Autoimprenditorialità: contributi a fondo perduto e mutui agevolati per GIOVANI AGRICOLTORI – Come chiederli

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RAMSES GROUP NEWS n.194 – 1 luglio 2021

SCHEDA

Al via l’estensione a tutta Italia delle agevolazioni per i giovani agricoltori con mutui a tasso zero e contributi a fondo perduto per finanziare l’ampliamento di un’azienda esistente oppure avviare un progetto di start up nel quadro di un’operazione di ricambio generazionale.

ISMEA concede mutui agevolati e contributi a fondo perduto per sostenere su tutto il territorio nazionale il ricambio generazionale (subentro) e lo sviluppo (ampliamento) delle imprese agricole a prevalente o totale partecipazione giovanile.

Grazie alle novità presenti nel decreto Semplificazioni è possibile anche per i giovani imprenditori agricoli del Centro e del Nord Italia, affiancare al mutuo a tasso zero il contributo a fondo perduto per finanziare l’ampliamento di un’azienda esistente oppure avviare un progetto di start up nel quadro di un’operazione di ricambio generazionale.

Dal 30 aprile 2021 è aperto il nuovo portale “Più Impresa“, dedicato all’imprenditoria giovanile, con l’estensione sull’intero territorio nazionale, del contributo a fondo perduto fino al 35 per cento della spesa ammissibile.

La misura denominata Più impresa finanzia investimenti fino a 1.500.000 euro per lo sviluppo o il consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo.

Di seguito si riportano i contenuti della Misura Più impresa, con l’indicazione dei soggetti e dei progetti ammissibili, dei finanziamenti concedibili e delle condizioni per ottenerli:

Soggetti beneficiari e requisiti soggettiviPossono accedere alle agevolazioni le micro, piccole e medie imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti, con i seguenti requisiti:
subentro: imprese agricole costituite da non più di 6 mesi con sede operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana; la maggioranza numerica dei soci e delle quote di partecipazione in capo ai giovani, ove non presente al momento della presentazione della domanda, deve sussistere alla data di ammissione alle agevolazioni;
ampliamento: imprese agricole attive da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane.
Interventi ammissibiliLe agevolazioni possono essere richieste per progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo.
Gli investimenti devono essere realizzati sui terreni indicati nel progetto e perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:
miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola, in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione o miglioramento e riconversione della produzione;
miglioramento dell’ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali, purché non si tratti di investimento realizzato per conformarsi alle norme dell’Unione Europea;
realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura.
In particolare sono finanziabili:
le spese per lo studio di fattibilità sono ammissibili nella misura del 2 per cento del valore complessivo dell’investimento da realizzare; inoltre la somma delle spese relative allo studio di fattibilità, ai servizi di progettazione sono ammissibili complessivamente entro il limite del 12 per cento dell’investimento da realizzare;
le spese relative alle opere agronomiche sono ammissibili per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria;
le spese relative alle opere edilizie e oneri per il rilascio della concessione;
per le spese di investimento relative al settore della produzione agricola primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, l’acquisto di terreni è ammissibile solo in misura non superiore al 10 per cento dei costi ammissibili totali dell’intervento da realizzare;
la potenzialità dei nuovi impianti di trasformazione non deve essere superiore al 100 per cento della capacità produttiva, stimata a regime, dell’azienda agricola oggetto dell’intervento.
Le spese effettuate devono essere rendicontate per Stato Avanzamento Lavori (nel numero massimo di 5) al fine di ottenere l’erogazione delle corrispondenti quote di agevolazioni.
Interventi NON ammissibiliNon sono finanziabili:
diritti di produzione, animali e piante annuali, lavori di drenaggio, impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili, investimenti di sostituzione di beni preesistenti, lavori in economia, impianti e macchinari usati, capitale circolante.
Agevolazioni concedibiliLe agevolazioni consistono in un contributo a fondo perduto fino al 35% delle spese ammissibili e in un mutuo a tasso zero per la restante parte, nei limiti del 60% dell’investimento.
La durata massima è stabilita in 15 anni con un periodo di preammortamento di massimo 30 mesi.
Per le attività di agriturismo e le altre attività di diversificazione del reddito agricolo saranno concesse agevolazioni in regime de minimis nel limite massimo di euro 200.000.
GaranzieL’impresa beneficiaria deve fornire garanzie di valore pari al 100% del mutuo agevolato concesso, anche acquisibili nell’ambito degli investimenti da realizzare, per una durata almeno pari a quella del mutuo agevolato concesso dall’ISMEA. Sono ammissibili:
garanzie ipotecarie di primo grado su beni oggetto di agevolazioni, oppure su altri beni della beneficiaria o di terzi;
in alternativa o in aggiunta all’ipoteca, fideiussione bancaria o assicurativa a prima richiesta.
Mezzi propriLa beneficiaria deve apportare proprie risorse finanziarie, pari almeno al 25% delle spese di investimento ammissibili, ovvero al 5 per cento per gli investimenti per i quali è concesso anche un contributo a fondo perduto, e comunque fino a concorrenza degli importi necessari alla copertura del fabbisogno finanziario generato dal piano di investimenti, aumentato dell’IVA connessa agli acquisti oggetto dell’investimento.

