RAMSES GROUP NEWS n. 419 – 28 settembre 2022
Contratti di sviluppo: 2 miliardi dal MiSE a sostegno delle industrie che riducono le emissioni di CO2 ed i consumi di energia Finanziati 101 progetti
Il Ministero dello Sviluppo Economico finanzia, tramite la formula dei contratti di sviluppo, nuovi investimenti d’impresa ed eroga incentivi ai progetti industriali che, grazie all’elettrificazione dei processi e all’utilizzo di idrogeno, riducono consumi ed emissioni.
I fondi sono stati sbloccati tramite due appositi decreti, firmati e inviati alla Corte dei Conti per la registrazione. Vediamo i dettagli.
Contratti di sviluppo: nuovi finanziamenti
Con il primo decreto del MiSE sono stati destinati 2 miliardi del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC 2021-2027), per finanziare ulteriori 101 progetti, da realizzare per l’80% nel Mezzogiorno e per il 20% nel Centro e Nord Italia (come previsto dalla normativa europea). Di queste risorse, 1,5 miliardi di euro finanziano domande già pervenute con procedura ordinaria, 500 milioni nuovi progetti di rilancio industriale. Il decreto ha anche introdotto alcune semplificazioni volte sveltire l’iter burocratico per la concessione delle agevolazioni (fast-track).
A queste risorse si aggiungono quelle stanziate dal DL Aiuti bis, pari a 40 milioni d euro nel 2022, 400 milioni nel 2023 ed altri 12 milioni per ciascun degli anni dal 2024 al 2030. Queste risorse finanzieranno ulteriori richieste di finanziamento.
Nuovi aiuti di Stato per imprese green
Con il secondo decreto, si applicano ai contratti di sviluppo le disposizioni del Temporary Framework UE sugli aiuti di Stato alle imprese, in relazione alla crisi energetica connessa al conflitto in Ucraina.
Si tratta di un regime di favore per i progetti di imprese che utilizzano combustibili fossili come fonte di energia o materia prima, oppure una riduzione del consumo di energia nelle attività e nei processi industriali. Sono infatti agevolati gli investimenti industriali che perseguono uno dei seguenti obiettivi:
- la riduzione di almeno il 40% delle emissioni dirette di gas a effetto serra, mediante l’elettrificazione dei processi produttivi o l’utilizzo di idrogeno rinnovabile e di idrogeno elettrolitico in sostituzione dei combustibili fossili,
- la riduzione di almeno il 20% del consumo di energia in relazione alle attività agevolate.
Un successivo provvedimento del MiSE stabilirà i termini per presentare le relative domande.
Incentivi
Due miliardi per finanziare 101 progetti, da realizzare per l 80% nel Sud e il 20% nel CentroNord. È quanto prevede uno dei due decreti sul rafforzamento dei contratti di sviluppo firmati dal ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. Con questo intervento è stata quindi definita la destinazione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc 20212027).
I contratti di sviluppo sono il principale strumento di politica industriale gestito da Mise e da Invitalia. Il loro scopo principale è favorire gli investimenti, anche esteri, soprattutto nelle aree svantaggiate e nel Mezzogiorno. Dei due miliardi previsti, 1,5 miliardi sono dedicati alle domande già presentate con la procedura ordinaria, mentre 500 milioni di euro finanzieranno nuovi progetti per il rilancio industriale. A queste risorse si aggiungono quelle stanziate dal governo nel decreto legge «Aiuti bis»: 40 milioni nel 2022, 400 milioni nel 2023, 12 milioni per ciascun anno dal 2024 al 2030. Il provvedimento ha anche introdotto semplificazioni sul funzionamento di questo strumento di politica industriale.
Il secondo decreto, invece, applica ai contratti di sviluppo le disposizioni del Quadro temporaneo sugli aiuti di Stato, approvato dalla Commissione europea per far fronte ai danni economici della guerra in Ucraina. I programmi di sviluppo ammissibili agli aiuti dovranno essere volti a ridurre almeno del 40% le emissioni di gas serra, mediante l elettrificazione dei processi produttivi o l utilizzo di idrogeno rinnovabile e di idrogeno elettrolitico, o a tagliare i consumi energetici almeno del 20%. In entrambi i casi le riduzioni dovranno essere rapportate alla media dei cinque anni precedenti.
