approvazione delle domande di agevolazione, della stipula del contratto di ammissione, dell’erogazione degli aiuti e delle attività di controllo e monitoraggio. Il Ministero garantirà invece la supervisione complessiva dell’intervento e la gestione dei flussi finanziari e manterrà il ruolo di punto unico di contatto con il Servizio centrale per il PNRR.

In base al cronoprogramma del Recovery la graduatoria finale dovrebbe essere pubblicata entro il 31 dicembre 2022 e la concessione dei finanziamenti dovrebbe arrivare entro il primo trimestre 2023. Secondo le stime del Ministero 48 progetti per migliorare la logistica agrifood dovrebbero ottenere i fondi PNRR

Fonte FASI

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Bandi PNRR | Tutte le scadenze

RAMSES GROUP NEWS n. 341 – 27 maggio 2022

La corsa agli incentivi del PNRR è già iniziata. I primi bandi per le imprese sono stati pubblicati a fine anno 2021 ma è nel mese di marzo che si sono sbloccate le opportunità più interessanti.

Ci sono quasi 11 miliardi di euro a disposizione degli imprenditori da qui a fine giugno.

Le risorse andranno a finanziare progetti di ammodernamento finalizzati alla digitalizzazione aziendale e alla transizione ecologica, lo sviluppo di nuovi prodotti e processi, la promozione internazionale.

Spazio anche ai piani più ambiziosi per nuovi insediamenti e l’ampliamento produttivo.

Riepilogo dei Bandi Aperti

CONTRATTI DI SVILUPPO FILIERE PRODUTTIVE – 750mln

Cosa finanzia: programmi di investimento da 20 mln di euro per nuove unità produttive, ampliamento e riconversione esistenti, ristrutturazione o acquisizione di unità produttive, abbinati anche a programmi di ricerca e sviluppo.

Vantaggi: Mix di agevolazione – finanziamento agevolato, contributo in conto interessi, contributo a fondo perduto

Domande dall’11 aprile a sportello

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CONTRATTI DI SVILUPPO RINNOVABILI E BATTERIE – 1mld

Cosa finanzia: progetti di investimento da 20 mln nei settori: moduli fotovoltaici, Industria eolica e Settore batterie

Vantaggi: mix di agevolazione

Domande entro 11 luglio

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BANDO MACCHINARI INNOVATIVI PER PMI – 678 mln

Cosa finanzia: acquisto macchinari e progetti volti a favorire la trasformazione digitale delle imprese manifatturiere con particolare attenzione ai temi dell’economia circolare, della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico.

Vantaggi: contributo dal 25% al 35% delle spese al Centro Nord, dal 40% al 60% per il Sud

Domande dal 18 maggio

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BANDO PNRR SIMEST INTERNAZIONALIZZAZIONE  – 1,2 mld

Cosa finanzia: investimenti per la transizione digitale e green delle imprese esportatrici, la partecipazione a fiere internazionali in Italia e all’estero, lo sviluppo dell’ e-commerce.

Vantaggi: Contributo a fondo perduto al 25% e finanziamento agevolato

Domande entro il 10 maggio

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FONDO IMPRESA DONNA – 200 mln

Cosa finanzia: progetti di investimento per l’avvio e lo sviluppo di imprese femminili

Vantaggi: contributi a fondo perduto fino all’80% e finanziamenti a tasso agevolato.

L’apertura dello sportello è in due finestre: dal 19 maggio per l’avvio di nuove imprese  e dal 7 giugno 2022 per gli interventi di sviluppo e consolidamento.

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ACCORDI PER L’INNOVAZIONE  – 1 mld 

Cosa finanzia: progetti di ricerca e sviluppo con minimo di 5 milioni di euro

Vantaggi: contributo dal 25% al 50% ed eventuale finanziamento agevolato

Domande dall’11 maggio a sportello

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RICERCA IDROGENO – 30 mln

Cosa finanzia: progetti di ricerca e sviluppo da 2 a 4 mln di euro per la produzione di idrogeno verde; tecnologie innovative per lo stoccaggio e il trasporto; celle a combustibile per applicazioni stazionarie o di mobilità; sistemi intelligenti per la gestione delle infrastrutture basate sull’idrogeno.

Vantaggi: Contributi dal 25% all’80% delle spese.

Domande entro il 9 maggio.

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CONTRATTI DI FILIERA per L’AGROINDUSTRIA – 1,2 mld

Cosa finanzia: progetti di investimento di importo compreso tra 4 e 50 milioni di euro promossi da imprese agricole e agroalimentari

Vantaggi: Contributo a fondo perduto dal 30% al 50% per gli investimenti o finanziamento agevolato.

Bando in apertura

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PARCHI AGRISOLARE – 1,5 mld

Cosa finanzia: la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, escludendo totalmente il consumo di suolo.

Vantaggi: Contributo a fondo perduto dal 30% al 50% 

Bando in apertura

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BANDO MACCHINARI AGRICOLTURA 4.0 – 500 mln

Cosa finanzia: acquisto di macchinari  e tecnologie 4.0

Vantaggi: Contributo a fondo perduto dal 30% al 50% 

Bando in apertura

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FONDO NUOVE COMPETENZE – 1 mld 

Cosa finanzia: La formazione dei dipendenti in ragione dell’introduzione di innovazioni organizzative, tecnologiche, di processo di prodotto o servizi in risposta alle mutate esigenze dell’impresa, ovvero per favorire percorsi di ricollocazione dei lavoratori.

Vantaggi: rimborsa il costo, comprensivo dei contributi previdenziali e assistenziali, delle ore di lavoro in riduzione destinate alla frequenza dei percorsi di sviluppo delle competenze da parte dei lavoratori.

Bando in apertura

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BANDO PNRR per il BIOMETANO – Entro l’estate

Il ministero della Transizione ecologica lavora al varo del Bando biometano previsto dal Recovery Plan, la cui pubblicazione dovrebbe avvenire prossimamente. A disposizione ci sono quasi 2 miliardi per questa fonte di energia rinnovabile ottenuta dalle biomasse agricole e agroindustriali. 

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Invitalia ON – OLTRE NUOVE IMPRESE A TASSO ZERO

Riaperto sportello dal 24 MARZO 2022 

Il bando Nuove imprese a tasso zero è volto a sostenere  nuova imprenditorialità, in tutto il territorio nazionale, attraverso la creazione di micro e piccole  imprese  competitive, a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile,  e a sostenerne  lo sviluppo attraverso migliori condizioni per l’accesso al credito.

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APPROFONDIMENTI

RAMSES GROUP NEWS n. 309 – 8 aprile 2022

IDROGENO – IL M.I.T.E. PUBBLICA I BANDI PNRR PER PROGETTI DI RICERCA E SVILUPPO

MISURA  —A—  per enti di ricerca e università finanziati al 100 per cento con fondi pubblici

MISURA  —B—  per imprese che esercitano attività dirette alla produzione di beni e/o di servizi


VEDIAMO DA VICINO LA MISURA B 

Per imprese che esercitano attività dirette

alla produzione di beni e/o di servizi


Area Geografica: Italia

 Scadenza: BANDO APERTO | Scadenza il 09/05/2022

 Beneficiari: Micro Impresa, Grande Impresa, PMI

 Settore: Servizi/No Profit, Industria, Agroindustria/Agroalimentare

 Spese finanziate: Consulenze/Servizi, Innovazione Ricerca e Sviluppo, Attrezzature e macchinari

 Agevolazione: Contributo a fondo perduto


Bando di tipo B) IMPRESE

L’avviso pubblico con una dotazione di 30 milioni di Euro, di cui il 40% rivolto a progetti da realizzarsi nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, è rivolto alle imprese, anche congiuntamente tra loro o con organismi di ricerca, per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in riferimento alle seguenti tematiche:

a) produzione di idrogeno clean e green; 

b) tecnologie innovative per lo stoccaggio e il trasporto dell’idrogeno e la sua trasformazione in derivati ed e-fuels; 

c) celle a combustibile per applicazioni stazionarie e di mobilità; d) sistemi intelligenti di gestione integrata per migliorare la resilienza e l’affidabilità delle infrastrutture intelligenti basate sull’idrogeno.

