IL M.I.S.E. PRESENTA LE LINEE PROGRAMMATICHE

In audizione dinanzi alla Commissione Attività produttive della Camera, il Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha presentato le linee programmatiche del suo dicastero da portare a compimento nei prossimi sei-otto mesi.

La ripresa dell’economia dipende da alcune grandi sfide che bisogna affrontare con decisione, seguendo poche e chiare priorità, così da evitare la dispersione di ogni genere di risorse.

Il Ministero punta le sue forze non solo sulla politica industriale in generale – con un incremento degli incentivi legati al piano industriale 4.0 al fine di favorire, nelle PMI, il processo di innovazione e trasformazione digitale – ma, anche sulla politica settoriale, intervenendo nei settori della manifattura più tradizionale come ad esempio l’automotive.

L’attività da svolgere è da collocarsi in un contesto di rallentamento dell’economia globale causata della tensioni geopolitiche, culminate con i rincari delle tariffe sugli scambi commerciali e la generale caduta del commercio internazionale che hanno continuato a gravare sulla fiducia delle imprese, sugli investimenti e sulla produzione industriale.”

Di seguito si riassumono alcuni dei PRINCIPALI OBIETTIVI che il Ministero intende raggiungere.

Politica Industriale

Per restare competitivi sul mercato globale le strategie del Ministero focalizzeranno l’attenzione sui seguenti piani:

 Piano Impresa 4.0

Il Ministero intende dare continuità alla politica di supporto pubblico all’indispensabile processo di innovazione e consolidamento della competitività delle imprese italiane. Le novità punteranno a garantire un ampliamento della base di imprese, soprattutto di piccole dimensioni, coinvolte nel processo di innovazione e trasformazione digitale. Nello specifico, si punterà a una razionalizzazione delle misure fiscali, per renderle più facilmente fruibili e stabili nel tempo, assicurando così una maggiore coerenza con la pianificazione di investimenti e la valutazione di ritorno degli stessi orientate a valutazioni nel medio lungo periodo. Saranno introdotti ulteriori due più ambiziosi obiettivi assicurando un extra vantaggio fiscale a investimenti che concorrono a:

1) favorire i processi di trasformazione tecnologica necessari alla transizione ecologica e in linea con i principi dell’economia circolare e decarbonizzazione stabiliti dall’Unione Europea;

2) massimizzare i benefici dell’industria 4.0 attraverso la realizzazione di architetture informative e piattaforme che consentano un’integrazione dei beni materiali e immateriali, vero nodo centrale nello sviluppo di soluzioni di sistema in grado di sostenere una trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa.

Strategia per l’innovazione

Al fine di favorire il rafforzamento delle competenze nelle imprese, soprattutto PMI, nel campo dell’economia digitale e della trasformazione tecnologica dei processi aziendali, sarà prolungata la possibilità di erogazione di un contributo a fondo perduto per l’inserimento in azienda, anche a tempo determinato, di figure manageriali altamente qualificate e specializzate sui temi dell’innovazione.

Sarà inoltre potenziato il ruolo degli ITS, strumento ancora troppo poco diffuso ma che si è rivelato efficace per la formazione di nuovi profili professionali con competenze nelle tecnologie 4.0.

Infine, nel 2020, saranno pienamente operativi gli otto Centri di competenza ad alta specializzazione (Competence center), distribuiti sul territorio nazionale con lo scopo di supportare l’innovazione delle piccole, medie e grandi imprese italiane, per favorire il trasferimento di soluzioni tecnologiche e l’innovazione nei processi produttivi e/o nei prodotti.

Tra le novità quella di decodificare i processi di trasferimento tecnologico come azione propedeutica anche alla permanenza in Italia dei nostri giovani, e spesso bravissimi, ricercatori.

– Start up e PMI innovative

Il Ministero intende continuare a attuare le politiche necessarie per il potenziamento delle start up e delle PMI innovative, rafforzando la dimensione dei finanziamenti alternativi (ad esempio, crowdfunding) e dei finanziamenti seed, così come lo sviluppo ed il rafforzamento di nuovi modelli di business e di gestione di impresa trasparente, responsabile e sostenibile in linea con le nuove opportunità e gli orientamenti europei e internazionali.

– Blockchain e Fondo nazionale innovazione

Attraverso l’utilizzo della Blockchain il Ministero sta sviluppando uno specifico progetto per promuovere il Made in Italy. Lo scopo è quello di ottenere il ruolo di leadership nell’ambito dei progetti europei sulla Blockchain. Si tratta di un’opportunità unica per promuovere ulteriormente la conoscenza e l’utilizzo di questa tecnologia a beneficio di cittadini e imprese, rafforzando la cooperazione in ambito UE. Con la Legge di Bilancio 2019 è stato introdotto il “Fondo Nazionale Innovazione”.

Progetti europei

In ambito Europeo, l’obiettivo principale è sempre quello del sostegno della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione. Allo scopo saranno intercettati i settori maggiormente interessati dalle dinamiche innovative mettendo a disposizione risorse tramite il Fondo per la crescita sostenibile che opera sia attraverso procedure a sportello indirizzate a progetti di medie dimensioni, sia mediante procedure negoziali a sostegno dei grandi progetti.

