SPECIALE DECRETO SOSTEGNI BIS

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RAMSES GROUP NEWS n.180 – 21 maggio 2021

Approvato il 20 maggio dal Consiglio dei ministri il decreto Sostegni bis, che interviene con uno stanziamento di circa 40 miliardi di euro, dei quali, ha spiegato il presidente Mario Draghi, 17 andranno “a imprese e professioni, 9 sempre alle imprese per la liquidità e l’accesso al credito” e 4 ai “lavoratori e le fasce in difficoltà”.

Decreto Sostegni bis: contributo automatico, aggiuntivo, alternativo

In arrivo seconda tranche di pari importo a quella già richiesta e ottenuta con il primo Decreto Sostegni. Possibilità di chiedere un conguaglio derivante dall’applicazione del nuovo parametro. A fine anno possibilità di richiedere un contributo sul calo dell’utile.

Il nuovo decreto legge recante misure urgenti per il sostegno alle imprese, al lavoro e alle professioni, per la liquidità, la salute e i servizi territoriali, connesse all’emergenza da Covid-19, approvato dal Consiglio dei ministri, è stato presentato dal premier Mario Draghi.

Nel Decreto Sostegni bis, oggi Decreto Imprese, lavoro e professioni, vengono stanziati 8 miliardi di euro da destinare alle imprese e titolari di partita IVA sotto forma di contributi per “ristorare, seppur parzialmente” le imprese danneggiate dal Covid.

Cosa prevede il Decreto Sostegni bis per coloro che hanno già richiesto e ottenuto il contributo a valere sul primo Decreto Sostegni?
1) Seconda tranche contributo automatico
Chi ha già chiesto e ottenuto il contributo previsto dal primo Decreto Sostegni riceverà in maniera automatica lo stesso importo e sarà erogato nelle stesse modalità del primo contributo (bonifico o credito d’imposta). Non è pertanto necessario presentare un’ulteriore istanza all’Agenzia delle Entrate.
2) Contributo alternativo
Chi ha già ricevuto i contributi del primo Decreto Sostegni riceverà in maniera automatica lo stesso importo ma potrà presentare domanda per ottenere un conguaglio derivante dall’applicazione del nuovo parametro. Il calcolo del contributo alternativo spettante si effettua applicando le stesse percentuali del primo Decreto Sostegni alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 e l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo compreso tra il 1° aprile 2019 e il 31 marzo 2020.
Nel caso in cui la somma già incassata sia superiore a quella richiesta con la nuova domanda, non si procede al conguaglio a sfavore del contribuente. La modalità di richiesta del contributo a fondo perduto alternativo andrà presentata secondo modalità e termini stabiliti con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.
3) Contributo aggiuntivo su calo utile
Il Decreto Sostegni bis riconosce un ulteriore contributo a fondo perduto a condizione che vi sia un peggioramento del risultato economico d’esercizio relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2020, rispetto a quello relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019.
Tale contributo aggiuntivo sommato a quelli ricevuti con il Decreto Sostegni e Sostegni bis non potrà essere superiore a 150mila euro.
La domanda dovrà essere presentata in base alle modalità individuate con apposito provvedimento dall’Agenzia delle Entrate. L’istanza per il riconoscimento del contributo potrà essere trasmessa solo se la dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2020 è presentata entro il 10 settembre 2021.

Cosa prevede il Decreto Sostegni bis per coloro che NON hanno richiesto il contributo a valere sul primo Decreto Sostegni?
1) Richiedere entro il 28 maggio il contributo applicando le aliquote previste dal primo Decreto SostegniTale domanda consentirà di ricevere la seconda tranche di pari importo in maniera automatica.
2) Fare domanda (i termini saranno definiti con apposito provvedimento dell’Agenzia delle Entrate) per richiedere il contributo alternativo riparametrato al periodo primo aprile 2020 – 31 marzo 2021, applicando alla perdita di fatturato media mensile le nuove aliquote, più convenienti, ovvero:
90% per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a 100mila euro;
70% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 100mila euro e fino a 400mila euro;
50% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400mila euro e fino a 1 milione di euro;
40% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro;
30% per i soggetti con ricavi o compensi indicati al comma 7 superiori a 5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro.
Per tutti i soggetti, l’importo del contributo alternativo non può essere superiore a 150mila euro e non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi.

Di seguito sono riportate le indicazioni relative ai soggetti beneficiari, alle attività economica che riceveranno il ristoro e il coefficente per calcolare l’entità del contributo del Decreto Sostegni:

Contributo art. 1 del Decreto Sostegni che potrà essere richiesto sino al 28 maggio 2021