Le domande di agevolazione e la documentazione indicata al comma 2 dell’articolo 9 dell’Avviso devono essere presentate, ai sensi del comma 3 dello stesso articolo, pena l’invalidità e l’irricevibilità, dall’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) del soggetto proponente all’indirizzo PEC rsh2B@pec.mite.gov.it dalle ore 10.00 del 24/03/2022 alle ore 10.00 del 09/05/2022.

PER IMPRESE

AVVISO PUBBLICO FINALIZZATO ALLA SELEZIONE DI PROPOSTE PROGETTUALI INERENTI ATTIVITA’ DI RICERCA E SVILUPPO, DA FINANZIARE NELL’AMBITO DEL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR), MISSIONE 2 “RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA”, COMPONENTE 2 “ENERGIA RINNOVABILE, IDROGENO, RETE E MOBILITÀ SOSTENIBILE”, INVESTIMENTO 3.5 “RICERCA E SVILUPPO SULL’IDROGENO”

Il secondo bando (Tipo B) invece vuole finanziare proposte progettuali inerenti ad attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale sulle seguenti tematiche:

·         produzione di idrogeno clean e green;

·         tecnologie innovative per lo stoccaggio e il trasporto dell’idrogeno e la sua trasformazione in derivati ed e-fuels;

·         celle a combustibile per applicazioni stazionarie e di mobilità;

·         sistemi intelligenti di gestione integrata per migliorare la resilienza e l’affidabilità delle infrastrutture intelligenti basate sull’idrogeno.

Possono partecipare imprese che esercitano attività dirette alla produzione di beni e/o di sevizi, congiuntamente tra loro o con organismi di ricerca.

Tipologia di interventi ammissibili

I progetti ammissibili alle agevolazioni devono prevedere attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, strettamente connesse tra di loro in relazione all’obiettivo previsto dal progetto, finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, ed essere relative a una delle seguenti tematiche:

a) produzione di idrogeno clean e green, con particolare riferimento, indicativo e non esaustivo, ai seguenti ambiti:

a1) progettazione e realizzazione di elettrolizzatori con capacità superiore ad 1 MW con l’obiettivo di riduzione dei costi di produzione dell’idrogeno;

a2) sviluppo di materiali, componenti e processi produttivi innovativi e automatizzati per la produzione di massa di elettrolizzatori;

b) tecnologie innovative per lo stoccaggio e il trasporto dell’idrogeno e la sua trasformazione in derivati ed e-fuels, con particolare riferimento, indicativo e non esaustivo, ai seguenti ambiti:

b1) ricerca e sviluppo per la produzione di e-fuels derivati dall’idrogeno verde con dimostrazione in ambiente industriale;

b2) ricerca e sviluppo di componenti, sistemi e soluzioni per il trasporto, la distribuzione di idrogeno, l’immissione e la miscelazione nella rete del gas naturale esistente;

b3) sviluppo e ottimizzazione di componenti e sistemi per stazioni di rifornimento per migliorarne l’efficienza e ridurne gli ingombri e i costi;

c) celle a combustibile per applicazioni stazionarie e di mobilità, con particolare riferimento, indicativo e non esaustivo, ai seguenti ambiti:

c1) sviluppo di sistemi FC per applicazioni nel trasporto pesante e nel settore dell’aerospazio;

c2) dimostrazione in ambiente civile e industriale di sistemi FC, alimentati con idrogeno puro, miscele idrogeno-metano e feedstock non convenzionale, anche in integrazione in comunità energetiche locali;

d) sistemi intelligenti di gestione integrata per migliorare la resilienza e l’affidabilità delle infrastrutture intelligenti basate sull’idrogeno, con particolare riferimento, indicativo e non esaustivo, ai seguenti ambiti:

d1) ricerca, sviluppo e implementazione di algoritmi di smart management per infrastrutture basate sull’idrogeno, per l’erogazione di servizi ancillari e l’interoperabilità con altri sistemi e reti;

d2) sviluppo di una rete IoT diffusa con sensori, interruttori intelligenti e attuatori automatici per infrastrutture a idrogeno. Realizzazione e test pilota dell’hardware;

d3) dimostrazione in un ambiente rilevante di un’infrastruttura intelligente basata sull’idrogeno in scala microgrid.

Le spese e i costi ammissibili sono quelli relativi a:

a) il personale del soggetto proponente, ivi compreso il personale con rapporto di collaborazione o di somministrazione lavoro ovvero titolare di specifico assegno di ricerca, limitatamente a tecnici, ricercatori ed altro personale ausiliario, nella misura in cui sono impiegati nelle attività di ricerca e di sviluppo oggetto del progetto. Sono escluse le spese del personale con mansioni amministrative, contabili e commerciali;

b) gli strumenti e le attrezzature di nuova fabbricazione, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto di ricerca e sviluppo. Nel caso in cui il periodo di utilizzo per il progetto degli strumenti e delle attrezzature sia inferiore all’intera vita utile del bene, sono ammissibili solo le quote di ammortamento fiscale ordinarie relative al periodo di svolgimento del progetto di ricerca e sviluppo. Nel caso in cui gli strumenti e le attrezzature, o parte di essi, per caratteristiche d’uso siano caratterizzati da una vita utile pari o inferiore alla durata del progetto, i relativi costi possono essere interamente rendicontati, previa attestazione del responsabile tecnico del progetto e positiva valutazione di ammissione della spesa;

c) i servizi di consulenza e gli altri servizi utilizzati per l’attività del progetto di ricerca e sviluppo, inclusa l’acquisizione o l’ottenimento in licenza dei risultati di ricerca, dei brevetti e del know-how, tramite una transazione effettuata alle normali condizioni di mercato;

d) le spese generali, calcolate su base forfettaria nella misura del 25 per cento dei costi diretti ammissibili del progetto;

e) i materiali utilizzati per lo svolgimento del progetto, di nuova fabbricazione. Nel caso di utilizzo di materiali esistenti in magazzino, il costo ammissibile è quello di inventario di magazzino, con esclusione di qualsiasi ricarico per spese generali.

I progetti devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 2 milioni di euro e non superiori a 4 milioni di euro, e avere una durata non inferiore a 12 mesi, fermo restando che il progetto deve risultare concluso improrogabilmente entro il 31 dicembre 2025.