Per accedere alle agevolazioni, che possono arrivare fino al 60% dei costi ammissibili per le piccole imprese, l azienda dovrà dimostrare che avrebbe potuto realizzare l investimento senza gli incentivi e che questi non portano a un aumento della capacità produttiva. «Abbiamo visto che i contratti di sviluppo hanno un impatto positivo e altamente produttivo per la nostra industria», dichiara Giorgetti. «Per questa ragione come Mise abbiamo investito moltissimo su questo strumento chiedendone più volte il rifinanziamento -aggiunge -. I contratti di sviluppo mettono in moto un percorso virtuoso che vede il moltiplicarsi degli investimenti privati incentivati dalle agevolazioni finanziarie con ricadute positive anche per la finanza pubblica». Strumenti come i contratti di sviluppo, nel corso degli anni, hanno consentito di «salvaguardare o creare oltre 117mila posti di lavoro», ha sottolineato ieri l amministratore delegato di Invitalia, Bernardo Mattarella, intervenendo al Meeting di Rimini. «Unendo le forze e utilizzando in maniera diversa gli strumenti a disposizione siamo in grado di sostenere meglio la nostra industria in un periodo particolarmente difficile, stretta tra gli effetti negativi del conflitto in Ucraina e il caro energia», ha concluso Giorgetti.
Firmati i decreti su rafforzamento contratti di sviluppo
Rafforzate le linee di intervento dei contratti di sviluppo per sostenere gli investimenti delle imprese su tutto il territorio nazionale e i progetti industriali che, attraverso l’elettrificazione dei processi produttivi e l’utilizzo di idrogeno, consentano di ridurre le emissioni di CO2 e i consumi di energia.
Con decreto del ministro Giancarlo Giorgetti è stata definita la destinazione dei 2 miliardi di euro del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC 2021-2027), assegnati dal Cipees al Mise, per finanziare ulteriori 101 progetti da realizzare per l’80% nel Mezzogiorno e il 20% nel Centro – Nord, come previsto dalla normativa europea.
In particolare, 1,5 miliardi di euro sono dedicati alle domande dei contratti di sviluppo già presentate con la procedura ordinaria mentre 500 milioni di euro finanzieranno nuovi progetti per il rilancio industriale.
A queste risorse si aggiungono quelle stanziate dal Governo nel decreto legge “Aiuti bis”: 40 milioni nel 2022, 400 milioni nel 2023, 12 milioni per ciascun anno dal 2024 al 2030, con l’obiettivo di sbloccare ulteriori progetti.
Il provvedimento ha anche introdotto semplificazioni sul funzionamento di questo importante strumento di politica industriale del Ministero dello sviluppo economico, al fine di accelerare l’iter amministrativo di concessione delle agevolazioni alle imprese (fast-track).
“Abbiamo visto che i contratti di sviluppo hanno un impatto positivo e altamente produttivo per la nostra industria“, dichiara Giorgetti. “Per questa ragione come Mise abbiamo investito moltissimo su questo strumento chiedendone più volte il rifinanziamento. I contratti di sviluppo – aggiunge il ministro – mettono in moto un percorso virtuoso che vede il moltiplicarsi degli investimenti privati incentivati dalle agevolazioni finanziarie con ricadute positive anche per la finanza pubblica. Ritengo che gli accordi di sviluppo, anche in futuro, rappresentino una strada fondamentale per la nostra economia e per l’innovazione dell’industria italiana che può diventare sempre più competitiva”.
A sostegno dell’economia e del tessuto produttivo del Paese, che hanno risentito dell’impatto del conflitto in Ucraina, il ministro Giorgetti ha inoltre firmato il decreto che applica ai contratti di sviluppo le disposizioni del temporary framework adottato dalla Commissione europea.
Prevede un regime favorevole in materia di aiuti di Stato per i progetti di imprese che, non comportando un aumento della capacità produttiva complessiva, consentono una riduzione sostanziale delle emissioni di gas serra delle attività industriali che attualmente fanno affidamento sui combustibili fossili come fonte di energia o materia prima ovvero a una riduzione sostanziale del consumo di energia nelle attività e nei processi industriali.
Saranno pertanto agevolati gli investimenti industriali che perseguono uno dei seguenti obiettivi: la riduzione di almeno il 40% delle emissioni dirette di gas a effetto serra, mediante l’elettrificazione dei processi produttivi o l’utilizzo di idrogeno rinnovabile e di idrogeno elettrolitico in sostituzione dei combustibili fossili, oppure la riduzione di almeno il 20% del consumo di energia in relazione alle attività sovvenzionate. Un successivo provvedimento ministeriale stabilirà i termini di presentazione delle domande.