NovitàL’art. 1 del Decreto Sostegni disciplina le modalità di accesso al “Contributo a fondo perduto per l’anno 2021” e ricalca sostanzialmente quella contenuta nel Decreto Rilancio per l’ottenimento del primo contributo a fondo perduto per l’anno 2020 apportando alcune novità:
ampliato il volume del fatturato dei soggetti ammessi alla richiesta di contributo,
che viene innalzata da 5 a 10milioni di euro e la conseguente rimodulazione delle percentuali applicabili che decrescono con l’incremento dei ricavi e corrispettivi
– la base per il calcolo dell’indennizzo è data dal calo di fatturato medio mensile del 2020 rispetto all’anno 2019 pari almeno al 30%. A questa base si applicano cinque aliquote diverse (e non le quattro precedentemente ipotizzate) variabili dal 20 al 60% a seconda dell’ammontare del fatturato dichiarato. Tale parametro non dovrà essere considerato per le attività avviate dal 1° gennaio 2019 o per le startup, ossia per le partite IVA attive dal 1° gennaio 2020.I contributi saranno accreditati direttamente sul conto corrente indicato dai contribuenti nella domanda oppure l’importo riconosciuto potrà essere utilizzato in compensazione.
Soggetto beneficiario e requisiti di ammissibilità soggettiviPotranno fruire del contributo i soggetti residenti o stabiliti nel territorio dello Stato, titolari di partita IVA, colpiti dalla emergenza epidemiologica, che:
– svolgono attività d’impresa
– arte o professione
– producono reddito agrario
Requisiti di ammissibilità oggettiviPotranno fruire del contributo i soggetti “esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita IVA:
– che hanno accertato una perdita di volume d’affari nel 2020 è stata pari almeno al 30% rispetto al 2019
– il cui l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi sia pari o inferiore ai 10 milioni
Il contributo spetta anche in assenza del suddetto requisito del calo di fatturato/corrispettivi ai soggetti:
– che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019 o per le startup, ossia per le partite IVA attive dal 1° gennaio 2020
Soggetti esclusiNon possono richiedere il contributo:
– la cui attività non supera il limite di 10 milioni di fatturato;
– ai soggetti che hanno attivato la partita IVA dopo il 23 marzo 2021. Tale esclusione non opera per l’erede che ha aperto una partita IVA successivamente a tale data per proseguire l’attività del de cuius, titolare di partita IVA prima di tale data;
– la cui attività risulti è cessata alla data del 23 marzo 2021;
– gli enti pubblici di cui all’articolo 74 del TUIR;
– ai soggetti di cui all’articolo 162-bis del TUIR.
Requisiti di ammissibilitàI contributi sono riconosciuti a soggetti “esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita IVA” il cui l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi (30%) dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.
Il contributo spetta anche in assenza del suddetto requisito del calo di fatturato/corrispettivi ai soggetti:
– che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019 o per le startup, ossia per le partite IVA attive dal 1° gennaio 2020
Calcolo e misura del contributoPer calcolare l’importo del contributo spettante a esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita IVA, attivi ante 2019, sarà necessario:
1) Constatare la perdita di volume d’affari nel 2020 pari almeno al 30% rispetto al 2019
2) Sommare la perdita media mensile subita nel 2020 rispetto al 2019
3) Suddividere importo complessivo della perdita subita nel 2020 per i 12 mesi dell’anno
4) Sull’importo determinato dalla variazione dell’intero anno applicare le percentuali previste:
60% della perdita media mensile per fatturati inferiori a 100.000 euro
50% per fatturati fra 100.000 e 400.000 euro
40% per fatturati fra 400.000 e 1 milione di euro
30% per fatturati fra 1 e 5 milioni di euro
20% per fatturati fra 5 e 10 milioni di euro
Per calcolare l’importo del contributo spettante a esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita IVA, attive dal 1° gennaio 2019:
dovranno considerare i mesi successivi a quello di attivazione della stessa.
Per calcolare l’importo del contributo spettante a esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario attive dal 1° gennaio 2020:
l’importo riconosciuto ammonta a 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per i soggetti diversi.
In ogni caso, l’importo massimo spettante non può superare i € 150.000.
Il contributo non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi, non rileva altresì ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del TUIR e non concorre alla formazione del valore della produzione netta ai fini dell’IRAP.
Esempi di calcolo del contributo spettanteSoggetto richiedente
Titolare Partita IVA che rientra nello scaglione “fatturato inferiore a 100.000 euro” a cui si applica il coefficiente pari al 60%
Fatturato 2019
50 mila euro
Fatturato 2020
20 mila euro
Perdita media mensile 2020
30 mila euro diviso 12= 2.500,00
Importo del contributo spettante
su 2.500,00 si calcola il 60% e pertanto il contributo sarà pari a: 1.500,00

Soggetto richiedente
Impresa che rientra nello scaglione “fatturato fra 400.000 e 1 milione di euro” a cui si applica il coefficiente pari al 40%
Fatturato 2019
1 milione di euro
Fatturato 2020
500 mila euro
Perdita media mensile 2020
500 mila euro diviso 12= 41.666,67
Importo del contributo spettante
su 41.666,67 si calcola il 40% e pertanto il contributo sarà pari a: 16.666,67
Modalità di fruizione del contributo
La domanda potrà essere presentata via web, tramite il portale Fatture e Corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate a partire da oggi 30 marzo 2021 e fino al prossimo 28 maggio 2021. L’istanza può essere presentata anche da un intermediario per conto del soggetto interessato.
In alternativa su scelta irrevocabile del soggetto beneficiario, il contributo a fondo perduto potrà essere riconosciuto nella sua totalità sotto forma di credito di imposta da utilizzare in compensazione con F24.
Una volta presentata la domanda, in caso di:
·     esito positivo successivo alle ordinarie verifiche, il sistema dell’Agenzia delle Entrate comunicherà l’avvenuto mandato di pagamento del contributo o il riconoscimento come credito d’imposta. La consultazione dell’esito potrà essere fatta nell’apposita area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” – sezione “Contributo a fondo perduto – Consultazione esito”, accessibile al soggetto richiedente o al suo intermediario delegato.
·     esito di sospensione successivo alle ordinarie verifiche, il sistema dell’Agenzia delle Entrate indica la motivazione.

