Fondo Impresa Femminile: DOMANDE DAL 7 GIUGNO per contributi a fondo perduto e finanziamenti

RAMSES GROUP NEWS n. 348 – 7 giugno 2022 

Pubblicate le date di apertura del Fondo Impresa femminile, misura incentivo finalizzato a promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese.

Sarà possibile inviare la domanda collegandosi all’indirizzo https://invioprogettistart.invitalia.it, che verrà attivato in concomitanza con l’apertura dello sportello

Si ricorda che, per poter effettuare l’invio, occorrerà digitare il “codice di predisposizione della domanda” generato dalla piattaforma di compilazione, operativa già dal 5 maggio scorso.

Lo sportello sarà aperto dalle ore 10 alle ore 17 dal lunedì al venerdì, fino a esaurimento fondi.


Quali tipologie di incentivi prevede il Fondo Impresa Femminile?

Le tipologie di incentivi previsti dal Fondo Impresa Femminile variano in relazione alla linea d’ intervento come segue:

A. NASCITA e SVILUPPO delle imprese femminili 

Per la linea A è prevista la concessione di un contributo a fondo perduto dell’ importo massimo pari a:

  • 80% delle spese ammissibili e comunque fino a euro 50.000 per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili non superiori a euro 100.000;
  • 50% delle spese ammissibili, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili superiori a euro 100.000 e fino a euro 250.000.

B. SVILUPPO e CONSOLIDAMENTO delle imprese femminili

Per la linea B è prevista la concessione di un contributo a fondo perduto unitamente alla concessione di un finanziamento agevolato secondo quanto segue:

  • per le imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse per il 50% dell’ammontare complessivo dell’agevolazione in forma di contributo a fondo perduto e per il restante 50% in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero, fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili;
  • per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, ferma restando la copertura del’80%, le agevolazioni sono concesse per il 50% dell’ammontare complessivo dell’agevolazione in forma di contributo a fondo perduto e per il restante 50% in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero, si applica alle sole spese di investimento, mentre le spese di capitale circolante sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.

I finanziamenti agevolati:

  • hanno durata massima di 8 anni;
  • sono a “tasso zero”;
  • sono rimborsati, dopo 12 mesi a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno.
  • non sono assistiti da forma di garanzia.

Quali sono le spese ammesse dal Fondo Impresa Femminile del Mise?

Sono ammissibili alla linea A – NASCITA e SVILUPPO delle imprese femminili del Fondo Impresa Femminile del Mise le spese relative a:

  • a) immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;
  • b) immobilizzazioni immaterialinecessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;
  • c) servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • d) personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
  • e) esigenze di capitale circolante nel limite del 20% spese complessivamente ritenute ammissibili.

Sono ammissibili alla linea B – SVILUPPO E CONSOLIDAMENTO delle imprese femminili del Fondo Impresa Femminile del Mise le spese relative a:

  • a) immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;
  • b) immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;
  • c) servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • d) personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
  • e) esigenze di capitale circolante, nel rispetto dei seguenti limiti:
  •  per le agevolazioni concesse per lo sviluppo di imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda nel limite del 20% delle spese complessivamente ammissibili;
  • per le agevolazioni concesse per il rafforzamento delle imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda, nel limite del 25% delle medesime spese complessivamente ammissibili e, comunque, nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi tre esercizi alla data di presentazione della domanda.

Le esigenze di capitale circolante devono essere coerenti con l’iniziativa e le agevolazioni possono essere utilizzate ai fini del pagamento delle seguenti voci di spesa:

  • a) materie primesussidiariemateriali di consumo;
  • b) servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
  • c) godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing;
  • d) oneri per la garanzia.

Ammissibili le sole spese che, in base alla data delle relative fatture o di altro documento giustificativo, risultino sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione ovvero, nel caso di persone fisiche, alla data di costituzione dell’impresa o dell’apertura di partita IVA.

Alle imprese beneficiarie delle agevolazioni, sono, inoltre, erogati servizi di assistenza tecnico-gestionale, durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa fino a un valore massimo complessivo non superiore a 5.000,00 euro per impresa, fruibile secondo le seguenti modalità:

  • a) per un valore pari a euro 3.000,00 euro, i servizi sono erogati dal Soggetto gestore, anche mediante modalità telematiche, e sono finalizzati a fornire alle imprese beneficiarie assistenza tecnica sulle agevolazioni e a trasferire competenze specialistiche e strategiche per il miglior esito delle iniziative finanziate;
  • b) un importo massimo di 2.000,00 euro è reso disponibile, in forma di voucher, all’impresa beneficiaria che ne faccia richiesta, a copertura del 50% del costo per l’acquisto di servizi specialistici, di importo non inferiore a 4.000,00 euro, acquisiti da soggetti terzi esperti e qualificati in attività di marketing e comunicazione, in ambiti strategici, quali, a titolo esemplificativo, la creazione di un’identità di marchio, la realizzazione di piani di marketing, strategie di presenza e posizionamento sui social media o nel digitale, attività di comunicazione d’impresa e promozione.

Chi può presentare domanda per il Fondo Impresa Femminile del Mise?

Il Fondo è volto a sostenere imprese femminili (intese come imprese a prevalente partecipazione femminile e lavoratrici autonome) di qualsiasi dimensione, con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionalegià costituite o di nuova costituzione, attraverso la concessione di agevolazioni nell’ambito di una delle due linee di azione previste.

Possono presentare domanda di contributo a valere sulla Linea A. incentivi per la NASCITA e lo SVILUPPO delle imprese femminili:

  • le imprese femminili costituite da MENO di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione;
  • le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da MENO di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione
  • le persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa femminile;

che operano nei seguenti settori ammissibili:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
  • commercio e turismo.

I progetti di investimento devono prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000 euro e devono essere realizzati entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Possono presentare domanda di contributo a valere sulla Linea B –  incentivi per lo SVILUPPO e il CONSOLIDAMENTO delle imprese femminili:

  • le imprese femminili costituite da ALMENO 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione;
  • le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da ALMENO 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione;

che operano nei seguenti settori ammissibili:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
  • commercio e turismo.

Iprogetti di investimento devono prevedere spese ammissibili non superiori a 400.000 euro ed essere realizzati entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Entro quando occorre presentare la domanda per gli incentivi previsti dal Fondo Impresa Femminile del Mise?

La presentazione delle domande a valere sul Fondo Impresa Femminile, si articola in due fasi, compilazione e presentazione della domanda, fissare in date diverse a seconda della misura a cui si aderisce, come di seguito riportato:

A – NASCITA e SVILUPPO delle imprese femminili:

  • la compilazione della domanda è possibile dalle ore 10:00 del 5 maggio 2022;
  • la presentazione a partire dalle ore 10:00 del 19 maggio 2022.

​B – SVILUPPO e CONSOLIDAMENTO delle imprese femminili:

  • la compilazione della domanda è possibile dalle ore 10:00 del 24 maggio 2022;
  • la presentazione a partire dalle ore 10:00 del 7 giugno 2022.

 Fonte  Esclamativa

SCHEDA BANDO IMPRENDITORIA FEMMINILE

“FONDO IMPRESA DONNA”

DEFINIZIONE DI IMPRESA FEMMINILE

Il Fondo Impresa Donna è destinato alle imprese femminili nascenti o già esistenti,

in particolare si rivolge a:

  • cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie .
  • società di capitale con quote e componenti del CDA per almeno due terzi di donne , sempre con il vincolo dell´assenza di condanne definitive per i reati che comportano esclusione degli appalti pubblici;
  • imprese individuali la cui titolare è una donna
  • lavoratrici autonome che presentano l’apertura della Partita IVA entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda.
  • persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione.

I legali rappresentanti o amministratori non devono essere stati condannati con sentenza definitiva per reati che costituiscono motivo di esclusione dagli appalti;

Nel caso di una società, cooperativa, società di capitale o impresa individuale costituita da meno di un anno, la sede legale o operativa dell’impresa deve essere collocata in Italia.

Sono ammesse alle richieste le attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo

INCENTIVI PER LA NASCITA DELLE IMPRESE FEMMINILI

BENEFICIARI

Imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Lavoratrici autonome che presentano l’apertura della Partita IVA entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda.

Persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione.

INTERVENTI AMMISSIBILI

Iniziative che prevedono programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile, relativi:
a) alla produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei
prodotti agricoli;
b) alla fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
c) al commercio e turismo.

Le iniziative devono:
a) essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni controfirmato dall’impresa femminile beneficiaria. Sulla base di motivata richiesta dell’impresa, può essere autorizzata autorizzare una proroga non superiore a sei mesi;
b) prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000,00 euro

AGEVOLAZIONE

Nuove imprese:

  • Contributo a fondo perduto che entro spese ammissibili di 100.000 euro, copre l’80% fino a un massimo di 50.000 euro. Per le donne disoccupate la percentuale massima di copertura sale al 90%;
  • Contributo a fondo perduto che entro spese ammissibili superiori a 100.000 euro e fino a 250.000 euro, copre il 50% delle spese ammissibili.

E’ previsto inoltre un voucher di 3.000 euro per servizi erogati da INVITALIA è un voucher di 2.000 euro fino al 50% della spesa per l’acquisto di servizi di marketing e comunicazione, in ambiti strategici, quali, a titolo esemplificativo, la
creazione di un’identità di marchio, la realizzazione di piani di marketing, strategie di presenza e posizionamento sui social media o nel digitale, attività di comunicazione d’impresa e promozione

SPESE AMMISSIBILI

  • immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;
  • immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;
  • servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
  • esigenze di capitale circolante nel limite del 20% delle spese complessivamente ritenute ammissibili.

Le esigenze di capitale circolante devono essere coerenti con l’iniziativa e le agevolazioni possono essere utilizzate ai fini del pagamento delle seguenti voci di spesa:

  • materie prime, sussidiarie, materiali di consumo;
  • servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
  • godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing;
  • oneri per la garanzia previsti dal bando

Non sono ammissibili alle agevolazioni le spese riferite a investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e
attrezzature e le spese relative a imposte e tasse.

Le spese devono essere sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione ovvero, nel caso di persone fisiche, alla data di costituzione dell’impresa o dell’apertura di partita IVA

INCENTIVI PER LO SVILUPPO DELLE IMPRESE FEMMINILI

BENEFICIARI

Imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Lavoratrici autonome devono essere in possesso unicamente della partita IVA, aperta da almeno 12 mesi

INTERVENTI AMMISSIBILI

Iniziative che prevedono programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento di imprese femminili relativi:

a) alla produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei
prodotti agricoli;
b) alla fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
c) al commercio e turismo.

Le iniziative devono:
a) essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni controfirmato dall’impresa femminile beneficiaria, pena la revoca delle agevolazioni concesse. Sulla base di motivata richiesta dell’impresa, il Soggetto gestore può autorizzare una proroga non superiore a sei mesi;
b) prevedere spese ammissibili non superiori a 400.000,00 euro

AGEVOLAZIONE

  • Le agevolazioni sono concesse per il 50% dell’ammontare complessivo in forma di contributo a fondo perduto e, per il restante 50%, in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero, fino a copertura del 80% delle spese ammissibili. Il tetto massimo è di 400.000 euro;
  • per le aziende che hanno più di 3 anni le spese di capitale circolante sono agevolate solo con il contributo a fondo perduto, mentre quelle di investimento anche con il finanziamento agevolato. Il tetto massimo è sempre pari a 400.000 euro.


Il finanziamento a tasso zero ha una durata massima di 8 anni e saranno rimborsati, dopo 12 mesi a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno

I finanziamenti non saranno assistiti da forme di garanzia, fermo restando che i crediti nascenti dal ripetizione delle agevolazioni erogate sono, comunque, assistiti da privilegio

SPESE AMMISSIBILI

Spese relative a:
a) immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;
b) immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;
c) servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
d) personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
e) esigenze di capitale circolante, nel rispetto dei seguenti limiti:
i. per le agevolazioni concesse per lo sviluppo di imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di cui al comma 1, lettera a), nel limite del 20% delle spese complessivamente ammissibili;
ii. per le agevolazioni concesse per il rafforzamento delle imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda nel limite del 25% delle medesime spese complessivamente ammissibili e, comunque, nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi tre esercizi alla data di presentazione della domanda.

Nella determinazione della predetta media sono valorizzati, secondo quanto specificato con il provvedimento di cui
all’articolo 14, comma 2, gli esercizi finanziari coincidenti con lo stato emergenziale connesso alla pandemia Covid-19.

Le esigenze di capitale circolante devono essere coerenti con l’iniziativa e le agevolazioni possono essere utilizzate ai fini del pagamento delle seguenti voci di spesa:
a) materie prime, sussidiarie, materiali di consumo;
b) servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
c) godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing;
d) oneri per la garanzia

Non sono ammissibili alle agevolazioni le spese riferite a investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e
attrezzature e le spese relative a imposte e tasse.

Le spese devono essere sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione ovvero, nel caso di persone fisiche, alla data di costituzione dell’impresa o dell’apertura di partita IVA

NORME COMUNI

FONDI DISPONIBILI

il Fondo Impresa Donna è stato istituito con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno le risorse PNRR pari a 400 milioni di euro destinate all’imprenditoria femminile.

CUMULABILITA’

A seconda della situazione soggettiva, i contributi verranno erogati in de minimis ovvero, qual ora ne sussustano i requisiti, secondo quanto previsto dall’articolo 22 del regolamento GBER.

Queste agevolazioni possono essere cumulate con altri aiuti di Stato, anche de minimis, nei limiti previsti dalla disciplina europea in materia di aiuti di Stato di riferimento

OPERATIVITA’

Procedura valutativa con procedimento a sportello

Non è ammessa la presentazione, nell’arco di quattro anni, di più domande di agevolazione da parte della medesima impresa femminile, fatta salva la possibilità di presentazione di una nuova domanda di agevolazione, in caso di rigetto dell’istanza in esito alla relativa istruttoria.

L’erogazione delle agevolazioni avviene su richiesta dell’impresa femminile in non più di due stati di avanzamento lavori (SAL)

Con fidejussione è possibile richiedere un anticipo del 20%

SCADENZA

Compilazione della domanda a partire da:
Avvio Nuove imprese – 5 maggio 2022 ore 10.00
Sviluppo e consolidamento – 24 maggio 2022 ore 10.00

Presentazione della domanda:
Avvio Nuove Imprese – 19 maggio 2022 ore 10.00
Sviluppo e consolidamento – 7 giugno 2022 ore 10.00

Fino ad esaurimento fondi

RISORSE UTILI

Decreto interministeriale

Decreto direttoriale 30 marzo 2022

Criteri di valutazione

Spese Ammissibili

Oneri informativi

Fonte Rete agevolazioni

APPROFONDIMENTO

Fondo Impresa femminile: Finanziamento a tasso agevolato e  finanziamento a fondo perduto per sostenere la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili

DECISE LE DATE 

RAMSES GROUP NEWS n. 303 – 31 marzo 2022 

L’iter di presentazione della domanda di agevolazione è articolato nelle seguenti fasi:

a) compilazione della domanda di agevolazione:

a partire dalle ore 10.00 del 5 maggio 2022, per gli interventi per l’avvio di nuove imprese

a partire dalle ore 10.00 del 24 maggio 2022, per gli interventi di sviluppo e consolidamento delle imprese

b) presentazione della domanda di agevolazione:

a partire dalle ore 10.00 del 19 maggio 2022, per gli interventi per l’avvio di nuove imprese previsti

 – a partire dalle ore 10.00 del 7 giugno 2022, per gli interventi di sviluppo e consolidamento delle imprese.

LINK UTILI

Decreto direttoriale 30 marzo 2022 – Modalità e termini per la presentazione delle domande

Decreto (pdf)


AREA GEOGRAFICA Italia  
SETTORI DI ATTIVITÀ Turismo, Servizi/No Profit, Industria, Commercio, Artigianato, Agroindustria/Agroalimentare
BENEFICIARI Persona fisica, PMI, Micro Impresa
SPESE FINANZIATE Digitalizzazione, Consulenze/Servizi, Opere edili e impianti, Avvio attività / StartUp, Attrezzature e macchinari
PROSSIMA APERTURA In fase di attivazione

IMPORTANTE: Le domande possono essere inviate dal 19 maggio 2022 per l’avvio delle nuove imprese e dal 7 giugno 2022 per gli interventi di sviluppo e consolidamento delle imprese 

DESCRIZIONE DEL BANDO

Il Fondo impresa femminile si pone l’obiettivo di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese.

Per l’attuazione degli obiettivi di promozione e sostegno stabiliti dalla legge, gli interventi del Fondo impresa femminile sono articolati nelle seguenti linee di azione:

a) incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili; 

b) incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili; 

c) azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile. 

Il piano di attività del punto c) verrà attuato da Invitalia, secondo modalità concordate con il Ministero.

Soggetti Beneficiari

Incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili

Possono accedere al Fondo e beneficiare delle agevolazioni le imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione e iscritte nel registro delle imprese.

Tra i requisiti necessari ci sono l’essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie, non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea, aver restituito agevolazioni godute per le quali è stato disposto dal MISE un ordine di recupero.

Sono ammesse, inoltre, le lavoratrici autonome, in possesso della partita IVA, aperta da meno di dodici mesi alla data di invio dell’istanza di sussidio, fatta salvo l’avvenuta iscrizione all’ordine professionale di riferimento.

Solo per il capitolo ‘nascita’, possono presentare domanda anche le persone fisiche che intendono costituire una impresa femminile. 

Tipologia di interventi ammissibili

Incentivi per la nascita delle imprese femminili

1 . Sono ammissibili le agevolazioni previste dal presente capo le iniziative che prevedono programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile, relativi: 

a) alla produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;

b) alla fornitura di servizi, in qualsiasi settore;

c) al commercio e turismo. 

Le iniziative devono:

a) essere realizzate entro ventiquattro mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni controfirmato dall’impresa femminile beneficiaria, pena la revoca delle agevolazioni concesse. Sulla base di motivata richiesta dell’impresa, il Soggetto gestore puo’ autorizzare una proroga non superiore a sei mesi; 

b) prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000,00 euro al netto d’I.V.A. 

Sono ammissibili le spese relative a:

  • immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purche’ coerenti e funzionali all’attivita’ d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata; 
  • immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attivita’ oggetto dell’iniziativa agevolata;
  • servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
  • esigenze di capitale circolante nel limite del 20% (venti per cento) delle spese complessivamente ritenute ammissibili. 

Alle imprese beneficiarie delle agevolazioni di cui al presente capo, sono, altresi’, erogati servizi di assistenza tecnico-gestionale, durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa fino a un valore massimo complessivo non superiore a 5.000,00 (cinquemila/00) euro per impresa.

Incentivi per lo sviluppo delle imprese femminili 

Sono ammissibili le iniziative che prevedono programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento di imprese femminili nei seguenti settori:

a) produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;

b) fornitura di servizi, in qualsiasi settore;

c) commercio e turismo. 

Le iniziative devono essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni controfirmato dall’impresa femminile

Le spese ammissibili non devono essere superiori a 400.000,00 euro al netto d’IVA.

 Sono ammissibili le spese relative a:

  • immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purche’ coerenti e funzionali all’attivita’ d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata
  • immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attivita’ oggetto dell’iniziativa agevolata
  • servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • personale dipendente
  • esigenze di capitale circolante

Progetti per la diffusione della cultura imprenditoriale e l’orientamento


Il fondo per l’impresa femminile, sostiene le seguenti azioni e iniziative: 

a) promozione del valore dell’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle Università

b) iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra le donne

c) iniziative di orientamento e formazione verso percorsi di studio nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche

d) iniziative di sensibilizzazione verso professioni tipiche dell’economia digitale

e) azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile di impresa e promuovere i programmi finanziati ai sensi del presente decreto.

Le azioni e le iniziative sono definite sulla base di un piano di attività predisposto da Invitalia

Entità e forma dell’agevolazione

1. Per l’attuazione degli interventi agevolativi previsti nell’ambito del Fondo impresa femminile sono disponibili le risorse pari a euro euro 193.800.000,00.

2. La dotazione di cui al comma 1, è ripartita tra gli interventi agevolativi, nella seguente misura:

a) un importo pari a euro 47.000.000,00 è destinato agli interventi per l’avvio di nuove imprese  ed euro 38.800.000,00 (trentottomilioniottocentomila/00) a valere sull’assegnazione di risorse del PNRR;

b) un importo pari a euro 146.800.000,00  è destinato agli interventi di sviluppo e consolidamento delle imprese.

3. Nell’ambito delle assegnazioni di cui ai commi 1 e 2, si applicano le seguenti riserve:

a) il 40 (quaranta) per cento dell’assegnazione di risorse del PNRR è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia;

b) il 60 (sessanta) per cento delle risorse destinate agli interventi per l’avvio di nuove imprese a valere sull’assegnazione pari a 8.200.000,00 (ottomilioniduecentomila/00) di cui alla lettera a), è riservato in favore delle imprese femminili costituite in forma di impresa individuale o di lavoratrice autonoma, fermo restando che le risorse che, entro dodici mesi dalla data di apertura dei termini per la presentazione delle domande, risultino inutilizzate per le agevolazioni concesse nell’ambito di tale riserva, rientrano nella dotazione complessiva della linea di intervento;

c) il 25 (venticinque) per cento dell’intera dotazione finanziaria è riservata a favore delle micro e piccole imprese.

Incentivi per la nascita delle imprese femminili

Le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributo a fondo perduto, secondo la seguente articolazione:

  • Per i programmi che prevedono spese ammissibili non superiori a 100.000,00 euro, le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili e comunque per un importo massimo del contributo pari a 50.000,00 euro. 
  • Per i programmi che prevedono spese ammissibili superiori a 100.000,00 euro e fino a 250.000,00 euro, le agevolazioni sono concesse fino a copertura del 50% delle spese ammissibili. 

Incentivi per lo sviluppo delle imprese femminili

Le agevolazioni sono concesse secondo la seguente articolazione:

  • per le imprese femminili costituite da almeno 12 mesi e da non più di 36 mesi dalla data di presentazione della domanda, le agevolazioni sono concesse per il 50% dell’ammontare complessivo in forma di contributo a fondo perduto e per il restante 50% in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero, fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili;
  • per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda, ferma restando la copertura del 80% delle spese ammissibili indicate al punto precedente, l’articolazione di contributo a fondo perduto e finanziamento afevolato prevista dal medesimo punto si applica alle sole spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante sono agevolate nella forma di contributo a fondo perduto. 

I finanziamenti agevolati:

  • hanno una durata massima di 8 anni
  • sono a tasso zero
  • sono rimborsati, dopo 12 mesi a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione
  • non sono assistiti da forme di garanzia 

Scadenza

L’iter di presentazione della domanda di agevolazione è articolato nelle seguenti fasi:

a) compilazione della domanda di agevolazione, a partire dalle ore 10.00 del 5 maggio 2022, per gli interventi per l’avvio di nuove imprese e a partire dalle ore 10.00 del 24 maggio 2022, per gli interventi di sviluppo e consolidamento delle imprese

b) presentazione della domanda di agevolazione, a partire dalle ore 10.00 del 19 maggio 2022, per gli interventi per l’avvio di nuove imprese previsti e a partire dalle ore 10.00 del 7 giugno 2022, per gli interventi di sviluppo e consolidamento delle imprese.

Fondo Impresa femminile: domande dal 19 maggio

Prenderà ufficialmente il via nel mese di maggio il “Fondo Impresa femminile”. Prima chiamata per le imprese costituite da meno di 12 mesi, le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da meno di 12 mesi e le persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa femminile. La presentazione delle domande sarà possibile dal 19 maggio 2022. Per le imprese costituite da almeno 12 mesi e le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da almeno 12 mesi, invece, la trasmissione delle istanze potrà avvenire a partire dal 7 giugno 2022. A disposizione 200 milioni di euro.

Ai blocchi di partenza gli incentivi per la nascita e lo sviluppo di nuove imprese. La presentazione delle domande sarà possibile dal 19 maggio 2022.

Poi sarà il turno degli incentivi per lo sviluppo e il consolidamento di imprese attive: la trasmissione delle istanze potrà avvenire a partire dal 7 giugno 2022.

A definire i termini di apertura e le modalità per la presentazione delle domande è stato il decreto direttoriale 30 marzo 2022, che completa il puzzle normativo del Fondo istituito dal decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro per le pari opportunità e la famiglia, 30 settembre 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 296 del 14 dicembre 2021.

Le risorse complessivamente a disposizione ammontano a 200 milioni di euro, di cui 160 milioni di euro di fondi PNRR e 40 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio 2021 (art. 1, c. da 98 a 103, legge n. 178/2021).

Nuove imprese

Per gli incentivi per la nascita e lo sviluppo di nuove imprese, le domande possono essere presentate da:

– imprese femminili costituite da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione;

– lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione;

– da persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa femminile.

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto, riconosciuto:

– per i programmi che prevedono spese ammissibili non superiori a 100.000 euro: fino all’80% delle spese ammissibili e comunque per un importo massimo del contributo pari a 50.000 euro. Per le donne in stato di disoccupazione che avviano una impresa individuale o un’attività di lavoro autonomo, la percentuale massima di copertura delle spese ammissibili è elevata al 90%, fermo restando il limite di importo del contributo di 50.000 euro;

– per i programmi che prevedono spese ammissibili superiori a 100.000 euro e fino a 250.000 euro: fino al 50% delle spese ammissibili.

Alle imprese beneficiarie sono erogati anche servizi di assistenza tecnico-gestionale, durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa, fino a un valore massimo complessivo non superiore a 5.000 euro per impresa, fruibile in parte attraverso servizi erogati da Invitalia e in parte in forma di voucher per l’acquisto di servizi specialistici presso terzi.

