NUOVA SABATINI, rifinanziamento – Credito d’imposta PUBBLICITA’ e RESTO al SUD, proroga – Bando SMART MONEY start-up innovative – Legge di Bilancio 2021

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RAMSES GROUP NEWS n. 147 – 2 febbraio 2021

NUOVA SABATINI

Legge di Bilancio 2021

Confermato il rifinanziamento della Nuova Sabatini pari a 370 milioni di euro per il 2021, con la pubblicazione della Legge di Bilancio 2021.

La misura incentiva l’acquisto di nuovi macchinari, impianti, attrezzature di fabbrica a uso produttivo, beni strumentali, hardware, software e tecnologie digitali, attraverso un contributo in conto impianti.

Con le ultime modifiche, già approvate dal Governo con il decreto semplificazioni, l’erogazione del contributo in un’unica soluzione viene estesa in favore di tutte le PMI beneficiarie, per l’anno 2021, in precedenza la modalità era valida solo per investimenti fino a 200.000 €.

Con la Circolare n. 239062del 22 settembre 2020, il MISE ha fornito le istruzioni operative in merito alle modalità di applicazione della misura, introdotte dal Decreto Semplificazioni, leggi di più al seguente link: Circolare Circolare direttoriale 22 settembre 2020, n. 239062 – Nuova Sabatini. Indicazioni e chiarimenti in merito alle modalità di applicazione delle disposizioni Decreto Semplificazioni

Chi può beneficiare della Nuova Sabatini 2021

La misura incentiva micro, piccole, medie imprese con sede operativa in Italia, regolarmente costituite ed iscritte nel Registro delle Imprese, che non si trovano in difficoltà, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali.

Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione delle attività finanziarie o assicurative e le attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni, rispetto ai prodotti di importazione.

Attività ammesse alla misura per i beni strumentali nel 2021

La Nuova Sabatini, anche detta “Beni Strumentali”, finanzia gli investimenti avviati, successivamente alla data di presentazione della domanda, collegati alla creazione di un nuovo stabilimento o all’ampliamento di uno stabilimento già esistente, alla diversificazione della produzione di uno stabilimento mediante prodotti nuovi aggiuntivi, alla trasformazione radicale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente, ma anche all’acquisizione di attivi di uno stabilimento.

Nello specifico, le spese ammesse riguardano beni strumentali nuovi, macchinari, attrezzature e impiantie nuovi e ad uso produttivo, oltre alle tecnologie digitali. L’importo minimo d’investimento deve essere di almeno 20.000 €. Sono ammesse anche le operazioni di leasing.

Agevolazione 2021 per gli investimenti in beni strumentali

La Nuova Sabatini mette a disposizione un contributo in conto impianti pari all’ammontare complessivo degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di 5 anni. L’importo richiesto deve essere compreso tra i 20.000 e i 4 milioni di euro.

Il tasso di interesse annuo è diversificato in base alla tipologia di intervento:

  • 2,75% per gli investimenti ordinari (diversi da quelli Impresa 4.0);
  •  3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali, in ottica Impresa 4.0, e sistemi di tracciamento e pesatura rifiuti;
  • 3,575% per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuove di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e processi produttivi;
  • 5,5% per gli investimenti in tecnologie Impresa 4.0 delle micro e piccole imprese nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Scadenze e modalità di erogazione della Nuova Sabatini 2021

La misura per i beni strumentali è accessibile fino ad esaurimento dei fondi messi a disposizione. L’erogazione in un’unica soluzione si applica a tutte le domande presentate dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari a decorrere dal 1° gennaio 2021.

Saranno forniti ulteriori dettagli con la pubblicazione di un apposito provvedimento ministeriale, seguiranno aggiornamenti nelle prossime settimane.

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Credito d’imposta investimenti pubblicità

Legge di Bilancio 2021

La  legge di bilancio 2021 ha prorogato il Credito d’imposta Pubblicità fino al 2022, la misura prevede un’agevolazione fiscale pari al 50%  sugli investimenti relativi a campagne pubblicitarie effettuate sulla stampa quotidiana e periodica, anche digitale.

Il Bonus Pubblicità, istituito nel 2018 dalla legge n. 50 del 24 aprile 2017, ha subito proroghe e modifiche negli anni. Fino al 2019, la misura prevedeva che il valore dell’investimento superasse almeno dell’1% gli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente. Con il Decreto Rilancio è stato introdotto un regime straordinario , valido a partire dal 2020, che permette di effettuare il calcolo sull’importo complessivo degli investimenti pubblicitari totali effettuati.