AGEVOLAZIONI

Le agevolazioni di cui al presente Avviso sono concesse, ai sensi e nei limiti di quanto previsto dagli articoli 4 e 25 del Regolamento GBER, nella forma del contributo alla spesa, per una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili articolata come segue:

a) 50 (cinquanta) per cento dei costi e delle spese ammissibili per la ricerca industriale;

b) 25 (venticinque) per cento dei costi e delle spese ammissibili per lo sviluppo sperimentale;

2. Le intensità di cui al comma 1 sono maggiorate, fino a un’intensità massima complessiva dell’80%:

a) di 10 (dieci) punti percentuali per le medie imprese e di 20 (venti) punti percentuali per le piccole imprese, ivi comprese le microimprese. Di tali maggiorazioni potrà beneficiare solo la quota parte di costi ammissibili sostenuti dalle singole piccole e medie imprese e non l’intero progetto. Qualora, anche in corso di svolgimento, venissero a mancare le condizioni richieste, non si potrà beneficiare delle maggiorazioni previste.

b) di 15 (quindici) punti percentuali se il progetto:

i. comporta una collaborazione effettiva fra imprese e uno o più organismi di ricerca, purché gli organismi di ricerca sostengano almeno il 10 (dieci) per cento dei costi ammissibili del progetto, come esposti in sede di consuntivo e abbiano il diritto di pubblicare i risultati della propria ricerca, o

ii. prevede la collaborazione effettiva tra imprese di cui almeno una è una piccola e media impresa e non prevede che una singola impresa sostenga da sola più del 70% dei costi ammissibili.

3. Le intensità massime di aiuto e le maggiorazioni di cui ai precedenti commi non si applicano per gli organismi di ricerca, a tali soggetti è riconosciuto un contributo alla spesa in misura pari al 75% dei costi ammissibili.

La dotazione complessiva è pari a 30 milioni di euro, di cui il 40% rivolto a progetti da realizzarsi nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia

Procedura di accesso

Le agevolazioni di cui al presente Avviso sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a graduatoria.

La domanda di agevolazione e la documentazione richiesta devono essere presentate 

dalle ore 10.00 del 24/03/2022 alle ore 10.00 del 09/05/2022

pena l’invalidità e l’irricevibilità, dall’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) del soggetto proponente, ovvero del soggetto capofila, nel caso di progetto realizzato congiuntamente, precisamente:

Bando di tipo B) IMPRESE

L’avviso pubblico con una dotazione di 30 milioni di Euro, di cui il 40% rivolto a progetti da realizzarsi nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, è rivolto alle imprese, anche congiuntamente tra loro o con organismi di ricerca, per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in riferimento alle seguenti tematiche:

a) produzione di idrogeno clean e green;

b) tecnologie innovative per lo stoccaggio e il trasporto dell’idrogeno e la sua trasformazione in derivati ed e-fuels;

c) celle a combustibile per applicazioni stazionarie e di mobilità; d) sistemi intelligenti di gestione integrata per migliorare la resilienza e l’affidabilità delle infrastrutture intelligenti basate sull’idrogeno.

Le domande di agevolazione e la documentazione indicata al comma 2 dell’articolo 9 dell’Avviso devono essere presentate, ai sensi del comma 3 dello stesso articolo, pena l’invalidità e l’irricevibilità, dall’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) del soggetto proponente all’indirizzo PEC rsh2B@pec.mite.gov.it 

dalle ore 10.00 del 24/03/2022 alle ore 10.00 del 09/05/2022.


MISURA  —A—  per enti di ricerca e università finanziati al 100 per cento con fondi pubblici

VEDIAMO DA VICINO LA MISURA   —A— 

per enti di ricerca e università finanziati al 100 per cento con fondi pubblici


Area Geografica: Italia 

Scadenza: BANDO APERTO | Scadenza il 09/05/2022 

Beneficiari: Ente pubblico 

Settore: Pubblico 

Spese finanziate: Consulenze/Servizi, Innovazione Ricerca e Sviluppo, Attrezzature e macchinari 

Agevolazione: Contributo a fondo perduto


A) PER ENTI DI RICERCA E UNIVERSITA’  finanziati al 100 (cento) per cento con fondi pubblici

AVVISO PUBBLICO FINALIZZATO ALLA SELEZIONE DI PROPOSTE PROGETTUALI INERENTI ATTIVITA’ DI RICERCA FONDAMENTALE NELL’AMBITO DEL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR), MISSIONE 2 “RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA”, COMPONENTE 2 “ENERGIA RINNOVABILE, IDROGENO, RETE E MOBILITÀ SOSTENIBILE”

Il primo bando (Tipo A) è finalizzato alla selezione e al successivo finanziamento di proposte progettuali inerenti ad attività di ricerca fondamentale sulle seguenti tematiche:

·         produzione di idrogeno clean e green;

·         tecnologie innovative per lo stoccaggio e il trasporto dell’idrogeno e la sua trasformazione in derivati ed e-fuels;

·         celle a combustibile per applicazioni stazionarie e di mobilità.

Possono partecipare enti di ricerca e università, anche congiuntamente tra loro o con imprese che esercitano attività dirette alla produzione di beni e/o di sevizi.

I progetti devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 2 milioni di euro e non superiori a 4 milioni di euro, e avere una durata non inferiore a 12 mesi, fermo restando che il progetto deve risultare concluso improrogabilmente entro il 31 dicembre 2025.

Le agevolazioni di cui al presente Avviso sono concesse nella forma del contributo alla spesa, per una percentuale pari al 100 (cento) per cento dei costi e delle spese ammissibili per la ricerca fondamentale.La dotazione complessiva è pari a 20 milioni di euro, di cui il 40% rivolto a progetti da realizzarsi nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

DESCRIZIONE COMPLETA DEL BANDO

L’avviso pubblico con una dotazione di 20 milioni di Euro, di cui il 40% rivolto a progetti da realizzarsi nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, è rivolto agli enti di ricerca e alle università, anche congiuntamente tra loro o con imprese che esercitano attività dirette alla produzione di beni e/o di sevizi, per la realizzazione di progetti di ricerca fondamentale in riferimento alle seguenti tematiche:

a) produzione di idrogeno clean e green;

b) tecnologie innovative per lo stoccaggio e il trasporto dell’idrogeno e la sua trasformazione in derivati ed e-fuels;

c) celle a combustibile per applicazioni stazionarie e di mobilità.

Soggetti beneficiari

Possono beneficiare delle agevolazioni di cui al presente Avviso gli enti di ricerca e le università finanziati al 100 (cento) per cento con fondi pubblici.

I soggetti beneficiari possono presentare progetti anche congiuntamente tra loro o con imprese che esercitano attività dirette alla produzione di beni e/o di servizi, fino ad un numero massimo di cinque soggetti, ivi compreso il soggetto capofila e previa indicazione dello stesso.

Tipologia di interventi ammissibili

I progetti ammissibili alle agevolazioni devono prevedere attività di ricerca fondamentale relative a una delle seguenti tematiche:

a) produzione di idrogeno clean e green, con particolare riferimento, indicativo e non esaustivo, ai seguenti ambiti:

a1) ricerca e sviluppo di elettrolizzatori innovativi (bassa e alta temperatura), o altre tecnologie innovative, per la produzione di idrogeno verde dai prototipi di laboratorio, alla scala pilota sino alla dimostrazione nei diversi settori di applicazione;

a2) Metodologie e strumenti per la validazione e la certificazione di tecnologie e processi, e per la definizione di standard e normative per l’immissione dell’idrogeno sul mercato;

b) tecnologie innovative per lo stoccaggio e il trasporto dell’idrogeno e la sua trasformazione in derivati ed e-fuels, con particolare riferimento, indicativo e non esaustivo, ai seguenti ambiti:

b1) ricerca e sviluppo di processi e sistemi per la produzione di e-fuel, dai prototipi di laboratorio fino alla scala pilota;

b2) ricerca e sviluppo su tecnologie innovative di accumulo dell’idrogeno (compressione, liquefazione, idruri, soluzioni ibride e carrier liquidi, etc.) dai prototipi di laboratorio fino alla scala pilota;

c) celle a combustibile per applicazioni stazionarie e di mobilità, con particolare riferimento, indicativo e non esaustivo, ai seguenti ambiti:

c1) ricerca e sviluppo di tecnologie innovative di stack e componenti e nuovi processi di produzione, per migliorare la durabilità del sistema e aumentarne la stabilità e l’affidabilità in condizioni di esercizio nei diversi settori di applicazione;

c2) ricerca e sviluppo di sistemi avanzati di celle reversibili basate su conduttori ionici e protonici.