Sono considerate ammissibili le spese relative a:

– immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;

– immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;

– servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;

– personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;

– esigenze di capitale circolante, nel limite del 20% delle spese complessivamente ritenute ammissibili, per il pagamento di: materie prime, sussidiarie, materiali di consumo; servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa; godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing; oneri per la garanzia richiesta per l’erogazione del contributo a titolo di anticipazione.

Le iniziative devono:

– essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni;

– prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000 euro (al netto d’IVA).

Imprese costituite da oltre 12 mesi

Possono accedere delle agevolazioni per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili:

– le imprese femminili, con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione;

– le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Le agevolazioni coprono fino all’80% delle spese ammissibili.

Per le imprese femminili costituite da almeno 12 mesi e da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, l’intervento è composto per il 50% dell’ammontare complessivo delle agevolazioni da un contributo a fondo perduto e, per il restante 50%, da un finanziamento agevolato a un tasso pari a zero.

Per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi, invece, l’agevolazione è così articolata:

– per le sole spese di investimento: 50% sotto forma di contributo a fondo perduto e il restante 50% sotto forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero;

– per le esigenze di capitale circolante: solo nella forma di contributo a fondo perduto.

Anche in questo caso, sono previsti servizi di assistenza tecnico-gestionale, fino all’importo massimo di 5.000 euro fruibile.

Sono considerate ammissibili le spese relative a:

– immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;

– immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;

– servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;

– personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;

– esigenze di capitale circolante, nel limite del 20% delle spese complessivamente ammissibili, per le imprese costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda ovvero del 25% per le imprese costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda spese complessivamente ammissibili e, comunque, nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi 3 esercizi alla data di presentazione della domanda.

Le iniziative devono:

– essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni;

– prevedere spese ammissibili non superiori a 400.000 euro (al netto d’IVA).

Come presentare domanda

Le domande di agevolazione devono essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica che sarà messa a disposizione in un’apposita sezione del sito internet di Invitalia (www.invitalia.it).

Per le nuove imprese la compilazione della domanda sarà possibile dalle ore 10:00 del 5 maggio 2022, mentre la presentazione potrà avvenire a partire dalle ore 10:00 del 19 maggio 2022.

Per le imprese femminili già costituite, invece, la compilazione della domanda sarà possibile dalle ore 10:00 del 24 maggio 2022 e la presentazione a partire dalle ore 10:00 del 7 giugno 2022.

L’accesso alla procedura:

– prevede l’identificazione e l’autenticazione dell’impresa femminile richiedente tramite SPID, Carta nazionale dei servizi o Carta di Identità Elettronica;

– è riservato al rappresentante legale dell’impresa femminile richiedente, come risultante dal relativo certificato camerale o alla lavoratrice autonoma ovvero, nel caso di imprese ancora non costituite, alla persona fisica per conto dell’impresa femminile costituenda.

Per le imprese non residenti nel territorio italiano, in quanto prive di sede legale o sede secondaria, o amministrate da una o più persone giuridiche o enti diversi dalle persone fisiche, l’accesso alla procedura informatica potrà avvenire solo previo accreditamento degli stessi soggetti e previa verifica dei poteri di firma in capo al legale rappresentante dell’impresa. A tale fine, è necessario inviare esclusivamente attraverso posta elettronica certificata (PEC), a partire dalle ore 10.00 del 26 aprile 2022, una specifica richiesta all’indirizzo di posta elettronica indicato nell’apposita sezione del sito internet di Invitalia, riportante nell’oggetto “Fondo impresa femminile – richiesta accreditamento alla procedura informatica”, corredata dei documenti e degli elementi utili a permettere l’identificazione della stessa impresa richiedente e del suo rappresentante.

Le agevolazioni saranno concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello.

Alcuni punti da ricordare

Soggetti beneficiariImprese femminili (intese come imprese a prevalente partecipazione femminile e lavoratrici autonome) di qualsiasi dimensione, con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, già costituite o di nuova costituzione
Impresa femminileImpresa a prevalente partecipazione femminile, intesa come impresa che, in funzione della tipologia imprenditoriale, presenta le seguenti caratteristiche:
– la società cooperativa e la società di persone in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60% dei componenti la compagine sociale;
– la società di capitale le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne;
– l’impresa individuale la cui titolare sia una donna;
– la lavoratrice autonoma (la lavoratrice la cui attività è ricompresa nell’ambito dell’articolo 1 della legge n. 81/2017, inclusa la libera professionista iscritta agli ordini professionali e l’esercente una delle professioni non organizzate in ordini o collegi di cui all’articolo 1, comma 2, della legge n. 4/2013)
Linee di azione– Incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili: ammesse le imprese femminili costituite da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, e le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. A valere su tale linea di intervento, possono presentare domanda anche le persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa femminile
– Incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili: ammesse le imprese femminili costituite da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, e le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione
Programmi di investimento ammissibiliLe agevolazioni sono concesse a fronte di programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile ovvero per lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, nei seguenti settori:
– produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli
– fornitura di servizi, in qualsiasi settore
– commercio e turismo

fonte ipsoa

UN DECRETO DEL MISE SBLOCCA GLI INCENTIVI. PREVISTI ANCHE FINANZIAMENTI. FONDI PER 200 MLN

Mix di aiuti alle imprenditrici DA MAGGIO 2022

• per le nuove imprese femminili in fase di avvio la compilazione della domanda sarà possibile dalle ore 10:00 del 5 maggio 2022 e la presentazione dell’istanza a partire dalle ore 10:00 del 19 maggio 2022;

• per le imprese femminili già costituite la compilazione della domanda è prevista a partire dalle ore 10:00 del 24 maggio 2022, mentre i termini per la presentazione scatteranno dalle ore 10:00 del 7 giugno 2022.

LINK UTILI

Decreto direttoriale 30 marzo 2022 – Modalità e termini per la presentazione delle domande

Alle imprese femminili di nuova costituzione, ma anche a quelle già operative il ministero dello Sviluppo economico potrà concedere contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati a valere su un fondo di 200 milioni di euro.

L’intervento messo in campo dal dicastero guidato dal ministro Giancarlo Giorgetti è inserito tra le priorità del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ed ha l’obiettivo principale di supportare la nascita e lo sviluppo delle imprese in rosa innovative e di qualsiasi dimensione con incentivi fino all’80% delle spese ammissibili.

Le agevolazioni saranno concesse a fronte di programmi di investimento che comprendono una vasta gamma di spese ammissibili: dai beni strumentali, alle opere edili, al costo del personale, ai brevetti, compresi i costi annessi al capitale circolante

Potranno ottenere gli aiuti le imprese operanti nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, commercio e turismo, nonché nella fornitura dei servizi.

È quanto prevede il decreto direttoriale 30 marzo 2022 del Mise che, ha inoltre stabilito un doppio binario per la presentazione delle domande al soggetto gestore Invitalia:

• per le nuove imprese femminili in fase di avvio la compilazione della domanda sarà possibile dalle ore 10:00 del 5 maggio 2022 e la presentazione dell’istanza a partire dalle ore 10:00 del 19 maggio 2022;

• per le imprese femminili già costituite la compilazione della domanda è prevista a partire dalle ore 10:00 del 24 maggio 2022, mentre i termini per la presentazione scatteranno dalle ore 10:00 del 7 giugno 2022.

La forma e la misura delle agevolazioni saranno articolate in funzione delle linee di azione e dell’ammontare delle spese ammissibili.

Nascita e sviluppo delle imprese femminili. Gli incentivi assumono la sola forma del contributo a fondo perduto fino a:

• 80% delle spese ammissibili e comunque fino a 50.000 euro per i programmi di investimento che prevedono spese non superiori a 100.000 euro;

• 50% delle spese ammissibili, per i programmi di investimento che prevedono spese superiori a 100.000 euro e fino a 250.000 euro.

Sviluppo e consolidamento delle imprese femminili. Gli incentivi sono così articolati:

• per le imprese costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse fino a copertura all’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto e in forma di finanziamento agevolato;

• per le imprese costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse come sopra in relazione alle spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.

Spese ammissibili. Sono finanziabili:

a) impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, opere edili, esclusivamente nel limite del 30% del programma di spesa agevolabile, strutture mobili e prefabbricati a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata, purché amovibili e strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi del programma agevolato;

b) immobilizzazioni immateriali (brevetti, programmi informatici e soluzioni tecnologiche; software applicativi, piattaforme digitali, soluzioni digitali per i prodotti e servizi offerti, ecc.);

c) servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;

d) personale dipendente;

e) esigenze di capitale circolante dal 20 al 25% delle spese ammissibili.

Ai fini dell’ammissibilità, le spese devono essere analiticamente descritte e quantificate nel loro ammontare in sede di domanda, nonché contabilizzate nel rispetto delle normative contabili e fiscali di riferimento.

Devono inoltre essere sostenute per l’acquisto di beni e servizi utilizzati esclusivamente ai fini dello svolgimento dell’attività d’impresa ed essere acquistati a condizioni di mercato da terzi che non hanno relazioni con l’acquirente.

Fonte Italia oggi

Fondo impresa femminile – LE  DATE  DA MAGGIO 2022

Avviso

Con decreto direttoriale 30 marzo 2022 sono stati stabiliti i termini e le modalità per la presentazione delle domande.

Cos’è

Il Fondo a sostegno dell’impresa femminile è stato istituito dall’articolo 1, comma 97, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023”), con una dotazione di 40 milioni di euro, al fine di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese.

L’ammontare delle risorse del PNRR a valere sul Fondo impresa femminile stanziate dal Decreto interministeriale del 24 novembre 2021, pari complessivamente a 160 milioni, sono così ripartite tra gli interventi di cui ai Capi II e III del decreto 30 settembre 2021:

  • Risorse per euro 38,8 milioni destinate agli interventi del Capo II, recante “Incentivi per la nascita delle imprese femminili”;
  • Risorse per euro 121,2 milioni destinate agli interventi del Capo III, recante “Incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili”.

Il Fondo è istituito nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, che si avvale, in qualità di Soggetto gestore, dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia.

A chi si rivolge

Il Fondo è volto a sostenere imprese femminili (intese come imprese a prevalente partecipazione femminile e lavoratrici autonome) di qualsiasi dimensione, con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, già costituite o di nuova costituzione, attraverso la concessione di agevolazioni nell’ambito di una delle due seguenti linee di azione:

  1. incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili;
  2. incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili.

In particolare, possono beneficiare degli “incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili” di cui alla precedente lettera a), le imprese femminili costituite da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, e le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Possono presentare domanda, inoltre, le persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa femminile.

Possono beneficiare degli “incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili” di cui alla precedente lettera b), le imprese femminili costituite da almeno dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, e le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da almeno dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione

Il Fondo sostiene, inoltre, azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile, attuate dal Soggetto gestore, sulla base di un piano di attività condiviso con il Ministero, attraverso iniziative per la promozione del valore dell’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle università, per la diffusione di cultura imprenditoriale tra le donne, di orientamento e formazione verso percorsi di studio nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, di sensibilizzazione verso professioni tipiche dell’economia digitale e attraverso azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa e promuovere i programmi finanziati dal Fondo stesso.

Cosa finanzia

Le agevolazioni sono concesse a fronte di programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile ovvero per lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, nei seguenti settori:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
  • commercio e turismo.

Le iniziative devono, inoltre:

  • essere realizzate entro ventiquattro mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni;
  • prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000,00 euro al netto d’IVA per i programmi di investimento che prevedono la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile, ovvero non superiori a 400.000 euro al netto d’IVA per i programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento di imprese femminili.

L’agevolazione

Le agevolazioni sono concesse ai sensi e nei limiti dell’articolo 22 (“Aiuti alle imprese in fase di avviamento”) del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione (Regolamento GBER) ovvero, per le imprese che non soddisfino le condizioni dei cui al predetto articolo 22 del Regolamento GBER, ai sensi del Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione (Regolamento «de minimis») e assumono la forma del contributo a fondo perduto e del finanziamento agevolato, anche in combinazione tra loro.

Il finanziamento, della durata massima di 8 anni, è a tasso zero e non è assistito da forme di garanzia.

La forma e la misura delle agevolazioni sono articolate in funzione delle linee di azione e dell’ammontare delle spese ammissibili previste nei programmi di investimento. In particolare:

  • per gli incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili, le agevolazioni assumono la sola forma del contributo a fondo perduto per un importo massimo pari a:
    • 80% delle spese ammissibili e comunque fino a euro 50.000,00, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili non superiori a euro 100.000,00;
    • 50% delle spese ammissibili, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili superiori a euro 100.000,00 e fino a euro 250.000,00;
  • per gli incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili, le agevolazioni assumono la forma sia del contributo a fondo perduto sia del finanziamento agevolato e sono articolate come di seguito indicato:
    • per le imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto e in forma di finanziamento agevolato;
    • per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse come al punto precedente in relazione alle spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.

Costituiscono spese ammissibili alle predette agevolazioni le spese relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale, personale dipendente ed esigenze di capitale circolante, alle condizioni e nei limiti stabiliti dal decreto interministeriale.

In aggiunta a tali agevolazioni, per le imprese beneficiarie sono previsti servizi di assistenza tecnico-gestionale, fino all’importo massimo di 5.000,00 euro per impresa fruibile in parte attraverso servizi erogati dal Soggetto gestore, in parte in forma di voucher per l’acquisto di servizi specialistici presso terzi.

Termini e modalità di presentazione delle domande

Le agevolazioni sono concesse con una procedura valutativa a sportello.

Le domande di agevolazione devono essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica che sarà messa a disposizione in un’apposita sezione del sito internet del Soggetto gestore, www.invitalia.it 

Con decreto direttoriale 30 marzo 2022 sono stati stabiliti i termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione e fornisce le necessarie specificazioni per la corretta attuazione degli interventi, con particolare riferimento all’iter di valutazione delle domande di agevolazione e ai punteggi attribuibili ai fini dell’accesso alle agevolazioni, nonché alle modalità, ai tempi e alle condizioni per l’erogazione delle agevolazioni.

La procedura individua date distinte per la presentazione al Soggetto gestore Invitalia delle domande relative agli interventi per l’avvio di nuove imprese e relative agli interventi per lo sviluppo di imprese costituite da almeno 12 mesi. In entrambi i casi, è prevista una fase preliminare di compilazione della documentazione:

  • Avvio di nuove imprese femminili: la compilazione della domanda è possibile dalle ore 10:00 del 5 maggio 2022 e la presentazione a partire dalle ore 10:00 del 19 maggio 2022;
  • Sviluppo di imprese femminili già costituite: la compilazione della domanda è possibile dalle ore 10:00 del 24 maggio 2022 e la presentazione a partire dalle ore 10:00 del 7 giugno 2022.

Normativa

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SPECIALE Aiuti alle imprese femminili:

Bando FONDO IMPRESA DONNA – Nuove imprese a tasso zero – Fondo garanzia pmi – Fondo Green New Deal – Imprenditoria femminile in agricoltura – Smart and Start

RAMSES GROUP NEWS n. 286 – 8 marzo 2022 

Finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto fino al 90% delle spese ammissibili per finanziare l’acquisto di beni strumentali.

Sono questi gli incentivi a favore delle imprese a guida femminile attive nella produzione di beni e servizi, nel commercio, nel turismo e in agricoltura, che potranno ottenere agevolazioni anche per le opere murarie, comprese quelle riferibili alla ristrutturazione dell’unità produttiva oggetto di intervento. A favore di tali imprese potranno inoltre essere effettuati investimenti nel capitale di rischio, tramite operazioni di venture capital, nonché mediante la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi nei soggetti qualificabili come start-up e pmi innovative.

A sostegno dell’imprenditoria rosa si sono succeduti nel tempo diversi interventi sul piano normativo tra cui in particolare il decreto interministeriale 24 novembre 2021 del ministero dello sviluppo economico, che ha dettato disposizioni per il sostegno finanziario a valere sulle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Nello specifico, il decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 26 del 1° febbraio 2022 è volto a consentire la realizzazione dell’investimento 1.2 «Creazione di imprese femminili», previsto nella Missione 5 «Inclusione e coesione», Componente 1 «Politiche per l’occupazione» del Pnrr attraverso gli interventi del Fondo impresa femminile, della misura Nito-On (autoimprenditorialità) e della misura Smart & Start Italia.

L’ammontare delle risorse destinate all’investimento «Creazione di imprese femminili» è pari a complessivi 400.000.000 euro ed è così ripartito:

a) 160.000.000 euro per gli interventi a valere sul Fondo impresa Donna; tali risorse sono ulteriormente ripartite tra gli interventi di cui ai Capi II e III del decreto 30 settembre 2021, nella seguente misura:

a.1) un importo pari a 38.800.000 euro è destinato agli interventi del Capo II, recante «Incentivi per la nascita delle imprese femminili»;

a.2) un importo pari a 121.200.000 euro è destinato agli interventi del Capo III, recante «Incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili»;

b) 100.000.000 euro per gli interventi a favore delle imprese femminili a valere sulla misura Autoimprenditorialità giovanile e femminile (Nito-On);

c) 100.000.000 euro per gli interventi a favore delle imprese femminili a valere sulla misura Smart & Start Italia.

Le restanti risorse destinate all’investimento «Creazione di imprese femminili», nel limite di 40.000.000 euro, saranno utilizzate per l’attuazione di misure di accompagnamento, monitoraggio e campagne di comunicazione, con facoltà, ove utile alla migliore realizzazione delle iniziative, di attivare sinergie anche in forma di concorso finanziario su progetti di comune interesse, con gli interventi per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile (di cui al Capo V del decreto 30 settembre 2021).

Una quota di tali risorse pari a 1.200.000 euro è utilizzata dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del consiglio dei ministri per la realizzazione di campagne pluriennali di informazione e comunicazione. Un importo pari almeno al 40% delle risorse per gli interventi di incentivazione alle imprese femminili è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Le imprese femminili

Sono le imprese individuali la cui titolare è una donna, le società di persone (o le cooperative) in cui le donne rappresentino almeno il 60% della compagine sociale, ovvero le società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne

Gli aiuti a sostegno dell’imprenditoria femminile

La rassegna degli strumenti agevolativi a favore delle imprese femminili a seconda dei requisiti e delle caratteristiche dei soggetti beneficiari può essere molto ampia e comprende:

contributi a fondo perduto per l’avvio di imprese femminili, con particolare attenzione alle imprese individuali e alle attività libero professionali in generale e con specifica attenzione a quelle avviate da donne disoccupate di qualsiasi età;

finanziamenti a tasso zero o comunque agevolati (è ammessa anche la combinazione di contributi a fondo perduto e finanziamenti) per avviare e sostenere le attività di imprese femminili. Al riguardo, la legge di Bilancio a decorrere dall’anno 2021 ha anche autorizzato la spesa annua di 0,8 milioni di euro dell’Ente nazionale per il microcredito per le attività istituzionali finalizzate alla concessione di finanziamenti per l’avvio o l’esercizio di attività di lavoro autonomo o di microimpresa, con particolare riferimento alla promozione e al rafforzamento della micro imprenditoria femminile;

incentivi per rafforzare le imprese femminili, costituite da almeno 36 mesi, sotto la forma di contributo a fondo perduto del fabbisogno di circolante nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi 3 esercizi;

percorsi di assistenza tecnico-gestionale, per attività di marketing e di comunicazione durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa, anche attraverso un sistema di voucher per accedervi;

– investimenti nel capitale, tramite operazioni di venture capital nonché mediante la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, a beneficio esclusivo delle imprese a guida femminile tra le start-up innovative e le pmi innovative.

Fonte ITALIA  OGGI

Fondo impresa Donna

La legge di Bilancio 2021 (legge n. 178/2020, art. 1, co. 97-106) ha istituito, presso il ministero dello sviluppo economico, un Fondo, dotato di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, volto a sostenere imprese femminili intese come imprese a prevalente partecipazione femminile e lavoratrici autonome, di qualsiasi dimensione, con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, già costituite o di nuova costituzione, attraverso la concessione di agevolazioni nell’ambito di una delle due seguenti linee di azione:

– incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili;

– incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili.

Il Fondo impresa femminile

Con una dotazione di 40 milioni di euro il Fondo ha l’obiettivo di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese

In particolare, il Fondo è finalizzato a:

a) sostenere l’avvio dell’attività, gli investimenti e il rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale delle imprese femminili, con specifica attenzione ai settori dell’alta tecnologia;

b) programmi e iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra la popolazione femminile;

c) programmi di formazione e orientamento verso materie e professioni in cui la presenza femminile va adeguata alle indicazioni di livello europeo e nazionale, con iniziative per promuovere il valore dell’impresa femminile nelle scuole e nelle Università; per la diffusione di cultura imprenditoriale tra le donne; di orientamento e formazione verso percorsi di studio Stem (Science, technology, engineering and mathematics) e verso professioni tipiche dell’economia digitale; azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa e promuovere i programmi finanziati.

Le agevolazioni sono concesse a fronte di programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile ovvero per lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, nei settori della produzione di beni per l’industria, l’artigianato e a trasformazione dei prodotti agricoli, per il commercio e il turismo e la fornitura di servizi.

L’adozione del dm di istituzione del Comitato impresa donna, intervenuta con l’adozione del decreto interministeriale luglio 2021, costituisce parte integrante del percorso di realizzazione dell’investimento previsto dal Pnrr, come l’adozione del decreto interministeriale 30 settembre 2021 attuativo del Fondo impresa donna.

La legge di Bilancio 2021 ha inoltre istituito presso il ministero dello sviluppo economico il Comitato impresa donna, con il compito di attualizzare le linee di indirizzo per l’utilizzo delle risorse del Fondo impresa Donna riguardanti contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero, o a tasso agevolato, formulare raccomandazioni sui temi della presenza femminile nell’impresa e nell’economia.

Sono ammissibili le imprese che abbiano una compagine sociale composta per almeno il 51% da giovani under 35 e da donne di tutte le età. La maggioranza si riferisce sia al numero di componenti donne e/giovani presenti nella compagine sociale sia alle quote di capitale detenute. Ad esempio, una società composta solo da un uomo over 35 e una donna/uomo under 35 non saranno ammessi al finanziamento, è richiesta una terza persona che abbia i requisiti

Soggetti beneficiari

Possono beneficiare degli «incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili» le imprese femminili costituite da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, e le lavoratrici autonome in possesso della partita Iva aperta da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Possono presentare domanda, inoltre, le persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa femminile.

Possono inoltre beneficiare degli incentivi per lo «sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili» le imprese costituite da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, e le lavoratrici autonome in possesso della partita Iva aperta da almeno dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Accedono al finanziamento le imprese costituite entro i 5 anni precedenti con regole e modalità differenti a seconda che si tratti imprese costituite da non più di 3 anni o da imprese costituite da almeno 3 anni e da non più di 5. Anche le persone fisiche possono presentare domanda di finanziamento, con l’impegno di costituire la società dopo l’eventuale ammissione alle agevolazioni

Le agevolazioni per la costituzione e l’avvio

Sono ammissibili alle agevolazioni le iniziative che prevedono programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile, relativi a:

– produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;

– fornitura di servizi, in qualsiasi settore;

– commercio e turismo.

Tali iniziative devono essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni controfirmato dall’impresa femminile beneficiaria, pena la revoca delle agevolazioni concesse. Una proroga, comunque non superiore a sei mesi, può essere autorizzata dal soggetto gestore previa motivata richiesta dell’impresa. Inoltre, le iniziative medesime devono prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000 euro al netto dell’Iva.

Gli incentivi per tale fase assumono la forma del contributo a fondo perduto, secondo la seguente articolazione:

– per i programmi che prevedono spese ammissibili non superiori a 100.000 euro, le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili e comunque per un importo massimo del contributo pari a 50.000 euro. Per le donne in stato di disoccupazione che avviano una impresa individuale o un’attività di lavoro autonomo, la percentuale massima di copertura delle spese ammissibili è elevata al 90%, fermo restando il limite di importo del contributo di 50.000 euro;

– per i programmi che prevedono spese ammissibili superiori a 100.000 euro e fino a 250.000 euro, le agevolazioni sono concesse fino a copertura del 50% delle spese ammissibili.

Sono ammissibili alle agevolazioni relative a tale fase le spese relative a:

– immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;

– immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;

– servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;

– personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;

– esigenze di capitale circolante nel limite del 20% delle spese complessivamente ritenute ammissibili.

Le spese ammissibili non possono essere superiori a 250.000,00 euro al netto d’Iva per i programmi di investimento che prevedono la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile e non possono essere superiori a 400.000 euro al netto d’Iva per i programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento delle imprese femminili

Le agevolazioni per lo sviluppo e il consolidamento

Relativamente alla fase dello sviluppo e consolidamento delle imprese femminili sono ammissibili alle agevolazioni le iniziative che prevedono programmi di investimento nei medesimi settori sopra elencati.

Anche in questo caso le iniziative devono essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni controfirmato dall’impresa femminile beneficiaria (con possibile proroga semestrale su motivata richiesta), ma, in questo caso, le iniziative devono prevedere spese ammissibili non superiori a 400.000 euro al netto dell’Iva.

Per quanto riguarda le agevolazioni concedibili, è prevista la seguente articolazione:

– per le imprese femminili costituite da almeno 12 mesi e da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse per il 50% dell’ammontare complessivo in forma di contributo a fondo perduto e, per il restante 50%, in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero, fino a copertura del 80% delle spese ammissibili;

– per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, ferma restando la copertura del 80% delle spese ammissibili di cui al punto precedente, l’articolazione di contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato prevista dalla medesima lettera si applica alle sole spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.