La misura, che incentiva gli investimenti pubblicitari sui mezzi di informazione (stampa quotidiana e periodica, anche online, radio e TV) nazionali e locali, prevede un regime straordinario per gli investimenti effettuati nel corso del 2020.

Possono beneficiare del Credito d’imposta Pubblicità le imprese, di qualsiasi dimensione e indipendentemente dalla natura giuridica, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali.

Il Credito d’imposta Pubblicità è concesso come beneficio del 50% sul totale degli investimenti effettuati, nel corso del 2020, ed è fruibile in compensazione. Non è quindi più previsto il calcolo incrementale degli investimenti rispetto a quelli sostenuti nell’anno precedente.

Attività e spese ammissibili per l’accesso al Credito d’imposta investimenti pubblicitari 2021

Il bonus è rivolto a tutte le imprese, di qualsiasi dimensione e indipendentemente dalla natura giuridica, ai lavoratori autonomi e agli enti non commerciali. Gli investimenti devono essere relativi a giornali editi da imprese titolari di testata giornalistica iscritta presso il Tribunale o presso il Registro degli operatori di comunicazione.

Per quanto riguarda l’anno 2021 le spese ammissibili sono relative all’acquisto di spazi pubblicitari e inserzioni commerciali effettuati unicamente su giornali quotidiani e periodici (nazionali o locali), pubblicati in edizione cartacea o editi in formato digitale. Quindi, a differenza di quanto previsto fino al 2020, sono attualmente escluse emittenti radiofoniche e televisive locali e nazionali. Inoltre, rimangono escluse le spese accessorie, i costi di intermediazione e ogni altra spesa diversa dall’acquisto dello spazio pubblicitario.

La certificazione dei costi deve essere sottoscritta da un revisore legale.

Scadenza ed informazioni utili

Non sono ancora note le date di apertura sportello per la presentazione delle domande e le modalità con le quali sarà possibile inoltrare la richiesta.

Il Bonus pubblicità prevede il divieto di cumulo con altre agevolazioni nazionali, regionali o europee e l’agevolazione è concessa nel limite massimo dello stanziamento annualmente previsto e nei limiti dei regolamenti dell’Unione europea in materia di aiuti “de minimis“.

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Resto al Sud 

Legge di Bilancio 2021

Resto al Sud, volto all’incentivo e al sostegno della nascita di nuove attività imprenditoriali nelle regioni del Centro e Sud, è stato prorogato anche per l’anno 2021.

La misura si propone di agevolare la nascita di iniziative, per la produzione di beni in vari settori (industria artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura), la fornitura di servizi alle imprese e alle persone, e il turismo. Risultano escluse le attività agricole e il commercio.

Beneficiari e spese ammissibili per accedere all’incentivo Resto al Sud

La novità principale dell’attuale misura, rispetto a quella in  vigore nel 2020, riguarda l’estensione del limite di età dei beneficiari.

Possono infatti accedere all’incentivo:

  • gli imprenditori di età compresa tra i 18 e i 55 anni che abbiano costituito la società dopo il 21 giugno 2017;
  • liberi professionisti di età compresa tra i 18 e i 55 anni;
  • gli aspiranti imprenditori di età compresa tra i 18 e i 55 anni che costituiscono l’impresa entro 60 giorni dall’esito positivo della valutazione.

Resto al Sud è rivolto alle attività svolte nelle seguenti regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Abruzzo, Puglia, Sardegna, Sicilia. E alle seguenti aree terremotate: Lazio, Umbria e Marche.

Sono ammesse all’agevolazione tutte le spese sostenute successivamente alla presentazione della domanda (per gli aspiranti imprenditori dopo la costituzione dell’impresa), relative a:

  • ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, massimo 30%;
  • acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e programmi informatici;
  • spese per materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti, utenze e canoni di locazione per immobili, eventuali canoni di leasing, acquisizione di garanzie assicurative funzionali all’attività finanziata, massimo 20%.

Aliquote, novità e scadenza

L’incentivo copre il 100% delle spese ammissibili, fino ad un massimo di € 200.000 per le imprese e di € 50.000 per singolo soggetto richiedente.