o le cause di sospensione della istanza possono derivare da verifiche effettuate:
§  sulle dichiarazioni dei redditi 2020 per il 2019 (es. assenza di dichiarazione, dichiarazione con ammontare di ricavi o compensi superiore a quello inserito nell’istanza ecc.)
§  sulle Comunicazioni di Liquidazione Periodica Iva
§  sulle dichiarazioni Iva riferite agli anni 2019 e 2020
§  sui dati acquisiti dall’Agenzia delle entrate mediante i processi di fatturazione elettronica e dei corrispettivi telematici (es. ammontare medio mensile delle operazioni attive dichiarati inferiori a quelli riportati in istanza).

o cosa fare:
§  se il richiedente si accorge di aver presentato un’istanza per un contributo non spettante, può trasmettere in ogni momento, anche oltre il 28 maggio 2021, un’istanza di rinuncia totale al contributo
§  se il richiedente si accorge:
§  di aver indicato dati errati nell’istanza potrà procedere ad inviare una nuova istanza con dati corretti entro il 28 maggio 2021.
§  se invece ad essere errati sono gli adempimenti dichiarativi si dovrà procedere a regolarizzare la propria posizione fiscale prima di inviare nuovamente l’istanza entro il 28 maggio 2021.
 
Attenzione:
non è possibile correggere una domanda presentata. Per sanare gli errori è possibile inviare una domanda sostitutiva. Tale domanda potrà essere inviata solo nel caso in cui, nella sezione dell’area «Contributo a fondo perduto – Consultazione esito» del portale «Fatture e corrispettivi», è presente la dicitura riferita alla domanda «in lavorazione» o «sospesa».
Normativa di prassiCon Risoluzione 12 aprile 2021, n. 24/E l’Agenzia delle Entrate ha approvato il codici tributo per l’utilizzo in compensazione, tramite modello F24, del contributo a fondo perduto introdotto dal Decreto Sostegni a favore delle imprese e delle partite Iva colpite dalle conseguenze economiche dell’emergenza epidemiologica “Covid-19”.
Con stesso provvedimento l’Agenzia istituisce i codici tributo per permettere la restituzione del contributo ricevuto tramite bonifico oppure utilizzato in compensazione, nel caso in cui questo sia risultato in tutto o parzialmente non spettante.
Per consentire l’utilizzo in compensazione, tramite modello F24, del contributo a fondo perduto, nei casi in cui il contribuente abbia scelto tale modalità di fruizione, è istituito il codice tributo “6941” (“Contributo a fondo perduto Decreto Sostegni – credito d’imposta da utilizzare in compensazione – art. 1 DL n. 41 del 2021”).
Con stesso provvedimento l’Agenzia istituisce anche tre codici tributo per consentire la restituzione spontanea del contributo a fondo perduto non spettante, erogato mediante accredito su conto corrente o utilizzato in compensazione, nonché il versamento dei relativi interessi e sanzioni, tramite il modello “F24 Versamenti con elementi identificativi” (F24 ELIDE).
Con Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate n. 82454 del 29 marzo 2021 vengono aggiornate istruzioni e modello
La modifica si è resa necessaria al fine di evitare equivoci e interpretare correttamente le modalità di determinazione del valore del contributo a fondo perduto per i soggetti “start up”, che hanno attivato la partita IVA a partire dal 1° gennaio 2019.Ai fini, poi, della quantificazione del contributo, per detti soggetti la percentuale di calo indennizzabile è applicata al calo della media mensile di fatturato calcolata per i soli mesi successivi a quello di attivazione della partita IVA.
E’ quindi necessario prestare attenzione al fatto che il fatturato del mese di attivazione della partita Iva non assume rilievo ai fini del calcolo (come pare corretto ritenere nell’ambito del calcolo di una media).
Con Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate n. 77923 del 23 marzo 2021 vengono approvate istruzioni e modello.

Fonte:  Economia news

Approfondimenti:

DECRETO SOSTEGNI

DECRETO SOSTEGNI bis approvato, Draghi: decreto per un futuro di crescita

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Sostegni bis: «è un decreto in parte diverso dal passato, perché guarda al futuro, al Paese che riapre, ma non lascia indietro nessuno«, ha spiegato il premier Mario Draghi, illustrando il nuovo decreto Imprese, Lavoro, Giovani e Salute insieme ai ministri dell’Economia Daniele Franco, e del Lavoro Andrea Orlando. Nel provvedimento, ci sono 17 miliardi di indennizzi a imprese e attività economiche, 9 mld alla liquidità delle imprese, 4 mld ai lavoratori. I quali, ha sottolineato Draghi, nei prossimi mesi saranno accompagnati in un percorso che sarà complicato, nell’ambito di «una congiuntura positiva ma difficile nello stesso tempo».