Anche in tale fase costituiscono costi ammissibili le spese relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale, personale dipendente ed esigenze di capitale circolante.

Le tipologie di intervento

Finanziamenti a fondo perduto per l’imprenditoria femminile, con un’attenzione particolare alle imprese individuali e alle attività libero-professionali specialmente a quelle avviate da donne disoccupate di qualsiasi età

Finanziamenti a tasso zero, finanziamenti agevolati, combinazioni di contributi a fondo perduto e finanziamenti per avviare e sostenere le imprese femminili

Contributi a fondo perduto per l’integrazione del fabbisogno di circolante nella misura massima dell’80% della media degli ultimi tre esercizi, come incentivo per rafforzare le imprese femminili costituite da almeno 3 anni

Percorsi di assistenza tecnico-gestionale per attività di marketing e di comunicazione durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa

Investimenti nel capitale, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, a beneficio esclusivo delle imprese a guida femminile tra le start-up innovative e delle piccole e medie imprese innovative nei settori individuati in coerenza con gli indirizzi strategici nazionali

Azioni di comunicazione per la promozione del sistema imprenditoriale femminile italiano e degli interventi finanziati attraverso il Fondo imprenditoria femminile

Domande

Le agevolazioni sono concesse con una procedura valutativa a sportello. Le domande di agevolazione devono essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione in un’apposita sezione del sito internet del Soggetto gestore, http://www.invitalia.it.

Fonte ITALIA  OGGI

Autoimprenditorialità giovanile e femminile – Nuove imprese a tasso zero

Invitalia ON – RIAPERTO LO SPORTELLO DAL 24 MARZO della misura
OLTRE NUOVE IMPRESE A TASSO ZERO 
Finanziamento a tasso agevolato e contributo a fondo perduto per la creazione di imprese a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile

La misura «Nuove imprese a tasso zero» ha l’obiettivo di sostenere, su tutto il territorio nazionale, la creazione e lo sviluppo di micro e piccole imprese a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile. Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 26 del 1° febbraio 2022 del decreto interministeriale 24 novembre 2021 sono state disciplinate le disposizioni per il sostegno finanziario a valere sulle risorse del Pnrr degli interventi previsti dall’investimento 1.2 «Creazione di imprese femminili» a valere sulla misura «Nuove imprese a tasso zero» (Nito-On), con uno stanziamento di risorse pari complessivamente a 100 milioni di euro.

Soggetti beneficiari

Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese:

a) costituite da non più di 60 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione;

b) di micro e piccola dimensione;

c) costituite in forma societaria;

d) in cui la compagine societaria sia composta, per oltre la metà numerica dei soci e di quote di partecipazione, da soggetti di età compresa tra i 18 e i 35 anni ovvero da donne.

Possono, altresì, richiedere le agevolazioni le persone fisiche che intendono costituire un’impresa purché esse, nella medesima configurazione approvata in fase di valutazione, facciano pervenire la documentazione necessaria a comprovare l’avvenuta costituzione dell’impresa e il possesso dei requisiti richiesti per l’accesso alle agevolazioni.

Per poter accedere alle agevolazioni, le imprese devono:

a) essere regolarmente costituite ed essere iscritte nel Registro delle imprese. Le imprese che non dispongono di una sede legale e/o operativa nel territorio italiano devono essere costituite secondo le norme di diritto civile e commerciale vigenti nello Stato di residenza e iscritte nel relativo registro delle imprese; per i predetti soggetti la disponibilità di almeno una sede sul territorio italiano deve essere dimostrata alla data di richiesta della prima erogazione dell’agevolazione, pena la decadenza dal beneficio;

b) essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali e non trovarsi in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà;

c) non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;

d) aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal ministero;

e) non essere incorse nell’applicazione della sanzione interdittiva e non avere i propri legali rappresentanti o amministratori condannati per reati che costituiscono motivo di esclusione di un operatore economico dalla partecipazione a una procedura di appalto.

Iniziative ammissibili

Sono ammissibili alle agevolazioni le iniziative che prevedono programmi di investimento, realizzabili su tutto il territorio nazionale, promossi nei seguenti settori: a) produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione di prodotti agricoli, ivi inclusi quelli afferenti all’innovazione sociale, intesa come produzione di beni che creano nuove relazioni sociali ovvero soddisfano nuovi bisogni sociali, anche attraverso 5 soluzioni innovative;

b) fornitura di servizi alle imprese e/o alle persone, ivi compresi quelli afferenti all’innovazione sociale, come definita alla precedente lettera a);

c) commercio di beni e servizi;

d) turismo, ivi incluse le attività turistico-culturali finalizzate alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, nonché le attività volte al miglioramento dei servizi per la ricettività e l’accoglienza.

Imprese costituite da non più di 36 mesi. Per le imprese costituite da non più di 36 mesi i programmi di investimento volti alla realizzazione di nuove iniziative imprenditoriali o allo sviluppo di attività esistenti devono:

a) prevedere spese ammissibili, ivi comprese quelle afferenti ai costi iniziali di gestione di importo non superiore a 1.500.000 euro al netto di Iva;

b) essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione ovvero dalla data di costituzione della società nel caso in cui la domanda sia presentata da persone fisiche.

Per data di avvio si intende la data del primo titolo di spesa dichiarato ammissibile.

Imprese costituite da più di 36 mesi. Per le imprese costituite da più di 36 mesi sono agevolabili i programmi di investimento volti alla realizzazione di nuove unità produttive ovvero al consolidamento e allo sviluppo di attività esistenti attraverso l’ampliamento dell’attività, la diversificazione della produzione mediante prodotti nuovi aggiuntivi o la trasformazione radicale del processo produttivo.

Tali programmi devono:

a) prevedere spese ammissibili di importo non superiore a 3.000.000,00 euro al netto di Iva;

b) essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione. Per data di avvio si intende la data di inizio dei lavori di costruzione relativi all’investimento oppure la data del primo impegno giuridicamente vincolante a ordinare attrezzature o di qualsiasi altro impegno che renda irreversibile l’investimento, a seconda di quale condizione si verifichi prima. L’acquisto di terreno e i lavori preparatori quali la richiesta di permessi o la realizzazione di studi di fattibilità non sono considerati come avvio dei lavori.

I programmi di investimento devono essere ultimati entro 24 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento. La data di ultimazione del programma coincide con quella dell’ultimo titolo di spesa ammissibile esposto.

Spese ammissibili

Imprese costituite da non più di 36 mesi. In riferimento ai programmi di investimento effettuati da tali imprese sono ammissibili, per un importo non superiore a 1.500.000 euro al netto di Iva, le spese relative all’acquisto di beni materiali e immateriali e servizi necessari alle finalità del programma, sostenute dall’impresa successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione ovvero dalla data di costituzione della società nel caso in cui la domanda di agevolazione sia presentata da persone fisiche ai sensi del punto

Tali spese riguardano:

a) opere murarie e assimilate, comprese quelle riferibili a opere di ristrutturazione dell’unità produttiva oggetto di intervento;

b) macchinari, impianti e attrezzature varie nuovi di fabbrica, ivi compresi quelli necessari per l’erogazione di servizi con la formula della sharing economy, purché strettamente necessari all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata, dimensionati alla effettiva produzione e identificabili singolarmente;

c) programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic), commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa, ivi compresi quelli connessi alle tecnologie e alle applicazioni emergenti di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things;

d) acquisto di brevetti o acquisizione di relative licenze d’uso;

e) consulenze specialistiche;

f) oneri notarili connessi alla stipula del contratto di finanziamento.

Esempi di spese del piano d’impresa

Opere murarie e assimilate (30% investimento ammissibile)

Macchinari, impianti e attrezzature

Programmi informatici e servizi per l’Ict

Brevetti, licenze e march

Consulenze specialistiche (5% investimento ammissibile

Spese connesse alla stipula del contratto di finanziamento

Spese per la costituzione della società

Con riferimento alle suddette spese si applicano i seguenti limiti, divieti e condizioni: – le spese relative alle opere murarie e assimilate sono ammissibili nel limite del 30% dell’investimento ammissibile. Rientrano nelle opere murarie anche gli impianti generali di servizio all’immobile. Non sono ammissibili alle agevolazioni le spese riferite all’acquisto di immobili;

– nell’ambito delle spese di cui al punto b) rientrano anche, indipendentemente dalle autorizzazioni e permessi necessari, gli investimenti in strutture mobili, prefabbricati e impianti a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata purché amovibili e strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi del programma agevolato;

– nell’ambito delle spese di cui al punto c), rientrano nei servizi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic) a titoli di esempio, le attività di progettazione di architetture telematiche, di hosting, di gestione di data-base, a condizione che siano connesse all’investimento e funzionali all’attività proposta;

– le spese inerenti all’acquisto di brevetti o delle relative licenze di uso, di cui al punto d), sono agevolabili a condizione che siano connesse all’investimento e funzionali all’avvio delle attività. Ai fini della ammissibilità la spesa deve essere supportata da apposita perizia giurata, rilasciata da un tecnico abilitato avente specifiche e documentate competenze nel settore di riferimento della spesa; la perizia deve contenere tutte le informazioni necessarie a definire la congruità del prezzo;

– le spese inerenti alle consulenze specialistiche, di cui al punto e), sono agevolabili nel limite del 5% dell’investimento complessivo agevolabile e a condizione che siano connesse all’investimento e funzionali all’avvio delle attività.

È sempre richiesta l’ipoteca per i progetti di investimento che prevedono l’acquisto di un immobile

Nei limiti del 20% delle spese di investimento di cui alle suddette iniziative ammissibili, è altresì ammissibile a contribuzione un importo a copertura delle esigenze di capitale circolante connesso alle seguenti tipologie di spesa, sostenute dall’impresa a partire dalla data di presentazione della domanda, per le società già costituite a tale data, o dalla data di costituzione nel caso di società da costituire, e fino alla data di ultimazione del programma di investimento:

– materie prime, ivi compresi i beni acquistati soggetti a ulteriori processi di trasformazione, sussidiarie, materiali di consumo e merci;

– servizi, diversi da quelli già compresi nelle suddette spese, necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa, ivi compresi quelli di hosting e di housing;

– godimento di beni di terzi, comprendenti le spese di affitto relative alla sede aziendale ove viene realizzato il piano d’impresa, limitatamente al periodo di realizzazione del piano d’impresa medesimo, e i canoni di leasing e i costi di affitto relativi a impianti, macchinari e attrezzature necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa.

Imprese costituite da più di 36 mesi. In riferimento ai programmi di investimento effettuati da tali imprese sono ammissibili, per un importo non superiore a 3.000.000 euro al netto di Iva, le spese relative all’acquisto di immobilizzazioni materiali e immateriali necessari alle finalità del programma, sostenute dall’impresa successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Tali spese riguardano:

a) l’acquisto dell’immobile sede dell’attività;

b) opere murarie e assimilate, comprese quelle riferibili a opere di ristrutturazione dell’unità produttiva oggetto di intervento;

c) macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica, ivi compresi quelli necessari per l’erogazione di servizi con la formula della sharing economy purché strettamente necessari all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata, dimensionati alla effettiva produzione e identificabili singolarmente;

d) programmi informatici, brevetti, licenze e marchi e commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa.

Esempi di spese del piano d’impresa

– Acquisto di immobili solo nel settore turistico (40% investimento ammissibile)

– Opere murarie e assimilate (30% investimento ammissibile)

– Macchinari, impianti e attrezzature

– Programmi informatici

– Brevetti, licenze e marchi

Con riferimento alle predette spese si applicano i seguenti limiti, divieti e condizioni: – l’acquisto dell’immobile sede dell’attività, di cui al punto a) è agevolabile limitatamente alle imprese operanti nel settore del turismo e nel limite massimo del 40% dell’investimento complessivo ammissibile;

– le spese relative alle opere murarie e assimilate, di cui al punto b), sono ammissibili nel limite del 30% per cento dell’investimento complessivo ammissibile;

– le spese di cui al punto d), sono ammissibili a condizione che

i. siano ammortizzabili;

ii. siano utilizzate esclusivamente nell’unità produttiva oggetto del programma di investimenti agevolato;

iii. figurino nell’attivo di bilancio dell’impresa beneficiaria per almeno 3 anni.

Ai fini dell’ammissibilità, le spese devono essere contabilizzate nel rispetto delle normative contabili e fiscali di riferimento e pagate tramite un conto corrente bancario intestato all’impresa beneficiaria dedicato, anche in via non esclusiva, alla realizzazione del programma di investimenti.

Le spese devono, inoltre, essere riferite a beni o servizi:

a) utilizzati esclusivamente dall’impresa proponente nell’unità produttiva destinataria dell’aiuto, fatta eccezione per i beni di investimento che, per la loro funzione nel ciclo produttivo e/o di erogazione del servizio, debbano essere localizzati altrove nell’ambito del territorio nazionale, purché utilizzati a beneficio esclusivo dell’impresa proponente e/o ubicati in spazi resi disponibili all’impresa proponente in virtù di specifici accordi documentati ovvero destinati ad attività di sharing economy; b) acquistati da terzi che non hanno relazioni con l’acquirente. In particolare, l’impresa beneficiaria e i fornitori non devono avere alcun tipo di partecipazione reciproca a livello societario. Non possono, inoltre, essere agevolati beni e servizi forniti da soci, amministratori, dipendenti dell’impresa proponente o loro prossimi congiunti, nonché da società nella cui compagine e/o nel cui organo amministrativo siano presenti soci, amministratori, dipendenti dell’impresa proponente o loro prossimi congiunti.

Per le imprese costituite da meno di 36 mesi e da più di 36 mesi sono ammesse le spese relative all’acquisto di mezzi di trasporto o veicoli di qualsiasi natura, purché strettamente necessari al ciclo di produzione o all’erogazione dei servizi oggetto del programma di spesa agevolato. La valutazione sulla necessità dell’automezzo è condotta anche in relazione alla coerenza economica e dimensionale rispetto al ciclo di produzione o di erogazione dei servizi.

Esclusioni. Non sono ammissibili alle agevolazioni le spese riferite a commesse interne, investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e attrezzature, le spese effettuate, mediante il cosiddetto «contratto chiavi in mano», le spese relative a macchinari, impianti e attrezzature usati, e quelle relative a imposte e tasse.

Forma e misura dell’aiuto

Imprese costituite da non più di 36 mesi. A tali imprese è concesso un finanziamento agevolato, a un tasso pari a zero della durata massima di dieci anni e un contributo a fondo perduto per un importo complessivamente non superiore al 90% per cento della spesa ammissibile, fermo restando che il contributo a fondo perduto può essere concesso nei limiti del 20% delle spese di cui ai precedenti punti b), c) e d). In ogni caso la parte concessa nella forma di finanziamento agevolato deve essere pari ad almeno il 50% delle agevolazioni complessivamente concesse.

In aggiunta alle predette agevolazioni verranno erogati a tutte le imprese beneficiarie anche servizi di tutoraggio tecnico-gestionale.

Tali servizi sono erogati a tutte le imprese beneficiarie dal soggetto gestore, anche mediante modalità telematiche e sono finalizzati a trasferire ai soggetti beneficiari competenze specialistiche, strategiche per il miglior esito delle iniziative finanziate, negli ambiti tematici di maggiore interesse e rilevanza per le imprese, con particolare riferimento alla corretta fruizione delle agevolazioni, al marketing, all’organizzazione e risorse umane.

Il valore dei servizi è pari, per singola impresa beneficiaria, a:

– 5.000 euro per i programmi di investimento comportanti spese ammissibili di importo non superiore a 250.000,00 euro;

– 10.000 euro per i programmi di investimento comportanti spese ammissibili di importo superiore a 250.000,00 euro.

Le agevolazioni assumono la forma di finanziamento agevolato a tasso zero della durata massima di 10 anni e di contributo a fondo perduto per un importo complessivamente non superiore al 90% della spesa ammissibile

Imprese costituite da più di 36 mesi. A tali imprese è concesso un finanziamento agevolato, a un tasso pari a zero della durata massima di 10 anni e un contributo a fondo perduto per un importo complessivamente non superiore al 90% per cento della spesa ammissibile, fermo restando che il contributo a fondo perduto può essere concesso nei limiti del 15% delle sole spese di cui ai precedenti punti c) e d). I finanziamenti agevolati devono essere rimborsati, senza interessi, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno, dopo 6 mesi a decorrere dalla seconda delle date successiva a quella dall’erogazione dell’ultima quota a saldo del finanziamento concesso dell’agevolazione e comunque secondo i tempi previsti dal contratto di finanziamento. I finanziamenti di importo:

a) non superiore a 250.000 euro non sono assistiti da forme di garanzia, fermo restando che i crediti nascenti dalla ripetizione delle agevolazioni erogate sono, comunque, assistiti da privilegio;

b) superiore a 250.000,00 euro devono essere assistiti da privilegio speciale, ove acquisibile nell’ambito degli investimenti agevolati e in funzione della natura dei beni e, qualora il programma di investimenti agevolato comprenda anche l’acquisto dell’immobile sede 10 dell’attività, da ipoteca di primo grado sul medesimo immobile.

Il contributo a fondo perduto è concesso nei limiti delle risorse disponibili. In caso di esaurimento delle predette risorse, le agevolazioni sono concesse dal Soggetto gestore nella sola forma di finanziamento agevolato.

Domande

Le domande di agevolazione corredate dei piani di impresa devono essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione nel sito internet del Soggetto gestore www.invitalia.it secondo le modalità e gli schemi ivi indicati. Tali schemi saranno resi disponibili dal Soggetto gestore, in un’apposita sezione del sito.

Il piano di impresa

Deve essere compilato utilizzando la procedura informatica deve contenere:

a) dati anagrafici e profilo del soggetto proponente;

b) descrizione dell’attività proposta e gli elementi utili a determinare il costo del programma, la funzionalità e la coerenza delle spese di investimento oggetto del programma e l’idoneità della sede individuata;

c) descrizione dei criteri di quantificazione delle esigenze di capitale circolante (ove finanziabile);

d) analisi del mercato e relative strategie;

e) aspetti tecnico-produttivi e organizzativi; f) aspetti economico-finanziari.

Fonte ITALIA  OGGI

La Sezione speciale «Imprenditoria Femminile» del Fondo pmi

Il Fondo di garanzia per le pmi costituisce uno dei principali strumenti finalizzati a facilitare l‘accesso al credito delle piccole e medie imprese, garantendone la liquidità attraverso un sostegno in garanzia per la contrazione di finanziamenti. Con l’intervento del Fondo, l’impresa non ha un contributo in denaro, ma ha la concreta possibilità di ottenere finanziamenti senza garanzie aggiuntive (e quindi senza costi di fidejussioni o polizze assicurative) sugli importi garantiti dal Fondo stesso.

La sezione speciale «Presidenza del consiglio dei ministri-dipartimento per le pari opportunità» (cd. sezione speciale «imprenditoria femminile») è stata istituita ai sensi del decreto del ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il ministro dello sviluppo economico, 26 gennaio 2012 e dell’atto di convenzione del 14 marzo 2013 tra la presidenza del consiglio dei ministri – dipartimento per le pari opportunità, il ministero dello sviluppo economico e il ministero dell’economia e delle finanze, con un plafond iniziale di 10 milioni di euro. L’atto di convenzione è stato successivamente integrato da un Atto aggiuntivo, sottoscritto in data 2 dicembre 2014 e approvato con decreto della Presidenza del consiglio – dipartimento per le pari opportunità, del ministero dello sviluppo economico e del ministero dell’economia e finanze del 20 aprile 2015. La Sezione speciale è destinata alla concessione dell’intervento in garanzia a favore delle imprese femminili e delle donne professioniste.

I contributi della Presidenza del consiglio per la sezione speciale sono versati sul conto corrente infruttifero n. 22034 intestato al Medio credito centrale spa rubricato Fondo di garanzia pmi, aperto presso la Tesoreria centrale dello Stato.

La Sezione interviene mediante la concessione di agevolazioni nella forma di garanzia diretta, di controgaranzia/riassicurazione e di cogaranzia del Fondo stesso, a copertura di operazioni finanziarie finalizzate all’attività di impresa.

Le imprese femminili beneficiarie dell’intervento in garanzia (ai sensi di quanto stabilito dall’art. 53, comma 1, lett. a) dlgs n. 198/2006) sono le micro, piccole e medie imprese con le seguenti caratteristiche:

società cooperative e società di persone costituite in misura non inferiore al 60% da donne;

società di capitali le cui quote di partecipazione spettano in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne; imprese individuali gestite da donne.

In favore delle imprese Start up femminili è riservata una quota pari al 50% della dotazione della Sezione speciale «presidenza del consiglio dei ministri – dipartimento per le pari opportunità». Tale riserva può subire modifiche in aumento o in diminuzione sulla base di opportune valutazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Sono start up femminili, ai sensi della Convenzione, le pmi aventi i requisiti sopra indicati che sono state costituite o hanno iniziato la propria attività da meno di tre anni rispetto alla data di presentazione della richiesta di ammissione alla garanzia del Fondo, come risultanti dalle ultime due dichiarazioni fiscali presentate dall’impresa.

La circolare 11/2015 del Mediocredito centrale, che ha reso operativa l’estensione degli interventi della Sezione speciale alle donne professioniste, definisce tale categoria. Le donne professioniste sono quelle iscritte agli ordini professionali o aderenti alle associazioni professionali iscritte nell’elenco tenuto dal ministero dello sviluppo economico ai sensi della legge 4/2013 e in possesso dell’attestazione rilasciata ai sensi della medesima legge.

Alle imprese femminili e alle donne professioniste sono riservate condizioni speciali vantaggiose per la concessione dell’intervento in garanzia del Fondo, e, in particolare:

– possibilità di prenotare direttamente la garanzia;

– priorità di istruttoria e di delibera;

– esenzione dal versamento della commissione una tantum al Fondo.

Per tutto ciò che non è esplicitamente previsto dalla specifica regolamentazione della sezione speciale per le Pari opportunità, vale la normativa ordinaria del Fondo contenuta nelle disposizioni operative in vigore (approvate con dm 13 febbraio 2019).

Operatività della misura

L’operatività del Fondo di garanzia per le pmi a sostegno del sistema imprenditoriale femminile è monitorata periodicamente. L’ultima Relazione sulla Sezione speciale disponibile sul sito istituzionale del Dipartimento pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri è aggiornata al 31 marzo 2019.

Alle agevolazioni specificamente dirette alle imprese femminili, possono applicarsi, entro i limiti di cumulabilità derivanti dalla disciplina europea in materia di aiuti di Stato, ulteriori forme incentivanti generalmente previste per le imprese, quali, ad esempio, quelle a sostegno delle start up innovative o a sostegno delle imprese dislocate nelle aree del Mezzogiorno.

Promozione del venture capital in favore di progetti di imprenditoria femminile a elevata innovazione

La legge di Bilancio 2021 (n. 178/2020, art. 1, commi 107-108) ha introdotto anche interventi per sostenere investimenti nel capitale di rischio per progetti di imprenditoria femminile a contenuto di innovazione tecnologica, che prevedono il rientro dell’investimento iniziale esclusivamente nel lungo periodo, realizzati entro i confini del territorio nazionale da società il cui capitale è detenuto in maggioranza da donne.

A tal fine, è stato finanziato per 3 milioni di euro per l’anno 2021 il Fondo a sostegno del Venture capital, istituito dall’art. 1, comma 209, della legge n. 145/2018 (legge di Bilancio 2019).

I criteri di selezione e di individuazione da parte del ministero dell’economia e delle finanze dei fondi da integrare (attraverso l’intervento del citato Fondo), nonché le modalità per l’assegnazione dei finanziamenti ai progetti imprenditoriali è demandata a un decreto interministeriale, non ancora adottato.

Le operazioni di venture capital

Le legge di Bilancio 2021 è intervenuta a sostenere i progetti di imprenditoria femminile a elevata innovazione e ad alto contenuto di innovazione tecnologica assegnando 3 milioni di risorse aggiuntive per l’anno in corso al Fondo di sostegno al Venture capital.

Il Fondo di sostegno al venture capital è stato istituito nello stato di previsione del Mise dall’art. 1, comma 209 della legge n. 145 del 2018 (legge di Bilancio 2019), con una dotazione iniziale di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021 e di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2025, per le finalità indicate dal comma 206 della medesima legge di Bilancio. La norma prevede che lo Stato, tramite il Mise, al fine di promuovere gli investimenti in capitale di rischio da parte di operatori professionali, possa sottoscrivere quote o azioni di uno o più Fondi per il venture capital o di uno o più fondi che investono in Fondi per il venture capital.

Lo Stato può sottoscrivere le quote o azioni anche unitamente ad altri investitori istituzionali, pubblici o privati, privilegiati nella ripartizione dei proventi derivanti dalla gestione dei predetti organismi di investimento. Le modalità di investimento dello Stato attraverso il Fondo di sostegno al venture capital sono state definite con dm Mise 27 giugno 2019. Il decreto prevede, in particolare, l’intervento del Fondo a condizioni di mercato, ovvero, l’intervento del Fondo in cd. regime di esenzione (cioè secondo le condizioni fissate dalla disciplina sugli aiuti di Stato per investimenti in capitale di rischio, di cui all’art. 21 del Regolamento generale di esenzione per categoria, Reg. Ue n. 651/2014 – Gber). Tale intervento è ammesso solo se i fondi per il venture capital (beneficiari dell’intervento del Fondo statale) investano esclusivamente nel capitale di rischio di pmi non quotate che:

– non hanno operato in alcun mercato, ovvero

– vi operino da meno di sette anni, ovvero

– necessitano di un investimento iniziale per il finanziamento del rischio che, sulla base di un piano aziendale elaborato per il lancio di un nuovo prodotto o l’ingresso su un nuovo mercato geografico, è superiore al 50 % del loro fatturato medio annuo negli ultimi cinque anni.