“Sono soddisfatto per l’ulteriore risultato ottenuto in favore delle aziende danneggiate dagli effetti della guerra che ora potranno contare su altre misure che agevolano programmi e innovazioni per la tutela ambientale“, sottolinea Giorgetti. “Unendo le forze e utilizzando in maniera diversa gli strumenti a disposizione siamo in grado di sostenere meglio la nostra industria in un periodo particolarmente difficile, stretta tra gli effetti negativi del conflitto in Ucraina e il caro energia”, conclude il ministro.
I decreti sono stati inviati alla Corte dei conti per la registrazione.
Oltre due mld a sostegno dei progetti – CONTRATTI DI SVILUPPO
Le risorse per il finanziamento dei contratti di sviluppo ammontano complessivamente a due miliardi di euro. Un decreto del ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, datato 10/8/2022 e in corso di registrazione in Corte dei conti, ne ha definito la destinazione. Le risorse sono state sbloccate attingendo al fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC 2021-2027). A dettarne l’assegnazione al dicastero di via Veneto è stato il Cipess, con deliberazione n. 7 del 14/4/2022. I fondi serviranno a finanziare 101 nuovi progetti (si vedano altri articoli in pagina), con un limite di destinazione delle risorse predefinito. I progetti dovranno essere realizzati per l’80% nel Mezzogiorno e per il 20% nel Centronord, come previsto dalle norme Ue. Più nello specifico, il nuovo decreto firmato da Giorgetti destina al finanziamento della misura Contratti di sviluppo 1,5 mld di euro per finanziare le domande già presentate con la procedura ordinaria. Più altri 500 mln per finanziare nuovi progetti per il rilancio industriale. In particolare, quest’ultimo mezzo mld dovrà finanziare nuovi progetti da realizzare:
• mediante lo strumento degli accordi di programma (ex art. 4, comma 6, del decreto 9/12/2014, poi modificato dal decreto MiSe 2/11/2021), sottoscritti dopo la pubblicazione in G.U. del nuovo decreto che stanzia le risorse;
• e tramite lo strumento degli accordi di sviluppo ex art. 9 bis del decreto 9/12/2014, aventi a oggetto programmi di sviluppo industriali o programmi di sviluppo per la tutela ambientale.
La suddivisione dei fondi potrà anche essere rivista in funzione dell’assorbimento delle risorse stanziate, o di eventuali nuove priorità di intervento che dovessero manifestarsi. Mentre la concessione delle agevolazioni verrà considerata «perfezionata» solo dopo l’approvazione dell’istanza da parte di Invitalia
Ai due mld si aggiungono altri fondi, stanziati dal decreto legge n. 115/2022, detto «Aiuti bis»: 40 mln sul 2022, 400 mln sul 2023 e 12 mln l’anno dal 2024 al 2030, per altri progetti.
DUE NUOVI DECRETI MISE SBLOCCANO FINANZIAMENTI AGEVOLATI E CONTRIBUTI
Mix d’aiuti allo sviluppo
Le linee di intervento dei contratti di sviluppo verranno rafforzate per sostenere le imprese presenti su tutto il territorio nazionale impegnate nella decarbonizzazione, anche attraverso l’uso dell’idrogeno rinnovabile. L’obiettivo, che rappresenta una delle priorità del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), è utilizzare due miliardi di euro del Fondo per lo sviluppo e la coesione.
A fronte dei programmi di spesa effettuati dalle imprese all’interno dei contratti di sviluppo potranno essere concessi finanziamenti agevolati, contributi in conto interessi, in conto impianti e in conto spese, anche in combinazione tra loro
È quanto prevede il decreto del ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, datato 12 agosto 2022 attualmente alla Corte dei conti per la registrazione.
Il provvedimento ha introdotto anche semplificazioni sul funzionamento dello strumento dei contratti di sviluppo messo in campo dal dicastero di via Veneto, al fine di accelerare l’iter amministrativo di concessione delle agevolazioni alle imprese (fast-track).
Nel rispetto di quanto previsto dalla sezione 2.6 del Temporary framework crisis (Quadro temporaneo di crisi) le agevolazioni verranno concesse in funzione dell’intensità degli investimenti.
Quanto ai termini e alle modalità di presentazione delle domande occorrerà attendere l’emanazione di un apposito decreto ministeriale.
Programmi di sviluppo ammissibili. Questi:
• non devono avere ad oggetto interventi necessari per garantire la mera conformità con le norme dell’Unione in vigore, ma devono indurre l’impresa a intraprendere un investimento che non sarebbe realizzato, o sarebbe realizzato in modo limitato o diverso, senza l’aiuto;
• qualora finalizzati alla decarbonizzazione attraverso l’uso dell’idrogeno rinnovabile (si veda altro articolo in pagina), devono prevedere l’utilizzo di idrogeno prodotto da fonti energetiche rinnovabili secondo le metodologie stabilite per i carburanti liquidi e gassosi da fonti rinnovabili di origine non biologica per il trasporto nella direttiva (Ue) 2018/2001;
• devono essere avviati dopo la presentazione della domanda di agevolazioni e devono essere ultimati entro 24 mesi dalla data di concessione delle agevolazioni ovvero entro 30 mesi nel caso in cui il programma di sviluppo preveda l’utilizzo di idrogeno da fonti rinnovabili o idrogeno elettrolitico.