Il premier, ha anche anticipato anche una serie di elementi che riguardano l’andamento dell’economia. Grazie alle riaperture, e agli incoraggianti dati sul rischio contagio, dovuti soprattutto alla campagna vaccinale, la crescita 2021 potrà essere più robusta del previsto. In Italia e anche in tutta Europa. E’ atteso un primo rimbalzo già nel secondo trimestre. E si attende una crescita sostenuta. Nell’ambito di questo quadro, è fondamentale il Recovery Plan. Vediamo nel dettaglio le principali misure contenute nel decreto  approvato.

Fondo perduto: le due opzioni alternative

Per il contributo a fondo perduto alle Partite IVA si conferma il doppio binario.

  1. 1 In automatico, tutti coloro che hanno già ricevuto l’indennizzo previsto dal primo decreto Sostegni, ricevono subito un analogo indennizzo, direttamente sul conto corrente.
  1. 2 In alternativa, viene introdotta – su domanda dell’interessato – la possibilità di ottenere il contributo a fondo perduto parametrato alla perdita di fatturato non più dell’intero 2020, ma del periodo primo aprile 2020 – 31 marzo 2021. La perdita deve sempre essere pari al 30%. In questo caso, dopo aver ottenuto il ristoro automatico, incasserà la differenza sul contributo spettante.

Importi del ristoro

  • La percentuale dell’indennizzo, calcolato rispetto alla differenza di fatturato medio mensile del periodo considerato, è analoga a quella previsto dal dl 41/2021.
  • Le imprese e le Partite IVA che non hanno ricevuto i precedenti ristori, hanno diritto a un indennizzo più alto, con percentuali che vanno dal 90% della perdita di fatturato medio mensile (per chi incassa fino a 100mila euro) al 30% (per chi fatturato da 5 a 10 milioni di euro).

In base alla perdita a fine anno, è previsto un ulteriore contributo a fondo perduto, previa domanda all’Agenzia delle Entrate, parametrato alla perdita 2020, verificato in base dei risultati di esercizio che spetta solo se si verifica una perdita di risultato pari ad almeno una certa percentuale, che verrà stabilità con decreto del ministero dell’Economia, e che sarà calcolato applicando al calo dell’utile – al netto dei ristori già presi –  un’aliquota che verrà stabilita da decreto stesso.

Misure per imprese

Oltre ai contributi per imprese e Partite IVA, il Decreto Legge Misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali (che vale in tutto 40 miliardi), conterrà nuovi indennizzi per le attività economiche e i settori particolarmente colpiti (fra gli altri, turismo, tessile, export), lavoratori e famiglie in particolare difficoltà, nuovi imprenditori, contribuenti alle prese con debiti fiscali, artigiani e negozianti sommersi da tasse e bollette, autonomi e precari in cerca di sostegni specifici, giovani, fasce deboli. Nel dettaglio, si attendono:

  • — nuovi indennizzi (100 milioni lo stanziamento) per le attività rimaste chiuse per almeno quattro mesi fra inizio 2021 e data di conversione del dl appena approvato a causa delle restrizioni Covid,
  • — nuovo credito d’imposta al 60% sugli affitti (proroga al 31 luglio per i canoni di locazione degli immobili ad uso non abitativo e affitto d’azienda),
  • — sconti su bollette e altri costi fissi, come la TARI.

Misure per il credito

Sul fronte della liquidità per le imprese, fra le misure attese c’è la proroga della moratoria prestiti bancari (non più automatica ma su richiesta) al 31 dicembre 2021, e l’allungamento dei termini, sempre al 31 dicembre, per i prestiti garantiti da SACE e Fondo di Garanzia PMI. Su quest’ultimo fronte, ci sono modifiche anche alle modalità dei finanziamenti, che per esempio vengono allungati a dieci anni.

Altre misure

Per i contribuenti, viene esteso a fine giugno dello stop alla ripresa della riscossione. Annunciata anche una norma “salva-conti” per i Comuni, novità sugli sfratti, agevolazioni per l’acquisto ed il mutuo prima casa dei giovani. E poi l’intero pacchetto lavoro, con le misure per tutelare i lavoratori a fine blocco dei licenziamenti ed agevolare le imprese nella loro ricollocazione.  Fra le altre:

  • — altre quattro mensilità di reddito di emergenza (REM) da giugno a settembre,
  • — nuovo bonus da 1.600 euro ai lavoratori stagionali, turismo e spettacolo, già destinatari dei 2.400 euro del primo decreto Sostegni,
  • — 26 settimane di cassa integrazione fino al 31 dicembre, per aziende con riduzioni di fatturato almeno del 50%,
  • — potenziamento del contratto di espansione,
  • — nuovo contratto di rioccupazione, per il reinserimento nel mercato di lavoratori di disoccupati: è a tempo indeterminato ma incentivato (ad esempio con esenzioni contributive), e prevede un     progetto di reinserimento (al termine del quale si può recedere dal contratto).