L’investimento complessivo in ciascuna pmi non può eccedere l’importo di 15 milioni di euro, del limite di investimento previsto dal regime di esenzione. Per ciascun investimento sono fissate le specifiche percentuali di risorse finanziarie da parte di investitori privati indipendenti. Al fine di perseguire con maggiore efficacia l’obiettivo di promozione degli interventi nel capitale di rischio e garantire una adeguata sinergia con gli strumenti in essere, il decreto ha previsto che il Fondo di sostegno al venture capital intervenga in Fondi per il venture capital, istituiti e gestiti dalla Cassa depositi e prestiti Venture capital Sgr spa – Fondo Nazionale Innovazione (costituita in base alle norme della stessa legge di Bilancio 2019, art. 1, comma 116) o da altre società autorizzate da Banca d’Italia a prestare il servizio di gestione collettiva del risparmio.

I Fondi per il venture capital devono investire esclusivamente nel capitale di rischio di pmi con elevato potenziale di sviluppo e innovative, non quotate in mercati regolamentati, che si trovano nella fase di sperimentazione (seed financing), di costituzione (start-up financing), di avvio dell’attività (early-stage financing) o di sviluppo del prodotto (expansion, scale up financing).

Il fondo è stato rifinanziato di 200 milioni di euro per l’anno 2020 dall’articolo 38, comma 3, del dl 34/ 2020, al fine di supportare il rafforzamento, sull’intero territorio nazionale, degli interventi in favore delle start-up innovative. In attuazione di tale comma è stato emanato il decreto ministeriale Mise 1° ottobre 2020, in base al quale le risorse pari a 200 milioni di euro vengono investite in un Fondo di investimento alternativo mobiliare, denominato «Fondo Rilancio» e riservato a investitori professionali, istituito e gestito da Cdp Venture Capital Sgr-Fondo Nazionale Innovazione.

Il Fondo ha una durata massima di dieci anni a decorrere dalla data di chiusura, anche anticipata o parziale, del periodo di sottoscrizione. Attraverso il Fondo, gli investitori qualificati e regolamentati che operano sul territorio nazionale potranno segnalare le start-up e le pmi innovative in cui stanno per investire o hanno investito nei 6 mesi antecedenti l’entrata in vigore del decreto-legge Rilancio.

Il Fondo può erogare risorse in operazioni fino a un massimo di 4 volte il valore dell’investimento degli investitori privati, nel limite complessivo di 1 milione per impresa. Nell’ambito degli accordi di investimento, devono essere previste clausole di natura non vincolante (clausole di best effort), dirette al mantenimento del livello occupazionale delle imprese quantomeno nei dodici mesi successivi all’investimento. Possono anche essere richiesti specifici requisiti della reportistica.

A conclusione del periodo di investimento, il patrimonio del Fondo dovrà risultare investito, in via tendenziale per il 70% in imprese in portafoglio nelle quali abbiano co-investito investitori qualificati e per il restante 30%, in imprese in portafoglio nelle quali abbiano co-investito investitori regolamentati. Si rammenta che il decreto Rilancio n. 34/2020, art. 38, comma 3, rifinanzia di 200 milioni di euro per l’anno 2020 il Fondo di sostegno al venture capital per le finalità di rafforzamento delle start up innovative.

Fonte ITALIA OGGI

Fondo Green New Deal per le imprese femminili

La legge di Bilancio 2020 (art. 1, comma 85, legge 160/2019), ha istituito nello stato di previsione del ministero dell’economia e delle finanze un Fondo da ripartire (cd. Fondo Green New Deal) con una dotazione di 470 milioni di euro per l’anno 2020, di 930 milioni di euro per l’anno 2021 e di 1.420 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023, di cui una quota non inferiore a 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022 destinata a interventi coerenti con le finalità previste dall’art. 19, comma 6, del dlgs n. 30/2013, di cui fino a 20 milioni di euro per ciascuno dei predetti anni destinati alle iniziative da avviare nelle zone economiche ambientali.

La legge (articolo 1, comma 86) autorizza il ministro dell’economia e delle finanze a intervenire attraverso la concessione di una o più garanzie, a titolo oneroso, al fine di sostenere programmi specifici di investimento e operazioni, anche in partenariato pubblico privato e anche realizzati con l’intervento di università e organismi privati di ricerca, finalizzati a realizzare progetti economicamente sostenibili che abbiano come obiettivo la decarbonizzazione dell’economia, l’economia circolare, il supporto all’imprenditoria giovanile e femminile, la riduzione dell’uso della plastica e la sostituzione della plastica con materiali alternativi, la rigenerazione urbana, il turismo sostenibile, l’adattamento e la mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico e, in generale, programmi di investimento e progetti a carattere innovativo e a elevata sostenibilità ambientale tenendo conto anche degli impatti sociali.

Il dl 76/2020 (convertito nella legge n. 120/2020) ha specificato gli ambiti di applicazione di tali garanzie, da rilasciarsi conformemente alla comunicazione della Commissione europea dell’11 dicembre 2019 in materia di Green deal europeo, tenuto conto degli indirizzi che il Cipe può emanare entro il 28 febbraio di ogni anno. Tali garanzie possono riguardare, in particolare:

a) progetti tesi a agevolare la transizione verso un’economia pulita e circolare e a integrare cicli produttivi con le tecnologie a basse emissioni per la produzione di beni e servizi sostenibili;

b) progetti tesi ad accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile e intelligente, con particolare riferimento a progetti volti a favorire l’avvento di mobilità multimodale automatizzata e connessa, idonei a ridurre l’inquinamento e l’entità delle emissioni inquinanti, anche attraverso lo sviluppo di sistemi intelligenti di gestione del traffico, resi possibili dalla digitalizzazione.

Il medesimo dl 76/2020 ha stabilito che le garanzie in questione siano assunte da Sace la quale agisce per conto del Mef, tramite apposita convenzione stipulata con il ministero e approvata dal Cipe il 29 settembre 2020, unitamente agli indirizzi alla Società.

Sace è stata autorizzata a emettere garanzie nel limite di 2.500 milioni di euro per l’anno 2020 e, per gli anni successivi, nei limiti di impegno fissati dalla legge di Bilancio. Sulle obbligazioni di Sace derivanti dalle garanzie opera la garanzia dello Stato a prima richiesta e senza regresso.

Fonte ITALIA  OGGI

Imprenditoria femminile in agricoltura

Il dl 73/2021 Sostegni-bis (art. 68, comma 9) ha esteso alle imprese condotte da donne, a prescindere dall’età, le misure agevolative di cui al Titolo I, Capo III del dlgs n. 185/2000 già riservate alla giovane imprenditorialità agricola (dai 18 ai 40 anni):

La misura è dedicata ai giovani e alle donne senza limiti di età che intendono subentrare nella conduzione di un’azienda agricola o che sono già attivi in agricoltura da almeno 2 anni e intendono migliorare la competitività della loro impresa.

Potranno essere concessi mutui agevolati per gli investimenti, a un tasso pari a zero, della durata massima di dieci anni comprensiva del periodo di preammortamento e di importo non superiore al 60% della spesa ammissibile, nonché contributi a fondo perduto fino al 35% della spesa ammissibile. Per le iniziative nel settore della produzione agricola il mutuo agevolato ha una durata, comprensiva del periodo di preammortamento, non superiore a quindici anni.

Ulteriori misure agevolative per l’accesso al credito da parte delle imprese femminili in agricoltura sono state riconosciute con la legge di Bilancio 2020 (n. 160/2019, art. 1, commi 504-506).

La legge ha disposto l’istituzione, nello stato di previsione del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, del Fondo rotativo per favorire lo sviluppo dell’imprenditoria femminile in agricoltura, dotato di pari a 15 milioni di euro per l’anno 2020, demandando a un decreto di natura non regolamentare del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, da adottare d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, i criteri e le modalità di concessione, nei limiti fissati dalla disciplina europea sugli aiuti di Stato, di mutui a tasso zero, nel limite di 300.000 euro, per la durata massima di 15 anni comprensiva del periodo di preammortamento, nel rispetto della normativa europea sugli aiuti di Stato per il settore agricolo e per quello della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli (Reg. della Commissione UE del 25 giugno 2014, n. 702/2014, artt. 14 e 17 – Aber, Agriculture Block Exemption Regulation, Regolamento di esenzione dall’obbligo di notifica ex ante degli aiuti in materia agricola).

Requisiti dei soggetti beneficiari

Le agevolazioni si applicano:

A) alle microimprese e piccole e medie imprese in qualsiasi forma costituite, che subentrino nella conduzione di un’intera azienda agricola, esercitante esclusivamente l’attività agricola ai sensi dell’art. 2135 c.c. da almeno due anni alla data di presentazione della domanda di agevolazione e che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento dell’azienda oggetto del subentro, attraverso iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

Le imprese devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

1) essere costituite da non più di sei mesi dalla data di presentazione della domanda di ammissione alle agevolazioni;

2) esercitare esclusivamente l’attività agricola ai sensi dell’art. 2135 c.c.;

3) essere amministrate e condotte da un giovane di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti alla data di presentazione della domanda, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola alla data di delibera di ammissione alle agevolazioni, ovvero, nel caso di società, essere composte, per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione, e amministrate, da giovani imprenditori agricoli di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti alla data di presentazione della domanda in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola alla data di delibera di ammissione alle agevolazioni;

4) essere già subentrate, anche a titolo successorio, da non più di sei mesi alla data di presentazione della domanda, nella conduzione dell’intera azienda agricola, ovvero subentrare entro tre mesi dalla data della delibera di ammissione alle agevolazioni mediante un atto di cessione d’azienda;

5) avere sede operativa nel territorio nazionale.

Le imprese devono essere iscritte nel registro delle imprese; esercitare esclusivamente l’attività agricola; essere amministrate e condotte da una donna, con la qualifica di imprenditore agricolo o di coltivatore diretto o, nel caso di società, essere composte, per oltre la metà dei soci e delle quote di partecipazione, e amministrate, da donne, imprenditrici agricole o di coltivatrici dirette

B) alle microimprese e piccole e medie imprese che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento di iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, attive da almeno due anni alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Tali imprese devono essere in possesso dei requisiti da almeno due anni.

La maggioranza numerica dei soci e delle quote di partecipazione, ove non presente al momento della presentazione della domanda, deve sussistere alla data di ammissione alle agevolazioni.

L’impresa cedente deve essere iscritta alla Cciaa, avere partita Iva e il legittimo possesso dell’azienda da almeno due anni al momento della presentazione della domanda, o nei due anni precedenti il subentro se questo è avvenuto prima della presentazione della domanda.

Lo statuto della impresa ammessa alle agevolazioni deve contenere una clausola impeditiva di atti di trasferimento di quote o di azioni societarie tali da far venir meno i requisiti soggettivi di età dei soci di maggioranza, per un periodo di almeno 10 anni dalla data di ammissione alle agevolazioni e comunque sino alla completa estinzione del mutuo agevolato concesso. Inoltre, per lo stesso periodo, il soggetto beneficiario deve mantenere la qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto. Alla data di presentazione della domanda e per i cinque anni successivi alla data di delibera di ammissione alle agevolazioni, i soci della impresa beneficiaria non possono detenere quote o azioni di altre imprese beneficiarie delle agevolazioni previste dal decreto legislativo.

Le agevolazioni non si applicano alle imprese in difficoltà.

Obiettivi che i progetti devono perseguire

Miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola, in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione o miglioramento e riconversione della produzione

Miglioramento dell’ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali, purché non si tratti di investimento realizzato per conformarsi alle norme dell’Ue.

Realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento e alla modernizzazione dell’agricoltura.

Agevolazioni

Il dm 9 luglio 2020 ha definito la disciplina di attuazione della misura. I mutui a tasso zero sono diretti a micro piccole e medie imprese femminili, in qualsiasi forma costituite, che presentino progetti volti al:

a) miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola con una riduzione dei costi di produzione o un miglioramento e riconversione della produzione e delle attività agricole connesse;

b) miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere degli animali (purché non si tratti di investimenti realizzati per conformarsi alle norme dell’Unione europea);

c) realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo e alla modernizzazione dell’agricoltura.

Si tratta dunque di progetti di investimenti nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

I progetti non possono essere avviati prima della data di presentazione della domanda.

Per la realizzazione dei progetti per lo sviluppo o il consolidamento dell’azienda oggetto del subentro sono concessi mutui agevolati, a un tasso pari a zero, della durata massima di dieci anni comprensiva del periodo di preammortamento e di importo non superiore al 60% della spesa ammissibile, nonché’ un contributo a fondo perduto fino al 35% della spesa ammissibile.

Per le iniziative nel settore della produzione agricola, ovvero relative allo sviluppo o al consolidamento di iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, il mutuo agevolato ha una durata, comprensiva del periodo di preammortamento, non superiore a 15 anni.

I progetti finanziabili non possono prevedere investimenti superiori a 1.500.000 euro, Iva esclusa e devono perseguire almeno uno dei predetti obiettivi a), b), e c).

Per la realizzazione dei progetti sono concessi mutui a un tasso zero, della durata minima di cinque anni e massima di quindici anni, comprensiva del periodo di preammortamento, e di importo non superiore a 300.000 euro e comunque non superiore al 95% delle spese ammissibili, nel rispetto dei massimali previsti dalla normativa europea.

Fonte ITALIA OGGI

Mutui agevolati e mezzi propri

Mutuo agevolato

Per progetti di sviluppo o consolidamento dell’azienda oggetto del subentro: mutuo a tasso zero, della durata massima di dieci anni comprensiva del periodo di preammortamento e di importo non superiore al 60% della spesa ammissibile

Per lo sviluppo o il consolidamento di iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli: mutuo a tasso zero della durata, comprensiva del periodo di preammortamento, non superiore a 15 anni

Mezzi propri

Al fine di garantire la realizzazione degli investimenti previsti, la beneficiaria deve apportare proprie risorse finanziarie, pari almeno al 20% delle spese di investimento ammissibili, e comunque fino a concorrenza degli importi necessari alla copertura del fabbisogno finanziario generato dal piano di investimenti, aumentato dell’Iva connessa agli acquisti oggetto dell’investimento

L’impresa deve apportare un contributo finanziario, attraverso risorse proprie ovvero mediante finanziamento esterno, pari almeno al 20% delle spese ammissibili complessive. Il mutuo agevolato deve essere assistito da garanzie per l’intero importo concesso.

I progetti finanziabili non possono essere avviati prima della presentazione della domanda e devono concludersi entro 24 mesi dalla data di ammissione alle agevolazioni. Vengono dettagliate le spese ammissibili, tra essi l’acquisto di terreni, ma in misura non superiore al 10% dei costi ammissibili totali.

Il gestore delle misure assicurative è l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare – Ismea, ente vigilato dal Mipaaf, che già gestisce ed eroga, per conto del ministero vigilante (sulla base di apposite convenzioni), mutui a tasso agevolato per favorire lo sviluppo e il consolidamento dell’imprenditoria agricola.

Gli aiuti sono cumulabili con altri aiuti pubblici concessi per le medesime spese, nel rispetto dei massimali previsti dalla normativa europea.

Fonte ITALIA OGGI

Il programma Smart and Start

Smart & Start Italia è la misura del ministero dello Sviluppo economico che sostiene le startup innovative, ad alto contenuto tecnologico o che sviluppino prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’IoT.

Smart & Start finanzia i piani di impresa con importi compresi tra i 100mila e 1,5milioni di euro. La misura agevolativa pone una particolare attenzione alle imprese costituite interamente da donne e giovani under 35.

Smart & Start, infatti, prevede prestiti agevolati a tasso zero fino al 90% dell’importo finanziabile per le startup femminili, mentre per le altre imprese l’importo è pari all’80%.

Il finanziamento ha una durata massima di 10 anni e per le startup con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna è prevista una ulteriore agevolazione: il prestito è in parte a fondo perduto, deve essere restituito nella misura del 70% dell’importo di finanziamento agevolato concesso per le spese del piano di impresa.

Oltre al finanziamento agevolato può essere richiesto un servizio di tutoraggio tecnico-gestionale. A questa seconda misura possono accedere solo le startup costituite da non più di 1 anno.

Sono ammissibili alle agevolazioni i piani di impresa aventi a oggetto la produzione di beni e l’erogazione di servizi che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche:

– significativo contenuto tecnologico e innovativo, ovvero;

– sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things, ovvero;

– valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata (spin off da ricerca).

I piani d’impresa possono essere realizzati anche in collaborazione con organismi di ricerca, incubatori e acceleratori d’impresa, Digital innovation hub e comprendono le seguenti categorie di spesa finanziabili:

– immobilizzazioni materiali quali impianti, macchinari e attrezzature tecnologici, ovvero tecnico-scientifici, nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa;

– immobilizzazioni immateriali necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata, quali brevetti, marchi e licenze, certificazioni, know-how e conoscenze tecniche, anche non brevettate, correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;

– servizi funzionali alla realizzazione del piano d’impresa, direttamente correlati alle esigenze produttive dell’impresa (progettazione, sviluppo, personalizzazione e collaudo di soluzioni architetturali informatiche e di impianti tecnologici produttivi, consulenze specialistiche tecnologiche, servizi forniti da incubatori e acceleratori d’impresa e quelli relativi al marketing e al web-marketing, costi connessi alle collaborazioni instaurate con organismi di ricerca ai fini della realizzazione del piano d’impresa);

– personale dipendente e collaboratori a qualsiasi titolo aventi i requisiti indicati all’art. 25, comma 2, lett. h), numero 2), del dl 179/2012, nella misura in cui sono impiegati funzionalmente nella realizzazione del piano d’impresa.

Nei limiti del 20% delle predette spese è altresì ammissibile a contribuzione un importo a copertura delle esigenze di capitale circolante connesse al sostenimento di spese per materie prime, servizi necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa (ivi compresi quelli di hosting e di housing) e godimento di beni di terzi.

I piani di impresa devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e devono essere conclusi entro 24 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento.

Le sole startup innovative costituite da non più di 12 mesi possono inoltre usufruire di servizi di tutoraggio tecnico-gestionale identificati in base alle caratteristiche delle startup. Il valore dei predetti servizi è pari a 15.000 euro per le start up localizzate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e a 7.500 euro per le start up localizzate nel restante territorio nazionale.

Le domande possono essere presentate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione sul sito internet https://www.invitalia.it/cosa-facciamo/creiamo-nuove-aziende/smartstart-italia/modulistica, secondo le modalità e gli schemi ivi indicati.

L’accesso alle agevolazioni è subordinato alla stipula di un contratto di finanziamento tra il Soggetto gestore e l’impresa beneficiaria.

Fonte ITALIA  OGGI

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APPROFONDIMENTI

BANDO IMPRENDITORIA FEMMINILE “FONDO IMPRESA DONNA”

RAMSES GROUP NEWS n. 272 – 3 febbraio 2022 

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico recante le disposizioni per il sostegno finanziario a valere sulle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) degli interventi previsti dall’investimento 1.2 «Creazione di imprese femminili» del medesimo Piano. L’ammontare delle risorse del PNRR è pari a complessivi euro 400.000.000,00 e il decreto stabilisce che un importo pari almeno al 40% delle risorse assegnate per gli interventi di incentivazione alle imprese sia destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Il presente decreto è volto a consentire la realizzazione dell’investimento 1.2 «Creazione di imprese femminili», previsto nella Missione 5 «Inclusione e coesione», Componente 1 «Politiche per l’occupazione» del PNRR attraverso gli interventi del Fondo impresa femminile, della misura NITO-ON e della misura Smart&Start Italia e detta, ai predetti fini, le necessarie indicazioni per il sostegno finanziario a valere sulle risorse del PNRR degli interventi attivati nell’ambito delle predette misure.

LINK Gazzetta Ufficiale

Risorse disponibili

L’ammontare delle risorse del PNRR destinate all’investimento «Creazione di imprese femminili» di cui all’art. 2, pari a complessivi euro 400.000.000,00 (quattrocentomilioni/00), è ripartito secondo i seguenti importi:

 A)  euro 160.000.000,00 (centosessantamilioni/00) per gli interventi a valere sul Fondo impresa femminile. Le predette risorse sono ulteriormente ripartite tra gli

interventi di cui ai Capi II e III del decreto 30 settembre 2021, nella seguente misura:

 A1)  un importo pari a euro 38.800.000,00 (trentottomilioniottocentomila/00) è destinato agli interventi del capo II, recante «Incentivi per la nascita delle imprese femminili»;

 A2)  un importo pari a euro 121.200.000,00 (centoventunomilioniduecentomila/00) è destinato agli interventi del capo III, recante «Incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili»;

 B)  euro 100.000.000,00 (centomilioni/00) per gli interventi a favore delle imprese femminili

a valere sulla misura NITO-ON;

 C)  euro 100.000.000,00 (centomilioni/00) per gli interventi a favore delle imprese femminili

a valere sulla misura Smart&Start Italia.

Il decreto stabilisce che un importo pari almeno al 40% delle risorse assegnate per gli interventi di incentivazione alle imprese sia destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Condizioni per il sostegno finanziario del PNRR

L’ammissibilità al finanziamento è subordinata alla verifica della conformità alle disposizioni nazionali e europee di riferimento e l’accesso alle agevolazioni è valutato sulla base dei seguenti elementi:

a) rispetto del divieto di doppio finanziamento, per cui i programmi e piani di impresa non devono avere ottenuto un finanziamento per gli stessi costi a valere su altri programmi e strumenti dell’Unione europea;

b) rispetto del principio sancito dall’art. 17 del regolamento (UE) 2020/852 di «non arrecare un danno significativo» (principio DNSH) contro l’ambiente;

c) concorso al raggiungimento dell’«obiettivo digitale»;

d) conformità alle ulteriori disposizioni nazionali ed europee di riferimento.

Con successivi provvedimenti del Ministero, per ciascuna delle misure previste nel decreto saranno fornite le disposizioni di dettaglio in merito ai pertinenti obblighi in capo alle imprese beneficiarie e alle verifiche operate dal soggetto gestore, anche tenuto conto delle istruzioni tecniche all’uopo impartite dal Servizio centrale per il PNRR presso il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e della disciplina adottata dalle competenti strutture di Governance del Piano.

RICORDIAMO:

A) SCHEDA BANDO IMPRENDITORIA FEMMINILE “FONDO IMPRESA DONNA”

Decreto interministeriale

DEFINIZIONE DI IMPRESA FEMMINILE

Il Fondo Impresa Donna è destinato alle imprese femminili nascenti o già esistenti, in particolare si rivolge a:

  • cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie
  • società di capitale con quote e componenti del CDA per almeno due terzi di donne, sempre con il vincolo dell’assenza di condanne definitive per i reati che comportano esclusione degli appalti pubblici
  • imprese individuali la cui titolare è una donna
  • lavoratrici autonome che presentano l’apertura della Partita IVA entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda
  • persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione.

I legali rappresentanti o amministratori non devono essere stati condannati con sentenza definitiva per reati che costituiscono motivo di esclusione dagli appalti;

Nel caso di una società, cooperativa, società di capitale o impresa individuale costituita da meno di un anno, la sede legale o operativa dell’impresa deve essere collocata in Italia.

Sono ammesse alle richieste le attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo.

A1) INCENTIVI PER LA NASCITA DELLE IMPRESE FEMMINILI

BENEFICIARI

Imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Lavoratrici autonome che presentano l’apertura della Partita IVA entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda.

Persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione.

INTERVENTI AMMISSIBILI

Iniziative che prevedono programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile, relativi:
a) alla produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
b) alla fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
c) al commercio e turismo.

Le iniziative devono:
a) essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni controfirmato dall’impresa femminile beneficiaria. Sulla base di motivata richiesta dell’impresa, può essere autorizzata autorizzare una proroga non superiore a sei mesi;
b) prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000,00 euro.

AGEVOLAZIONE

Nuove imprese:

  • Contributo a fondo perduto che entro spese ammissibili di 100.000 euro, copre l’80% fino a un massimo di 50.000 euro. Per le donne disoccupate la percentuale massima di copertura sale al 90%;
  • Contributo a fondo perduto che entro spese ammissibili superiori a 100.000 euro e fino a 250.000 euro, copre il 50% delle spese ammissibili.

E’ previsto inoltre un voucher di 3.000 euro per servizi erogati da INVITALIA è un voucher di 2.000 euro fino al 50% della spesa per l’acquisto di servizi di marketing e comunicazione, in ambiti strategici, quali, a titolo esemplificativo, la
creazione di un’identità di marchio, la realizzazione di piani di marketing, strategie di presenza e posizionamento sui social media o nel digitale, attività di comunicazione d’impresa e promozione

SPESE AMMISSIBILI

  • immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;
  • immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;
  • servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
  • esigenze di capitale circolante nel limite del 20% delle spese complessivamente ritenute ammissibili.

Le esigenze di capitale circolante devono essere coerenti con l’iniziativa e le agevolazioni possono essere utilizzate ai fini del pagamento delle seguenti voci di spesa:

  • materie prime, sussidiarie, materiali di consumo;
  • servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
  • godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing;
  • oneri per la garanzia previsti dal bando

Non sono ammissibili alle agevolazioni le spese riferite a investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e
attrezzature e le spese relative a imposte e tasse.

