MISE: Finanziamento a tasso agevolato e a fondo perduto per investimenti finalizzati alla riqualificazione nelle aree di crisi industriale
Area Geografica: Italia
Scadenza: PROSSIMA APERTURA | In fase di attivazione
Beneficiari: Micro Impresa, Grande Impresa, PMI, Associazioni/Onlus/Consorzi
Settore: Turismo, Servizi/No Profit, Industria, Artigianato, Agroindustria/Agroalimentare
Spese finanziate: Formazione, Consulenze/Servizi, Risparmio energetico/Fonti rinnovabili, Innovazione Ricerca e Sviluppo, Opere edili e impianti, Attrezzature e macchinari
Agevolazione: Contributo a fondo perduto, Finanziamento a tasso agevolato
DESCRIZIONE COMPLETA DEL BANDO
Al fine di promuovere il rilancio delle aree colpite da crisi industriale attraverso la valorizzazione della vitalita’ imprenditoriale e delle potenzialita’ dei singoli territori, il presente decreto stabilisce i termini, le modalita’ e le procedure per la presentazione delle domande di accesso.
Soggetti beneficiari
Possono presentare domanda:
- le imprese costituite in forma di società di capitali, ivi incluse le società cooperative e le società consortili;
- reti di imprese
I programmi di investimento dovranno riguardare le seguenti attività economiche:
- estrazione di minerali da cave e miniere, con eslcusione delle miniere da carbone
- attività manufatturiere
- produzione di energia
- attività dei servizi alle imprese
- attività turistiche, intese come attività finalizzate allo sviluppo dell’offerta turistica attraverso il potenziamento e il miglioramento della qualità dell’offerta ricettiva
Tipologia di interventi ammissibili
Sono ammissibili le spese riferite all’acquisto e alla realizzazione di immobilizzazioni materiali e immateriali.
Dette spese riguardano:
a) suolo aziendale e sue sistemazioni;
b) opere murarie e assimilate e infrastrutture specifiche aziendali;
c) macchinari, impianti ed attrezzature varie;
d) programmi informatici e servizi per le Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
e) immobilizzazioni immateriali;
f) beni strumentali, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa secondo il modello «Transizione 4.0», ivi compresi i beni che utilizzano le tecnologie di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things.
Per le sole PMI sono altresi’ ammissibili, nella misura massima del 5 per cento dell’importo complessivo ammissibile del programma di investimento produttivo, le spese relative a consulenze connesse al programma medesimo.
Per le sole imprese di grandi dimensioni, le spese relative alle immobilizzazioni immateriali sostenute per la realizzazione del programma di investimento produttivo sono ammissibili nel limite del 50 per cento del costo totale del programma di investimento medesimo.
In relazione ai programmi di investimento per la tutela ambientale sono considerati agevolabili i costi di investimento cosi’ come determinati.
In relazione ai progetti per l’innovazione di processo e l’innovazione dell’organizzazione sono ammissibili alle agevolazioni di cui al presente decreto le spese e i costi relativi a:
a) personale dipendente limitatamente a tecnici, ricercatori e altro personale ausiliario, nella misura in cui sono impiegati nelle attivita’ del progetto;
b) strumenti e attrezzature di nuova fabbricazione, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto;
c) ricerca contrattuale, quali conoscenze e brevetti nonche’ servizi di consulenza e altri servizi utilizzati esclusivamente per l’attivita’ del progetto;
d) spese generali derivanti direttamente dal progetto;
e) materiali utilizzati per lo svolgimento del progetto.
In relazione ai progetti per la formazione del personale, sono ammissibili alle agevolazioni di cui al presente decreto le spese e i costi relativi a:
a) spese di personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione;
b) i costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione direttamente connessi al progetto di formazione, quali le spese di viaggio, le spese di alloggio, i materiali e le forniture con attinenza diretta al progetto, l’ammortamento degli strumenti e delle attrezzature nella misura in cui sono utilizzati esclusivamente per il progetto di formazione;
c) i costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione.
In relazione ai progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, sono ammissibili alle agevolazioni di cui al presente decreto le spese e i costi relativi a:
a) spese del personale del soggetto proponente, relativo a ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario nella misura in cui sono impiegati nel progetto;
b) costi relativi a strumentazione e attrezzature nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto;
c) costi per la ricerca contrattuale, le conoscenze e i brevetti acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne alle normali condizioni di mercato, nonche’ costi per i servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini del progetto;
d) spese generali supplementari e altri costi di esercizio, compresi i costi dei materiali, delle forniture e di prodotti analoghi, direttamente imputabili al progetto.
Entità e forma dell’agevolazione
Verranno concessi, anche in combinazione tra loro, contributi in conto impianti e finanziamenti a tasso agevolato.
La somma del finanziamento e del contributo non può essere superiore al 75% degli investimenti ammissibili.
Le spese non devono essere inferiori ad euro 1.000.000,00.
FORMA AGEVOLAZIONE
Capitale di rischio, Prestito/Anticipo rimborsabile, Contributo/Fondo perduto
SETTORE
Agroalimentare, Moda e Tessile, Chimica e Farmaceutica, Metallurgia, Elettronica, Meccanica, Autoveicoli e altri mezzi di trasporto, Mobili, Legno e Carta
Cos’è
L’intervento di cui alla legge 15 maggio 1989, n. 181 è finalizzato al rilancio delle attività industriali, alla salvaguardia dei livelli occupazionali, al sostegno dei programmi di investimento e allo sviluppo imprenditoriale delle aree colpite da crisi industriale e di settore.