Spese ammissibili. Queste debbono riferirsi all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni, ai sensi degli articoli 2423 e seguenti del codice civile, nella misura necessaria alle finalità del progetto oggetto della richiesta di agevolazioni.
Tali spese riguardano:
a) suolo aziendale e sue sistemazioni, limitatamente a quelli strettamente necessari per soddisfare gli obiettivi ambientali;
b) opere murarie e assimilate (solo per obiettivi ambientali);
c) impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, destinati a ridurre o ad eliminare l’inquinamento e i fattori inquinanti e quelli volti ad adattare i metodi di produzione in modo da tutelare l’ambiente;
d) programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi.
Per le sole pmi sono ammissibili ad agevolazione anche le spese relative a consulenze connesse al progetto d’investimento per adattare i metodi di produzione in modo da tutelare l’ambiente. Tali spese sono ammissibili nella misura massima del 4% dell’importo ammissibile per ciascun progetto d’investimento, fermo restando che la relativa intensità massima dell’aiuto è pari al 50% in equivalente sovvenzione lordo.
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ARCHIVIO
Contratti di Sviluppo, dal 9 agosto 2021 stop parziale alla presentazione delle domande per esaurimento fondi
RAMSES GROUP NEWS n. 210 – 10 agosto 2021
Dalla mezzanotte del 9 agosto 2021 non sarà più possibile presentare domanda per accedere alle agevolazioni del Contratto di Sviluppo l’incentivo gestito da Invitalia che sostiene gli investimenti di grandi dimensioni.
Il Decreto Direttoriale Mise del 4 agosto 2021 stabilisce la chiusura parziale dello sportello per esaurimento della disponibilità di risorse finanziarie.
Lo sportello rimane APERTO esclusivamente per le domande che saranno presentate a valere sulle risorse finanziarie ancora disponibili per:
- attività turistiche in aree interne o per recupero di strutture dismesse (Direttiva ministeriale 19 marzo 2021)
- trasformazione di prodotti agricoli con annessi servizi di ospitalità (Direttiva ministeriale 19 marzo 2021)
- mobilità sostenibile (Direttiva ministeriale 19 novembre 2020 – Filiera dei mezzi di trasporto pubblico).
Il decreto è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale: Leggi il decreto
Contratti di Sviluppo: chiusura dello sportello
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha disposto, a partire dal 9 agosto 2021, la chiusura dei termini per la presentazione delle domande di agevolazioni a valere sullo strumento agevolativo dei contratti di sviluppo ad eccezione dei programmi di interventi finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese produttrici di beni e servizi nella filiera dei mezzi di trasporto pubblico su gomma e dei sistemi intelligenti per il trasporto e dei programmi di sviluppo turistici e integrazione settoriale.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato il decreto 4 agosto 2021 con cui dispone, a partire dal giorno 9 agosto 2021, la chiusura dei termini per la presentazione delle domande di agevolazioni a valere sullo strumento agevolativo dei contratti di sviluppo.
Fanno eccezione
Lo sportello rimane aperto esclusivamente per le domande che saranno presentate a valere sulle risorse finanziarie ancora disponibili per:
- attività turistiche in aree interne o per recupero di strutture dismesse (Direttiva ministeriale 19 marzo 2021)
- trasformazione di prodotti agricoli con annessi servizi di ospitalità (Direttiva ministeriale 19 marzo 2021)
- mobilità sostenibile (Direttiva ministeriale 19 novembre 2020 – Filiera dei mezzi di trasporto pubblico).
FONTE INVITALIA
AGGIORNAMENTI CONTRATTI DI SVILUPPO PER PROGRAMMI TURISTICI
AGGIORNAMENTI CONTRATTI DI SVILUPPO IMPRESE AGROINDUSTRIALI
AGGIORNAMENTI CONTRATTI DI SVILUPPO FILIERE VITIVINICOLE
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–Definizione del programma di investimento e della sua coerenza con le norme agevolative;
–Presentazione della domanda a Invitalia;
–Assistenza nella fornitura delle integrazioni;
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–Assistenza alla firma dei contratti con lo Stato;
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