Fonte: Economia news – Decreto 28 febbraio 2018, Decreto 18 gennaio 2016

PIU’ IN DETTAGLIO: Beneficiari della misura Ismea “Più Impresa”

La misura si rivolge alle micro, piccole e medie imprese, organizzate sotto forma di ditta individuale o società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti e attive nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli in tutto il territorio nazionale.

I beneficiari sono ammessi nei seguenti casi:

  • operazioni di subentro, cioè di cessione di un’intera azienda agricola a favore di un’impresa a totale o prevalente partecipazione giovanile, costituite da non più di 6 mesi dalla data di presentazione della domanda di agevolazione e che subentrino nella conduzione di un’intera azienda agricola (azienda cedente), esercitante esclusivamente l’attività agricola ai sensi dell’art. 2135 del codice civile da almeno 2 anni alla data di presentazione della domanda di agevolazione.
  • ampliamento o ammodernamento di aziende agricole esistenti, già condotte da giovani, regolarmente costituite da almeno 2 anni, economicamente e finanziariamente sane.

I progetti ammessi all’agevolazione “Più Impresa – Imprenditoria giovanile in Agricoltura”

I progetti finanziabili devono perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi, per la realizzazione ed il miglioramento:

  • del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola, mediante una riduzione dei costi di produzione o riconversione della produzione;
  • dell’ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali, purché non si tratti di investimento realizzato per conformarsi alle norme dell’Unione europea;
  • delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura.

Spese ammesse al bando Ismea

Tra le spese ammissibili alla misura “Più Impresa – Imprenditoria giovanile in Agricoltura” rientrano:

  • studio di fattibilità;
  • opere agronomiche (ammissibili per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria);
  • acquisto di terreni;
  • opere edilizie per a costruzione o il miglioramento dei beni immobili;
  • oneri per il rilascio della concessione edilizia;
  • allacciamenti, impianti, macchinari e attrezzature;
  • servizi di progettazione;
  • beni pluriennali.

Sono ammessi investimenti fino ad un importo massimo di 1.500.000 €.

Sono esclusi gli investimenti relativi a diritti di produzione, animali e piante annuali, lavori di drenaggio, impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili, investimenti di sostituzione di beni preesistenti, lavori in economia, impianti e macchinari usati, capitale circolante.

Incentivo previsto dalla misura “Più Impresa – Imprenditoria giovanile in Agricoltura”

L’agevolazione è concessa alle imprese sotto forma di:

  • un contributo a fondo perduto fino al 35% della spesa ammissibile;
  • un mutuo a tasso zero di importo non superiore al 60% dei costi ammissibili.

In entrambi i casi, il mutuo ha una durata minima di 5 anni e massima di 15 anni ed è assistito da garanzie il cui valore di mercato sia pari al 100% dell’intero importo concesso.

Garanzie ammissibili:

  • garanzie ipotecarie di primo grado su beni oggetto di agevolazioni, oppure su altri beni della beneficiaria o di terzi;
  • in alternativa o in aggiunta all’ipoteca, fideiussione bancaria o assicurativa a prima richiesta.

Per le attività di agriturismo e per le altre attività di diversificazione del reddito agricolo, le agevolazioni sono riconosciute in regime “de minimis” nel limite massimo di 200.000 €.

Quando presentare domanda per accedere al bando Ismea “Più Impresa”

Il portale per la presentazione delle domande è attivo dal 30 aprile 2021.

La realizzazione del progetto deve essere completata e rendicontata entro il termine previsto dal contratto di concessione delle agevolazioni, ovvero in 12, 24 o 36 mesi decorrenti dalla data di ammissione alle agevolazioni (prorogabile, solo per motivi e/o comprovati casi di forza maggiore, fino ad un massimo di 36 mesi).