Automotive

L’attenzione del Ministero è rivolta anche ad alcuni settori della nostra manifattura più tradizionale che oggi, per numerosi motivi, sono in difficoltà come ad esempio l’automotive, settore in cui numerose sfide si intrecciano a vari livelli:

– target di riduzione delle emissioni;

– transizione industriale che deve tenere conto della trasformazione della domanda di mobilità, sempre più orientata verso Modelli as a service (MaaS);

– fenomeni trasversali e pervasivi quali la digitalizzazione e l’ICT che portano a un modello di mobilità sostenibile, sicura e connessa.

Tra gli obiettivi:

– l’efficiente integrazione tra trasporto privato e pubblico;

– l’orientamento verso la cosiddetta smart mobility, vale a dire la creazione di un ecosistema integrato, intelligente e connesso che coinvolge veicoli, strade, infrastrutture digitali e logistiche, aprendo nuove ulteriori sfide quali ad esempio quelle che attengono agli ambiti della sicurezza;

– la decarbonizzazione e la riduzione delle emissioni, da raggiungere attraverso un progressivo incremento della quota di veicoli commercializzati a basso impatto ambientale, accompagnata pertanto da una riconversione delle produzioni elettriche;

– l’adeguamento delle competenze della manodopera del settore.

Space Economy

Nell’ambito delle politiche per l’innovazione e la competitività, assume importanza la Space Economy, in particolare a sostegno di un settore che, partendo dalla ricerca, sviluppo e realizzazione delle infrastrutture spaziali abilitanti, arriva fino allo generazione di prodotti e servizi innovativi “abilitati” (servizi di telecomunicazioni, di navigazione e posizionamento, di monitoraggio ambientale previsione meteo, ecc.). E’ stato definito un Piano strategico che punta a mobilitare un investimento pari a circa 4,7 miliardi di euro, per metà da coprire con risorse pubbliche nazionali e regionali e per l’altra metà a carico delle imprese innovative, dei servizi geospaziali basati sull’osservazione satellitare della terra, dei servizi di navigazione, dell’applicazione delle tecnologie legate all’esplorazione spaziale.

Incentivi alle imprese

E’ in corso l’attività di revisione degli strumenti degli incentivi alle imprese, volta a una razionalizzazione del sistema degli stessi e a un’allocazione più efficiente delle risorse finanziarie. L’obiettivo è quello di garantire una più elevata qualità degli interventi di rilancio previsti per le aree di crisi industriale e favorire il reinserimento di lavoratori attualmente interessati da misure di sostegno al reddito.

Il Ministero intende confermare quelle agevolazioni in grado di rafforzare la competitività delle imprese offrendo maggiori possibilità di investimento nella ricerca, nello sviluppo e nell’innovazione come la “Nuova Sabatini, i contratti di sviluppo per il sostegno all’innovazione dell’organizzazione, dei processi e della tutela ambientale, il Fondo di garanzia e gli accordi per l’innovazione.

Tutela proprietà intellettuale

Il Ministro ritiene che i marchi e i brevetti, in un contesto sempre più competitivo, siano un elemento vincente perché garantiscono autenticità e qualità. In questa direzione vanno le misure per l’attività deputata al deposito e alla concessione dei titoli di proprietà industriale (registrazione marchi, disegni, brevetti) per lo Stato italiano, in particolare attraverso la lotta al falso Made in Italy sul territorio nazionale e non solo: occorre infatti lavorare sempre più anche sui mercati esteri dove vogliamo sconfiggere la falsa evocazione dell’origine italiana di prodotti non realizzati in Italia, fenomeno dell’Italian Sounding, offrendo un contributo ai consorzi per contenziosi legali all’estero.

In questo settore, entro la fine del 2019, è previsto il finanziamento di nuovi strumenti e il rifinanziamento di misure di successo per un totale di 55 milioni di euro allo scopo di offrire, soprattutto alle imprese di piccola taglia, strumenti in tema di innovazione, progettazione e design, al fine di sfruttare al meglio le loro capacità sul mercato nazionale ed estero.

Energia

Diversi gli interventi nel settore dell’energia considerato uno dei settori strategici. Tra questi:

– la proroga delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici (Ecobonus). Il meccanismo ha dimostrato di avere una buona efficacia a fini anticongiunturali, stimolando notevolmente gli investimenti in prodotti e tecnologie sviluppati dal nostro sistema produttivo;

– le iniziative necessarie a promuovere la mobilità eco-sostenibile.

Vigilanza

Altro importante programma avviato dal MiSE è il “Programma ispettivo straordinario” volto a potenziare l’azione di ridimensionamento del fenomeno delle false società cooperative ossia di quelle società che abusano della forma giuridica cooperativa per approfittare dei vantaggi connessi a tale forma societaria, senza in effetti realizzare alcuna forma di scambio mutualistico.

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