Il decreto contiene anche ampi capitoli dedicati ai giovani, alla Scuola, alla Sanità. Due le misure che il premier ha sottolineato in conferenza stampa. Le nuove agevolazioni per l’acquisto della casa per i giovani fino a 35 anni, con lo sconto sulle imposte di registro e la garanzia dello Stato all’80% in presenza di determinati requisiti ISEE (indicatore della situazione economica equivalente). E gli stanziamenti per la ricerca di base, con la creazione di un fondo italiano per la scienza. Una misura che ha, fra le altre cose, l’obiettivo di trattenere i giovani ricercatori. Infine, per quanto riguarda la Scuola, ha annunciato un concorso per gli insegnanti con tempistiche brevi (in tempo per l’inizio dell’anno scolastico).  E l’obiettivo di tornare al meccanismo dei concorsi annuali.
Fonte:  PMI.IT

Contributi a fondo perduto per Partite IVA: nuove opzioni e aliquote nel Sostegni bis

contributi a fondo perduto per Partite IVA del Dl Sostegni bis approvato in Consiglio dei Ministri il 20 maggio cambiano, e per alcuni raddoppiano (con un ristoro subito ed uno a fine anno, ma solo per i più penalizzati dalla crisi, previa verifica fiscale); chi ha già avuto i ristori quest’anno non deve presentare domanda, riceverà automaticamente il nuovo contributo, con somma analoga, sul conto corrente indicato nella prima istanza. Se invece decide di riparametrarlo all’attuale periodo, presenta domanda e ottiene un conguaglio: sono le regole fondamentali previste dal decreto Sostegni bis, (Decreto Imprese, Lavoro, Giovani e Salute).

Per quanto riguarda il primo contributo a fondo perduto nel Sostegni bis, in automatico scatta dunque un versamento analogo al primo fondo perduto del DL Sostegni ma, anche per annettere alla vecchia platea ulteriori 350mila soggetti rimasti fuori e per meglio inquadrare l’entità della perdita, si prevede una opzione alternativa: previa domanda, si può chiedere di parametrare il sostegno invece che all’intero 2020 al periodo aprile 2020-marzo 2021 (con aliquote più alte per gli esclusi dal primo fondo perduto del DL Sostegni di marzo). 

Per quanto riguarda il secondo contributo a fondo perdutofine anno, quello basato sul conto economico e non più sui ricavi, saranno stabiliti criteri e aliquote con specifico decreto attuativo del ministero dell’Economia.

Fondo perduto Sostegni bis: ristoro automatico

Innanzitutto, tutti coloro che hanno già ricevuto il ristoro previsto dal primo decreto Sostegni, dl 41/2021, non devono fare nulla. Riceveranno automaticamente, sul conto corrente indicato in sede di precedente domanda, una somma analoga a quella del primo indennizzo. Nel caso in cui abbiamo scelto, con la prima domanda, di utilizzare la somma in credito d’imposta, anche il nuovo contributo sarà automaticamente riconosciuto in questa stessa forma. Per questo misura, sono stanziati 8 milioni di euro.

Fondo perduto Sostegni bis: ristoro su domanda

C’è poi l’annunciata possibilità di chiedere il nuovo contributo in base alle perdite di fatturato non dell’intero 2020 sul 2019, ma del periodo primo aprile 2020 – 31 marzo 2021, quindi sugli ultimi 12 mesi circa. In questo caso, bisogna presentare domanda (le modalità verranno definite dall’Agenzia delle entrate). Le imprese e le Partite IVA che hanno già ottenuto i ristori automatici sopra descritti, riceveranno il conseguente conguaglio. Attenzione: se invece emerge una differenza in negativo, (cioè, se il ristoro già riconosciuto in automatico sull’intero 2020 è superiore a quello riparametrato, chiesto con la nuova domanda), l’Agenzia delle Entrate scarta automaticamente la nuova richiesta, non prelevando la differenza.

I nuovi ammessi alla platea dei beneficiari

Possono chiedere i nuovi ristori anche le attività che quest’anno non hanno ancora ricevuto indennizzi perchè rimasti esclusi per via dei requisiti. E’ il caso delle imprese che, facendo il calcolo sull’intero 2020, non avevano subito un calo di fatturato pari ad almeno il 30% sul 2019, mentre invece rientrano nel nuovo parametro prendendo come riferimento il periodo primo aprile 2020 31 marzo 2021 sui 12 mesi precedenti. Ebbene, per le attività che non hanno preso i precedenti indennizzi del dl 41/2020, il nuovo contributo a fondo perduto si calcola con aliquote diverse. Eccole:

  • 90% della differenza media mensile, per le attività con fatturato o compensi 2019 fino a 100mila euro,
  • 70% con fatturato 2019 da 100mila a 400mila euro,
  • 50%, con ricavi fra 400mila e 1 milione di euro,
  • 40%, fra 1 e 5 milioni di euro,
  • 30% fra 5 e 10 milioni di euro.