Le spese e i costi ammissibili sono quelli relativi a:

a) spese del personale del soggetto proponente, in tale voce, sarà possibile includere, la quota di spesa relativa al personale strutturato ed eventuali nuovi inserimenti di figure tecnico/professionali, a tale scopo ingaggiate per la realizzazione dei progetti di ricerca con contratti a tempo determinato, di durata coerente con l’arco temporale del progetto PNRR;

b) gli strumenti e le attrezzature di nuova fabbricazione, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto di ricerca. Nel caso in cui il periodo di utilizzo per il progetto degli strumenti e delle attrezzature sia inferiore all’intera vita utile del bene, sono ammissibili solo le quote di ammortamento fiscale ordinarie relative al periodo di svolgimento del progetto di ricerca. Nel caso in cui gli strumenti e le attrezzature, o parte di essi, per caratteristiche d’uso siano caratterizzati da una vita utile pari o inferiore alla durata del progetto, i relativi costi possono essere interamente rendicontati, previa attestazione del responsabile tecnico del progetto e positiva valutazione di ammissione della spesa;

c) i servizi di consulenza e gli altri servizi utilizzati per l’attività del progetto di ricerca, inclusa l’acquisizione o l’ottenimento in licenza dei risultati di ricerca, dei brevetti e del know-how, tramite una transazione effettuata alle normali condizioni di mercato;

d) le spese generali, calcolate su base forfettaria nella misura del venticinque per cento dei costi diretti ammissibili del progetto;

e) i materiali utilizzati per lo svolgimento del progetto, di nuova fabbricazione. Nel caso di utilizzo di materiali esistenti in magazzino, il costo ammissibile è quello di inventario di magazzino, con esclusione di qualsiasi ricarico per spese generali.

Entità e forma dell’agevolazione

Le risorse finanziarie disponibili per la concessione delle agevolazioni di cui al presente Avviso ammontano a euro 20.000.000,00.

Ai fini dell’ammissibilità alle agevolazioni, i progetti devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a euro 2.000.000,00 (duemilioni/00) e non superiori a euro 4.000.000,00 (quattromilioni/00).

Le agevolazioni di cui al presente Avviso sono concesse nella forma del contributo alla spesa, per una percentuale pari al 100 (cento) per cento dei costi e delle spese ammissibili per la ricerca fondamentale.
La scadenza per presentare domande è il 9 maggio 2022.

Avviso

Allegati

Procedura di accesso

Le agevolazioni di cui al presente Avviso sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a graduatoria.

La domanda di agevolazione e la documentazione richiesta devono essere presentate 


dalle ore 10.00 del 24/03/2022 alle ore 10.00 del 09/05/2022


pena l’invalidità e l’irricevibilità, dall’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) del soggetto proponente.

IN BREVE

Bando tipo A) enti di ricerca e università finanziati al 100 (cento) per cento con fondi pubblici

L’avviso pubblico con una dotazione di 20 milioni di Euro, di cui il 40% rivolto a progetti da realizzarsi nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, è rivolto agli enti di ricerca e alle università, anche congiuntamente tra loro o con imprese che esercitano attività dirette alla produzione di beni e/o di sevizi, per la realizzazione di progetti di ricerca fondamentale in riferimento alle seguenti tematiche:

a) produzione di idrogeno clean e green;

b) tecnologie innovative per lo stoccaggio e il trasporto dell’idrogeno e la sua trasformazione in derivati ed e-fuels;

c) celle a combustibile per applicazioni stazionarie e di mobilità.

Le domande di agevolazione e la documentazione indicata al comma 2 dell’articolo 9 dell’Avviso devono essere presentate, ai sensi del comma 3 dello stesso articolo, pena l’invalidità e l’irricevibilità, dall’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) del soggetto proponente all’indirizzo PEC rsh2A@pec.mite.gov.it 

dalle ore 10.00 del 24/03/2022 alle ore 10.00 del 09/05/2022.

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Bandi PNRR | Il riepilogo delle opportunità per il 2022

RAMSES GROUP NEWS n. 263 – 19 gennaio 2022

Grazie alle cospicue risorse stanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza il 2022 si prospetta un anno particolarmente favorevole per le imprese che devono pianificare nuovi investimenti.

1 — DIGITALIZZAZIONE —

PIANO TRANSIZIONE 4.0

Dotazione finanziaria: 13,8 miliardi

Le misure di incentivazione fiscale del Piano Transizione 4.0 – già anticipate dalla Legge di Bilancio 2021 – prevedono il riconoscimento di  3 tipologie di crediti di imposta alle imprese che investono in:

  • beni capitali, tra cui beni materiali e immateriali direttamente connessi alla trasformazione digitale dei processi produttivi cosiddetti “beni 4.0”
  • ricerca, sviluppo e innovazione;
  • attività di formazione per acquisire o consolidare la conoscenza di tecnologie rilevanti (l’analisi dei big data e dei dati, l’interfaccia uomo-macchina, l’internet delle cose, l’integrazione digitale dei processi aziendali, la sicurezza informatica).

A– Incentivi fiscali Industria 4.0: cosa cambia nel 2022

Dal 1° gennaio 2022 entrano in vigore le nuove aliquote del credito di imposta per gli investimenti secondo quanto già previsto dal Piano Transizione 4.0.
La Legge di Bilancio 2022 ha riconfermato il décalage degli incentivi ma ne ha prorogato al 2025 il periodo di validità.

Beni materiali “tradizionali”

Per l’acquisto di beni strumentali (sia materiali che immateriali) il beneficio del credito di imposta scende nel 2022 al 6% delle spese (oggi è al 10%), nel limite massimo di 2 mln di euro per i beni materiali, e di 1 mln di euro per i beni immateriali.
Stop all’incentivo dal 2023.

Beni materiali 4.0

Per l’acquisto di beni materiali 4.0 – rientranti nelle categorie indicate dall’allegato A della Legge 232/2016 e interconnessi al sistema aziendale – sarà possibile usufruire per il 2022 di un credito di imposta  nelle seguenti misure:

  • 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro,
  • 20% per investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro,
  • 10% per investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro.

Per gli anni successivi (dal 2023 al 2025) le aliquote scenderanno rispettivamente al 20%, 10% e 5% della quota investimenti.

Beni immateriali 4.0

Per l’acquisto di software 4.0 (più precisamente di beni immateriali di cui all’Allegato B della Legge 232/2016) è confermata la concessione di un credito di imposta al 20% delle spese con tetto a 1 milione di euro (con la precisazione che si tratta di un tetto annuale).
L’aliquota resterà al 20% anche per il 2023, per poi calare al 15% nel 2024 e al 10% nel 2025.

Periodo di validità delle aliquote 2022

Gli investimenti devono essere sostenuti nel periodo compreso 1 gennaio al 31 dicembre 2022. Il periodo può essere esteso fino al 30 giugno 2023 a condizione che, entro il 31 dicembre 2022, il relativo ordine risulti accettato dal venditore  e  sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

B– Credito Imposta Ricerca: le aliquote per il 2022

Con l’approvazione della legge di bilancio vengono confermate per il 2022 le attuali aliquote del credito di imposta per la ricerca e l’innovazione, mentre dal 2023 è prevista una progressiva riduzione che farà scendere l’agevolazione fino a un minimo del 5% nel 2031.