Le spese devono essere sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione ovvero, nel caso di persone fisiche, alla data di costituzione dell’impresa o dell’apertura di partita IVA

A2) INCENTIVI PER LO SVILUPPO DELLE IMPRESE FEMMINILI (capo III)

BENEFICIARI

Imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Lavoratrici autonome devono essere in possesso unicamente della partita IVA, aperta da almeno 12 mesi

INTERVENTI AMMISSIBILI

Iniziative che prevedono programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento di imprese femminili relativi:

a) alla produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei
prodotti agricoli;
b) alla fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
c) al commercio e turismo.

Le iniziative devono:
a) essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni controfirmato dall’impresa femminile beneficiaria, pena la revoca delle agevolazioni concesse. Sulla base di motivata richiesta dell’impresa, il Soggetto gestore può autorizzare una proroga non superiore a sei mesi;
b) prevedere spese ammissibili non superiori a 400.000,00 euro

AGEVOLAZIONE

  • per le imprese costituite da almeno un anno e massimo 3 anni:
  • le agevolazioni sono concesse per il 50% dell’ammontare complessivo in forma di contributo a fondo perduto e, per il restante 50%, in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero, fino a copertura del 80% delle spese ammissibili. Il tetto massimo è di 400.000 euro;
  • per le aziende che hanno più di 3 anni
  • le spese di capitale circolante sono agevolate solo con il contributo a fondo perduto, mentre quelle di investimento anche con il finanziamento agevolato. Il tetto massimo è sempre pari a 400.000 euro.


Il finanziamento a tasso zero ha una durata massima di 8 anni e saranno rimborsati, dopo 12 mesi a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno

I finanziamenti non saranno assistiti da forme di garanzia, fermo restando che i crediti nascenti dal ripetizione delle agevolazioni erogate sono, comunque, assistiti da privilegio

SPESE AMMISSIBILI

Spese relative a:
a) immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;
b) immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;
c) servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
d) personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
e) esigenze di capitale circolante, nel rispetto dei seguenti limiti:
i. per le agevolazioni concesse per lo sviluppo di imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di cui al comma 1, lettera a), nel limite del 20% delle spese complessivamente ammissibili;
ii. per le agevolazioni concesse per il rafforzamento delle imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda nel limite del 25% delle medesime spese complessivamente ammissibili e, comunque, nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi tre esercizi alla data di presentazione della domanda.

Nella determinazione della predetta media sono valorizzati, secondo quanto specificato con il provvedimento di cui
all’articolo 14, comma 2, gli esercizi finanziari coincidenti con lo stato emergenziale connesso alla pandemia Covid-19.

Le esigenze di capitale circolante devono essere coerenti con l’iniziativa e le agevolazioni possono essere utilizzate ai fini del pagamento delle seguenti voci di spesa:
a) materie prime, sussidiarie, materiali di consumo;
b) servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
c) godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing;
d) oneri per la garanzia

Non sono ammissibili alle agevolazioni le spese riferite a investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e
attrezzature e le spese relative a imposte e tasse.

Le spese devono essere sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione ovvero, nel caso di persone fisiche, alla data di costituzione dell’impresa o dell’apertura di partita IVA

CUMULABILITA’

A seconda della situazione soggettiva, i contributi verranno erogati in de minimis ovvero, qual ora ne sussustano i requisiti, secondo quanto previsto dall’articolo 22 del regolamento GBER.

Queste agevolazioni possono essere cumulate con altri aiuti di Stato, anche de minimis, nei limiti previsti dalla disciplina europea in materia di aiuti di Stato di riferimento

OPERATIVITA’

Procedura valutativa con procedimento a sportello

Non è ammessa la presentazione, nell’arco di quattro anni, di più domande di agevolazione da parte della medesima impresa femminile, fatta salva la possibilità di presentazione di una nuova domanda di agevolazione, in caso di rigetto dell’istanza in esito alla relativa istruttoria.

L’erogazione delle agevolazioni avviene su richiesta dell’impresa femminile in non più di due stati di avanzamento lavori (SAL)

Con fidejussione è possibile richiedere un anticipo del 20%

SCADENZA

In fase di attivazione

RISORSE UTILI

Decreto interministeriale

Fonte Rete agevolazioni


B)  NUOVE  IMPRESE  A TASSO ZERO 

Nuove imprese giovanili e femminili

Nella versione precedente del regime di aiuto i finanziamenti agevolati della misura Nuove imprese a tasso zero, di cui al capo I del decreto legislativo n. 185-2000, duravano un massimo di otto anni, coprivano fino al 75% della spesa, che non doveva superare la somma di 1,5 milioni di euro, ed erano destinati esclusivamente a giovani fino a 35 anni, donne, indipendentemente dall’età, e imprese giovanili e femminili costituite da non più di 12 mesi.

Il decreto Crescita (dl n. 34-2019) ha allungato la durata dei mutui a dieci anni, aumentato la copertura del prestito fino a un massimo del 90% delle spese e la spesa ammissibile fino a 3 milioni di euro, ampliando parallelamente la platea deibeneficiari dell’agevolazione alle micro e piccole imprese costituite da non oltre 60 mesi. Con la manovra 2020, inoltre, al finanziamento si è aggiunto un contributo a fondo perduto.

finanziamento agevolati a tasso zero, quindi, possono avere una durata massima di dieci anni e devono essere restituiti dall’impresa beneficiaria, senza interessi, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno.

Per i finanziamenti di importo non superiore a 250mila euro non sono previste forme di garanzia, mentre quelli che superano tale soglia devono essere assistititi da privilegio speciale laddove acquisibile nell’ambito degli investimenti agevolati ed in funzione della natura dei beni.

Il finanziamento agevolato può essere integrato con un contributo a fondo perduto, che viene concesso nei limiti delle risorse disponibili. In caso si esaurimento dei fondi, cioè, si procede alla concessione del solo finanziamento agevolato.

Il contributo a fondo perduto è riconosciuto in misura pari al 20% delle spese per le imprese costituite da non più di 36 mesi e fino al 15% della spesa per quelle costituite da non più di 60 mesi. In entrambi i casi, però, complessivamente l’importo delle agevolazioni concesse non può essere superiore al 90% della spesa ammissibile.

Infine, il regime di aiuto offre a tutti i beneficiari, in aggiunta alle agevolazioni, anche servizi di tutoraggio tecnico-gestionale, erogati anche mediante modalità telematiche e finalizzati a trasferire competenze specialistiche, strategiche per il miglior esito delle iniziative finanziate, negli ambiti tematici di maggiore interesse e rilevanza per le imprese,  con particolare riferimento alla corretta fruizione delle agevolazioni, al marketing, all’organizzazione e alle risorse umane.

Quali sono gli investimenti ammissibili alle agevolazioni

La misura finanzia programmi di investimento, realizzabili su tutto il territorio nazionale, nei settori:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli, inclusi quelli afferenti all’innovazione sociale, intesa come produzione di beni che creano nuove relazioni sociali ovvero soddisfano nuovi bisogni sociali, anche attraverso soluzioni innovative;
  • fornitura di servizi alle imprese e/o alle persone, compresi quelli afferenti all’innovazione sociale;
  • commercio di beni e servizi;
  • turismo, comprese le attività turistico-culturali finalizzate alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, nonché le attività volte al miglioramento dei servizi per la ricettività e l’accoglienza.

I programmi devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda, o dalla data di costituzione della società nel caso in cui l’istanza sia presentata da persone fisiche,  ed avere durata non superiore a ventiquattro mesi decorrenti dalla data di sottoscrizione del contratto di finanziamento.

Cosa è previsto in caso di neo-imprese o di imprese già costituite

Come si è detto le agevolazioni sono destinate alle micro e piccole imprese costituite da non oltre 60 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, anziché da non più di 12 mesi, in cui la compagine societaria sia composta, per oltre la metà numerica dei soci e di quote partecipazione, da soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35 anni o da donne.

La spesa ammissibile e l’intensità del finanziamento, però, variano in base alle caratteristiche dei beneficiari:

  • in caso di iniziative promosse da imprese costituite da non più di 36 mesi sono ammissibili alle agevolazioni i programmi di spesa di importo non superiore a 1,5 milioni di euro al netto di IVA e il finanziamento può coprire fino al 75% della spesa;
  • per le imprese costituite da almeno 36 mesi e da non oltre 60 mesi, invece,  la soglia sale a 3 milioni a euro, con l’intensità del finanziamento che arriva a un massimo del 90%.

Chiuso lo sportello per le domande a Invitalia

I termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione sono stati definiti con la circolare dell’8 aprile 2021 del direttore generale per gli incentivi alle imprese del Ministero dello Sviluppo economico. La finestra temporale per inviare le istanze, tramite la piattaforma telematica del soggetto gestore Invitalia, si è aperta lo scorso 19 maggio 2021 e si è chiusa il 15 novembre 2021 per esaurimento fondi.

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello, cui segue – in caso di esito positivo – la stipula del contratto di finanziamento e l’erogazione, su richiesta dell’impresa beneficiaria, in non più di cinque stati di avanzamento lavori (SAL) di importo non inferiore al 10% dei costi ammessi.

Contestualmente alla richiesta di erogazione del finanziamento, l’impresa può richiedere la proporzionale erogazione delle agevolazioni connesse alle eventuali esigenze di capitale circolante.  L’ultimo pagamento è effettuato a seguito dell’accertamento della realizzazione del programma di investimento da parte del soggetto gestore.

Manovra 2022, rifinanziamento di Oltre Nuove imprese a tasso zero 

La legge di Bilancio rifinanzia la misura ON – Oltre Nuove imprese a tasso zero: il budget è di 50 milioni di euro per ogni anno del triennio 2022-2024 e dovrebbe consentire a breve la riapertura dello sportello. 

Approfondimento: come vengono valutate le domande

Nel corso del webinar sull’incentivo Nuove imprese a tasso zero, organizzato il 28 aprile 2021 dalla direzione generale incentivi alle imprese del MISE è stata fornita una panoramica circa i nuovi criteri di accesso all’incentivo, con focus sulle principali novità in materia di platea dei potenziali beneficiari e relative alle forme di agevolazione.

Fra i chiarimenti emersi durante l’evento, alcuni punti da sottolineare:

  • non ci sono limiti minimi di investimento;
  • è possibile intervenire su più sedi, purché siano interconnesse;
  • gli stessi soci possono presentare più domande, comparendo in compagini societarie diverse;
  • sono escluse le ditte individuali, a differenza delle società unipersonali.

Inoltre, in caso di esaurimento delle risorse finanziarie destinate al contributo a fondo perduto, le agevolazioni saranno concesse nella sola forma di finanziamento agevolato. Per questa ragione può risultare determinante la tempestività nella presentazione delle domande, che saranno sottoposte ad un iter di valutazione in due fasi.

La prima prevede la valutazione dell’idea progettuale, della sua fattibilità e del team imprenditoriale, cui fa seguito un colloquio con i proponenti finalizzato ad approfondire tutti gli aspetti del piano d’impresa. Solo se si supera questo primo step, si accede ad un secondo colloquio che verte sulla sostenibilità dell’iniziativa proposta e sugli aspetti economici e finanziari connessi al progetto presentato. 

IN FASE DI RIAPERTURA


C)  SMART  &  START  ITALIA

Lo strumento pensato dal MISE per sostenere le startup innovative nel nostro Paese

Il programma, infatti, ha una duplice finalità:

  • Da un lato, quello di promuovere le condizioni necessarie per la diffusione di nuove startup innovative;
  • Dall’altro, quello di sostenere le politiche di trasferimento tecnologico e di valorizzazione economica dei risultati prodotti dal sistema italiano della ricerca (pubblica e privata).

Smart&Start, infatti, finanzia i piani d’impresa presentati dalle startup innovative italiane, di importo compreso tra i 100mila e 1,5 milioni di euro.

In particolare le categorie di spesa che possono essere coperte con il finanziamento sono:

  • Le immobilizzazioni materiali quali impianti, macchinari e attrezzature tecnologici, ovvero tecnico-scientifici, nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa;
  • Le immobilizzazioni immateriali necessarie come brevetti, marchi e licenze, certificazioni, know-how e conoscenze tecniche – anche non brevettate – correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
  • I servizi funzionali alla realizzazione del piano d’impresa, direttamente correlati alle esigenze produttive dell’impresa (progettazione, sviluppo, personalizzazione e collaudo di soluzioni architetturali informatiche e di impianti tecnologici produttivi, consulenze specialistiche tecnologiche, servizi forniti da incubatori e acceleratori d’impresa e quelli relativi al marketing ed al web marketing, costi connessi alle collaborazioni instaurate con organismi di ricerca ai fini della realizzazione del piano d’impresa);
  • I costi del personale dipendente e dei collaboratori.

Le agevolazioni

Per queste voci di spesa il Programma prevede la concessione di un finanziamento agevolato, senza interessi, per un importo pari all’80% delle spese ammissibili, dalla durata massima di 10 anni.

Aiuto maggiorato per donne e giovani: la percentuale sale infatti al 90% nel caso in cui la startup sia interamente costituita da donne e/o da giovani di età non superiore a 35 anni, oppure preveda la presenza di almeno un esperto con titolo di dottore di ricerca (o equivalente) conseguito da non più di 6 anni e impegnato stabilmente all’estero in attività di ricerca o didattica da almeno un triennio.

Inoltre, per le startup con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, il finanziamento potrà essere restituito in misura parziale, per un ammontare pari al 70% dell’importo di finanziamento concesso.(PER CUI  fondo perduto pari al 30% del mutuo)

Al finanziamento, poi, si somma anche un secondo tipo di agevolazione costituito dai servizi di tutoraggio tecnico-gestionale, identificati in base alle caratteristiche delle startup. A questa seconda misura, però, potranno accedere solo le startup costituite da non più di 12 mesi.

BENEFICIARI 

start-up innovative, iscritte nell’apposita sezione speciale del registro delle imprese,  che presentano un progetto imprenditoriale caratterizzato da un significativo contenuto tecnologico e innovativo, e/o  mirato allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, e/o  finalizzato alla valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata. Le società devono essere di piccola dimensione ed essere costituite da non più di 60 mesi. Per richiedere le agevolazioni non sarà necessario aver già costituito la società.

TERRITORIALITA’

Le agevolazioni Smart&Start Italia sono riservate alle startup innovative localizzate su tutto il territorio nazionale.

LA BUSINESS IDEA dovrà avere caratteristiche tecnologiche e innovative, oppure sviluppare prodotti, servizi o soluzioni nel mondo dell’economia digitale, o valorizzare economicamente i risultati del sistema della ricerca.

FINANZIAMENTO AGEVOLATO, senza interessi, per un importo pari all’80% delle spese ammissibili; l’importo del finanziamento è elevabile al 90% nel caso in cui la startup sia interamente costituita da donne e/o da giovani di età non superiore a 35 anni, oppure preveda la presenza di almeno un esperto con titolo di dottore di ricerca (o equivalente) conseguito da non più di 6 anni e impegnato stabilmente all’estero in attività di ricerca o didattica da almeno un triennio.

DURATA Il finanziamento ha durata massima di 10 anni.

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APPROFONDIMENTO “FONDO IMPRESA DONNA”

SCHEDA SINTETICA

Requisiti

Possono richiedere le agevolazioni le imprese femminili di qualsiasi dimensione, con  sede legale e operativa in Italia.

Ricordati che potrai richiedere gli incentivi se rientri in una di queste categorie:

  • Sei una lavoratrice autonoma (e possiedi la partita IVA da almeno 12 mesi);
  • Hai un’impresa già costituita (da almeno 12 mesi);
  • Vuoi costituire una nuova impresa femminile.

Nello specifico, le agevolazioni saranno concesse sulla base di due linee di azione:

a. incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili;
b. incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili.

Agevolazione

Le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributi a fondo perduto e finanziamento agevolato, che possono essere utilizzati anche in combinazione tra loro.

Il finanziamento, della durata massima di 8 anni, è a tasso zero e non ha bisogno di garanzie.

La forma e la misura delle agevolazioni sono articolate in funzione delle linee di azione e dell’ammontare delle spese ammissibili. Scopriamole subito!

a. Incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili

Se vuoi creare e sviluppare un’impresa femminile, potrai beneficiare di un contributo a fondo perduto un importo massimo pari al:

  • 80% delle spese ammissibili (fino a un massimo di € 50.000) per spese ammissibili inferiori a € 100.000;
  • 50% delle spese ammissibili (superiori a € 100.000) per spese ammissibili superiori a € 100.000 e fino a € 250.000.

b. Incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili

Se, invece, hai già un’impresa femminile e desideri svilupparla e consolidarla, avrai a disposizione due tipologie di agevolazioni: il contributo a fondo perduto e il finanziamento agevolato.

Ancora una volta, le agevolazioni sono articolate a seconda del tipo di beneficiario. Se la tua impresa:

  • E’ costituita da meno di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto e in forma di finanziamento agevolato;
  • E’ costituita da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse in relazione alle spese di investimento, mentre le esigenze di capitale  circolante  costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.

  Spese ammissibili

Potrai richiedere l’agevolazione per sostenere progetti realtivi all’avvio e la costituzione di una nuova impresa femminile, oppure per il suo sviluppo e consolidamento, nei seguenti settori ammissibili:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei  prodotti  agricoli;
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
  • commercio turismo.

Tieni a mente, tuttavia, che le iniziative dovranno essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Anche le spese ammissibili dovranno essere:

  • non superiori a € 250.000 per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile;
  • non superiori a € 400.000 per lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili.

Sono considerate spese ammissibili anche spese relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale, personale dipendente ed esigenze di capitale circolante.

Ancora non conosciamo le date di apertura dei termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione, ma saranno definite a breve dal Ministero dello Sviluppo Economico con successivo provvedimento.


RAMSES GROUP NEWS n. 264 – 20 gennaio 2022 

Dotazione finanziaria: 400 mln di euro

Che cos’è il Fondo Impresa Femminile 2022?

Si tratta di un fondo a sostegno dell’impresa femminile. Esso è stato istituito dall’articolo 1, comma 97, della Legge numero 178 del 30 dicembre 2020. I fondi iniziali previsti erano pari a 40 milioni di euro, volti a promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile. Senza dimenticare la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e la massimizzazione del contributo delle donne alla sviluppo economico e sociale del Paese.

Chi sono le destinatarie del Fondo Impresa Femminile?

Obiettivo del Fondo è sostenere le imprese femminili di qualsiasi dimensione, siano esse già costituite o da costituire, la cui sede legale e/o operativa sia sul territorio nazionale italiano. le agevolazioni previste si suddividono in due principali rami:

1- incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili
si fa riferimento in questo caso alle imprese femminili costituite da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Oppure le lavoratrici autonome con regolare partita IVA aperta da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Sono comprese anche le persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa femminile. 

2- incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili
si fa riferimento in questo caso alle imprese femminili costituite da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Oppure alle lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

In cosa consistono le agevolazioni del Fondo Impresa Femminile?

Le agevolazioni corrispondono a un contributo a fondo perduto o a un finanziamento agevolato (anche in combinazione tra essi). In generale, il finanziamento può avere una durata massima pari a 8 anni, a tasso zero e privo di forme di garanzia. 

La tipologia e l’ammontare delle agevolazioni dipendono dal tipo di incentivi. Nello specifico: 

1- incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili
è previsto solo ed esclusivamente il contributo a fondo perduto per un importo massimo pari a:

  • 80% delle spese ammissibili, per un massimo di 50.000 euro in caso di costi ammissibili totali non superiori a 100.000 euro
  • 50 % delle spese ammissibili, per un massimo di 250.000 euro in caso di costi ammissibili totali superiori a 100.000 euro

2- incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili
sono previste sia agevolazioni corrispondenti al contributo a fondo perduto, sia agevolazioni sotto forma di finanziamento agevolato. Nello specifico:


–  imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, hanno diritto a una copertura dell’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto o finanziamento agevolato

– imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, hanno diritto a una copertura dell’80% delle spese ammissibili per spese di investimento. Per esigenze di capitale circolante, invece, si fa riferimento alla sola forma di contributo a fondo perduto

Quali sono le spese ammissibili?

Le spese ammissibili sono rappresentate da costi imputabili a:

  • immobilizzazioni materiali e immateriali
  • servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale
  • personale dipendente
  • esigenze di capitale circolante

pur sempre alle condizioni e nei limiti stabiliti dal decreto interministeriale. 

A chi spetta il Fondo Impresa Donna 2022

Lo scopo del Fondo Impresa Donna 2022 ha lo scopo di incentivare l’imprenditoria femminile. Per tale motivo è rivolto a specifiche categorie di imprenditrici in grado di dimostrare il possesso dei requisiti richiesti.

Possono accedere al Fondo Impresa Donna anche le seguenti attività:

– società e cooperative di persone con almeno il 60% di donne socie
– imprese individuali la cui titolare è una donna

– società di capitale con quote e componenti del consiglio di amministrazione per almeno ⅔ di donne
– lavoratrici autonome

Possono beneficiare delle agevolazioni per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili, previste dal Capo III del decreto interministeriale 30 settembre 2021 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 296 del 14 dicembre 2021), che rende operativo il Fondo impresa femminile:- le imprese femminili, con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione;- le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione

Quali sono i requisiti?

Le imprese possono accedere al Fondo Impresa Donna 2022 predisponendo un programma di investimento, da realizzare entro 2 anni e con i seguenti tetti di spese ammissibili:

  • 250.000 euro per le nuove imprese
  • fino a 400.000 euro per quelle già esistenti

Esistono poi un’altra serie di requisiti, qui di seguito elencati:

  • sede legale e/o operativa in Italia
  • essere costituite da meno di un anno
  • sono ammesse anche le persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione
  • nel caso di lavoratrici autonome, l’apertura della partita Iva va presentata entro i 60 giorni dalla valutazione positiva della domanda

Quali sono i requisiti del progetto?

Il progetto deve essere presentato seguendo specifiche tecniche. Nello specifico, è obbligatorio riportare i seguenti dati:

  • dati e profilo dell’impresa femminile richiedente
  • descrizione dell’attività
  • analisi del mercato e relative strategie
  • aspetti tecnico-produttivi ed organizzativi
  • aspetti economico-finanziari

Come si presenta la domanda?

Non sono state ancora definite nel dettaglio le modalità di presentazione della domanda al Fondo Impresa Femminile 2022. Molto probabilmente sarà Invitalia a determinare le modalità di accesso al fondo. Prevedendo così la compilazione per via telematica. Sarà la stessa Invitali a procedere con la valutazione delle domande, secondo l’ordine di presentazione e valutando specifici criteri. 

Cosa

Sono ammissibili alle agevolazioni programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento delle imprese, nei seguenti settori:

– produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;

– fornitura di servizi, in qualsiasi settore;

– commercio e turismo.

Sono considerate ammissibili le spese relative a:

– immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;

– immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;

– servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;

– personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;

– esigenze di capitale circolante nel rispetto dei seguenti limiti:

(i) per le agevolazioni concesse per lo sviluppo di imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda, nel limite del 20% delle spese complessivamente ammissibili;

(ii) per le agevolazioni concesse per il rafforzamento delle imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda, nel limite del 25% delle medesime spese complessivamente ammissibili e, comunque, nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi 3 esercizi alla data di presentazione della domanda.

Le esigenze di capitale circolante devono essere coerenti con l’iniziativa e le agevolazioni possono essere utilizzate ai fini del pagamento delle seguenti voci di spesa: materie prime, sussidiarie, materiali di consumo; servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa; godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing; oneri per la garanzia richiesta per l’erogazione del contributo a titolo di anticipazione.

Attenzione: Le iniziative devono:
– essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni;
– prevedere spese ammissibili non superiori a 400.000 euro (al netto d’IVA).

Come

Le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili, secondo la seguente articolazione:

– per le imprese femminili costituite da almeno 12 mesi e da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione: 50% dell’ammontare complessivo in forma di contributo a fondo perduto e, per il restante 50%, in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero;

– per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione:

(i) per le sole spese di investimento: 50% in forma di contributo a fondo perduto e per il restante 50% in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero;

(ii) per le esigenze di capitale circolante: nella forma del contributo a fondo perduto.

Attenzione: Alle imprese beneficiarie sono, altresì, erogati servizi di assistenza tecnico-gestionale, durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa, fino a un valore massimo complessivo non superiore a 5.000 euro per impresa.

Quando

Con un successivo provvedimento ministeriale saranno indicati i termini di apertura per la presentazione delle domande attraverso cui richiedere i contributi. 

esempi

CASO 1: IMPRESE FEMMINILI COSTITUITE DA ALMENO 12 MESI E DA NON PIÙ DI 36 MESI

Risparmio %

Si ipotizzi che impresa femminile costituita da 22 mesi sostenga spese per investimenti (macchinari, impianti ed attrezzature, immobilizzazioni immateriali, servizi in cloud) e spese di gestione per un totale di 94.000 euro.

Attraverso il Fondo impresa femminile sarà possibile ottenere un’agevolazione totale pari a 75.200 euro (94.000×80%), di cui:

– 37.600 euro (50%) sotto forma di contributo in conto capitale;

– 37.600 euro (50%) sotto forma di finanziamento a tasso zero.

Non considerando il risparmio sugli interessi del finanziamento, il risparmio corrisponde al contributo a fondo perduto richiesto.

Spesa sostenutaContributo a fondo perduto spettante% di risparmio
94.000 euro37.600 euro40%

CASO 2: IMPRESE COSTITUITE DA OLTRE 36 MESI

Risparmio %

Si ipotizzi che impresa femminile costituita da 46 mesi sostenga le seguenti spese:

– spese per investimenti (macchinari, impianti ed attrezzature, immobilizzazioni immateriali, servizi in cloud) per un totale di 102.000 euro;

– spese di gestione per un totale di 12.000 euro.