Resta la regola che esclude dal contributo al fondo perduto, in tutti i casi, le attività che nel 2019 hanno fatturato più di 10 milioni di euro. Le attività che invece hanno già preso gli indennizzi del primo decreto Sostegni, e chiedono quello nuovo parametrandolo al periodo aprile 2020-fine marzo 2021 sui 12 mesi precedenti, lo calcolano nello stesso modo di quello previsto dal Sostegni 1. Applicano, quindi, le seguenti aliquote:

  • 60% della differenza media mensile, per le attività con fatturato o compensi 2019 fino a 100mila euro,
  • 70% con fatturato 2019 da 100mila a 400mila euro,
  • 50% con ricavi fra 400mila e 1 milione di euro,
  • 40% fra 1 e 5 milioni di euro,
  • 30% fra 5 e 10 milioni di euro.

Per questo contributo, sono stanziati 3,4 miliardi di euro.

Contributo a fondo perduto su calo utile

Il decreto Sostegni bis prevede poi un ulteriore contributo, parametrato sul calo dell’utile. Le imprese e le attività che hanno già ricevuto i precedenti contributi sopra riportati, sostanzialmente prenderanno un conguaglio (nel senso che il nuovo indennizzo si calcola comunque al netto di quanto già ristorato).

Le imprese che invece non avranno ancora ricevuto nulla, potranno (avendone i requisiti) chiedere per intero questo nuovo ristoro. Che è calcolato non sulla perdita di fatturato ma sul calo dell’utile. Qui i tempi sono più lunghi, perché bisogna attendere i bilanci definitivi 2020 (sui quali si effettua il calcolo). E comunque, sono necessari i decreti attuativi del ministero dell’Economia, che fra le altre cose stabiliranno il requisito preciso (cioè il calo minimo dell’utile necessario per l’accesso al contributo) e le aliquote per il calcolo. 

Attenzione: questo contributo non è parametrato al calo medio mensile ma all’intera differenza fra il risultato d’esercizio 2020 e quello del 2019. Al quale si applicheranno le aliquote. Dal risultato bisognerà togliere quanto eventualmente già incassato a titolo di contributi a fondo perduto sul fatturato. Le modalità e le tempistiche per la presentazione delle domanda saranno definite con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate. Per questo contributo, sono previste risorse pari a 4 milioni di euro. In tutti i casi, i contributi non possono mai essere superiori a 150mila euro.

Per riassumere

In estrema sintesi, di seguito le regole dei nuovi contributi a fondo perduto.

  • Chi ha già preso i contributi del primo decreto Sostegni e vuole confermarli con periodo di riferimento su cui calcolarli, riceve automaticamente una somma analoga alla precedente senza dover presentare domanda.
  • Chi ha già preso i contributi del primo decreto e vuole riparametrarli alle nuove date, presenta domanda e riceve la differenza. Nel caso in cui la somma già incassata sia superiore a quella richiesta con la seconda domanda, non si procede al conguaglio a sfavore del contribuente.
  • Chi non ha preso i contributi del primo decreto può chiedere quelli riparametrati al periodo primo aprile 2020 – 31 marzo 2021, applicando alla perdita di fatturato media mensile le nuove aliquote, più convenienti.
  • Chi non ha richiesto i contributi del primo decreto può fare domanda fino al 28 maggio, e a quel punto riceverà automaticamente anche la somma prevista dal Sostegni bis.
  • Tutte le imprese, Partite IVA e Professionisti con i requisiti fissati dai decreti ministeriali potranno chiedere il nuovo contributo basato sul calo dell’utile.

Fonte  PMI.IT

PARTITE IVA – Nuovo fondo perduto calcolato sugli utili Aiuti per le chiusure 2021

Gli aiuti a fondo perduto per le partite Iva fino a 10 milioni di euro di ricavi o compensi arrivano a quota 23 miliardi:

8 previsti dal Sostegni 1 ancora in corso di pagamento;

altri 8 miliardi stanziati con il nuovo decreto per i bonifici automatici;

oltre 3 miliardi per chi chiede un contributo aggiuntivo sui primi tre mesi del 2021 e 4 miliardi per gli indennizzi calcolati sul risultato di esercizio che saranno liquidati dal Fisco a conguaglio, a patto però che la dichiarazione dei redditi sia presentata in anticipo entro il 10 settembre e solo dopo l’ok di Bruxelles. Arrivano 100 milioni, distribuiti dal Mise, per attività rimaste chiusi nei primi 4 mesi del 2021 (piscine, sale giochi, da ballo, parchi a tema, ecc.) e altri 100 per la montagna. Si poroa a sbloccare il bonus fiscale per la moda e 50 milioni andranno alle città d’arte e vocazione turistica.

IMPRESE – Compensazione veloce sui beni strumentali Per l’export 1,6 miliardi

Viene estesa anche in favore di soggetti con ricavi o compensi da 5 milioni in su la possibilità di compensare in un’unica quota annuale i crediti maturati per investimenti in beni strumentali nuovi di tipo tradizionale (non 4.0). L’opzione riguarda però solo le spese effettuate dal 16 novembre 2020 al 31 dicembre 2021.