La riforma della disciplina degli interventi di reindustrializzazione delle aree di crisi, di cui all’art. 27 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, ha previsto l’applicazione del regime di aiuto di cui alla legge n. 181/1989 sia nelle aree di crisi complessa, sia nelle situazioni di crisi industriali diverse da quelle complesse che presentano, comunque, impatto significativo sullo sviluppo dei territori interessati e sull’occupazione. In questo secondo caso si parla di aree di crisi non complessa.
Con decreto ministeriale 7 dicembre 2017 si è provveduto ad adeguare il decreto ministeriale 9 giugno 2015 alle nuove disposizioni comunitarie in materia di delocalizzazione introdotte dal regolamento (UE) n. 1084/2017, che modifica il Regolamento (UE) n. 651/2014.
Con decreto ministeriale 30 agosto 2019 sono stati stabiliti i termini, le modalità e le procedure per la presentazione delle domande di accesso, nonché i criteri di selezione e valutazione per la concessione ed erogazione delle agevolazioni in favore di programmi di investimento finalizzati alla riqualificazione delle aree di crisi industriali, in sostituzione della disciplina attuativa recata dal DM 9 giugno 2015 e ai sensi dell’articolo 29, commi 3 e 4, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34 (DL Crescita). Con la circolare n. 10088 del 16 gennaio 2020 sono state fornite le indicazioni sui criteri e le modalità di concessione delle agevolazioni.
Con decreto direttoriale 14 novembre 2019 è stata disposta, a partire dalle ore 12 del 14 novembre 2019, la chiusura degli sportelli per la presentazione delle domande di agevolazione riguardanti programmi d’investimento nelle aree di crisi industriale di Livorno, di Massa Carrara, della regione Friuli Venezia Giulia e dei comuni rientranti nel Cratere sismico aquilano.
A seguito dell’avvenuta pubblicazione della circolare n. 10088 del 16 gennaio 2020, con successivo provvedimento, le predette procedure saranno nuovamente riprese.
Con decreto direttoriale 26 maggio 2020 è stata disposta, a partire dalle ore 12 del 1° giugno 2020, l’apertura degli sportelli per la presentazione delle domande di agevolazione riguardanti programmi d’investimento localizzati nelle aree di crisi industriale di Livorno, di Massa Carrara, della regione Friuli Venezia Giulia e dei comuni rientranti nel Cratere sismico aquilano.
Con decreto del Ministro dello sviluppo economico 24 marzo 2022, sono state stabilite nuove modalità di accesso e funzionamento degli interventi per il rilancio delle aree di crisi industriale ai sensi della legge n. 181/89, in sostituzione della disciplina attuativa recata dal decreto del Ministro dello sviluppo economico del 30 agosto 2019 e dalla circolare del Direttore generale per gli incentivi alle imprese 16 gennaio 2020, n. 10088, come modificata dalla circolare direttoriale 26 maggio 2020, n. 153147.
Con circolare direttoriale 16 giugno 2022, n. 237343 sono state fornite le indicazioni di dettaglio per l’applicazione della nuova disciplina e per la presentazione delle domande di agevolazione.
Con decreto direttoriale 27 giugno 2022 è stata disposta la riapertura, a partire dalle ore 12 del 14 luglio 2022, degli sportelli per la presentazione delle domande di agevolazione riguardanti programmi d’investimento localizzati nelle aree di crisi industriale di Livorno, di Venezia, di Massa Carrara, della regione Friuli-Venezia Giulia, dei comuni rientranti nell’area coinvolta dalla crisi del Gruppo Antonio Merloni, precedentemente sospesi con decreto direttoriale 31 marzo 2022, a seguito dell’entrata in vigore della nuova disciplina attuativa degli interventi ai sensi della legge 15 maggio 1989, n. 181.
A chi si rivolge
Sono ammissibili alle agevolazioni le imprese costituite in forma di società di capitali, le società cooperative e le società consortili, sono altresì ammesse le reti di imprese mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete.
Cosa prevede
Sono ammissibili alle agevolazioni le iniziative che:
– prevedano la realizzazione di programmi di investimento produttivo e/o programmi di investimento per la tutela ambientale, eventualmente completati da progetti per l’innovazione di processo e l’innovazione dell’organizzazione e progetti per la formazione del personale, con spese complessive ammissibili non inferiori a 1 milione di euro; i programmi di investimento con spese ammissibili di importo superiore a 5 milioni di euro possono essere completati da progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale; nel caso di programma d’investimento presentato nella forma del contratto di rete, i singoli programmi d’investimento delle imprese partecipanti alla rete devono prevedere spese ammissibili complessive non inferiori a 400.000,00 euro;
– comportino un incremento degli addetti dell’unità produttiva oggetto del programma di investimento.
Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo in conto impianti, dell’eventuale contributo diretto alla spesa e/o alla formazione e del finanziamento agevolato, alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste dal regolamento (UE) n. 651/2014 (“Regolamento GBER”). Il finanziamento agevolato concedibile non può essere inferiore al 20 per cento degli investimenti ammissibili. Il contributo in conto impianti e l’eventuale contributo diretto alla spesa sono determinati in relazione all’ammontare del finanziamento agevolato. Il loro importo complessivo massimo è determinato, in relazione all’ammontare del finanziamento agevolato, nei limiti delle intensità massime di aiuto previste dal Regolamento GBER.
Scadenza
In attivazione
Base normativa primaria
LINK UTILI
Provvedimento attuativo
Riferimenti Gazzetta Ufficiale
Vedi anche: NWL 393 AREE DI CRISI INDUSTRIALE – MISE: Finanziamento a tasso agevolato e a fondo perduto per investimenti finalizzati alla riqualificazione nelle aree di crisi industriale – PROSSIMA APERTURA
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