A cosa serve: 

Favorire il ricambio generazionale in agricoltura ed ampliare aziende agricole esistenti condotte da giovani.

Beneficiari delle misure di autoimprenditorialità giovanile:

Micro, piccole e medie imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti, con i seguenti requisiti:

  1. subentro: imprese agricole costituite da non più di 6 mesi con sede operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana;
  2. ampliamento: imprese agricole attive da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane.

Possono, quindi, fruire delle agevolazioni previste:

  • le microimprese e piccole e medie imprese, in qualsiasi forma costituite, che subentrino nella conduzione di un’intera azienda agricola, esercitante esclusivamente l’attività agricola da almeno due anni alla data di presentazione della domanda di agevolazione e che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento dell’azienda oggetto del subentro, attraverso iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
  • le microimprese e piccole e medie imprese che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento di iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, attive da almeno due anni alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Nelle ipotesi di subentro, le imprese devono, oltre ad essere situate nel territorio nazionale:

  • essere costituite da non più di sei mesi dalla data di presentazione della domanda di ammissione alle agevolazioni;
  • esercitare esclusivamente l’attività agricola;
  • essere amministrate e condotte da un giovane di età compresa tra i 18 ed i 41 anni non compiuti alla data di presentazione della domanda, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto, ovvero, nel caso di società, essere composte, per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione, ed amministrate, da giovani imprenditori agricoli di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti alla data di presentazione della domanda in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto;
  • essere già subentrate, anche a titolo successorio, da non più di sei mesi alla data di presentazione della domanda, nella conduzione dell’intera azienda agricola, ovvero subentrare entro tre mesi dalla data della delibera di ammissione alle agevolazioni mediante un atto di cessione d’azienda.

La maggioranza numerica dei soci e delle quote di partecipazione se non presente al momento della presentazione della domanda, deve sussistere alla data di ammissione alle agevolazioni.

Le agevolazioni a cui si può accedere:

Sono concessi mutui agevolati, a un tasso pari a zero, della durata massima di dieci anni comprensiva del periodo di preammortamento e di importo non superiore al 60 per cento della spesa ammissibile, nonché un contributo a fondo perduto fino al 35 per cento della spesa ammissibile.

Per le iniziative nel settore della produzione agricola il mutuo agevolato ha una durata, comprensiva del periodo di preammortamento, non superiore a quindici anni.

Gli investimenti relativi ai progetti finanziabili non devono essere superiori a 1.500.000 euro, IVA esclusa, e devono riguardare uno dei seguenti obiettivi:

  • miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola, in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione o miglioramento e riconversione della produzione;
  • miglioramento dell’ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali, purché’ non si tratti di investimento realizzato per conformarsi alle norme UE;
  • realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura.

I progetti non possono essere avviati prima della data di presentazione della domanda.

Per le attività di agriturismo e le altre attività di diversificazione del reddito agricolo saranno concesse agevolazioni in regime de minimis nel limite massimo di euro 200.000.

Le spese effettuate devono essere rendicontate per Stato Avanzamento Lavori (nel numero massimo di 5) al fine di ottenere l’erogazione delle corrispondenti quote di agevolazioni.

Spese ammissibili:

Rientrano nelle agevolazioni le spese per:

  • studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di mercato;
  • opere agronomiche e di miglioramento fondiario;
  • opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili;
  • oneri per il rilascio della concessione edilizia;
  • allacciamenti, impianti, macchinari e attrezzature;
  • servizi di progettazione;
  • beni pluriennali.

Cosa non finanzia:

Diritti di produzione, animali e piante annuali, lavori di drenaggio, impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili, investimenti di sostituzione di beni preesistenti, lavori in economia, impianti e macchinari usati, capitale circolante.

Garanzie:

L’impresa beneficiaria deve fornire garanzie di valore pari al 100 per cento del mutuo agevolato concesso, anche acquisibili nell’ambito degli investimenti da realizzare, per una durata almeno pari a quella del mutuo agevolato concesso dall’ISMEA.

Sono ammissibili:

  • garanzie ipotecarie di primo grado su beni oggetto di agevolazioni, oppure su altri beni della beneficiaria o di terzi;
  • in alternativa o in aggiunta all’ipoteca, fideiussione bancaria o assicurativa a prima richiesta.