Capitolo commercio estero: assegnati 1,2 miliardi al fondo 394 della Simest, come previsto dal Recovery plan. Altri 400 milioni sono assegnati in modo specifico alla componente a fondo perduto dei finanziamenti agevolati gestiti dalla Simest, che però non potrà più arrivare fino al 50% ma si fermerà al 10%. Tra i rifinanziamenti trova posto anche il raddoppio del fondo per i finanziamenti alle grandi imprese in crisi: da 200 passa a 400 milioni.

ENTI LOCALI – Ai Comuni 2,2 miliardi tra fondi anticrisi, Tari e aiuti ai più poveri

Per i Comuni colpiti dalla sentenza della Corte costituzionale che ha cancellato il ripiano in 30 anni dei deficit da anticipazione di liquidità arrivano 500 milioni. Ma è solo un primo aiuto, insufficiente, perché la copertura in tre anni del disavanzo prima spalmabile in 30 costerebbe oltre un miliardo all’anno secondo le stime.

Per evitare il rischio default su oltre 800 Comuni dovrebbe quindi intervenire una misura ulteriore in conversione del decreto. Un fondo da 600 milioni finanzia poi gli sconti Tari per le attività chiuse o semi-chiuse dalle restrizioni anti-contagio nei primi mesi 2021, mezzo miliardo viene destinato agli aiuti alle famiglie povere per spesa, affitti e bollette, 450 milioni vanno al trasporto pubblico locale e 100 milioni in più sono destinati al ristoro dell’imposta di soggiorno.

AGRICOLTURA – Per gli operai agricoli indennità di 800 euro con dote da 450 milioni

Agli operai agricoli a tempo determinato che, nel 2020, abbiano effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo, spetterà un’indennità una tantum pari a 800 euro. Indennità che sarà erogata dall’Inps nel limite di 448 milioni per il 2021.

Sono poi stanziati 105 milioni per le imprese agricole che hanno subito danni dalle gelate e brinate eccezionali verificatesi nell’aprile 2021. Circa 72 milioni sono invece destinati all’esonero dei contributi previdenziali e assistenziali dei datori di lavoro e lavoratori autonomi del settori agrituristico e vitivinicolo. Ottanta milioni sono stanziati per Ismea per rafforzare lo strumento delle garanzie a favore degli imprenditori della pesca e dell’agricoltura. Vanno invece 25 milioni al settore bieticolo saccarifero.

COSTI FISSI – Bonus affitti al 31 luglio – Sconto sui canoni 2021 a enti religiosi e no profit

Torna fino al 31 luglio il bonus sugli affitti commerciali e quelli di azienda per le imprese turistico-ricettive, le agenzie di viaggio e i tour operator. Con la stessa norma, la bozza del decreto estende il credito d’imposta sulle locazioni a imprese e professionisti con ricavi o compensi fino a 10 milioni (prima il tetto era a 5 milioni), allargando la platea anche a enti non commerciali, terzo settore ed enti religiosi civilmente riconosciuti. Il credito d’imposta potrà valere per i canoni riferiti ai mesi da gennaio a maggio 2021. Il bonus spetta a condizione che l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi tra aprile 2020 e il 31 marzo 2021 sia inferiore al 30% rispetto allo stesso periodo del 2019. La bozza del decreto, intervenendo sempre sui costi fissi delle imprese in crisi, prevede anche il taglio delle bollette elettriche fino al prossimo 31 luglio.

LAVORO – Contratto di espansione esteso alle medie imprese con 100 dipendenti

Si abbassa da 250 a 100 dipendenti la soglia dimensionale per accedere al contratto di espansione, che consente l’uscita anticipata dal lavoro di coloro che si trovano a non più di 60 mesi dalla pensione (di vecchiaia o di anzianità). Debutta un nuovo contratto subordinato a tempo indeterminato di rioccupazione incentivato con l’esonero contributivo al 100% – fino a 6mila euro su base annua – per la durata di sei mesi, con l’obiettivo di spingere l’inserimento dei disoccupati. Si ritocca anche il contratto di solidarietà per le aziende con un calo del 50% di fatturato, la retribuzione dei lavoratori viene coperta al 70%, ma l’impresa deve impegnarsi nella stipula dell’accordo collettivo al mantenimento dei livelli occupazionali.

FAMIGLIA E INDENNIZZI – Altri quattro mesi di Rem e aiuti ai giovani per l’acquisto della casa

Il reddito d’emergenza (Rem) è prorogato di altri quattro mesi, da giugno fino a settembre, per assicurare un sostegno anti povertà alle famiglie . Inoltre per favorire l’acquisto dell’abitazione da parte per i giovani, la soglia d’accesso al Fondo di garanzia per la prima casa si alza da 35 a 36 anni; è prevista la concessione di garanzie dello Stato per l’80% del valore del mutuo per gli under 36 anni con Isee fino a 30mila euro, secondo la bozza del Dl. Tutto ciò è finanziato con un aumento della dote del Fondo di 290 milioni. Sempre per gli under 36 vengono introdotte una serie di esenzioni da imposte di registro, catastali e ipotecarie. Un indennizzo di 1.600 euro è previsto per un’ampia platea di persone che comprende stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, e lavoratori dello spettacolo.