Attraverso il Fondo impresa femminile sarà possibile ottenere un’agevolazione totale pari a 91.200 euro (114.000×80%), di cui:

(i) 81.600 euro (102.000×80%) per le sole spese di investimento, di cui 40.800 euro (50%) in forma di contributo a fondo perduto e € 40.800 (50%) in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero;

(ii) 9.6000 euro (12.000×80%) per le esigenze di capitale circolante, nella forma del contributo a fondo perduto.

Non considerando il risparmio sugli interessi del finanziamento, il risparmio corrisponde al contributo a fondo perduto richiesto (40.800+9.600).

Spesa sostenutaContributo a fondo spettante% di risparmio
114.000 euro50.400 euro44,21%

Cosa finanzia il Fondo Impresa Donna

Il Fondo Impresa Donna consentirà di finanziare le spese relative a:

  • l’acquisto di impianti e macchinari nuovi,
  • i costi relativi a immobilizzazioni immateriali,
  • servizi in cloud,
  • le spese del personale  dipendente (assunto  dopo la data di presentazione della domanda),
  • e le esigenze di capitale circolante.

Il finanziamento iniziale del Fondo Impresa Donna è pari a 40 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno altri 400 milioni di euro dal PNRR.

Le scadenze

L’apertura dei termini per la presentazione delle domande è attesa a breve.


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RAMSES GROUP NEWS n. 269 – 28 gennaio 2022 

SCHEDA BANDO IMPRENDITORIA FEMMINILE “FONDO IMPRESA DONNA”

DEFINIZIONE DI IMPRESA FEMMINILE

Il Fondo Impresa Donna è destinato alle imprese femminili nascenti o già esistenti, in particolare si rivolge a:

  • cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie
  • società di capitale con quote e componenti del CDA per almeno due terzi di donne, sempre con il vincolo dell’assenza di condanne definitive per i reati che comportano esclusione degli appalti pubblici
  • imprese individuali la cui titolare è una donna
  • lavoratrici autonome che presentano l’apertura della Partita IVA entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda
  • persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione.

I legali rappresentanti o amministratori non devono essere stati condannati con sentenza definitiva per reati che costituiscono motivo di esclusione dagli appalti;

Nel caso di una società, cooperativa, società di capitale o impresa individuale costituita da meno di un anno, la sede legale o operativa dell’impresa deve essere collocata in Italia.

Sono ammesse alle richieste le attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo.

INCENTIVI PER LA NASCITA DELLE IMPRESE FEMMINILI

BENEFICIARI

Imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Lavoratrici autonome che presentano l’apertura della Partita IVA entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda.

Persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione.

INTERVENTI AMMISSIBILI

Iniziative che prevedono programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile, relativi:
a) alla produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei
prodotti agricoli;
b) alla fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
c) al commercio e turismo.

Le iniziative devono:
a) essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni controfirmato dall’impresa femminile beneficiaria. Sulla base di motivata richiesta dell’impresa, può essere autorizzata autorizzare una proroga non superiore a sei mesi;
b) prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000,00 euro.

AGEVOLAZIONE

Nuove imprese:

  • Contributo a fondo perduto che entro spese ammissibili di 100.000 euro, copre l’80% fino a un massimo di 50.000 euro. Per le donne disoccupate la percentuale massima di copertura sale al 90%;
  • Contributo a fondo perduto che entro spese ammissibili superiori a 100.000 euro e fino a 250.000 euro, copre il 50% delle spese ammissibili.

E’ previsto inoltre un voucher di 3.000 euro per servizi erogati da INVITALIA è un voucher di 2.000 euro fino al 50% della spesa per l’acquisto di servizi di marketing e comunicazione, in ambiti strategici, quali, a titolo esemplificativo, la
creazione di un’identità di marchio, la realizzazione di piani di marketing, strategie di presenza e posizionamento sui social media o nel digitale, attività di comunicazione d’impresa e promozione

SPESE AMMISSIBILI

  • immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;
  • immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;
  • servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
  • esigenze di capitale circolante nel limite del 20% delle spese complessivamente ritenute ammissibili.

Le esigenze di capitale circolante devono essere coerenti con l’iniziativa e le agevolazioni possono essere utilizzate ai fini del pagamento delle seguenti voci di spesa:

  • materie prime, sussidiarie, materiali di consumo;
  • servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
  • godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing;
  • oneri per la garanzia previsti dal bando

Non sono ammissibili alle agevolazioni le spese riferite a investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e
attrezzature e le spese relative a imposte e tasse.

Le spese devono essere sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione ovvero, nel caso di persone fisiche, alla data di costituzione dell’impresa o dell’apertura di partita IVA

INCENTIVI PER LO SVILUPPO DELLE IMPRESE FEMMINILI

BENEFICIARI

Imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Lavoratrici autonome devono essere in possesso unicamente della partita IVA, aperta da almeno 12 mesi

INTERVENTI AMMISSIBILI

Iniziative che prevedono programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento di imprese femminili relativi:

a) alla produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei
prodotti agricoli;
b) alla fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
c) al commercio e turismo.

Le iniziative devono:
a) essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni controfirmato dall’impresa femminile beneficiaria, pena la revoca delle agevolazioni concesse. Sulla base di motivata richiesta dell’impresa, il Soggetto gestore può autorizzare una proroga non superiore a sei mesi;
b) prevedere spese ammissibili non superiori a 400.000,00 euro

AGEVOLAZIONE

  • per le imprese costituite da almeno un anno e massimo 3 anni, le agevolazioni sono concesse per il 50% dell’ammontare complessivo in forma di contributo a fondo perduto e, per il restante 50%, in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero, fino a copertura del 80% delle spese ammissibili. Il tetto massimo è di 400.000 euro;
  • per le aziende che hanno più di 3 anni le spese di capitale circolante sono agevolate solo con il contributo a fondo perduto, mentre quelle di investimento anche con il finanziamento agevolato. Il tetto massimo è sempre pari a 400.000 euro.


Il finanziamento a tasso zero ha una durata massima di 8 anni e saranno rimborsati, dopo 12 mesi a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno

I finanziamenti non saranno assistiti da forme di garanzia, fermo restando che i crediti nascenti dal ripetizione delle agevolazioni erogate sono, comunque, assistiti da privilegio

SPESE AMMISSIBILI

Spese relative a:
a) immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;
b) immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;
c) servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
d) personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
e) esigenze di capitale circolante, nel rispetto dei seguenti limiti:
i. per le agevolazioni concesse per lo sviluppo di imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di cui al comma 1, lettera a), nel limite del 20% delle spese complessivamente ammissibili;
ii. per le agevolazioni concesse per il rafforzamento delle imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda nel limite del 25% delle medesime spese complessivamente ammissibili e, comunque, nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi tre esercizi alla data di presentazione della domanda.

Nella determinazione della predetta media sono valorizzati, secondo quanto specificato con il provvedimento di cui
all’articolo 14, comma 2, gli esercizi finanziari coincidenti con lo stato emergenziale connesso alla pandemia Covid-19.

Le esigenze di capitale circolante devono essere coerenti con l’iniziativa e le agevolazioni possono essere utilizzate ai fini del pagamento delle seguenti voci di spesa:
a) materie prime, sussidiarie, materiali di consumo;
b) servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
c) godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing;
d) oneri per la garanzia

Non sono ammissibili alle agevolazioni le spese riferite a investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e
attrezzature e le spese relative a imposte e tasse.

Le spese devono essere sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione ovvero, nel caso di persone fisiche, alla data di costituzione dell’impresa o dell’apertura di partita IVA

NORME COMUNI

FONDI DISPONIBILI

il Fondo Impresa Donna è stato istituito con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno le risorse PNRR pari a 400 milioni di euro destinate all’imprenditoria femminile.

TUTTO SU PNRR 400 milioni di euro per la creazione di imprese femminili.

CUMULABILITA’

A seconda della situazione soggettiva, i contributi verranno erogati in de minimis ovvero, qual ora ne sussustano i requisiti, secondo quanto previsto dall’articolo 22 del regolamento GBER.

Queste agevolazioni possono essere cumulate con altri aiuti di Stato, anche de minimis, nei limiti previsti dalla disciplina europea in materia di aiuti di Stato di riferimento

OPERATIVITA’

Procedura valutativa con procedimento a sportello

Non è ammessa la presentazione, nell’arco di quattro anni, di più domande di agevolazione da parte della medesima impresa femminile, fatta salva la possibilità di presentazione di una nuova domanda di agevolazione, in caso di rigetto dell’istanza in esito alla relativa istruttoria.

L’erogazione delle agevolazioni avviene su richiesta dell’impresa femminile in non più di due stati di avanzamento lavori (SAL)

Con fidejussione è possibile richiedere un anticipo del 20%

SCADENZA

In fase di attivazione

RISORSE UTILI

Decreto interministeriale

Fonte Rete agevolazioni

SCHEDA SINTETICA

Requisiti

Possono richiedere le agevolazioni le imprese femminili di qualsiasi dimensione, con  sede legale e operativa in Italia.

Ricordati che potrai richiedere gli incentivi se rientri in una di queste categorie:

  • Sei una lavoratrice autonoma (e possiedi la partita IVA da almeno 12 mesi);
  • Hai un’impresa già costituita (da almeno 12 mesi);
  • Vuoi costituire una nuova impresa femminile.

Nello specifico, le agevolazioni saranno concesse sulla base di due linee di azione:

a. incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili;
b. incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili.

Agevolazione

Le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributi a fondo perduto e finanziamento agevolato, che possono essere utilizzati anche in combinazione tra loro.

Il finanziamento, della durata massima di 8 anni, è a tasso zero e non ha bisogno di garanzie.

La forma e la misura delle agevolazioni sono articolate in funzione delle linee di azione e dell’ammontare delle spese ammissibili. Scopriamole subito!

a. Incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili

Se vuoi creare e sviluppare un’impresa femminile, potrai beneficiare di un contributo a fondo perduto un importo massimo pari al:

  • 80% delle spese ammissibili (fino a un massimo di € 50.000) per spese ammissibili inferiori a € 100.000;
  • 50% delle spese ammissibili (superiori a € 100.000) per spese ammissibili superiori a € 100.000 e fino a € 250.000.

b. Incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili

Se, invece, hai già un’impresa femminile e desideri svilupparla e consolidarla, avrai a disposizione due tipologie di agevolazioni: il contributo a fondo perduto e il finanziamento agevolato.

Ancora una volta, le agevolazioni sono articolate a seconda del tipo di beneficiario. Se la tua impresa:

  • E’ costituita da meno di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto e in forma di finanziamento agevolato;
  • E’ costituita da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse in relazione alle spese di investimento, mentre le esigenze di capitale  circolante  costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.

  Spese ammissibili

Potrai richiedere l’agevolazione per sostenere progetti realtivi all’avvio e la costituzione di una nuova impresa femminile, oppure per il suo sviluppo e consolidamento, nei seguenti settori ammissibili:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei  prodotti  agricoli;
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
  • commercio turismo.

Tieni a mente, tuttavia, che le iniziative dovranno essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Anche le spese ammissibili dovranno essere:

  • non superiori a € 250.000 per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile;
  • non superiori a € 400.000 per lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili.

Sono considerate spese ammissibili anche spese relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale, personale dipendente ed esigenze di capitale circolante.

Ancora non conosciamo le date di apertura dei termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione, ma saranno definite a breve dal Ministero dello Sviluppo Economico con successivo provvedimento.


TUTTO SU “FONDO IMPRESA DONNA”

RAMSES GROUP NEWS n. 264 – 20 gennaio 2022 

Dotazione finanziaria: 400 mln di euro

Che cos’è il Fondo Impresa Femminile 2022?

Si tratta di un fondo a sostegno dell’impresa femminile. Esso è stato istituito dall’articolo 1, comma 97, della Legge numero 178 del 30 dicembre 2020. I fondi iniziali previsti erano pari a 40 milioni di euro, volti a promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile. Senza dimenticare la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e la massimizzazione del contributo delle donne alla sviluppo economico e sociale del Paese.

Chi sono le destinatarie del Fondo Impresa Femminile?

Obiettivo del Fondo è sostenere le imprese femminili di qualsiasi dimensione, siano esse già costituite o da costituire, la cui sede legale e/o operativa sia sul territorio nazionale italiano. le agevolazioni previste si suddividono in due principali rami:

1- incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili
si fa riferimento in questo caso alle imprese femminili costituite da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Oppure le lavoratrici autonome con regolare partita IVA aperta da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Sono comprese anche le persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa femminile. 

2- incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili
si fa riferimento in questo caso alle imprese femminili costituite da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Oppure alle lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

In cosa consistono le agevolazioni del Fondo Impresa Femminile?

Le agevolazioni corrispondono a un contributo a fondo perduto o a un finanziamento agevolato (anche in combinazione tra essi). In generale, il finanziamento può avere una durata massima pari a 8 anni, a tasso zero e privo di forme di garanzia. 

La tipologia e l’ammontare delle agevolazioni dipendono dal tipo di incentivi. Nello specifico: 

1- incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili
è previsto solo ed esclusivamente il contributo a fondo perduto per un importo massimo pari a:

  • 80% delle spese ammissibili, per un massimo di 50.000 euro in caso di costi ammissibili totali non superiori a 100.000 euro
  • 50 % delle spese ammissibili, per un massimo di 250.000 euro in caso di costi ammissibili totali superiori a 100.000 euro

2- incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili
sono previste sia agevolazioni corrispondenti al contributo a fondo perduto, sia agevolazioni sotto forma di finanziamento agevolato. Nello specifico:


–  imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, hanno diritto a una copertura dell’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto o finanziamento agevolato

– imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, hanno diritto a una copertura dell’80% delle spese ammissibili per spese di investimento. Per esigenze di capitale circolante, invece, si fa riferimento alla sola forma di contributo a fondo perduto

Quali sono le spese ammissibili?

Le spese ammissibili sono rappresentate da costi imputabili a:

  • immobilizzazioni materiali e immateriali
  • servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale
  • personale dipendente
  • esigenze di capitale circolante

pur sempre alle condizioni e nei limiti stabiliti dal decreto interministeriale. 

A chi spetta il Fondo Impresa Donna 2022

Lo scopo del Fondo Impresa Donna 2022 ha lo scopo di incentivare l’imprenditoria femminile. Per tale motivo è rivolto a specifiche categorie di imprenditrici in grado di dimostrare il possesso dei requisiti richiesti.

Possono accedere al Fondo Impresa Donna anche le seguenti attività:

– società e cooperative di persone con almeno il 60% di donne socie
– imprese individuali la cui titolare è una donna

– società di capitale con quote e componenti del consiglio di amministrazione per almeno ⅔ di donne
– lavoratrici autonome

Possono beneficiare delle agevolazioni per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili, previste dal Capo III del decreto interministeriale 30 settembre 2021 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 296 del 14 dicembre 2021), che rende operativo il Fondo impresa femminile:- le imprese femminili, con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione;- le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione

Quali sono i requisiti?

Le imprese possono accedere al Fondo Impresa Donna 2022 predisponendo un programma di investimento, da realizzare entro 2 anni e con i seguenti tetti di spese ammissibili:

  • 250.000 euro per le nuove imprese
  • fino a 400.000 euro per quelle già esistenti

Esistono poi un’altra serie di requisiti, qui di seguito elencati:

  • sede legale e/o operativa in Italia
  • essere costituite da meno di un anno
  • sono ammesse anche le persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione
  • nel caso di lavoratrici autonome, l’apertura della partita Iva va presentata entro i 60 giorni dalla valutazione positiva della domanda

Quali sono i requisiti del progetto?

Il progetto deve essere presentato seguendo specifiche tecniche. Nello specifico, è obbligatorio riportare i seguenti dati:

  • dati e profilo dell’impresa femminile richiedente
  • descrizione dell’attività
  • analisi del mercato e relative strategie
  • aspetti tecnico-produttivi ed organizzativi
  • aspetti economico-finanziari

Come si presenta la domanda?

Non sono state ancora definite nel dettaglio le modalità di presentazione della domanda al Fondo Impresa Femminile 2022. Molto probabilmente sarà Invitalia a determinare le modalità di accesso al fondo. Prevedendo così la compilazione per via telematica. Sarà la stessa Invitali a procedere con la valutazione delle domande, secondo l’ordine di presentazione e valutando specifici criteri. 

Cosa

Sono ammissibili alle agevolazioni programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento delle imprese, nei seguenti settori:

– produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;

– fornitura di servizi, in qualsiasi settore;

– commercio e turismo.

Sono considerate ammissibili le spese relative a:

– immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;

– immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;

– servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;

– personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;

– esigenze di capitale circolante nel rispetto dei seguenti limiti:

(i) per le agevolazioni concesse per lo sviluppo di imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda, nel limite del 20% delle spese complessivamente ammissibili;

(ii) per le agevolazioni concesse per il rafforzamento delle imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda, nel limite del 25% delle medesime spese complessivamente ammissibili e, comunque, nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi 3 esercizi alla data di presentazione della domanda.

Le esigenze di capitale circolante devono essere coerenti con l’iniziativa e le agevolazioni possono essere utilizzate ai fini del pagamento delle seguenti voci di spesa: materie prime, sussidiarie, materiali di consumo; servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa; godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing; oneri per la garanzia richiesta per l’erogazione del contributo a titolo di anticipazione.

Attenzione: Le iniziative devono:
– essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni;
– prevedere spese ammissibili non superiori a 400.000 euro (al netto d’IVA).

Come

Le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili, secondo la seguente articolazione:

– per le imprese femminili costituite da almeno 12 mesi e da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione: 50% dell’ammontare complessivo in forma di contributo a fondo perduto e, per il restante 50%, in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero;

– per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione:

(i) per le sole spese di investimento: 50% in forma di contributo a fondo perduto e per il restante 50% in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero;

(ii) per le esigenze di capitale circolante: nella forma del contributo a fondo perduto.

Attenzione: Alle imprese beneficiarie sono, altresì, erogati servizi di assistenza tecnico-gestionale, durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa, fino a un valore massimo complessivo non superiore a 5.000 euro per impresa.

Quando

Con un successivo provvedimento ministeriale saranno indicati i termini di apertura per la presentazione delle domande attraverso cui richiedere i contributi. 

esempi

CASO 1: IMPRESE FEMMINILI COSTITUITE DA ALMENO 12 MESI E DA NON PIÙ DI 36 MESI

Risparmio %

Si ipotizzi che impresa femminile costituita da 22 mesi sostenga spese per investimenti (macchinari, impianti ed attrezzature, immobilizzazioni immateriali, servizi in cloud) e spese di gestione per un totale di 94.000 euro.

Attraverso il Fondo impresa femminile sarà possibile ottenere un’agevolazione totale pari a 75.200 euro (94.000×80%), di cui:

– 37.600 euro (50%) sotto forma di contributo in conto capitale;

– 37.600 euro (50%) sotto forma di finanziamento a tasso zero.

Non considerando il risparmio sugli interessi del finanziamento, il risparmio corrisponde al contributo a fondo perduto richiesto.

Spesa sostenutaContributo a fondo perduto spettante% di risparmio
94.000 euro37.600 euro40%

CASO 2: IMPRESE COSTITUITE DA OLTRE 36 MESI

Risparmio %

Si ipotizzi che impresa femminile costituita da 46 mesi sostenga le seguenti spese:

– spese per investimenti (macchinari, impianti ed attrezzature, immobilizzazioni immateriali, servizi in cloud) per un totale di 102.000 euro;

– spese di gestione per un totale di 12.000 euro.

Attraverso il Fondo impresa femminile sarà possibile ottenere un’agevolazione totale pari a 91.200 euro (114.000×80%), di cui:

(i) 81.600 euro (102.000×80%) per le sole spese di investimento, di cui 40.800 euro (50%) in forma di contributo a fondo perduto e € 40.800 (50%) in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero;

(ii) 9.6000 euro (12.000×80%) per le esigenze di capitale circolante, nella forma del contributo a fondo perduto.

Non considerando il risparmio sugli interessi del finanziamento, il risparmio corrisponde al contributo a fondo perduto richiesto (40.800+9.600).

Spesa sostenutaContributo a fondo spettante% di risparmio
114.000 euro50.400 euro44,21%

Cosa finanzia il Fondo Impresa Donna

Il Fondo Impresa Donna consentirà di finanziare le spese relative a:

  • l’acquisto di impianti e macchinari nuovi,
  • i costi relativi a immobilizzazioni immateriali,
  • servizi in cloud,
  • le spese del personale  dipendente (assunto  dopo la data di presentazione della domanda),
  • e le esigenze di capitale circolante.

Il finanziamento iniziale del Fondo Impresa Donna è pari a 40 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno altri 400 milioni di euro dal PNRR.

Le scadenze

L’apertura dei termini per la presentazione delle domande è attesa a breve.


“FONDO IMPRESA DONNA”: il Decreto del 14/12/2021 del MISE lo rende operativo

RAMSES GROUP NEWS n. 252 – 17 Dicembre 2021 

Il Decreto del 14/12/2021 del MISE rende operativo il FONDO IMPRESA DONNA: Mancano, ora, solo le istruzioni su tempi e modalità di domanda per accedere ai nuovi strumenti a sostegno dell’imprenditoria femminile, contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati

L’apertura dei termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione saranno definite dal MISE con successivo provvedimento, con il quale saranno anche fornite le necessarie specificazioni per la corretta attuazione degli interventi


1. Imprese al femminile: aiuti a fondo perduto e a largo raggio

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati alle imprese femminili che operano nei settori industria, artigianato, agroindustria, commercio, turismo e servizi. Saranno finanziabili beni strumentali, spese del personale e capitale circolante fino all’90% della spesa. È prevista una diversificazione delle misure e del mix di agevolazioni destinate alle imprese al femminile con sede legale e/o operativa ubicate su tutto il territorio nazionale a seconda dell’«anzianità» rispetto alla presentazione della domanda di agevolazione, come previsto dal decreto 30 settembre 2021 del Ministero dello sviluppo economico (in Gazzetta Ufficiale n. 296 del 14 dicembre 2021). A tal fine occorrerà distinguere tra le imprese costituite da almeno 12 mesi e quelle costituite da più di 12 mesi e fino a 36 mesi.

Domande senza limiti di scadenza che Invitalia valuterà secondo l’ordine cronologico di presentazione. 

La dotazione complessiva delle misure è di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022.

Spese finanziabili

a) impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa;

b) immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;

c) servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;

d) personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionale alla realizzazione dell’iniziativa agevolata;

e) esigenze di capitale circolante nel limite del 20% delle spese ammissibili per materie prime, sussidiarie, materiali di consumo, servizi necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa, spese di noleggio, canoni di leasing.

Per le imprese costituite da meno di 12 mesi sono previsti contributi a fondo perduto:

a) per i programmi che prevedono spese ammissibili non superiori a 100mila euro le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili e comunque per un importo massimo del contributo pari a 50mila euro (elevabile fino al 90% per donne in stato di disoccupazione che avviano una impresa individuale o un’attività di lavoro autonomo fermo restando il limite di importo dei 50mila);

b) per i programmi che prevedono spese ammissibili superiori a 100mila euro e fino a 250mila euro, le agevolazioni sono concesse fino a copertura del 50% delle spese ammissibili.

Per le imprese costituite:

a) da almeno 12 mesi e da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda, le agevolazioni sono concesse per il 50% dell’ammontare complessivo in forma di contributo a fondo perduto e, per il restante 50%, in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero, fino a copertura del 80% delle spese ammissibili;

b) da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda, ferma restando la copertura del 80% delle spese ammissibili, l’articolazione di contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato si applica alle sole spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.

I finanziamenti: hanno durata massima di 8 anni; sono a tasso zero e rimborsati dopo 12 mesi a dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate; non sono assistiti da forme di garanzia, fermo restando che i crediti nascenti dalla ripetizione delle agevolazioni erogate sono, comunque, assistiti da privilegio.

Limiti:

Le iniziative devono essere realizzate entro 24 mesi dalla trasmissione del provvedimento di concessione; prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000 euro al netto dell’Iva.


Gli aiuti per le imprese femminili



Contributi per imprese costituite da meno di 12 mesi

Programmi di spesa non superiori a 100.000 €: agevolazioni e fino all’ 80% (elevabile al 90%) delle spese e comunque fino a 50.000 €

Programmi che prevedono spese superiori a 100.000 € e fino a 250.000 €: agevolazioni fino a copertura del 50% delle spese ammissibili

Contributi e finanziamenti per imprese costituite da 12 a 36 mesi

Imprese costruite da almeno 12 mesi e da non più di 36 mesi: contributo a fondo perduto per il 50% della spesa; per il restante 50% finanziamento a tasso zero, fino all’80% della spesa

Imprese costituite da oltre 36 mesi: copertura dell’80% della spesa; il mix contributo e finanziamento agevolato si applica ale sole spese di investimento; per il capitale circolante sono concessi contributi a fondo perduto

Fonte Italia oggi


2. Fondo Impresa Donna: contributi e finanziamenti per l’imprenditoria femminile

Fondo Impresa Donna, decreto in GU: 40 milioni per incentivare l’imprenditoria femminile ed ulteriori risorse dal PNRR.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale (la n. 296 del 14 dicembre 2021) il Decreto 30 settembre 2021 del Ministero dello Sviluppo Economico recante le modalità di intervento del Fondo a sostegno dell’impresa femminile e la ripartizione delle risorse. 

Si tratta del decreto che rende operativo il Fondo Impresa Donna per gli investimenti ed i servizi a sostegno dell’imprenditorialità femminile attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.