Credito Imposta Ricerca: le aliquote per il 2022

Per il 2022 gli imprenditori possono accedere a un credito di imposta pari al:

  • 20% per la realizzazione di attività di ricerca e sviluppo con tetto massimo a 4 milioni di euro,
  • 15% per progetti di innovazione  o green con tetto massimo a 2 milioni di euro,
  • 10% per progetti di innovazione e/o attività di design e innovazione estetica per la concezione e realizzazione di nuovi prodotti e campionari con tetto massimo a 2 milioni di euro.

A chi è rivolto l’incentivo

L’incentivo è rivolto a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, senza distinzione di dimensione o settore. La fruizione del credito d’imposta è subordinata al rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Come si utilizza

Il credito di imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in 3 quote annuali di pari importo a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione, subordinatamente all’avvenuto adempimento degli obblighi di certificazione.

2 — INVESTIMENTI —

A– FONDO IMPRESA DONNA

Dotazione finanziaria: 400 mln di euro

Che cos’è il Fondo Impresa Femminile 2022?

Si tratta di un fondo a sostegno dell’impresa femminile. Esso è stato istituito dall’articolo 1, comma 97, della Legge numero 178 del 30 dicembre 2020. I fondi iniziali previsti erano pari a 40 milioni di euro, volti a promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile. Senza dimenticare la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e la massimizzazione del contributo delle donne alla sviluppo economico e sociale del Paese.

Chi sono le destinatarie del Fondo Impresa Femminile?

Obiettivo del Fondo è sostenere le imprese femminili di qualsiasi dimensione, siano esse già costituite o da costituire, la cui sede legale e/o operativa sia sul territorio nazionale italiano. le agevolazioni previste si suddividono in due principali rami:

1- incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili
si fa riferimento in questo caso alle imprese femminili costituite da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Oppure le lavoratrici autonome con regolare partita IVA aperta da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Sono comprese anche le persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa femminile. 

2- incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili
si fa riferimento in questo caso alle imprese femminili costituite da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Oppure alle lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

In cosa consistono le agevolazioni del Fondo Impresa Femminile?

Le agevolazioni corrispondono a un contributo a fondo perduto o a un finanziamento agevolato (anche in combinazione tra essi). In generale, il finanziamento può avere una durata massima pari a 8 anni, a tasso zero e privo di forme di garanzia. 

La tipologia e l’ammontare delle agevolazioni dipendono dal tipo di incentivi. Nello specifico: 

1- incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili
è previsto solo ed esclusivamente il contributo a fondo perduto per un importo massimo pari a:

  • 80% delle spese ammissibili, per un massimo di 50.000 euro in caso di costi ammissibili totali non superiori a 100.000 euro
  • 50 % delle spese ammissibili, per un massimo di 250.000 euro in caso di costi ammissibili totali superiori a 100.000 euro

2- incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili
sono previste sia agevolazioni corrispondenti al contributo a fondo perduto, sia agevolazioni sotto forma di finanziamento agevolato. Nello specifico:


–  imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, hanno diritto a una copertura dell’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto o finanziamento agevolato

– imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, hanno diritto a una copertura dell’80% delle spese ammissibili per spese di investimento. Per esigenze di capitale circolante, invece, si fa riferimento alla sola forma di contributo a fondo perduto

Quali sono le spese ammissibili?

Le spese ammissibili sono rappresentate da costi imputabili a:

  • immobilizzazioni materiali e immateriali
  • servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale
  • personale dipendente
  • esigenze di capitale circolante

pur sempre alle condizioni e nei limiti stabiliti dal decreto interministeriale. 

A chi spetta il Fondo Impresa Donna 2022

Lo scopo del Fondo Impresa Donna 2022 ha lo scopo di incentivare l’imprenditoria femminile. Per tale motivo è rivolto a specifiche categorie di imprenditrici in grado di dimostrare il possesso dei requisiti richiesti.

Possono accedere al Fondo Impresa Donna anche le seguenti attività:

– società e cooperative di persone con almeno il 60% di donne socie
– imprese individuali la cui titolare è una donna

– società di capitale con quote e componenti del consiglio di amministrazione per almeno ⅔ di donne
– lavoratrici autonome

Possono beneficiare delle agevolazioni per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili, previste dal Capo III del decreto interministeriale 30 settembre 2021 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 296 del 14 dicembre 2021), che rende operativo il Fondo impresa femminile:- le imprese femminili, con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione;- le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione

Quali sono i requisiti?

Le imprese possono accedere al Fondo Impresa Donna 2022 predisponendo un programma di investimento, da realizzare entro 2 anni e con i seguenti tetti di spese ammissibili:

  • 250.000 euro per le nuove imprese
  • fino a 400.000 euro per quelle già esistenti

Esistono poi un’altra serie di requisiti, qui di seguito elencati:

  • sede legale e/o operativa in Italia
  • essere costituite da meno di un anno
  • sono ammesse anche le persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione
  • nel caso di lavoratrici autonome, l’apertura della partita Iva va presentata entro i 60 giorni dalla valutazione positiva della domanda

Quali sono i requisiti del progetto?

Il progetto deve essere presentato seguendo specifiche tecniche. Nello specifico, è obbligatorio riportare i seguenti dati:

  • dati e profilo dell’impresa femminile richiedente
  • descrizione dell’attività
  • analisi del mercato e relative strategie
  • aspetti tecnico-produttivi ed organizzativi
  • aspetti economico-finanziari

Come si presenta la domanda?

Non sono state ancora definite nel dettaglio le modalità di presentazione della domanda al Fondo Impresa Femminile 2022. Molto probabilmente sarà Invitalia a determinare le modalità di accesso al fondo. Prevedendo così la compilazione per via telematica. Sarà la stessa Invitali a procedere con la valutazione delle domande, secondo l’ordine di presentazione e valutando specifici criteri. 

Cosa

Sono ammissibili alle agevolazioni programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento delle imprese, nei seguenti settori:

– produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;

– fornitura di servizi, in qualsiasi settore;

– commercio e turismo.

Sono considerate ammissibili le spese relative a:

– immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;

– immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;

– servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;

– personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;

– esigenze di capitale circolante nel rispetto dei seguenti limiti:

(i) per le agevolazioni concesse per lo sviluppo di imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda, nel limite del 20% delle spese complessivamente ammissibili;

(ii) per le agevolazioni concesse per il rafforzamento delle imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda, nel limite del 25% delle medesime spese complessivamente ammissibili e, comunque, nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi 3 esercizi alla data di presentazione della domanda.

Le esigenze di capitale circolante devono essere coerenti con l’iniziativa e le agevolazioni possono essere utilizzate ai fini del pagamento delle seguenti voci di spesa: materie prime, sussidiarie, materiali di consumo; servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa; godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing; oneri per la garanzia richiesta per l’erogazione del contributo a titolo di anticipazione.

Attenzione: Le iniziative devono:
– essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni;
– prevedere spese ammissibili non superiori a 400.000 euro (al netto d’IVA).

Come

Le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili, secondo la seguente articolazione:

– per le imprese femminili costituite da almeno 12 mesi e da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione: 50% dell’ammontare complessivo in forma di contributo a fondo perduto e, per il restante 50%, in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero;

– per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione:

(i) per le sole spese di investimento: 50% in forma di contributo a fondo perduto e per il restante 50% in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero;

(ii) per le esigenze di capitale circolante: nella forma del contributo a fondo perduto.