SANITÀ – Fondi per l’emergenza ma anche su liste d’attesa e cure per il Long Covid

Molto sostanzioso il capitolo Sanità che vale circa 3 miliardi, con interventi nell’immediato per l’emergenza ma anche per la fase post-Covid. Innanzitutto si stanziano altri 1,65 miliardi per gli interventi del commissario straordinario e altri 89 milioni per lo sviluppo della Sanità militare, ma anche risorse per i vaccini per i quali scatta un credito d’imposta del 20% sulla ricerca.

Ma si guarda anche al dopo: stanziati 50 milioni per esentare dal ticket su visite ed esami chi è stato ricoverato per Covid e soffre di postumi per il cosiddetto «Long Covid». Viene prorogato al 2021 il piano per il recupero delle liste d’attesa che stanzia 500 milioni e poi 8 milioni per potenziare i servizi di Neuropsichiatria e altri 20 milioni per assumere psicologi per aiutare soprattutto i più giovani. Infine previsti 69 milioni per riorganizzare la rete dei laboratori del Ssn.

SCADENZE FISCALI E CONTRIBUTIVE – Stop alle cartelle fino al 30 giugno – Plastic tax a gennaio 2022

Nuovo rinvio fino al 30 giugno della ripresa della riscossione coattiva. Come già annunciato con un comunicato stampa nelle scorse settimane lo stop alla notifica di oltre 40 milioni di cartelle estattoriali slitta dal 30 aprile 2021 al prossimo 30 giugno. Slitta allo stesso termine la sospensione del pignoramento delle quote di stipendi e pensioni. Con la stessa norma l’introduzione della plastic tax viene spostata dal 1° luglio 2021 al prossimo 1° gennaio 2022.

Entro il 31 dicembre del 2022 potranno essere contestate le sanzioni legate all’omessa iscrizione al catasto edilizio urbano dei fabbricati rurali dei comuni colpiti dal terremoto del 2016 e del 2017. Tra le misure del pacchetto lavoro trova conferma anche la proroga al 20 agosto del termine di pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali per oltre 3 milioni di artigiani e commercianti.

LIQUIDITÀ – Proroga moratorie, domanda il 15 giugno – Prestiti fino a 10 anni

Sono prorogate al 31 dicembre le moratorie garantite dallo Stato (al 7 maggio erano in essere operazioni per un valore di 121 miliardi). La sospensione varrà però solo per la quota capitale e non sarà automatica: l’interessato dovrà presentare domanda alla banca entro il 15 giugno. Il provvedimento proroga a fine anno anche la possibilità di richiedere prestiti garantiti. È prevista la facoltà, per chi ha finanziamenti già in essere oltre i 30 mila euro,
di chiedere l’allungamento del prestito e della garanzia fino a 10 anni. Per i prestiti chiesti dal primo luglio la garanzia si riduce dal 100 al 90% per gli importi entro i 30 mila euro, mentre scende all’80 per cento per i finanziamenti di importo superiore a quella soglia.

SCUOLA – Sanatoria per 20mila prof e concorsi sprint per 3mila docenti Stem

Alla voce scuola il decreto Sostegni-bis dà il la a un maxi-piano di assunzioni per 70mila docenti. Di questi 49mila arrivano dal concorso straordinario in via di conclusione e dalle graduatorie esistenti, altri 18.500 sono invece precari con 3 anni di servizio che ottengono un contratto di un anno e la promessa di assunzione, nel 2022/23, previo superamento del periodo di prova e di un test finale.

Contemporaneamente parte un concorso ordinario sprint per 3mila insegnanti nelle materie Stem: test a risposta multipla, orale e valutazione dei titoli da concludere entro il 31 agosto per averli in cattedra a settembre. Nel semplificare il concorso anche per le altre materie (scritto a crocette e orale) il Dl stanzia poi 350milioni per l’emergenza (più 50 alle paritarie) e 70 milioni per rinnovare il noleggio di gazebo, tensostrutture e altri spazi per fare lezioni all’aperto.

Nuovo prestito statale di 100 milioni in attesa dell’accordo con Ue su Ita

Un nuovo aiuto pubblico ad Alitalia, fino a 100 milioni di euro di finanziamento a titolo oneroso della durata massima di sei mesi è previsto dal decreto, «al fine di scongiurare il rischio di interruzione del servizio di trasporto aereo di linea di passeggeri e garantire la continuità territoriale, nelle more delle valutazioni della Commissione europea sul piano» di Ita, la nuova società pubblica. Interessi pari all’Euribor a sei mesi (ora -0,515%) maggiorato di 1.000 punti base, pertanto ora il tasso sarebbe il 9,45 per cento. I fondi saranno erogati con decreto di Mise e Mef. «Ci stiamo avvicinando a una soluzione a un accordo con la Commissione europea. Credo che a breve troveremo una soluzione e consentiremo a Ita di partire. Credo che comunque il brand Alitalia verrà mantenuto», ha detto il ministro dell’Economia, Daniele Franco.

Fonte Il sole 24 ore


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