Bando “Più Impresa”

Il provvedimento si inquadra nel percorso finalizzato alla stesura del Piano Strategico Nazionale (PSN) della nuova Politica Agricola Comune (PAC), che l’Italia deve presentare alla Commissione europea entro la fine dell’anno.

Il Piano PAC stabilirà la programmazione dei fondi europei assegnati all’Italia a titolo della Politica agricola comune 2023-2027.

La riforma della PAC si basa infatti su un nuovo delivery model che permetterà agli Stati membri di gestire all’interno di una cornice organica sia le risorse per i pagamenti diretti che quelle per lo sviluppo rurale, per rispondere alle esigenze specifiche nazionali e regionali e centrare gli obiettivi condivisi a livello dell’Unione. L’obiettivo è quello della costruzione di un sistema agricolo che possa disegnare un nuovo volto per l’agricoltura nel prossimo decennio, imperniata sull’innovazione e sostenibilità ambientale, economica e sociale.

È un ulteriore passo verso l’Agricoltura 5.0 che il nostro Paese ha intenzione di implementare attraverso l’innovazione digitale e le pratiche agroindustriali ecocompatibili.

Il Bando ISMEA che, sulla base dell’attuale provvedimento legislativo estende le agevolazioni a tutti i giovani agricoltori del nostro Paese, precedentemente riservate ai soli imprenditori del Mezzogiorno, si inserisce proprio in questa prospettiva di miglioramento delle infrastrutture e delle performance dell’impresa agricola, nonché delle condizioni di igiene e di benessere degli animali in un contesto di ottimizzazione della sostenibilità globale della stessa.

Per la realizzazione dei progetti agricoli innovativi in tutta Italia, il Bando prevede la concessione di mutui agevolati, a un tasso pari a zero, con durata da 5 a 15 anni comprensiva del periodo di preammortamento e di importo non superiore al 60% cento della spesa ammissibile, nonché un contributo a fondo perduto fino al 35% della spesa ammissibile.

E’ opportuno precisare che il provvedimento prevede che il mutuo agevolato debba essere assistito da garanzie pari all’intero importo concesso, acquisibili nell’ambito degli investimenti da realizzare, tramite iscrizione di ipoteca di primo grado acquisibile sui beni oggetto di finanziamento oppure su altri beni del soggetto beneficiario o di terzi. In alternativa o in aggiunta all’ipoteca, si può ricorrere a una fideiussione bancaria o assicurativa a prima richiesta, sino al raggiungimento di un valore delle garanzie prestate pari al 10% del mutuo agevolato concesso.

I beneficiari, inoltre, sono tenuti a stipulare idonee polizze assicurative a favore di ISMEA sui beni oggetto di finanziamento, secondo le modalità ed i termini che sono stabiliti nel contratto di mutuo agevolato.

Domanda ed erogazione delle agevolazioni

Come si presenta la domanda
– le imprese che intendono beneficiare delle agevolazioni devono presentare la domanda esclusivamente con modalità telematica, accreditandosi per mezzo PEC sul portale dedicato;
– il portale per la presentazione delle domande è già attivo dalle ore 10.00 del 30 aprile 2021;
– gli interventi sono attuati con una procedura valutativa a sportello, pertanto le richieste sono esaminate secondo l’ordine cronologico di presentazione;
– l’ammissione alle agevolazioni sarà possibile solo dopo la pubblicazione del decreto attuativo di cui all’art. 43-quater del decreto Semplificazioni e nei limiti delle risorse disponibili;
– alla domanda sarà necessario allegare la seguente documentazione:
a. copia di un documento di riconoscimento, in corso di validità, del titolare dell’impresa richiedente;
b. studio di fattibilità del progetto di subentro o di ampliamento aziendale, compilato in tutte le sue parti, e comprensivo degli allegati.
L’istruttoria si conclude con l’adozione della delibera individuale di ammissione o non ammissione alle agevolazioni, entro il termine di sei mesi dalla data di presentazione.

L’erogazione delle quote di agevolazioni avviene sulla base della rendicontazione delle spese effettuate per stato avanzamento lavori, per un massimo di cinque SAL, di cui il primo rendicontato entro sei mesi dalla data di stipula dei contratti.

I beni oggetto delle agevolazioni, l’attività di impresa e la sede operativa devono essere mantenuti per un periodo minimo di 5 anni decorrenti dalla data di inizio effettivo dell’attività.


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