Attenzione: Alle imprese beneficiarie sono, altresì, erogati servizi di assistenza tecnico-gestionale, durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa, fino a un valore massimo complessivo non superiore a 5.000 euro per impresa.

Quando

Con un successivo provvedimento ministeriale saranno indicati i termini di apertura per la presentazione delle domande attraverso cui richiedere i contributi. 

esempi

CASO 1: IMPRESE FEMMINILI COSTITUITE DA ALMENO 12 MESI E DA NON PIÙ DI 36 MESI

Risparmio %

Si ipotizzi che impresa femminile costituita da 22 mesi sostenga spese per investimenti (macchinari, impianti ed attrezzature, immobilizzazioni immateriali, servizi in cloud) e spese di gestione per un totale di 94.000 euro.

Attraverso il Fondo impresa femminile sarà possibile ottenere un’agevolazione totale pari a 75.200 euro (94.000×80%), di cui:

– 37.600 euro (50%) sotto forma di contributo in conto capitale;

– 37.600 euro (50%) sotto forma di finanziamento a tasso zero.

Non considerando il risparmio sugli interessi del finanziamento, il risparmio corrisponde al contributo a fondo perduto richiesto.

Spesa sostenutaContributo a fondo perduto spettante% di risparmio
94.000 euro37.600 euro40%

CASO 2: IMPRESE COSTITUITE DA OLTRE 36 MESI

Risparmio %

Si ipotizzi che impresa femminile costituita da 46 mesi sostenga le seguenti spese:

– spese per investimenti (macchinari, impianti ed attrezzature, immobilizzazioni immateriali, servizi in cloud) per un totale di 102.000 euro;

– spese di gestione per un totale di 12.000 euro.

Attraverso il Fondo impresa femminile sarà possibile ottenere un’agevolazione totale pari a 91.200 euro (114.000×80%), di cui:

(i) 81.600 euro (102.000×80%) per le sole spese di investimento, di cui 40.800 euro (50%) in forma di contributo a fondo perduto e € 40.800 (50%) in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero;

(ii) 9.6000 euro (12.000×80%) per le esigenze di capitale circolante, nella forma del contributo a fondo perduto.

Non considerando il risparmio sugli interessi del finanziamento, il risparmio corrisponde al contributo a fondo perduto richiesto (40.800+9.600).

Spesa sostenutaContributo a fondo spettante% di risparmio
114.000 euro50.400 euro44,21%

Cosa finanzia il Fondo Impresa Donna

Il Fondo Impresa Donna consentirà di finanziare le spese relative a:

  • l’acquisto di impianti e macchinari nuovi,
  • i costi relativi a immobilizzazioni immateriali,
  • servizi in cloud,
  • le spese del personale  dipendente (assunto  dopo la data di presentazione della domanda),
  • e le esigenze di capitale circolante.

Il finanziamento iniziale del Fondo Impresa Donna è pari a 40 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno altri 400 milioni di euro dal PNRR.

Le scadenze

L’apertura dei termini per la presentazione delle domande è attesa a breve.

B– CONTRATTI DI SVILUPPO

per il 2022 in arrivo 2,2 miliardi

Sale a 2,2 miliardi di euro la dotazione finanziaria disponibile per i Contratti di Sviluppo, lo strumento di Invitalia dedicato a sostenere progetti di investimento di grande dimensione su tutto il territorio nazionale e con un impatto positivo sull’occupazione.

Ai 450 milioni di euro stanziati nella legge di bilancio 2022 si aggiungono ora le risorse previste dal PNRR. Sono disponibili 750 milioni di euro per progetti d’investimento legati alla digitalizzazione, innovazione e competitività delle filiere del made in Italy e 1 miliardo di euro per rafforzare gli investimenti, anche in ricerca e innovazione, sulle principali filiere della transizione ecologica, favorendo anche i processi di riconversione industriale con la costruzione di Gigafactory per realizzare batterie e pannelli fotovoltaici e per l’eolico.

L’obiettivo è di realizzare almeno 40 nuovi progetti d’investimento su tutto il territorio nazionale nei settori: automotive, microelettronica e semiconduttori, metallo ed elettromeccanica, chimico-farmaceutico, turismo, design, moda e arredo, agroindustria e tutela ambientale

Le novità 2022

Sono inoltre entrate in vigore ulteriori modifiche alla normativa dei Contratti di sviluppo che comporteranno, una semplificazione dell’iter amministrativo e una revisione dei criteri di attivazione della procedura “fast track”.

I  numeri dei Contratti di Sviluppo

Nel 2021 Invitalia ha concesso oltre 316 milioni di euro per 24 contratti di sviluppo attivando investimenti complessivi per 1,14 miliardi di euro: si tratta di interventi di ampliamento e di evoluzione tecnologica, spesso in linea con i criteri di Industria 4.0, e di attività di ricerca e sviluppo.

Complessivamente in nove anni sono stati finanziati 200 progetti complessivamente con il contratto di sviluppo, per un ammontare di 3,1 miliardi di agevolazioni a fronte di  7,2 miliardi di euro di investimenti.

C– CONTRATTI DI DISTRETTO E DI FILIERA

Il ministro per le politiche agricole Patuanelli ha annunciato la firma del decreto che disciplina  i Contratti di Filiera. Le risorse a disposizione ammontano a 1,2 miliardi di euro, di cui 350 saranno utilizzati per lo scorrimento delle graduatorie del bando precedente e 850 milioni di euro per le nuove domande.

Il decreto rappresenta la base per l’emanazione dei provvedimenti attuativi, indicando modalità di finanziamento, l’iter istruttorio e la procedura di valutazione per la selezione dei progetti.

I Contratti di Filiera

I contratti di filiera, secondo lo schema del bando 2017, finanziano progetti di investimento di importo compreso tra 4 e 50 milioni di euro, per la realizzazione delle seguenti tipologie di interventi ammissibili:

  • a) investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria;
  • b) investimenti per la trasformazione di prodotti agricoli e la commercializzazione di prodotti agricoli;
  • c) investimenti concernenti la trasformazione di prodotti agricoli in prodotti non agricoli;
  • d) partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità;
  • e) misure promozionali a favore dei prodotti agricoli;
  • f) progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo.

Le agevolazioni concedibili sono articolate nella forma di contributo in conto capitale e di finanziamento agevolato, subordinate alla concessione di un finanziamento bancario.

I beneficiari finali sono le imprese che concorrono direttamente alla produzione, raccolta, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli (agroalimentari, ittici, forestali e florovivaistici) e le imprese che forniscono servizi e mezzi di produzione.

Si attende a breve la pubblicazione del bando.

3 — TRANSIZIONE ECOLOGICA —

A– PROGETTI FARO DI ECONOMIA CIRCOLARE

 Ci sono 600 mln di euro

Grazie ai fondi del PNRR ci sono 600 milioni di euro per la realizzazione di “progetti faro” di economia circolare promossi dalle imprese. Il 60% delle risorse sarà destinato alle Regioni del Centro sud.

Chi può partecipare

Possono presentare domanda le imprese – piccole e grandi – che esercitano in via prevalente le attività di beni e servizi e quelle di trasporto, comprese le imprese artigiane di produzione di beni, nonché le imprese che esercitano attività ausiliarie alle precedenti.