Si compone di:

  • contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo;
  • finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI, da rimborsare in otto anni;
  • contributo in conto interessi a copertura degli interessi del finanziamento.

Le novità introdotte dalla Legge n. 77/2020 (legge di conversione del Decreto Rilancio 34/2020):

Contributo a fondo perduto, rivolta ai beneficiari della misura Resto al Sud, a copertura delle esigenze di fabbisogno di capitale circolante:

  • € 15.000 per i lavoratori autonomi e liberi professionisti esercitate in forma individuale;
  • € 10.000 per ciascun socio, fino a € 40.000 per ciascuna impresa.

Per poter accedere al contributo i beneficiari devono aver completato il programma di spesa finanziato e aver restituito le rate del finanziamento bancario.

Le domande vengono esaminate senza graduatorie in base all’ordine cronologico di arrivo.

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Bando Smart Money: contributo a favore delle start-up innovative

Il Bando Smart Money si propone l’obiettivo di incentivare la crescita di start-up innovative, tramite contributi atti a favorire la realizzazione di progetti di sviluppo e agevolandone il contatto con l’ecosistema dell’innovazione.

Gli interventi agevolativi in favore delle start-up innovative, previsti dall’articolo 38, comma 2, del  decreto rilancio, sono stati definiti con il decreto del Ministro dello sviluppo economico 18 settembre 2020.

La misura propone due tipologie di linee di intervento:

  • contributi per l’acquisto di servizi forniti dalla rete di incubatori, acceleratori e altri enti abilitati;
  • investimenti nel capitale di rischio delle start-up innovative.

Beneficiari e attività ammissibili per l’accesso al Bando Smart Money

L’incentivo è rivolto alle piccole imprese costituite da meno di 24 mesi, iscritte alla sezione speciale del registro delle imprese, con sede sul territorio nazionale. Per accedere al bando devono inoltre trovarsi in una delle seguenti fasi:

  • avviamento dell’attività;
  • sperimentazione dell’idea d’impresa;
  • fase di test del mercato finale per misurare l’interesse per il prodotto.

L’agevolazione è inoltre aperta alle persone fisiche, a condizione che costituiscano la società entro 30 giorni dall’eventuale ammissione alle agevolazioni.

Le attività ammissibili includono progetti di sviluppo che:

  • contengano una soluzione innovativa da proporre sul mercato;
  • puntino sul valore delle competenze tecnologiche e manageriali all’interno dell’impresa, attraverso il team proposto, o da reperire sul mercato;
  • siano nella fase di individuazione del mercato o siano vicini alla fase di test di mercato, con lo sviluppo di un prototipo o con la prima sperimentazione del prodotto o servizio per misurare il gradimento dei potenziali clienti e/o investitori.

I progetti dovranno inoltre essere realizzati entro 12 mesi.

Spese consentite ed entità dell’agevolazione

Vengono ammesse le spese sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione ed entro 18 mesi dalla data di adozione della delibera di ammissione, devono inoltre includere una delle seguenti linee di intervento:

1- Contributi per l’acquisto di servizi forniti dalla rete di incubatori, acceleratori e altri enti abilitati come:

  • consulenza organizzativa, operativa e strategica per lo sviluppo e la realizzazione del progetto;
  • gestione della proprietà intellettuale;
  • supporto nell’autovalutazione della maturità digitale;
  • sviluppo e lo scouting di tecnologie;
  • prototipazione, ad esclusione del prototipo funzionale;
  • campagne di crowfunding.

2- Investimenti nel capitale di rischio delle start-up innovative, solo per le startup innovative che hanno avuto accesso alla linea di intervento. L’investimento deve avere le seguenti caratteristiche:

  • essere in equity;
  • di importo superiore a € 10.000;
  • non raggiungere la quota di maggioranza;
  • di durata almeno pari a 18 mesi.

L’agevolazione prevede:

  • contributo a fondo perduto fino all’80% delle spese ammissibili fino ad un massimo di € 10.000;
  • contributo a fondo perduto pari al 100% dell’investimento nel capitale di rischio fino ad un massimo di € 30.000.

Le imprese possono richiedere un secondo contributo a fondo perduto se hanno ricevuto capitali di rischio da parte di enti abilitati, investitori qualificati o business angels per finanziare i loro piani di sviluppo.

Non sono ancora state rese note le date di apertura dello sportello.


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