Il Fondo Impresa femminile

L’obiettivo della misura, prevista dalla Legge di Bilancio dello scorso anno ed ora operativo – istituita con un plafond iniziale di 40 milioni di euro per gli anni 2021 e 2022 – è quello di promuovere la partecipazione delle donne al mondo d’impresa supportandole nell’avvio di nuove attività imprenditoriali, nella realizzazione di progetti innovativi e nella promozione di business già avviati. 

Gli interventi del Fondo impresa femminile sono articolati in:

  1. incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese;
  2. incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese;
  3. promozione e formazione su imprenditoria femminile.

Le agevolazioni sono concesse con procedimento a sportello. Le domande devono essere trasmesse per via telematica tramite Invitalia.

 L’apertura dei termini sarà stabilita con successivo provvedimento.

Contributi per avvio impresa

Previsto un contributo a fondo perduto per le imprese femminili con sede legale e/o operativa in Italia, costituite da meno di 12 mesi alla data della domanda, per:

  • programmi che prevedono spese ammissibili fino a 100mila euro, con copertura all’80% (elevabile al 90% per le disoccupate che si mettono in proprio) 
  • ed un importo massimo del contributo di 50mila euro;
  • programmi che prevedono spese ammissibili tra 100mila e 250mila euro, con copertura al 50%.

Sono ammissibili programmi (fino a 250mila euro) di avvio (entro 2 anni dal contributo) di una nuova impresa femminile relativi alla produzione di beni nei settori industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli; alla rnitura di servizi in qualsiasi settore; al commercio e turismo.

Incentivi per sviluppo e consolidamento

Sono ammissibili alle agevolazioni programmi di investimento per lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili nei medesimi settori, da realizzarsi entro 24 mesi dall’erogazione del beneficio, con spesa massima di 400mila euro:

  • per imprese costituite tra 12 e 36 mesi, metà agevolazione in forma di contributo a fondo perduto e metà in forma di finanziamento a tasso zero con copertura all’80% delle spese ammissibili;
  • per le imprese costituite da oltre 36 mesi, l’articolazione in fondo perduto e finanziamento si applica alle sole spese di investimento, le le esigenze di capitale circolante si eroga un contributo a fondo perduto.

Fonte PMI.IT


3. MISE. Fondo Impresa Donna: Finanziamento a tasso agevolato e contributo a fondo perduto per sostenere la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili

AREA GEOGRAFICA Italia  
SETTORI DI ATTIVITÀ Turismo, Servizi/No Profit, Industria, Commercio, Artigianato, Agroindustria/Agroalimentare
BENEFICIARI Micro Impresa, PMI, Persona fisica
SPESE FINANZIATE Digitalizzazione, Consulenze/Servizi, Opere edili e impianti, Avvio attività / StartUp, Attrezzature e macchinari

AGEVOLAZIONE: Contributo a fondo perduto, Finanziamento a tasso agevolato

PROSSIMA APERTURA In fase di attivazione

DESCRIZIONE COMPLETA DEL BANDO

IL PRESENTE DECRETO DISCIPLINA LE MODALITA’ DI AZIONE DEL FONDO IMPRESA FEMMINILE, AL FINE DI REALIZZARE LA PROMOZIONE E SOSTEGNO ALL’AVVIO E AL RAFFORZAMENTO DELL’IMPRENDITORIA FEMMINILE, NONCHE’ DI SVILUPPO DEI VALORI IMPRENDITORIALI PRESSO LA POPOLAZIONE FEMMINILE E DI MASSIMIZZAZIONE DEL CONTRIBUTO ALLA CRESCITA ECONOMICA E SOCIALE DEL PAESE DA PARTE DELLE DONNE. 

Per l’attuazione degli obiettivi di promozione e sostegno stabiliti dalla legge, gli interventi del Fondo impresa femminile sono articolati nelle seguenti linee di azione:

a) incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili; 

b) incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili; 

c) azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile. 

Il piano di attività del punto c) verrà attuato da Invitalia, secondo modalità concordate con il Ministero.

Soggetti beneficiari

Disciplina in materia di aiuti di Stato Applicabile

Le agevolazioni sono concesse in caso di imprese:

  • non quotate
  • di micro e piccola dimensione
  • costituite e iscritte al registro delle imprese da non più di cinque anni alla data di presentazione della domanda. Per le lavoratrici autonome non soggette all’obbligo di iscrizione al registro delle imprese, il periodi di cinque anni è considerato a partire dal momento di avvio dell’attività libero professionale, con apertura della Partita Iva
  • che non hanno rilevato l’attività di un’altra impresa; non hanno distribuito utili; non siano costituite a seguito di fusione.

Incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili

Possono accedere al Fondo e beneficiare delle agevolazioni le imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione e iscritte nel registro delle imprese.

Tra i requisiti necessari ci sono l’essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie, non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea, aver restituito agevolazioni godute per le quali è stato disposto dal MISE un ordine di recupero.

Sono ammesse, inoltre, le lavoratrici autonome, in possesso della partita IVA, aperta da meno di dodici mesi alla data di invio dell’istanza di sussidio, fatta salvo l’avvenuta iscrizione all’ordine professionale di riferimento.

Solo per il capitolo ‘nascita’, possono presentare domanda anche le persone fisiche che intendono costituire una impresa femminile. 

Tipologia di interventi ammissibili

Incentivi per la nascita delle imprese femminili

Sono ammissibili le agevolazioni previste dal presente capo le iniziative che prevedono programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile, relativi: 

a) alla produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;

b) alla fornitura di servizi, in qualsiasi settore;

c) al commercio e turismo. 

Le iniziative devono:

a) essere realizzate entro ventiquattro mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni controfirmato dall’impresa femminile beneficiaria, pena la revoca delle agevolazioni concesse. Sulla base di motivata richiesta dell’impresa, il Soggetto gestore puo’ autorizzare una proroga non superiore a sei mesi; 

b) prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000,00 euro al netto d’I.V.A. 

Sono ammissibili le spese relative a:

  • immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purche’ coerenti e funzionali all’attivita’ d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata; 
  • immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attivita’ oggetto dell’iniziativa agevolata;
  • servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazionedella domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
  • esigenze di capitale circolante nel limite del 20% (venti per cento) delle spese complessivamente ritenute ammissibili. 

Alle imprese beneficiarie delle agevolazioni di cui al presente capo, sono, altresi’, erogati servizi di assistenza tecnico-gestionale, durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa fino a un valore massimo complessivo non superiore a 5.000,00 (cinquemila/00) euro per impresa.

Incentivi per lo sviluppo delle imprese femminili 

Sono ammissibili le iniziative che prevedono programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento di imprese femminili nei seguenti settori:

a) produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;

b) fornitura di servizi, in qualsiasi settore;

c) commercio e turismo. 

Le iniziative devono essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni controfirmato dall’impresa femminile.

Le spese ammissibili non devono essere superiori a 400.000,00 euro al netto d’IVA.

 Sono ammissibili le spese relative a:

  • immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purche’ coerenti e funzionali all’attivita’ d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attivita’ oggetto dell’iniziativa agevolata servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • personale dipendente
  • esigenze di capitale circolante.

Progetti per la diffusione della cultura imprenditoriale e l’orientamento


Il fondo per l’impresa femminile, sostiene le seguenti azioni e iniziative: 

a) promozione del valore dell’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle Università

b) iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra le donne

c) iniziative di orientamento e formazione verso percorsi di studio nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche

d) iniziative di sensibilizzazione verso professioni tipiche dell’economia digitale

e) azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile di impresa e promuovere i programmi finanziati ai sensi del presente decreto.

Le azioni e le iniziative sono definite sulla base di un piano di attività predisposto da Invitalia.

Entità e forma dell’agevolazione

La dotazione finanziaria a disposizione della misura, pari a 20.000.000,00 di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, in via di prima applicazione, è così ripartita:

  1. agli interventi relativi alla nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili sono destinati 33.800.000,00 euro;
  2. per gli interventi di diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile ci sono 6.200.000,00 euro;
  3. una quota parte della dotazione finanziaria del primo punto, pari al 4% iva inclusa, è destinata all’esecuzione della convenzione tra il MISE e Invitalia.

Il primo punto dell’elenco, a sua volta, vede una ripartizione su due assi:

  • 8.200.000,00 euro destinati alle azioni per l’avvio di nuove imprese. Nell’ambito della predetta dotazione è costituita una riserva pari al 60% delle risorse in favore delle imprese femminili costituite in forma di impresa individuale o di lavoratrice autonoma. Le risorse che, entro dodici mesi dalla data di apertura dei termini per la presentazione delle domande, risultino inutilizzate per le agevolazioni concesse nell’ambito di tale riserva, rientrano nella dotazione complessiva della medesima linea di intervento;
  • 25.600.000,00 euro è destinato agli interventi di sviluppo e consolidamento delle imprese femminili.

Incentivi per la nascita delle imprese femminili

Le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributo a fondo perduto, secondo la seguente articolazione:

  • Per i programmi che prevedono spese ammissibili non superiori a 100.000,00 euro, le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili e comunque per un importo massimo del contributo pari a 50.000,00 euro. 
  • Per i programmi che prevedono spese ammissibili superiori a 100.000,00 euro e fino a 250.000,00 euro, le agevolazioni sono concesse fino a copertura del 50% delle spese ammissibili. 

Incentivi per lo sviluppo delle imprese femminili

Le agevolazioni sono concesse secondo la seguente articolazione:

  • per le imprese femminili costituite da almeno 12 mesi e da non più di 36 mesi dalla data di presentazione della domanda, le agevolazioni sono concesse per il 50% dell’ammontare complessivo in forma di contributo a fondo perduto e per il restante 50% in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero, fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili;
  • per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda, ferma restando la copertura del 80% delle spese ammissibili indicate al punto precedente, l’articolazione di contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato prevista dal medesimo punto si applica alle sole spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante sono agevolate nella forma di contributo a fondo perduto. 

I finanziamenti agevolati:

  • hanno una durata massima di 8 anni
  • sono a tasso zero
  • sono rimborsati, dopo 12 mesi a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione
  • non sono assistiti da forme di garanzia.

Scadenza

In fase di attivazione. Le agevolazioni per la nascita e sviluppo delle imprese femminili sono concesse fino all’esaurimento dei fondi disponibili.

Fonte Rete agevolazioni


4. FONDO IMPRESA DONNA: CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO E FINANZIAMENTI PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE

Accessibili nuovi strumenti a sostegno dell’imprenditoria femminile: dai contributi a fondo perduto ai finanziamenti. Gli incentivi sono finalizzati sia alla nascita di nuove aziende che allo sviluppo e al consolidamento di quelle esistenti. I dettagli nel decreto MISE che lo rende operativo.

Fondo Impresa Donna al via: il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che lo rende operativo è arrivato in Gazzetta Ufficiale il 14 dicembre, a un passo dalla scadenza dettata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in cui rientra.

Mancano, ora, solo le istruzioni su tempi e modalità di domanda per accedere ai nuovi strumenti a sostegno dell’imprenditoria femminile, contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.

Si parte, infatti, con una dotazioni iniziale di 40 milioni di euro prevista dalla Legge di Bilancio 2021 che lo ha istituito, a cui si aggiungeranno ulteriori 400 milioni di euro previsti dal PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che tra i vari obiettivi si propone un aumento di 4 punti percentuali dell’occupazione femminili.

Gli incentivi sono finalizzati sia alla nascita di nuove aziende che allo sviluppo e al consolidamento di quelle esistenti.

Ed è direttamente il testo del Decreto MISE a stabilire i contorni della platea di donne potenziali beneficiarie dando la definizione di impresa femminile.

Rientrano in questa categorie i soggetti a prevalente partecipazione femminile:

  • società cooperativa e società di persone in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60 per cento dei componenti la compagine sociale;
  • società di capitale le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne;
  • impresa individuale la cui titolare è una donna;
  • lavoratrice autonoma.

Fondo Impresa Donna, contributi a fondo perduto per le nuove iniziative di imprenditoria femminile

Il Fondo Impresa Donna prevede formule di incentivi diversi in base alla data di costituzione dell’azienda.

Per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile nell’ambito della produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli, della fornitura di servizi, del commercio e del turismo è possibile accedere a contributi a fondo perduto a copertura di una parte delle spese ammissibili.


Spese ammissibiliImporto massimoCopertura massima
Non superiori a 100.000,00 euro50.000 euro80 per cento, 90 per cento per le donne in stato
di disoccupazione che avviano una impresa individuale o un’attività di lavoro autonomo
Superiori a 100.000 euro e fino a 250.000 euro50 per cento

Possono rientrare nel programma di investimento le seguenti voci:

  • immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;
  • immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
  • esigenze di capitale circolante nel limite del 20 per cento delle spese complessivamente ritenute ammissibili, coerenti con l’iniziativa e per il pagamento di: 
    • materie prime, sussidiarie, materiali di consumo;
    • servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
    • godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing;
    • oneri di garanzia.

Per realizzare le iniziative si hanno a disposizione 24 mesi di tempo dalla data di concessione delle agevolazioni.

Alle beneficiarie spettano anche servizi di assistenza tecnico-gestionale per un valore massimo di 5.000 euro.


ImportoServizi
3.000 euro Assistenza tecnica sulle agevolazioni e trasmissione di competenze specialistiche e strategiche per il miglior esito delle iniziative finanziate da parte di Invitalia
2.000 euroCopertura del 50 per cento l’acquisto di servizi specialistici, di importo non inferiore a 4.000,00 euro,
di marketing e comunicazione

Le imprese femminili che hanno intenzione di richiedere i contributi a fondo perduto devono rispettare i seguenti requisiti:

  • avere una sede legale e/o operativa su tutto il territorio nazionale o la disponibilità di questa;
  • essere costituite da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione;
  • essere regolarmente costituite e iscritte nel registro delle imprese;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
  • non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  • aver restituito agevolazioni godute per le quali è stato disposto dal Ministero un ordine di recupero.

Come specifica il decreto, le lavoratrici autonome “devono essere in possesso unicamente della partita I.V.A., aperta da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, fatti salvi l’avvenuta iscrizione all’ordine professionale di riferimento, ove necessaria per l’esercizio dell’attività professionale interessata, nonché il possesso degli ulteriori requisiti”.

Anche per le persone fisiche c’è la possibilità di beneficiare delle agevolazioni, a patto che sia possibile documentare l’avvio dell’attività.

APPROFONDIMENTO: Fondo impresa donna, contributi a fondo perduto e finanziamenti per l’imprenditoria femminile

Diverse sono, poi, le agevolazioni del Fondo Impresa Donna riconosciute alle imprese costituite da più di 12 mesi o alle lavoratrici autonome con una partita IVA aperta da più di 12 mesi per lo sviluppo o il consolidamento della propria attività che presentano anche tutti gli altri requisiti richiesti.

In questo caso le spese ammissibili possono arrivare fino a 400.000 euro e riguardare:

  • immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;
  • immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;
  • servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
  • esigenze di capitale circolante per:
    • materie prime, sussidiarie, materiali di consumo;
    • servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
    • godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing;
    • oneri di garanzia.

I benefici consistono in parte in contributi a fondo perduto e in parte in finanziamenti agevolati con le seguenti caratteristiche:

  • con una durata massima di otto anni;
  • a tasso zero;
  • vengono rimborsati, dopo dodici mesi a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno;
  • non sono assistiti da forme di garanzia.

Tipologia di impresa femminileContributi a fondo perdutoFinanziamento agevolatoCopertura delle speseLimite delle esigenze di capitale circolante
Costituita da almeno 12 mesi a non più di 36 mesi50 per cento50 per cento80 per cento20 per cento
Costituita da oltre 36 mesi50 per cento50 per cento80 per cento delle spese di investimento25 per cento

In questo ultimo caso, il 25 per cento delle spese complessivamente ammissibili e, comunque, nella misura massima dell’80 per cento della media del circolante degli ultimi tre esercizi alla data di presentazione della domanda è coperto da un contributo a fondo perduto.

Anche in questo caso accanto tra i benefici ci sono anche a disposizione servizi di assistenza tecnico-gestionale per un valore massimo di 5.000 euro.


ImportoServizi
3.000 euro
Assistenza tecnica sulle agevolazioni e trasmissione di competenze specialistiche e strategiche per il miglior esito delle iniziative finanziate da parte di Invitalia
2.000 euro
Copertura del 50 per cento l’acquisto di servizi specialistici, di importo non inferiore a 4.000,00 euro, di marketing e comunicazione

L’accesso agli incentivi del Fondo Impresa Donna segue una procedura valutativa a sportello e le richieste dovranno essere inviate tramite la procedura online che sarà attiva sul portale Invitalia.

Tutti i dettagli nel testo integrale del decreto MISE pubblicato in GU il 14 dicembre 2021 Modalità d’intervento del Fondo a sostegno dell’impresa femminile e ripartizione delle relative risorse finanziarie

Fonte INFORMAZIONE FISCALE


5. Fondo Impresa Donna: come funzionano gli incentivi per l’imprenditoria femminile

Atteso da oltre otto mesi, il Fondo a sostegno dell’impresa femminile ha finalmente regole e procedure. Il decreto attuativo, che in base alla legge di Bilancio 2021 doveva essere emanato entro marzo, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 dicembre 2021.

Il provvedimento disciplina le modalità di azione del Fondo, al fine di realizzare gli obiettivi, stabiliti dalla legge, di promozione e sostegno all’avvio e al rafforzamento dell’imprenditoria femminile, nonché di sviluppo dei valori imprenditoriali presso la popolazione femminile e di  massimizzazione del contributo alla crescita economica e sociale del Paese da parte delle donne.

Come funziona il Fondo Impresa Donna

Gli interventi del Fondo Impresa Donna sono articolati in tre linee di azione: 

  • incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili; 
  • incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili; 
  • azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile.

Possono accedere al Fondo e beneficiare delle agevolazioni le imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione e iscritte nel registro delle imprese.

Tra i requisiti necessari ci sono l’essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie, non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea, aver restituito agevolazioni godute per le quali è stato disposto dal MISE un ordine di recupero.

Sono ammesse, inoltre, le lavoratrici autonome, in possesso della partita IVA, aperta da meno di dodici mesi alla data di invio dell’istanza di sussidio, fatta salvo l’avvenuta iscrizione all’ordine professionale di riferimento.

Solo per il capitolo ‘nascita’, possono presentare domanda anche le persone fisiche che intendono costituire una impresa femminile. 

In tal caso, l’ammissione alle agevolazioni è subordinata alla trasmissione della documentazione necessaria a dimostrare l’avvenuta costituzione dell’impresa – o in caso di avvio di attività libero professionali l’apertura della partita IVA – entro sessanta giorni dalla comunicazione dell’esito positivo della valutazione inviata da Invitalia, in qualità di soggetto gestore.

Per entrambi gli incentivi – ‘nascita’ e ‘consolidamento e sviluppo’ – sono ammesse attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo con programmi di investimento da realizzare entro due anni il cui tetto di spese ammissibili è fissato a:

  • 250mila euro per le nuove imprese;
  • 400mila per quelle già esistenti. 

Per quanto riguarda il capitolo ‘diffusione della cultura’, invece, il Fondo sostiene un ampio ventaglio di iniziative. Dalla promozione del valore dell’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle università, alla diffusione della cultura imprenditoriale tra le donne, passando per l’orientamento verso percorsi di studio nelle materie STEM, fino alla sensibilizzazione verso professioni tipiche dell’economia digitale e alle azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa.

Quali sono gli incentivi all’imprenditoria femminile

Guardando agli incentivi per la nascita delle imprese femminili, le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributo a fondo perduto, secondo la seguente articolazione:

  • per i programmi che prevedono spese ammissibili non superiori a 10mila euro, è prevista una copertura dell’80% delle spese ammissibili – elevata al 90% solo nel caso di donne disoccupate che avviano un’impresa individuale o un’attività di lavoro autonomo – e comunque per un importo massimo del contributo pari a 50mila euro; 
  • per i programmi che prevedono spese ammissibili oltre i 100mila e fino a 250mila euro, le agevolazioni sono concesse fino a copertura del 50% delle spese ammissibili. 

Relativamente allo sviluppo e al consolidamento delle imprese femminili, gli aiuti variano in base all’anzianità delle realtà aziendali. Nello specifico:

  • per le imprese femminili costituite da almeno dodici e da non più di trentasei mesi, le agevolazioni sono concesse per il 50% dell’ammontare complessivo in forma di contributo a fondo perduto e, per il restante 50%, in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero, fino a copertura del 80% delle spese ammissibili;
  • per le imprese femminili costituite da oltre trentasei mesi, ferma restando la copertura del 80% delle spese ammissibili di cui sopra, l’articolazione di contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato prevista dal punto precedente si applica alle sole spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto. 

I finanziamenti agevolati sono “a tasso zero”, hanno una durata massima di otto anni, non sono assistiti da forme di garanzia e sono rimborsati dopo dodici mesi a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno.

Durante il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa, le imprese possono beneficiare anche dei servizi di assistenza tecnico-gestionale fino a un valore massimo complessivo non superiore ai 5mila euro.

Nello specifico, 3mila euro sono erogati da Invitalia per fornire assistenza tecnica sulle agevolazioni e trasferire competenze specialistiche strategiche, mentre i restanti 2mila sotto forma di voucher, all’impresa beneficiaria che ne faccia istanza, a copertura del 50% del costo per l’acquisto di servizi specialistici, di importo non inferiore a 4mila euro, acquisiti da soggetti terzi esperti e  qualificati in attività di marketing e comunicazione.

Bandi e contributi per le donneLe risorse a disposizione del Fondo Impresa Donna

La dotazione finanziaria a disposizione della misura, pari a 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, in via di prima applicazione, è così ripartita:

  • agli interventi relativi alla nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili sono destinati 33,8 milioni di euro;
  • per gli interventi di diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile ci sono 6,2 milioni di euro;
  • una quota parte della dotazione finanziaria del primo punto, pari al 4% iva inclusa, è destinata all’esecuzione della convenzione tra il MISE e Invitalia.

Il primo punto dell’elenco, a sua volta, vede una ripartizione su due assi:

  • 8,2 milioni di euro destinati alle azioni per l’avvio di nuove imprese. Nell’ambito della predetta dotazione è costituita una riserva pari al 60% delle risorse in favore delle imprese femminili costituite in forma di impresa individuale o di lavoratrice autonoma. Le risorse che, entro dodici mesi dalla data di apertura dei termini per la presentazione delle domande, risultino inutilizzate per le agevolazioni concesse nell’ambito di tale riserva, rientrano nella dotazione complessiva della medesima linea di intervento;
  • 25,6 milioni di euro è destinato agli interventi di sviluppo e consolidamento delle imprese femminili.

Infine, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha previsto di incrementare le risorse del Fondo – nell’ambito della Missione 5 “Inclusione e coesione”, Componente 1, Investimento 1.2 “Creazione di imprese femminili” – cui vengono complessivamente destinati 400 milioni di euro.

Quando fare domande di contributo

Le agevolazioni saranno concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello.

Le domande di agevolazione devono essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione in un’apposita sezione del sito di Invitalia. 

L’apertura dei termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione  saranno definite dal MISE con successivo provvedimento, con il quale saranno anche fornite le necessarie specificazioni per la corretta attuazione degli interventi.

Consulta il decreto del 30 settembre 2021, Gazzetta Ufficiale n. 296 del 14 dicembre 2021

Fonte F.A.S.I.


6. MISE: lanciato il Fondo impresa femminile

È stato pubblicato in gazzetta ufficiale il decretro del Ministero dello sviluppo economico (MISE) che rende operativo il Fondo impresa femminile.

La misura ha l’obiettivo di incoraggiare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese, sostenendo le loro competenze e creatività per avviare nuove attività imprenditoriali e realizzare progetti innovativi, grazie a dei contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.

Il Fondo è istituito con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro ed è incluso nelle linee di intervento del MISE nel PNRR, che prevede 400 milioni di euro a supporto dell’imprenditoria femminile.

Nello specifico, il Fondo è rivolto a imprese femminili di qualsiasi dimensione e lavoratrici autonome, che potranno beneficiare delle seguenti tipologie di incentivi:

  • incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili
  • incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili.

Inoltre, il Fondo sostiene azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile che si svolgerà attraverso iniziative per la promozione del valore dell’imprenditoria femminile in università e scuole.

Le agevolazioni saranno concesse ai seguenti settori:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore
  • commercio e turismo.

Le agevolazioni saranno assegnate con una procedura valutativa a sportello.

Fondo impresa femminileAvviso

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 296 del 14 dicembre 2021, il decreto interministeriale 30 settembre 2021 che disciplina le modalità di intervento del Fondo a sostegno dell’impresa femminile istituito dall’articolo 1, comma 97, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (Legge di bilancio per il 2021) al fine di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese.

Cos’è

Il Fondo a sostegno dell’impresa femminile è stato istituito dall’articolo 1, comma 97, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023”), con una dotazione di 40 milioni di euro, al fine di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese.

Il Fondo è istituito nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, che si avvale, in qualità di Soggetto gestore, dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia.

A chi si rivolge

Il Fondo è volto a sostenere imprese femminili (intese come imprese a prevalente partecipazione femminile e lavoratrici autonome) di qualsiasi dimensione, con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, già costituite o di nuova costituzione, attraverso la concessione di agevolazioni nell’ambito di una delle due seguenti linee di azione:

  1. incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili;
  2. incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili.

In particolare, possono beneficiare degli “incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili” di cui alla precedente lettera a), le imprese femminili costituite da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, e le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Possono presentare domanda, inoltre, le persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa femminile.