Cosa finanzia

Sono 4 gli inviti aperti e riguardano:

  • l’ ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche d. RAEE comprese pale di turbine eoliche e pannelli fotovoltaici;
  • l’ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo dei rifiuti in carta e cartone;
  • la realizzazione di nuovi impianti per il riciclo dei rifiuti plastici (attraverso riciclo meccanico, chimico, “Plastic Hubs”), compresi i rifiuti di plastica in mare cd. “Marine litter”;
  • l’infrastrutturazione della raccolta delle frazioni di tessili pre-consumo e post consumo, ammodernamento dell’impiantistica e realizzazione di nuovi impianti di riciclo delle frazioni tessili in ottica sistemica cd. “Textile Hubs”.

Rientrano fra le spese ammesse l’acquisto di impianti e macchinari nuovi, l’acquisto del suolo, le opere murarie, i programmi informatici e i brevetti, le consulenze.

Qual è l’agevolazione

E’ prevista la concessione di un contributo a fondo perduto fino al 35 % dei costi ammissibili, con una maggiorazione del 20% per le piccole imprese e del 10% per le medie imprese.

Come partecipare

Le scadenze sono così fissate:

  • invio delle domande entro il 14 febbraio 2022 per la Linea 1.2 A e B per il settore RAE e carta cartone,
  • entro il 18 febbraio per la Linea C per il riciclo della plastica
  • ed entro il 21 febbraio per la Linea D per la raccolta delle frazioni Tessili.

4 — ESTERO —

A–  BANDO SIMEST  394 – SPORTELLO PNRR

 Prorogati i Contributi di Simest

Grazie ai fondi stanziati dal PNRR italiano nell’ambito del Piano NextGenerationEU è aperto uno sportello ad hoc del Fondo 394 di Simest con una dotazione di 1,2 miliardi di euro per sostenere l’internazionalizzazione delle Pmi.

Novità! Il bando è stato recentemente prorogato al 31 maggio 2022.

L’opportunità è di accedere a un finanziamento a tasso agevolato in abbinamento a un contributo a fondo perduto fino al 25%, senza garanzie.

Sono 3 le misure attivate grazie ai fondi stanziati a valere sul Piano Nazionale Ripresa e Resilienza con un focus sui temi della transizione digitale e green, partecipazione a fiere e sviluppo dell’ e-commerce.

Queste le principali novità dello Sportello Simest – PNRR

  • Invito riservato alle Pmi
  • Contributo elevato al 40% per il Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia)
  • Solo 3 Misure attive: transizione digitale e verde, partecipazione a fiere ed e-commerce
  • Si potrà presentare solo una domanda per impresa

Le Misure Attivate

TRANSIZIONE DIGITALE E VERDE

Fino a 300 mila euro per le Pmi esportatrici.
Finanzia investimenti per la transizione digitale (almeno il 50%) e per la transizione ecologica e la competitività internazionale.

PARTECIPAZIONE A FIERE INTERNAZIONALI IN ITALIA E ALL’ESTERO

Fino a 150 mila euro per la partecipazione a una fiera, mostra o missione di carattere internazionale, anche virtuale, per promuovere l’attività d’impresa sui mercati esteri o in Italia.

SVILUPPO E COMMERCE

Fino a 300 mila euro per la creazione o miglioramento di una piattaforma e-commerce. Fino a 200 mila euro per l’accesso ad market place per la commercializzazione di beni o servizi prodotti in Italia o con marchio italiano.

Come si presenta la domanda

Le domande possono essere presentate a sportello entro il 31 maggio 2022, salvo esaurimento fondi

5 — RICERCA —

A– ACCORDI PER L’INNOVAZIONE

Dotazione finanziaria: 1 miliardo di euro

Finanzia progetti di ricerca e sviluppo per sperimentare e introdurre soluzioni innovative, anche attraverso la collaborazione con centri di trasferimento tecnologico e organismi di ricerca per realizzare nuovi prodotti, processi e servizi, o migliorare quelli esistenti, anche in un’ottica di sostenibilità e della digitalizzazione del sistema produttivo.

Bando in uscita

A chi si rivolge

Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione, con almeno due bilanci approvati, che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane o di servizi all’industria (attività di cui all’art. 2195 del codice civile, numeri 1, 3 e 5) nonché attività di ricerca.

Le imprese proponenti possono presentare progetti anche in forma congiunta tra loro e/o con Organismi di ricerca, fino a un numero massimo di cinque co-proponenti. In tali casi, i progetti devono essere realizzati mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione quali, ad esempio, l’accordo di partenariato e il consorzio.

Cosa finanzia

Progetti riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo di una o più delle tecnologie identificate dal Programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione 2014 – 2020 “Orizzonte 2020”, quali:

  • Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)
  • Nanotecnologie
  • Materiali avanzati
  • Biotecnologie
  • Fabbricazione e trasformazione avanzate
  • Spazio
  • Tecnologie volte a realizzare i seguenti obiettivi della priorità “Sfide per la società” prevista dal Programma Orizzonte 2020

I progetti di ricerca e sviluppo devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 5 milioni di euro e non superiori a 40 milioni di euro, avere una durata non superiore a 36 mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della proposta progettuale al Ministero dello sviluppo economico.

Come funziona

Ai fini dell’accesso alle agevolazioni previste dal DM 24 maggio 2017 è necessario che sia definito l’Accordo per l’innovazione tra il Ministero dello sviluppo economico e le Regioni e le province autonome interessate e/o il soggetto proponente.

Per l’attivazione della procedura negoziale diretta alla definizione dell’Accordo per l’innovazione i soggetti proponenti devono presentare al Ministero dello sviluppo economico una proposta progettuale contenente almeno i seguenti elementi:

  • la denominazione e la dimensione di ciascun soggetto proponente, nonché una descrizione del profilo aziendale, con particolare riferimento alla struttura tecnico-organizzativa e alla presenza in ambito nazionale e internazionale
  • il piano strategico industriale aggiornato
  • la descrizione di ciascun progetto, con indicazione dei relativi obiettivi, delle date di inizio e fine, delle unità produttive coinvolte  e  dei costi previsti
  • la tipologia e l’importo dell’aiuto richiesto per la realizzazione di ciascun progetto

Il Ministero dello sviluppo economico, ricevuta la proposta progettuale, provvede ad avviare la fase di interlocuzione con le regioni e le province autonome e a valutare la validità strategica dell’iniziativa proposta analizzando i seguenti elementi:

  • rilevanza dell’iniziativa sotto il profilo degli sviluppi tecnologici e del grado di innovatività dei risultati attesi
  • interesse industriale alla realizzazione dell’iniziativa in termini di capacità di favorire l’innovazione di specifici settori o comparti economici
  • effetti diretti e indiretti sul livello occupazionale del settore produttivo e/o del territorio di riferimento
  • valenza nazionale degli interventi sotto il profilo delle ricadute multiregionali dell’iniziativa
  • eventuale capacità di attrarre investimenti esteri, anche tramite il consolidamento e l’espansione di imprese estere già presenti nel territorio nazionale
  • capacità di rafforzare la presenza di prodotti italiani in segmenti di mercato caratterizzati da una forte competizione internazionale

Nel caso in cui le valutazioni si concludano con esito positivo si procede alla definizione dell’Accordo per l’innovazione. Successivamente alla stipula dell’accordo, le imprese non maturano alcun diritto alle agevolazioni che sono, comunque, subordinate alla presentazione dei progetti esecutivi ed alla successiva valutazione da parte del Soggetto gestore.

Con decreto direttoriale 25 ottobre 2017 sono stati definiti i termini e le modalità per la concessione ed erogazione delle agevolazioni, in particolare per la presentazione della proposta progettuale e della domanda di agevolazioni da presentare a seguito della sottoscrizione dell’Accordo per l’innovazione.