Possono beneficiare degli “incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili” di cui alla precedente lettera b), le imprese femminili costituite da almeno dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, e le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da almeno dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione

Il Fondo sostiene, inoltre, azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile, attuate dal Soggetto gestore, sulla base di un piano di attività condiviso con il Ministero, attraverso iniziative per la promozione del valore dell’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle università, per la diffusione di cultura imprenditoriale tra le donne, di orientamento e formazione verso percorsi di studio nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, di sensibilizzazione verso professioni tipiche dell’economia digitale e attraverso azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa e promuovere i programmi finanziati dal Fondo stesso.

Cosa finanzia

Le agevolazioni sono concesse a fronte di programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile ovvero per lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, nei seguenti settori:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
  • commercio e turismo.

Le iniziative devono, inoltre:

  • essere realizzate entro ventiquattro mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni;
  • prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000,00 euro al netto d’IVA per i programmi di investimento che prevedono la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile, ovvero non superiori a 400.000 euro al netto d’IVA per i programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento di imprese femminili.

L’agevolazione

Le agevolazioni sono concesse ai sensi e nei limiti dell’articolo 22 (“Aiuti alle imprese in fase di avviamento”) del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione (Regolamento GBER) ovvero, per le imprese che non soddisfino le condizioni dei cui al predetto articolo 22 del Regolamento GBER, ai sensi del Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione (Regolamento «de minimis») e assumono la forma del contributo a fondo perduto e del finanziamento agevolato, anche in combinazione tra loro.

Il finanziamento, della durata massima di 8 anni, è a tasso zero e non è assistito da forme di garanzia.

La forma e la misura delle agevolazioni sono articolate in funzione delle linee di azione e dell’ammontare delle spese ammissibili previste nei programmi di investimento. In particolare:

  • per gli incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili, le agevolazioni assumono la sola forma del contributo a fondo perduto per un importo massimo pari a:
    • 80% delle spese ammissibili e comunque fino a euro 50.000,00, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili non superiori a euro 100.000,00;
    • 50% delle spese ammissibili, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili superiori a euro 100.000,00 e fino a euro 250.000,00;
  • per gli incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili, le agevolazioni assumono la forma sia del contributo a fondo perduto sia del finanziamento agevolato e sono articolate come di seguito indicato:
    • per le imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto e in forma di finanziamento agevolato;
    • per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse come al punto precedente in relazione alle spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.

Costituiscono spese ammissibili alle predette agevolazioni le spese relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale, personale dipendente ed esigenze di capitale circolante, alle condizioni e nei limiti stabiliti dal decreto interministeriale.

In aggiunta a tali agevolazioni, per le imprese beneficiarie sono previsti servizi di assistenza tecnico-gestionale, fino all’importo massimo di 5.000,00 euro per impresa fruibile in parte attraverso servizi erogati dal Soggetto gestore, in parte in forma di voucher per l’acquisto di servizi specialistici presso terzi.

Termini e modalità di presentazione delle domande

Le agevolazioni sono concesse con una procedura valutativa a sportello.

Le domande di agevolazione devono essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica che sarà messa a disposizione in un’apposita sezione del sito internet del Soggetto gestore, www.invitalia.it 

L’apertura dei termini, le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione saranno definite dal Ministero dello sviluppo economico con successivo provvedimento, con il quale saranno, altresì, fornite le necessarie specificazioni per la corretta attuazione degli interventi.

Normativa

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SCHEDA di APPROFONDIMENTO

BANDO IMPRENDITORIA FEMMINILE “FONDO IMPRESA DONNA”

RAMSES GROUP NEWS n. 248 – 3 Dicembre 2021 

IL BANDO PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE “FONDO IMPRESA DONNA” HA COME OBIETTIVO QUELLO DI INCENTIVARE LA PARTECIPAZIONE DELLE DONNE AL MONDO DELLE IMPRESE, SUPPORTANDO LE LORO COMPETENZE E CREATIVITÀ PER L’AVVIO DI NUOVE ATTIVITÀ IMPRENDITORIALI E LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI INNOVATIVI, ATTRAVERSO CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO E FINANZIAMENTI AGEVOLATI.

Fondo Impresa Donna: 40 milioni di euro destinati allo sviluppo di nuove imprese femminili

Firmato il decreto interministeriale che definisce le procedure del Fondo Impresa Donna, confermando i primi 40 milioni di euro, dei 400 milioni previsti dal PNRR, da destinare alle misure dedicate alle imprese femminili.

L’intervento dedicato all’imprenditoria femminile offrirà sia contributi a fondo perduto che finanziamenti agevolati, si attende il provvedimento di Invitalia con le specifiche attuative per conoscere le modalità per l’invio della domanda.

La misura prevista dal PNRR ha lo scopo di favorire l’aumento della partecipazione delle donne al mondo del lavoro e si prefigge di:

  • rimodulare gli attuali sistemi di sostegno all’imprenditoria femminile per aumentare la loro efficacia;
  • agevolare la realizzazione di progetti imprenditoriali già stabiliti e operanti;
  • supportare le startup femminili attraverso attività di mentoring e assistenza tecnico-manageriale;
  • creare con una mirata attività comunicativa un clima favorevole all’imprenditorialità femminile.

Cos’è il Fondo Impresa Donna

L’obiettivo del Fondo Impresa Donna è quello di incentivare le donne ad entrare nel mondo delle imprese, supportando le loro competenze e creatività per l’avvio di nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi.

L’intervento proposto dal MISE fa parte della Missione 5 “Inclusione e coesione” prevista dal PNRR e una dotazione finanziaria totale di 400 milioni di euro.

Il Fondo Impresa Donna garantirà il finanziamento di iniziative imprenditoriali attraverso strumenti già esistenti come Nuove Imprese a Tasso Zero (NITO), rivolto alle ragazze che vogliono fare impresa e Smart&Smart
 per le start up altamente innovative.

In cosa consiste l’aiuto previsto dal Fondo per l’imprenditoria femminile

Sono previsti aiuti sia per la nascita dell’impresa che per il consolidamento di quelle esistenti. Nel primo caso sono previsti contributi a fondo perduto fino a un massimo di 100.000 € di spese, per coprire l’80% dei costi, fino ad importo massimo di 50.000 €.

In caso di donne disoccupate la copertura prevista sale al 90% della spesa. Se il progetto prevede spese oltre il limite dei 100.000 € e fino ai 250.000 €, la copertura scende al 50%.

Per il consolidamento delle imprese invece sono previsti:

  • per le imprese costituite da meno di un anno e fino a massimo 3 anni: incentivo pari al 50% a fondo perduto e per l’altro 50% come finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, fino all’80% delle spese ammissibili;
  • per le imprese con più di 3 anni:
    • contributi a fondo perduto per le spese di capitale circolante;
    • finanziamento agevolato per le spese di investimento;
    • voucher fino a 5.000 € per impresa per in assistenza tecnica e di gestione dell’impresa (di questi, 3.000 € sono per i servizi Invitalia).

Gli incentivi del Fondo Impresa Donna sono cumulabili con altri aiuti di Stato.

Beneficiari del Fondo Impresa Donna

Gli aiuti del Fondo Impresa Donna possono essere richiesti da lavoratrici autonome e imprese operanti nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo, con i seguenti requisiti:

  • cooperative e società di persone con almeno il 60% di donne socie;
  • società di capitale con quote e componenti di cda per almeno due terzi di donne;
  • imprese individuali la cui titolare è una donna.

Si attende la pubblicazione del provvedimento attuativo di Invitalia che definisce le modalità di presentazione delle domande, seguiranno aggiornamenti.

Fonte Gruppo d.b. consulting

SCHEDA

BENEFICIARI

Il Fondo Impresa Donna è destinato alle imprese femminili nascenti o già esistenti, in particolare si rivolge a:

  • cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie .
  • società di capitale con quote e componenti del CDA per almeno due terzi di donne , sempre con il vincolo dell´assenza di condanne definitive per i reati che comportano esclusione degli appalti pubblici;
  • imprese individuali la cui titolare è una donna
  • lavoratrici autonome che presentano l’apertura della Partita IVA entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda.
  • persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione.

I legali rappresentanti o amministratori non devono essere stati condannati con sentenza definitiva per reati che costituiscono motivo di esclusione dagli appalti;

Nel caso di una società, cooperativa, società di capitale o impresa individuale costituita da meno di un anno, la sede legale o operativa dell’impresa deve essere collocata in Italia.

Sono ammesse alle richieste le attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo

INTERVENTI AMMISSIBILI

Sono ammissibili a questa norma:

  • Investimenti per l’avvio dell’attività e il rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale delle imprese femminili, con specifica attenzione ai settori dell´alta tecnologia.
  • Programmi e iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra la popolazione femminile e programmi di formazione e orientamento verso materie e professioni in cui la presenza femminile va adeguata alle indicazioni di livello europeo e nazionale, con iniziative per promuovere il valore dell´impresa femminile nelle scuole e nelle Università. Inoltre si punta all’orientamento e formazione verso percorsi di studio STEM e verso professioni tipiche dell´economia digitale, nonché a tutte le azioni di comunicazione volte a diffondere la cultura femminile d´impresa e promuovere i programmi finanziati

 SPESE AMMISSIBILI

  • impianti, macchinari e attrezzature nuove di fabbrica; immobilizzazioni immateriali;
  • servizi cloud per la gestione aziendale;
  • personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato nell’iniziativa agevolata.

AGEVOLAZIONE

Nuove imprese:

  • Contributo a fondo perduto che entro spese ammissibili di 100.000 euro, copre l’80% fino a un massimo di 50.000 euro. Per le donne disoccupate la percentuale massima di copertura sale al 90%;
  • Contributo a fondo perduto che entro spese ammissibili superiori a 100.000 euro e fino a 250.000 euro, copre il 50% delle spese ammissibili.

Imprese già esistenti:

  • per le imprese costituite da almeno un anno e massimo 3 anni, le agevolazioni possono essere per il 50% come contributo a fondo perduto e per un altro 50% come finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, per coprire fino all’80% delle spese ammissibili. Il tetto massimo è di 400.000 euro;
  • per le aziende che hanno più di 3 anni le spese di capitale circolante sono agevolate solo con il contributo a fondo perduto, mentre quelle di investimento anche con il finanziamento agevolato. Il tetto massimo è sempre pari a 400.000 euro.

 Il Decreto ha previsto anche un voucher fino a 5.000 euro per impresa da spendere in assistenza tecnica e di gestione dell’impresa (di cui 3.000 euro per servizi di Invitalia).

Inoltre, una dotazione di 6,2 milioni il Fondo sostiene anche iniziative di promozione dell’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle università, attività di orientamento e formazione verso percorsi di studio nelle discipline scientifiche e azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa.

FONDI DISPONIBILI

il Fondo Impresa Donna è stato istituito con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno le risorse PNRR pari a 400 milioni di euro destinate all’imprenditoria femminile.

SCADENZA

In fase di attivazione—-OCCORRE  ASPETTARE USCITA REGOLAMENTO/DECRETO

RISORSE UTILI

Sito MISE

Fonte RETE AGEVOLAZIONI


APPROFONDIMENTI

Firmato il decreto Fondo Impresa Donna

RAMSES GROUP NEWS n. 225 – 12 Ottobre 2021 

Il Ministro Giancarlo Giorgetti ha firmato il decreto interministeriale che rende operativo il Fondo che mira a rafforzare gli investimenti e i servizi a sostegno dell’imprenditorialità femminile.

L’obiettivo della misura è quello di incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese, supportando le loro competenze e creatività per l’avvio di nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.

Il Fondo Impresa Donna è istituito con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno le risorse PNRR, 400 milioni, destinate all’imprenditoria femminile. Il progetto costituisce un intervento cardine inserito tra le linee di intervento del Ministero dello sviluppo economico nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito della missione “Inclusione e coesione”.

Con l’attuazione della misura a sostegno dell’imprenditoria femminile, il Ministero raggiunge un altro obiettivo del PNRR nei tempi stabiliti dal cronoprogramma, come già avvenuto per i bandi IPCEI sui progetti strategici altamente tecnologici nei settori delle batterie e dei semiconduttori, mentre è già stata avviata la riforma della proprietà industriale.

Il decreto interministeriale è stato firmato anche dal Ministro dell’economia e delle finanze e dal Ministro per le pari opportunità e la famiglia. Sarà quindi inviato alla Corte dei Conti per la registrazione.

Fondo Impresa Donna, come si accede al fondo perduto

Con un provvedimenti del MISE verrà fissata la data di partenza delle domande, che andranno presentate online attraverso la piattaforma di Invitalia e poi valutate secondo l’ordine di presentazione con un esame di merito che considera vari criteri dal progetto imprenditoriale alle potenzialità del mercato di riferimento, con un sistema premiale alle iniziative ad alta tecnologia.

Da fissare la data di partenza delle domande

Un successivo provvedimento dello Sviluppo economico fisserà la data di partenza delle domande, che andranno presentate online attraverso la piattaforma di Invitalia e poi valutate secondo l’ordine di presentazione con un esame di merito che considera vari criteri dal progetto imprenditoriale alle potenzialità del mercato di riferimento, con una premialità assegnata alle iniziative ad alta tecnologia. Esaurite le risorse, le agevolazioni saranno concesse in misura parziale rispetto all’importo ammissibile. La sede legale e/o operativa dell’impresa, costituita da meno di un anno, deve essere collocata in Italia e sono ammesse anche le persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione. Nel caso di lavoratrici autonome, è l’apertura della partita Iva che va presentata entro i 60 giorni.

FONDO IMPRESA DONNA, COS’È

Il Fondo Impresa Donna è stato istituito con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro nella Legge di Bilancio 2021, ai quali si aggiungeranno le risorse PNRR, 400 milioni, destinate all’imprenditoria femminile nell’arco di tempo tra il 2021 e il 2026.

Il progetto costituisce un intervento cardine inserito tra le linee d’intervento del Ministero dello sviluppo economico nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito della missione “Inclusione e coesione”.

Con l’attuazione della misura a sostegno dell’imprenditoria femminile, che doveva partire a marzo scorso, si avvia dunque una delle linee guida chiave del PNRR. Per garantire il buon funzionamento del fondo, il Ministero si avvarrà anche del Comitato impresa donna istituito in Bilancio e da disciplinare con un apposito Decreto. Intanto, dell’erogazione delle risorse alle donne che ne faranno richiesta, se ne occuperà Invitalia che ha ricevuto al tal fine un sovvenzionamento di 1,3 milioni di euro. 

COME FUNZIONA IL FONDO IMPRESA DONNA

Il Fondo finanzierà dei programmi d’investimento da realizzare entro due anni e con un tetto di spese ammissibili fissato a 250.000 euro per nuove imprese e fino a 400.000 euro quelle già esistenti. I dettagli settore per settore saranno chiariti nel Decreto in corso di pubblicazione su cui vi terremo aggiornati. Al momento però si conoscono già i tipi di interventi che spieghiamo di seguito.

Gli interventi di supporto del Fondo Impresa Donna possono consistere in:

  • contributi a fondo perduto per avviare imprese femminili (con particolare attenzione alle imprese individuali e alle attività libero professionali in generale e con specifica attenzione a quelle avviate da donne disoccupate di qualsiasi età);

  • finanziamenti a tasso zero o comunque agevolati – è ammessa anche la combinazione di contributi a fondo perduto e finanziamenti – per avviare e sostenere le attività d’imprese femminili. In proposito, la Legge di Bilancio, a decorrere dall’anno 2021 ha autorizzato la spesa annua di 0,8 milioni di euro dell’Ente nazionale per il microcredito per le attività istituzionali finalizzate alla concessione di finanziamenti per l’avvio o l’esercizio di attività di lavoro autonomo o di microimpresa, con particolare riferimento alla promozione e al rafforzamento della micro imprenditoria femminile;

  • incentivi per rafforzare le imprese femminili, costituite da almeno 36 mesi, sotto la forma di contributo a fondo perduto del fabbisogno di circolante nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi 3 esercizi;

  • percorsi di assistenza tecnico-gestionale, per attività di marketing e di comunicazione durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa, anche attraverso un sistema di voucher per accedervi;

  • investimenti nel capitale, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, a beneficio esclusivo delle imprese a guida femminile tra le start-up innovative e le PMI innovative, nei settori individuati in coerenza con gli indirizzi strategici nazionali.

Il Ministero inoltre, promuove anche la collaborazione con le Regioni e gli Enti locali, con le associazioni di categoria, con il sistema delle Camere di Commercio e con i comitati per l’imprenditoria femminile, anche prevedendo forme di cofinanziamento tra i rispettivi programmi in materia.

La Legge di Bilancio poi, impone al Ministro dello sviluppo economico la presentazione annuale alle Camere di una relazione sull’attività svolta e sulle possibili misure da adottare per risolvere i problemi relativi alla partecipazione della popolazione femminile alla vita economica e imprenditoriale del Paese. In tal senso, il Ministero punterà sull’aiuto del Comitato impresa donna.

A CHI SONO DESTINATE LE AGEVOLAZIONI DEL FONDO IMPRESA DONNA

Il Fondo Impresa Donna è destinato alle imprese femminili nascenti o già esistenti, in particolare si rivolge a 5 categorie di beneficiari:

  • cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie. Inoltre, è d’obbligo che i legali rappresentanti o amministratori non siano mai stati condannati con sentenza definitiva per reati che costituiscono motivo di esclusione dagli appalti;

  • società di capitale con quote e componenti del CDA per almeno due terzi di donne, sempre con il vincolo dell’assenza di condanne definitive per i reati che comportano esclusione degli appalti pubblici;

  • imprese individuali la cui titolare è una donna e risulti non condannata in via definitiva per reati che costituiscono motivo di esclusione dagli appalti;

  • lavoratrici autonome che presentano l’apertura della Partita IVA entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda.

  • persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione.

Nel caso di una società, cooperativa, società di capitale o impresa individuale costituita da meno di un anno, la sede legale o operativa dell’impresa deve essere collocata in Italia.

Sono ammesse alle richieste le attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo, per gli specifici programmi d’investimento da realizzare nei limiti temporali ed economici fissati dal Decreto (2 anni per un tetto massimo di spesa di 250 o 400 mila euro).
Gli incentivi vengono concessi con il regime di esenzione delle regole UE sugli aiuti di Stato se le imprese hanno i requisiti del regolamento europeo Gber – 651 del 2014, altrimenti secondo i limiti del “de minimis” (aiuti complessivi per 200.000 euro in 3 anni). Sono cumulabilità con altri aiuti di Stato previsti per le imprese e per i cittadini.

SPESE AMMISSIBILI

Le agevolazioni del Fondo Impresa Donna possono essere utilizzate per:

  • impianti, macchinari e attrezzature nuove di fabbrica;
  • immobilizzazioni immateriali;
  • servizi cloud per la gestione aziendale;
  • personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato nell’iniziativa agevolata.

Sono ammissibili agli incentivi del Fondo Impresa Donna le sole spese che risultino sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda oppure, nel caso di persone fisiche, alla data di costituzione dell’impresa o dell’apertura della partita IVA. Il Decreto ha previsto anche un voucher fino a 5.000 euro per impresa da spendere in assistenza tecnica e di gestione dell’impresa (di cui 3.000 euro per servizi di Invitalia). I dettagli in tal senso, saranno disciplinati da apposito Decreto MISE su cui vi terremo aggiornati.

Inoltre, una dotazione di 6,2 milioni il Fondo sostiene anche iniziative di promozione dell’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle università, attività di orientamento e formazione verso percorsi di studio nelle discipline scientifiche e azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa.

CRITERI PER OTTENERE LE AGEVOLAZIONI

I criteri per ottenere le agevolazioni del Fondo Impresa Donna si dividono in due ambiti, ovvero:

  • agevolazioni per le nuove imprese;
  • incentivi per le imprese già esistenti.

1) AGEVOLAZIONI PER LE NUOVE IMPRESE

Per le nuove imprese si tratta di contributi a fondo perduto che:

  • entro spese ammissibili di 100.000 euro, coprono l’80% fino a un massimo di 50.000 euro. Per le donne disoccupate la percentuale massima di copertura sale al 90%;
  • entro spese ammissibili superiori a 100.000 euro e fino a 250.000 euro, la copertura scende al 50%.

QUINDI
Per quanto riguarda le agevolazioni, è prevista una differenziazione in caso di nascita o di consolidamento dell’impresa. Nella prima situazione, si tratta di contributi a fondo perduto che, entro spese ammissibili di 100mila euro, coprono l’80% fino a un massimo di 50mila euro. Per le donne disoccupate la percentuale massima di copertura sale al 90%. Se il programma prevede invece spese superiori a 100mila euro e fino a 250mila euro, la copertura scende al 50%.

2) INCENTIVI PER LE IMPRESE GIÀ ESISTENTI

Per supportare le imprese già esistenti, va fatta una distinzione a seconda degli anni di anzianità della ditta e tipi di spese. Dunque:

  • per le imprese costituite da almeno un anno e massimo 3 anni, le agevolazioni possono essere per il 50% come “contributo a fondo perduto” e per un altro 50% come “finanziamento agevolato” di 8 anni a tasso zero, per coprire fino all’80% delle spese ammissibili. Il tetto massimo è di 400.000 euro;
  • per le aziende che hanno più di 3 anni le spese di capitale circolante sono agevolate solo con il “contributo a fondo perduto”, mentre quelle di investimento anche con il “finanziamento agevolato”. Il tetto massimo è sempre pari a 400.000 euro.

QUINDI
Nel secondo caso, quindi il consolidamento, per le imprese costituite da almeno un anno e massimo tre le agevolazioni si presentano per il 50% come fondo perduto e per un altro 50% come finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, fino all’80% delle spese ammissibili. Se invece l’azienda ha più di tre anni le spese di capitale circolante sono agevolate solo con il fondo perduto, quelle di investimento anche con il finanziamento agevolato. Sono ammissibili le sole spese che risultino sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda oppure, nel caso di persone fisiche, alla data di costituzione dell’impresa o dell’apertura della partita Iva.Previsto anche un voucher fino a 5mila euro per impresa da spendere in assistenza tecnica e di gestione dell’impresa (di cui 3mila euro per servizi di Invitalia).

GLI OBIETTIVI DEL FONDO E LE RISORSE

L’obiettivo della misura è quello d’incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese, supportando le loro competenze e creatività per l’avvio di nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Nello specifico il Fondo sostiene:

  • l’avvio dell’attività, gli investimenti e il rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale delle imprese femminili, con specifica attenzione ai settori dell’alta tecnologia. Per questo asse operativo sono stati stanziati assegnati 32,5 milioni di euro (2021-2022);

  • programmi e iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra la popolazione femminile e programmi di formazione e orientamento verso materie e professioni in cui la presenza femminile va adeguata alle indicazioni di livello europeo e nazionale, con iniziative per promuovere il valore dell’impresa femminile nelle scuole e nelle Università. Inoltre si punta all’orientamento e formazione verso percorsi di studio STEM e verso professioni tipiche dell’economia digitale, nonché a tutte le azioni di comunicazione volte a diffondere la cultura femminile d’impresa e promuovere i programmi finanziati. Per questo asse sono stati stanziati 6,2 milioni di euro (2021-2022).

COME FARE DOMANDA PER IL FONDO IMPRESA DONNA

Non è stata ancora stabilita la data di apertura delle domande per le agevolazioni previste dal Fondo Impresa Donna. Aggiorneremo questo articolo fornendovi i dettagli non appena saranno disponibili.

E’ invece già certo che le domande andranno presentate online attraverso la piattaforma di Invitalia e poi valutate secondo l’ordine di presentazione e seguendo specifici criteri. Invitalia infatti, esaminerà il progetto imprenditoriale, le potenzialità del mercato di riferimento e sarà data una premialità alle iniziative ad alta tecnologia. Esaurite le risorse, le agevolazioni saranno concesse in misura parziale rispetto all’importo ammissibile.

CASI DI REVOCA DELLE AGEVOLAZIONI

Tra i motivi di revoca delle agevolazioni per cui si è avuto esito positivo vi sono oltre a tutti quelli previsti nel regolamento Europeo 651/2014, anche:

  • il mancato mantenimento dell’investimento programmato e oggetto del progetto presentato;
  • il trasferimento dell’attività prima che siano trascorsi tre anni dal completamento del programma di spesa.

Le regole Ue

Gli incentivi sono concessi con il regime di esenzione delle regole Ue sugli aiuti di Stato se le imprese hanno i requisiti del regolamento europeo Gber, altrimenti secondo i limiti del “de minimis” (aiuti complessivi per 200mila euro in tre anni). C’è la cumulabilità con altri aiuti di Stato.

La formazione imprenditoriale

Come detto, con una dotazione di 6,2 milioni il Fondo sostiene anche iniziative di promozione dell’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle università, attività di orientamento e formazione verso percorsi di studio nelle discipline scientifiche e «azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa».

I vincoli

Il decreto dispone anche le cause ostative per l’ammissione ai benefici, ad esempio se i legali rappresentanti o amministratori sono stati condannati con sentenza definitiva per reati che costituiscono motivo di esclusione dagli appalti. Tra i motivi di revoca, invece, c’è il mancato mantenimento dell’investimento o il trasferimento dell’attività prima che siano trascorsi tre anni dal completamento del programma di spesa.

Il cronoprogramma dello Sviluppo economico

L’avvio del Fondo è uno degli impegni assunti dall’Italia con il Pnrr per il 2021. Tra le altre scadenze del cronoprogramma dello Sviluppo, sono stati avviati i bandi per i grandi progetti Ipcei su batterie e microelettronica ed è stata completata la consultazione pubblica sul Ddl di riordino della proprietà industriale che dovrà ora essere presentato in Parlamento.

Il Decreto interministeriale sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dopo la registrazione presso la Corte dei Conti  

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