B– AVVISO CENTRI NAZIONALI (CN)

Dotazione finanziaria: 1,6 miliardi.
È finalizzato al potenziamento di strutture di ricerca e alla creazione di “campioni nazionali” di R&S su alcune Key Enabling Technologies e ambiti tecnologici coerenti con le priorità dell’Agenda della Ricerca europea e i contenuti del Piano Nazionale della Ricerca 2021-2027, in attuazione dell’Investimento 1.4 “Potenziamento strutture di ricerca e creazione di campioni nazionali di R&S”.

Campioni di ricerca

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza mette in campo 1,6 miliardi di euro l’istituzione di 5 Centri nazionali specializzati nella ricerca tecnologica.

I Centri si presentano come aggregazioni di università statali ed enti di ricerca e possono coinvolgere altri soggetti pubblici e privati.

I 5 ambiti individuati riguardano:

  • simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni;
  • tecnologie dell’agricoltura (agritech);
  • sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a rna;·
  • mobilità sostenibile
  • e bio-diversità.

Più nello specifico, le key enabling technologies devono includere:

  • Simulazione avanzata e analisi e gestione dei big data
  • Tecnologie avanzate per l’ambiente e l’energia
  • Tecnologie quantistiche e dei materiali avanzati, fotonica ed optoelettronica
  • Tecnologie per la salute (Biopharma Technologies)
  • Tecnologie per l’agricoltura e l’alimentazione (Agri-Tech)
  • Mobilità sostenibile
  • Tecnologie applicate e patrimonio culturale
  • Tecnologie per la biodiversità e la sostenibilità ambientale
  • Tecnologie per la transizione digitale industriale
  •  Industria 4.0.

Ciascun “Campione nazionale” riceverà una dote tra i 200 e i 400 milioni di euro e dovrà occuparsi della creazione e/o del rinnovamento di infrastrutture e laboratori di ricerca, della realizzazione e sviluppo di programmi e attività di ricerca, di favorire la nascita e la crescita di iniziative imprenditoriali a più elevato contenuto tecnologico come start-up e spin off da ricerca, e della valorizzazione dei risultati della ricerca.

Ogni Centro deve avvalersi di almeno 250 persone dedicate alla ricerca tra il personale strutturato di università ed enti facenti che partecipano al progetto.

Lo sportello del bando “Campioni di ricerca” resterà aperto dal 17 gennaio al 15 febbraio 2022.

C– ECOSISTEMI DELL’INNOVAZIONE (ECS)

Dotazione finanziaria: 1,3 miliardi

Finanzia la creazione di 12 ecosistemi dell’innovazione sul territorio nazionale, rappresentati da reti di università statali e non statali, enti pubblici di ricerca, enti pubblici territoriali, altri soggetti pubblici e privati altamente qualificati e internazionalmente riconosciuti. Saranno impegnati nella valorizzazione dei risultati della ricerca, agevolando il trasferimento tecnologico e accelerando la trasformazione digitale dei processi produttivi delle imprese in un’ottica di sostenibilità economica e ambientale e di impatto sociale sul territorio.

Domande entro il 24 febbraio 2022

D– BANDO INFRASTRUTTURE TECNOLOGICHE DI INNOVAZIONE (ITEC)

Dotazione finanziaria 500 milioni

Finanzia la realizzazione o l’ammodernamento di infrastrutture tecnologiche di innovazione

Domande entro il 10 marzo 2022

E– BANDI PER LA RICERCA DI FILIERA  

2,8 miliardi per la Ricerca di filiera

Sono stati pubblicati 3 nuovi bandi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la ricerca in filiera per un ammontare complessivo di 2,88 miliardi di euro.

—  Il Bando Ecosistemi dell’Innovazione

La dotazione più consistente, pari a 1,3 miliardi di euro, finanzia la creazione e il rafforzamento di 12 Ecosistemi dell’innovazione. Si tratta di reti di università, enti pubblici di ricerca, enti pubblici territoriali, altri soggetti pubblici e privati altamente qualificati e internazionalmente riconosciuti. Intervengono su aree di specializzazione tecnologica coerenti con le vocazioni industriali e di ricerca del territorio di riferimento.

Sono finanziate le attività di:

  • ricerca applicata, anche attraverso l’utilizzo delle infrastrutture di ricerca e innovazione presenti nell’area di riferimento
  • trasferimento tecnologico e valorizzazione dei risultati della ricerca;
  • supporto alla nascita e sviluppo di start-up e spin off da ricerca
  • formazione condotta in sinergia dalle Università e dalle imprese, con particolare riferimento alle PMI
  • dottorati industriali

Per gli Ecosistemi si prevede un finanziamento tra 90 e 120 milioni di euro ciascuno.

Domande dal 24 gennaio al 24 febbraio 2022

—  Il Bando Infrastutture di ricerca

Dotazione 1,08 miliardi di euro

Finanzia il rafforzamento e la creazione di Infrastrutture di Ricerca ovvero impianti, risorse e relativi servizi usati dalla comunità scientifica per compiere ricerche in più discipline, un importante elemento di competitività della ricerca nazionale ed europea.

Le Infrastrutture di Ricerca coinvolte sono quelle del PNIR e potranno presentare domanda di partecipazione i soggetti pubblici (EpR ed Università), sia in modalità singola che in compagine, per finanziare il potenziamento di IR a priorità alta, la creazione di nuove a priorità alta e media o la creazione di reti tematiche/multidisciplinari di IR a priorità alta e media.

Le domande di finanziamento, con un minimo di 15 milioni di euro, possono essere rimborsate fino al 100%.

Domande dal 31 gennaio al 28 febbraio 2022

—  Il Bando Infrastutture di innovazione

Dotazione 500 milioni di euro

Finanzia la creazione o l’ammodernamento di almeno 10 Infrastrutture Tecnologiche di Innovazione, concepite e realizzate per offrire strumentazioni, soluzioni e servizi tecnologici avanzati rivolti al mondo accademico e imprenditoriale, al fine di accrescerne la competitività.

Le iniziative devono avere preferibilmente carattere multifunzionale, in grado di coprire, ove applicabile, almeno tre settori tematici quali,  quantistica, materiali avanzati, fotonica, scienze della vita, intelligenze artificiali, transizione energetica.

Sono finanziabili gli investimenti materiali e immateriali. Il contributo erogato è pari al 49% delle spese.

Domande dal 26 gennaio al 10 marzo 2022

6 — FORMAZIONE —

A– FONDO NUOVE COMPETENZE  incentivi alla formazione

Dotazione finanziaria:1,2 miliardi di euro

Si attende   la pubblicazione del bando del Fondo Nuove Competenze, con una dotazione finanziaria di 1 miliardo di euro.

A chi è rivolto

Tutti i datori di lavoro del settore privato che abbiano stipulato accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro in attività formativa

Cosa finanzia

La formazione dei dipendenti in ragione dell’introduzione di innovazioni organizzative, tecnologiche, di processo di prodotto o servizi in risposta alle mutate esigenze dell’impresa, ovvero per favorire percorsi di ricollocazione dei lavoratori.

Qual è il vantaggio

Il Fondo rimborsa il costo,
 comprensivo dei contributi previdenziali e assistenziali, delle ore di lavoro in riduzione destinate alla frequenza dei percorsi di sviluppo delle competenze da parte dei lavoratori.
Le ore per singolo lavoratore sono  al massimo 250 e il percorso formativo può essere svolto in 90 giorni dall’approvazione della domanda.

Domande a sportello!

L’istruttoria delle istanze di contributo avviene secondo il criterio cronologico di presentazione

Lo strumento è gestito da ANPAL


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